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Avendo io fcritta Trattoria della compofitiort del cor pò humano in lingua Spagnuola qui in Roma ad inftan- za della buona memoria del Cardinal fan lacomo mio patrone;&feruitomi in effa per la maggior parte delle figure del Veffalio, per parermi più degne d'imitatio- ne, che di biafimo : Succeffe dapoi,che molti non inten- dendo la lingua Spagnuola, & vedendo le mie figure non molto diuerfè da quelle, cominciarono à dire ch'io hauea tradotta Thifto ria del Veffalio. Laqual cola ben che à me deffe poca noia ò niuna, per non hauere io fcritta tale hiftoria, accioche da efla me ne doueffe accrefeer repu- tatione ; Ne mi curo che fia detta mia ò d'un altro, pur che di effa fé ne caui al- cun profitto 5 Non dimeno per fàtisfare à prieghi di molti gentilhuomini Ita- liani amici miei ( liquali ueggendo l'opera mia effere affai più breue, che quel la del Veffalio ; & intendendole era in molte cofè differente dalla fua; & pa rendo anche loro le mie figure alquanto più leggiadre & accommodate, che lefue,defiderauanò di uederla nella lor lingua) & anche per trouarmicon li rami intagliati, ho uoluto pigliar quefta fatica di ridurla in lingua Italiana. Auuenga che nel tradurla per effermi la lingua Italiana ftraniera mi fon molto fèruito della fatica di Antonio Tabo da Albenga familiar mio, giouane affai più virtuofò, che fortunato:conferendo nondimeno fempre quefta con quel- la,accioche nel tradurre non ui fi commetterle errore alcuno 3 ne ui fi aggiun- geffe > ò leuaffe nulla, fuor che quello, che à me parea altrimenti. Et haureila piùuolentieri fatta latina, fé non mi fuffe parutala fatica inutile,per hauer fcritto in quella lingua fi diffufamente il Veffalio ; & per effer di poca impor- tanza al medicare ( che è il fine al quale in quefta hiftoria fi mira ) le cofe, che dinuouooltreàquelle,cheeffohafcritte,fi ritrouano. Et mafsimamente, che Realdo Colombo, eccellente Anatomifta,& mio precettore in quefta facultà,hain ordine un'altra Anatomia medefimamente latina, laqual man- derà molto prefto fuori. Al che fi è aggiunto, Teffer io più tenuto alla natio- a 2 ne ne Italiana che à niun'altra dallaSpagnuola in fuori. Hor uolendo io mandar quefto mio libro fòtto un buon appoggio,non ho potuto trouare un'altro più a propofito, che la Maefta voftra, effendo ella comun padrone, & protettore dell'Italia tutta ; Alla quale humilmente fupplico, che accetti il buon animo, fé l'opera non farà degna d'un tanto Prencipe. La cui uita ilfignore Iddio cò- ferui,& feliciti, fecondo chea tutta la Republica Chriftiana piubifogna. DiRomaalli XX. di Maggio M D L1X. DIV.S.R.C.M. hummilvaffallo. ALL ILLV- ALL'I LLVS TRIS SIMO ET REVERENDISSIMO MONSIGNORE FRA GIOVANNI DA TOLETO, CARDINALE ET ARCIVESCOVO DI SAN I A C O MO IL DOTTORE GIOVANNIVALVERDE SVO MEDICO. «§> " Onsiderando io Illuftrifsimo Monsignore la gran care/Ha, che ha la nation noftra d'huomini , che s'intendano di Anatomia, fipereffercofa brutta tra Spagnuoli tagliarci corpi morti, fi an- chora per effer pochi quelli,che uenendo in Italia,doue la potreb- bono imparare, non amino più tolto occuparli in altri enercitij, che in quefto, per non eifer ufi à ueder fimili fpettacoli ; & ueden- do ancora il danno, che di ciò ne feguiua à tutta la natione Spa- nuola; parte perche gli Chirurgi(à iquali più mancamento fa l'effer prilli di effa ) intendono poco il latino ; parte per hauerne il Vefialio fcritto fi ofcura- mente, che con difficultà può effere intefò, fé non da quelli, che prima alcune uolte han- no hauuto il corpo innanzi à gli occhi , & molto buon maeftro , che lor la dichiari ; Parea- micofà molto conueneuolefcriuere quefta hiftoria nella noftra lingua ;accioche quelli, per li quali io la fcriuo, poteffero meglio godere della mia fatica. Et anche per che in lati- no hanno fcritto tanti cofi lungamente, che non mi parea effer dibifogno nuoua fatica. Ma riguardando dall'altra parte alle poche cofè di dottrina, che in quefta lingua fono fcrit- te, & infieme alla poca auttorità, che tra i Spagnuoli hanno le cole volgari, non mi daua il cuore di farlo ; fin che il comandamento di V. S. Illuftrifs. ( al quale io,come fuo feruito- re,non potea replicare ) fece che io pofto da banda tutto quello, che alcun poteffe di que- fta mia fatica inconfideratamente giudicare, guardafsi fòlo à quello, che V. S. m'impone- ua, & che alla noftra natione era più neceffario, ciò è fcriuere quefta hiftoria della compo- fìtion del corpo humano ; Il che farò nella più breue, & fuccinta forma, che à me farà pof- fibilej pofte da parte tutte le contradittioni,che tra quelli, che innanzi di me ne hanno fcritto, fono fiate. Lequali fàpute ancorché alcune uolte giouino,aflài uolte ancor fbglio- no nuocere, interrompendo l'hiftoria,& confondendo l'animo di quelli, che la odono. Si che quefto mio libro non farà altro ch'una femplice relatione in modo di comentario di quel, che ho ueduto io ne corpi. Et fé alcuno farà tanto diligente, che non contento del- l'hiftoria fola uoglia anche intendere le differenze, che fono ftate tra coloro che di quella hanno fcritto, legga infieme il Veflàlio, alqual non folo non penfo io di fare ingiuria con quefto miolibro,ò bandirlo di Spagna, ma più tofto difponere gl'intelletti che più facil- mente poffano intendere ( ancorché non veggano l'Anatomia ) tutto quello, che egli ha fcritto. Ugual fenza dubbio niuno ha fuperato tutti e fuoi predecefforiin quefta colà. Et certo penfo che Dio l'habbia inspirato à quefto,accioche refufeitaffe quefta parte della me dicinafi dimenticata,comeneceffaria.Perche,quantunque Galeno habbiaaiutato pur affai à quefta hiftoria, non dimeno effendo à fuoi tempi non meno brutto tagliarli corpi morti, che hora fia in Ifpagna, & in alcun'altre parti, & il più de corpi abbrufciauano,non a 3 potè potè in due ò tre uolte,che(à cafa ) uidc alcun corpo, & già quafi del tutto putrido,notar tutte le particolarità; che nell'huomo fono. Poi che ne anche hora in Italia >douc lecita- mente fi fa , & molti con grandifsima diligenza tutta la fua uita fpcndono in quefto, non manca di effere affai differenza tra i più fani Anatomifti in alcune cofe ; parte per la uarietà de corpi ; parte per la difficultà della materia ifteffa. Tanto più, che Galeno pensò al fer- mo , che non fuffe troppa differenza tra la compofition deH'huomo,& quella della feim- mia ; la cui hiftoria egli fcrilfe : Nella quale in uero usò tanta diligenza, che quafi niuna co- fa lafciò di quelle, che alla compofition di lei fi richiedea. Et non dubito, che s'egli hauef- fé hauutocommodita di fare Anatomia d'huomini, come hebbe di feimrme, Scaltri ani- mali bruti ; ne l'Anatomia farebbe ftata tanto tempo fepofta, ne al Veffalio farebbe ftato meftieri pigliar tanta fatica. Ilquàle io fempre feguirò in tutta quefta hiftoria, eccetto che nell'ordine del fcriuere, nel quale è alquanto confufo per non uoler dipartir/i da Galeno ; & in alcune cofe, nellequali in uero uso meno diligenza di quella, che iì richiedea, fianco forfè della lunga fatica ; lequali noterò nelli fuoi luoghi, più con intentione che à quefto libro non manchi niente, che con animo di riprendere un tant'huomo,à cui tanto tutti fia* mo tenuti. Anzi tutto l'vtile, che di quefto mio libro rifulterà, non meno fi ha da attribuii re ad Andrea Vefialio, che à Realdo Colombo mio precettore in quefta faculta ; Il quale penfo non farà picciolo, mafsimamente effendo accompagna- to dal fauore di V. S. Illuftriflìma ; La cui uita N.S.lungo. tempo conferui con accrefeimento dì ftato a & di felicità. A I L E t T O RI GIOVANNI VALV E R DE. Ncorche alcuni mìei amici fuffero diparere,ch'io doueffe fare motte figure, fenzafet* uirmi di quelle del Veffalio, non Xho uolutofare, perfchiftre la confufione,che di ciò potrcb* bcfcguire, non fi conoscendo cofifacilmente , in che cofa io mi conuenga, ó difcordi con lui ; Cr perche le fue figure fon cofi benfatte, che mi parrebbe inuidid, è malignità, non uolerfer* uirmi d'effe ; cr tanto più, che a me è fiato fi ageuol cofa il migliorarle, quanto farà diffidi i chififia ( che uoglia partir fi da que&e, cr da quelle ) farne tanto buone, Ma perche le miefo* no intagliate in rame ; er non poffono mefcolarfi con l'hilloria ,fenz<* gran confufione, ho pofio tutte lefigure,che appartengono ad ogni libro, alfuofine. Et perciò bifogna fapere , che le poftitte, che fi ueggon nelle margini di dentro per tutto il uolume ,feruono à dimojirare in ogni figura cìq che in quel luogo della facciata 9 che è notato con la medefima lettera di regiflro, con laquale è notata la poflittd ,fl dice. Et nella pofliUa la prima lettera, che e più dita, che Valtre nota quella, che è del medefimo modo dentro detti fdccidtd jirf feconddìfi 1t. nota la tauold dette figure ; l'ultima, la lettera ò fegno, che fi ha da ritrouare nella figura. Et perche interuiene delle uolte in una tauold efferui più figure ; nette poftitte, che hanno dietro il numero dettd tauola una 9f. òfig. queflifegnali no* terdnno la figura ,cr quella, chefegue, il numero fuo ; l'ultima, il fignale, ch'in tal figura fi ha da ritrouare. Accade dnche dette uolte in un libro efferui di bifogno dette figure qtauole d'un altro libro ; er l» tal cafo, 6 U parola, che è netta facciata, appreffo la lettera del regiflro, finfegna in qual libro l'hai da ritrouare, è uero nella poftittafì nota primd il libro, cr dipoi tutto il reflo, che Xhabbbiam detto. Per laqual cofd è da fapere, che nel primo libro fi trdttd dett'ofsa cr cartilagini, che fono come fondamenta detta fabbried del noflro corpo. Nel fecondo, dette legature dell'ofsd, cr detta lor copertura, che fono la pellicola, la pelle, il grafso, U teU carnofa, li mufculi * cr ultimamente la tela, che cuopre Vofsa, chiamata perciò perioftion. Ne/ terzo > dette membra necefsarie alla conferuatione del noflro corpo, cofi in indiuiduo come inflette. Nel quarto, dette membra necefsdrie attd uita, che fono il cuore, er l'altre membra , che fi chiudono nel petto. Ne/ quinto, delle membra, cheferuono alfenfo, cr moto, che fono le ceruetta ; er d'alcuni fenfì efteriori » Ne/ fefto, di due forti di canali, mediati e quali queftdfdbbricdfi nutrifce, cr uiue, chiamate^ le prime tiene, U feconde drterie, Uelfettimoitj ultimo de gl'inftrumenti > medianti i qualifentìdmo, cr cimoHÌdmo,<*r d'alcuni [enfi eflriorL TAVOLA DELLI CAPITOLI DELLA PRESENTE OPERA. Il primo libro contiene Cap. 3 9. rologo delTopera foglio t Froemio del primo libro fo.3 Dell'ofsa cap.1.3 Dell'ofsa dettd tefia cap. 2.4 De g/t ofsicetti dell'orecchie e. 3 .ff Dell'ofia detta mafcelk fuperiore cap. 4.7 DeK'o/?o giogaie cap. s. 8 Dcflrf mafcelld inferiore cap.6.% He denti cap.7.8. De foefri tfel «pò, CT dettd mafeétta fuperiore e. 8.8 Dett'ofioyoide cap. 9.9 Detta fchiena cap, io. io De noi/ del cotto cap. n.io De no1* Deh" ofia del petto cdp.1S.12 Dell'ofio 0 cartilagine del cuore cap. 17.1$ Delle palette dette fatile cap. 18,1 ; Dette clauicole cap. \9.%s Dell'0fio del homero cdp.2o.if Defufelli del brdecio cap.21.1s Dell'ofia del brdcciale cdp.22.17 Del pettine, è pdlmd delta mano cap. 23.18 Dell'ofia delle dita cap. 14.15 Detti ofiicettifimili alfeme del fé fame chiamati per ciò fefamini Dell' ofia detanche, 0 de galloni Dell'ofio della cofeia De gli fìinchi della gamba Della rotula del ginocchio Detto fa del piede Dell'ofio del calcdgno er del MuicoUrc Del collo del piede Del pettine, ó pianta del piede Dell'ofia delle dita del piede Delle ugne Delle cartilagini delle palpebre degli occhi < De//rf cartilagine delle orecchie cap.3 7.1* Delle cartilagini del nafo cap. 3 8.2 s Delle cartilagini delgargarozzo cap.3 9.2$ Cdp.2S.l9 Cap.2 6.2 0 Cdp.27.2 I cap.2$.22 Cap.2 9.2J cap.3 0.23 cap.* 1.14. cdp.i3.24 Cdp.J4,.2f cdp.^s.zs Il fecondo libro contiene cap.42 cdp.1.37 Dille legature ^Uapelle^pellicciuola.etdelU telacarnòfa, che cuopretutto'lcorpo,&> del grafo,che fia tra la pile cria detta tela cap.2.}7 De mufculi, cr prima, che cofa fia mufculo cap. 3 • 3 7 Delle differenze de mufculi eap. 4.3 7 De mufculi della fronte cdp. $39 De mufculi delle palpebre de gli occhi cap.6.40 De mufculi de gli occhi cap.7.40 De mufculi del nafo cap.8.49 De mufculi delle guance cdp.9.4 o De mufculi delle labbra cap. 10.41 De mufculi della mafcella inferiore cap. 11.41 Demufculi dell'ofio chiamatoyoide cdp. 12.42 De mufculi che muouono la lingua cap. 13 4 r De mufculi che muouono il gargarozzo cap. » 4.4 J De mufculi che muouono il braccio cap. 1 s «44 De//e legature che cogiugon l'ofio delhomero e. 16.4 $ De mufc.che muouono le palette delle fidile ca. 17.49 De mufculi che muouono la tefia cap, 18.4S Delle legdture della tefia er de dud primi Nodi del collo cap.i9'4& De mufculi ueluentre > cap. 2 0.47 De mufculi de teflicoli cap. 2 1.47 De mufculi che muouono il petto cap. 22.48 De//c legature dell'ofsa del petto cap. 2 3.49 De mufculi che muouono la fchiena cap. 24.49 De//e legature de nodi della fchiena cap.2S-s<> De mufculi che piegono er difendono el gomito cap. 26.51 Del mufculo che fa la tek della palma della mano cap. 27.52 Delk carne che firitruoua nella parte di dentro della mano cap.28.s2 De mufculi che muouono le dita della mano cap.29.s2 Demufculi che muouono la mano fopra il bracciale caP- a 0.54 Demufculi cheuoltano il minor fufello, in fu,erin &u cap.31. ss Delle legature defufelli del braccio er della mano cap. 3 2. ss De mufculi del membro cap. 3 3. ss Del mufculo del collo della uefeied cap. 3 4. ss De mufculi del fondamento cap.3s.fs De mufculi che muouono la gamba cap. 36.56 De mufculi che muouono la cofeia cap.)7.s3 De mufculi che muouono il piede cap.38.f9 De mufculi che muouono le dita del piede cd.39.6i Delle legdture della congiuntura del galloneyet dì qud la del ginocchio, er di tutte l'altre, che fono fi nella gamba come nelpiede cap.40.61 Del numero de mufculi cap.41.6% Dellatelatcherauolge Vofsa,dettaperioftion e.42.63 Il terzo libro contiene cap. 1 g. De l la tela che rauolge tutte quefte mcmbra>chiamd* ta U peritoneo Detta canna detta gola Detto ftomaco De gli interini Del mefenterio Detta reticella Delfegato "Del fiele Detta milza De rognoni, ouero arnioni Detta uefcica T A V O cap.1.83 cap.2.83 cap.3.84 cap.484 cap.s-8s cap.6.8s cap.7.86 cap.8.86 cap. 9 86 cap.io.8 7 cap.i 1.87 De gli organi dell'huomo, cheferuono alla generatione cap. n.8 8 Del membro cap. 13.89 D ella matrice er di tutte Taltre membra detta dona, che feruono atta generatione cap. 14.89 De teflicoli detta donna cap. 1 $. 91 Detta creatura, cr dette fecondine cap. 16.91 Di che fi mantiene la creatura nel corpo cap. 17.92 Delle poppe, 0 mammelle cap. 18.52 Il quarto libro contiene cap.9. I n qml parte del corpo s'ingenerinogli ff>iriti detta uita cap. 1.102 Detta tela, chefafeia le cofte chiamata perciò pleura cap. 2 10 2 Del tramezo del petto, chiamato il mediaftino cap. J.102 Detta canna del polmone cap.4.t o 3 Delle glandole della gola, dette da chirurgi le tonfitte cap s*03 Detta campanetta, 6 ugola cap.6.1 o 4 Depolmoni cap.7.104 Dette tele del cuore cap.8 104 Del cuore cap.9.io$ Il quinto libro contiene cap. 1t. Delle telechefafeianoquefiemembra cd.i.tos Delle ceruetta et celabro cap 2.119. Del corpo chiamato catto fo er del tramezo de uentri- coli cap.3. no De uentricoti della tefia cdp.4. t 1 o Del corpo dette ceruetta fintile ad uni uoltd cd.f.in Della glandola delle ceruetta fimile alla pina ca.6.111 De tefticoli cr natiche dette ceruetta cap.7 111 De procefii del celahro fimili 4 i tarli cap.8.111 Del imbuto,?? glandola, per i quali fi purga la flemma del capo cdp.9.111 Defenfi efteriori tap. 1 o. 11 2 L A De gli occhi cdp.n.tt Il fedo libro contiene cap. 14. Che cofafiauena cap.1.119 Che cofa fia arteria, er che officio er fuftanza habbìa cap. 2. ti 9. Del numero dttte uene cr arterie cap. 3.119 Dette glandole, che fono iui doue le uene , ò l'arterie fi partono in rami cap.4. * * o Del nafcimento, cr dìhributione, detta uena chiamata Torta cap. 5.120 Defi<* uena grande, er prima doue fi congiunge nel fé* gato co i rami della uena Vorta cap. s. \ 21 La difiributione detta uena grande dal fugato in fu cap.7.121 Detta difiributione detta uena del fegato e? di quetta detta tefia per il braccio cap. 8.123 Detta difiributione detta uena grande dal fégato in giù cap.9 114 Della difiributione detta uena grande per la gamba cap. 1 o. 1 16 Del nafeimento dell'arteria grande,?? della difiributio nefua dal cuore cap. 11.127 DJd difiributione dell'arteria grande dal cuore in giù cap. 12.128 Delle uene cr arterie di dentro detta tefia ca.t3.t30 Detta uena arteriale, et detta arteria uenale e. 14.131 Il fettimo libro contiene cap. 1 $. Che cofa fia neruo, cr delle differenze er nafeimenti loro cap. 1.141 Quante paia di nerui nafeon dalle ceruetta er dalla nu* ca innanzi che efea pel craneo cap. 2.141 Del primo cr fecondo paio de nerui dette cernella cap. 3.142. Del 3 .cr 4. paio de nerui delle ceruella cap.4.142 Del quinto paio de nerui delle ceruetta ca$. j. 14 2 Delfefto paio de nerui delle ceruetta cap. 4J De nerui, che nafcono del collo cap. 9.144, De nemiche nafcono de nodi dette fidate ca. 10.143 De nerui,che efcono de nodi de lombi ca.1x.x4s De nerui, che nafcono dett'offo grande cap. 12.145 De nerui, che fi di&ribuìfcono p le braccia ca.t3.14s De nerui che fi diiìribuifcono per la gamba e. 14 14 7 Defentimenti dell'odorare, gufare, cr toccare cap. 15.148 TAVOLA TAVOLA COPIOSA DI TVTTE LE COSE, CHE nella preferite opera fi contengono. doue è da notare, che cia- {Uieduno foglio, ò carta fi diuide in fei parti, nota- te con li numeri, i. 2. 5.4.5.6.delliqua- li 1.2.3.diuidono la prima fac- cia.4.5.6. la feconda. Cqja detro la uefcica del cuore àcbefema ios.i acqua perche fiprefio & abbon- datemele efca pgli occhi 110.6 acque, che fi rompono nel parto, che cofa fieno 91 .<*. *4 chefcr- uino sz-1 acromion è la punta dett'homero 15.2 aere come fi tiri dentro, & mandi fuori, & con che inftrumenti 4*-* aere come entri nel cuore 102.2 aere tirato dentro & mandato fuori che officij fac- cia l°)-6 aere in che modo faccia la noce \o).6 ala deflra del cuore è più lenta della fìmflra ioj.j ale del nafo quali, & perche, chiamino gli anato- mifii 2*-4 ale o orecchie del cuore, & delfuo officio 105.2 alkntoides è detta da i Creala prima tUnica,chefa- feia la creatura 91.5 amnios da i Greci è detta la feconda tela, che inuolge la creatura 91.6 amphiblefiroides è la feconda tunica deWocchio,det- ta altrimenti Tutina 112. s anaftomofis che fignifichi 125.2 anatomia è più neceffaria alla medicina, che ad alcu- na altra feien^a x.t anatomia fu fcritta da Galeno ,feruendofi lui detta feimmia 2.1 anatomia per quali caufe cominciò ad efercitarfi 1.5 anatomia neuiuifu effer citata da Herofilo, & Era fi ftrato 1.5 anatomia nonfolo ne uiui,ma ancora ne morti, per- che fu prohibita \.S anatomìa quanto fia neceffaria a iTittori 66.4.$ animali non hanno lapurgationc,che le donne,& pu* re generano 91.% animella delle ceruellafimileàunapina,&fua hifto- ria in .4 animelle fon le glandole del mefentcrio 120.3 annidare cartilagine delgargaro^o 2$.6 antichi perche non meritano tanta fede, quanta gli danno molti Xtl apophyfis che fignifichi 3, ^ a ppendtx è la giunta, che hanno le ofia 3.4 aranea è la prima tunica delli occhi, fimile à i ragna- teli 112.5 arnioni, uedi l{pgnoni. arteria t la uena, che batte, arteria afpra èia can- na del polmone 102.2 arteria al tempo d'Hippocrate, Tlatone cr arino- le non era fé non la canna delpolmone,l'altre arte- rie in che modo teneuon per uene 119.5 arteria grade come najca dalla parte più alta del uen tricolo manco del cuore,& come fi diftribuifea 127.a arteria grande appreffo el cuore fi diuide in due par- ti , & la hiftoria & difiributione di quella, che uà dal cuore m fu »*7«4 arteria grande come fi diftribuifea dal cuore in giù 128.5 arteria grande come fi diuida appreffo toffo grande 129.2.4 arteria, che uà uerfo la prima cofla, poi diuifafi di- senfia à i trameni delle quattro prime cofte, alla mi dotta finale, à i mufculi, & al capo t 2 7.4 arteria,che uà alla più alta parte dell'offo del petto, poifeende uerfo le cartilagini dette cofte & i mufeu li diritti del uentre 127.5 arteria, chef diftribuifee à i mufculi del petto, alle glandole detteafcelle, & atti lati delpetto 127.s arteriache uà à i mufculi di dietro del collo 127.5 arteria,che uà uerfo l'afcella, &fi diftribuifee à i mu fculi della paletta, & uerfo la punta dell'offo del- l'homero 127.6 arteria, che uà al braccio finiflro,& come fi difpenfi tnfino alle ditta 127.6,&x 28.1. Quella,cheua aldeftro 128.4 a r teriache fi tocca perfentire el polfo 128.1 arteria dalla tempia finiftra,et dietro t orecchio, che fifenton battere « 2 £. 2.4 arteriache uà uerfo la tefla,&fua hiftoria 128.2 arteria,che uà alle guance 128.2 arteria che uà al braccio diritto 228.4 arteria, che uà al mefenterio 129.2. mefentaio et inteftino graffo 3 arteria delfeme donde nafta «29.3 arteriale paffando pel buco deUoffo del pettignone fi difpenfaper li mufculi uicini 129.5 arteria,cheJcende per t anguinaia> & manda rami à i mufculi,che tnuouon la cofeia, e> per quelli, che fon nella parte [uà di dietro 119.5.* t a v o l a arteria fitto el tallone,chefifente battere ijo.i arteria come fi diftribuifea per lo piede uariamente x 30.1 arteria prima & feconda, & uena prima feconda & quarta,che uanno alla teHa,per quali luoghi entri* no M°«?-4 arteria ter%a,che uà alla tefia ,per doue entri, & à quante parti fi diftribuifea 13 » • 2 arteria uenale che tunica habbia ,& perche fu detta così tii.s arteria uenale donde nafca,& come fi diftribuifea 121.5 arteria uenale è piena difangue ni.* arteria uenale, & uena arteriale che officio babbi* no »Ji«5 arterie che cofa fieno, & che contenghino tio.i arterie come nafehino dal cuore, i nerui dal ceruello, le uene dal fegato 119.2 arterie hanno l'origine dal cuore 127.2 arterie netti huominifon due,loro nafeimento & di- fiributione 120.1 arterie hanno due particolari tuniche 119.5. Vnal tra commune 6 arterie che forte di fila habbinogr loro ufo x 19.5 arterie perche hanno più fila intrauerfate,che obbli- que 119.S arterie in che fieno differenti dalle uene 119 5 arterie dette Soporali & loro hifioria 128.2 arterie foporali,o uero del fonno perche fi chiamino così, & eff>erien%a marauigliofa fatta in effe dal J^ddo 128.4 arterie,che fi difpenfan perei capo 12S.3.4 arterie,che uanno al gargarozzo & lingua 128.2 arterie che uanno alle mebra della digefiione 1 2 8. t arterie jhe uanno alla reticella,intefiini,s~lomaco ,fie le,canna della gola,& mil%a 12 S.6.& 129.1..2 arterie della diaframa 128.5 arterie,che uanno à i mufculi delle cofte, midolla fpi- nale,& mufculi della fchiena 12 8. s arterie,che uanno à i rognoni,& la diuerfità del loro nafeimento 129.2 arterie,cheuanoàilobi,perìtoneo,&fiacbi 1 29.3 arterie,che uanno alla uefcica, et alla matrice 129.5 arterie,che uanno alla pelle del membro 129.5 arterie,che fi diftribuifeon per la gamba 129.* arterie, che fi diftribuifeon per el piede &per le dita 129'6.& 120.1 arterie et uene quanto uariamente fi congiunghino etfeparino dentro la tefia 130.3 arterie quante uadino alla tefta «30.3 arterie fimili alle fecondine nel uentricolo deftro et finiftro, di che fi faccino 3 1.3 arterie et uene del bellico che andare tenghino 91.4 articolo primo delle quattro dita della mano, è ftmi- , le al primo del pollice 19.S articolo fecondo et ter%p di tutte le dita della mano fi coniungono,come il fecondo del pollice 19.6 articulatio forte di congiuntura 3.6.et 4.1 articulatione,ò uero congiuntura quel fignifichi 3 .s arthrodia è una forte di congiuntura 4.2 afprex^a et fieni dell'ofio del tallone, et loro ufi 21.5.5 afiragalus è un offo del piede 25.4 BArbe dei denti, uedi Radici Bellico come fi faccia, et di cheuafi 91.3.4 Bellico in che modo fia nel me%p del corpo, & fuo andare dentro la matrice 91.5 Bocca difopra et dì fitto dello fiomaco,loro nomi ,ft- to>etufi 84.* Bocca di fitto dello ftomaco fchefiapiufiretta 84.3 Bocca della matrice come fia fatta 90.5 Bocca della matrice nelle pregne fi chiude t modo, che niente uipuò entrare 90.5 Bocca della matrice no fi muoue,febene el collo fi ftri gne et allarga 90.5 Bocca della matrice fi apre et chiude naturalmente,et non uolontariamente 91.* Bocca della matrice nelle grauids. et no grauide come fi chiugga et apra 91.1 Braccio ha fette mufculì,che lo muouono 44.1 Bracciale è fatto di otto offa etfua hiftoria 17.6.Cer- che habbia più ofia 18.1. Sue qualità.6. Bracciale tutto par fatto d'uno offi,et fuefattezze 17.6 Bruciore grande perche hanno quelli, che hanno fio- lamento 89.3.4 Budella, uedi inteflini. Buco primo dell'offa delle tempie,etfue concauità 6.6 Buco, perei quale fintiamo pafjar e unfirepito dalla bocca à gli orecchi $, % Buco dell'offa del pettignone,etfuo ufo '2 t. 3 Buco per doue i beccai appiccano i buoi dal calcagno 60.2 Buchi del capo 3 8.ò.3 9,et loro hifioria 8.6.et9.t Buchi altri del capo oltr'à ifopradetti ^.4 Buchi due del'ojjò della fionte,loro defcrittione et ufi 8.6 Buchi de denti non fon ueramente buchi g .3 Buchi delle radici de i demi,et à cheferuino 8.5 Buchi due della mafcella inferiore,et à cheferuino 8.3 Buchi 13 della mafcella fuperiore, 6proprij,et 7 co- muni,et el loro ufi ss Buchi dell offa delle tempie fon otto, loro defcrittione etufo p>i Buchi due communi all'offo delle tempie et à quel del- la collottola 5 . Buchi fette dell'ofio della collottola, et la loro hiftoria Buchi T A V fuchi due communi ali offo cuneale et à quel della col- lottola,età quel delle tempie,lorfitoetufi 9.4 fuchi delloffo cuneale fin 17M0 defcrittione & ufi 8 6»&9«* Buchi intorno al collo della paletta della fpalla,& lo- roufo * Buchi de nodi della fchiena quantt,& quanto diuerfi Buchi & tubercolo de nodi dell offo facro,loro deferii rione & ufo 1Z,4 Buchi delloffo della cofcia,& lorufi 21.5 Buchi della pelle dettiVori, &à che feruim 38.1 altri huchi manifefti * Buchi della rotula delginoccbio,& loro ufi 2 j. j Buchi nellafprezja dell'ofio del tallone,& toro ufi 23.S fuchi due,che ha la diaframa, & una incauatura > & loro ufi 4*'1 Buchi,che ha la tela,chefafcia le cofie 102.5 Buchi delle tele,o uefcica delcuore,& loro ufo 104.6 Buchi de i uentricoli del cuore quati fieno, et à chefer uino 105.5.5 Buchi della dura madre quanti fieno 109.5 Buoi di poco cafirati perche hanno generato 125.4 C A l e a e n o, uedi offo del calcagno. Caluaria da i Latini è detta loffi della teHa 4-5 Cambium è il liquore,del quale fi nutrifeon le mem- bra 88.4 Campanella,uè di Vgola. Campanella per che fi chiami così t «4.2 Canale dell'orina,&fua deferittione 89.3 Canaletto delle coflole,& à cheferua 12.1 Canaletto delle ofia delle dita della mano,&fuo ufi 19.3 Canali da purgare le flemme delle ceruetta appreffo la parte difipra del corpo callofi 110.3 Canali due delle ceruetta per purgare la flemma 111. 6.Canali quattro per el medefimo 112.1.2 Canna della gola che cofafia,&fua hifioria 82.5 Canna della gola in quanti modi fi chiami 83.6 Canna dellagola quante tunichehabbia 8 j .6 Canna dellagola ha quattro glandole, lorfito&ufo 84.1 Canna dellagola di dentro è lifiia & humida 103.* Canna della gola di fuori è ajf>ra>& à che parti fi con- Siung<* 101.5 Canna del polmone &fua hiftoria 102.2 Canna del polmone è una fola, & ha due rami, che fi diuidon in due,& cofi gli altri rami x o 3.2 Canna del polmone che figura habbia, & di chefifac 0 l a Canna del polmone che uarietà pigli dallo inghiottire C>rifiatare »°J«4 Canna del polmone che officio habbia 103 s Capo qualfia,& lafua naturale,&le non naturali fi- gure 4* 4 Cardinal cibo come moriffe di un uomito difangue 121.1 Carne affai fitto ì mufculi della tefia 4 8 • * Carne,che nafee dalla parte di dentro delloffo del gal lone,&fuoufo $s>.s Carne nella parte di dentro della mano, che fufianza habbia,&fuoi officij 5 2 • * Carotidesfin dette le uenefiporali 12 8.4 Cartilagine diuerfa dalle ordinarie di tutte le congiun turefimileà una corda,è nel angolo,doue sincaffa la mafcella inferiore, & nel più delle congiunture dell'offa dure,donde nafca,& à cheferua 8.3 Cartilagine del petto fimile à una fpada à cheferua 13.6 Cartilagine del lato maggiore delle palette dette {pal- le è molto minor nellhuomo,che in altro animale »4? Cartilagine delfino della paletta delle fratte perche non lafii tornar in fio luogo thomero, quando ne è ufeìto 14.5 Cartilagine delfeno,cbe ha el collo della paletta delle gialle, per qual caufa ejce tanto infuori ,fuo najci» mento & defcrittione 14.5 Cartilagine detta da 1 Latini Enfiformis 14.6 Cartilagine, che nafiendodal minor fu fello fi mette fra'l bracciale e'I maggior fufellofen%a attaccarfi, grfuoufo 17.1 Cartilagine della giunta del minor fufello, &fuo an- dare 17.4 Cartilagine delfino delloffo dell anche ,et fio ufozi.i Cartilagine,che lega lofio del pettignohe con quel del- l''anche,come lo leghi, & come apparifia meno ere fcendol'huomo 21.2 Cartilagine dellorecchio,& fio officio 25.5 Cartilagine prima del gargarozzo fi diuide in due, & fuoi proceffi 2 5 • 5 Cartilagine prima dclgargaro7gp,cbefi diuide ì due, etfua hiftoria 15 ^.Seconda, fuoi proceffi et fini 5.. Terza,chefi diuide 1 due 6.Quarta detta da i Greci Epiglottis 16.X Cartilagine feconda del gargarozzo è detta dal Vefa- tto anulare, per effer fimile allo anetto detti Jir* cleri Turchefchi 2 5 .<» Cartilagini delle cofiole che differente habbmofra lo re I 1.2 eia 103.3 Cartilagini,che fanno maggiori ifeni del maggior din co,loro congiugnimento,& hifioria 21.3 Cartilagini delle palpebre comefieno,& à cheferuino 25.2 Cartilagini del gargarozzo che figura kabbìo 102.3 Cartilagine TAVOLA Cartilagini del gargarozzo tre, & fua hiftoria Cibo nello Homacoft conuertein una fus~lan%a bian- 2 j. 4 ca, detta chilo 88.z Cartilagini delle fauci infino à i polmoni fon di figura Cibo non tutto a un tratto fi conuerte in chilo 88.2 di una C,& per qual caufa 26.% Cibo nello fiomaco qualprima fi cuoca, e>qual poi, Cafìrati perche non generino 125.4 & per doue efia, come è cotto 88.3 Cataratta da che humore,et doue fi generi nell occhio Cibo fi be tuttofi uomìta, in che modo fi matienl'huo nf.i mouiuo 88.3 Cauerne dell'ofio della fronte, uedi concauità Cibo effendo prefo à baftanza, come fi ne nutrifca el Celabro come fia grande, doue fia fiutato ,& fua fi- fegato,& come effendo prefi fuperfiuo 88.3.4, gura 109.5.e> 110.1 Matricole & la loro hifioria 15.3 Celabro ha certi procefii, come "vermi di legni, lorfi- Clauicole che andar tenghino, & la figura loro 15.4 to & officio m.5.5 Clauicole chefiflanza habbino %s.s Ceratoides, do è cornea, è la quarta tunica dell'occhio Clauicole quante righe imprefiioni,afi>rezz?>et buchi 112.5 habbino,& l'ufi loro xs»s>s Cerchio,che è tra Ihumor criftallino & uitreo, quel Coarticulatio èfpetie di congiuntura 4.1 fia 113.2 Coccole delle fecondine, er loro ufi so.? Ceruetta perche fienpofle nel capo 109.2 Codione fi fa ordinariamente di 4nodi,& tal uolta di Ceruetta da quante cofifìen difefi 109.3 3 CÌr loro hiftoria 1 x, ^ Ceruetta battono, come fi el cuore 109.5 Codione finifte in una punta, fimile à un becco dipa- Ceruellà in quante parti fi diuidono 109.5 pagallo xz^ Ceruetta da chcfien diuife in parte deftra & finiftra Codione con lofio gr ade pare la cocolla de i frati fcap 109.4.^ 11 o. 1 puccini xi.s Ceruella che figura habbino 110.1 Collera per doue entri & efia del fiele 85.4 Ceruetta hanno imprefiioni cupe er intorte,per le qua Collera aiuta àfar ufcire le fève del corpo 85.5 lifinfimili à gli intefiini,<& à cheferuino uo.i Collo è dal fine della collottola atti homeri, ha 7 nodi» Ceruella che colore habbino, & che fuHanza no.» & la lor hifioria ,■ xo.± Ceruella perche non fin midolla delle offa del capo,co- Collo nellofiò che importi 4,4 me dicon alcuni 110.2 Cotto della paletta delle fratte, fio fino &ufo 14.4 Ceruella non hanno in fi uene manifeste 110.2 Collo delfufil minore del braccio, tefiicciuola ,feno, Ceruella per doue purghino la flemma 112.1 &fuo ufo l6tS Ceruella hanno 2 canali da purgare la flemma ni. Collo & corpo detta matrice doue fieno fituati 89.5 6.Canali 4 per el medefimo 112.1.» Cotto della matrice come fia fatto di dentro 90.4. Ceruella hanno folo 3 uentricoli, & loro hifioria Suafiftanza * 110.5 Collo detta matrice è lifiio & morbido di dentro nelle Ceruella hanno dentro un corpo fimile à una uolta,& donzelle,nellaltre al contrario $ 0.5 fua hifioria 111.3 Collo della matrice figonfia,quando la donna è tenta Ceruella non hanno fentimento,donde anche lauto re ta da carnai appetito 90>i dubitale fon principio de nerui 141.3 Collo della uefcica ha un mufculo nellhuomo, & nel* Chilo è unafuftanza bianca, nella quale fi conuerte el la donna ,fua defcrittione, differenza ,& ufi cibo netto fiomaco 88.2 5^*4 Chilo fi conuerte infangue nel fegato, & fi netta da Cotto del piede è fimile al bracciale ,fe bene ha filo 4 gli humori inutili 88.4 offa, & fua hifioria i4§J Chirurgia parte più antica della medicina, er per Commefiure del craneo naturale communemente fon qual caufa 1.3 3 li nomi &fiti di quelle *%s Chondron importa cartilagine 13.2 Commefiura coronale & lìfioì termmi,& come fi ri* Choroidesfon certe pieghe (ielle ceruella, fimili atte fi truoui condine 130.5 Commefiura lambdoide&figittate a.s Choroides è la terza tunica dell'occhio detta uuea Commeffure delle te fte non naturali e \ t *»*-t Commeffure 2 fopra gli orecchi dette fiagliofe 5.1 Cibo perche fi può fmaltire fenza che la bocca di fitto Commefiura fenza nome, detta dallo autore com- dello fiomaco fi ftringa fi forte,come fi dice 84.1 meffurayoide Cibo paffa per 4 digeftioni,nanzj che e fi conuerta nel Commefiure dell'offa del capo apparifiono, quali più, la fuftanza del corpo 88.1 quali meno *" * * Cibo nanzi che tuttofila cottOy che niente efia dello fio Commefiure del capo,quantopiuft uà in la con la età wacojionèuero 88.2 manco fi ueggono B Com- t a v Commeffure del capo ne fanciulli fon più aperte & lente *•* Commeffure & righe, ò harmonie del capo a che fer- milo *'6 Commeffure del capo ferite fin di più pericolo, che l'offa S* Comeffure proprie della mafcella fuperiore fin 9.per banda 4»& una in mezo &landar di quelle 7.4.5 Compendio dell'opera 148.4 Compendio delle parti detlocchio 112.2 Conarionfu detta la glandola, ò animella delle cer- uetta , fimile à una pina 111.4 Concauità dell'odo della frote difpongon l'aere che uà alle ceruella,coe i polmoni quel che uà al cuore 5.3 Condotto del fime, quello dell'arteria, donde nafta 129.2 Condotto del feme finifiro & defiro donde nafihino, & che andare tenghino negli huomini 125.1 .TSlel le donne 3 Condotto, che porta elfeme dal tefiicolo al membro, & fua hiftoria 125.2 Condotti primi del feme in che fieno differenti da i fi* condì 121.3.4 Condotti fecondi del feme quanto fime teghino 12 5.4 Condotti dell'orina & loro hiftoria 87.5 Congiuntone dell'offa detta Simphifi,ò unione contie- n?2Jj>etie 4.3 Congiuntura, 6 articulatione che fignifichi 3.5 Congiuntura ha 3 ffetic, delle quali la terza è fenza nome 4.1 Congiuntura del ginocchio no fi muoue da i lati 21.5 Coronesfonprocefìi del maggior fufello del braccio 15. 2 Corpo callofo delle ceruella doue fia fituato &fua hi- ftoria 110.3 Corpo callofo che officio habbia 11 o .4 Corpo callofo ha dalla parte difipra 2 riuoli, & loro officio II 0.3 Corpo delle ceruella fimile duna uolta,&fua hiftoria in.3 Corpo delle ceruella fimileà i tefticoli & natiche, & fua hifioria 111.5 Corpo del mufculo è doue le fila ftan più appartate,& doue è più carne 35,5 Corpi de 1 nodi del collo,eccetto che del primo,fon oua ti,comefi cogiunghino,ct pche in tal modo 11.2.2 Corpi 2 de quali fi fa el membro, & loro hift. 89.2.3 Corda ne mufculi di chefificcia,& quando fi faccia 38. 5 Cordali fin i denti, che nafcon, qitado comincia la bar h* 8.5 Corde del primo mufculo dette dita della mano, nanzj che arriuino al fecondo offo, fi diuidono, er per tal diuiftone paffa la corda dell'altro mufculo 5 2.4.5. Il mede fimo ne i piedi €l%t OLA Corona della matrice » o. 2 Coronon che fignifichi 4*4 Cofeia in quanti uerfi fi muoua 5 82 Cofeia ha 14 mufculialpiu,almeno 19.& loro hifio- ria 58.2.5 Cofeia fi diflende mediante 5 mufculi fi ritira con 3 .fi muoue intorno con 2 59.1.4 Coslicciuola dell'offa delpettignone, &fuo ufo 21.2 Cofticciuola della giunta, che ha el maggior ftinco,im preffione di quella,& altre qualità 22.2 Coftole fon da ogni lato t2&tal uolta da un lato 13 e> loro diuiftone 12.5 Coftole come fon differenti in fuftanza, lunghezza>& larghezz*>& *'» c^s conuengono 13.1 Coftole come fi congiunghino dalla parte dinazj 13** Coftole doue hanno tubercoli^ afprezzs>& * c^efir uono !*•*•* Coftole & cartilagini loro dalla parte di fuori fin air uè & lifeie, ma non per tutto 13.2 Coftole partendofi da nodi della fchiena che andare te %hino,& poi le cartilagini 13.3 Coftole perche furon fatte, & perche altroue di offo » altroue di cartilagine 14.1 Coftole come fi congiunghino co i nodi dette fpalle, & le tefiicciuole loro 12.3.4 Coftole come fi leghino co i nodi dettefpalle & dell'of- fa delpetto 49.34 Coftole quali fi commettono col primo et fecondo offo del petto, et come 13.5 Coftole non fi legono alle cartilagini, ma fi conuerto- no in loro 45-4 Couertadelgargarozzp,accìonouientriniete 26.1 Coxtndix che dofafia z o. 3 Cranium è loffi della tefia 4.5 Creatura come fi ingeneri del feme dellhuomo et del- la donna j>i.j Creatura quando riceua l'anima 91.5 Creatura fi nutrifie per il bellico 91.3.4 Creatura per quali caufe,et come fi muoua à ufeir del uentre 90.5 ^Creatura perche non fia mai nel mezo del corpo 90.1 Creatura fi muoue,il mafihio in 3 mefì, lafemina in 4 91.4 Creatura quando nafta ueftita del manto,et quado un bracciolo gamba refìi rinuolta intffi 92.1 Creatura,che nafte ueftita,non nafte però più anueta rata. Et la carta,chefifa della uefie, no ha più uir tu delle altre $z.x Creatura piglia forma humana,il mafihio in 3 o gior- ni,in 40 lafemina 91.4 Creatura come Hiafituata nella matrice 91.5 Creatura in che tele fila rinuolta ' 91.5 Creatura doue mandi elfuofidore et orina, metrefta nel uentre 91.6.Ter qual uia 92.1 Creatura uolendo ufeire rope le tele,nelle quali è inuol ta T A K ta 92.1 Creatura fecondo i medici & filofophi fi mantiene, delfangue menftruoj!autore moftra di nò 92.2 Creatura fi mantiene del più perfetto fangue della ma dre si.4 Creature più à un tratto fipoffon generare del feme dell'huomo 90.5 Creature perche fon partorite da alcune donne, ho- ra una ,fra un me fi unaltra, & poiunaltra 90.5 Cubitus, ò ulna è il maggior fu)elio del braccio 15.5 Cuore hanno tutti gli animali, ò cofi, che lofomiglia 102.2 Cuore in alcuni animali ha dentro un offo,ueduto dal- lo autorene caftrati uecchi, da Galeno già in un e» le fante I4*1 Cuore genera gli giriti della uita 102.2 Cuore che grandezza & fuftanza habbia 105.2 Cuore come riceua l'aere 102.2 Cuore da che tele fia fafiiato 104.5 Cuore perche fu fatto fi duro 105.2 Cuore è nel mezo del petto dalla fua bafe, & la pun- ta uà uerfo el lato manco 105.2 Cuore chefito & figura habbia, & il reflo di fia hi- ftoria 105.2 Cuore per di fuori è lifcio 105.2 Cuoreha 2 ale, ò orecchi, & lofficio loro 105.3 Cuore è coperto da una tunica fottile,che ha molto fi- uo duro dalla bafe di quello 105.3 Cuore ha 2 uentricoli, & loro hiftoria 1 o 5.4 Cuore perche pènforno alcuni effer principio de nerui 106.X Cuore non da origine ad alcun neruo 141.2 Cuore è principio delle arterie 127.3 JD DEnteò dentale,proceffo del fecondo nodo del collo 10.5 Denti fin parte ffcermatica ,& caduti non fi rifanno 8.4 Denti fintono & crefiono 8.4 D enti in che fieno diuerfi dalle offa 8.4 Denti fon 32.16 per mafcella, & ciaftuno ha una giù ta, che cade ne fanciulli 8.4 Denti fi bene non fi ueggono ,fi nafie con efii 8.4 Di'ti che nomi habiano,etperche,& quate radici 8.5 "Denti cordali quando nafchino 8.5 Denti mafcellari fono diuerfi in numero, & donde ciò nafta 8.5 Diaframa come fia diuerfi da tutti gli altri mufculi, & fua fattoria 48.5.^49.1.2.3 Diaframa è coperta da 2 tele, & ha 2 buchi, & loro ufi 49.1 Diaframa non fi muoue ali ingiù, quando fi piglia lae re 49.» Diarthrofì,&fynarthrofiff>etie della cogiuntura, et le altre fretti fitto di effe 4.1. Li nomi di quelle 2 O t A Didymifon i tefticoli appreffo i Greci 88.5 Didymion, rio èpiccol tefiicolo, è certa parte delle ceruella tn.$ Differenza fra le legature 37.; Digeslion del cibo còme fi faccia 88.1 Dita detta mano hanno, ciafiuno 3 offa, & loro hifto- ria 19.» Dita della mano quatofien differenti nel muouerfi & piegarfi, e> perche jì,,s Dita della mano fin moffe da 2 8 mufculi, & loro hi- fioria $2^ Dita del piede, eccetto il pollice, fi muouon,come quei della mano St t Dita del piede fi fanno, ciafiuno di 3 offa, eccetto il pollice, che fi fa di 2 Zft1 Diuifione delle parti del noflro corpo 3.1 D iuifione dell'offa , ,4 Diuifione &ftartimento dell'offa del capo s.f Diuifione della fchiena tQt} Diuifione delle ceruetta 109.5 Diuifione dette uene ti 9.6. Dellearterie 120.1 Donna è più hnmida, che alcun altro animale perfet- 92.% Donne attempate hano le legature del corpo della ma trice molto lente %s - Donne, nellequali non fi ripiega la reticella, la hanno fia'l cotto della matrice & la uefcica 89.$ Donna, perche ha i uafi del feme, no per quefto fi può ' concludere, che fftarga feme 88.1 Doma anche ella fparge elfeme 8 8.' t Donne hanno i tefticoli, come gli huomini, & loro hi- fioria J 91.2 Donne grauide per doue mandon fuori elfeme 90.S Donne grauide non poffon concipere, &percbealcu* ne mandon fuori, hora una creatura, & hora unal tra s Donne grauide come habbinfituatala matrice 89.6 - home pregne & donzelle per doue purghino iloro mzfiy&fimilmentele altre donne 125.5 Donne grauide non han la matrice in mezo del corpo, ma à man ritta, à òman manca $9.6 Donne grauide perche non hanno iloro mefi 92.3 Donne molte,effendo grauide,perche hanno i lor mefi, e> che utilità ne cauino s ' Donne perche hanno t lor mefi,& perche anche molti non gli hanno 92 * 4. Donne affai fenza hauer mai ifuoi mefi hanno genera tofigliuoli,®molto finì 92.2 Domcchepartorifiono y perche non fi lafiion federe, & m che modo meglio partorifihino 21 2 Donne diparto in quanti dì fi purghino ^ z V Duodecimo, ò duodeno qual parte fia degliinteftini 85.1 Dura madre è la prima tela,che cuopre le ceruetta,& fua hiftoria * 109.3 5 x Dura TAVOLA Bura madre per di dentro è lifcia, lucida,® bagnata d'humor acquofi \°9'f Dura madre fa un proceffo, come una falce, el quale diuide la parte deftra delle ceruella dalla fim&ra 109.4 , Dura madre diuide le ceruella dal celabro 109.4 Dura madre che officio habbia **>** Dura madre come fi congiunga atta pia 109.5 Dura madre quanti buchi habbia,® quante parti in- uolga l°*'i Dura madre di fuori perche fia aff>ra, & difiguale 109.3 Bura madre,perche ne feriti fi uegga battere 130.3 Dura madre ha 4 fini,® la loro hiftoria 130.3.4.11 loro officio- S*s EC p h y s 1 s che importi netti inteflini 85.1 Enartbrofis, forte di congiuntura 4. 2 Enfiforme cartilagine 14.5 Epidermis è la pelliccinola, che èfopra la pelle 38.2 Epididima è la feconda tunica de tefticoli 89.1 Epiglottis qual partefia 26.1 Epiphyfis è la giunta, che hanno l'offa 3.4 Epiploon da i Greci è detta la reterò reticella 8 $.6 Epilogo dell opera 14 8 «4 Epilogo delle parti dell'occhio 113.2 Erithroides chiamon i Greci la prima tunica de i tefti coli S8.5 Efiulapio fu el primo chiamato medico appreffo à i Greci 1.2 Eunuchi per che non generino % 2 5.4 FAvci &fiecartilagini xs.z Fauci che nomi habbino, ® le glandole loro 104.1 Fegato è fangue congelato, pieno di infinite forti di vene $6.3 Fegato è principio del fangue, ®fua hifioria 85.1 Fegato doue fia fituato 85.1 Fegato come habbia la figura fua dalle membra, che glifonuicine S5.2 Fegato nell huomo ha manco diuifioni, che netti ani- mali 85.2 Fegato che legature ha,®à quali parti fi lega 86.3 Fegato che offitio habbia 85.3 rigato fi fi maggior, ò minore, fecondo che più ò me- no fi mangia g5.3 Fegato come tiri afe el nutrimento effendo fi mangia- to , quanto bifogna, ® come effendofi mangiato di fiprfao 88.^4 J> Feminapiglia nel uentre figura humana in 40 giorn1 in 30 el mafihio ?l *4 Femina elpiu delle uolte fia nel lato mxnco,il mafihio neldeftro 89.^ Femina fi muoue in 4 mefijn 3 // mafihio 91.4 Ferì(e delle commeffure del capo fin più pericolofi af fiditi quelle dell'offa. 5 • * Fibula,!'offo minor della gamba 22.» Tiele chefigura,che tele ®fila habbia 85.5 Fiele che offitio habbia 86.$ Fiele manda elfuo condotto alfine dello inteftìno duo deno 85.1 Fiele doue fia fituato,® fua hifioria 86.4 Fiele ha 2 tronchi, per uno entra, per Poltro efce la collera 85.4 Fiele manda alcuna volta alcun de fuoi tronchi allo ftomacho, er quel che ne auuenga 85.5 Figura, che fanno loffi del collo del piede, tutte in fieme 24.5 Figura della matrice nelle grauide, ® non grauide 89.5.er .90.1 Figura prima è differente da quella del Veffalio 25.4 Figura prima del fecondo libro in che fia differete da quella del Veffalio 63.4.1^ feconda 54.5. La quin ta6 8.4. La tredecima 76.6. La decimaquarta 78.2.Et 1 t7.tauola3.fig.x Fila, che fono ne i uentricoli del cuore, ® loro ufo 105.5 Fila delle uene in che fien differenti dalle fila de i mu- fculi 1I9.J Fiore delle donne, uedi fangue menflruo Flemma del capo per doue fi coli 112.1.» Flemma non fi purga per el capo ,fe non quando è fi- perchia, come auuiene nello infreddarne'to 112.2 Fondamento ha 3 mufculi,® loro hifioria ss.s Fontanella ò mollame ne fanciulli è parte delloffo del la fronte e. 2 Fontanella del petto qual fia 13.5 Forame, uedi Buco Forcella dello slomaco qual fia 13.5 loffio della tefia difipra delloffo della cofeia 21.4 Foffetti nella matrice, di dentro,in quelle, che di poco han partorito, ® loro ufi 90.* Fronte ha 2 mufculi,® la loro hifioria 39.6 Fronte non fi debbe tagliare à trauerfi 40.1 Fufello maggiore del braccio come fi congiunga con loffi dellhomero ,fuoiprocefìi ®fino 15 .5. Dopo tal congiugnimene che andar tenga ts.s Fufello maggiore defiritto fra l fio principio ®fine, con la fua figura di triangolo ® righe di quello 17.1.2 Eufillo minore del braccio ,fua defcrittione ® ufi 16. 6 Fufello minore come fi congiunga col maggiore, et (uà TAVOLA fin hiftoria » 7- ? Giunta del proceffi, che ha la fpina della paletta dette Fufello minore ha una giunta,® quella un fino, ® un fpalle, U quale ne fanciulli è di più ofìicelli 15.2 proceffo afpro,® lor ufi 17- J Giunta delle tefte delle clauicole, crfue cartilagini Fufello minore ha una riga fecondo il lungo fio ,i lati t ^. ? dì quella ,& il loro ufo 17-4 Giunta delloffo dellhomero^rande,et fua tefla • 5.5 Fufello minore defcritto dalla parte di fitto 17.4. Da ciunta netta parte di fitto delloffo dellhomero,della quella di dentro ® di fuori, ® fini 5 detta parte quale è fatta la tefta di fuori ® di dentro, ® come di fuori,® lor ufo S fi congiunta l6'* {Fufello minore e\moffo da quattro mufculi,® loro hi- Giunta, che ha la tefta del maggior fufello del brac- floria SS'* ciò,® elfuo proceffo »'7«* Fufilli del braccio so dua offa dal gomito al bracciale Qiunta, che ha l'ultimo proceffi del maggior fufellé qual fia maggior,qual minore,etfua hiftoria 15.5 del b accio, ® tal uolta 2 ® come fi congiunghi* Fufelli del braccio in che fon differenti t6.s no *6-6 Fufilli come non fi congiunghino difipra,come e fan- Giurta del minor fufello del braccio, ® fieno > ® fio nodabaffo 17*? ufo l7*t G Giunta dell offa del pettine della mano ^ i*.t GAlf.no perche hebbe tanto credito nelle Giunta della punta del gallone, fua defcrittione & cofi della "ìfotomia 2.1 ufi 20.5 Galeno offeruando lafiimmia firiffe la noto- Giunta difipra del maggior fufello che forma & ufi mia 2.1 habbia dalla parte dinanzi 2X-4 Galeno hauer fatto notomiafol di \fcimmie fipruoua Giunta del maggior ftinco defiritta dalla parte di die con molti effempli 2.3 tro, ® fuoi fini 22.5. quella delminore s Galeno effer feorretto fi mostra p alcuni effempli 2.5 Giunta dell offa del pettine del piede 24.* Galeno quatofia confufo nel principio del Uh, dell'of- Giunte de iprocefii de nodi del collo 11.1 fa 4«J Giute del maggior lato delle palette dellefratte 14.3 Galeno pensò che loffi cuneale fufii forato, come un Giunte de nodi detta fchiena 10.» criuello 5.4 Giunte difipra & di fitto del pettine della mano con Galeno da à i polmoni un quinto lobo, che negli huo- me fi congiunghino fra loro ® con le altre offa 19. mininonfìuede 104.4 x. fuoi Ceni® loro ufi » Gamba fi diftende ® raccoglie con 1 o mufculi, ® la Giunte e. di offa del pettine della mano preftofi unifico loro hiftoria jG.s con le fie offa > 19.1 Gangole, uedi Glandole Giunte dell'offa del pettine della mano perche fon più. Gargante che fia appreffo gli Spagnuoli 83.6 groffe dell effa X9»z Gargar, gargareon, ®gurgulio l'ugola 104.2 Giunte delloffo della cofeia doue er come fi congiun" Gargarozzo ,fie cartilagini,® loro hifioria 25.4 ghino all'offa uicine 21.4 Gargarozzo &fua hiftoria 103.3 Giunte detti Slinchi della gamba dalla parte di fopra Gargarozzo è minor nelle donne, che ne gli huomini ® di fitto, ® differenza fia loro 2 2. » zS>s Giunte di fitto delli ftinchi hanno, ognuna,un procefi Gargarozzo ha 1 o mufculi proprij, ® 8 communi » fi,® fra quelli un fino 22.5 ® loro hiftoria 43.2. Altri 2 proprij ne mette el Glandola, che è nello inteftìno attaccato alla bocca di Vefialio 4 fitto dello fiomaco,® fio ufo 84.3 Gargarozzo ha 2 glandole appreffo la terza cartila- Glandola dette ceruetta fimile à una pina, ®fua hifto ginefia 44.1 ria 111.4 Gargarozzo non ha particular legatura, ma una fot- Glandola delle ceruella, che riceue la flemma, &fua til tela,che abbraccia le congiunture dette cartila- defcrittione 112.1 gini 44.1 Glandole 4>chefon netta canna della gola ,lorfitto,® Gargarozzo come fia fatto di dentro 103.5 ufo 84.2 Gargarozzi ba ne^ mezo, quando fi chiude, una Glandole à che fintino 204.* feffura, come di flauto 103.5 Glandole ® loro hiftoria 103.5: Ginglimon, una forte di congiuntura 4- 2 Glandole di 3 forti fon nette fauci t04. t Girella dell'ofio dell'homero fatta di un fino ® 2 tu- Glandole feconde che officio habbino 104.1 bercoli, & in che fia differente dalle uere 15.2 dandole feconde impiagate quanto difficilmente fi cu Giunte dell'offa à cheferuino 3.5 rino 104.1 Giunta hanno i denti, eìafcun la fua, la quale cade ne Glandole terze gofiandofi fanno el male delle fero filo fanciulli 6.4 104.1 B 3 Glandde, T A V 0 L a Glandolcchefin nelle tele,che dìuìdon el petto 103.1 Glandole di che fuftanza fieno, ® che differenze hab- bino »2°J Glandole che officio habbino, preffb à quali uene fie- no,® in che parti del corpo fi ritruouino 120.2 Glandole,che feruono à riceuer le fuperfluità 120.3 Glandole,cheferuon à mollificare el luogo, doue fono x 20.3.4. Et a^tre * empierlo 4 Glandole doue fono nel mefenterio 121 ^3 Glandole molte perche fin nell'anguinaia 125.3 Glution,che uuol dir piccola natica,è certa parte del- le ceruella 111.5 Golajuedi canna dellagola. Gomito ha due mufculi,che lo piegano, & due, che lo diftendono 51.3.4.5.5 Gomphofis forte di congiuntura 4.3 Gorgozzt*le,uedi Gargarozzo* Graffo,che è fra la pelle & la tela carnofa, & di che fi generi 3.9.2 Graffifralapéllevla tela carnofa in che animali fi truoui in quantità maggiore,® graffo in altre par- ti del corpo,® fio ufi 38.3 Graffi è bianco negiouani, giallo ne uecchi, ® perche fia bianco 38.3 Graffo è alle uolte nel fiondo dello fiomaco 8 4.4 Graffo frale cartilagini del gargarozzo & ta terza tunica 103.5 Graffo duro alla bafe del cuore 105.3 Guace hanno quattro mufculi et la loro hiftoria 40,5 Gala che fignifichi 83.5 Guftofifa per la lingua ® palato * 48.3.4 Gufto de i cibi da quali nonfiafentito 14 8.4 H HA r m o n 1 a forte di congiuntura 4.2 Harmonie,uedi Brighe. Herofilo & Erafifirato fimo la notomìa diui «' 1.5 "Berbero che fia appreffo gli Spagnuoli 83.5 Uippocrate primo feparò la medicina da la filofifia. Etfuoifucceffori x ,4 Homero,uedi Offa dell'homero. Humore untuofi delle congiunture,® fio ufi 3 7.5 •Rumoreuntuofo dalla corda del nono mufculo,che muoue la gamba,® fio ufi 58.1 Humor lento ® lubrico fitto la tela carnofa,® d che ferua 38.4 Humor uitreo,®fua defcrittione % 12.4 Humor criftaUino ®Jua defcrittione 111.5 Humorealbugineo è detto da alcuni Ihumore acquofi per effer fimile alla chiara, ò albume d'uouo 113.1 Humor acquofi,® fua hiftoria xt3.% Humor acquofi tal uolta fi conuerte in cataratta, ® come fi cani ..„ , Humor acquofi tal uolta perdendofi fi perde la uifla non apparendo difetto nell'occhio 113.1 Humore acquofi non è di tanta quantità,quanta uuo- leel Veffalio 113.1 Hydatoides da i Greci è detto Ihumor uitreo 11 2.4 Hydatoides è Ihumor acquofi dell'occhio 11 3.1 Hyoide offo perche fi chiami così 9.5 IA n 1 t ® R ò pylorosèla bocca di fitto dello fio maco 84.2 ileo n int e filino terzo 85.2 Imbuto delle ceruella,® fua hifioria xti.s.® 112. 1.2 Impreffìone della tefta di dentro dell'ofio della cofeia dalla banda del ginocchio 21.5 Imprefiione del maggior ftinco dalla parte di fitto 22.4 Imprefììonì delle ceruella à chefiruon 0 110.1 Inteftinì,® loro hiftoria 8 4.5 Inteftinì tutti fin un filo 84.5 Inteftinì han di lunghezza pu di ucnti braccia 85.1 Inteftinì fi diuidon in grofii ® fittili 84.5. Ciafchedu na di tali parti fi diuide in tre 85.1 Inteftinì fittili hanno due tuniche, ® un'altra dal pe- ritoneo 84.5 Inteftinì fittili, ® loro hiftoria 84..s.La lor diuifione 85.1 Inteftinì fiottili pche habbino più rami dalla uena por- tale gli altri 121.3 Inteftinì grofii,® loro hiftoria 84.5. La lor diuifione 85.2 Inteftìno duodeno ®fuoi nomi, alfine del quale entra il condotto del fiele 35.1 Inteftìnogroffo detto colon,® il retto,® loro tuniche 83.$ Inteftìno colon perche fufii detto così 85.3 Inteftìno cieco,® diuerfi pareri diefio 85.2 Inteftìno digiuno,® il fittile detto Ileon 85.2 Inteftìno digiuno douefinifea 85.2 IntrecciamentOiche fanno alquanti nerui del colloMl quale nafeon i nerui del braccio 145.1.3 .et x 45.1 Intrecciamento,che fanno alquati nerui de lombi.don de deriuano i nerui della gamba 147.3 Ifthmos è un Hretto,del qual nome alcuni chiamon le fauci l04tl LAbbra hanno quattro mufculi® loro hi- ftoria 41.3 Labbra di che fi faccino 41.3 Ladri in Venetia pel primo furto fon priui dì uno oc- chio I4Z.4 Lagrime TAF Lagrime perche fi prefto,® abbondantemente, efchi- no 110.5 Lambdoide,forte di commefiura 4. s Lato di fuori deWoffo del gallone,® fue righe 20.5 Lato maggiore delle palette delle fpalle, fua defirittio ne, giunte,® cartilagini 14.3 Lato dinanzi & di [opra delle palette delle fpalle,loro differenze,® ufo «4»3«4 Lato difipra delle palette delle fpalle,etfio ufit4.s Legamele lega lo slinco all'affo del calcagno 22.5 Legatura fi può chiamare ogni mufculo 37.3 Legatura,detta i capelli, laqual non fi truoua nell'Imo mo,® che mangiandofi dicon le donne che fa bion*. di i capelli 51.2. Legatura, con laqualefi legano iprocefii de nodi del collo n.i Legatura da lunproceffo à l'altro del bracciale 18.5 Legatura grofijsima del ginocchio 22.3 Legatura forte, con laqualefi congiungono ìnfieme di fitto gli Hinchl 22.4 Legatura piuforte,che alcuna altra del corpo,è quel- la del gallon conia cofeia 5 2. t Legature ancora effe fi chiamon nerui 37.2 "Legature di che fi faccino,® donde nafehino 37.2 Legature hanno 5 officij 3 7.2.3 Legature in quanti modifìen fra loro differenti 37.3 Legature non fon molto fenfitiue,et perche 37.5 Legature altre affai fuo r dell'ordinarie 37.3 Legature della tefta,® dei due primi nodi del cottelo ro defcrittione et officio 4.6.6.® 47.1 Legature de i nodi della fchiena 50.5. Altre legatu- re^ loro officio 51.1 Legature che legano loffio deUhomero con la paletta della ff>atta,quante fteno,et loro hiftoria 45.2.3 Legature di più forti de 1 fufilli del braccio et della mano,et loro hifioria 55.5 Legature, che aiutano àfarflare nelfuo luogo le cor- de, ftan tutteintrauerfate,etfonoaffaìfiime ss*$ Legature,che abbracciongliarticoli,et loro differen- ze si' •* • Molte altre differenze ss.x l£gature,come telcche legano i mufiulì,lun con laU tro ss*s Legature, che legan le coftole à i nodi delle fpalle, ® ali offo del petto,quali fieno 49.3 Legature della congiuntura del gallone et del ginoc- chioni altre,chefon nella gamba et piede, et loro hiftoria 51.5 Legature perche non fon dalla parte dinanzi delginoc ch'io 52.3 Legature del pettine del piede, et détte dita ,fonfimili à quelle della mano 52.5 Legature delfegato,et à che parti fi leghi 86.3 Legature del membro 89.3 Legature detta matrice fon lente, et molto più nelle at tempate 89.5 lingua che fuftanza habbia,di che parti fi faccia, mu OLA finii t o,cheha,etloro hiftoria 42.5.5.^43.1.1 Lingua è piena di uarie forti di fila per li fuoi molti mouìmenti 42.5.^43.2 Lingua è diuifaper el mezo fecondo el lungo median- te una tela fittilifiima 4 2.5 .et 4 3.2 Lithoides perche fu detto l'offo delle tempie da i Greci 6.3 Lobus,una parte de polmoni 104.4 Lombi hanno cinque nodi,et loro hifioria 12.1 Luna è commune madre dette humidttà 9 2.3 M Mammelle, uedi Toppe, Manoèmoffafopra il bracciale da quattro mufiuli,et loro hiftoria 54.5 Mano tutta fi muoue al mquimento dèi minor fufello 55.2 Manto è detta la feconda tumea, chefafeia la creatu- ra <, 1 .5 Mafcella fuperiore è tutta la faccia dalle ciglia alla bocca, et 12 fue offa 7. » Mafcella fuperiore ha 13 buchi 5 proprij ,et7 com- munijoro defcrittione etufi 9A$ Mafcella inferiore contiene el mento et le ganafee co i denti,et è fatta di due offa,etfua defcrittione 8.» Mafcella inferiore negli huomìni et alali fola fi muo- ue,nel cocodrillo quella difipra, nel pappagallo Iti na et laltra 8.» Mafcella inferiore ha due buchi,et certe agrezze *et à cheferuino 8.3 Mafcella inferiore ufiita del fuo luogo come fi raccon ci 8.* Mafcella inferiore ha 8 mufculi,et loro hiftoria 41.5 Mafihio el più dette uolte sia nel lato deftro, la firn* mina nel fmiftro 89.6 Mafihio fi muoue in tre mefi,femmìna ì quattro 91.4 Mafihio piglia figura dhuomo in 3 ogiorni in 40 la femmina $, .4 Maffeteros che mufculi fieno della bocca 41.5 Masticatore, primo mufculo della mafcella inferiore, et fia hifioria 41.5.5 Materiagialla come fango attaccata alla creatura, quando nafie, èfuperfiuita della quarta digeftione 92.1 Matrice doue fia fituata,et fua hiftoria 89.4' Matrice doue habbia elfuo collo et corpo 89.$ Matrice ha le legature lente, mafiime nelle attempa- te, nette quali la bocca feende fin preffo alla natura 89.5 Matrice non è mai d'una medefimagrandezza ma nel le donzelle fempre è minore $9.s Matrice che figura habbia nette grauide et nongraui- 89.6.et90,% de Matrice per effer nel lato deftro ò manco non moftra più mafihiotche femina $9.6 Matrice T A V Matrice chefito tenga nelle grauide 89.5 Matrice ha da alto a baffo una riga rileuata, ® à che ferua 9°tX Matrice col fuo collo defcritta dalla parte di fuori® didentro s>0-\ Matrice doue ha quegli angoli, affomigliati da alcuni alle corna, da altri atta Luna crefiente 9 o. 2 Matrice fiala figura d'un pie di tazz* ^a Parte <** dentro ^°»a Matrice ha dentro certi foffetti in quelle, che hanno partorito di poco,® lor ufi 90.2 Matrice non ha le celle, ò camere,che alcuni fi fon ima ginati so. 2 Matrice che fuftanza habbia, che tuniche, ® le lor fila i>°-J Matrice non ha uene gonfie fi non nette pregne 90.3 Matrìce,comt ha riceuuto elfeme,fi chiude & racco- glie *"•* Matrice ® mammelle per quali uene habbino commu nicanza 125.1 Mediaftinouuol dir tramezo x 02.41 uedi Tele, che dìuìdon il petto. Medicina quanto fia arte antica 1.1 Medicina pchefi dice effer fiata trouata da i Greci 1.1 Medicina pcheftudiofametefu ricerca da 1 Greci 1.3 Medicina quando fi diuife in tre parti 1.4 Medicina theoricafeparata dalla pratica da Serapio- ne *-5 Membra principali fon tre, donde deriua cioche bifo- gna al nutrimentOiUÌta, ®moto 119.2 Membra fpermatiche à un mede fimo tempo fi forma- no tutte del feme 119.2 Membro di che fia compofto,quattrofuoi mufculi, & loro hiftoria s*'z Membro che cofa fia,® fia hifioria 89.2 Membro di quante parti fi componga 89.2 Membro ha qualche fimilitudine col corpo della ma- trice 89.2 Membro comepoffa perdere il fintire® non elmuo- uere,® al contrario 147.3 Menftruo,uedi fangue menftruo* Meri qual parte fignifichi 8 3.5 Mefinterion,ò Meferion 8 5.4 Mefenteriotfioi nomi,er hiftoria 8 5.4 Mefenterio che officio habbia 8 5.4 Mefi delle donne,uedi Sangue menftruo. Midolla fpinale è più dura dette ceruella ® cofi i ner- ui,chenaficondieffa 141.3 Midolla fiutale ®fua hiftoria 142-5 Midolla fiinale è come parte, ò proceffo delle ceruella 143.5 Midolla fpinale è coperta da tre tele x 4 3. s Midolla fpinale in che fia fimile ® differente dalle cer uella ,4 ?. ò l'officio loro 43.4 MufiulOichefì truoua in alcuni nel gargarozzo 43.3 Mufculi delle fauci,del quarto paio, fi ueggon bene ne buoUnellhuomo no gli ha potuti ancor uedere lau tote 4-ì'S Mufculi fette, che muouon el braccio & loro hiftoria 44.1 Il primo,® fuo offici* 44.1.2 Secondo 3.4 Terzo 5 Quarto r $.s Quinto 5.0*45.1 Sefto® fettimo 45.1 Mufculi quattro della paletta dellafpalla,® loro off" ciò 45.3.4.515 Mufculi della tefia 14 particolari ® loro officio 45 daxàs MufiuU quattro altri 45.2.3 MufiuU due,® otto ancora 5 MufiuU del uentre ® loro hiftoria 47 da xàs l'offi- cio loro s MufiuU due de i tefticoli dellhuomo ® loro officio 4-1.6 Et due anche di quei della donna 48.1 MufiuU 89 del petto contando quei del uentre ® loro hiftoria da 4 8.1 à 49.3. L'off io del primo, ficon do,® terzo paio 48.3. del quarto, quinto & fi- fio .4 OLA Mufculi del petto detti interco/^i, paia 3 4»®toro hiftoria 48. s > L'officio loro s Mufculi otto del uentre, ® loro hiftoria 4 da t às Mufculi del uentre, ® quei della fchiena et braccia co me aiutino à refpirare 4.9.2 Mufculi del primo paio della fchiena no fin più di due» come alcuni dicono 49.5 Mufculi 16 del la fchiena et loro hiftoria 39.5 il primo vaio et fuo officio 49.5 Secondo et terzo e Quarto 50.1 Quinto % Scfto 3 Settimo 4 Ottano 5 Mufculi quattro che muouon el gomito et loro hifto» ria fx.f Li due primi che lo piegano,de quali il primo è det- to ilpefce del braccio 51.3.4.5 Lialtri due,chelo diftendono, de quali il primo da alcuni fi diuide in due 51 • 5 *5 Mufculi delle dita della mano 2 8,et loro hifioria 5 2.3 il primo et fuo officio 5 2.3.4 Secondo 4,$ Terzo s.etsì-^ Tredici altri mufiulUdi che a eìafcun primo artico lo neferuon due,et tre al fecondo del pollice $y% 1.2.3 Decimo fettimo,primo de quei,chediftendon Udi- ta 4 Decimo ottano $ "Decimo nono 5 Ventefìmo,uentefimoprimo,etfecondo 54.1 Ventefimo terzo, che è il primo de 5 che muouon le dita da i lati,et uentefimoquarto } Ventefimo quinto, fifto,fittimo,et ottauo 4 Mufiuliiche fanno el monte di Venere de i chiromanti MufiulUche muouon le dita detta mano,quattro le di- fendono , fidici le raccogliono, otto le muouon da ilati ,4.4 Mufculi quattro ultimi di quei, che muouon le dita,no nafeon da offo,ma da corde 54.4 Mufculi quattro, che muouon la manofoprail brac» cialcet loro hiftoria 54.5. L'officio loro }f,% Mufculi quattro muouon el fufii mìnore,duefiruon al la parte difipra,due à quella difotto,et loro hifto* ria s$>*' L'officio loro ^ $ m^ - Mufculi quattro del membro,tt loro officio 5 5.3 Mufculi 3 del fondamento et loro hiftoria $s.$. L'ofi ficio A ss.s.s Mufculi del fondamento non nafeon da offo $5.5 Mufculi 1 o dellagamba,et loro hiftoria 5 5.5 Il primo et fecondo et loro officio 57.» Terzo TAVOLA Terzo Quarto ® quinto Sefto Settimo® ottano "Nono Decimo 2 3 4 5 5 58.i Mufculi della cofeia i4atpiu&lmeno io,® loro hi* ftoria 5 8.» il primo 5 9.2 Secondo 3 Terzo® quarto 4 Quieto 5. L'officio de i detti 59.1 Sefto 5ì>«i Settimo ®ottauo 2 *3s(o»o e> .s Mufculo quinto della cofeia come fi diuida in duij® co me ancora in tre,® loro officio 58.5 MufiuU 9 muouon el piede&r loro hiftoria, 5 9.5 Il primo.® fecondo s».s Terzo ® quarta s cu. 1 Quinto 2 Sefto ' 3 Settimo 4 Qttauo 5 TSlpno6«.L'officio loro so.6 Mufculo quinto, che muoue et piede fintile ai coltello de Beccai 60.3 Mufculi, che muouon le dita del piede ,fon ì medefimi con quei della mano,® fin 22. lorohiftoria,et offi- cio 51.1 il primo 5i.i Secondo 2 Ter^o ® altri 10 mufculi 3 Decimo quarto,quinto,®fifto» 4 Decimo fettimo ® ottauo 5 Alt ri quattro mufculi 5 MufiuU quanti fieno in tutto il corpo* 5 2.5 K NA s o ®fue cartilagini 2 5.3 J^afo ha quattro mufculi,® loro officio 40.5 "Natiche ® tefticoli delle ceruella 111.5 7<[auicolare,uedi offi nauicolare. T^eruo comunemete quàte cofifignifichÌ4.4.et 141.2 ?$eruo propriamente detto che co fa fia 141.» J^eruo, che alle uolte fi accompagna con l'arteria del Seme ,45.5 J^ruo,che accompagna la uena della tefta 145.2. Vn'altro la maggior uena del braccio fitto la pel- le j J$eruo,che uà conia uena del fegato® con larteria grande ,45.5 7{eruo,che uà con la uena ® arteria, chepaffon per l'anguinaia «47«4 J^erui come nafehino dal ceruetto, l'Arterie dal cuor re,le uene dal fegato 119.2 TSlerui nafeon dalle ceruella,et non dal cuore ,ne dalla dura madre 141.2 J^erui quanto fieno differenti fra loro in durezza, et per qual caufa 141.3. J^elnafiere etneldiftri- buirfi s 7<(erui dalla parte di dentro nonfentono, ma da quella dì fuori *4l •? Iberniferuon<rìal motofiltri al finfo, benché tutti fintino *4f*4 J^erui non fin bucatheome hanno detto alcuni 141.5 7S(erui che uanno alla pelle perche no la faccin muoue re,come quelli,che uanno à i mufculi 141.4 %erui fitte paia efeon delle ceruetta fi codo molti,ben- che fi potrebbe dire che fufìin 9.141.6.et 142.1 Quelli del primo paio donde nafehino, et la loro hi- ftoria *42* Quelli del fecondo 142 • ì Quelli del terzo,che nafeon con due radici 3 Quelli del quarto 5 Quelli delquinto,che nafeon con molte radici 5.s. Vn'altro paio,che nafie prefio al quinto s Quelli delftflo,che nafeon co molti principi] 143.* Quelli delfittwiotche nafeon co molti principe s J<{erui detta uifia non fi incrociano, come hanno penfa to alcuni 142.1■.. Verno della uifia fiìnferìfie nel mezo della parte di dietro dell occhio,et fio officio 14 2.2 T^erui della uifta ueduti dall' Auttore effer diuifi, et dal Veffalio al tutto feparati 142.2 T^erui reuerfiui perche fi chiamin così. 3.3 T^erui reuerfiui et loro hiftoria 14 j. 2. TSlerui reuerfiui à cheferuino, et per quale effer1men- to fi conofea 142.3 J^eruì,che uanno à molte parti del uolto et della boc- ca , iqualifon rami del terzo paio 14.2.3.4.5 J^eruiiche dal fifto paio uanno allo filomaco, fegato, reticettaj.nteftini,fiele,rogìioni,ynefenterìo, uefei- cajmatrìce,et milza 143.4.5 %erui,che uanno al cuore 143.3 T^eruitche uanno atta lingua,offb hyoide, etgargaroz^ ZO 143.5 T^erui $8 ,ò so nafeon dalla fpinale 144.1 l^eruiycbe nafeon del cotto,et loro hiftoria 144. t Quelli del primo et fecondo paio, che han due prin- cipi], donde nafehino et eoe fi dìftribuìfchino 144.2 Que lì del terzo 3 Quelli del quarto et quinto 4.5 Quelli del fifto 5 Quelli del fettimo 145.1 J{erui,che uano à i mufiulì,che muouon la tefta 144. 1.3.6.et 145.2.3 7^erui,che uàho à i mufculi del petto 144.5.145.2. 4-5 T A V 4.*. 14*.» Nerui,che uanno alla diaframa »44«* Nerui, che uanno à i mufculi, che muouon la fchiena i44.2.3.i45.?«5.* *ì officio « 4 8.3 Nerui,chefi diftribuifeon f la pelle della tefta x 44.3 Ter quella3che cuopre el mufculo,che alza el brac- cio f Ter quello della parte di fuori del braccio 5. et 145.5. Ter quetta dìnazi 4. Ter quella di fuori $ Ter quella dette fpalle 145.4 Ter quella de lombi $ Ter quetta dell'anguinaie s, 145.1.147.5 Ter quella del minor fufello 145. » Ter quella dell'offa dell'homero *47.» Ter quetta dinanzi detta cofeia 4 Ter quella di dentro detta cofeia ,gamba,et per el ginocchio 4.^ Ter quetta di dietro detta cofeia 5 Ter quella di fuori detta gamba, tallone, et piede 148.1 Ninfe,che i Toeti fingeano effer feguìtate da i Satiri, che importino ^0.4 Noce nel gargarozzo che fia 25.4 Npce del gargarozzo efee ugualmente fuori netti huo mini et donne Zf,f Npce delgargarozjp perche fi moflra più netti huo- mini,che nelle donne 25.4 Nodo detta gola,uedì Noce del gargarozzo Nodi della fchiena 30.et la loro hiftoria io.» Nodi della fchiena come fi cogiunghino infieme dinan zj et di dietro,et con che fi leghino 10,3 Npdi della fchiena quato uariamente fieno bucati per , far uia à i nerui,uene^t arterie ' 10.3 Npdi della fchiena come fon differenti nello effer fora- ì ti,et perche to#J Npdi della fchiena difiogathfifinpiu è minorperico- lo,fiuno>m0ggÌQre%etperdi? 10.3 Njdi 1 2.1 I 2.1 T A V Nodi della fchiena in che modo fi congiunghino so.6. ® 51.1.2 7{pdi della fchiena tutti eccetto ilprimo in che modo ficommettino mediante i procefii di fitto &quei difipra i*-5 Nodi fitte del cotto,® loro hiftoria 1 e .4 Nodo primo del collo in che fia differente dalli altri 10.4. il fecondo 5 Jfodo primo del collo come fi cogiugne alfecodo ics Nodi dui primi del colilo come fi cogiunghino 1 o .4.5 Nodo fecondo del collo come fi congiunga al terzo, ® cofi gli altri 11.2 Npdi quattro del collo fra'l fecondo ® fettimo oltre à i fette proceffi, che hanno tutti i nodi della fchiena, ne hanno di più cinque 11.3 Nodi delle fpalle fono ordinariamente 12 congiunti à quei del cotto 11.3 Nodi dette fpalle come fon differenti infra loro 11.3 Npdi delle fpalle hanno due foffi,doue s'inferifiono ì ca pi delle cofte. Et due ne ha il primo er duodecimo, donde nafeon legami.Loro forma ®fito 11.4 Npdi delle fpalle hanno fette procefii.Et quei di dietro quanto fien diuerfi,® come fi congiunghino 114 Nodo primo & duodecimo come fi commettinoinfie- me 11.5 Npdi de lombi cinque,® loro hiftoria Nodi de lombi che differeze habbino dalli altri Npdi de lombi hanno i medefimi fette procefii, che gli altri, ® la defirittion loro 12.1 Npdi alcuni de lombi in alcuni huomini hanno oltr'al li altri,due proceffì,non uifti dal Veffalio 12.2 Nodi dell offo fiero s ordinariamente,® tal uolta s, e> come fien congiunti 12.3 Npdi dell offo fiero fon fituati al contrario di quei del lafchiena,et quali di efii hanno procefii 12.3 Nodi del codione fon quattro ordinariamente,® tal uolta 3,® la loro hiftoria 11.5 Npdoprimo del codione quàdo habbia procefii 12.5 Npdi del codione hanno un fino,® come fi commuti- no iz.5 Npdi del codione fanno la forma duna coda 12.5 Npdi del codione non hanno buco,nefon uoti 12.5 Nptomìa uedi anatomia. Numero de mufculi perche non fia determinato 5 2.5 Numero de mufculi raccolto infieme st.s OC e h 1 o ha cinque mufculi, ® loro hiftoria 40.3.4 Occhi perche fien pofii nel capo 109.2 Occhio è fatto di tre humori quafi di natura d'acqua 112.4 Occhio,® fua hifioria 112.4 Occhio dellhuomo è perfettamente tondo 112.4 OLA Odorato per quali inftrnmenti fi faccia 14 8- 3 Officio di tutte le parti del corpo 3 • I Officio dette giunte dell'offa 3 ■ S Officio delle commeffure ® righe ò harmonic. del ca- po S-G Officio dette cartilagini dette palpebre 25.2 Officio della cartilagine dell orecchio 2 5.3 Officio delleugne 25.2 Officio della rotula del ginocchio 23^.4 Officijfei delle legature 37-*-i Officio delle legature,che legon loffi dellhomero con la paletta detta fpalla 45.3 Officio delle legature delloffo del gallone con la cofeia 52.1.2 Di quelle del ginocchio 2.3 Di quelle de gliflinchi dalla parte difipra 4 Di quelle del collo del piede,® del piede 52.4.5 Officio de i due primi mufiutt delle guance qual fia fe- codo Gal.e'1 Veffalio,quale fecondo l'Autore.41.1 Officio detta Diaframa 49.2 Officij della carne, che fi truoua netta parte di dentro della mano s^'t Officio del decimo mufculo, che muoue la gamba, non è tale,qual dice Galeno 58.2 Officio della tela, chefafeia tutte l'offa , detta perle- ftiondai Greci 53.1 Officio del peritoneo 83.S Officio dette tuniche della canna dellagola 8 3.5 Officio di quattro glandole, che fon nella canna detta gola 84.1 Officio detto fiomaco 84.5 Officio del mefenterio 854 Officio della reticella % 5.5. ® 8 5. t Officio del fegato 85.3 Officio della milza 8 7.1 Officio del fiele 85.5 Officio delle fila della uefcica 87.5 Omentum chìamon i Latini la rete ò reticella 85.5 Orecchie ®fie cartilagini 25.3 Orecchia moueua Manfiglia Siuiglìano 38.4 Orecchie, ò ale del cuore ®fuo officio 105.3 Orina per qual uia entri ne i rognoni 87.4 Orina come entri per ifuoi condotti nella uefcica 87.s Orina entrata nella uefcica perche non può tornar in dietro 87.5 Orina della creatura doue fi raccoglie infino al parto 91.6. Ter qual caufa 92.1 Os ilium qual fia detto da i Latini 20.3 0s petìinis qual chiamino i Latini 20.3 Offa fono la più dura parte del corpo noftro,et loro of- ficio 3.4 Offa come fi diuidono 3.4 Offa tutte fin congiunte,luna l'altro, eccetto loffi hyoide 3.5 Offa tutte fi congiungon infieme òper cogiuntura,det • ta T A V ta da i Latini artìatlatìo, ò per unione, detta da i Greci fymphyfis *><> Offiy che fin grandi hanno una giunta, & quali di effe l'hanno, & à cheferua 3 -4- i Offa hanno certi procefii de quali altri hanno lagiun- ta, altri nò . Et al contrario molte giunte hanno i fuoi procefii *•* Offa tutte commefje infieme fon dette Scheleto 3 -* Offa del craneo come fi congiunghino 4- * Offa del capo come fi diuidino lun da l altro 5.3 Offo della fronte come fi diuida da gli altri ,& la fia forma . , *,J Offo della fronte ,fue diuerfità, ® concauità 5.2 Offo della fronte ha 2 buchi, ® à cheferuino 8. s Offa della coronella come fi diuidino fra lor o,et dall'ai tre 5.3.1** lor forma 4 Offa della coronella,fue qualità ®filchio riuoliin effe 5.5 Offo ottauo del capo, ® li fuoi termini 5.5 Offo ottauo del capo quali fattezze habbia ® proceffi Offa dd capo come fien differenti in groffez^a, durez; za y fortezza,® e. ..... *\* Offa del capo hanno 38039 buchi, ® loro hiftoria 8.5.er 9.1 Offa del capo hanno altri buchi oltre ài detti benché non fono propriamente buchi 9.4 Offo detta collottola come fi diuida da gli altri, ® 5 fuoi lati **4 Ofio detta collottola, fine qualità, ® diuerfità delle fue parti s^gts.x Offo detta collottola nefancìulttnì è diuifo in 3 median- te 3 righe, l'andar loro, ® le qualità di quello 6.2. Offo della collottola ha fette buchi, ® la loro hiftoria Offa delle tempie come fi diuidino dalle altre, ® la lor forma ** Offa delle tempie quanto fien diuerfi in le fue parti, tuoi proceffi,® buchi s.3 Offa dette tempie hanno otto buebijoro defcrittione et ufi . . st Offo e;meale,® Ufioitermini ^ 5* Offo cuneale ,fie diuerfità, qualità, ®c. 5.4 Offo cuneale ha 17 buchi, loro defcrittione® ufi 8.5.e>9.i Ofsicclli 3 .che fon dentro à ciafiuno orecchio,lor pro- cefii, ® figura 6.6.® 7. x Offa della mafcella fuperiore 5 per banda, ® la loro defcrittione 7-2-3-4 Offo fecondo della mafcella fuperiore perche di rado fi vegga nette caluarie de cimiteri 7.2 Offo decimoterzo detta mafcella fuperiore, ®fua de- fcrittione 7.4 Offa della mafcetta fuperiore in che modo, ® median- 0 l A ti quali commeffure fi diuidino da quelle del capo, ®frafifteffi 7.S'S.®8.t Offo giogaie non è offo da per fi, dì che fi faccia, ® à quel cheferua 8.1 Offa della mtfeetta inferiore fon 2 come fi congiunghi- no,® 2 proceffi loro 8.2 Offa della mafcella inferiore fi fiparano, lun da l'al- tro ,piu diffìcilmente negli huommi, che nefanciuU li, ® crude ® cotte 8.2 Ofìoyoide ò hypfiloide perche ,fi chiami così, fio fit- to , ® ofiicelli, di che fi compone, et loro defcrit- tione 9*6.ett 0.1 Offo hyoide ha 1 2 mufculi, et loro hiftoria 42.3 Offo della fchiena è ordinariamente compofto di 3 o . chiamati nodi, et la loro defcrittione 10.2 Offo facro ò grande pèrche fu chiamato cofi da li An- tichi,® fua hiftoria 12.2.3 Offo fiero ha ordinariamente 5 nodi, et tal uolta 5. et come fien congiunti 12.3 Ofio primo del petto, fua forma et fini, colloro ufo U.5 '\ Offa del petto, et la deferittion loro 12.5 Ofio del petto è dalla parte dinanzi 12.5 Ofio del petto che fitto habbia, ® fua hifioria 13.4 Ofio del petto ha 5 07 ofia, et tal uolta xx,et quanto fi congiunghino per la età 13.4 Offo del petto da alcuni fu detto fiada 13.4 Ofio fecondo del petto ,fua figura, et fuoi fini col loro ufo 13. g Ofio terzo del petto ,fua figura, et fitto 13.5 Offo terzo del petto manca in molti, et in tali il fecon- do fi diuide in dui 13.5 Ojfo del petto tutto infieme fi può agguagliare à un pugnale fpagnuolo, et la fua fuftanza 13.5 Ofio del petto che offitio habbia 14.1 Ofio del cuore che origine habbia, et quel che fi uegga ne gli huomini uecchi 14.1 Ofio nel cuore di alcuni animali uedutogia da Gal. in uno elefante, dallo autore in caftrati uecchi 14.1 Ofia della paletta della fpalla , uedi paletta detta fpatta Ofio dellhomero è dallhomero infimo al gomito > et fua hiftoria 15.5 Ofio dellhomero cheafprezge et buchi habbia, et lor ufi 15.4 Ofio dellhomero defcritto dalla partepiù alta 15.5. 15.1. Dalla più bafia 15.1. Nel reftante 15.3 Ofio dellhomero fuor che quel detta cofeia et ftinco della gamba è il maggiore > che fia nel corpo 15.5 Ofio dellhomero ufiito del fio luogo come fi racconci 14.5 Ofia del braccio, uedififelli Ofia del bracciale di che fon couerte loro qualità, et fini, col loro ufi l7.s _ C Ofia T A V Offa 8 del bracciale, fua fuftanza, buchi, ® figura 17.6,.Terche fono affai in numero 18.1 Offa del primo ordine del bracciale come fi congiun- ghino co i fufietti 18.1 Offa del bracciale, primo, fecondo, ® terzp > come fi congiunghino fia loro,® co i fufilli, lor defcrittio- ne, tcfte,® fini 18.1 Offo quarto del primo ordine del bracciale, ®fua hi- ftoria 18.2 Offo quarto del primo ordine del bracciale dalli antis chi fi conta da per fi 18.2 Offo quinto del bracciale, fua forma, fini, ufo, ® con giugnimento 18.3.4 Il fé fio 4 llfittimo 4.5 L'ottauo 5 Offo fettimo del bracciale perche facilmente fi disluo* ghi 18.5 Offa del fecondo ordine del bracciale, fua forma, fini, ufo, ® congiugnimenti 18.3.4.5 Ofiicelto fimile al feme di fifame dalla banda di fuori del bracciale,® fuo ufio 18.5 Offa 4 del pettine della mano,® fia hiftoria 18.5 Offa del pettine della mano hanno unagiìitaper uno, di fiotto,® difipra 19.1 Offa del pettine della mano come fi congiunghino al bracciale & lor forma 19.1. Loro incauature,ri- ghe,imprefiioni,® altre qualità 2 Offa del pettine detta mano non fi toccano nel mezp, ® perche 19.2 Offa delle dita della mano come fi congiunghino, loro deficrittione,dìfferenze, er qualità 19.3 Offo primo del pollice detta mano come fi congiunga al bracciale 19.4 Ilfecondo al primo 4 Il terzp al fecondo 5 Offo primo del pollice della mano perche non fia inca- uato 1.9.3 Ofio fecondo del pollice della mano perche fi muoue più pìegandofi ® difiendendofi,che da ilari 19.5 Ofio fecondo et terzp del pollice della mano nofimuo non da i lati 19.5 Ofìicetti, come feme di fifame nella congiuntura del pollice della mano 13. ^ Ofiicelli, come feme dì fifame, detti però fefamini, in quali articoli fi truouino, ® lo ro defcrittione 19. . 5 .& 2 o. 1. Venti almeno in ogni mano 1. Quanti ne piedi 1. loro ufo z Ofiicelli attaccati all'offa delle dita, à modo di tefle,ò procefii,® loro ufo. Altri 2 in eìafcun deprimi articoli dette dita. Vnaltro al terzo articolo del pollice detta mano de uecchi io,t Ofiicelli, come granella di miglio ne fecondi ® terzi articoli detta mano zol Ofia de galloni, o uero dell'anche, da ogni lato uno, OLA ® la loro hifioria 20,j Offa dell' anche come fi congiunghino ali offo grande, ®la figura delle lor parti 20.3 imprefiioni, che hanno, ® altre loro qualità s fuoi lati 5 Offa dell' anche fi compongon ciafiuno di 3 offa, lor nomi® ufo 20#j Offa dell' anche perche fien più larghe nelle donne, che negli huomini 2lmZ Offo dell' anche ne fanciulli come fi diuida in 3 che ne gli huomini pare un filo u.j Offo delpettignone come fi congiunga à quel dell' an- che,® quanto diuerfimente ne gli huomini dalle done 21.2.Buco,feno,et altre fue parti et qualità 3 Offa delpettignone non fi apron nel parto, comepen- fano alcuni, ma netta parte più baffi ftanno più di- fiofto, lun da l'altro nelle donne,che negli huomi- ni 21.2 Offo della cofeia è il maggior di tutte Uffa, ®fua hi- fioria 2 ! ,4 Offo detta cofeia ha 2 giunte, ® doue fi congiunghino, ® come, all'ofia uicine z t .4 Ofio della cofeia ha dalla parte difipra 2 gran pro- ceffi® loro hiftoria 2i.5.cr»2.x. Vnaafprezxa ® altre fue qualità 2 2. x Ofio della cofeia dall'ofio del gallone ingiù che andar unga 22>I Ofia dette gambe, uedi Stinchi Ofia del piede ,®lor nomi 23.4 Ofia del piede fon un meno di quelle della mano 25.1 Ofio del tallone che nomi habbia ®fua hiftoria 23.4. Quattro lati fuoi dalla banda di dentro 5 Ofio del tallone come fi congiunga all'ofio delcalca- . g™ 23.5 Ofio nauiculare ® fua hifioria Z4.2 Offo del Calcagno è il maggiore offo del piede, ®fia hiftoria z^ t Offo del calcagno defcritto dallato didentro 24.1. Da quel di fuori® dinanzi z Offa del calcagno nonfinfimilìfra lomne à quelle del bracciale z. Offa 4 del cotto del piede, e? fua hifioria 2 4.2 Offa del collo del piede tutte infieme fanno una figura tonda difipra ® incauata di fitto ? ®fuo ufi 25.1 ta è più fittile negli huomini], che negli animali Offa di eìafcun dito del piede fon 3 eccetto che del poi- 38.1 lice, che ne ha due 15.1 Tette tutta è couerta duna pellicciuola, detta da i Offiftimato da gli incantatori nel pollice del piede Greci Epidermis, ® come effendo rotta fi rigeneri 20.2 38.2 Offa quantefieno nel corpo humano zs,x Tette nell huomo perche fi feortichi fenza toccare la tela carnofa 38.2 T Tette della faccia doue fia congiunta con la tela car- nofa 4,.t Adri dell'Autore per fi el uedere da un oc- Tette delle gote fi ben non fi conuerte in mufculo,per- cbio,e(]endogli fiol ufiito Ihumor acquofi 50. che fi muoua 41,» 113.1 Tette ne caualli ® afini è piena di fila di carne 38.4 Tolette delle fpalle, lorfito ,®à che parti fi con- Teritoneo, detto Sifiach dalli Arabi, che rinuolge le giunghino 14.2 membra della digeftione,e corpo fiemplice,®fua Tolette dellefpallequanta diuerfità di parti habbino hifioria 83.2 14.2 Teritoneo è la maggior tela, che fia in tutto el corpo, Toletta delle fpalle ha un collo, el quale ha un fino, eccetto la carnofa $3.2 lor defcrittione,® ufo 14.4 Teritoneo è come un otre da uino 83.3 Toletta delle fpalle defcritto dalla parte dinanzi, & Teritoneo non è ugualmente groffo da ogni parte, ® fuo ufo 14.5. Dalla parte di dietro con li fuoi fi- dal bellico in giù è doppio 83.3.4 ni, ® lor ufo 15.1 Teritoneo alle uolte ha attaccato del graffo, mapm Toletta delle fpalle ha 2 procefii, ® la loro hiftoria uerfo lo filomaco ® lombi 83.3 14.5.5 Teritoneo in quanti luoghi fia bucato 83.4. Et che Tolette delle fpalle fon di figura triangolare di lati no particolarmente nette donne è bucato, per doue pafi uguali,® la hiftoria di effi 14.1 fa el collo della matrice $ Toletta della fpalla ha 4 mufculi, ® la loro hiftoria Teritoneo non manca di fornimento, come han penfa- 4j.j to alcuni 83.5 Toletta della fpalla fi muoue, come el braccio ,fi non Tefie del braccio è il primo mufculo, che piega Ugo- che non fi muoue intorno 45.3 mito ^,,4 Talpebre ® fue cartilagini 25.2 Tefice detta gamba è il nono mufculo 57.5 Talpebre de gli occhi di che fi faccino 40.1 Tettine ó palma della mano è dal bracciale à i primi Talpebre difipra fole dimenano gli huomini, fiondo articoli delle dita, ha 4 offa, et la fua hifioria ferme quelle di fitto 40.2 18.5 Toner eas è una glandola della reticella 120.3 Tettine del piede è fidi collo ® le dita del piede, ha $ Torto non ha tempo determinato 90.6 offa,® la loro hiftoria ,4,^ Tartidel corpo noflro,altre fino fimiglianti, altre Tettine del piede è fimile à quel della mano 24.^5 diffimiglianti 3. t Tetto qual fia ® di] qual figura, ® fua hiftoria Torti del noftro corpo perfe quali fi rifanno, ma non 12.5 in tutto, & quali nò 3.2 Tetto ha 89 mufculi, contando quei del uentre ® lo* Torti del noftro corpo,che han princìpio dalfeme,det ro hiftoria 4 8.1. infimo k 4^. f te fipermatiche, perfe non fi rifanno 3.2 Tetto ha 24 coftole,® tal uolta 13 da un lato ® lor Torti tutte del corpo noftro che officio habbino 3.3 differenze lzS Tafto, vedi Cibo Thacoides è detto da i Greci Ihumor criflallino per Tette che cofi fia, ®fua hiftoria 3 7.5 e fiere fimile à una lente 11 2.5 Tette è parte fpermatica 37.5 Tia madre è la feconda tela, che cuopre le ceruella,et Tette rotta perche non fi rigeneri 37.6.V 38.2 fiuahiftoria 109.5 Tette quanto uariamente rìceua i nerui 3 7,6.et 38.1 Tia madre cuopre per tutto le ceruella,eccetto doue è C » il 1 TAVOLA U còrpo callofo «09.5 Tia madre per di fuori è lificia, & coperta dì humor e acquofio ,per di dentro afpra ,®è piena di urne et arterie . „ 109.5 Tianta del piede ;uediTettine del piede Tiede in quante parti fi diuida, quante offa habbia, ® fua hifioria *3«4 Tiede ne gli animali doue cominci 2 3.4 Tiede fi muoue, come la mano, mediante 9 mufiuli,et loro hiftoria ss.s Timeli che fignifichi 38.3 Tutori che debbino offeruare per effere eccellenti 55.4.5 Tleura è la tela, chefiaficia le cofte 102.3 Tolmoni fi diuidono in 2 parti, loro fitto, ® hiftoria 104.3 Tolmoni che figura habbino 104.3 Tolmoni come fin fimilìà una unghia di bue 104.3.4 Tolmoni che fuftanza habbino, ® che tela gli inuoU ga 104.5 Tolmoni che officio habbino 104.5 Tolmonedifuorièlifiio® coperto d'un humor un- tuofio, ® doue fia offro 104.4 Tolmoni non fi ueggon diuififi chiaramente ne gli huo mini, come neglianimali 1 04.4 Tolmoni non hanno quel quinto lobo, che dice Gale- no 104.4 Tolmoni quando fino attaccati alle cofte,fonopiu ne ri ®ficoloriti 104.4 Tolmoni, quando fono attaccati alle cofle, effendo fe- rito el petto, non per queflo reflon di empier fi di aere 104.5 Tolmoni in che modo fi muouino al mouimento del petto 104.5 Tolymorphon perche fi chiami lofio cuneale 5.5 Toppe per qual caufa fiuron fatte dalla natura, ®fua hifioria 9Z,f Toppe doue fien fituate, loro figura, ® fufianza 92.5 Toppe che diuerfità habbino rifpetto à diuerfi età ® tempi 9z.s Toppe® materie per quali uene habbino communi* canza l26.x Toppe perche habbino ilfenfi delicato 14 5.4 Toppe perche nelle donne,che hanpartorito,affai uol tefonuizze _p2,5 Torofarcoìde, carne incallita 4.1 Tori fono i buchi non apparenti della pelle ,®àche feruino a8.t Tori optici fon flati chiamati da molti i nerui detta ut fla,® perche 142.2 Tori miticifon chiamati dai Greci i condotti dell'0- ™* 87.5 Trefipiola, le concauità, doueflanno i denti 8.5 Troce/jih chefignifichi v$ Trocefii ó uero nodi ò punte hanno alcune offa 3.3 Trocefii delloffo cuneale, che fon come ale 6.s Trocefii 2 detta mafcella inferiore, lor defcrittione, ® officio 8.2 Troceffb fecondo della mafcella inferiore ha unagiun ta,che negli huomini è unita con la mafcella 8.2 Trocefii de nodi della fchiena,® la uarietà loro 10.2 Trocefii di dietro de nodi del collo, eccetto che delpri mo, fon bìfurcati 10.4 Trocefii de lati del primo nodo del cotto, ®lor ufi 10.4 Troceffb di dietro perche mancò al primo nodo dd cotto 10.5 Troceffb del fecondo nodo del collo, detto dente ò den- tale, ®fuahifloria io s Trocefii de 4 nodi del cotto dopo el fecondo n.t Trocefii di fiotto ® difipra de nodi del cotto comefie filmili ii.z Trocefii di dietro ® de lati de nodi del collo perche fi diuidino ii.z. Trocefii 7 hanno i nodi delle fpatte. Quei di dietro in che fieri differenti,® come fi congiunghino 11.4 Trocefii de lati, de nodi dette (patte come fien dìfferen ti,® perche,il lor fieno, ® le fue differenze 11.5 Trocefii tutti negli huomini più fpeffb uanno infi,che in giù,® fpuntano alquanto in fuori 11.5 Trocefii 2 di fiotto % ® 2 difipra de nodi delle fpalle , ®à cheferuino n.s Trocefii de nodi de lombi, ® toro hifioria 12.1.2 Trocefii 2 oltre atti altri, in alcuni nodi de lombi in al cuni huomini t2.2 Troceffi di dietro ® da iloti de nodi delloffo fiero,® lor defcrittione i2ì Troceffi da i lati de nodi dell'ofio fiero hanno un fieno, fua defcrittione ®ufo 12.4 Troceffi della paletta delle fpatte,cheabbraccion la te fla dellhomero 14.5 Troceffi 2 della paletta dette fpatte, loro defcrittione etufo ,4.to- Troceffo fecondo detta paletta delle fpatte, ®fia de- fcrittione i;.2 Troceffi 2 del maggiorfufillo dd braccio %6.s Troceffb ultimo del maggior fufillo del braccio ha una giunta,et tal uolta t et come fi congiunghino 16. S Troceffb della giunta,che ha la tefta del maggior fu- fello del braccio,® fuo ufi 17. E Troceffb afipro del minor fufillo appreffo il gomito-,® fio ufi I7.j Troceffb del 8 offo del bracciale et del quinto 18.5 Troceffb aguzjp delloffo dell anche ®fio ufo 21.1. Vnaltro più baffo 2 ,. z Troceffi del "offo della cofeia nella parte più alta > lor defcrittione etufi 2 1.6.et 22.1 Trocefio di fitto del minor fiìnco, fua defcrittione, et come TAF eomefi congiunga alloffi del calcagno 22.5 Troceffb della giunta del minor ftinco, ®fua defcrit- tione 2 2.5 Troceffb dell'offo del tallone dal lato dinanzi, &fiuo ufo 2 3.5 Trocefii della prima cartilagine del gargarozzo, ® doue fi congiunghino,® quelli della feconda 2 5.5 Trocefii della terza cartilagine del gargarozzo* 6. t Troceffi della matrice, come ali di pipistrello 90.3 Troceffi delle ceruetta è la midolla fpinale 109.3 Troceffb dello dura madre, el quale diuide le ceruella dal celabro 109.4 Troceffi, come falce della dura madre, el qual diuide la parte deftra delle ceruella dalla finìftra 109.4 Trocefii del celabro, come uermi di legno, lor fino ® officio 111.5.5 Troceffb della pia madre > che ha la firma di uno im- buto,® fuo officio I I 1 .6.® 112.1 Tterigoides offo del capo perche fi chiami cofi 5.5 Tunta dellhomero che fignifichi appreffo l'Autore 14.5 Tunta del gallone ® fua defcrittione 2 o .4 Turgation delle donne di parto quanto duri 91.4 Tyloros ò lonìtor è la bocca di fitto dello fiomaco 84.2 IL Qv at ri o offo del piede ' r 23.5 RAdici de ì denti hanno un buco, per doue en tra una uena,un neruo,® una arteria 8.5 Radius, minor fufello del braccio 15.2.5 Ubaldo notò bene che la tefta di fuori ® di dentro del loffio dell'bomerofonfatte di una giunta d'unaltro offo 16,3 Rete, uedi Reticella Rete marauigliofa non fi uede negli huomini, ma ne bitohnetta qual cofi merita efcufiatione Gal. 131.4 ì\ete,che è nel primo ® fecondo uentricolo delle cer- uella 111.2 Reticella, ®fiua hifioria 85.5 Reticella di doppia facendofi fiempia fin doue fi diften da 8S'S Reticella fa la figura d'un carniere 85.5 Reticella che officio habbia 8 5.5. ® 8 5.1 Reticella è fiotta d'una tela addoppiata,piena d'ani- melle &graffo,di uene® arterie 85.5 Reticella in che luogo fia attaccataalU intefiini 85.5 Retina è la feconda tunica dell'occhio 112.5 Refpiratione in quanti modi fi faccia, ® con quali in- fìrumenti 49.3 Reuerfiui fon detti i nerui ,che ritornano in fu uerfo el gargarozzo 142.3 OLA Rhagoides è la terza tunica dell occhio, detta uuea t 12.6 Rifiatare, uedi Refpiratione Riga del corpo callofo, ®fuo officio( 11 o. 3.4 Righe ò harmonie 2 che nafeon dalla commefiura lam bdoide, ® il lor andare $. x Righe 2 altre, che nafeon [dalle predette, ® l'andar loro $,z Righe ò ramuficelli delle feconde fipradette 5.3 Righe, imprefiioni,afprezje,® buchi delle clauicole, ® l'ufo loro 15.5.5 Righe 3 del triangolo,del maggior fufello del braccio, - lor defcrittione,® ufi 17.1.2 Riga fecondo el lungo del minor fufello del braccio,la- ti di quella, ® lufio loro 17.4 Righe del lato di fuori dell'offo del gallone 20.5 Righe,chediuidon loffi dell'anche ne fanciulli,® lan dar loro 21.3.4 Riga deHoffb delpettignone, ®fuo ufi 21.3 Riga del primo fieno del maggior proceffo delloffo del- la cofeia dalla parte di fiopra 21.5. Vn altra del- loffo della cofeia 22.t Righe, che fon nel mezp del minor ftinco, ® loro ufo 23.1 Riga della prima cartilagine del gargarozzo 25.5. Vnaltra detta feconda € Riga, che congiugne li 2 primi mufculi del uentre 47.2 Riga, che ha la milza,® fio ufi S6,s Riga nella matrice da alto à baffo ,®à che firua 90. 1 Rìuoli, che fon nel tramezo de i uentricoli del cuore, non paffon da un uentricolo ài'altro 1 05.5 Riuoli appreffo la parte di fiopra del corpo callofo, & loro officio 110.3 Rognoni che officio habbino 87.2 Rognoni come fien fituati, lor figura ® fuftanza 87.2 Rognoni han la figura dunfiagiuolo %7.2 Rognoni non ftan fempre lunfiontro a laltro, ® or- dinariamente il finiftrofta più alto,® quanto 87. 2.124.5 Rognoni che artificio habbinonella parte di dentro 87.3 Rognoni no han quel colatoio?? fini, che alcuni fi fòt* imaginati 87.2.4.® che fini habbino 3.4 Rognoni han 2 tele,® lor defcrittione 87.4 Rognoni hanno dentro fieuo duro x ® humore acquo fa 87.4 * Rpgnoniftanno, tal uolta el deftro più alto, tal uolta elfiniftro, ® così le uene emulgenti r 24.5 Rotula del ginocchio,® fua hifioria 23.3 Rotula del ginocchio come fi congiunga alloffb detta cofeia ® detta gamba 2,, 5 Rotula del ginocchio ne bambini par di cartilagine r C 3 ne T A V negli huomini è dura,&fio officio 23-3.4 SA e r o offb,chtamato così da i Latini 12.2 Sangue fi fa nel fegato del ébUo, & fi purga dalla collera,malinconia,® àcquofità 88.4 Sangue ufiendo delle uene fi conitene in uno humore, come rugiada 88*4 Sangue menftruo fecondo ifilofbfi ® Medici è fatto per mantenerla creatura, lAuttore moftra no ef- feruero 92.2.3 Sangue menftruo quanto fio cattiuo 52.2 Sangue menftruo perche fi generi ® purghi nelle don- ne ?l-i Sangue menftruo ritenuto caufa molte ® uarie infer- mità t>1'* Sangue come uadìa dalle uene alle membra 119.4 Sangue cauato dette morice à che conferifica 121.4 Sangue da qual lato fia meglio cauare nel mal di pun- ta 12 2-J Sangue del deftro uentricolo del cuore è poco differen- te da quel della uena grande 131.5 Sangue del deftro uentricolo del cuore per doue pafii alfìnìftro,non ha uifto ancora lAuttore 131.6 Scheleto è tutte le offa commeffe infieme 3 • s Schiena fi diuidein cotto, fpatte, lombi, ® offo grande 10.3 Schiena diquanti nodi fia fatta, ® la deferittion loro 10.2 Schiena ha federi mufculi,® la loro hiftoria da 49.4» à 50.5 Schiena ® fue parti che mouimentì habbino 49.4 Schirotes è la quarta tunica dellocchio,altrimenti du- ra® cornea 112.5 Scolamento perche faccia gran bruciore 89.3.4 Scolicoides fon le punte, che ha il proceffo del celabro, fimile à un uerme di legno xix.s Scrofole in che parte fi faccino 104.1 Scutiforme cartilagine del gargarozzo 25.5 Secondine hanno certe coccole,con che fi attaccano al la matrice 90.3. Secondina di che fi faccia, perche fi chiami cosUfia fi- gura,® fitto 91.S.&92-1 Secondina è detto da i Latini quello, che fi chiama le fi conde 91.5 Secondine che officio habbino 92.1 Seme perche bifogna che efea dirittamente ® con im- peto J5.3 Seme negli huomini doue fi raccoglie, poi che è fatto 87.5 f Seme dellhuomo principalmente concorre alla gene* ratione 88.1 Seme èffiarfo dalla donna come dall'huomo 88.1 Seme fi genera della migliorparte di quello,che auan- OLA Za atta quarta digeflione 88.4 Seme perche ne tefticoli diuenta bianco 88.5 Seme per doue entri nella matrice, nonfiuede, ne an- che ne gli huomini, per doue efia 90.2 Seme nelle grauide per doue efica fuori 90.5 Seme riceuuto dalla matrice che ordine tenga à fior- maria creatura 91.3 Seni due del primo nodo del collo, ne quali s'incaffano le due tefticciuole delloffo detta collotola, fiopra li- quali la tefta fi alza ® abboffa 1 o .4. Altri due,fi proli quali fi muoue intorno 5 Seno del primo nodo del cotto, che riceue el dentale 10.4 Seni,che hanno i procefii de lati denodi delle fpatte, ® lor differenze 11.5 Seni òfiofii due de nodi delle fpalle. Et due ne ha di più el primo ®X2. Loro ufo, forma,etfito 11.4 Seno dei procefii da ilati,de nodi delloffo fiero,fua de firittione ®ufio 1 2.4 Seno,che fanno i procefii de noè del codione, et fuo ufo 12.5 Seni 3 del primo offo del petto,et loro ufo 13.5 Seno del collo detta paletta della fpalla,fua deferittio* ne et ufo «4*4 Seno del cotto della paletta della fpalla perche no è tan to prò fondo,quoto richiede la tefta delloffo dell'ho mero 14.5 Seni dHla parte di dietro della paletta della fiotta et loro ufi 15.1 Seno del proceffi della paletta della fiotta, et fuo ufi 1$,2 Seno dì dietro,et dìnonzì^detta parte difipra dellagì- rella,che ha lofio dellhomero,et l'ufo loro 15.2 Seni della tefta di dentro delloffo dellhomero appref- fo la girellaci loro ufo 1 s. 3 Seno, che ha nel mezo loffi dellhomero dotta parte di dietro, fuo andare etufo 15.4 Seno della teftìcciuola, quale ha el collo del minor fu- fello del braccioli fuo ufi 1 s.s Seno,che è fia i procefii del maggior fufillo del brac- cio,doue egli fi congiugne con la girella ,fie ajprez^ ze,et ufo 15.5. Vna linea et fuo ufi 5 Senotche è al lato di dentro del proceffo detta giunta, che ha la tefta del maggior fufello del braccio,t rial tro feno,che ha la giunta 171 Seni cinque del minor fufello del braccio, dalla banda di fuori della parte difiotto,et loro ufo 17.5 Seni dell'offa del bracciale et loro ufi 17.5 Seni del quinto offo del bracciale «8.3.4 Seno del primo offo del bracciale,del quinto, del fifto, del fettimo et ottauo 13.3.4.5 Seno del primo offo del pettine della mano 1 r>. t Seno del fecondo offo del pollice della mano,et del ter- zo 19.5 Zeno delloffo dell'anche, doue s'incaffa la tefia della cofeia, r T A V cofeia, fua defcrittione et ufo 20.6.® 21.1. Altri 2 fimi 2*-« Seno delloffo delpettignone 21.3 Seno fra le tefte da baffo dell'offo della cofeia ® fio ufo. Et altri 2 fieni 21.5 Seni 4 del proceffi maggiore delloffo detta cofeia, dal la parte di fiopra, loro defcrittione cr ufo 21,5. er 2 2.1 Seni della giunta del maggior ftinco dalla parte difi- pra, una cofticciuola con una imprefìione, ® loro ufo 22.2 Seno del minor ftinco nel lato di dentro dalla parte di fiopra 2 2.4 Seno fra le giunte di fiotto detti flinchi, come una for- chetta, fia defcrittione® ufi 22.5. Vnaltro del- lo ftinco dall'offo del tallone 6 Seni dette tefte difitto de gli flinchi, ® loro ufo 22.5 Seni s delloffo del tallone ® loro ufi 23.5,5. fra el tallone èl calcagno 5 Seno dell'offo del calcagno, ®fiuo ufo 24.2 Seno dell'offoTs^aw colare,® fuo ufi 24.2. Vnal- tro uerfo la banda di dentro 3 Seno del quarto offo del collo delpiede,etfio ufi 24.4 Seno del quinto mufculo della gamba 5 7.4 Seno,che ha el fegato, ® fuo ufi 86.2 Seni che ha dentro el rognone S7.3.4 Seni 3 della dura madre tra le ceruella 109,4 Seni 4 della dura madre ® loro hiftoria 130.3.4. il loro officio >. 5 Seno, che fi dentro la tefta la terza uena, ®fiuo ufo 131.1 Senfi efleriori, ® le loro utilità 112.3 Senfio del uedere perche fia el principale 112.3 Sentimento perche fi perda & reftiel mouimento,® alcontrario 141.4.^147.3 Sentimenti odorare guftare et toccare per quali inftru menti fi faccino 148.3.4 Serapione primo fieparb la medicina theorica dalla pr attica 1.5 Seffio, uedi Fondamento Sifach appreffo gli Arabi che fignifichi 83.2 Sito della matrice nelle grauide ® non grauide 89.5 Spalle ordinariamente hanno 12 nodi, ® loro hifto- ria 11.3. Vedi nodi delle fpatte Spatte non hanno particolar mufculo, che le pieghi uerfo nanzi 50.3 Spina delU paletta della fpalla, ®fiua hiftoria 15.1 Spina, che importi appreffo i Latini 47.2 Spiriti della uita fi generano nel cuore, et di che ma- teria 10 2.2 Splenza* uedi Milza Sphondìlia da i Greci, Vertebra da ì Latini fin chia- mate l'offa della fchiena 1 o. 1 Spongoides ò Tthmoides, offo della tefta 4.5.5 Stiloides, uno de procefii dell offa delle tempie 5.3 OLA Stinchi della gamba fin 2, loro nomi et hiftoria 2 2. 2. Vedi offa della gamba Stinchi hanno le giunte dalla parte difipra et di fitto 22.2 Stinco maggior della gamba come fi congiugne con loffi detta cofeia 22.2 Stinco minore non file tanto, che fi congiunga con loffi detta cofcia,et doue fi congiunga 22.4 Stinco minore come fi congiunga dalla parte di fitto al maggiore 22.4 Stinco minore che figura habbia nel mezp,fiue righe, canti, et lati 23.1.2.// maggiorefìmilmente » Stinchi della gamba come fi congiunghino al tallone 22.5 Stinchi come fien feparati nel mezp lun da l'altro, et loro andare 23.1 Stomachus è propriamente la bocca di fiopra di quel, che diciamo ftomaco 83.5.84.» Stomaco ® la fua hifioria 84.1 Stomaco doue fia fituato 84.1. Et fui figura » Stomaco perche non fi deue ugnere dalle Jpalle 84. » Stomacho non ha la bocca in quel luogo, doue comu- nemente fi dice 84.* Stomaco ha 2 bocche,fiuoì nomi,fito,et vfi 84. * Stomaco può ritener il cibo fenza effer di bìfogno,che tanto ftr et tome te fi chiugga la bocca di fitto 84.3 Stomaco di dentro è lifiio, et fuoi diuerfi colori 84.3 Stomaco perche ha la bocca di fitto più firetta 84.3 Stomaco fi allarga et ftrigne fecondo quello, che fi mangia et beue S4.4 Stomaco che grandezza habbia,et chefufiaza 84.4 Stranguglioni in che parte fi faccino 104.1 Sudore della creatura fi raccoglie tra effa et la prima tela fua # z tS Suro, loffi minor della gamba 22.» Sutura forte di congiuntura 4, z Symphyfi ò unione, etfiuefpetie 4.J Symoides 0 anchiroides, fieno, che è nel gomito 14.5. 15. 5 Synarthrofì et diartbrofi et lorofpetie 4. \ Synneurofts forte di congiuntura 4. j Synchondrofis forte di congiuntura 4,3 TAlvs , offo del piede *3.± Tallone di detro qual parte fia dello ftinco 2 2. 5. Quel di fuori s Tallone è coperto in modo, che non appare 22.6 Tallone perche più di rado fi disluoghi dotta banda di fuori, che da quella di dentro 22.5 Tallone, uedi anche offo del tallone Tarfius dicon i Greci le cartilagini delle palpebre 25. 2 Tela dell'occhio, uedi Tunica Tela$ r A V 0 L jt fela,che è fra Ihumor criflallino ® uitreo, quel che fio m.» Tela tranfparente,che cuopre el bianco dell'occhio 40.2 Tela tranjparente come uetro dentro l'orecchio 7.1 Tele,che nafico della riga della mafcella inferiore 8.2 Tela, che empie lofpatio tra l'uno ftinco ® l'altro 23.2 Tela carnofa doue fi attacchi, ® con quali mezj > & in che parti fi muoua 38.3.4 Tela fottilifiima diuide per mezp la lingua fecondo el lungo,ZT gli ferite perfpina 4 2.5,® 4 3.2 Tela che abbraccia le congiunture dette cartilagini duel gargarozzo 44* * Tela fatta dia i mufculi del fecondo paio del uetre,qua le non èfemplice,come dice el Veffalio, ma fi diuide in due 47- ì Tela, come corto pecora,, che cuopre gì!inteftinì, ® membra della digeftione 47.5 Tela della palma della mano,® fia hiftoria 52.1 Tela della pahna della mano in quanti modi nafta, & a cheferua 5 2.1 Tela del fifto mufculo della gamba,et fuo officio 5 7.4 Tela,chefafcia tutte loffia, detta Terìoftion da i Gre- ci,® fia hiftoria 63.1 Tela,cherauuolge le membra detta digeftione, detta Teritoneo,® fua hiftoria 83.2 Tele,che nafeon dal peritoneo 83.3 Téle dette bocche dello fiomaco perche fin pm groffe,. che nel reflo dello ftomaco 84.3 Tele dua del mefenterio piene di animelle ® graffo, 85.4 Tela, che fa la reticella fi può dir due, perche è doppia ta,® donde pigli el principio 85.5 Tele,che legano el fegato 85.1. Quella,che lofificia 3 Tela,che inuolge la milza,® fua origine 8s.s Tele de rognoni fon duej® loro defcrittione 87.4 Tela,che cuopre i tefticoli della donna ,fua deferitilo^ ne® officio .91. j Tele^che riuolgon la creatura,® loro hiftoria 91.5 Tela,che fafeia le cofte,® fua hiftoria 102.3 Tela,che fafeia le cofte,fafcia le membra della rejpira-- tione,® detti fpiriti della uita 1 o 2.4 Tela, chefafeia le cofte, fi fa di due fittili tuniche, ® fua fuftanza 102.4 Tela,che fafeia le cofle, à quali parti fi attacchi 102. 4-5 Tela, chefafeia le cofte ha attaccato dalla parte di dentro graffo, mafìime appreffo e nodi detta fihie- m 1 o 2.4 Tela,che fafeia le cofle,ha ancora officio di fortificare la diafiama, facendola più groffa 102.5 Tela,che fafeia le cofte,quanti buchi habbia,® quan- ti uafi rìceua 102.5 Tele3cbe dìuìdon 'tipetto, come fi congiunghino luna ali altra 1 o 2. di che fi compone la uefcica, et fue fila 87.5 Tuniche proprie,che rinuolgono ì teflicoli, come fi con giunghino àfifteffi et ad altre parti, et tufo loro 88.5.89.1 Tuniche due communì che rinuolgono ì tefticoli 88.5. Et dueproprie,et loro hiftoria 6.et 89* t Tuniche due del membro 89.4 Tuniche,che ha la matrice et le lor fila 9^0.3.4 Tunica di dentro detta matrice è affai piugroffa di al- cun'altra del corpo 90.3 Tuniche del gargarozzo et detta canna del polmone, loro hiftoria 103.4 Tunica terza della cana del polmone no ègroffaugual mente 103.5 Tunica,che cuopre il cuore, è fittile 105.» Tunica prima dell'occhio detta araneaper effer fimile àiragnateli 112.5 Tunica feconda detta retina^tfua hiftoria 112.5 Tunica feconda perche alcuni non l'hanno conta con l'altre tuniche 112.5 Tunica terza dell'occhio, detta uuea, et fua hiftoria 112.5 Tunica quarta detta dura et cornea, et fua hiftoria 112.5 Tunica quarta dell occhio perche hannopenfato molti che fia più di una 11 2.5 Tunica quinta dellocchio,che non ha nome per non ef- fer fiata conoftiuta da gli antichi 113.» Tunica fifto chiamata adherente ò bianca 113. * Tunica delle uene et fue fila 119.3 Tunica delle uene commune à loro ® ad altre partì, et fuo ufi 119.4 Tuniche delle arterie che forte di fila habbino, et lor uf° y i*i9.5. la lor tunica, ® le fila di quella x 19.3 Vene doue hanno un'altra tunica commune ad altre parti,® fuo ufo 119.4 Vene che officio principale habbino 119.4 121.5 121.5 1 22.1 Vene,che uano dalla uena caua alla diaframa Vene,che nutrificon el cuore Vena fenza compagna doue nafica dalla uena caua,cht andar tenga,® che rami faccia 122.1.2 Vencche da i rami della uena cauafeendon infimo atta terzo cofta 12 2.4 Vene, che uan fitto loffio del petto infino preffi al bel- lico x 2 2.4. Il loro nafeimento diuerfi 5 Vencche uanno uerfo i nodi del collo.Et altre,che uan no dentro al craneo 122.5 Vene nate dalla uena caua appreffo Ugola,® loro di- uifione 122.5 Vene del fegato perche han più fottìi tela di tutte le al Vena giugulare interiore, ® la difiributione detti fuoi tre 119.4 Vene negli huomini fon tre, lor nafeimento, ® difiri- butione X X9.6.1 20.1 Vena porta perche fi chiami così 12 o. 1.121.4 Vena porta come nafta ®fi diftribuifea 110.4 Vena porta come nafta dal fegato 12 o .4 Vena porta da quanti rami principali nafica dal fegato 120.4 Vena porta in quanti rami fi diuida fuori delfegato,et doueuadino 120.5 Vena porta che officio principale habbia 121.3 Vene due, che dalla uena porta uano al fiele 120.5 Vene,che uanno dalla uena porta attamìlza, ® rete 120.5 Vena, che ha communicanza con la milza ® fiomaco X 21.1 Vencche uan dalla uena porta allo fiomaco 120.5. 121.1 Vene,chefan le morice 121.2.4 Venccheuan dalla uena porta almefenterio 121.2.3 Vena grande ò uero caua fi uien dalfegato ò dal cuo- re,non conuengon i Medici ® Filofifi 121.5 Vena caua ha principio dal fegato 121.5 Vena caua mandar rami à tutto el corpo,® per quel- li il fangue ltltS Vena caua come rìceua el fangue dalla uena porta 121.5 Vena caua. ufeendo del fegato non fi (parte in due tron- chi,come l'arteria grande ufeendo del cuore x 21.5 Vena caua non è più larga dal fegato infimo à i lombi, che infino al cuore 121.5 Vena caua come fi diftribuifea dal fegato in fu X2x.s Vena caua paffato el cuore non uà lungo la fchiena, co me alcuni penfano 12x1 Vena caua come fi congiunga al cuore ,22.1 Vena caua come fi diuida,dallagola in rami 121^3 Vena caua come fi diftribuifea dal fegato ingiù x 2 4.5 Vena caua dall'offo grande entra fitto l'arteria gran- rami 122.5 Vena giugulare efteriore donde nafta, come fi diuida, ® à che parti mandi ir ami 123.1.2.3 Vena, che fi diflribuifeeper li mufculi più baffi del col lo,® più alti delpettoMfuoi rami 122.5 Vena, chef diftribuifee per la faccia et tutta la tefta, come fi diftribuifea 123.3 Vena detta della tefta di doue nafta, et come fi diftri- buifea ,2?.5 Vena detta faluatella, ò della milza di doue nafica 123.5 Vena faluatella non fi taglia con ragione ne mali del- la milza ,23.5 Vena detta commune doue fi faccia della uena detto te fia ® diquella del fegato 123.5 Vena del fegato ebeandar tenga 3et come fi diftribui- fca 114.1 Vena del fegato alcuna Uolta fi perde appreffandofì a quetta della tefta,alcuna uolta apparifee fola 124.5 Vena,cheèramo di quella del fegato, elquale uà per el braccio tra pelle et carne 124.2 Vena commune che uia tenga,et come fi diuida 12 4.4 Vena commune atte uolte fi fa più giù, alle uolte più fu 124.5 Vena, che è trai pollice et indice, perche non bene fi punga per quella della tefta 124.5 Vene del braccio come non tenghino un medefìmo or- di»e x 124.5 Vena,che è trai dito picciolo et anularcò tra l'anula- re et quel di mezp,perche non bene fi tagli per quel la del fegato l24.5 Vene della mano hanno diuerfità grande nel dìuiderfi 124.5 Vena,cheuaalteflicolfiniftro,et quella del deftro, donde najchino,et che andar tenghino 125.1 Vena,che uà atta tela,che inuolge il rognonfinifiro, et quella del deftro di doue nafehino 12 4.5 Vene emulgenti, cioèfucciatrici, doue nafehino detta uena uena caua, ® come fien diuerfi nel lor fito 124.5 Vene emulgenti come fi cogiunghino alle arterie netti huomini 1 25.2 nel le donne 3 Vene emulgenti fie ben nel mfcerefon differeti,nel proceffo poi tengono un medefimo ordine 125.2 Vencche vano allo midolla fpinale et à i mufculi de lombi 1254 Vene, che vano al collo della uefcica, et di più nelle done al fondo della ma trice et cotto di quella 125.5 Vena,chefolendo al peritoneo ® uen tre congiugne ìfiuoì rami coi rami di quella che ficede fiotto loffio del petto 125.1 Vene,chefi diftribuifeon per la cofeia 125.3 Vena maggiore, che uà aUagoba,do- ue comìnci,et come fi diuida 125.2 Vena, che uà al tallone ® piede, che diuerfità habbia 125.3 Vencche fi diftribuifeon per lagaba, & arriuano al piede 1 25.5.127.1 Vene del piede quanto diuerfimente fi diftribuifchìno 127.1 Vene del piede comefipoffìn confide- rare 127.2 Vene 4 differiti nel pettine del piede f trar fangue ficodo i medici 127.2 Vena appreffo elginocchìo,detta qua le molti Greci filo uoleuon che fi ca uafii fangue 127.2 Vena omfiilicale 127.2 Vena ombilicale entrando nel fegato non fi fpartein rami,come dice el Vefialio 127.3 Vena ombilicale ne gli huomini fi fec ca, ®fi fa come legatura, ò corda 86.3 Vene ® arterie del bellico che andar tenghino 91.4 Vene della matrice non fon gonfiate, fi non nelle pregne 90.3 Vene uanno alla tefta 5 paia 130.2 Vena prima fecoda ® quarta,® pri ma ® feconda arteria,che uanno al la teftaypche buchi entrino 13 o. 3,4 Vene ® arterie quanto uariamente fi congiunghino ® feparino dentro la tefta 130.3 Vene,che eftono da i 4 fini, che ha la dura madre, ®fi difiribuifeon den- tro la tefia 130.5.5 TAVOLA no , ® come fi diflribuifchino 131.1.2 Vena arteriale donde nafta, ® come fi diuida 13 1.4 Vena arteriale che tunica habbia,® perche fu detta cofi 121.4 Vena arteriale ® arteria uenale che officio habbino Ventre ha 8 mufculi ® loro hifioria 47 do 1 a s Ventricoli del cuore ® lor hifioria 105.4 Ventricolo deftro del cuore è afiai maggior delfinifiro 1 o 5.4 Ventricolo finiftrofta quafi nel mezp del cuore 105.4 Ventricoli del cuore che officio hab- bino 105.5 Ventricoli del cuore hanno,ciafcu di lo ro 2 buchi,et à cheferuino 105.5.5 Ventricoli delle ceruella fon 3 ® lo- ro hiftoria 110.5 Ventricolo primo ® ficodo delle cer nella no. 5.5 Ventricolo primo ® ficodo delle cer mila hanno dell'acqua detro 110.5 Ventricolo primo et fecondo delle cer nella di fiopra et da i lati fion lifei, dì fitto afprì n 0.5 Ventricolo primo ficodo et terzp che cofa contentino in loro x 11.2 Ventricolo terzp dette ceruella, ® li fiuoiriuoli xxi.x offo del pollice detta mano col pri- mo 19.4 Veffalio dice che l'articol primo delle 4 dita della mano é fimile al fecondo del pollice effendo fimile al primo 19.5 Veffalio dice che la tefia dell'offo del calcagno,che rifponde al dito picco- lo,s'incaffa in un fino,® ella s'incaf- fa in una tefia 24.2 Veffalio dice che loffio del pettine, che fiftiene il dito groffo Jba di dietro un proceffo,® egli ha un picchi fojfit- to 24.5 Veffalio non uuole che tutti 1 mufculi habbin te medefìme parti 38.6 Veffalio non ha auuertito el cogiugni mento de i mufculi della frote 39.5 Veffalio dice che el neruo della uifta non fi congiugne nel mezo della par te di dietro dell'occhio,?? che ui è un mufculo che lo cuopre, el quale ne gli huomini non fi uedema negli a- nimali bruti 40.3 Veffalio mette un mufculo nel nume- ro di quelli, che muouon l'occhio, el qualferue ad alzar la palpebra 40.3 Veffalio no uide i 2 primi mufculi del nafo benchémanififti 40.5 Veffalio oltre alli 1 o mufculi comuni del gargarozzo ne mette 2 non uifti mai dall'autore, ne dal^ealdo 43,4 Ventricolo quarto delle ceruella qual Vefialio dice che'l quinto mufculo del fio chiamato da alcuni, el quale non l'occhio lo uolta infij il che non può contiene altro,che acqua 111.2 Ventricoli^ primi dette ceruetta fon coperti di dentro da una finii tela, il quarto no 111.2 Ventricoli delle ceruella hanno l'off* ciò di generare gli fpiriti detta uita 111.2 Vertebra da i Latini Spondilia, da i Greci fon chiamate l'offa della fchie no 10.1 Vefialio comincio ad aprir gli occhi à molti nelle cofe della notomia 2.2 Vefialio non fa particolar mentione dell'ofio decimoterzp della mafcella fuperiore per parergli dà poco mo= mento 7.4 Vefialio no ha ueduto mai 2 procefii, che in alcuni huomini fi ueggon in alcuni nodi de lombi, ® fon nelle fare infirendofi nella fua parte di fitto 40.4 Vefialio mette altri 2 mufculi dentro el nafi,non uifi trouando altro, che la pelle ® tela carnofa 40.5 Vefialio dice che i 2 primi mufculi delle guace cominciano da i proceffi delle tempie fimili allepoppccomin dando loro d'appreffo la punta del- leganafie ^0%s Veffalio doue dica cheli 2 primi mu- fculi delle guance fi unifeonfi, che paion un filo effendo loro diftintì 41.1 Vefialio con Gal.dono ài 2 primi mu fculi delle guance l officio d'aprire el labbro inferiore et tirarlo da i lati col fuperiore, o di aiutar muouer la faccia J,'Autore di aiutar à aprir la mafcella inferiore 4t fcìmmie 12.2 Vena terza quinta etfefta, che uanno Veffalio è d'altro parere, che l'auto- Vefialio mette 9 mufiutt della Uqua atta mammella,perche buchi entri- re, nel congiugnimene del fecondo con tutto che e fien io. 42.5 Veffalio TAVOLA Vefialio pone ri quarto paio de mu- tenghino le budella nitrirne ti lAu- ria 87.5 fcuh nelle fauci, che non ui fi ueggo- tore 83.5 Veficica è di figura ouata 87.5 no,et tofficio loro lo fanno certe fila Vefsalio non uuole che i 3 primi uen- Veficica che operationi faccia con le 4.1.6 Vefialio dice che la tela, che fanno i mufculi del fecondo paio del uentre, quando arriuono almczp di efio uè trcèfemplice, diuidendofi quetta in due 47-1 Vefialio mette il primo & ficodo mu fculo intercoftale di fuori per un fio- Io/Autore gli fa due 48.5 Vefialio non fa mention del mufculo quadro,che muoue la tela detta pal- ma dellamano 52«* Vefialio dice che i 4 mufculi della ma no principalmente diftendon ® pie- gano il bracciale,piegadò li 2 primi principalmente la mano,®glt altri 2diflendendola ss. 1.® che non feruon à uoltar la mano in fu ®in giù 2 Vefialio dice che il fecondo mufculo della cofeia fi mette tutto fittol pri mo, con tutto che fi uegga quafi la metàficoperta 58.3 Vefialio dice chel fifto mufculo del piede s'ìnferìfie in un proceffo infere do fi quello m un fieno 50.4 Vefialio non auuertìcheìl peritoneo di lotto al bellico è doppio, ®che fra luna tela et l'altra paffano l'ar- terie del bellico*® il condotto della orina 83.4 Viotto penfia che rotto el peritoneo i mufculi attrauerfati del uentre ri- tri coli delle ceruella fien coperti di dentro da una fottìi tela, come notò Galeno 111.2 Vefsalio fa che i rami, che dalla uena cme ha l'offo della fpalla, & quel- lo della cofeia, & tutti i nodi della fchiena. Di quelli procefsi alcuni hanno la fua giù- f ta.i.ii.iij.r. ta d'un'altro offo, fi come i due f procefsi dell'offo della cofeia, il proceffo della par- te di dentro dell'offo della fpalla, fimile ad vna Anchora. Alcuni non l'hanno, come que della mafcella da baffo (anchor che in quefta in alcuni bambini nati nouamente fé ne veggiano certi veftiggi) quello dell'offo del calcagno, quello del tallone, quello dell'ofio dell'homero appreffo il gomito, & tutte l'altre offa fpugnofe. Hanno pari- mente al contrario molte giunte i fuoi procefsi, fi come quel che ha la giunta del mag g tab.i. 4» gior fufello del braccio, 8 appreffo il bracciale, che pare un puntaruolo . Quel del maggior fufello della gamba che fa la gauoladi dentro del piede. Quel dell'offo del piede, che foftiene il dito picciolo (di cui nafee, come diremo, l'ottauo mufculo che muoue ilpiede) & i due che ha l'offo della cofeia, & parimente quello dell'homero, quel nella parte di fotto, quefto in quella di fopra, cofi grandi amendue, che più toflo fi poffono dir tefte, che procefsi. Quefte, & altre fimili ( che per breuità lafcierò in fin'al fuo luogo ) fono tutte le giunte, & procefsi dell'offa, parlando propriamente, benché nel proceffo del libro chiameremo ogni parte, come communemente fi no- mina, non curandoci di tanto rigore. Perche fé la giunta ha un proceffo, ballerà, chia marlo proceffo, come fifa in quelle dell'offo della cofeia. Ne anche chiameremo tut- ti i procefsi di quefto nome, perche quelle dell'homero,& della cofeia più toflo s'han- no da chiamar tefte,come ho detto. Cofi quelli anchora, che s'incaffano in altr'offa, Almdonelmal tutti gli chiameremo tefte. Tutte quefte offa cofi grandi, come picciole, ( eccetto h ta.ij.H.t.v. fi congiungono che l'offo, ch'è nella radice della lingua chiamato h yoide) fi congiungono l'vne con %-vij« l'tjfa. l'altre in diuerfe forme, & a ciafeuna forte di congiuntura diedero particolar nome i paffati Anatomifti, quali faremo forzati vfare nel proceffo del libro, fi per non hauer noftra lingua altri che gli dichiari,fi per hauergli vfati tutti gli altri Anatomifti,che da- poi hanno fcritto di loro. Et più prefto farebbe confonder la dottrinarne dichiarar- la, uoler ritrouare nuoui vocaboli. Siche effendo coftretto per quefte ragioni vfar quelli, panni cofa conueneuol prima dichiarargli, per non hauere poi ad intrattener- mi , ouero interrompere l'hiftoria nel dichiarargli. Dunque è da fapere in prima,che Schelet$. tutta l'armatura dell'off;i fi chiama in Greco fcheleto, che vuol dire fecco ò difeccato. Queft'ofla fi legano ò congiungono in due modi, ò per congiuntura, & quefta chia- Congiuntura. mano i Latini articulatio, ò per vnione, detta da Greci fimphyfis. Articulatione è una Lib. primo dell'Ofsa. vna naturai congiuntura di due oflà mediante una legatura che l'abbraccia fempre amendue, & tal uolta entra nel mezzo dell'uno & l'altr'offo. Simphyfis è una naturai Vnhtu . vnione di due offa; dico naturale, per quelle, che, dopo l'effer fiate rotte,fi rifàldano artificiofamente mediante vna parte di carne dura bianca&neruofà,chenafce fra l'uno & l'altr'offo, fimile a quella, che fi vede ne fegni delle ferite, chiamata perciò da Chiriurgici Poro farcoide,che vuol dir carne incallita. Lacongiuntionefifainunde In tre modi fi fa tre modi, o in modo che manifeftamente fi muouono l'offa di lei, per non legarli mol ** ">»g"""«M • to Inettamente, & quefta chiamano li Greci Diartrofis, i Latini Articulatio, noi altri Congiuntura. O in modo, che anchor che fi muouino,il mouimento è molto ofcu- s"onda forte di ro, incaffandofi elleno molto ftrettamente; & quefta forte di congiuntura chiamaro- con&tm no i Greci Synartrofis, i Latini Coarticulatio, noi altri non ci hauemo propio nome. O in modo, che per niuna via fi muouono,per effer tanto grullamente incaffate ; &: à Ter%*. quefta forte di congiuntura non diedero gli antichi nome alcuno, ch'io fappia, perciò la chiameremo noi quella, che non ha nome. La diartrofis, & fynartrofis fi fanno in diuifione della un de tre modi,0 incaffandofi una tonda tefta in un profondo feno; effempio della ^j^iZyJ["*_ quale è, nella Diartrofis, la congiuntura dell'offo delia cofeia con quel del gallone; n;uatUf4.. quella dell'homero con la paletta della fpalla;quella delle prim'offa delle dita co quelle del pettine ; nella Synartrofis,la congiuntura del tallone col nauicolare, & quella de fettimo offo del bracciale, col primo & fecondo del medefimo. O falsi incaffandofi una piana tefta in vnpicciol feno, co me fanno nella Diartrofis, il primo nodo del collo, col fecondo ;& tutti i procefsi di fotto & di fopra dell'olia della fchiena; il mi- nor ftinco del braccio col maggiore; nella Synartrofis, quella del minor ftinco della gamba col maggiore; quella delle cofte co nodi delle fpalle, & con l'offo del petto; & quella dell'offa del collo del piede fra fé fteffe. O s'incaffano faccédo l'uno vna t efla al quanto rileuata da i lati, & incauata nel mezzo, & l'altro un feno al contrario,rileuato nel mezzo, & incauato da lati, come fi congiungono, nella Diartrofis il maggior ftin- co della gamba co la cofeia, & il maggior del braccio co l'homero; nella Synartrofis, il tallone col calcagno, & alcun'offa del bracciale fra fé fteffe. La prima forte di con- Nomi dì quefl» giuntura, ( cofi nella Diartrofis come nella Synartrofis) chiamarono gli antichi Ar- tong"*nture' trodia ; la feconda Enartrofis ; la terza Ginglimon, fenza far altra differenza, eccet- to che nel muouerfi,o chiaramente, onero ofeuramente. Quella che detto riabbia- mo non hauer nome, fi fa anch'ella in vn de tre modi,o congiungendofi l'offa, media- Diuifione della te certi déticciuoli fimili a quei della fega, come fi vede nell'offa della tefta, & quefta *""%* forte ** congiuntura chiamarono eglino Sutura,noi altri Cómiffura. O congiungendofi me- conZmnUtTit • diate vna femplice riga,come fi fa nell'offa del nafo, & della mafcella fuperiore, & mol « te giunte ; & quefta chiamarono i Greci Harmonia, noi non le diamo particolar no- f- me. O entrando l'un'offo nell'altro, come chiodo, o cuneo, come fanno tutti i denti » nelle mafcelle,&l'offo cuneale ne gli altri della tefta & della mafcella fuperiore ;& *" quefta chiamano i Greci Gomphofis,noi altri fin adeffo non le habbiamo dato nome alcuno. La Symphifis od unione fi fa in due modi, ò mediante neruo, ò legatura; co- me fan molte giunte ; & i nodi della fchiena ; & chiamali Syneurofis. O mediante alcu na cartilagine, come fanno alcune parti dell'offo del petto; & quelle dell'offo della col lottola; & quelle di quelle de galloni ; & chiamali Synchondrofis. Quefte fon tutte *le forti delle congiunture dell'offa, infieme col nome che ad ognuna di loro diedero gli Antiqui. Nel che mi pare effere più conforme all'intention di Galeno, che quanti di quefta hiftoria infin' adeffo han parlato. Anchor che egli vada tanto confino nel principio del libro dell'offa, che è neceffario dire, o che il tefto è corrotto, o che egli non fi ricordò di quel, che pò co innanzi hauea detto. Perche hauendo prima affer- mato, che nella Synartrofis è alcuno mouimento, dapoi da effempi di congiunture , nelle quali niun moto fi ritroua. Si che o egli vuole intender, che nella Synartrofis nò e moto alcuno, & fotto la Diartrofis intefe ogni forte di mouimento,o dimenticofi. fi il terzo membro, il quale io adeffo ho aggiunto, le cui fpecie fono quelle, che egli atribuifee alla Synartrofis, o mouimento oicuro. Dice anchora, che la Symphifis, od vnione fi fa alle volte col mezzo di carne, il che fé in offa fi può verificare,è ne denti, i quali il medefimo dice non congiungerfi per vnione, & perciò non l'aggiungo io a quella, Dell'Anatomia del Valuerde quella diuifione, che io fo, come ne anche aggiungo l'vnionc, che fa l'un'offo con l'al- tro, fenza efferci cofa nel mezzo, per non lnaucr veduto intìn adeffo . Mafia,come fi uo^lia, balli intendere, come chiamauano gli antiqui quefte congiunture, aceio- che leggendo i libri loro non ci caufino ofeuntade. Et perciò aggiungerò anchora, 1/ c»tl$. c]ie Collo chiamauano eglino vn proceffo aguzzo, al cui fine Ci fa vna coccola, ce la Tetta. coccola chiamauano Tefta ; & sei proceffo non hauca tella,nol chiamauano collo, fo Coronon. non Qorononj cnc vuol dir proceffo aguzzo. Et Neruo diccano cofi i capi de mufeu- Km$' li, & le legature dell'offa, come quei che nafcono delle ceruella, & fpinal midolla. Prefuppofto quefto cofi in comune fera bene incominciare a trattare di ciafcun'offo da per fé, faccendo principio dalla tefta come da membro più principale. Dell'offa della Tefta. Cap. 2. TE s T a & capo chiamano i medici tutta quella parte che cuoprono i capel- li, la cui naturai figura è a come vna palla ouata,ò comprerà vn poco con le a t.iiii.fig.f. mani da i lati; più larga di dietro, che dinanzi, ma da amendue le parti rileua-* ta, (anchor che alquanto più di dietro ) & piana nel mezzo. Ha anchora la tefta altre Altre quattro fi qUattro figure, fenza quella, più moftruofe, che naturali. La prima delle quali è b ba£ b t. iiii. fi.ii. Z^'rair0^"1 fa dinanzi, & alta di dietro. La feconda èc al contrario, alta dinanzi, &baffa di die- e ciiii.fi.iii. tro . La terza d briffa da amendue le parti, & alta nel mezzo , come quella, che fanno d t.iiii.fi.iiii. le donne Genoucfi a lor teneri bambini, & come quella, che hauea Therfite, fecon- do che deferine Homero. La quarta èe più larga che lunga, quafi come fon quelle de c ta.iiii.fi.v. «li Indi del Perù, laqual rade volte fi uede nelle noflre parti. Sonili anche oltre a que fte, diuerfe altre forme di tefte, lequali non curo di raccontare, per vederfene rarifsi- me volte .La tefta che ferba la fua più propria figura ha vn'offo, che la cuopre tutta, il- quàle i Greci chiamarono Cranium, i Latini Caluana, noi altri il chiamiamo a fimili- UCraneo,ejr U tudine de Greci il Craneo. Quefto Craneo fi ccpone d'otto offa, delle quali il primo fuepam. occupa f communemente la fronte,fin paffato il mollame,& chiamali l'offo della fron- f t.i.B.t.iiii. te, per lo luogo che tiene. Il fecondo & terzo § fanno tutta la Coronella,& fi chiama- h-VL-.... no l'offa della coronella. Il quarto & quinto h occupano amédue le tépie, (in queft'of 8 g"'- ^ fa fono i buchi dell'orecchie. ) Il fello ' piglia tutta la collottola, & la metà del fondo h tl. j j. j). t. del craneo, & chiamafi l'offo della collottola. Il fettimo s'incaffa k nel mezzo del fon- iiii.fi.i.d. do del craneo,come vn cuneo(dal che fu detto Cuneale) & fail cétro o radice del con * t.iii.B.t.un. cauo de gli occhi, & vna parte del lato di fuori dell'ifleffo concauo. Quefl'offo alcu- ^ t'j'iii.fi. vi. ni il contano fra le offa del capo ; alcun'altri fra quelle della mafcella fuperiore, per ef- OOO. fèr mezzano fra l'vne & l'altre ; ma più ragioneuolmente fi può contare fra quelle del t.v.fi.iii. capo, attento che occupa vna buona parte del fondo di lui. L'ottauol empie tutto il \ t.v.fi.vi. 3 buco del fondo dell'offo della fronte, che rifponde a i forami del nafo . Fu quefl'offo chi amato da Greci os, Ytmoides, che vuol dir offo colatore, per effer forato come un criuello. Altri il chiamarono Spongoides, per effer bufo,come unafpugna. in due modi fi Quell'offa fi congiungono fempre in tutti gli huomini, o mediante certe commiffu- congtungono oj come fan queUe <{c\ craneo; o col mezzo di certe ridie & harmonie,come fa tutto'l la del craneo • \ A .... .. r . ° . . r Le commtjfure reflo, non ottante che in alcuni uecchi non fi ueggiano le congiunture. Le commil- del craneo natu fure del craneo, che ha la fua naturai figura, communemente fono tre, due che lo par- rale. tono aj trauerf0i ^- una cne'l fende per mezzo. Delle due prime l'vna:a paffa d'appref- m ta. ii. A.ta. Commifura Co fo il molame,é\: arriua da tempia a tépia,laquale i Latini chiamarono Sutura coronale, ""• A B. renale. 0 inarcata,perche pare vn'arco. Quefta cómiffura in alcuni è più alta che in alcun'altri, nódimeno in tutti fla appùto tant'alta, quanto poffono aggiungere col dito di mezo, ponédo la polpa della fua mano nel uoto del nafo tra cigli j & ciglio.L'altra paffa n per n ta.ii-iii.B- la collottola, & fa una figura, fimile alla lettera maiufcula de Greci, chiamata labda A LaLambdoidc. per laqual cofa fu chiamata Lambdoide. La terza paffa0 dal mezzo di quefta feconda, o ta.iii.cta. per mezzo del craneo final cógiungerfi co la coronale ; & rade uolte,(& molto meno iiii-fi-»-m' nelle donne che ne gli huomini) paffa per mezzo della fronte, final principio del nafo fra le ciglia. Quefta cómiffura è molto fimile ad una faetta, & per tal ragione fu chia- la sagittale, mata Sagittale. Tutte quefte tre commilfure infieme rapprefentano la figura d'vna H grande, Li'b. primo delfOfsa. ) grande, come molto bene notò Hippocrate nel libro delle ferite del capo. L'altre tefte J^/^jfjjJ che non feruano quefta naturai figura,fe ben fon coperte dal craneo come la fopradetta, norm mturait, nondimeno non hanno l'ifteffe commeffure. Perche quella, a cui manca la parte alta di- nanzi,nonhafenonlacommeffurafàgittale,&lalambdoide,lequali fanno una figura p ta.iiii.h.ii. fimile al T maiufculo p. Quella a cui manca la parte alta di dietro,ha la fagittale & coro- & ** Vefalio trattino iùbìto dopo l'ofsa del capo, de!- /\ l'ofso chiamato Giogaie, per farfi in parte d'un procefso dell'ofsa de le tempie ; UTX. Nondimeno perche anchora fi fa d'un'altro procefso del prim'ofso della mafcel- la fuperiore, non mi par conueniente parlar di lui, fin che io habbia trattato dell'ofsa dì detta mafcella ; il che farò fubito, che haurò finito di trattar dell'ofsicelle, che fono den- tro dell'orecchie . Già dicemmo, come in ciafcun'ofso della tempia ui era una conca- uità, chiamata l'orecchio. Quefta concauità ha quattro buchi; de quali faremo par- 1/ brimo h»co tlc°lar mentione nel mo luogo • Hora parlerò folo del primo, per efser necefsario al- JeSjelUte la Jlchiarftione di t.iiii.fi.i.i. naffe,doue fi ritorna afar h larga,ma più fiottile; & cofi monta verfo l'orecchie affo triglia vii.& viii.E dofi fempre più, fin che finifce in due procefsi,come corna. De quali quel dinanzi, che è r^'^J^f e t.ii.l.t.iiii. più largo,c fi affottiglia in la punta, & finifce fotto l'offo giogaie; & in lui s'inferifce(co- p.JJ" B.i. S me diremo) fortifsimamente il mufculo delle tempie. L'altro ( che è più tondo,& ha dal il fecondo. capo vna giunta,che ne gli huomini è vnita conia mafcella,& perciò non appare)s'incafi- d t.ii.l.t.iiii. fa in vn angoletto d, che fi fa fra l'orecchia,& il principio dell'offo giogaie ; & diftenden fi.i.h.fi.viii. ^0^ ja ambedue i Iati, fa vna tefticciuola, che aiuta, che quella mafcella più facilmente fi muoua;laqual fola dimenano tutti gli huomini,& il refto de sii animali, eccetto il Cro rutf.' s*an! * .... , * /. , „D ,. r « •!•« u ° i i ì- i mali,??qlthu9 codillo, che muoue folamente quella di f opra, & il Pappagallo, che le dimena amendue. mìnì j,me„am9 In quefto angolo, o concauità ( oltre alla cartilagine, che hanno tutte l'altre congiun- u mafcella fu- ture ) fé ne vede vn'altra, che è fra la tefticciuola della mafcella, & lei ; laquale è lifeia, feriore »eccett9 fottiie, & tenera, & in certo modo fimile ad vna corda, o legatura. Quefta cartilagine f^^S^ mai non nafee dell'offa, fé non delle legature, che abbracciano tutto intorno la congiun tura. Et mediante lei fi congiungono l'offa dure, per la maggior parte, fi perche più fa- cilmcte fi muouano, fi perche meno fi offendano nel muouerfi. Suole tal volta difluo- garfi quefta mafcella, aprendo troppo la bocca; nondimeno facilmente torna al fuo luo- Comes'mcafsi co, mettendoli il dito pollice fotto la punta dell'orecchia, alquato innanzi, & premendo * m*'ce forte in dentro, prima da vn lato,dapoi da vn'altro. Ha anchora quefta mafcella due fo- D*« *■**» di t t. iiii. fi. rami, da ciafeun lato;e vno, che comincia dalla parte di dentro, vicino i procefsi già det- V^* mfc & fiottile » & di fiotto la punta della barba , fiii. HD certe afprezze j nelle.quali i mufculi, che la muouono, più fortemente fi legano * Pel a t.v.fi. v. Libro primo De Denti, Cap. 7. .. Nchor che i denti fian diuerfi dall'altre offa, cofi in fcntire, & ftar fcoperti cr'eLno. J\ (ciò che non fa niun'altro offo) come anchora,checrefconotutto'l tempo dèl- ^aTx. la vita noftra; ( come fi vede in quelli, che hanno alcun déte meno; perche quel- lo,che gli flaua in fcontro, come non fi ftregola col fuo compagno, non fi confuma, & cofi reità maggior de gli altri, i quali crefcono tanto, quanto ogni di lì confumano ma- flicando) nondimeno ne perciò fi han da lafciare di non mettergli nel numero del- \denu fontrtn j»0fl"a.p0j che niun'altro nome più ragioneuolmente lor fipuòdare. Hora fono iDéti a tutti tréta due, fedici per mafcella ; ogn'vno de quali ha vna giunta,che cade ne fanciul- li , fra cinque,& noue anni. Et benché volgarmente fi dica, che gli mutano non è fé non che lor cade quefta giunta. Perche i denti; fi come fono parti fpermatiche del noftro cor pò, non rinascono, poi che caduti fono. Et fé alcun mi diceffe, come fon parti fper- matiche ; poi che non nafcono fin paffato l'anno ? Rifpondo, che fé ben non fi veggono Tuffi nafcono ^ per fl.ar coperti dalle gengiue ) niuno nafee fenza loro. Di quelli denti, i quattro di- ro» denti. nanzi furono chiamati da Greci Tomis, che vsjol dir tagliatori ; perche con loro taglia- mo ciò,che magiamo;& ognun di efsi ha vna radice fola. Dopo di loro feguono i Cani- ni , vno per lato ; detti canini per effer fimili,a quei del cane. Più a dietro fono i Mafcel- lari, cinque per ogni lato ; detti da Latini Molares, perche con loro maciniamo il palio. Nondimeno que da baffo hanno due radici, & tal volta tre ; que di fopra ne hanno tre,& tal volta quattro, principalmente i due virimi ; & i primi l'hanno più lunghe, che gli viti- mi . Ma le radici de gli vni, & de gli altri, hanno dal capo ( non meno,che quelle de den- Ognì dente ha ti dinanzi, & de i canini ) vn picciolo buco, per lo qual entra vna vena, vn neruo, & vna una uena , ey arteria. Et è da notare circa il numero de mafcellari,che vi fono di quelli,che non hanno woaarteria.0, ^e non quattro per lato; alcun'altri nehanno cinque da vnlato,& quattro da vn'altro, o cinque di fotto, & quattro di fopra, o al contrario. Quefte varietà caufano i denti, detti Cordali (che nafcono dapoi, che cominciala barba) perche tal volta non nafcono in tutti i lati. Tutti quelli denti s'incaffano in certe concauità, che fono nellemafcelle, (in ogni concauità vno ) lequali i Latini chiamarono Prefepiola, ( che vuol dir piccioli pre- fèpi) per effer fimiglianti a loro. De Buchi del capo,& della mafcella fuperiore. Cap.8. PErche trattando de nerui, & vene, & arterie, potrei caufare gran diff kultà, s'io non ragionaci de Buchi del capo, & della mafcella fuperiore ; perciò farà ben fare vn particolar capitolo di tutti loro incominciando da que del capo ; i quali fono tutti trentotto, o trenta nuoue, fenza quei dell'ottauo offo, & quei, che non trapaffa- no lofio, oue fono. Di quefli Buchi due ne ha l'offo della fronte ; diciafette il cuneale, & tal volta diciotto ; otto que delle tempie ; fette quel della collottola; due fon commu- ni all'offo delle tempie, & a quel della collottola ; altri due al cuneale, & a quel delle tem I lueU deWoffo pie, & a quel della e ollottola. Quei dell'offo della fronte fono,ogn'uno dal fuo lato nel iella fronte. mezzo delle a ciglia, alquanto verfo il nafo ; & rifpondono apprelfo il voto dell'occhiò. a t.iiii.fi.i.t. Quelli buchi ordinariamente fon tondi ; nondimeno tal volta non fé ne vede più d'vno di loro; alle volte fé ne vede vn tondo, l'altro come mezzo arco. Et perogn'un diloro I buchi deWoffo paffa il primo b ramufcello del più fottil principio del terzo paio de nerui della tefta. Di h hb. vii.t.i. cuneale. ^nc[ dell'offo cuneale, il primo, & fecondò fono c nelle due ali di fopra, che fanno la ra- • j ' gj p dice, o centro de gli occhi ; & per la parte,oue rifpondono al voto dell'occhio, fon ton- di ; per quella, oue rifpondono alle ceruella, fanno ognuno vn angolo aguzzo verfo il 1/ ter^o, e lato di fuori.d Et pei* loro paffano i nerui della villa.e II terzo, & quarto Hanno di dIuVg" q quarto. fotto de fopradetti buchi, fra l'ali di fopra di quefto offo, & quelle de lati, che paiono ali e t,v"fi'.j. g di Pipiftrello ; anzi quelli buchi non fono altro, che lo fpatio, che è tra l'ali fra luna, & f li.v.t. ii. fi. l'altra; & fon lunghi, & larghi di fotto, & quafi tóndi, & fi vanno riftrignendo infimo al x!!n- G-.h^ fine; & amendue infieme rapprefentano quefta figura. Per la parte più baffa di quelli bu- vn'U chi paffano, {ìì fecódo par denerui della tefta, ite il più fottilramo del terzo, 6 & vn buon g'hb.v vii. ta. i. fi- li. K t.ii. ramo fi.xiiiuH Dell'Ofsa 9 h Iib.v. t. ii. ramo dell'arteria h del fonno,& parte della flemma, che va a gli occhi ; & dapoi alpalato, & al nafo, per lo primo buco commune della mafcella fuperiore. Per la parte più alta, & più firetta paffano alcuni ramufcelli di vene, di quelle, che diremo gire al mufculo delle i t.v.fi. i.S. tempie. Il quinto,& fefto ftanno più a baffo de fopra detti, verfo dietro;1 & vanno più Uquinto&fì' k ht>'Vii.t.i. a dentro dell'offo di loro; ma fon piccioli,& tondi; & per lor paffa la radice k piufottile /&>• 1 t.v.fùv.O del quinto paio de nerui delle ceruella. Il fettimo ,& ottauo 1 fono affai più in dietro, Ufettin fettimo, g» 'appreffo la riga, che monta alle tempie, incominciando da quella, che dicemmo fpartir ottano "i J;j.?" {'ir' lofio cuneale da quel della collottola; & fono amédue ouati ; & per loro eCce m il princi- n.xiiu. 1K. . "1 . / * 1 • r unir li.vii.t.i.fi. pio più groflo del terzo paio de nerui del capo. Ilnono,& decimo lono alfa fin de 10- u„0no,o'de- ii.M Z pra dctti,alquanto in fuori;n & fono affai minori, & tondi; & per lor entrala vena ° giù- cimo. n j:v' \ gulare interiore. Vedefi anchora tal volta vn picciol pertugio (quanto v'entrarebbeden tro vn fpilletto) dalla parte di dentro dell'vno di quefli buchi; & pochifsime volte a quel- la d'amendue. L'vndecimo, & duodecimo fono nella parte di fuori di quefto offo, al L'undecimo,o* principio delle ali da baffo lui ; & efcono dall'altra parte della medefima ala, che rifpón^ de al voto del nafo ; & fon tóndi, & tanto piccioli, che tal volta non può paffàr per loro vna fetola. Ha anchora quefto offo nel fuo fondo verfo in fuori, tra le due ali da baffo, altri cinque pertugietti,da ogni lato due, & vno in mezzo de lati . Entrano i due per A^r» c'"1ue mezzo dell'offo, caminando manzi, & rifpondono al voto del nafo ; gli altri due vanno tertu&iem- a rispondere vicino al centro dell'occhio. Di modo che ha quefto offo dieci & fette bu- chi,otto per lato,& vno in mezzo. De buchi dell'offa delle tempie il primo è quello,che 1 buchi dell'off* pt.iiii.fi.i.O communemente chiamiamo P l'orecchia,ilquale cominciando di fuori fi va torcédo co- delle tempie. me lumacha,fin'al rispondere alle ceruella,dentro del craneo; & è largo di dentro,ma ra- de volte traluce da vn capo all'altro ; fi per effer molto intorto, fi per effer molto ftretto al principio, ite al fine. A qfto buco,& a tutti gli altroché ho detto effer in qfto offo, cor rifpondono altri fimili,nell'offo delle tempie, dall'altro lato ; & per quefto buco paffa il «j e.nii.fi.vi. ouinto paio 1 de nerui del capo. Ufecondo'nafcer di mezzo il primo, & va aU'indietro il fecondo. ***:?.£.* final montare alla parte di fuori di quefto medefimo offo. Quefto buco è ftretto, & ri- '* torto,& fu chiamato da Greci Tiphlon ; & da Latini Ca:cum, che vuol dire Cieco, pér- * lib.viu. L che non appare il fuo)principio ; & per lui paffas vn ramufcello del quinto paio de nerui *,i?:5i fi . delle ceruella. Il terzo fir vede ( anchor che con difficidtà) da di fuori del craneo,& ca- ll ttr%! • «^t.uu.h. n. m|najnobliquo verfo albuco-deH'orecchia,final corrifponderedentro dilui;&potrei» foefi anche chiamar Cieco,come il fecondo, fé bene è molto maggior di lui, & meno ri- torto . Quefto buco è quello,p ilquàle fentiamo paffare vn ftrepito,dallabocca all'orec- chie,quando tenendola piena d'acqua,od aere procuriamo gettarla via per effe. Paffa an- « li.vii.ci.fi. *hora per lui il fecondo ramufcello del quinto u paio de nerui del capo, & vn ramufcello ii.G dell'arteriax del fonno. Il quarto è nel mezzo di quella parte di quefto oflb, fimile alla il quarto. * li.TÌ.t.i- fi. pietra pomice, >' & va dalla parte di dietro verfo quella dinanzi, paffando per mezzo del y t.ihijfu vi. ^un^° dell'offo, fin che aggiunge alla riga, che fèpara l'offo cuneale, da quel della collot- V tola appreffo l'vndecimo buco dell'offo cuneale, che rifponde al voto del nafo ; & per lui a li.vi.t.v. TVa^a l'arteria del fonno. Di que dell'offo della collottola il primo è aouato,& è il mag 1 buchi dell'off» fi.x.l giordi tutti quei della tefta ;& per lui habbiam detto paffare la midolla dell'offo della della collottola. a t.iiii.fi. fchiena. Il fecondo, & terzo fono, ogn'uno dal fuo lato fopra le due b tefticciuole, che Jj^'j - Vl*2.:.. fi dicemmo hauer quefto offo; & cominciando di dietroc vanno verfo innanzi; & fon pie- ter%,. ' Vj#l'l * °* cioli,&tondi;& per lor paffa d il fettimo paio de neruideIcapo.il quarto fi vede nella il quarto buco. e t.v.fi. i. il parte di dietroc dell'un nodo di quefto offo ; ilqual cominciando d'appreffo, doue s'in- «1 li.v. fi. *x. caflfa il detto nodo,col primo offo del collo, entra pel mezzo del largo dell'offo alquan- e t Tiii fi vi a t0j^ c^mma verfo innanzi, fin che finifce nel più alto dell'vno di quefli fopra detti bu- chi dal fuo lato. A quefto buco corrifponde il quinto dall'altro lato ; & per ognun di 1/ quinto buco. i li.vi.t.v.ff loro paffano flavena,& arteria, che montano per gli buchi de procefsi, de lati de nodi j ta.v.fi. i. y del collo. Il fefto,& fettimo S fi veggono dirimpetto la commeffura, che nafee del fine Ufeflo, tyfet- ^ella lambdoide, vn poco alianti che arriue al proceffo dell'offo delle tempie,fimile alle *""•. poppe. Anzi per la parte di fuori ftanno nel mezzo della commeffura detta ; & per quella di dentro in quefto offo. Per ogn'un di quefli buchi entra vn ramo della vena angulare h ca.ìiii. fig. citeriore. De buchi communi il primo,& fecódo h fono fra l'offa delle tempie, & quel- 1 buchi comuni, t.1 lo della collottolajda ogni lato vno 3 nel mezzo della commeffura, che comincia dal fin della Lib: ro primo della lambdoide jtra la parte dell'offo delle tempie fimile alla pomice, & le tefticciuole dell'offo della collottola. Quefli buchi fono mezzanamente grandi, ma non perciò mol to tondi, ne vguali;& per loro entrala vena1 giugulare intcriore ;& fi purga vna parte ' lib.vi.t.iii. Ht„%o, cr della flemma del capo. 11 terzo,& quarto fono communi all'offo cuncale,& a quel della •lDF-t-"« quarto. collottola,& a quel delle tempie;k ite fono ognuno dal fuo lato al fin della riga,chc nafee j< c. iiii. ft. del ime della commeffura lambdoide; & per lor entra l l'arteria del fonno. Hanno an- vi. f Alcun'altri bu- chora l'offa del capo molt'altn pertugi fenza i detti,m come fon quei, che fono nell'otta- 1 ll'3,vl-t- "*• ■v4* uoeffo, (che fono molti,& ben piccioli) trai quali fé ne vede vno alquanto maggior de mtv'fiiiiji gli altri ; che è al principio di quefto offo,iui doue fi cógiunge con quel della fronte ; per ilqual paffa vn ramufcello della vena giugulare efteriore ;&come fon que che fi veggono dentro del craneo,a i lati della commefiura fagittale,principalmente verfo la lambdoide; D liquali entrano alle ceruella alcuni ramufcelli della vena giugulare efteriore; & ne efeo no alcun'altri dalla dura madre alla pelle della tefta ; & come fon quelli, che fi veggono nell'offo della fronte,appreffo le ciglia. Nondimeno non fon quefti propiamente buchi, , ,. j« perche non trapaffano l'offo ; & perciò non farò mention di loro. La mafcella fuperio- mafcella fupe - ^ ha tredici buchi, fei propij,& fette communi. De propij,il primo,& fecondo fono nel riore. quarto paio dell'offa di quefla Mafcella ; & cominciando ognuno dal fuo lato di mezzo 11 ^'"?,cr-^~ della parte più baffa della conca dell'occhio; & feendono fin'alle gote; ite fono quelli,che e propq fj n veggono in loro. C^uefti buchi al principio fon circondati afa vna fcaglia d'oflo fot— n t.i.n.t.iiii tile; ma al fine fono circondati dal medefimo offo ; & per ognun di loro paffa il fecondo lì. i. tra'l Q ° ramufcello del più fottil principio del terzo paio de nerui, che nafcono delle ceruella. c'[ $ Il ter%o, ey Il terzo,& quarto fono nelfeflo ? paio dell'offa,ogn'uno nelfuo; appreffo le radici degli °fi - oJ*t*'" SM4rt0 • vltimi mafcellari,& caminano verfo il centro de gli occhi,rifpondendo ognuno al buco p ta.iiii.'fig. ìlquinto.o' del fuo lato,per doue va la flemma al nafo. Appreffo quefti due da ogni lato, vn poco vi.n feTh. p ju a dietro all'ingiù ve vn'altro ^ fpiraglio picciolo, che il più delle volte rifponde a lo- fi ro, nondimeno tal volta finifce fra le commeffure, che congiungono il quarto di quefta ^ [ ' ""' **' mafcella col cuneale. Per quefti buchi efee vn ramufcello del quartor paio de nerui del r li. vi i. t.i. Mprìmo de bu- cap0 y & fx diftribuifee per lo palato. De communi il primo è appreffo il lacrimale del- fi-»- Z communi. r-occhi0j s fra ji fecondo, & quarto offo di quefta mafcella; ite feende fin che°rifponde al s t.iiii.fi.i. f voto del nafo; & è alquanto maggiorenne il primo de propìj,ma non perciò appare nel- le caluarie, per effer alquanto nafeofto ; & perciò non è marauiglia,fe alcuni non han fat- to mention di lui. Per quefto buco paffa il terzo ramo del più fottìi principio * del terzo t i ib vìj t, par de nerui delle ceruella ; & umilmente feende per lui vna parte della flemma al nafo, & fi.ii." P " il feconda. al palato. Il fecondo ftà nella medefima forma dall'altro lato.u II terzo ftà nel mezzo u ta im fi(y Uteri;. della prima commeffura della mafcella, fra ì primi denti dinanzi, dentro della bocca, tra vj.ti ' *' il quarto offo,&fuo compagno . Queflo buco fé bene in alcuni huomini fi diuide nel principio in due,che fubito fi raggiungono, nondimeno ordinariamente è vn folo. Il il quarto, & quarto,& quinto fono i maggiori di tutti quei della mafcella;& ftanno in ciafcun'occhio qumto. Vno,nella parte da baffo dei voto fuo ; & fon communi all'offo cuneale, & al primo della medefima mafcella; & per lor paffa al mufculo delle tempie il primo ramufcello x del ter- x lib.vii. fig. Il fifto, ty fi*- zo paio de nerui delle ceruella. Il fefto,& fettimo fon le fineflre del nafo,lequali fon di- ».QL uife (come dicemmo) mediante il proceffo da baffo dell'ottauo offo ; & feruono oltre le molt'altre cofe principalmente al rifiatarej, & al parlare. S enza i detti buchi ve ne fon di moltialtri piccioli,per liquali'paffano alcuni rami di vene,& arterie; come quelli, chefo- no nel canto di dentro dell'occhio, appreffo le commeffure communi al fecondo & ter- zo offo di quefta mafcella; & come quelli,che fi veggono nell'offa del nafo, & nel primo offo della mafcella fupenore(nella parte di quello,che chiamiamo la gota)nella qual par- te fé ne vede quando vno, & quando due. Se ne vede anche vn'altro nel quarto offo del- la medefima mafcella, più in giù del lagrimale. Quelli fono i buchi della tefta, & della mafcella fuperiore, cofi propij come communi ; i quali fono tutti Quaranta noue ; & fé d'alcuno ci fiamo fcordati,liel fuo luogo il conteremo. T Dell'offo Yoide. Cap. o. Rovasi nella radice della lingua avn'offo,attaccato alla parte più alta delgarga- a li.ii.cv.L rozzo,chiamatoYpfiloide,oueroHyoide,^erlafimilitudine grande, che ha con laY timo. Dell'Offa. io b ta. v. fi.vii. la v de Greci ; ilquàle ordinariamente fi compone di vndici ofsicelli .h II primo de qua- li (che facilmente fi può toccare con le dita fopra la noce)è il più largo di tutti, & gobbo per di fuora, nella qual parte ha vn grommo ; per di dentro è concauo ; per di fopra fa vn feno lungo & alquanto ouato, fecondo che richieggono i mufculi, che diremo inferirli in lui .c A quefto ofsicello fé ne giungono da ogni lato altri due, che fanno i lati di que- fto olfo; vno più a baffo,che è il più corto,ma ben più largo,il cui fine fi cógiunge al pro- ceffo più alto della prima cartilagine del gargarozzo; l'altro più alto, che è più ftretto, & lungo; ilqual fi fa (cofi come il fuo compagno dall'altro lato ) ordinariamente di tre o quattro ofsicelli,che fi congiungono,& legano l'vno all'altro, fin'alTarriuare al proceffo dell'offo delle tempie fimile ad vn puntaruolo,a cui fi legano.Et in alcune donne accade, che mancano quefti ofsicelli,& in luogo loro fi ritroua vna legatura tonda,& forte,che fi va ad inferire nel proceffo detto. e la med. E FIK Della Schiena. Cap. io. L'Os s o della Schiena è fimile ad vn acquedutto fatto di molti canali ; per ilqual paffa la midolla,che eCce delle ceruella,& feende final codione;a & fi compone or- Quanti nodiha dinariamenteditrent'offa,lequaliiGreci chiamarono Spondilia,iLatini Verte- ^ Schiena. bras,noi gli chiamiamo Nodi od offa della fchiena. Ognuno di quefti nodi è largo dalla parte dinanzi (eccetto che il primo) che fi chiama il corpo del nodo, 4te è quafi tondo ; & b t.i.lib.ii.t. ha il corpo fi nella parte di fopra come in quella di fotto vna b giunta; & tra la giunta del- xvi.fig.xvii. IVno, & quella dell'altro vi è vna legatura di natura di cartilagine ; & per lo corpo fi veg- gono feminati alcuni pertugietti,fenza ordine alcuno ; tra quali niuno fé ne vede mag- gior di quello,che è nella parte di dentro del corpo,che rifponde alla midolla fpinale ; il- quàle è mezzanamente grande fecondo la grandezza dell'offo,&finifce in molti piccioli fpiragli. Nondimeno cofi per quefto,come per lo refto entrano alcuni ramufcelli di ve- ne^ arterie,che nutrifcono,& vinificano quefte offa. Nell'altre parti ha ogni nodo tut- c t.vi.fi. i. to intorno molti procefsi,come fpine;per laqual cofa furono tutti chiamati Schiena.0 Di Iprocefii de no- quefti procefsi,alcuni vanno in su, alcuni in giù, altri da i canti, & altri a dietro. Fra *t della fchiena Qgn'uno di que di dietro (di quei,che hanno la giunta,che fono molti) & quel, che fegue all'ingiù,v e vna cartilagine,accioche l'offa no fi facciano male,nel muouerfi. Hanno me- d t.vi. fi.i.Q^defimamente tutti quefti nodi, fra l'vno & l'altro vn buco d da ogni lato ( per doue cCce U Imo, pelqua vn nerao,& entrano vna vena,& vna arteria,come al fuo luogo diremo) che fi fa,fcauan- 'e eJcono 'nerui dofi ogni nodo vn poco,benche non vgualmente; perche ne nodi del collo, quanto più fi fcende,tanto quel di fopra è più fcauato, che quel di fotto ; in quelli de lombi è al con- trario^ nelle fpalle vgualmente. Tutti quefti nodi finalloffo grande,(eccetto i due pri La firmatila mi,de quali l'vno non ha corpo,& l'altro non ha giunta nella parte di fopra)fi legano dal- valefi c6g'un la parte dinanzi l'vn corpo dell'vn nodo, con quel dell'alltro, non col mezzo delle due ffrJ^J *~ tele, ocamifeie, che coprono la midolla fpinale, fé non mediante le legature, che na- fcono fra ogni corpo,& la fua giunta,cofi nella parte di fotto, come in quella di fopra ; & e t.vi.fi.i. R mediantee la legatura di natura di cartilagine, che è fra l'vn corpo, & l'altro. Dalla parte R.Ii.ii.tjcv. di dietro fi giungono i procefsi di fotto del nodo fuperiore,co procefsi di fopra di quel, viu. 3. cne fegue,mediante la congiuntura,chiamata Artrodia, fpetie della Diartrofi. I nodi fi legano mediami certe corde,che nafcono di loro tanto ftrettamente,che poffono facil- mente muouerfi tutti,fenza correr pericolo di difluogarfi. Ma è da notare,che fé tal voi Difiaffatma ta fi difluogano,(come accade) corre maggior pericolone fi difluoga vn folo, che molti della fchiena. infieme, pche in quefto modo fi offende meno la midolla fpinale.Quefti nodi fon forati, come fi è detto,ma non vgualmente,perchefi va riftrignendo il buco,vn poco dal princi pio al fine;di modo,che fé ben non fon differenti nell'effer forati, fono però nella gradez za de buchi. Et fi come il nodo fuperiore ha maggior buco,che l'inferiore,cofi l'inferio- re è più grofTo,che il fuperiore; acciochepefi meno il fuperiore,& refifta meglio al pe- fo l'inferiore. Si diuide tutu la Schiena in quattro parti,in Collo & Spalle,Lombi & Diuifione della Offo grande. fchiena. De Il colloha fette nodi. Ipncefii di die tro. DiffertZafira'l primo offo,V il reflo. Due fini del primo nodo* Vaffre^dcl primo offo. ti fecondo nodo del collo . 1/ proceffo di queflo nodo. la legatura, che abbraccia il corpo di quefio nodo. Libro primo De Nodi del collo. Cap. n. CO l l o fi chiama dal fin della collottola,fin'a gli homeri;a & ha fette offa, o nodi, de quali i due primi fi congiungono da ogni parte l'vno all'altro, mediami certe legature,che nafcono dell'offo della coliottola,& gli circódano per di fuora ; il re- fto s'attaccano fol per la parte dinanzi,che chiamiamo il corpo del nodo,nclla forma det tanel capitolo paffato. Et tutti efsi hanno i procefsi di dietro bifurcati,l eccetto il pn- mo,ilquale è più duro,& mafsiccio,& hapiu largo buco, che niuno de gli altri, ma è più fottil di loro, & affai differente in figura. Perche oltre a l'hauere il bucomolto maggio- renne il refto, ha il corpo anchora incauato di détro ; & in quello fi fa vn feno,circódato da vna cartilagine,c nel quale entra vn proceffo,come dente, che diremo hauere il fecon do d nodo;& in luogo del corpo,che gli manca,ha vn nodetto verfojinnanzi. Ha ancho ra quefto offo,da amendue i lati del buco della midolla,(nelle quai parti è più forte, che in niun'altra)vne feno ouato,rileuato alquanto di fuori ; & incauato di dentro in tal mo- do,che congiungendofi amendue,fi farebbe vn perfetto feno. In quefti due feni s'incaf- fano le due tefticciuole f dell'offo della collottola chiamate da Greci (affai impropia- mente) Coronides,che vuol dir procefsi aguzzi ; & fopra loro fi muoue la tefta, quando l'alziamo,o abbafsiamo. Ad ogni lato di quefti feni di quefto nodo, fi vede vn proceffo S affai più largo,che niuno de gli altri procefsi de lati dell'offo del collo;& in loro s'inferi- fcono il quinto,& fefto paio " de mufculi, che muouono la tefta. Quefti procefsi non fon diuifi,come il refto de nodi più bafsi,per cagione de grommicene fi fanno I loro ; ma ben fon forati,come tutti gli altri più baisi ; & i buchi rifpondono al fecondo, & terzo buco dell'offo della collottola. Mancogli à quello nodo il proceffo di dietro,perche no faceffe male ad alcuni mufculi, che paffano fopra lui ; ma in fuo luogo ha l vna afprezza lunga,alquanto rileuata, di cui nafee il quarto paio de mufculi di quei, che muouono il capo. Ha parimente quefto nodo di fotto a i fopra detti feni, altri due fimili nella parte più baffa, benché alquato minori,& difuguali,& molto meno incauati, che que di fopra, chiamati da Greci Glenes,che vuol dir occhi,per afsimigliare al feno, che fa l'occhio. In quefti feni s'incaffano due grommócelli, che fono ne procefsi de lati del fecondo nodo, mediante vna cartilagine,che fopplifce la loro difugualità. Et fopra quefti feni fi muo- ue la tefta da lati,come quando diciam di nò. Quefti grómoncelli, o tubercoli, fon ca- gione, che ibuchi,che fi fanno ne procefsi di queflo fecondo nodo,fiano alquanto in- trauerfati,& non diritti,come quelli de procefsi de lati del primo,& di tutto il refto .Nel rn^zzo di queftigrommi,che fi fanno nella parte di fopra di quefto fecondo nodo, nafee del corpo fuo vn k proceffo grande,alto,mafsiccio, & molto duro,alquanto più baffo & lifeio dauanti,che di dietro,ilqual per effer fimile ad vn dente, principalmente al canino d'un huomo,fu chiamato Dente,o Dentale. Quefto proceffo entra nelfeno,che ho det- to farfi nel corpo del primo nodo,ilqualfeno è circondato da vna cartilagine,& abbrac- cia la parte dinanzijdi quefto dente,che è più baffa,& fdrufciolofa;la parte di dietro è più larga,& fa come vna tefticciuola da lati; di fotto della quale ha da ogni lato vn picciol fe- no,& nella parte di dietro vn'altro. Que de lati,infieme co i feni del primo nodo,che lor rifpondono,fanno da ogni lato vn buco,per donde paffano certi nerui,che tal volta van- no aÀmufculi, che piegano il collo. Il feno di dietro fu fatto, perche la legatura, che paf- fa da vft lato a l'altro del nodo,piu ficuramente fi legaffe ,& fteffe più forte. Al che pari- mente aiuta,che il primo nodo ha nelle parti,doue ella nafee, vn'afprezza, & vn picciol buco,che non entra più a dentro per l'offo. La parte più alta di quefto proceffo è aguz- za,eome vn pignuolo,& monta vn poco più in su del primo nodo ; & del fuo mezzo na- fee vna legatura tonda] ite forte,che'l lega all'offo della collottola. Di modo che il primo nodo fi congiunge col fecondo,medianti due larghi grommi del fecódo, & altri due fe- niche fono nel primo,& vn feno,che è nel medefimo primo, nel quale entra il dente del fecondo. E anche il fecondo nodo neUVltima parte de tubercoli; alquanto fcauato,ne più ne meno,che'l primo. Et tra amédue fi fa vn buco, per ilqual paffa il fecondo paio de nerui della fchiena; benché molto più è fcauato il primo nodo che'l fecondo. Tutto'lre fio, che fi ha da dire del fecondo nodo è parimente commune a gli altri cinque. Perche hai! a t.v.fi.vi. b t. v.fig.vi. AB * e t.v. fi. vi. a d t.v.fi.vi. D e ta. v. fi. vi. CC f ta. iiii.fig. vi.n g t.v. fi. vi.E h li.ii.t.xiiii HI i t.v.fi.vi.F k t.v.fi.vi. D li.ii.f.xv. fi. xxvii. H 1 li.ii.ta.xv. fi. xxvii.I Dell'Ofsa. n m t.v.fi-vi.B- ba il proceffo dim dietro diuifo,come il refto ; ne quali tutti,quefti procefsi finifeono in n la med. G ^ue punte,principalmente quei de cinque primi, perche quel del fettimo quafi!1 niente fi diuide.Nondimeno efsi tutti hanno dal capo vna giunta, principalmente il fettimo, che Legiiite de pro- l'ha affai più lunga,che niuno de gli altri ; per laqual cofa è alquanto fimile à i procefsi di {eìil &* dietro. dietro de nodi delle fpalie,benche quei delle fpalle fono vn poco più aguzzi.Et cofi que- fli,come quelli, fono di fotto icauati, di fopra rileuati,per cagion d'vna riga rileuata, che hanno nel mezzo della parte di fopra,laqual rifponde ad vn'altra riga incauata, che è del- la medefima forma nella parte di fotto. Di forte, che i procefsi paiono triangolari. Et della riga di fopra dell'vno nafee vna legatura, che s'mferifcc nella riga di fotto del pro- per la parte, oue fi mirano 1 procefii di fo- c t.iii.t. l'un l'altro, hanno una lunga, & cupa imprefsione. Quedi fotto cfcendono manifefla Pra • mente,& finifeono faccendo nella parte di fuori,al quanto verfo innanzi un grómoncel- *<£elttilfitta* lo alquanto largo, che s'inferifee ne procefsi più alti del nodo, che fegue all'ingiù, come habbiam detto. Oltre a quefti procefsi, hanno parimente alcuni di quefti nodi, in alcu- ^ ni huomini,altri due piccioli procefsi, che fccndono all'in giù, & fi veggono appreffo i buchi de nerui. I quali fi trouano tanto poche volte ne gli huomini,& cofi ordinariamé- te nelle fimie, che marauiglia non debbe effere, che Galeno faceffe tanto conto di loro, & che il Vefialio non mai gli vedeffe. Dell'Oflb Grande. Cap. 14. at.ì.ii.ìii.M. «j—iV Quefl'offo chiamato da gli Antiqui Sacro, ò Grande,a per effer il maggiore,& venhe è cefi t.vi.fi.ii.L. 1^ de maggiori procefsi, di quanti ne fiano nella fchiena . Il chiamarono anchora chiamato l'offo J- alcuni de Latini Sacro, perche penfauanO, che s'apriffe nel parto, & fi riferraffe Crail"' poi. Il che effer non può naturalmente, fenza morir la creatura ; perche è tanto gagliar- do l'offo, & cofi tenera la creatura, che fi diftruggerebbe tutta al tempo dell'vfeire. Que Quati nodi ha ft'offo è gobbo di dietro, & concauo dinanzi ; & ha ordinariamente fei nodi, & tal uol- quefl'offo. ta cinque , talmente ben congiunti, che ne gli huomini-di età ( per la parte di dentro)condifficultà fi uede vn picciolfegno di congiuntura. Per quella di fuori, in niuna guifà fi conofee, eccetto fra'l primo, & il fecondo, che tal volta fi uede ; perche fi congiungono molte uojte ine più, ne meno, che i nodi de lombi. Ma ne fanciulli fi veggono chiaramente le congiunture di tutti fei, cofi nella parte di dietro,come in quel la dinanzi. I nodi di quefl'offo fon fituati al contrario de gli altri della fchiena ; perche ne gli altri erano maggiori que di fotto; & in quefti fon maggiori que di fopra. Di forte che tutto l'offo rapprefenta la figura d'una Cocolla di fcapulario da frate. Jl primo de nodi di quefto offo è tanto fimile a quelli de lombi, che fé non fuffe pel gran procefso, che ha da i lati, con difficultà fi diftinguerebbe da loro. Et cofi quefto, come gli altri nodi di b tvi.fi.ii.dd quell'offojhanno ib procefsi di dietro fimili à quelli de nodi de lombi ; benché affai più * Prorefi> di die* fono piccioli,quanto più vanno all'in giù. Il fello, & ultimo non hanno proceffo,fe non m dt1ut>i °U0' un tubercolo ò grommo tondo, & largo, mediante il quale fi congiunge al primo nodo del codione, come fanno i corpi de nodi fra fé ftefsi, ò come fi congiungono i nodi del- ' MR la coda in qual fi uoglia animale. Iprocefsic delati fon più lunghi, & larghi; & fon tutti 1 ProceflideUr i t.vi.fùi.N. attaccati l'uno all'altro, in tal modo, che paiono tutt'uno ; & h fanno più corti,con più *' ■ NPCÌ fon bafsi. Etna ognun di loro dal capo , alquanto uerfo dietro un d ièno, nel qual Ci s'incaffa Libro primo s'incaffa da ogni lato l'offo de galloni. Quefto feno è afpro,& difuguale,& ha nel mezzo una riga alquanto rilcuata, come un grommo ò e tubercolo ò fpina, chc'l diuide in due ; e "•^•fig«ii. de quali quel dinanzi è meno fondo, che quel di dietro, & ha nel mezzo attrauerfato un proceffo , che'l diuide in altri due feni, un'alto, & un'altro baffo . A quefli feni rifponde giuftamente la figura de lati dell'offa de galloni ; & s'incaffano in loro, mediante una le- gatura, come cartilagine. Ma i feni più chiaramente fi veggono ne tre nodi primi,pcr ef- fer più grofsi, che ne gli altri, chéfon più ftretti ; non oftante, che tal uolta fon larghi, ite attaccati.Et di lor nafee il quarto mufculo di quelli,che muouono la cofeia. Vedefi oltre di cio,nel proceffo del lato del quinto offo, iui doue fi congiunge col proceffo del fefto, un tubercolo alquanto rileuato,& groffo, a cui diremo legarli due corde ò legature. Ha I buchi deWoffo medefimamente queft'offo,tranodo,&nodo,da ogni lato-un buco,come quel, cheha- f lamed.1.2. grande. no tuttl g^ aitrj nodi,per doue efeono i nerui. Quefti buchi fono ordinariaméte cinque, 5,4**• *• & tal uolta quattro,fecondo il numero de nodi. Et fi dimoftrano,cofi per la parte di die tro dell'offo, come per quella dinanzi, per efferui attaccati i procefsi, Ma i buchi di die- tro fon molto minori, che que dinanzi ; & per ogn'un di loro diremo vfeire un neruo. Altri fiiragli di Senza quelli buchi? fé ne ueggono parimente de gli altri fra i procefsi di dietro ;i quali g la med.ef quefl offo. ne fanciuiii fon pieni di certe legature neruofe, (ne piu,ne meno,che dicémo effer gli fpa § h i k. tij,ò buchi,che fi fanno fra i procefsi di dietro de nodi delle fpalle, & de lombi ) & ne gli huomini non appaiono, per elfer già le legature conuertite in offo. Della Coda, ò Codione. Cap. i f. L'Osso, che comunalmente chiamiamo il Codione è a fimile alla coda de gli altri a t.i.ii.ìii.N animali ; eccetto,chène gli huomini no appare. Et fi fa ordinariamente di quattro t.vi.fi.ii.G nodi, & tal uolta di tre. Il primo di loro ha nella parte di fopra un foffetto, ò feno, nel qual s'incaffa fempre l'ultimo nodo dell'offo grande,mediante una folalegatura,co- ^ ta.vi.fi.ii.e me cartilagine,fimile a quella,có la quale fi legano gli altri nodi della fchiena. N el mede- fimo modo fi cógiunge il fecondo al primo,& il terzo al fecondo. Ma quando l'offo gran de non ha più di cinque nodi,il primo di quei del codione ha parimente da i lati certi pic- cioli procefsi aguzzi,liquali uanno all'in fu,& s'incaffano fortemente, con que del quinto nodo dell'offo grande; & fanno nel mezzo un buco,pel quale efee ficuraméte il fefto par de nerui,che nafcono dell'offo grande.Nel refto tutti quefti nodi fon più larghi di fopra, che di fotto ; & quel di fopra è fempre maggior, che quel, che fegue ; tato che uengono a finire in una punta alquato ritorta in détro, quafi come becco di Pappagallo. Et tutti in- fieme fanno la figura d'una coda ; laquale infieme con l'offo grande fa una figura fimile al la Cocolla del fcapulario de frati Scappuccini nouitij. Quefti quattro buchi,ne hano bu co alcuno,ne manco fon uoti dentro,ne anche hanno midolla,ma fon fpugnofi, & rofsi ; come diremo anchora effere que del petto. Et ne fanciulli paiono più toflo cartilagini che offa ; anzi l'ultimo pi» toflo è di cartilagine che d'offo ; ilche fu fatto, perche non fa- ceffe male all'inteflino retto, che gli flà appreffo. Dell' Offa del Petto. Cap. 16*. PE t t o chiamano a gli Anatomifti tutto quel uoto,che è abbracciato con le cofte, a tt.i.ii.iii. chejfa una figura ouata. Chiamiamo anche noi altri petto, fol quella parte dinanzi, che è dalle clauicole,fin'alla bocca del fiomaco. Nel mezzo di quefto petto dinanzi è un offo largo, che piglia dalla b fontanella della gola, fra le due clauicole, fin'allafor- b t.i.ii.o cella del fiomaco,c ilquàle chiamiamo comunalmente l'Offo del petto. Ha parimente il e t.i.ii.p. fa yèti 'ululo pett° ven^4uattro cofte,da ogni lato dodici ; & alcune uolte(ma bé rade,ilche ho io ve- ■'"' '* duto folo in una donna,in Pifa,l'anno del i $44, faccédo l'Anatomia Realdo Colombo) fono da un lato tredici ;& molto meno accade ritrouarfene da un lato undici.d Di d t.i.ii.x.i.j te cofle intere quelle colle le fette più alte fono intere, & fi congiungono all'offo del petto,l'altre fono *•*•*•7% fon fitte. mezze, & non ui arriuano ; per la qual cofa furono chiamate da latini Mendofe ò Spu- rie, che uuol dir Baftarde , & Hlegitirhe . Ma cofi quefte , come l'intere, fon fatte parte d'offo, parte di cartilagine. La parte della banda di dietro è offo. Quella della banda DellOfsa. 13 banda dinanzi è cartilagine. Et mediami quelle cartilagini fi congiungono l'intere al- Come fi congiun l'offo del petto; & le baftarde fagliono all'obliquo in su, attaccandoli ognuna di loro a *jjj^£^,/- quella di fopra, che glie più uicina,& alla diaframa, mediante l'ifteffa diaframa ; eccetto e t.ii.iii. xi. l'ultima, la quale in guifa niuna fie congiunge con l'undecima ; ite l'undecima, che anche ,2« molte volte lafcia di congiungerfi alla decima. Et tutte quate per la parte di détro del uo to del petto, fon lifcie,& hanno nella parte di fotto un canalleto, come incaftro per tut- Vincaflro delle to il lungo d'ognuna; il quale più chiaramente appare,da doue fi congiungono con l'olla '*?'• delle fpalle,fin alla metà, che da indi innanzi;& più in quelle,che fono fra la terza,& la no- na, che nell'altre. Perche effendo fatta tale incauatura, perche più ficuramente paffaffero £ lib.vi.ta.ii. per lei if rami della vena, che nutrifee le cofte, infieme con un neruo, & una arteria i tre GG t.v.fi.i rami di fopra,che fon più fiottili, non hebbero di bifogno di cofi grande incaftro ; & i tre di fotto,anchor che fian grofsi, pur perche le cofte fon fottili,& curue di détro,ne anche n'hebbero di bifogno. Et è da notare,che la parte dell'offo d'ognuna di quefte cofte non Differenza tra è dell'ifteffa fuftanza ; perche con più s'auuicina alla cartilagine,tanto più è l'offo tenero. le cofle m fi*!*"'-1 Ne fono anchora tutte d'una medefima lunghezza;perche effendo il petto ouato, quelle J^\ , „^ di fopra, & di fotto fon minori, & quelle di mezzo maggiori. Ne fi fomigliano anchora j„ /4rt/,c;> ('< " in larghezza ; perche la fuperiore fempre è più larga,che quella,chefegue appreffo ; prin- g t.i.ii.iii.1 cipalmente la prima 8, che è molto più larga, che niuna delle altre. Ma l'une,& l'altre fon 1» cheficoncor- fatte d'un fottil offo,come tela ò fcaglia,che le cuopre tutte dalla bada di fuori,& da quel ia,n ie c'iìe- 1 la di dentro fon fpugnofe. Ne piu,ne meno,che habbiamo detto effer differenti le cofte, Differenza tra fono anche le lor cartilagini; perche le cartilagini delle mendofe fono affai più tenere lecart"al,M' (dal che chiamarono alcuni quefte cofte Chondron,che vuol dir Cartilagine);qùelle del- l'intere fono affai più dure,principalmentc ne vecchi, ne quali diuidendole paiono d'ofi- fo,come quelle che fi ueggono in alcuni Buoi, & Caflrati vecchi. Son parimente d.'fferé Nella larghet- ti le cartilagini,nel largo & lungo, fecondo che fono le cofte, anchor che quelle della fé- %*''& lmill}i\. fta,fettima,& ottaua, fempre fi uadano perdendo,có più s'appreffano all'offo del petto;& ** ' cógiungédofì con la cartilagine di fopra,finifcono cofi elleno, come l'altre fìn'allultima, h t.i.i. in una punta aguzza,al cótrario delle'ntere. La prima h delle quali è affai più larga al fine, che quando fi partì dalla colla; l'altre fin'alla fefta (come s'appartano dalle cofle) fi vanno riftrignendo fin'all'arriuare all'offo del petto ; & iui fanno una tefticciuola, mediamela quale fi congiungono a lui,come dapoi diremo. Ma cofi le cofte come le cartilagini dal- la banda di fu d ri fon curue,[&iifcie; benché non vgualméte da ogni parte ; perche doue fi congiungono conia fchiena,oltre al'hauerui un grommoncello,fono anchora alquato afpre, perche meglio fi poteffero intaccare le legature, che le congiungono co corpi, & procefsi,delati de nodi delle fpalle. Et hanno parimente,ogn'una di loro,un poco più in- nanzi di doue fi cógiungono co procefsi de lati,un picciolo tubercolo ò grommo, a cui i li.ii.t.xiii.r filegano in parte le corde dell'vndecimoJ mufculo, chemoue la fchiena ; & un poco più innanzi certe afprezze,& disugualità come grommi, ne quali fi lega il quarto mufculo di quei,che muouono ilk petto;& nafcono quelli,che empiono lo fpatio' tra le cofte,per la k Ji.ii.t.xii.A 1 lib.ii.t.xi.v parte di fuori, come in fuo luogo diremo. Si veggono fimilmente alcune afprezze pic- ciole nella parte di dentro,doue nafcono, & finifeono i mufculi,che empiono la parte di m li-ji-t-viii. dentro m del medefimo uoto;& laprima colla nella parte di fuori,fenzal'afprezze dette, o t.u.n. n lamed. e. nenad'aItreanraimaggior^ delle quali nafee il quarto" mufcido,che muoue lafchiena.Et è da notare che le cofte tutte nel fepararfi da nodi della fchiena Ceendono in obliquo uer fo dietro;da indiranno di fotto delle afcelle feendendo fempre in obliquo uerfo la par- te dinanzi, fin che cominciano le cartilagini. Le quali montano in arco all'in fu, in gui-. fa che ogni cartilagine fa un cantoncello, ° come di triangolo fodo,con la cofla, di cui nafee; eccetto la duodecima, che alcune uolte non monta niente in fu. Et è da no- Umodo nel u tare, che di tutte quefte cofte, le prime noue s'incaffano coinodidellefpalle,indue U tJafinVu: luoghi ; le due ultime in un folo; la decima fi congiunge ordinariamente in una par- "/*«• te, & tal uolta in due. Quelle, che fi congiungono in due parti, hanno anchora due te fticciuole ; una maggiore, che s'incaffa nel corpo del nodo ; l'altra minore, che s'incaffa nelle punte de procefsi de lati dell'ifteffo nodo, in que feni,che dicemo hauer quefti pro- cefsi.Et di quefte due tefticciuole la maggiore è tanto più alta che la minore.quato è più La diferenZ* aito il feno del corpo dd nodo, che quel delproceffo ,^^^^^ C 3 fra Libro primo fra quefte cofte nel congiungerfi. Perche la prima fi congiunge al primo nodo delle /pai le, fenza toccare il fecondo, mediante una tefticciuola tonda, ite un feno che le rifponde in figura, & grandezza ; l'altre fin' all'ottaua s'incaffano, ognuna fra due nodi, con una te fticciuola aguzza in punta ; le tre ultime, che s'incaffano folamente ne corpi de nodi, nò - > hanno tclla molto f ofpefa, ne molto profondo feno, in cui s'incaflano. Habbiamo det- to come fi congiungono le cofte a nodi delle fpalle . Reftaci à dire, come fi congiunga- no all'offo del petto ; il che farò trattando infieme di quefl'offo per non hauer tante uol- DeWoffo del te a replicar una cofa .Hor ftaqueft'offo P nel mezzo del petto ;& piglia (come dicem- P M.n.ox}r. petto. mo) dalla fontanella della gola, fra le due clauicole, fin a quel luogo, che comunalmente chiamiamo la bocca dello fiomaco, benché falfaméte, come in fuo luogo diremo . Que- fl'offo è fiottile, & largo di fopra ; ite finifce in vna punta, come di fpada ; per la qual colà Di quante parti alcuni il chiamarono Spada : & fi compone ordinariamente di fei ò fett'offa, le quali ne fi fa quefio offo. gli huomini di età fi congiungono in tal modo, che par fia quefl'offo fatto di dueo tre fole ; & alcune volte, benché rade, fi compone d'vndici ; come uidi io in Roma, l'anno del i 5 ^4, in una fanciulla, d'età di circa fette anni, che hauea diuifo queft'offo in fei ; de quali i cinque più bafsi erano fefsi d'alto, à baffo, fecondo il lungo dell'offo . Tutte le par ti di queft'offo fi congiungono, mediante vna cartilagine ; ma perche ne gli huomini(co me è detto ) non fi veggono ordinariamente fé non due congiunture, tratterò di lui,co- ìlprìm*offo. me fé non haueffe, che tre offa. Il primo * de quali è notabilmente più largo, che gli al- <1 *•»"• • tri, ite un poco più groffo, ma affai fiottile fecondo il largo ; & per la parte di dietro, che rifponde al uoto del petto, è alquanto più concauo nel mezzo ; per la parte dinanzi è al- quanto rileuato ; mifurandolo pel lungo è alquanto più groffo nel mezzo che da lati ( ne quali s'incaffano le cartilagini del primo paio delle cofte ) ; & per la part e di fopra è più groffo, & largo, che da quella di fotto . Et ha due fem,uno da ogni lato, lunghi, & fcaua- ti dalla banda di dietro, & coperti d'una cartilagine. In quefti due feni s'incaffano le te- fticciuole delle clauicole ; & nel mezzo loro dalla parte di fopra fé ne fa un'altro, come ima mezza luna, che è quello, che comunalmente chiamiamo la Fontanella. La parte di fotto è alquanto afpra ; & cofi leggieri fi lega col fecondo offo, che non mai fi laffa di di- moftmre la congiuntura; anzi tal uolta fi veggono dimenare amendue in coloro, che Il fecondo. hanno grand' A fima. Quelì o fecondo offor è più ftretto, & fiottile, che'l primo, ite più r t.i.ii.x. largo di fotto ( un poco innanzi, che Unifica ) che di fopra ; oue fi congiunge col primo • nella qual parte ha da ogni lato un feno commune ad amendue, che è coperto d'una car- tilagine ; ite in lui s'incaffa la cartilagine della feconda cofta,con una punta (come di trian golo fodo ) alquanto rileuata. Oltre di quefti feni ne ha queft'offo di molt'altri fimili à ogni lato, ma non ugualmente feparati l'uno dall'altro. Perche il primo del primo lato (nel qual s'incaffa la cartilagine della terza colla ) è più lontano da quel, nel qual s'incafi- te cofle, che s'in fa la feconda, che non è il terzo dal feno, nel quale s'incaffa quella della quarta. Et cofi caffimo nel pri- confequentemente final fefto, che fi uiene à congiungere col fettimo. Di modo,che nel mo, cr fecondo ^rim0 QffQ fi viene ad incaffare la prima cartilagine ; tra'l primo, & fecondo, la feconda ; effe del petto. * , r ,, r. r r\ <> r • n-i-i ite nel fecondo la terza, quarta, quinta, ieita, & fettima, con certe teiticciuole rileuate ( come quelle dell a cartilagine della feconda) mediante quella forte di congiuntura,chia ti tcrZo. mata Artrodia, che detto habbiamo effer fpetie della fynartrofis. Il terzo s offo è affai 1" t.i.ii.y. più picciolo, & fi congiunge alla parte di dentro del fin del fecondo, iui doue la cartila- gine della fettima colla s'incaffa. Queft'offo è ftretto, & fottile,& dalla parte fua più bafi- fa fi conuerte tal uolta in una cartilagine aguzza in punta,che chiamiamo la Forcella del- lo ftomaco. Ma è da notare che in molti manca queft'offo, & in quefti tali il fecondo fi diuide in due, infeontro della cartilagine del terzo paio di cofte. La cartilagine detta c t t.i.ii.p» nafee del luogo,doue le cartilagini della fettima colla, da ogni lato fi congiungono al fin L> Officio ù Uà de fecond'offo. Quefta cartilagine ferue à guardare la parte dinanzi del fegato, & del- fonelU dello fio \Q ftomaco ; & è fimile ad vna fpada ; dalla qual cofa fu da Latini detta Enfilo rme. Non oliate che tutto l'offo infieme fi pofsa molto meglio agguagliare ad un pugnale Spagnuo lo ; perche il prim'ofso fa il pomo ; il fecondo il manico ; & il terzo la lama. Tutto que- ft'offo è fpugnofo, fiottile, & mafsiccio più dinanzi, che di dietro ; perche in quefta parte ha di molti fpiragli difuguali,che non penetrano,per i quali fi nutrifce.Quefti fpiragli ta- to più fi veggono nel prim'offo,che ne gli altri, quanto egli è più groffo di loro. Hor ri* tornando DellOfsa iy tornando alle cofte, dico che l'offo del petto fu fatto,cofi ad effetto,che le cofte s'incaf- faffeiro in lui,comc anchora, che'l cuore, & i polmoni fteffero più riguardati. Et le colte furono fatte per difefa del petto. Et la parte lor di dietro, che meno era ficura, fu fatta d'offo; quella dinanzi,perche è più guardata dalle mani & occhi, di cartilagine, accioche più facilmente potefsimo rifpirare. Dell'Offo,o cartilagine del Cuore. Cap. 17. Qi vantvnqve nel Cuor dell'huomo giamai ffritroui offo alcuno, nondimeno perche in alcuni animali fi vede vn'offo,o almeno vna cartilagine dura* come lui, . a ^( ilcheho veduto io in alcuni caflrati vecchi, & Galeno dice hauerlo veduto in vno Elefante)perciò dirò quello,che ne gli huomini,& principalmente ne vecchi,in luo^ go di queft'offo fi ritruoua. Si congiungono ( come più lungamente al fuo luogo dire- Diche fi fa l'of a lib.iiii.t.i. mo) nel mezzo del cuore,nella parte più alta a del tramezzo,che fi fa fra i due fuoi ventri- fi del cuore. fotto la A B coli, le radici della vena arteriale,^ quelle delf arteria grande,come fi congiungerebbo^ C no due CC per le fpalle; & amendue infieme fanno vn corpo poco men duro, che carti- lagine ; la cui figura è come vna X, perche la radice dell'arteria grande è alquanto mag- giore . Quefte radici,o fi chiamino offa,come Galeno dice ; o cartilagini,come veramé- , tefono,importapoco;purchefi fappia, che fi fanno delle fopradette radici, lequali col ' .■„ tempo s'indurifcono. "-■'■-£ Delle Palette delle Spalle. Cap. 18. a t.i.ij.iii.R — E Palette delle Spalle fon3 queH'offa,nelle quali s'ìcaffano le braccia,che fono fitua* a che parti fi t.vi.fi. iiii. I te(ftando il corpo diritto) fra la prima,& quinta colla; & in alcuni arriuano alla fé- congiungono U J->fta. Et filegano ognuno di quefte offa dal fuo lato con l'offo della collottola,& co ?££' deli< nodi della fchiena,& con le cofte,medianti certi mufculi; cioè, coll'offo della collottola, b lib.ii.t. ix. mediante il fecondo b paio de mufculi che'l muouono ( ilqual'anchora li congiunge con AT molte punte de procefsi di dietro, de nodi della fchiena); con le punte di dietro d'alcuni -j e lib.ii.tab. nodi del ccllo,medianteil terzo paio di mufculi,che muouecle medefime palette; co * -\ sii. G procefsi di dietro d'alcuni nodi delle fpalle,& del collo,mediante il quarto paio d de mu- d Ii.ii. t. T.r fertili, che le muouono; con le cofte,mediantee il primo,che le muoue,& il fecondo/che f lii'/tVvIi L muo«e il petto. Ognuna di quefte palette da per fé è molto difuguale & differente in La fi„Hra jeut ogni parte. Perche,oltre a l'hauere molti procefsi,cócauità,tubercoli,o grommi,& giun palette delle \ te,è parimente d'vna figura triagolare; i cui lati non fon vguali, anzi il lato di dietro( che (palle. è il fondamento del triangolo di queft'offo, de Ci diftende fecondo il lungo delle fpalle, dacantoi procefsi didietro de nodi loro) è maggior,che niuno de gli altri. Quefto lar iima>,zior lati to è alquanto rileuato,da capi,doue fi congiunge con gli altri lati; & è nel mezzo alquan- di quefla palet- to incauato ; benché molte volte manca quefta incauatura ; & allhora quefto lato fa que- ta' fta figura C. E parimente tutto quefto lato affai fiottile ; benché alquanto meno da capi, che nel mezzo ; & il capo di fotto è alquanto più groffo,che quel di fopra. In quefto la- Legiute di que t fi.F. iiii. to quafi fempre vi fon due giunte; vna maggiore,& più groffa, che fi vede fempre nella S fiolato. Y Y Y parte più baffa di quefto lato,& fa vn canto come di triangolo fodo,alquanto tondo; l'air h la med. X tra minore, che è nella più alta,h iui doue comincia il proceffo, che è nella parte di fuori di quefl offo,chiamato la Spina,come dapoi diremo. Senza quefte giunte fi vede pari-r mente in tutto c^iefto lato vna cartilagine, fimile a quella, che nafee al fin di tutte l'altre offa,che non fi congiungono a niun'altro, laquale è affai minore ne gli huomini, che in niuno altro animale. Gli altri due lati di queft'offa fon parimente differenti fra fé ftefsi ; ^ idt0 dinanzi i la med. da perche quel1 dinanzi monta dal fin del maggiore, camminando in obliquo verfo la ban- & difipra. la B al Z da dinanzi; quelk di fopra ( che è tanto più picciolo,che quel dmanzi,quanto quel dinan .Lx m^,dal zi è minoiche quel di dietro) cala alquanto verfo innanzi,fin che finifce in vn picciol fe-r no appreffo il collo della paletta, accoftandofi a quel dinanzi. Quefti lati non folo fon x>ifferen'%a'tr* 1 la med.PP differenti in lunghezza,& figura,ma parimente in groffezza. Perche quel dinanzi ' quan- q»e(li lati. S T to più monta in su ( diuidendofi da quel di dietro, & maggiore, quale dicemmo effere il fondamento o bafi di queft'offo ) tanto più fi fa groffoj»& mafsiccio conuertendofi in vn groffo Libro orimo groffo orlo,iIquale (oltre che fa queft'offa più forte,& incauatencl mezzo, per dar luogo a i mufculi, che diremo nafcer di loro) ha nella parte più balla m vna impulsione, di cui m h nml.T nafee il mufculo, che muouen il braccio in dietro ;& nella più alta, appreffo il collo di n Ii-n-cviii. la to più alto. qucft'offo,vna afprezza,della qual nafee il mufculo, che diftende il gomito. Il più alto 'c' *vn,# s lato di quefta paletta è fiottile, & aguzzo, & finifce ( come dicemmo ) in vn feno, come mezzo ° cerchio,pel qual paffa vn ramo del quinto paio p de nerui della midolla fpinale ; o t.v.fi.iiii.a infieme convnavena,& vna arteria,che vanno a nutrire la parte di dietro di queft'offo. P l'-vii.t.ii.i Il collo deia Al fin di quefto lato,tra lui,& quello della banda dinanzi,ha ognuna di quelle palcttc,co- paletta. me £ detto,vn 1 collo, nel quale par.fi fia raccolto tutto il largo loro, per farlo groffo ; & q ta. vi. fig, tifino del collo come comincia a vfcir in fuora fi fa alquato più largo. Et nel mezzo della parte fua di- in.CD nanzi fi vede vnr feno, alquanto lungo,fecondo la lunghezza del collo, nel qual diremo r la med. AB incaffarfi la tefta dell'offo dell'homero. Quefto feno è tondo di fotto,& aguzzo di fopra; ilche fu fatto per cagione della imprefsione, che fi fa nella parte di dentro del collo, per laqual paffa più ficuraméte la corda del muficulo,che raggira il braccio dalla banda di den tro,& da quella di fuori. In quefta parte,cofi il feno,come la parte di fopra di quefto col- lo,fon più rileuati,che di fotto; perche d'amendue nafeano les legature di quefta cógiun f !•'• ii.t.riii. tura; & la parte di fuori del principio del primoz mufculo,che diremo muouere il gomi- Y... ta cartilagine, to. Quefto feno è coperto d'vna cartilagine, come gli altri ; & non è tanto profondo, de fa maggior quanto la11 tefta dell'offo dell'homero richiederebbe; ilche in niun'altra congiuntura ac- u tiii ij( x queflo feno. cade,eccetto in quefta,& in certa guifa, in quella della cofeia co l'offo del gallone(come t.vi.fig. iiii.' al fuo luogo diremo) per cagione di diuerfi mouimenti,di quefte parti. Ma per rimedia- ABC re ataldifetto,oltre a le molte legature,che ha,furono fatti in queft'offo certix procefsi, x t.vi. fi.iiii. che abbracciano la tefta dell'homero,in tal guifii, che noi laffano difluogare. Fu parimen F £ KK K te ordinato,che la cartilagine,che cuopre quefto feno, vfeiffe tanto in fuora, che faccen- dolo maggiore,foppliffe alla piccolezza dell'offo,& non difturbaffe il moto.Quefta car- tilagine non nafee d'offo,ne manco è attaccata a lui,ma alle legature,che'l circondano;& è per la parte di fuori groffa,& fi va affottigliando, quanto più s'appreffa al centro del fe- no; & finifce affai innanzi che arriui a lui, faccendo la figura d'vn anello, la cui parte, che Voffitiodi que tocca il dito,è agguzzain triangolo,& quella di fuori tonda. Quefta cartilagine, fé be- fia cartilagine, ne aiuta,che non fi poffa cofifacilmente difluogar l'offo dell'homero; nondimeno quan do fi difluoga all'ingiù,non lo lafcia cofi facilmente ritornare a fuo luogo,perche fi dop- pia nel mezzo,& non lafcia acconciar l'offo. Et perciò è di bifogno afsicurarli bene, in- fin'al ritornarlo al fuo luogo, & dapoi dimenare alquanto l'offo dell'homero, perche la il primo dei cartilagine fi fpieghi. I procefsi di queft'offo fon due; il primo ?& più alto nafee della y lamed.K procefii della fpina,cne toflo dirò hauer queft'offo, & fa la punta dell'homero, & perciò la chiamerò K K paletta della fempre la Punta dell'homero. Il fecondo,che* è più baffo & minore,comincia dalla par z lamed.FF ufee'od te Plu a^ta °^ co^° a ^ queft'offo,& camminando innanzi fi fa alquanto largo, & finifce a la med. C feontro alla parte dinanzi di quefta congiuntura . Quefto proceffo, per la parte più baffa è molto lifcio,& icauato come vna C Greca,antiqua; & perciò fu chiamato da loro Sygmoides; alcun'altri il chiamarono Anchiroides, che vuol dir fimile ad vna An chora ; per hauer alcuna fimilitudine con la parte dell'Anchora, che fi ficca in terra. Per la parte più alta è afpro, & difuguale ; & la più alta parte del fuo principio è alquanto più groffa ; & ha vn picciolo,& afpro b grommo, a cui s'appoggia la clauicola, & fi lega fortemente. b lamed.F E parimente afpro quefto proceffo nella punta ;& di quefta afprezza nafee il principio0 e li.ii.t. vi.n. di dentro del primo mufculo,che muoue il gomito, & la legatura particolare di quefla congiuntura. Vedefi anchora tra la punta di quefto proceffo,& il gromfno,o tubercolo, a cui s'appoggia la clauicola, vna d afprezza, di cui nafee ficuraméte lae legatura, che s'in- j tiVj f jjjj f ferifee nel proceffo più alto di queft'offo. AU'afprezza di quefto proceffo rifpondono al- e li.ii.t. vi. e cimi buchi,che fono tutto intorno al collo della paletta, & non penetrano ; de quali na- ta parte dinan feono le legature della congiuntura dell'homero , La parte f dinanzi di queft'offo r ■ r ■■•• Zi di quefla pa £ incauata, quanto il groffo dell' orlo,del lato dinanzi, eCce in fuora, ( quefto vacuo M ivi M empie s il fefto mufculo, che muoue il braccio) & è tutta lifeia ;& ha alcune h im- g li.ii.t. vii. prefsioni (come fé le cofte fi fuffero ftampate in lei) lequafi fi conofeono affai più chiara- r *c"vi '.i#.H. mente ne vecchi, che ne giouani. Vedefi parimente in quefta parte al fin del magoior mm'\ÌU11' canto1 vn picciol tubercolo,nel qual s'inferifee il fecondo mufculo, che muoue U detto i la med. 4 offo. Dell'Oca. iy Ir la med. ofto. Et è da notarcene quefta parte è pi u tonda,o fcauata iui,k doue rifpóde alla /pina, NO o fcaglia, di cui nafee il proceffo chiamato la Punta deirhomero,chc in niun'aftra; come fé haueffe voluto la natura faccendo quefta fpina in quefl'offo, cauarlo più in dietro, & farlo più profondo dinanzi. Et la parte di quella imprefsione, che rifponde a fini di que- fta fpina,e più profondarne quella,che rifponde al fuo mezzo; perche la fpina è più grof- fa nel mezzo,che da capi,come toflo dimoftrerò.De gli altri fofsi,che ha queft'offo,quel che è vicino al collo è il più cupo ; fi perche nafeendo della fpinafi diftende verfo dietro; fi perche in quefto luogo il collo è più groffo; & vfeendo vn poco innanzi il fa affai mag- 1 la med. d gi°re; al che parimente aiuta la groffezza del lato dinanzi della paletta. La parte di ' die- La parte di die- tro di queft'offo,nella quale è il proceffodimile ad vna fpina,la cui punta fi chiama la Pun *'•• ta dell'homero, è alquanto inarcata per poter meglio refiftere. Et ha due piccioli fieni, m la med. l'vno m di fotto al proceffo detto, tra il fuo fine, & la parte più groffa & rileuata del lato v v dinanzi ; l'altro n tra la parte di fopra della medefima fpina, & il lato di fopra della palet- ti lijTf.vi.K ta * ^* queft° ^cno nafee il terzo ° mufculo,che muoue il braccio;deU'altro p il fecondo. t.xi.G Quefta fpina è affai più in su della metà q della parte di dietro di queft'offo ; & comin- Lafiinadiqut p li.ii.t.Ti.r ciandó dal lato di dietro & maggior di queft'offo, iui doue comincia1" la giunta più alta, ft*f*lttt*- 1 t,J'fi»'V1' cammina,riftrignendofi al principio; & fubito poi fi rilargas di fopra, reltando di fotto x t.vi.fi. iiii. P*u r ^ott^e • Et dapoi fi torna a riflrignere appreffo il collo dell'ifteffo offo,doue fi fepa- X ra da lui ; & vfeendo vn poco innanzi fi fa fra triangolare & tonda al principio, & dapoi s lamed. I s'allarga,& fa vn proceffo, che finifce in vna u giunta; laqual ne fanciulli è fatta di molti e la med. e 0fsicelli,che fi cógiungono mediante vna cartilagine. Quefto proceffo f] chiama Acro- il fecondo prò- mion,che vuol dirla Punta dell'homero; & è tutto lifcio,eccetto che in la parte di fopra, ceffo deWoffo che è alpro; & ha certi fpiragli,che non penetrano,principalméte nella più alta parte del- della ^aU* ' X i* me
  • eccetto l'offo della cofeia, & amendue gli ftmchi della améduì gli firn *^ Samba •La partepiu alta di queft'offo (che fi congiunge con lapaletta della fpalla) .^'"Sfr a t.i.ii.in.i. vi. chi dellagaba. ha una gran giuntacene la vna grà tefta,diuifa mediante vna cofi leggiera b imprefsione, b la ed B ch'io Dell'Orsa. 16 ch'io non Co perche habbia alcuno detto, che fon due tefte, La parte di dentro (che è u parte ti fi>- t lamcdc. e maggi ore, $ tonda, comec mezza palla, lifeia, & uguale, &ccnierta duna cartilagine, & praèquefi'ojjo. s'incaffa nel fieno della paletta della fpalla) fa tutto il lato didentro della giunta, & piu i cvi.fi.vi. E della metà del lato di fuori. Quella di fuori ( che è alquanto afpra , & difuguale, & fa J il refto del lato di fuori) non s'incaffa in niun offo; anzi eCcc come un grommo ò tuber- colo, nelquale s'inferifeono molte, & fortifsime legature, che legano quefl'offo con la paletta della fpalla. Et fi come l'altre parti ( di doue nafee ò s'inferifee alcuna cofa) fono afpre, cofi anchora è quefta imprefsione, che diuide quella tefta .t La parte di fuori ol- tre che è difuguale, & afpra, fi diuide in due picciole tefte ò grommi ò procefsi, una di fuori, & maggiore ; l'altro di dentro, & affai minore. I quali fi diuidono mediante una incauatura, che fi fa nella parte dinanzi di quefta giunta alquanto in fuori;& è affai lunga, • lamed.H.i & incauata, & tonda, come un canale & fimile al principio di fuori del mufculo e primo, che muoue il gomito, che diremo nafeere di lei. Quefto feno non folo fi fa nella giunta, ma parimente nel collo dell'offo, a cui ella fi congiunge, che è affai più corto, & groffo. La parte di fotto di queft'offo,che Ci congiunge à gli due fufelli del braccio,è affai piu dif- Hi/Ima della fercnte,cofi in l'abbondaza di feni, ite tefte,come in la figura loro. In prima nel mezzo di C'^,^! f lib.ii.ta.vi. quefta parte di fotto e e un feno, & due f grommi ò tubercoli, che fanno la figura d'una ««■«.' Girella, eccetto che la girella è incauata ugualmente tutt'intorno. Et in queft'offo la te- La Girella. g t.vi.fi.vi. K fta di S dentro è piu rileuata, che quella h di fuori. Perche per la parte di fuori non era h \ M" d m Penc°l°> cnc'I maggior fufello, ( che fi congiunge à quefta girella ) Ci disluogaffe, con- ame ' ' giungendoli a lei (come diremo) il minore, detto da Latini Raditi; ilqual feme in quefta parte per appoggio al maggiore perche non efea del fuo luogo. Ce parimente un'altra differenza tra le uere girelle, & quefta ; perche in quelle la fune camina tutt'intorno del- l'incauatura ; in quefta il maggior fufello del braccio non può andare tutto intorno a lei, i ta.vi. fi. vi. per efferui nel mezzo della parte fua difopra una' fcaglia d'offo, che traluce,nella quale il N °* maggior fufello s'appoggia ( quando diftendemo ò pieghiamo il braccio ) per poter far k la med. O. maggior forza. Di quefti due feni, che fono nella parte di fopra di quefta girella quel k DuefinUhefi- 1 la mede.N. di dietro è affai maggior che quell dinanzi, & fopra d'amendue giuocano i procefsi del "? -^M Vfl* maggior fufello del braccio, chiamati in G reco Coronas ; perche fon fine del feno, che ^in fi fa fra loro . Il feno dinanzi riceue il proceffo dinanzi, quando ritiriamo il braccio; il feno di dietro riceue il proceffo di dietro(che chiamiamo il gomito,) quado lo diftende mo. Et fon fatti tanto giuftamete quefti fofsi, che e lafciano piegare,& diftédere il brac- cio, quanto è di bifogno, & non più. Ha parimente queft'offo nella parte di fuori del- tatefia^di firn m la med.P. la girella,alquanto innanzi,una m tefta tonda, lunga & lifcia,& couerta d'una cartilagine, ^ 9"a ' limile à quella che cuopre la girella ; laqual s'incaffa in un grande,tondo,& poco cupo fe- ti la med. e. no, che diremo farfi neL'a parte di fopra del minor n fufello del braccio. Dal lato di fuo- ri di quefta tefta, l'offo dell'homero cCc^ molto in fuora,& fa certe afprezze, delle quali, * & d'una riga ( che nafeendo di loro, monta alquanto in fu per lo lato di fuori) nafcono • lib.ìi.ca. ;i. fei ° mufculi, ( come nel fuo luogo diremo ) ; & al'hora chiamerò io fempre quefta parte J z'ì h la Tefta di fuori dell'offo dell'homero. Et fi come è rileuato il lato di fuori di queft'offo* p t.vi fi. vi.s. cofi anchora il lato di dentro ha un p proceffo todo ; ilquàle io chiamerò la Tefta di den- Citila di litro. tro dell'homero, Quefta tefta, fé ben non fi congiunge à niun offo ; pur della punta fiia* q Iib.ii.t.j. r che è alquanto larga, nafcono, il mufculo, che dirò far la tela, che cuopre la palma q della ,t,ul'X' v mano ;& due di que, che piegano il bracciale. Et della parte più baffa, nafee una parter f li'.ii.t.vii.cL t-^ tro,& camminando per quella di dietro,va alla parte di fuori,torcendofi a baffo, quanto ìii.* il cammin richiede. Ha di piu vn'afprezza nella parte dinazic verfo fuora,innazi a la metà e ta.i. ii. iii. fua,fecondo il lunco ; nella qual s'inferifee il piu forte d mufculo di que, che muouono il .aP a.s I • n r iT i • 1- II- 1 • ^'l • r- » i rr . r d ll.ll.CI.il, braccio ; & nafee 1 vltimo di quelli,che pieganoe il gomito. Lt vn altra appreffo il feno, \ IU a a L per ilqual palla la tefta di fuori del primo mufculo, che piega il gomito; della qual nafee e It.ii.t.ii.N l buchi di que- la parte carnofa di dentro di quefto primo mufculo. In quell'olio non è buco alcuno, 0'effi. che fia da notare,eccetto alcuni piccioli,che fono appreffo i feni,& tutt'intorno delle te- fte;! quali furono fatti,perche meglio,& piu forte s'inferiffero,o nafeefiero le legature di quefta congiuntura. Et altri,per i quali paffano le vene,che fi veggono per lo lungo del- l'offo; principalmente nella parte di dentro , nella qual fi vede il piu delle vene, che fer- uono a nutrirlo, De Fufelli del Bràccio. Cap. 21. DA l Gomito al Bracciale fon due a offa,lequali io chiamerò fempre i Fufelli del a t.i.ii.iiì. braccio; & quel, che fa il giuoco del gomito, dirò maggiore, & l'altro minore. *.c.vì.6.vj Quefti due fufelli fon'amendue lunghi, ma ben differenti, cofi nel modo d'incaf- i due fufilli del farli, come in figura. Perche il maggior,che è quel di fotto,chiamato da Latini Vlna,o braccio. Cubitus,s'incaffa nella Girella,che habbiamo detto hauere l'offo dell'homero nella par- te h piu baffa mediami certi feni,& procefsi,a quefto effetto neceffarij. Perche nella par- b t.vi.fig.vi. te di fopra( che è affai piu groffa,& masficcia,che niun'altra) ha due procefsi,l'uno innazi L *} Due proceffi del dell'altro. Il primoc è quel,che entra nel foffo dinazi, che è fopra la girella, quado ritiria- c 'v1'"'?'c* maggior fufillo mo jj braccioli quale è alquato limile i figura,pche è alquato largo,fodo,& duro. Ild fé- j la med.oD códo è quel,che cómunalméte chiamiamo il gomito.& fi mettenel foffo di dietro, che è 1/ fino,che fi fa fopra lae girella,quado diftédemo libraccio. Fra éjfti due procefsi fifa vn feno fimile ad e t.fi.f.vi.O fra quefli due vna C,lùgo,quato è lo fpatio fra l'vno,& l'altro;ilquale i Gì eci chiamarono Sygmoides, procefii. cne vuoj far Cupo,o Tcauato,pche è nel mezzo ìcauato. Quefto feno è tutto lifcio,^ co perto d'una cartilagine, mediate la-quale abbi acciarpo giuftamete la girella dell'odo del l'homero,che qual fi voglia picciola cofà,che fi aggiungeffe,o toglieffe via, impedirebbe il mouimento. Et fopra lei giuocà'.,come fopra vna corda, quando diftendemo,o ritiria- mo il braccio. Alla parte di fuori vi'ognun di quefti due procefsi è vna agrezza, della qual nafcono certe forte legature; eli e abbracciano quefte congiunture, & alcuni mufeu li,cofi di quelli,che diftendono/ il gomito, ite di que, che'l Spiegano,come di quelli che f li.ii- t.xiii. chiudono ih fecondici1 terzi articoli delle dita; alche aiutano anchora certi gicmoncel ^.c^. li,che fono alla radice del primo proceffo. Ha. cofi anchora oieflo fufello' alla radice del 8r l'11',TU proceffo dinanzi certe afprezze, che feruono parimente al nafeimento de mufculi detti, h li.ii.t.v.e Si vede parimente nella parte piu baffa del detto feno,iui doue finifce la fua tondezza,vna i li*"-1- 'i*2 picciola linea,o imprefsione, della qual nafcono certe legature, che legano fortemente quefto fufello maggiorey coll'offo dell'homero. Et è da notare, che nel proceffo vlcimo di queft'offo è ordinariamente vna giunta,& tal volta due ; lequali ne vecchi fi congiun- Comcftconojii gono mediante la Vnione, o Symphyfi. Il minor fufello,( che fta fopra il maggiore, & gè il minor fu- habbiamo detto effer chiamato da Latini Raditi) per la parte che fi congiunge all'offo fello all'affo del dell'ho mero,è alquanto fiottile; & ha dal capo vn coiJo lungo,& fottile,che finifce in vna l homero. k tefticciuola grande,& tonda. Nel mezzo di quefta te#icciuola fi fa vn tondo, & poco k t.vi. fi. tìì. cupo feno,nel qual s'incaffa la tefta l ài fuori dell'offo dell'homero ; & fopralui fi florce LM in sù,& in giù,fenza difturbar pciò che'l braccio no fi pieghi,o" ftéda. Anzi il feno di que- 1 la med. P fio minor fufello fi pi ega,& diilende fopra la tefta ifteffa dell'offo dell 'homero,fenza che vi fia pericolo di difluogarfi,anchor che fia poco incauato, per effer la t ella, che s'incaffa, Hifioria del re- cofi lunga,& larga. Ma il maggior fufello dopol'efferfi congiunto coll'offo dell'home- flodel maggior incamminando verfo'l bracciale fi fa apoco, a poco piu fottile,infin'all'arriuare a lui. Et Pfi °' im' fi cóuerte in forte,& fottil collo,di cui nafee m vna tefta, al cui fine fi vede fempre vna m la me.P Q. giunta DelfOfsa. 17 a la med. R giunta tonda.La parte di fuori di quefta giuta è difuguale,& ha vn proceffo aguzzo," co- me vn puntaruolo; che rifponde all'olfo,che foftiene il dito picciolo; & aiuta ( come di- remo) a foftenere il bracciale,quando fi florce in fuora. Al lato di dentro del proceffo 0 t.vi. fi. vii. detto fi fa vn feno difuguale,nel quale e vna ° cartilagine,che nafcendo di quefto minor T fufello, fi mette quafi tutta tra'l bracciale, & il maggior fufello,fenza attaccarfi a niun di loro.Et fa il medefimo effetto,che quella,che dicemmo effer tra la mafcella inferiore, & il feno dell'offo delle tempie; & tra le clauicole,& l'offo del petto.Tolto via quefto feno, tutto il refto di quefta giunta,che fi congiunge al bracciale, è coperto d'vna cartilagine, ne piu,ne meno,chefono gli altri feni,& tefle delle giunte. Ha Umilmente quefta giun- p la med. V ta vn'altro feno p lungo,& tondo, come vn canale, che arriua final collo di queft'offo ; & q li.11. t.ir. pCr lui pa{fa ia corda 1 del terzo mufculo, che diftende la palma della mano . Il refto di A queft'offo è di diuerfe figure. Perche la parte baffa,(appreffo il fine dell'vltimo proceffo, Hisloria diquè che fi congiunge coll'offo dell'homero)è vivpoco gobba,& di figura triangolare; & tol- &° afillo fé - t Ji.ii.t.ix.V ta via la pelledi vede fubito fcarnata,r & couerta da alcune corde de mufculi, che diften- teade ll l"n&0' dono il gomito. La prima riga di quefto triangolo,è nella parte di fotto di queft'offo; & $ la med. A va fecondo il lungo del fufello affai feoperta. Perche cofi il5 mufculo, che fi diftende fo- pra il lato di fuori di quefto fufello,& s'inferifee nell'offo della palma, che foftiene il dito t Ja med.s picciolo;comc l'altro,che fi diftende pel lato di dentro/ & finifce nel bracciale,innanzi a l'offo dell'ifteffo bracciale, che foftiene il dito picciolo,ftringono di tal modoi lati di queft'offo,che fanno vfcir in fuora quefta riga.La quale va in queflo modo camminando u t. vi. fi. vii. Per 1° fufeH0 fi° Pm della metà fiia. La " feconda riga comincia dal lato di dentro della ra b b dice del primo proceffo,& fa vn lato commune a lei, & alla prima, per cui diremo paffar x li.ii.t.ir.H quelx mufculo, che piega il bracciale. La terza comin eia >' dal lato di fuori della radice t.v. *.t.iiii. del primo proceffo,di doue nafee vna forte z legatura, fimile ad vna tela, che congiunge •^ .. gli due ftinchi pel lungo. Fra quefla riga,& la prima fi fa vn lato,ilquale {pianano que mu cc' '' 'U1* fculi, che empiono la parte di dentro del maggior fufello; a quali tutti,amenduei fufelli y li.ii.t.vii.V danno luogo, & principalmente a quello, che piegaa il terzo articolo delle prime quat- a la med. ~ tr o dita. Et è da notare,c he quefto lato fecondo il lungo fuo è piu afpro, che'l primo,o fecondo;& di quefta afprezza nafcono in parte i mufculi,che diremo nafeer del maggior fufello. Il lato,che è fra la prima riga,& la terza,è meno incauato, che gli altri due ; & ha particolarmente vna riga,alquanto foda, lunga, & non molto rileuata;( che è più vicina b lib. ii. t.x. a^a terza rigaJche alla prima) della qual nafcono tre mufculi ;b il piu picciolo di quegli, A s n che riuoltano il minor fufello in fu ; & 1 due,che ( come diremo ) feruono l'vno al moui- mento del pollice; l'altro a quel dell'indice, & a quel di mezzo. In quello modo va que- fto fufello fina piu della metà ; da indi in giù farebbe tondo,fe non fi rileuaffe la feconda riga d'auuantaggio;laquale camminando in obliquo all'ingiù,dà luogo al mufculo qua- c Ii.ii.t.vii.x dro,c che nafee in quefta parte,come diremo. Reftaci hora a dire del minor fufello,il- Hifioria del mi d t.vi.fi. vii. qual fi congiunge1 col maggiore,di fotto,& di fopra,nòndimeno nel mezzo fi florce ta- nor fufello. 1 ed K to>cheno'ltoccaCm niuna parte.Ilche fu fatto principalmente,pcheferuiffeD appoggio al maggiorerei florcerfi in su, & in giù; & in parte, perche meglio poteffero nafeer gli mufculi,ch'occupano,cofi il lato di dentro,come quello di fuori del braccio. Quefti fu- felli fi congiungono affai in altra forma,da baffo che di fopra;perche di fopra il maggiore riceue il minore,da baffo è al contrario. Fafsi adunque dal lato di fuori del proceffo da- f t.vi.fi.vii.l uant* del maggior fufello,vn picciolf feno intrauerfato, fimile alla quartaparte d'vn cer- chio,lifcio,& coperto d'vna cartilagine; nel qual s'incaffa il lato di dentro della tefta del minor fufello,che dicemmo hauer vn feno, nel qual s'incaffaua la tefta di fuori dell'offo dell'homero. Nondimeno,di fotto appreffo il bracciale,s'ingroffa il minor fufello, & fi g t.i.ii.i t.vi. allarga,& finifce in vna 8 giunta; nel lato didentro della quale è vn molto picciol feno, fi.vii. y «T coperto d'vna cartilagine,fimile a quella,che hora dicemmo effer nel maggior fufello. In quefto feno s'incaffa la parte piu alta del lato di fuori della giunta del minor fufello, me- diante vn picciol tubercolo,coperto anche lui d'vna cartilagine.Et fopra quefte due con giunture fi florce il minor fufelìo,in sù,& in giù. Ha fimilméte il minor fufello apprefi- 1/ proceffo offro h t.ii.To. ta. *° *' gomito innanzi al collo fuo vn h proceffo afpro ( che guarda al maggior fufello ) nel del ™<»orfu- vi.fi.vii.q qual s'inferifee il primo mufculo di que,che piegano il gomito. Il refto di queft'offo ver- ^9' io il bracciale non è anche molto tondo; anzi ha dal lato di dentro,fecondo il lungo fuo D vna Libro primo vna riga' aguzza, & molto erta, che fta fcontro alla terza riga del maggior fufello. Et ' t.vi.fi. vii.tr di lei nafee quella k legatura,come tela, che habbiam detto legare l'un fufello coll'altro, k Iib.ii.t.vii. iui doue fon più feparate. I lati,chc fa qiiefta riga,fono alquanto abbaffati,per dar luogo w. t.xiii.K a mufculi, che paffano per amendue . Ma il lato di dentro è affai piu afpro, & cupo, che quel di fuori ; perche nafee di lui il1 mufculo, che piega il terz'offo del pollice. 11 lato di fuori di quefto minor fufello, che fta fcontro alla detta riga, è quali tondo, & circa il fuo mezzo,(fecondo il lungo)è alquanto afpro;& di quefta afprezza nafee il più picciol m mufculo di quei,che ftorcono il minor fufello in fu ; & il piu alto " di quelli, che'l flor- 1 li.ìi. t.vi. «, t.vu. «; quei,».. Hifioria iella COno in giù. Là parte di fotto del ° minor fufellofe ben dicemo farfi piu groffa,& larga, n nb.u.c.xii. taru d'Att'di perche fé le hauea da cógiungere tutto'l bracciale, (perche fi poteffe la mano ftorcerc in A 1"l°t»fi • fU)& in giU)Comefa,ftando fermo quafi il maggior fufello)pure perche correrebbe peri o t.i.v. t.vi. colo che vn cofi fottil offo non fi rompeffe con tanto groffa tefta, non crebbe la tefta, fi.v">/ quanto la groffezza del bracciale richiederebbe. A quefto difetto fupplifce il maggior tufello,aiutado anche egli a foftenere il bracciale,mediate folo il proceffo p fimile al pun p t.vi.h.vii. taruolo,che dicemo eflère nella fua giunta. Perche il refto di quefta giunta,verfo il brac R ciak è coperto d'una cartilagine,che nafee della parte di fotto del feno(nelqual s'incaffa il bracciale) che è nella giunta del minor fufello, & va per fopra la giunta del maggiore, fin alla punta del proceffo detto ; diuidédolo in tal modo dal bracciale, che, anchora che quefto maggior fufello lo foftenga, non perciò s'incaffa il proceffo in lui. N e anche nel proceffo fimile al puntaruolo fi vede fogno d'incaffatura,per efferui la cartilagine in mez zo,& la cogiuntura piu toflo lenta,che firetta ; anzi tutto il bracciale s'incaffa nel minor fufello,come volea la ragione. Ha parimtte quefto minor fufello la parte di dentro,che fi congiunge colla giunta,& anche la medefima giunta,alquanto fcauate;q per dar luogo 9 Ia me(J- "• all'ultimo! mufculo di que,che llorceno quefto minor fufello in giù ; & fimilmente per r li.ii.t.vii. x che le corde,che vannol a piegar le dita,pafsino fenza impedimento alcuno. La parte di f li.ii.t.v.0 e fuori è alquanto tonda,& gobba, perche fia più forte. N ondimeno,perche effendo ton da & gobba,Ie corde,che paffano per fopra lei a diftender le dita,potrebbero facilmente fdrucciolare,furono fatti quattro feni i quefta parte,p li quali le corde paffaffero,come c l'b.n.t.i.iL per buchi od anella.Oltra di quefti quattro feni fé ne vede pariméte vn altro v nella parte *""vi*filvii. di fuori,la doue la giunta del minor fufello fi congiunge con la giunta del maggiore ; & f) ' per lui pafsa la corda delx mufculo,che diftende il dito picciolo. x li.ii.t.ix.0 Dell'Offa del Bracciale. Cap. 22. Bracciale chiamiamo quell'ofsa, fopra le quali giuocaa la mano,alle quali, a t.vi. fi.viii. come habbiamo detto,fi congiungono i fufelli del braccio.Et fi fa d'otto picciole ofsa, compofte di quattro in quattro ;lequali tutte ne gli huomini d'età fon dure di fuora, & fpugnofe di dentro, & piene di midolla(principalmente le piu grandi, nelle quali manifeftamente fi vede)& feminate d'alcuni piccioli fpiragli,che nò penetrano,per gli quali entrano alcuni ramufcelli di vene,& arterie. Tutte queft'ofsa fon differenti fra le ftefse, non meno in grandezza, che in figura, & fito ; perche non è l'uno tanto fimile all'altro, che facilmente non fi conofca,ogn'uno da p fé. Ma co tutto che fian differenti, fono cofi bene incafsate,& attaccate, che par che tutto il bracciale fia fatto d'un ofso; & con difficultà fi pofsono contare,fe non fi toglie via la b tela,che le tiene abbracciate. Et b li.ii. t.viii. t4jfg«M del £Utte infieme per la parte di dentro fanno vna figurac concaua come C ; p quella di fuo- ^ £,.xV ... ri vn'altra, ineuruata, come quella, che dicemo fare la tefta del minor fufelio. Et fol per quefte due parti fon cóuerte di legature; perche per quella di fopra,oue fi congiungono al minor fufello,fon lifeie, & cóuerte d'una cartilagine; & pariméte per la parte di fotto, che fi cógiunge all'ofsa della palma,& al primo del pollice.La parte di quefti ofsicelli,col cui mezzo fi congiungono,l'uno all'altro,non è difuguale ne afpra,ne manco piena di le- gature,come l'altre parti. Anzi alcuni di loro hanno i fuoi feni coperti d'una cartilagine lifcia,ne quali s'incafsano le tefticciuole o tubercoli degli altri,eccetto che nella cógiùtu ra deU'ofsa,deH'ordine di fiotto; doue s'intrapone vn poco di legatura, come cartilagine, che quafi non fi vede, in quel luogo, doue queft'ofsa fon meno congiunte, che quelle di fopra. Perche (congiungendofi l'ordine dell'ofsa di fopra al minor fufello, come fé gme, uell< ne fi fufsc Dell'Ofsa. 18 fuffe vn offo folo;& congiungendofi quello di fotto al prim'offo del pollice,& a gli quat tro della palma,come a molt'offa feparate) fu di bifogno che l'offa di fopra fi congiungef fero,l'une à l'altre,piu giuftamente,& con manco tramezzo, che quelle di fotto. Ma cofi quelle dell'un ordine, come quelle dell'altro, furono molte per cagion de varij moui- perche l'offa del menti del bracciale & della mano. Habbiamo dimoftrato la figura di tutto il brac- Bracciale fon ciale. Diciamo hora particolarmente il nome, fito, & in parte la figura, i feni, & tuber- moUt- coli d'ognuno di quell'offa da per fé, & la forma, nella quale Ci congiungono lune, all'al- tre, cominciando dall'ordine di fopra,chefi congiunge al minor fufello.Hora fono d la med.i. in queft'ordine quattro olla, le quali io contare, fecondo che procedono ; d chiaman- i.3-4. do il primo quel, che fa il lato di dentro di queft'ordine ; il fecondo, terzo, & quarto, quelle, che feguono di mano in mano, fin fuora. Nell'ifteffa guifà contarò l'altre quat- e lamcd.j. tre» e dell'ordine piu baffo, che fanno il quinto, fefto, fettimo, & ottauo . Il primo, Comeficogiun- 6.7.I. & fecondo offo dell'ordine di fopra fi congiungono molto forte nella forma detta, gono i'°JJa del al feno, che è nella giunta del minor fufello, mediante vna cartilagine, cheli cuopre ™ e co *u~ per quefta parte. Il terzo s'appoggia nella cartilagine, che vfeendo del minor fufello il fepara dal maggiore (come dicemo) ; benche,quando piegamo la mano in fuora, il la- to di fuori di quefto terzo offo tocca fìmilmente vn poco quel proceffo del fufello maggiore, fimile al puntaruolo. Quefto terzo offo, ne gli huomini, il piu delle volte non ha feno alcuno couerto di cartilagine, che Ci poffa conofeere, nel quale quefto f per quefto, proceffo detto s'incafsi. Il quarto f offo di queft'ordine non tocca in niuna forma il Hifioria diqmr & que, che maggior fufello ; anchor che nella parte di fopra di lui s'inferifea vna parte della lega- tooffidel brac- ati! tau.'vi. tura > c^e nafee del proceffo fuo aguzzo. S'inferta parimente in quefta parte di tal'offo, c,4lt- allafig.viii. la corda del piu baffo mufculo di que, che piegano S il bracciale. Et dalla parte baffa e li.j.t.iiii.vT di quefto medefimo offo, nafee vn mufculo, che fepara il dito picciolo dall'altre di- . j!'2.'t'in.'.c^ta;& parimente vna parte del h mufculo di fuori, de due, che piegano 1 il prim'offo '* del dito picciolo. Di modo, che quefto quart'offo da niun lato non tocca i fuoi com- pagni , eccetto che da quel di dentro alquanto verfo la palma ; doue Ci congiunge con vna tefticciuola piana, al lato di fuori del terzo offo del bracciale, mediante quella congiuntura, detta Artrodia, che fi riduce alla Synartrofis. Queft'offo è il piu picciolo del bracciale;& quello che ha manco fofsi,& tubercoli; anzi è quafi tondo, benché piu lungo, che largo. Perche nafeendo di fotto alcuni mufculi, & inferendoli nella parte di fopra vna fortifsima corda, fu di bifogno, che fuffe piu rileuatodi fopra, & di fotto, che da lati. Queft'offo fi conta nell'ordine di que di fopra, per congiungerfi al terzo di quelli; fé ben gli antiqui lo contano da per fé. Eccetto queft'offo, tutti gli altri fi congiungono in diuerfe parti l'uno all'altro ; perche il primo (che è gobbo di Hifioriadelpr!- fuori,&amrraccato di dentro,& alquanto piu lungo,che largo) oltre al congiun- m'offidelbrac- gerfi al minor fufello, fi congiunge anchora al fecondo offo del bracciale, con vna te- a4Ìe' ilicciuola larga, che s'incaffa in vn feno, che perqueflo effetto fi fa nel fecondo offo. Si congiunge anchora perla parte di fotto,al quinto,&fefto offo dell'ifteffo brac- ciale, mediante vn tubercolo, che eCce di lui;&s'incaffa in vn feno commune alle due fopra dette offa.Fra tanti tubercoli ha queft'offo vn folofeno grande,nel qual s'incaffa vna tefta del fettimo, & piu grande offo del bracciale. Di modo che'l primo offo fi congiunge al minor fufello ; & al fecondo, quinto, fefto, & fettimo offo, del bracciale. Il fecondo ( che è tanto più picciol del primo, quanto è egli maggior del Del fecondo. terzo ) è alquanto tondo da ogni parte, eccetto che da quella di fotto, oue è ammac- cato ;&fi coniunge al primo,& al fettimo,nella forma detta;& al terzo mediante quella congiuntura, chiamata Artrodia, membro della Synartrofi. Di modo, che que- llo fecondo offo fi congiunge al minor fufello, & al primo, terzo, & fettimo, & quafi tocca l\*ttauo. Il terzo fi congiunge dalati,al fecondo,& quarto,& ctantoinca- DelttrZo. nato che è impofsibile , che poffa toccare il maggior fufello ; & dalla parte di fot- to s'incaffa in vn feno dell'ottauo , con vn tubercolo grande , ma poco rileuato. Queft'offo è alquanto tondo,eccetto che nella parte di fopra. Del quarto habbiam già detto , che fol fi congiunge al terzo. Il quinto offo (che è il primo dell'ordine di Del quinto. que di fotto) è in certo .nodo quadro ;& ha nel lato di fopra vn feno, nel qual s'in- caffa una tefticciuola del primo j& in quel di fuori un'altro ,nel qual riceue una tefta D x del M/Uh. Libro primo del fefto ;& nella parte di fotto un'altro grande, & alquanto lungo (più incauato di dentro &di fuori, che da lati onci mezzo,) nel qual s'incaffa un'altra tefticciuola del primo offo del pollice, col mezzo della congiuntura, chiamata Ginglimon fpctie della Diartrofì; affai differentemente da quello, che fi congiungono l'offa del bracciale fra fc fteffe.Ha di piu quefto quinto offo,nella parte di fotto, un'altro fcno,commune à lui, & al fefto, nel qual'in parte s'incaffa il primo offo della palma, che foftiene il dito Indice. Di modo, che fi congiunge quefto quinto offo al primo, & al fefto del bracciale, & fo- ftiene tutto'l primo offo del pollice, & parte del primo offo della palma. Il fefto offo (che è il fecondo & minor di quefto ordine) è in certa fpctie triangolare, & dallato di dentro fi congiunge al quinto,nella forma detta ; da quel di fuori,al fettimo, mediante la congiuntura detta Ginglimon, fpetie della Synartrofi ò mouimento ofeuro ; per la par- te di fopra tocca il primo. Nella parte di fotto, oltre al feno commune al quinto, ne ha un'altro commune al fettimo ; nel qual s'incaffa parte dell'offo della palma, che foftiene iljdito di mezzo. Di modo che quefto fefto offo fi congiunge al primo, quinto, & fetti- Dtl fittine. mo offo del bracciale, & al primo, & fecondo della palma. Il fettimo & maggior del bracciale è in certa forma quadro, & più lungo, che largo ; & per la parte di fotto s'incaf- fa in un feno, commune al primo & al fecondo offo del bracciale, mediante una tefta gra de, larga, molto erta ; per quella di dentro fi congiunge al fefto offo ; & per quella di fuo ri à tutto il lato di dentro dcll'ottauo, mediante vna tefta poco compreffa, & vn feno < poco incauato . Quefta giunta è couerta in parte con la cartilagine, che lega fortifsima mente il fettimo offo coll'ottauo. Ma non perciò lafcia quefto fettimo offo di difluo- garfi più facilmente dalla banda di fuori, che niuno de gli altri del bracciale cofi per l'efi- fer maggiore & non pot er cofi facilmente fchifare i colpi, come perche la legatura, che lo giunge coll'altre offa,è alquanto piu fiottile in quefta parte, che nell'altre del braccia- le . Di modo, che quefto offo fi congiunge al primo, fecondo, fefto, & ottauo offo Dd ottauo. del bracciale ; & all'offo della palma, che foftiene il dito di mezzo. L'ottauo offo è qua- fi triangolare ; & entra come cuneo, trai fettimo, & terzo, a quali Ci congiunge ; al fet- timo , nella forma detta ; al terzo,mediante vn feno che fi fa in quefto ottauo . Si con- giunge anchora alle due offa della palma, che foftengono le dita Annulare, & picciolo. Di forte, che quefto offo fi congiunge à quattro olla, & ad vn'altro ofsicello fimile al feme del fefame,(per la qual cofa, con egli, come i fuoi cópagni furono chiamati Sefami ni, che vuol dir fimile al fefame ) ilquàle è dalla banda di fuori del bracciale ; iui doue il quarto offo della palma, che foftiene il dito picciolo,!! congiunge coll'ottauo offo del bracciale. Quefto ofsicello par che faccia quella congiuntura piu forte ; & infieme aiu ta à foftenere od appoggiare il detto quarto offo della palma. Ha quefto ottauo offo par ticolarmente nella parte di dentro, verfo la palma della mano, un notabil k proceffo in- k t.ri.£riiì. cauato come un C. ite del medefimo modo ne ha un'altro fimilel il quinto offo del brac- M« ciale, anchor che alquanto minore. Dalla punta dell'un proceffo à quello dell'altro,!! di- lamede* ^ ftende una molto forte & neruofa m legatura, fotto della quale paffano ficuraméte le cor m lib. ii. u. de, che uanno àpiegar le dita, fenza che pofsano efser offefe, ne poter elleno trafuiare in "«•fi- parte alcuna. Tutta quefta parte di mezzo dall'un procefso,all'altro è in certa guifa lifeia; perche non fi facciano male quefte corde ; & il refto del bracciale è afpro, perche meglio fi attacchino le legature, che congiungono le dette ofsa. Quante offa ha la? alma. D el Pettine b Palma della mano. Cap. 2 j. PE t t 1 m e ò Palma della mano fi chiamaa tutto quello fpatio, che è dal bracciale infino aprimi articoli delle dita; il quale anchor che (contando anchorail primo offo b del pollice,!! perche in certo modo è parte della palma; fi perche noi altri chia miamo Palma, non meno quella parte, che occupa quell'olio, che'l refto,)potefsimo di- re che fi cópone di cinque offa; pure perche il primo articolo del pollice è molto fimile al primo dell'altre dita j & per contare, come tutti gli altri contano, io dirò fempre che fonc quattro; lequali fon piu lunghe, che l'altre offa delle dita, cV quafi tonde*, & uote, & piene dentro di midolla. Il più lungo di loro è quel, che foftiene il dito di mézzo ;& do- po t.i.rr.t.yù fi.viii.i. t.vi.fi.viii. A. la med.i.iu iii. iiii< Dell'Ofsa. 19 pò lui quel,che foftiene l'indice; & cofi di mano in mano fon minori.Et tutte quefte offa Le giunte di que d la med.Qjv. hanno una d giimta cofi nella parte di fotto, come in quella di fopra ; col cui mezzo o- ^ °^a ' c Per ^e^° gnun di loro fi congiunge all'offa del bracciale in quefla forma, 11 primoe fi congiunge Come fi cogiun- feguono'u! mecuanti due picciole tefte, & un feno, quafi tutto al fefto ; & tocca un poco del quinto, imo W* ddU a Fa tau.vi.a incaffandofi nel feno, che dicemo effere commune al quinto, & fefto offo del bracciale, ]£™ al b™~ Ufi. viii. Il fecondo s'incaffa con una tefticciuola ammaccata, &ftorta, in una poco cupa,&al- quanto torta imprefsione, che habbiam detto hauere il fettimo offo nella parte di fotto; & s'incaffa anchora in parte nel fefto. Il terzo, & quarto s'incaffano amendue nell'otta- uo, medianti due affai picciole tefticciuole, quafi niente rileuate. Le giunte di quefte of- fa della palma fi unifcono tanto prefto con le fue offa,che quelle di fopra no appaiono,ne anche ne fanciulli. In quefta parte quefte offa fon' alquanto piu larghe dalla banda di fuo ri, che da quella di dentro ; & tutte infieme fono gobbe dalla banda di fuori, & ammacca te da quella di dentro, affai piu fenfibilmente, che quelle del bracciale. Le giunte di fo- pra di quefte offa fi cógiungono l'una con l'altra, da lati,mediate una cartilagine,che le le ga. Quelle di fotto fon parimente grandi, & finifeono in una tefta tonda, cV alquanto Le giunte di lunga,(mifurandole dalla banda di fuori à quella di dentro) laquale è couerta d'una carri- fotto ' lagine, & s'incaffa nel feno di ciafeuno delle prime offa delle dita, mediante la congiuntu ra detta Artrodia fpetie della Diartrofi. Si congiungono anchora da lati quefte giunte l'una con l'altra, come dicemo congiungerfi quelle di fopra, benché non tanto fortemen te. Non oftante che per la parte, oue fi guardano, hanno cofi anchora i fuoi feni;de qua- li nafcono certe legature di natura di cartilagine, medianti le quali fi congiungono mol- to fortemente .Nel refto, quefte offa non fi toccano nel mezzo, fecondo il lungo della palma; pche le giute fon piu groffe,che non fon l'offa. Il che fu fatto perche ne gli tre fpa Perche legim- tij, che fi fanno fra le quattro offa della palma, poteffero ftar fei mufculi, ( de gh otto,che u deirofl« della f lib.ii.t.viii. diremo piegaref il primo offo delle quattro dita) due in ogni fpatio. Sono anchora que ?fp" f?n ^m A t.xii. m. fl-e 0{Ja per la parte di dentro, che rifponde alla palma,alquanto incauate per dar piu luo- fin l'offa". " £0 à detti mufculi. Et hanno per lungo alcune righe ,& imprefsioni, fecondo che gli ftringono i mufculi, che di lor nafcono, Et per la parte di fuori, che rifponde al pettine g lib.ii.t.iiii della mano,fono alquanto afpre;perche fi poteffero inferir tre s mufculi, di que, che amx.xì.a muoUono il bracciale. Dell'Offa delle Dita. Cap. 24. a t.i.AA t.vi —,, I a s c v n o Dito della manoa fi compone di tre offa, (che fi congiungono,me- Ogni Dito ha CDF^B i dianti tre articoli) molto dure; ma non lafciano perciò d'hauer midolla; anzi ol- tre0Jfa- V*_V tre a l'efferfpugnofe da cap: (come le giunte),fono pariméte nel mezzo uote. Et in ogni dito, il primo è maggiore, & piu groffo, ite dopo lui il fecondo, & il terzo è il piu *? grandezza picciolo. Et ognun di loro è piu largo al principio, che al fine ; & finifce in una affai pie- ' T"^' '"* ' ciola tefta. Et tutte fon piu groffe da capi, che nel mezzo; come anchora fono quafi La figura. tutte l'offa lunghe. Il che fu fatto, perche tufferò piu leggieri, & le giunte piu gagliarde. Ma fono le dita ugualmente tonde, & lifeie, perche patiffero meno nonhauendo tuber- coli . Sono anchora quefte offa dalla banda di dentro afpre, & incauate, perche poffano meglio ftrigner le cofe ; da quella di fuori gobbe, perche meglio fopportino ; nel mezzo incauate, perche non ci diano difturbo. Il che fi dimoftra chiaramente nel dito piccio- lo, il qual dalla banda di fuo ri, & da quella di fopra è tondo ; da quella di den tro,& di fot- to incauato.Et parimente il dimoftra il dito pollice, che è tondo dal lato di dentro, per- che non è guardato con l'altre dita. Tutte l'altre offa delle dita fon tonde per laparte di fuori,tanto,che ne anche ne gli articoli non fono di niente rileuate ; eccetto il primo of- fo del dito pollice,che è alquanto largo,& incauato ; & ogni terzo offo delle dita, che fé bene per la parte di fuori fon gobbe, nondimeno d'appreffo l'articolo, oue fi congiun- gono col fecondo, infino al fine non efeono tanto in fuora, come l'altre, per dar luogo all'vgne. Sono anchora quefte offa per la parte di fuori alquanto incauate ( & fanno co- me un canaletto, per loqual paffano ficure le corde,che piegano le dita) eccetto il primo offo del pollice,che rifponde con la parte di dentro all'offa della palma. Il quale,ancho- ra che habbia il lato, che mira la palma della mano, piano da amendue i capi, appreffo gli D 3 articoli, Libro primo articoli, cV nel mezzo incauato ; non perciò è tanto largo, incauato, & piano, come l'al- tre offa delle dita ; anzi è gobbo piu aguzzo dalla banda di dentro, che da quella di fuori. Il che non fu fatto fenza gran ragione; perche non effendoui pencolo, che le corde, che paffano à piegare il fecondo & terzo articolo di quefto dito, poteffero trafuiarc à parte alcuna(pcr effer molto ben abbracciati co i mufculi,che diremo effer propinqui à quefto offo,) non fu bifogno,che haueffe canale ; ne meno bifogno la legatura, che nel fecondo libro diremo hauere l'altre offa delle dita. Nondimeno è da notare che'l terzo offo di tut te le dita, al fine doue non fi congiunge con niun'altro offo,è alquato rileuato, & ha una tefticciuola afpra con due legature,alle quali fi congiunge la corda, che paffa per la parte di dentro del dito, & uà fin'alla punta, oue finifce. Ma fera ben contare particolarmente Mprimo offi del^ la forma, nella quale quefte offa fi congiungono . In prima è da fapere, che'l primo offo p°u'" Ci cottgiu ^ej p0ujce f, congiunge al quinto offo del bracciale, in tal guifa, che fi può mouer da o- * * gni canto, in fu, & in giù ; ma affai piu facilmente da lati, che in niun'altra parte. Perche il feno dell'offo del bracciale, doue s'incaffa,è più fondo dinanzi,& di dietro, che da lati, & la tefta di quefto offo gli rifponde giuftamente in figura. Di forte che la congiuntura ilfecondodt que ([ pUO riferire al Ginglimon, & alla Artradia,membra della Diai'trofi. Il fecondo offo cwìuMeàlJti del medefimo dito fi congiunge al primo, mediante la congiuntura detta Ginglimon, mo. fpetie della Diartrofi, anchor che al Vefalio paia un'altra cofa. Perche il fine del primo offo finifce in una tefticciuola,che entra in un feno del fecondo. Ma perche quefta teftic ciuola è alquanto rileuata dal lato di dentro del pollice uerfo la banda di fuora,& alquan to lunga per trauerfo, & baffa piu da lati, che nel mezzo ; & la tefta fa la medefima figura al contrario ; perciò quefto offo fi muoue piu piegandoti, & diftédédofi, che da lati. Ma non fi può diftendere piu in fu, di quanto s'indirizza, per rifpetto della tefta del primo offo. E parimente da fapere che in quefta congiuntura per la parte di dentro fi veggono 11 due piccioli ofsicelli, come feme di fefame, iquali difturbano, che'l dito non fi pieghi h t. vi.fi. viii, piu del douere, come farebbe fé quefti ofsicelli mancaffero, per effer la tefta per la parte T. MterZocomefi di dentro alquanto compreffa. Il terzo offo s'incaffa nel fecondo al contrario ; perche congiunge col fi ja parte di fotto del fecondo ha due tefticciuole, alquanto tonde, diuife mediante un fe- no coperto d'una cartilagine, ne più, ne meno, che le tefticciuole. La parte di fopra del terzo offo ha due feni, feparati mediante una collina,che ui fta in mezzo. Et in quefti due feni s'incaffano le due tefticciuole della parte piu baffa del fecondo . Et nel feno, che hab biam detto hauere il fecondo ofso nel mezzo delle due tefticciuole, fi incafsa la coftic- ciuola, che è nel mezzo de due feni. Di forte, che'l terzo s'incaffa nel fecondo, & il fecon do nel terzo in tal modo, che fi poffono diftendere, & piegare ; ma in niun modo muoue re da lati. Et non fi poffono diftendere piu, di quanto s'indirizzano per la ragion detta. Con quefta tal congiuntione fi congiungono il fecondo, & terzo articolo di tutte le di- \lprimo artico- ta; perche il primo delle quattro dita è fimile al primo del dito poIlice,& non al fecondo, ditfèfZTa'l come ^ Vefalio non guardandoui bene difse. Et perciò à tutte le dita è piu facile d diflé- p'rimldlTpo'llt derk & piegarli, che muouerfi da lati. Anchor che il pollice,rindice,& il picciolo fi muo ce. uano alquanto piu da lati, che l'annulare ò quel di mezzo. Il che intrauiene, per effer le tefte dell'offa della palma ( nelle quali s'incaffano quefte dita) alquanto piu compreffe da lati. Et i primi articoli delle dita non fi piegano tanto, quanto i fecondi, & terzi, per ca- gion di certi ofsicelli,c grandi come feme di fefame, che fono in quefta congiuntura, & c ia med,YV non gli lafciano piegare. Si diflédono parimente ò fi riuerfano quefti primi articoli piu in fu, che gli altri, per effer le tefte dell'offa della palma meno rileuate, che quelle dell'oli fa delle dita. Le quali anchora in alcune perfone fon tanto compreffe, che lafciano pie- gare le dita manifeftamente in fu, Delli Ofsicelli limili al feme del Sefame, chiamati perciò Sefamini, Cap. 2 5 . -p* E R e h e habbiamo nominati certi ofsicelli, che fi trouano nella parte di dentro \TotalZeL Pdegliartiico}.,dt|1ie^ta;èbenfapere particolarmente, in quali articoli ò parte dd ofcc'li. corP°tah oislcelll« ntrouino. In prima Caie troua uno trai a quarto offo della * t-VI'fi*Tllu palma, &l'ottauo del bracciale. Et due nella parte di dentro b del fecondo articolo del b lamcd. T pollice; à t.vi.fi.viii. Dell'Ofsa. 20 pollice; che fono alquanto tondi,& mafsicci,& in certo modo fimili alle grana del Pvifo ; benché fono alquanto più corti, perche hanno l'vna parte piu incauata, & coperta d'vna cartilagine, mediante laquale fi congiungono al primo offo del pollice; fvno appreffo il lato di dentro della tefta di quefto offo; l'altro appreffo quel di fuori. Et fra l'vno,& l'al- c lib. ii.t.vi. tro paffa vna corda,che diremo piegarec il terzo offo di quefto dito. Ce ne fono ancho- J * ra degli attaccati all'offa delle dita,che par che fiano procefsi,o tefticciuole loro,de quali nafcano le legature; & che in loro s inferifcano le corde de mufculi. Ne più, ne meno fi ritrouano due altrid ofsicelli 1 ognuno de primi articoli delle dita, tato più piccioli l'uno dell'altro,quato piu s'auuicinano al dito picciolo; nel qual fono piu piccioli, & quafi co- me cartilagini. Alcuni vecchi hanno anchora nella parte di dentro del terzo articolo del pollice vn'ofsicelio.Et anche fi ritroua vn'altro fimil offo in ognuno de fecondi, & terzi articoli delle quattro dita, ma tanto piccioli, che paiono grana di miglio. Et di quelli ofsicelli in ogni mano ne fono almeno venti. Et nel piede fé ne ritroua deH'ifteffo 0****' "fi'"11* e t. vi. fi.x./x modo vno,e che rifponde al primo di que della mano, iui doue il quarto offo del pettine ^Zi^lfem'e'del i la med. 4. del picde,che foftiene il dito picciolo,fi c$ngiungef coll'offo del collo dell'ifteffo piede, fifitme. che diremo effer fimile ad vn dado. Ma nelle prime congiunture delle dita del piede con difficultà fi ritrouano,eccetto che nel dito pollice;benche ne vecchi, ( per effer alquanto maggiorali ritrouino con manco fatica. Nelli fecondi,& terzi articoli quafi non fi veg- g la med. ¥ £on mai>fuor che nel dito pollice.Nel qual fi ritrouano due § ofsicelli affai grandi ( ben- ché non tanto, quanto quelli, che fono nella congiuntura del medefimo dito ) de quali quel di dentro è affai maggiore. Et ha ognun di loro ( in quella parte, che fi congiunge alla tefta dell'offo del pettine del piede, che foftiene quefto dito ) vn feno coperto d'vna cartilagine . Per la parte di fotto verfo il fuolo fon tondi,& fimili alla parte cupa del fagi- uolo. Quefti ofsicelli fono affai forti ; & oltre al giouare a non Jafciar piegare gli articoli ( come gli altri) feruono .anchora a guardar le corde, che paffano a piegare il fecondo, & terzo offo del police. Perche effendo lor rileuati, paffa come fra due cofte la corda ; in modo che nel pofare il piede in terra non la potemo ammaccare. L'vno di quefte offa, l'off» degli in- equello,del quale tanta meatione fecero molti Incantatori, Dicendo, che era vn'ofsi- citatori. cello nelThuomo,ilquale era incorruttibile ; & che di lui fi hauea da fare l'huomo il di del giuditio, come di feme. Ma quanto quefto fiala verità,lo lafciamo determinare à Theo- logi,inficme col rifoluere, quanta ragione habbiano le Fatucchiate o Streghe di cercar quello offo per fuoi incanti,& ribalderie?come cofa di virtù grandifsima» Dell'Offa dell'Anche,o de Galloni. Cap. 26. A Gli procefsi de lati dell'Offo grande, fi congiungono due grand'offa, da ogni lato vno, che chiamiamo l'Anche,2 o Galloni, ognuno de quali Ci compone di tre offa ; Voffi deW An- che fi congiungono ne gli huomini, mediante la forte di congiuntura chiamata cììt fi compone Vnione. Il primo di loro fa la parte piu alta, che rifponde al fianco, chiamata da Latini itu' Os Ilium;da noi altri la punta dell'Anca,o del Gallone. 11 fecódo fa quella di fotto, doue s'incaffa la tefta dell'offo della cofeia, chiamata da Latini Coxendix; da noi altri l'Anca,o il Gallone. La parte dinanzi chiamano efsi Os Peélinis ; noi altri l'offo del Pettignone. Quefte offa furono fatte,perche in loro s'incaffaffero le gambe;& perche aiutaffero a fo- l'officio di que ftener gli inteftini,& la vefcica;& nelle donne la matrice. Et furono fatte molto grandi, fi' °fl* * & con molti procefsi & tubercoli,perche haueano a nafeer di loro quafi tutti i mufculi, che muouono la cofeia; & alcuni di que,che muouono la gamba,& il petto,& lafchiena. Et per la parte, oue fi congiungono coll'offo grande,hanno molto differenti figure; co- fa t.vi.fi.ii.N me anchora dicemmo hauere le punte de procefsi, de latib dell'offo grande. Perche ad M p Q^* 0gni {^0 di quefti procefsi rifponde vn tubercolo,& ad ogni tubercolo vnfeno. A tale, che s'incaffa l'offo grande con ognuno di quefte in varij Juoghi;hora entrando l'uno nel- \, l'altrojhor al contrario. Nondimeno è tanto giufta quefta congiuntura, che non fi pof- fono l'offa muouere. Perche ne fanciulli fi congiungono, mediante vna riga, o hanno- la figura de la nia; ne gli huomini di età, mediante la vnione. La figura delle parti di quefte offa faci!- *' deWoffa dd- JrtfloidK." mentef1potràvedere,perlafiguradeUepuntedeprocefSidell'offogrande.IquaU \^±^ vi.fi.ii. N N ^e dicemmo) hanno in prima vn lungoc feno,a cui rifponde in quefte offa vn lungo tu- \\ffi grande. bercolo, Libro primo bercolo,coriueniente a lui.Et alla parte dinanzi,o labbra de feni de procefsi(che dicemo effere manifeftamente rileuati) rifpondono i feni, che fono nella parte di dentro di que- fto tubercolo, ne quali quefte labbra s'incaffano. Et a quella di dietro de medefimi feni, che è alquanto piu baffa,rifpondono certe labbra,o procefsi di quefte offa, che affotti- ghandofì (come fcaglia)fanno vna incaftratura piana,col quarto proceffo de lati dell'of- fo glande. Et al tubercolo d lungo, che fi vede nel mezzo de feni de procefsi,dc lati del- d Ia »e-00 l'offo grande,rifponde un lungo feno,chehàno quefte offa,nel quale 1 detti procefsi s'in- caffano. E ben vero,che quefte offa non rifpondono tanto particolarméte a gli due feni, che habbiamo detto farfi nella parte di dietro de procefsi,de lati dell'offo grande,paffato quel tubercolo lungo, che habbiamo detto ; ne meno al tubercolo, che gli diuide in due feni,vn'alto,vn'altro baffo. Si perche quefte offa non fono tanto rileuate, quanto 1 feni incauati; come perche il tubercolo, che diuide quefti feni, non fu fatto per incaffarfi in quefta parte de galloni. Anzi è tra l'vna parte,& l'altra vna groffa cartilagine, di natura di legatura,laquale empiendo tutto quelloTpatio non gli lafcia,che fi tocchino. Ma è da no tare,che tutta la parte di quefte offa,che fi congiunge all'offo grande,è afpra,& difuguale, & molto groffa, ( come anchora fono tutte l'offa nelle parti, oue fi congiungono a l'al- tre, perche fieno piu forte) & dee affai più a dietro, che i procefsi de lati dell'offo grade ; fi perche fu bifogno, che fuffero qfte ofsa piugrandi, per amor de mufculi, che nafcono la figura della di loro; come perche foftengono tutta la perfona. Il refto d'ognuno di quefte ofsa,che puntaddgal- chiamiamo la punta del gallone,è come mezzo ecerchio,o come vn vétaglio. Et hatut- e tche ra&'ra ta vena; & abbraccia la tefta deU'offo della cofeia in tal forma, che non la lafcia cofi facil- ™° WP'M mente difluogarfi; anchor che con tutto quefto fi difluoghi piu facilméte per quella par- te oue paffa la detta vena, che per niun'altra. Ha di più quefto offo fra la parte' di fopra, Vnd %nìnta di chiamata la punta del gallone, (che fi congiunge coll'offo grande, & laparte dell'ifteffo quefi* parte. f li.vii. t. ii. offojdoue s'incaffa la cofcia)vn feno,come canale ; p ilqual diremo paffare il quartos ner in.71. h. ii. UOjChe va alla gamba. E anche da notare in quefto offo vn proceffor aguzzo,del qual na- t t. in. i4. *"cc vna " legatura,che finifce nel prò ceffo de lati,del quinto nodo dell'offo grande;& an- u lib.ii. tab. che ri principio del decimo,o fecondo,vn'altro cóto,dell'vndecimo x mufculo,che muo- XÌ":° . . ue la c<>foia. Ne manco è da feordarfi vn feno, che è nella parte cji dietro >' del lato di den x. tìcU.^111' tro ^ 4ue^° °tt° > di fotto al proceffo ; a cui fi lega con marauigliofo artificio, come ad y 't.ii. 1 y. vna Carni cola, il decimo x mufculo,che muoue la cofeia. Hadi più quefto offo nella par x li.ii.t. u. a. te più baffa,fopra laqual fedemo,vn a proceffo,fatto d'vna giunta larga, & groffa, quanto h ì'b*'14 * °^° ^^coti perche fia più forte,come per gli quattro b mufculi, che(come diremo) *■*•.'" xi. a n^cono ^vuu -In tal guifa è fatta la parte di quefte offa,chiamata Anca,o Gallone;laqual v^.&tab. nelle dóne è affai piu larga, che ne gli huomini; come anche fono i procefsi de lati, del- L'offa deWan- xil:E. ... ^°^° grande; perche vi capeffe meglio dentro la creatura. Laparte dinanzi dic quefto à*fa» p»}*t e c.i.ii.iii.p p offo,che communalmentc chiamiamo l'offo del Petti°none,è alquanto piu fottile,chela fee?'; *"'' • 1 . f J or ir K1- j1-.r- i«. L ofio del petti- d la med. < iopra detta; ite fi conmunge con la fua compagna,mediante vna d cartilagine, che le lega onone. tanto giuftamente, che paiono vna; & quanto piu crefcel'huomo, tanto manco appare quefta cartilagine,che vi fta in mezzo,cofi ne gli huomini, come nelle donne. Ma nelle donne non fi congiungono quefte offa per tanto lungo fpatio, come ne gli huomini ; ne mai s'aprono nel parto, come alcuni penfano. E ben vero, che nella parte più baffa vi- L'offa ddpetti- cino doue fi cógiungonodono piu fèparati, l'vno daH'altro,nelle donne, che ne gli huo- Znone mn *'"" mini ; come anche fono l'altre parti piu baffe d'ognun di loro ; accioche con manco tra- £"'w "'a,*,n e la mede.N uaglio poteffero partorire. Al che aiuta molto ile Codione, torcédofi nel tempo del par to;(come dicemmo) all'indietro; come facilmente fi può vedere ne gli animali bruti.Et le donne il conofeono chiaramente in fé fteffe,perche non le lafcia federe tutto quel tem pò del parto; & fedendo partorifeono con piu trauaglio ; ma,fe ftanno inginocchione, & piegate alquanto innanzi,partorifcono con manco trauaglio. Ha ognuno di quefte f li.iix viii. offa del pettignone vn gran buco,che lo fa affai piu leggiero ; & è turato co due f mufeu^ J*Yk •• u h>& vna g tela, che è nel lor mezzo, come al fuo luogo diremo ;& per quefto buco paffa f. llD.ll-.taD. /-. U ; - ,Sv ' * i _ 1/«/- xiiii. «. iolamente vn n ncruo,1 vna vena & arteria, non pel fuo mezzo,anzi per vn feno, che fi fa h li.vii. t.ii. nellapartcfuadifopra.Lapartepiualtadi quefte offa è afpra; & di lei nafcono i due mu- "• . .. fculik diritti del ventre. La parte della banda dinanzi è parimente afpra ;& delle afprezze «!t iiTis '"" na^cc^Prmc^PÌoneruo^° del fecondo ^ufcufojche muoue la gamba. Sivedeparimen k ii. ii. t. iii. te m quefta parte vna cofticciuola, che piglia dal lato di dentro del feno grande,dell'offo AA.t.v.A del gallone,fin'alla congiuntura delle due ofsa del pettignone; & di lei nafee l'ottauo 1 li.u.t. vi.A m mufculo,che muoue la cofeia. A quefta cofticciuola corrifponde nella parte di dietro a h *VI1, vna riga aguzza; dalla qual nafee vnaparte del decimo n mufculo, che muoue la cofeia, » lib.ii.t.xv. Refla a dire, che quefte ofia fono alquanto grofse,apprefso la parte piu bafsa,oue fi con- fi.ij.G giungono ; et apprefso i buchi, che habbiamo detto hauere, nella qual parte fon grofse, & quafi tonde; perche fufsero piu forti; & perche d'ognuna di quefte parti nafecfsero al- cuni mufculi del membro,& vna parte di quel corpo, del quale egli è fatto. Tutto que- fto ofso,fe bene ne gli huomini di età pare vn folo,& non ha piu d'vn nome ; nondimeno L>0tr0 ^ an . ne fanciulli fi diuide in tre ( come habbiamo detto, fecondo i tre nomi, che dicemo lui che,o de galloni hauere) medianti due righe piene d'vna caitilagine,La prima delle quali comincia dalla fidiuidem tre. parte di dietro di quefto ofso, poco piu innanzi, a doue Ci congiunge coll'ofso grande, & cammina dirittamente, attrauerfando per mezzo del fieno, nel qual s'inferifee l'ofso della Libro primo della cofeia; & per mezzo del buco dell'offo del pettignone, vn poco piu in fu del mez- zo. L'altra feende dalla parte più alta di fuori dell'offo del pettignone; ex finifce nel mez- zo del feno,ncl qual s'incaffa la cofeia congiungendofi con la prima. Mu perche quefte righe non meno fi ritrouano ne gli agnelli, ite capretti, che ne gli huomini,!acilmentc le potrà ognuno in lor vedere. Dell'Oflb della Cofeia. Cap. 27. i*oJfi> detta Co- 'Osso della Cofeia, ne gli huomini è il piulungo di quante offa fiano nel corpo; iwdìm^c'l I & ha da amendue i capi vna giunta. Di quefte due giunte a quella dalla banda di fo- a t.i.ii.iji.rr tre offa. •*■—' Pra fi congiunge ali'offo del gallone ; quella di fotto b fi congiunge, (come habbia- ^ ja me(Lx*. dietro,che da quella dinanzi, non folo fon cagione, che la gamba fi diftenda, o pieghi, quanto fa bifogno; ma feruono anche,che di lor nafeano alcuni mufculi di que,che muo- uono f il piede ; & s'inferifeono alcun'altri, che muouono 8 la gamba, ite la cofeia, come f lib. ii. cap. al fuo luogo diremo. Quefta congiuntura per niun modo fi muoue da lati ; perche fono xxxviii. le tefte molto rileuate da amendue i canti; ite nel lor mezzo è vn feno commune ad amen- 5_f'-»-t.xiiiL il fieno, clnfifa due,nel qual s'incaffa la h rotula del ginocchio,come ' al fuo luogo diremo. Fafsi ancho- h t.i. ii." =■ ■o i< J*j te^e rafra quefte tefte nella parte di dietro, vn'altro piu gran feno,k & alquanto afpro, ilqual i cap.xxviii. dabajjodime- v^ ,. .,r . , ^ . r, .° , , r i ,._* , '. l. „••■ » fio olio. non e couerto di cartilagine; perche sincaffa in lui vn tubercolo afpro, & difuguale, che "ni. trai ha il maggior ftinco ; ilqual fta rileuato nel mezzo de feni di detto ftinco, dando princi- l i7' pio ad vna fortifsima legatura,che s'inferifee in queflo feno; infieme con vn'altra,che pa- rimente è molto forte, & nafee della parte di dietro del medefimo ftinco. Serue oltre di ciò quefto feno a dar luogo al maggior ' neruo della gamba, che paffa piu ficuro per lui, 1 li.ii.t. ix. ) accompagnato da vna vena,& arteria. I lati di quefte offa hanno di molti pertugi,che ho l-x' ».0 appaiono; de quali nafcono certi fortifsimi legami,che legano quefta cogiuntura. Non- dimeno nel lato di fuori della tefta efteriore,alquato a dietro, fi vede vn particolar feno, pofio alquanto in obliquo ; per lo qual diremo paffare fìcuramente la corda del quarto mmufculo,che muoue la gamba, fenza poter piegare a parte alcuna. La tefta di dentro m Ii.ii.t.x.t ha dalla parte di dietro vna picciola imprefsione; per laqual paffano le corde de tre primi Iprocefii dtWof mufculi;& del quinto,che muouono la gamba. Ha quefto offo nella parte piu alta, vici- fi della eofita. no z\[2 radice del collo, due procefsi; vno n nella parte di fuori, che è il maggior di quanti n. t.i.ii.iii.T ne habbiano l'offa, & fasfi d'vna molto notabil giunta; vn'altro in ° quella di détro alquan o t.i.ii. iii. v to a dietro,& piu a baffo,che quella di fuori, ilquàle è piu picciolo, & fi fa anch'egli d'una giunta. Quefti procefsi chiamano i Greci Trochantiras, per effer fimili a i piccioli, ag- giungendoli! grande, o picciola; ma,quando femplicemente la nominano, intendono la maggiore. Del proceffo di dentro nafcono le corde del fefto, ite p fettimo mufculo, che p li.ii. t.f iii. muouono la cofeia; ite in vna riga afpra,che ha quefto proceffo,appreffo la radice,che fcé- © A de alquanto ftorta verfo dietro fin circa la terza parte dell'offo, s'inferifee l'ottauo^mu- q li.«.t.yiU il maggiore. fculo,che muoue la cofeia. Il proceffo maggiore dal lato di fuori è gobbo; & ne gli huo mini ofìuti,& di età moftra quattro fof!etti,o feni. Il primo de quali è il maggiore,& piu largo; & è nella parte di dietro di quefta gobba. Del fin di quefto feno nafoe vna riga afpra,che cala dalla bada di dietro deU'offo alquanto intorta, nella qual diremo inferirli vna parte del primor mufculo,che muoue la cofeia. Il fecondo feno è nel lato dinanzi; & r 1 ib.ii.t. it è più afpro che'l pnmo,& alquanto incauato. Il terzo è trai primo, & fecondo,vn poco più alto; & è alquanto gobbo. Il quarto è nella punta di quefto proceffo ;& è affai piu ftretto, che niuno de gli altri. In quefti feni, s'inferifeono i quattro primi mufculi, che muouono n.t.x.* Dell'Orsa. 22 s lib. ii.t. ix. muouono la cofeia; nel primos il primo ; nel fecondol il fecondo;& cofi di manoin ma- Jlfilt xi. iu baffa dalla banda di- nanzi vn x feno,alquanto lungo, afpro,& difuguale ; del qual nafee un'altra legatura, che giunge a quefto ftinco il y collo dell'offo del tallone . Et la parte di dietro di quefta giunta,vicino a doue fa il tallone,è alquanto incauata di dentro ; & fono in lei alcuni feni circondati di certe legature intrauerfate; di fotto lequali paffano ficuramente ( come di- remo) le corde d'alcuni ' mufculi, fenza poter difuiare da lato alcuno . La giunta del mi nora ftinco fi fa anche ella piu groffa:& faccendo il tallone di fuori,fcende ti;.mo piu,che la giunta del maggiore; quanto piu appreffo il ginocchio monta piu del m;t^ :ore,(& per tal ragione piu rade volte fi difluoga il tallone dalla banda di fuori, che cj. quella di dentro,) di modo che vengono ad effer lunghi,tato l'vn come l'altro. Il prò e :! o di que- fta giunta,che fa il lato di dentro,è tanto gobbo, & tanto couerto di cartilagine :. che fa parere,che piu toflo s'incafsi egli nel tallone, che al contrario. Nondimeno con tutto quefto cuopre grullamente tutto il lato di fuori dell'offo del tallone. Quella giunta, & quella dell'altro flico abbracciano l'offo del tallone da ogni parte, eccetto,che da quella b dinanzi,doue,anchor che elle noi cuoprano,è molto ben couerto con le corde, che paf fano per lo collo del piede alle dita ; & da la parte dic dietro, doue anchora è couerto di certe corde,che s'inferifeono nell'offo del calcagno, & da altre, che paffano per quefta parte al piede. Di modo,che da niuna via può effer tocco l'offo del tallone; perche que, che noi chiamiamo Talloni,non fono,che qfte due tefte,o giunte di quefti ftinchi,come habbiam detto . Delle quali quella della banda di fuori ha nel lato di dietro/vn gran feno, couerto d'vna legatura,intrauerfata, fotto della quale paffano le corde del fefto, & fetti- mo mufculo,che muouono il piede. Et nella parte piu baffa del lato di dentro alquanto a dietro,piu in giù di quello,ha vn'altro d feno fondo,& afpro, di cui nafoe vne legame di natura di cartilagine,che lega quello minor ftinco aU'offo,chiamato "craméteil tallone. Nel k t.vi.fi.ix.v 1 la med.: tn la med. AB n lib.ii. t.vi. yts.t.vii.xig h i e o li.ii.t.x.^ t.ii.tt p li.ii.t. ii.^ t.vi.4> q t.i.ii.iii.^ t.vi.fi. ix. D r la med.$,B f l.i mcd.q t li.ii.t.ii.» u li. ii.t.xt. fi.xvii.f x t.vi.fig.ix* preflb l*tl y la med. fi. x.N z lib.ii.t.xr. ii.i.DEOP a t.i.ii.iii-fc t.vi.fi.ix.'6 b t.i.ii.vQ.t. vi.fi.x.O e t.vi.ti. ix.J d lib.ii.t.xr. fi.xvii.g e t.vi.fi.ix.Y DellOfsa. 25 I la med. t Nel refto quefti ftinchi fono feparati, l'vno f dall'altro, per tutto il lungo loro ; perche effendo le tefte del maggiore, a cui fi congiunge il minore, tanto grolle, & il lor refto tanto fiottile, non polìono in modo alcuno toccarfi fendo amendue diritte. Ben è vero l la me. o p chc>i minor ftinco fi florce alquanto in dentro nel S mezzo,& in quefta parte tanto piu,o meno fi congiunge al mag& afpro; & per lui paffano il p fettimo, & ottauo 1 mufculo, che muouono il piede, & p li.ii.t.vi* l'ottauo nafee tutto d'vna afprezza, che fi fa per tutto queflo lato. Il terzo lato è fra'l fc- & raltro. & gjt iega amendue inferendoli nella feconda riga del maggior ftinco, che è anche nel mezzo in certa forma triangolare. Et la prima riga,o fuo cantone è nel- figura del nug la parte dinanzi, & è quella, che comunalmente chiamiamolo Stinco; la feconda è in gì* stinco. quella di fuori; la terza è in quella di dentro. Quefla terza è alquato foda, & quafi tonda; la feconda è piu aguzza,& fiottile. Quefte tre righe fanno anchora tre lati. Il primo è tra la prima,& fecondaci quale è piano,& alquanto incauato; & per lui paffano gli medefimi mufculi,chc dicemo paffar pel primo tato del minor ftinco. Il fecondo è fra la prima ri- ga,& la terza; & e manifeftamente incuruato, pur non è couerto di mufculo alcuno . Il terzo è fra la feconda riga,& la tcrza;& non è molto incauato ; & per lui paffano gli mu- t li.ii.t.xiiii. fculi,che fanno la polpa della gamba, & principalmente Quello, che piega il terzo offo s... .. delle quattro dita; &v il quinto, che diremo muouere il piede. Ha fimilmente, oltre di DE ' ciò,quefto terzo lato nella parte piu alta, vna riga afpra,& intrauerfata, nella qual s'inferi- x lib.ii. cab. fee quel xmufculo,che fi chiama il mufculo nafeofto nel chino del ginocchio. xiui.r Della Rotula del Ginocchio. Cap. 29. SI vede nella parte di nanzi della congiuntura del Ginocchio vn'a offo,tondo,come j//jt#. tyfigu- vn fcudo,alquato piano di dietro,& dinanzi.il qual perla parte di dietro,che rifpon- ra della Rotu- de alla congiuntura^ lifcio;& è couerto d'vna fclrucciolofa cartilagine;& nel mezzo '* del ginocchio (d'alto a baffo) ha vna cofticciuola,che s'incaffa nel feno,che diremo farfi nel mezzo del- le due tefte dell'offo della cofeia. Da lati di quefta cofticciuola fi veggono due impref- fioni, nelle quali s'incaffano le dette tefte. Et,fi come dicemo effer maggior la tefta di fuori,che quella di dentro, cofi anche fi debbe intendere, che il feno della rotula, che ri- fponde alla maggior tefta,è affai piu profondo, & grande. Quefta rotula per la parte di nanzi,& da lati,èafpra,& piena di certi gertugietti, che quafi non fi dimoftrano. Et ha nella parte più baffa vna pùta,come vn picciol proceffo,che rifpóde alla parte piu alta del maggior ftinco; & è ne piu,ne meno,afpra,& piena di buchi,perche meglio s'attacchi al- b li.ii.t. viii. le corde de b mufculi,che diftendono la gamba; a quali ella è attaccatala ogni parte, ec- 8*1» cetto che per quella,che detto habbiamo effer couerta d'vnac cartilagine. Etèdano- c mC tare,che quefta rotula non fi lega,o incaffa all'offo della cofcia,ne all'offa della gamba; an zi quefte corde,o tele,delle quali nafee, la tengono abbracciata ftrettamente con lefo- pradette offa. Quefto offo ne gli huomini di tempo è molto masficcio ,& duro, come Ctmefic%'un manifeftamente fi vede,nettar.dolo bene dalle corde,& cartilagini,nelle quali è inuolto; f0V0Je^c$*j Jio^ojfo] " a ma ne bambini è tanto tenero,che pare di natura di cartilagine. Et è fuo offitio non la- /«*. E feiar a m.u. ui.a Vefiitio£fM- Lib ro primo fciar difiuogare verfo innanzi le tefte della cofeia ; ilche intrauucrrebbc molte volte, fc mancaffe, principalmente quando e'inginocchiarne, o caliamo alcuna colla, o ficaia ; o quando facciamo alcuna forza col corpo innanzi,appoggiandoci fu le gambe. Dell'Offa del Piede. 50. Quante offa ha il Piede. IL Piede a'vfi diuide in Tallone,Calcagno,offo Nauicolare,Collo,Pettine opianta,& a t.vi fi. x. Dita,nó meno ne gli .animali bruti,che l'hano diuifo in dita,che ne gli huomini. Il che i ■ io intendo mifurandom loro il piede dalla terza congiuntura della gamba in giù ;& non faccendo,come han fatto alcuni,che veggendo,che molti animali bruti non pofano in terra,chc le dita,chiamano quella parte folapiede; & non riguardano, che contando in quefto modo,fanno tre congiunture in ogni gamba,non effendo, che due. Hor è da 1/ Tallone. fapere che'l primo h offo del piede chiamarono i Greci Aftragalus ; i Latini Talus, che vuol dire il Tallone; alcuni il chiamarono la Noce della Baleftra,per effer .alquato fimile Come fi eogiun a quella. Nella parte piu altadi quefto offo s'incaffano,(comc habbiam detto)gli due flin ^lidufl d * cm ^e^a gam °a; & perciò quefta parte di quefto offo è alquanto tonda, & couerta d'vna fdrucciolofa cartilagine. Et è alquanto piu rileuata dalati,che di dietro, o dinanzi. Per- che fi vede nel fuo mezzo alquanto verfo la banda di dentro, per tutto'l lungo di quefta parte, da dietro innanzi,vn affai poco fondo riuolo, che lo fa in certo modo fimile alla (Quattro latidi quarta parte d'vna Carruccola. Quefta parte ha quattro lati,ilprimo,& ilfecondo fono quefio offo. da fuoi canti, & l'abbracciano fecondo il lungo .11 terzo è nella parte dinanzi; il quarto in quella di dietro. Di forte,che viene ad effer quadro; per laqual cofa, alcuni Latini chia marono tutto l'offo Quatrio. Di quefti quattro lati,quel di dentro, & quel di fuori fo- no couerti d'vna cartilagine lifcia,& fono alquanto cupi>anchor che non vgualmente da amendue i lati. Perche il lato di dentro è meno cupo,ò: il foffo è affai minore; come an- che è minore il proceffo della giunta inferiore del maggior ftinco,' che fimilmente è co- uerta di cartilagine. Quel di fuori è piu cupo; & la cartilagine è piu larga tanto, che fa vn luogo conueneuole, accioche il lato di dentro del proceffo del minor ftinco s'incafsi in Vn fino. lui; il quale,comc dicemo,fccde più a baffo,che quel del maggiore.Ha cofi anchora que- fto offo dalla banda di dentro vn feno afpro, nel qual s'inferifee lac legatura, che dicemo nafeer dallato di détro del procedo del maggior ftinco,cV legarlo coll'offo . Etparimen te ne ha vn'altro nella banda di fuori, nel qual s'inferifee vn'altra d legatura, che nafee dal lato di fuori del proceffo del minor ftinco, chiamato comunalmente il tallone ; ite lega quefto ftinco coll'offo,di cui parliamo.Mediante quefla congiuntura diflendiamo,cV ri- Mn*a(freZ^a. tiriamo il piede. Ha fimilmente quefto offo nella parte piu baffa del lato didietro vna afprezza,nella qual s'inferifeono certe legature,che nafcono del maggior ftinco, & nena feono altre,che s'inferifeono nel calcagno. Ha oltre di ciò quefto lato due fieni; vno ver- fo la banda di dentro,& maggiorè;l'altro verfo quella di fuori,& minore,per gli quai paf- fano lee corde de rmufculi,che paffano di fotto al piede. Et dal lato dinanzi nafee vn 8 proceffo, come collo, alquanto lungo, il qual finifce in vna tefta tonda, couerta d'vna fdrucciolofa cartilagine,& s'incaffa in vn profondo feno,h che ha l'offo chiamato Naui- colare. Mediante quefta congiuntura penfo che dimeniamo il piede da lati, & d'intor- no. Et il Collo ha nella parte di fopra vna afprezza,nella qual fi veggono certi fpiragli,de quali nafeano in parte le legature,1 che abbracciano le corde de mufculi, che vanno alle Come fi eogiun dita del piede. La parte di fotto di quefto offo s'incaffa in due parti coll'offo del calca- gè gttf/k 0/70 al gn0if0pra ilquale f0\0 ([ pofa.Cio è,nella parte k di dietro, doue diremo hauere il calca- gno.0 ' Sno vn §ran tubercolo,che s'incaffa in vn feno grande, che ha queflo offo nella parte di lotto; Et nella parte1 dinanzi,verfo il lato di dentro del piede; nella qual parte fa il calca- gno vn lungo foflbjcouerto d'una cartilagine,& quefto offo fa vn tubercolo, che è nella parte piu baffa della tefta di queflo offo, che dicemo incaffarfi nel feno del nauicolare. Nel mezzo di quefte due congiunture,cofi il calcagno,come il tallonefon'afpri;& hanno certi feni profondi, de quali nafcono certe legature, di natura di cartilagine, che gli legano fortifsimamente infieme. Dell'offo b t.i.ii.iii.fl t.vi.fi.x.r e Iib.ii.t.xy. fi. xvij. i d la med.g e lib.ii.t.xr. 1.2.3. f lamed. E O P g t.vi.fi.x.N n lame.tra'I ©el'N i li.ii.t.i.ii. iii.cTA k t.v..fi.x.o 1 la med. A DellOfsa. 24 Dell'Offo del Calcagno, & del Nauicolare. Cap. 5 r. a t.n.ui.a.t. - ;••■.....—• ---L fecondo offo del piede fa il aCalcagno;& è il maggior di tutte, & tanto duro, co- b't i fiA I me ^ Pr'mo# ^r Per k* Parte <" ^otto ' f°Pra laquale b pofiamo il piede, è tondo, & al- La parte baffa -J-quanto largo,afpro,& difuguale, per cagione de mufculi, che iui nafcono. Al fin di delCalcagno. e la med. Y quefla parte verfo la banda di dietro, fi fa vn groffo tubercolo ; dalla cui partec dinanzi Vw tube* ò hb .11. ta. nafce jj i mufcij0 che diremo piegare il fecondo offo delle quattro dita : & quel pezzo W A- re o/o rfi i parte e la med.Aa * ^carne mufculofa,che diremo diuiderfi in quattro parti, & florcere le quattro dita ver cxv. N fo il pollice. Quefto tubercolo ferue,che fermadofi fopra il calcagno, non ammacchia- l'offitio di que- mo i fopra detti mufculi. La parte di fopra di quefto offo dalla banda di dietro dell'offo, fio tubercolo. chiamato il T allone,fin'a quella di dietro del calcagno,è alquanto tonda, & inculata nel mezzo;& ha vna picciola afprezza,nella qual s'inferifeono le legature del maggior {kin- coyite del tallone. L'vltima parte di quefto offo eCce piu notabilmente in dietro, che gli ftinchi della gamba,ilche ferue,che piu ficuramente ci tegniamo in piede. Et nel fuo fine f li.ii.t.xiiii. verfo dietro Ci veggono certe afprezze,cV riuoli,ne quali s'inferifee la piu forte cordadel f f °.M ChC corP°>come ^ mo luogo diremo . Il lato di dentro di quefto offo,è manifeftamente cu I' l**o di detro p* 3 pò nel mezzo,& rileuato da capi, per cagione de procefsi, che fi fanno ne fuoi fini. Per ddl'offo del cai g li.ii.t.xiiii. quello feno pafsano piu ficure le corde de £ mufculi,che vanno alla parte di fotto del pie *,m' x e n de,accompagnate da vna vena,vn neruo,& vna arteria,ftorcédofi vicino alla parte di die- tro,del proceffo dinazi di quefto lato; il cui lato di dentro dicemo fare vn feno,nel quale s'incaffaua vn tubercolo deU'offo del tallone ; & delproceffo di dietro di quefto lato di- h I1b.11.ta. remo nafeer ilh mufculo, che difuia il pollice dall'altre dita. 11 lato di fuori del calcagno Quel di fuori. * non ha feno alcuno,anzi è afpro,difuguale,& fcarnato, eccetto,nella parte di fotto, della s hb. n. t.ii. qUal nafee il ' mufculo,che fepara il dito picciolo dall'altre dita; ite nella parte dinanzi,che k lib.^'.'u. ^ hftfo A alquanto incauato ; & da luogo, che pasfino per lui le corde delk fettimo, & vi. $*• ottauo mufculo,che muouono il piede. Dalle parti dinanzi di quefto offo,quella,che è Laparte dinan fcontro al dito pollice, & fa quella punta, come proceffo, che dicemo far piu fondo il ZJ «(' Wft* °f~ lato di dentro di quefto offo,fi congiunge folamente ( come habbiam detto ) al tallone. &' Ma quella di fuori,che rifponde in fito al dito picciolo,per la parte dinanzi è lifcia,& co- uerta d'vna fdrucciolofa cartilagine,& ha vna tefta ammaccata, alquato fofpefa da lati,& i ta.vi.fig. x. incauata nel mezzo,che s'incaffa non in vn feno, (come diffe il Vefalio) anzi in vnal tefta A. 4* del quarto offo del p ettine del piede,fimile al dado (che è anchora couerta d'vna cartila- gine) mediante quella forte di congiuntura,detto Artrodia,fpetie della Diamoli. Il ter m a me .© 200ir0 del piede fi chivima"1 Nauicolare, per effer fimile ad vna nauicella;& ha nella par ilnauicolare. n la med. te di dietro vncupo,& lungo "fieno, nel qual s'incaffa(come habbiam detto)la tefta del- ira © el N \0ft0 dcl tallone. La parte dinanzi,che è couerta d'vna fdrucciolofa cartilagine, moftra Laparte dinan tre faccie,o lati,ne quali s'incaffano le tre° offa del collo delpiede,in ogni lato vno. Que Zjdiqutflo of- ftilati fon tanto piani,che non fi può vedere alcun foffo,o tubercolo in loro;ma il reftan &' te verfo la banda di dentro del piede è il maggiore,& piu rileuato; perche l'offo,nel qual s'incaffa, è anche piu largo,& cupo,che l'altre due offa del detto collo. La parte di fopra Quella di fi- fa quefto offo è gobba,& alquanto fimile ad vna Rotula ; ma è in certa forma afpra; & di F* • quefta afprezza nafcono i legami,che legano quefto offo co quel del tallone, & co quel- le del detto collo. La parte di fotto è alquanto fcauata,& aiuta a fare il voto del piede; & è quefta parte più afpra, che quella di fopra, perche le legature, che nafcono di lei fumo che. P °^a. del ....... più forti. Ha anchora oltre di ciò quefta parte verfo la bada di dentro vn feno, per ilqual fim,li,anZaccn ph.n.t.iu.y ritorecndofi paffa la corda del fefto p mufculo, che muoue il piede. Quefte tre offa del quelle della ma calcagno non hanno fimiglianza fra fé fteffe, ne con quelle del bracciale. »•• e la med. I.2.3 a t.vi.fì.x.1. Del Collo del Piede. Cap ?2l i'3-4* ' T ^ ^•°^° '^d Piede è alquanto fimile al bracciale, fé ben no ha piu,che quattro offa. Quante offa ha I Dellequalitre,chenonhannopropionome,ficógiungono(comehabbiamdetto)al »*«&> del pie- J-nauicolare. Il quarto,che è alquanto fimile ad vn dado ha fei lati; il primo di loro dt' verfo innanzi, ilqual dicemo congiungerfi alle due offa del pettine del piede; il terzo E a verfo la med. » li.iit.xr, fi.i.vx Libro primo Yerfo dentro, che fi congiunge all'offo dell'ifteffo collo,che gli è vicino; il quarto rifpon de al lato di fuori del piedcA e fi poco piano,che quafi non mcrta di effer chiamato lato; il quinto mira aH'insìì,& non Ci congiunge ad altro offo; il fefto mira all'ingiii,ne anche fi congiunge ad offo alcuno, & è più difugualev, che niuno de gli altri. In quello lato è vn feno b lungo,per il qual paffa la corda del fettimoc mufculo,che muoue il piede;& vn tu- b bercolo,mediante ilquàle fi pofa in terra. Maperche alcuni lati di quello offo fon :di tal e modo itr/etti, & difuguali, che non fon molto fimili a que del dado, anzi paiono grandi- nofi;lo chiamarono gli Arabi Offo gradinofo; altri il chiamarono Polimorphon,come il Cuneale,per quelle,che ha,diu«rfe forme. Quefto offo fi cógiunge(come habbiam det- tare tre offa, to) al calcagno; & fi ferma in terra. Le altre tre offa, & il nauicolare non toccano terra, anzi fanno di quefta parte vn profondo fieno. Quefte offa del collo fon differente fra fé Differenza fra fteffe,infigura,grandezza,& fito,nonmeno,che quelle del bracciale. Perche quello, che le tre offa del £ fumile al dado ; & il primo ( che è.quello,che o ecupa la banda di dentro del piede, ) fon tali* del piede* ^u g1.an(jjjCne ^ue[ fo mezzo; & quel,che è fimile al dado, è maggior del primo.Et fi co- me quello fi diftende molto verfo il calcagno, cofi il primo efce innanzi, più che quei di mezzo. Il terzo offo(che è quel che fta appreffo a quello,che pare vn dado)è maggior, & efce più innanzi che'l fecondo ; ma anici-idue infieme fanno la figura di vn cuneo ; perche fon larghi di fopra,& ftretti di fotto. lì terzo fi riftrigne particolarmente piu di fotto, & eCcG piu innanzi,& feende piu che'l fecondo,che refta nafeofto fra'l primo, e'1 terzo; & nella punta più baffa di quefto terzo s'inferifee vna corda del quinto'1 mufculo,che muo- d lame.Dt uè ilpiede.Nondimeno quefte offa tutte infieme fanno vna figura, alquanto tonda di fo- pra,& incauata di fotto,come fi vede nel piede. Tutte quefte tre offa,fono attaccate l'u- ne all'altre;iui vicino la parte di dietro, che fi congiunge col nauicolare,col mezzo d'una fdrucciolofa cartilagine; per l'altre parti fono alquanto feparate, & fi congiungono me- dianti certe legature di natura di cartilagine. P A i Del Pettine,o Pianta del Piede. Cap. 5 5. Ettine del Picde,fi chiama,parlando propriamente,Ia parte* di fopra del piede, a t. vi.fi.r.i. 'fra'l e olio,& le dita; & Pianta laparte di fotto,che rifponde al pettine. Pure io chia- "• "•• ""• ' mero quefte due parti indifferentemente, hor Piata, hor Pettine, per effer tutta vna Qjunte offa ha cofa. ^ perche gli altri Anatomifti fanno cofi. Quefto Pettine del piede è fimile a quel della mano,eccetto, che ha cinque offa; lequali tutte fi congiungono per fuo ordine a que del collo,con certe tefticciuole Iifcie,& cofi poco rileuate,che co ragione fi potreb- Comefi eogiun he dire,che fi congiungono di piano. Di quefte offa,quel,che foftiene il pollice3s'inca£- aTtluodel t' - ^a ne^ Pr*mo ^ C°H°) il fecondo,che foftiene l'indice,s'incaffa nel fecondo . II terzo,che dg. foftiene quel di mezzo,s'incaffa nel terzo; gli due vltimi s'incaffano nell'offo fimile al da- do; nepiu,ne meno,che habbiam detto cógiungerfi all'ottauo offo del bracciale gli due della palmu,che foftengono il dito picciolo, & quel di mezzo. Et fi come dicemo effere vn ofsicello fimile al feme del fefame fra la congiuntura dell'offo, che foftiene il dito pic- ciolo^ quel del bracciale,cofi ne piu,ne meno,fe ne vede h vn'altro nel piede,fra la con- [, t.vi. fjg. x, giuntura del quinto offo del pettine, ite il quarto del collo. Et fi come dicemo, che l'offa x /x del collo del piede vfeiuano piurvne,chel'altre,innazi;cofi anche quelle del pettine efeo no piu l'vne,che l'altre a dietro. Ma tutte fon groffe in quefta parte, & hanno certe tefte quafi triangolari,col mezzo delle quali fi congiungono l'vn'offo all'altro da lati ( che fo- no in certo modo lifci,& piani)mediante quella forte di congiuntura detta Artrodiadpc tie della Synartrofi. Nel reflo,fin che fi congiungono alle dita,fi vano faccendo piu fot- UuacuofraPof tili,& aguzze di fotto,& tonde di fopra;& fra l'un'offo,& l'altro fi fa vnc fpatio,nel quale c lamc^-VT fa delpettine. fta vna parte di quella carne d mufculofa, che diremo piegare i primi articoli delle dita. d lib.ii.t.xv. ■so°noaWoffadel ^*a Per ^a P11^^01''' fi cógiungono alle dita, fon del tutto fimili a quelle della palma del- 6.»«L le dita. hi mano; & hanno fa fua giunta,che finifce in vna tefta tonda, alquanto piu lunga, di fu in l\fii che fcfiie giu,che da dentro in fuora,laqual s'incaffa in vn feno,che fanno le prime offa delle dita, ve t pollice non Qpmmo nel fuo. Ma quel,che foftiene il pollice,ha nella parte piu baffa di dietro, che fi . c brecchia,che fi vede nell'offo delle tempie ;& perciò il cerchio di quefto offo è al- quanto afpro tutto intorno. Et l'offitio dell'Orecchia è raccoglier l'aere; &far,che fac- Voffith deWo- cia piu ftrepito nell'intrare; come chiaramente fi vede, quando alcun gran vento ci per- "* cuote in faccia;perchefa vn grandifsimo romore nell'orecchie,entrando per loro,come per lumaca, o chiocciola. Delle^CartilaginidelNWb. Cap. 38. t li.ii.r.iiii.lr T. ---A il Nafo cique Cartilagini,delle quali* le due prime nafcono del fine dell'offa del lapr'ma,&fi 1—J nafo,& feendendo in giu,fi fanno a poco a poco piu tenere ; & finifeono, come in conda <*rtilagi- JL -L vna legatura di natura di cartilagine/accedo tutta la parte dinanzi del nafo,dal fin m del "*&' dell'offa,*™ dia fua punta. Nafee anche vn'altra cartilagine dal proceffo dell'ottauo offo l* '«■%•• del capo,che dicemo diuidere il nafo per mezzo,tenera come legatura, laqual fcédendo • innan2Ì,ficongiungeper laparte di dentro alla parte dinanzi deÙedue dette cartilagini, E 5 fecondo Libro primo b t.vii. fi.iu. iiii. v t.Vii.fi.y t.vii.fi.iiii. fecondo il lungo loro.Quefta cartilagine fende per mezzo il nafo,dall'offa in giù; cV fiale due fue fineftre;& fi diftende tanto in dentro,che fi cógiungc coll'oflb, che diuide il con la quarta, & cauo del n'-^°) c^c rifponde al palato. Oltre a quefte cartilagini ne fono .anche nel nafo quinta. altre b due,affii piu tenere & neruofe delle prime; ognuna delle quali fa il principio della b la med-L finellra del nafo dal fuo lato. Quefte cartilagini, per la parte di dentro, fi congiungono alle fu dctte;& elle fole fi muouono;& per virtù loro 1 altre. Le parti di quelle cartilagini piularghe,&tenere,fonoda lati del nafo ;& le chiamano gli Anatomifti le ali del nafo, perche s'aprono,& ferrano,quando rifìatamo,come due ali. Delle Cartilagini del Gargarozzo. Cap. 39. laprimaCarti t Gargarozzo3 è il primo buco dinanzi a que due, cheli veggono nelle fauci; per lo * t.v;i.fi.j,ij. Uato2Z»1. g*T~ I tlual Paflfa laere a Polmoni > comporto di tre cartilagini. Delle quali la prima b è nella garoso. j^ ^^ ^ dinanzi,& fa quel nodo della gola,che communalmente chiamiamo la noce; & è molto maggiore, che niuna delle altre ; & dalla banda di fuoric è gobba,da quella di dentro d è cupa,come rotella,ò feudo antiquo;per la qual cofa fu da latini detta Scutifor Verchepiufi di- me,che vuol dire fimile ad vn feudo; & è affai piu larga di fopra, che di fiotto. Et anchor moflra la Noce che paia, che efea piu in fuora ne gli huomini, che nelle donne, per cagion di certe glan- negli huomini, dole,che hanno elle da Lati di quefta cartilagine, che fanno tonneggiare il collo, & co- ffee nelle donne. ^ ianoce; nondimeno,& in effe,& in efsi efce fuora vgualmentc.Ben è vero,che tutto il gargarozzo delle donne è minore,che quel de gli huomini.Et in amédue fi diuide que- fta cartilagine in due parti,come chiaraméte il dimoftra vnae riga,che la diuide per mez- e t.vii.fi.i.ii. zo d alto a baffo ; & fi vede fenza tagliar la cartilagine, nettando bene le legature, che le iii. G H fon di fopra.Si che affai piu giuftamente fi dourebbero chiamare di ic cartilagini, ch'una; pur perche gli altri l'han chiamata vna,veggendo forfe,che ne gli huomini era già vnita, io pariméte la chiamerò vna. Laquale con nella parte di fopra,come in quella di fotto,ha due procefsi,da ogni lato vno;& que dif fopra fon piu lunghi, & fi congiungono a lati di f .t:v"%'i'- fotto § dell'offo chiamato Hyoide medianti certe legature h neruofe. Quelle di fotto1 fi "t"y]g v E F LafictndaCar legano alla parte di dietro de k lati della feconda cartilagine. Qiiefta feconda cartilagine h li.ii. t.xvi. tilagmedel gar ^ minor,che la prima;cV maggior, che la terza; & è quafi tutta fituata1 nella partedidie- fi.ii.iii. g*ro^o. ^ j gargaro220 appre(r;0 ja c5na fena gola.Et fopplifice per la parte di fopra,& di die- * .c:vn- fi;ll'« & ° 11 1 « e 1 e j> r J „• e nii.v.c d tro tutto quello,che alla prima manca per far veramente la figura d un leudo antiquo;tac k t.vii.fi.viii. cendo da ogni lato vn groffo proceffo,m nella fine di ognuno de i quali è vn feno, nel e F qual s'incaffano i procefsi di fotto della prima . Et dalla parte di fiotto fa vn cerchio inte- 1 t.vi. fig.vii. r.o,la cui parte dinanzi fi vede nella gola,di fiotto al fine della prima cartilagine. Quella VH1' . fi . feconda cartilagine è n piu lifeia dalla banda di dentro;& nella parte di dietro,che rifpon vi j'K ' de alla canna della gola,ha vna lunga ° riga,rileuata, come fchiena,fiecondo il lungo fuo, n t.vii.fi.ri.1 col mezzo della quale fi diuideno i due ^ fieni, che fi fanno in quefta cartilagine ; de quai ° t.yii.fa.vii. diremo nafeer due 1 mufculi,che s'inferifeono nella terza. La parte piu alta del lato di die v!"' , j. tro di quella cartilagine finifce in due lunghir tubercoli, da ogni lato vno, medianti i q quali fi congiunge,come diremo,alla terza cartilagine. Laparte pius balla della feconda q li. ii.t.xvi. è alquanto fonile, iui doue fa il lato di dietro del gargarozzo, & feende piu in giù, che ^-V,:P . niun'altraal che fu fatto,perche d'indi nafeeffero i mufculi,r che diremo feendere diften r ^p q'V'' dendofi per tutto il lungo della feconda cartilagine,& inferirfi nella terza. A quefta carri r t.vii.fig.vi. lagine non diedero nome gli Antiqui; perciò la chiamarono alcuni quella,che non ha no vii.viii.L me.Il Vefialio la chiama Annulare, per effer alquanto fimile all'anello,che portano gli ar- c !'• ."•t,xvl" Laterza Cam c[eri Turchi nel dito pollice della mano diritta.La terzavcartilagine del gargarozzo chia t"v^ { g jt dt due. " mata ^a ^rec^ Aritena, che vuol dir Boccale o Inghiftara,per effer lei( quado è intera,& x.xi. couerta dalla tela,che abbraccia la fauce per la bada di dentro)affai fimile alla bocca d'un baccal da lauar mani;anchor che veramente fi componga di due* cartilagini,legatelentif x la med.R8 {imamente infieme,medianti le dette legature,& la tela,che abbraccia il gargarozzo;pur perche ftando couerta con le dette tele pare vna; & perche il più de gli Anatomifti no la diiùde,io la chiamerò fempre vna;Ma aduertendo, che fi diuide in due;& che in ogn'una y «•▼»• fiS,r* parte di loro fi vede vn x fondo feno,nel qual s'incaffano i tubercoli, che dicemo hauere ^[' y,*. fi. v;. laz feconda cartilagine^ in modo che tutta quefta cartilagine fi può mouere ,non meno vii.viii.P La palma, 0pettine della ma- no,xlpoftbraccxale. 1.1.$.Le dita. 1.2.3. L'offo delianche. 1.2.3. I^offo del gallone. 1.2.3. Loffo del pettignone. 1.2.3 •!•* cartilagine, che gittuge t of- fa delpettignone. L'offo Tauoia. I. del Lib. I. 27 Dichiar. delle Fig. del Lib. I. nz * a a b ce def hh ii k // m n o P 1.2.3 'L'offo della cofeia. 1.2.3. Il proceffo di fuori dell'offo della cofeia, chiamatoti Rotatore. 1.2.3 'ilproceffo minor del medefimo offo. 1.2.3. La rotula del ginocchio 3 la patella, la girella. 1.2.5. La gamba dalginocchio ingiù, che h due offa. , 1.2.3.// maggior ftinco della gaba, 0 la tibia. 1.2.3.// mm°r (lineo della medefima, la fì- bula. 1.2.3 -Legiunte de ifiinchi, che comun tmen- te chiamiamo i talloni;delle quali la $ mo (ira quella difuori,& la ^ quella didentro. 1.2.3. L'offo del tallone, il tallone, l'offo della baledra. 2.3. L'off del calcagno. 1.2.3.// nauicolare. 1.2.3.// co^° ^elpiede, il tarfo,ilqual fafii di quattro offa; de quali i tre che fon notati co quefte lettere d,e,f, chiamaron i Greci Cai coides;tl quarto,che nota la g, chiamano il quadrato, & l'ottilatero, il fimile al dado, & ilgrandinofò. i.z.$.La pianta,0 pettine,ofuola del piede,eh ha, cinque offa. 1.2.3.le dita del piede. 1.2 .■^.L'offa come fime di fé fame. _. 3 .Lepute,oprocefii della maftella inferiore. llterzoofitteuo dell orecchio. 1.2 .ilprimo buco del quarto offo della mafcel- la fuperiore. 1.2.3 'La fpina deltoffo de galloni. 1*La prima commeffura della mafcella fupe- riore . HH rr ss tt uu x 7 K 1 2 3 5 6 7 8 9 io 11 *4 M 16 »7 18 2.3./ procefii de Uti,de nodi,de lombi. 2.3.Quei di dietro. 3. Gli alti. 3./ bafii. 1.2 .L'angolo che fanno le cartilagini con le co fie oue fi giungono. 1.1.3 .Lagiuta di fopra deltoffo delthomero. 2. Quella di fitto, &* particolarmente la tefia di fuori. 1. 3 .Lagiunta del maggior (lineo del braccio. 1.2.3. La giunta del minore, preffo al brac- ciale . 1.2 .La giunta del medefimo ,preffo al gomito. 1.2 .il procedo dauanti del maggior ftinco del b raccio. 1.1.La parte di dietro chiamata la punta del gomito. 2.3. La girella. i.$.La imprefiione che fi fa nella tefia dell'of fio dell'homero. i.z.$.Lagiunta difotto dell'offo della cofeia. 1.2. i.Lagiunta del minor ftinco della gam- ba , prefio al ginocchio. 1.2.3. QgcttlMcl minore, prefio al fopra detto. i.z.$.llprocefio comepuntaruolo del minor fufello del braccio. 12.13.1.2.3 .Laparte dell'ofio deli0anca,che chiamiamo la punta del gallone. 1 .ilprocefio piu baffi dell'ofio del gallone. 2.3 .il fieno più bafio di quefl'ofio. 1(5.3. La teda piu hafia della offo della co fida. 1.2.3.// collo dell'ofio della cofeia. 1.2.3 'La tefia piu alta dell'ofio della cofeia. V Tauoia. II. del Lib I 8 /»* owfiC*'!*1 %iimm(à$mé(iiiiA Dichiar. delle Fig.delLib.I. CD E GC J£FG I K L M N O QJL RR SS V X z aa & Tauoia. IIII. Fig. I.II.III. IIII. & V. LA Prima Figura moftra la naturale fior ma della tefta da vn lato. L'altre mo- ftrano diuerfe figure ftraordinarie,che tal volta accade hauere ; & la prima partico- larmentc moftra certe offa , commeffure, & buchi della tefta,& delle mafcelle; & per- ciò la notamo con le lettere. Laxomm.efiura coronale. La lambdoide. La fagittale. Lo fpatio fra la fcagliofa^ la lambdoide. H. La fcagliofa. L'ofio della coronella. il medefimo dalt altro lato. Quello della fronte. Quello della collottola. L'ofio delle tempie. ilmaggiorprocefiodeltofio cuneale. Qj ifprim'ofio della mafcella difipra. Vn procefio di quefl'ofio, che fa maggior il fof- fo delle tempie. R.L'afprezza da cui nafie il mufculo delle te- pie, che chiude la mafcella inferiore. il quarto ofio della mafcella fuperiore. il procefio del prim ofio della mafcella fuperio- re, dicuifafiiyna parte dell'ofio giogaie. il procefio dell'ofio delle tempieri cuifafii C al- tra parte dell'ofio già detto. La commefiura di quefl'ofio. La commefiura, che giunge tofio cuneale a quello delle tempie. La Riga commune all'off cuneale,&* a quello della fronte. La commeffura commune all'offo cuneale, & quarto della mafcella difipra. La commeffura commune all'offo della fronte, & alprimo della mafcella di fiopra, &* al cuneale. il proceffo largo della mafcella inferiore, & il luogo doue s'incaffa. il proceffo fimile alla mammella. La mafcella inferiore. il luogo doue fi giungono i rami delle cumeffu- re,che feparano la mafcella di fopra dall'offo n o P H rr s f tt CC F MMM NN PP ooo OS SA VX Y d f h i k / m m nn ot> dellafronte. il fecondo offo della mafcella di fopra. il buco dell'orecchio. il terzo offo della mafcella difipra. il quinto offo dell'tfieffa. La feconda commeffura della medefima. il primo buco commune di quefla mafcella. il fuo proceffo aguzzo. il primo buco deU'offo della fronte. Figura Sefta. ( lVefta Figura rappreseti il fondo della ^^^ Caluaria per la parte piu baffa ; & ac- cioche meglio fi poteffe vedere, leuamo via la mafcella di fiotto. / termini della commeffura lambdoide. Parte della commeffura fcagliofa. Vna gran parte dell'offo della collottola. Parte dell'offa delle tempie. 2.3.4.5./ procefii di fotta dell'offo cuneale, che fon quattro,notati con quefli numeri. ^ 2.3.4.5. L'offo cunealeQ il prim'offo della mafcella di fopra. // quart'offo dell'ideffit. L'offo giogaie. La commeffura del medefimo. ui di fotto è la commeffura commune all'offo cuneale, et al primo della mafcella difipra. La commeffura commune al cuneale ,& al quarto affi della mafcella detta. La commefiura commune al quarto & fecon- do offo di queda mafcella. La commefiura commune all'ofio dellafronte, & alla mafcella di fopra. il feno nelquals'incafia la mafcella di fitto. il procefio fimile al puntar nolo. il procefio fimile alla poppa. Le tedtcciuole dell'offo della collottola. nn.Tutte quedelettere mofiranoicapi della commefiura lambdoide,& prefio alla m, è il quinto buco dell'ofio della collottola. La riga che congiunge la lambdoide. La riga che comincia dalla fopradetta,et mon- ta per le tempie,la quale al principio è piu to fio duùfione che riga. Laparte Tauoia.III.del Lib.I. ^9 Dichiar. delle Fig.delLib.I 11 nn r I B C D E F G H La parte della commeffura, che circonda l'offo cuneale commune a lui3 & alle fei offa della mafcella di fopra. il fido paro d'offa della mafcella fuperiore. Vna riga,che ya dall'offa delle tempie ad in- trare nell'orecchio,^* pare che diuida lorec- chio dall'offo. L'aferezi dell'offo delle t empie, & il pro- ceffi ,che guarda yerfo la riga, commune al l'offo della collottola, & il cuneale, & prefio a lei è il terzo buco commune. il fettimo offo della mafcella fuperiore. ilfecondo buco commune della medefima. La parte afpra dell'ofio della collottola. il buco dell'orecchia. ilfecondo buco dell'offo delle tempie. il terzo buco di qued'offo, che è fopra queda lettera;^ il quarto, eh'è maggior,è di fitto. il primo buco de i communi. il quarto offo della mafcella di fopra. il forame della midolla fpinale. Figura. VII.& VIII. f j Vefte due Figure moftrano la mafcel- ^"^la inferiore ; la fettima per la parte di fuori ; l'ottauaper laparte di dentro. i. 2 .il proceffo p tefia di queda mafcella 3 col qual fi giunge alla mafcella fuperiore. 1.2.// collo di quefio proceffo. i. 2 .il proceffo di quefla mafcella, nel qual s'in ferifee il mufculo delle tempie . 2 .Vna afprezza fatila qual s'inferifee il mufeu lo, eh'è nafiofo nella bocca. i. 2 Vn afprezza nella qual s'inferifee il ma- fticatore . i.Vnforame,per ilquàle entra yn ramo del terzo par de nerui delle ceruella. i.// buco,di doue efce il detto neruo. z.Certi tubercoli, ne quali s'inferifeono i mu fculi,che muouono quefla mafcella, & di do- ue nafcono alcuni mufculi della lingua. rr AA 00 AA n 22 E F G H l K L M N O P 1 F , Dichiar. delleFig. del Lib. I. D 1.2.3 .La levatura del primo nodo delcotto,che abbraccia il dente del fecondo nodo, che no talaD. ££j 1.2.3./ procefii de 1 lati del prim'offo. F ; 2.3 .L'agrezza ch'ha il primo nodo nétta par- te d'auanù in luogo del proceffo di dietro, il quale fimilmente nota la M . 1.3 .il proceffo di dietro del fettimo nodo, ilqtta le non èjpaccato. 1.2.3./ procefii piu alti di quefli nodi. i.z.I corpi di quefti nodi. i.z.I due primi procefiifiraordinari, che fino ynper lato,preffo atta parte più alt a de cor- pi de i nodi. 1.2 .Laparte de iprocefii de latiftraordinaria. M G HH IH K LL MN O 1.2 1 *AB * C D EF H IK LMN . I procefii più bafii di quefti nodi. . z .1 buchi de 1 procefii de 1 lati. Figura. VII. QVefte due Figure rapprefentano l'offo della radice della ligua chiamato Hyoi de. La prima dimoftralo dalla parte d'auan ti infieme con i fuoi procefsi, che fi congiun gono a i procefsi dell'offa delle tempie fimi- li alpuntaruolo. La feconda il dimoftra per la parte di dietro, e tolti viai procefsi. .La parte dauanti del maggior ofiiciuolo del l'offo hyoide;& in particolare la >*4,&la B> notano yna cofiicciuola;la * fletta nota un tu- bercolosa C,yn feno, chefafii in quefla parte. .Laparte di dietro di queflo maggior ofiiciuo lojaquale è alquanto compreffa. . I lati piu bafii dell'offo hyoide, li quali in- fieme con l'ofiiciuolo di mezzp rapprefen- tano la Ipfilon y. 1.2 .La congiuntane di quefli lati più bafii col primo ofiiciuolo. i.z.La punta del lato piu baffo,la qual fi giun- ge al procefio della cartilagine, del garga- rozzo fimile ad yn feudo. i.z.I lati più alti, <& più fiottili, & tondi del- l'ofio hyoide. ì.Tre ofiiciuole che fi giungono ordinariamen te alle punte dei lati più alti dell'offo hyoi- de. isfB CD EF GH IK LL MM NN OO PP RR 1.2 iAB LL NN Tauoia. VI. Figura. I. QVe s t a Figura rapprefenta tutta la fchiena infieme con l'offo grande, & il codione,da vn lato. il cotto,i fitte nodi del quale moflrano i fette nu meri, che fono fiala *A ,&ta B. Laparte della fchiena, che fa le fpatte,i dodici nodi detta quale fegnanoi numeri, che yeg gionfifra la C, & la D. I cinque nodi de 1 lombi. L'offo grande,il qualfafii di fei nodi. il codione,che fifa di quattro. I corpi de nodi detta fchiena. Et nota,che quello ch'io fegno in alcun nodo,s'ha da intendere in tutto il reflo. / procefii de 1 lati di quefti nodi. / procefii da baffo di quedi nodi. I procefii di fiopra. I procefii di dietro. I buchi,di doue eficono i nerui della midolla fpi- nale. La cartilagine,che è fra Funo, & l'altro nodo. Figura.II.& III. QVefte due Figure rapprefentano l'offo t grande,o venerabile,infieme co'l co- dione.La piu alta moftra la parte d'auanti,& la pi ubaffa quella di dietro, & la terza nota il codione per fé fteffo. CDEFGHI K 1. Quefie lettere notano dieci nodi, che feguitano dopo l'vlùmo de lombi;i fei primi de 1 quali notano l'off gran de,i quattro yltimi il codione. M R i.z.Iprocefii de 1 lati di quefti nodi, et in particolare le due LL notano il largo del proceffo del fecondo nodo. La R il tubercolo del procefio del lato del quinto nodo, nel qual diremo non inferirfi legatura alcuna. OOP Qj> 2. // latofintfiro dell'offo grande, nel qual s'incaffa l'offo del gallone. Et in par- ticolare le due N N,notano il fino longo,che vedefi netta parte dauanti di quedo lato. La P Qj modrano quel che fi vede netta pam di dietro.Le due O 0,la cofticciuola,che diui- de quefli Dichiar. delle Fig.delLib.L 32 T VX r bb dd •fz 1.2 1AB de quefli duefem. Et nel feno di àetro la P, nota il feno, chefafii netta parte piu alta. La Qj quel chefafii netta più baffa, la P, la co- dicciuola,chegli diuide. 1.2 .ilprocefio più alto del latofinifiro del pri- mo nodo deU'offo grande. z.Vnfèno, che fi vede netta parte piu alta di dietro di detto procefio, nel qual s'incaffa yn tubercolose tiene il proceffo piu baffo dett'ul timo nodo de i lombi. z.Le labbra di queflo feno detto.Et particolar t mente la V nota il labbro dauanti; è la X, netta prima & feconda figura nota quel di dietro. i.z.La congiuntura dei procefii piu bafii dei primo nodo di qued'offo co 'lpiu alto delficon do,laqual vedefi in molti;<&* è fimile a quella che fanno i medefimi procefii ne nodi de lobi. 1.2. La congiuntura de i procefii de i lati de t due primi nodi di qued'offo. i.z. il tubercolo del fedo nodo,che giungefi al primo del codione. 1.2.3 .Vna legatura eh'è di natura di cartila- gine,eh'è fra nodo & nodo nel codione. z.^.La cartilagine, ch'attaccafi att'vlùmo of- fo del codione. 2.1 procefii di dietro deU'offo grande. bik 2. Quefte lettere fono alquanto coperte con l'ombr a, & notano il forame di quedo offo,per lo qual paffa la midolla detta fchiena &ifpitti, che tal volte veggionfi fra i pro- cefii di dietro. 3.4. $.6\ 1.2. Quefli numeri notano i buchi di doue efeonoi nerui. Figura. IIII. QVefte tre Figure notano la a Pletta del le fpalle da tre parti. La prima dauanti; a feconda di dietro; la terza in lato,laquaIe è di figura triangolare.il cui maggior lato è di verfo dietro,& piglia dalla Y alla Z,paffando per la X. Il minore è piu alto,dalla Z alla A, parlando perla a. Quel di rlezzo è dauanti dalla Balla Y. [. z. il fieno nel qual s'incaffa l'off dett'home- ro;et in particolare netta fecoda figura la kA. nota la parte fuapiu alta,ch'è piufiretta;la GH K B quella eh'è più alta e più larga ; e netta pri- ma la sA nota la parte più rileuata di que- do fino, di cui diremo nafeer due legature, che legano queda congiuntura , & il princi- pio di fuori del primo mufculo,che piega ilgo mito. CD i.z.il cotto detta paletta; et in particolar la C, nota la radice del proceffo di dentro di queda paletta. EfF 1.2 .ilprocefio di dentro di quefta paletta; & in particolare la F nota il tuberco lo di lei,che giungefi atta clauicola. La E, nota la giunta, che fi vede nella punta del procefio. La f, no- ta l'afprezga di cui nafee la legatura, che va a tnfirirfi nel procefio piu alto di quefla pa letta chiamata la punta dell'homero. z.Laradice,o nafeimento della fpina c'haue- mo detto hauer quefla paletta netta parte di fuori . 1.2.3 'La fpina di queda paletta; & in parti- colare dalla H,atta K,notafi il proceffo ch'ha uemo detto chiamarfi la punta dell'homero; & la K nota la giunta di quefio proceffo. La I \ I laparte piu grafia di quefla fpina. L 1.3 .Vn feno nel qual s'incaffa la clauicola. WM |i. Certe ìmprefiioni,chefanno le code in chie- da parte . NO 1.// più profondo detta parte d aitanti detta pa- lettate rifponde atta G&attaH della fi- condafigura. P 1. L'orlo che fa il lato d'auanù detta paletta. p 1 .In quefla partefafii il primo lato piufiretto; & è piu rileuata,accioche di lei nafeeffe il ter zp mufculo,che muoue il braccio. Vn feno,che fasfi in quedo lato dauanti,del qual nafee il fecondo mufculo, che ftende il gomito. .L'orlo detta parte di fuori del lato dauanti detta paletta dette fpatte. ,.il fino di cui nafie in buona parte il terzo mufculo, che muoue il braccio. VV z.ln quefla parte la paletta e alquanto piu fca- uata dalla parte di fuori per cagion dell'orlo c'haillato dauanti, perche quetto eh'è fra le due V V& tra la G,& la H, è più fittile, & mafiiccio.. X11.2.3 .Lagiunta del maggior lato detta palet- ta pmffo Dichiar.delle Fig del Lib. 1. r B C D E Hi K LM t a preffo al principio detta fua fpina. 1.2.3. La giunta del canto più baffo detta pa letta. 1 .Laparte del più alto canto di queda paletta, che fi rileua alquanto verfo la parte fua da uanti. 1.2.3. // canto piu alto del mag gior lato di quefla pai tta. 1.3 Vn mezjxp cerchio, chefafii nel lato piu alto di queda paletta. il feno,chefafii nella parte di fuori di quefta pa letta, fra la fpina, & il proceffo fio più alto; & in particolare la b, nota la parte più fitti- le,& trafparente di quefta palettata C,nota yn (pitto,che vedefi molte volte in quefla par te,di doue entrano le vene, che mantengono quefto ofio. Figura. V. QVefte Figure moftrano la Clauicola fineftra; la prima per la parte dauanti, & di fopra; la feconda per la parte di dietro; la terza dalla parte di fotto. * 1.2.3 .La tedicciuola detta Clauicola,chegiun gefi att'offo del petto. 1 .ilprimo canto detta tefticciuola. 1.2.3. il ftcondo. 1.2.3. //1 erzo. 1.3 Vna riga rileuata, che vedefi nella parte d'auanù della clauicola all'incontro del primo . angolo,che notamo con la B. z. 3 Vna riga rileuata, che vedefi netta parte piu baffa detta clauicola ; & in particolare la G, nota vnajprez^za, che è alfine di quefta N O CL riva. o [. 3. Laparte di mezzf>p*u fonile & mafiic eia, et quafi tonda. i.z.In quefta parte camminando la clauicola vrfo il proceffo piu alto della paletta detta fpalla fafii più larga;& per laparte piu alta, che fi nota fimilmente con la 1 fin atta K, fafiigobba. : Vna afprezza,che vedefi nella parte d'auan ti detta clauicola,eh'è molto fcauata. l.La flanatura ,chefafii nella parte più larva del lato di fotto detta clauicola,la quale è al- infigMr d r.iii.2. in certo modo rapprefentano quefta figura, fé ben niuno propriamente la rapprefenta, ra' e.,i",lll'x*ta* eccetto quelli,chefeparano ile pollice & il picciolo da gli altri, i quali la rapprefentano t affai bene.Da quefta figura pigliarono tutti 1 mufculi nome,(come dicemo)non oftante, f t.xi.fi. ii. eh e.molti di loro la hanno affai differete.Perche alcuni fon triangolari, come ilf primo, g t.x.H IK che alza il braccio.Altri fon quadrati,come il Sterzo della paletta della fpalLj& ilh primo • l'.v,ì'x vr del minor fufello del braccio; &iprimi,che aiutano'a dimenar le guance. Ve ne fono di k Cf il ii a cjuelh>cne han cinque lati,come il fecondo,k che muoue il braccio;& ' il fecondo di que, 1 ta.vi.R. ta. che muouono il petto; il quale fé ben par quadro, nondimeno,confiderato il fine,tanti vii-L fono i lati,quate le dita,collequai s'inferifce.Di quefta medefima figura è il principio del m t.ii. V V P primo m del ventre; & affai più lati ha il mufculo, " che fala tela della palma della mano; n 1.1 n. x ^ tutt j que>cne finifeono in diuerfe corde. E parimente ftrana cofa à vedere la figura del o t. xii. A quarto ° della fchiena,il cui corpo è fimile alla radice dell'Aloe, & le fue corde alle barbe • t.xii ii.r di quella;nepiu,ne meno è pl'undecimo,& più lungo di que, che muouono la fchiena. q t.viì.A E parimente da notare la figura della 1 Diaframa,che farebbe molto fimile al pefee chia» mato Razza,fe tal pefee haueffe feffa la coda.Ve ne fon d'altri,che fon tondi,come quello del fondamento;quel del collo della vefcica.Altri fono aguxzi in punta,& altri d'altre di- uerfe forme,che per non effer proliffo mancherò di dirle, final trattar di loro particolar- mente. Per hora balli fapere,che altri hanno largo principio,& ftretto fine, altri al con- trariojalcun'altriiono ftretti,& lunghi,alcmi'altrifonlarghi,& cortijhanno alcuni Uprin Cipio r tini. Libro fecondo cipio ftretto,alcuni largo;alcunifonforati,alcuhi nò.Et quafi tutti fon d'uno iftcffo co- lore,eccetto,chc quando fono fcarnau,biacheggiano,come nerui;quado pieni di carne, fono del fuo colore,quatunque fi vegga fempre alcun fognale de fili neruofi,chc paffano . per loro.Et fé ben alcuni di loro paiono liuidi, ò di color di piombo, non e perche fian cofi ; ma è,perche fon couerti d'una tela tanto groffa,che non lafcia vedere chiaramente Differenza tra il mufculo, & fa vn colore mifchiato fra biancho, & nero. Son'anchora differenti 1 mu- mufculi mfito. fc^ m flto. perche alcuni ftanno più in fuori,alcum piu in dentro ; alcuni fccndono in obliquo verfo innanzi,alcimi montano anchora in obliquo,pur innàzi ; alcuni montano diritti,alcurii intrauerfando ò aggirando.M a tutti ferbano fempre la medefima maniera di fili,checaminano,fecódo l'andare del lungo del mufculo,dal principio al fine;eccctto ^ in quelli delle labbra,r & gote, che pare, che habbiano molte forti di fili intricati, l'uno r jjjjj A che feruono i coll'altro. Secondo la diuerfità di quefti fili ha ogn'uno de mufculi,diuerfi offitij;& per fili me mufcult. cio que,che fanno piu mouimenti,come quelli della lingua,labbra, & guance, hanno piu forte di fili,tanto intertefsuti gl'uni con gli altri, che con difficultà grandifsima fi poffo- no diftinguere.GU altri, che habbiam detto hauere vna fola fòrte di fili, non li hanno da ogni parte vgualmente raccoltane vguali ; perche quelli che hanno ftretto principio, & largo fine,hanno i fili nel mezzo del corpo del mufculo, piu fiottili, & più feparati,che al principio o fine; que,che hanno larga tefta,& fottil coda,li hàno piu diuifi nel principio, che al fine;quelli,che fon piu fiottili da capi,che nel mezzo,li hanno al contrario;que,chc fono vguah,li hanno anchora vguali. Ma i mufculi,chc hanno vn principio A due corpi, hanno fimilmente due forti di fili,ogni corpo la fua; & oprano, come fé fuffero due mu fculi,vno dietro l'altro,che haueffero il pricipio aguzzo, & il fine finiffe in vna corda ton iute Uffere^ da. Ci è anchora molt'altre differenze fra i mufculi; perche alcuni fon grofsi, alcuni fot- dtmufculi. ' tjii; ajcuni camofi,& con alcuni fili fparti; altri neruofi al principio, & dipoi fi fanno car- nofi,alcun'altri fon cofi per tutto; alcuni nano vn nafcimento,alcuni due ; & quelli nafei- mentifono,od amendue neruofi,od amendue carnofi,o vno carnofo, & l'altro neruofo. Differenza tra Sono anchora differéti ne lor corpi(corpo chiamo quella parte del mufculo, doue i fili mujculindcor- ftanpiu appartati, & ha piu carne in mezzo);perche tal volta il corpo del mufculo fta al f* principio, tal volta al fine;alcun'altrafta in mezzo,alcun'altra è tutto corpo.Alcuna volta è il mufculo diuifo in due corpi ;& delle volte ha nel mezzo certe imprefsioni bianche, Ne/fe corde. & neruofe,che lo fanno parere di diuerfi corpi. Sono anchora differéti nelle corde;per che alcuni le hanno larghe,alcuni tonde;alcuni corte,alcuni lunghe; alcuni diuife in mol Differenza nel te,alcuni nò,anzi delle corde di molti mufculi fé ne fa vna. Ci e vn'altra differenza nel- f'ffitto- roffitio;perche alcuni aiutano à muouere dirittaméte,alcuni in trauerfo; alcun'altri fan- no amendue tali mouimenti.Prefuppofto quefto cofi in commune,ferà ben trattare par ticolarmente d'ognun diloro,cominciando da que della faccia ; ne quali ferbarò tal'or- dine,che (i pofsino tutti vedere in vn corpo. * De Mufculi della Fronte. Cap. «e. I mufculi della -j- Mufculi della Faccia fon tanto confufi,& intricati,chehano caufato gran contradit- facàafon dfufi I tione tra gli Anatomifti; di modo,che ne il Vefialio s'accorda con Galeno; ne il Real -L do,col Vefalio.Io feguirò in quefta parte il llealdo,che mi pare gli habbia meglio di la frate ha due ujfi che niun'altro,come diuerfe volte ne ho fatta efperiéza. Dico adunque, che la Fróte mufculi. ha a n li.i.t. iiii di montano alquanto,cammuiando verfo le fauci,fin'all'inferirfi nella radice della lingua, . fi'Viii-H con yn iarg0 fìne,fimigliante al principio. Quefli mufculi ( fecondo che dice il Vefialio) non fon piu d'uno,che ferue a premer la lingua con la mafcella inferiore,quando diritta- mente,quando da lati,fecondo i fili,che oprano.M a a me pare, che fiano due ; & che fer- uino piu toflo a cauar la lingua, che à premerla in dentro colla mafcella. Oltre a quefti Le d*fferenZ< o ta.xv. fig. mufculi ha lalingua(comediceuamo)molte°differéze di fili, medianti i quali fa tutte le defil,dtUaltn xxvi.KKLL differenze de mouimenti,che ogni di prouiamo. Et tutti quefti fili fi leganoA fuftenta- p la med. 11 no nellap legatura della lingua; la quale fé bene è affai fiottile,& di natura di tela, ferue al- la lingua,come p fpina teneraA facile a piegarfi,fecondo che la lingua hauea di bifogno. De Mufculi,che muouono il Gargarozzo. Cap. 14. a li.i.t.vii. fi. t -«-Abbiamo detto,comeil Gargarozzo hatrea cartilagini,© cinque parlando piu ix.x.xi. I—J rigorofamente; le quali tutte fi muouono,medianti dieci mufculi propij, & otto . • r ■ jL J-communi.De propij,i quattro primi ftanno da ognib lato due, fituati nella parte \\pimort(tìh. iiii.N. tì.'v! fua di nanzi verfo i lati; & fon corti,larghi,& fottili,& carnofi ; & fta l'un fopra l'altro ; & do, terXs > er O nafcono della parte della feconda cartilagine, che fta fotto alla prima, con vnprinci- lMrt0 Mufculo pio carnofo; & s'inferifeono nella parte piu baffa della prima cartilagine. Et quel di fo- ~ Gargaro^- pra ha i fili,che cominciano dal fine della prima cartilagine; & feendono in obliquo ver- ' fo in nanzi,infino al finire nella parte della feconda cartilagine,che rifponde al lato di nan zi del gargarozzo. Et quel di fotto ha i fuoi fili, che montano al contrario, in obliquo fimilmente innanzi.Di modo che quefti fili di fopra, da ogni lato, co i fili di fiotto, fanno vna >{<. L'offitio di quefti mufculi è di congiungere laprima cartilagine colla feconda, per chiuder quella feffura del gargarozzo,fimile alla linguetta de Flauti. Quelli quattro mufculi fi trouano ordinariamente nella guifa detta; pure in alcuni fé ne troua vn folo da v»m«/c«/o che ogni lato0alquato piu groffo.Et in quefti fi trouano ( come molto bene notò il Vefialio) fi ritroua in ai- due picciol mufculijche nafcono,vno per lato,nel mezzo della riga della feconda cartila- ""»• e.. .^.•.':.t,vjl.'5j gine,fecondo il lungo fuo; ognuno de quali feende in obliquo fin' all' inferirli cnelpro- Al'tx\i'fi vi ce^° ^ f°tto ^el fuo lato della prima cartilagine ; & amendue fopplifcono al difetto di vii. P °iuei che mancano. Gli altri quattro ftan pofli,da ogni lato due, in tutta la parte di die- Uquinto, ©• t e lib.i.t.vii. tro della feconda cartilagine,fecondo il lungo fuo,iui,doue fi congiunge alla canna della fe^°' ^fi.vi.vn. L g0ia>£t d j due primi di loro nafcono,ognuno dal fuo lato,con vn principio carnofo,del il P O dei 1^ partee di fotto della feconda cartilagine;& montano diritti,faccendofi alquato larghi, la vi. & vii. fin'all'inferirfi con vn fin neruofo nella parte f della terza cartilagine,che fi congiunge co figura fi con la foconda.Ognun di quefti mufculi fa vn feno nella cartilagine,fecondo il lungo fuo,tan Y TfìC d ci to Pro^onci0'cne tolti via i mufculi,refta la cartilagine, nel mezzo dell'vno, & dell'altro, ma & vnde rileuata,come fchiena, Gli altri due fiano 8 attaccati a quefti; & fon del tutto carnofi; & il fettimo , ©• cima. nafcono,ognuno dal fuo lato,della parte della feconda cartilagine,che rifponde alla par- ottauo. g f;xv|..figu. te di dentro della prima; & riceue il proceffo h piu baffo di lei, con vn principio carnofo; tvi,vl"j fi & quindi monta in obliquo,fin'all'inferirfi in tutta quella parte dal fuo canto della terza viii.ix. T ' cartilagine,che lafciò feoperta il primo. L'offitio di quefti quattro mufculi è di tirare la H 3 terza Libro fecondo terza cartilagìne,verfoi lati del gargarozzo, alle parti di dietro ;& confcguentemente 1/ nono, O it- aprire la feffura del gargarozzo fimile alla lingua de flauti.il nono,1 & dccimodlan fituati i Ja me. n.vi. fMW- nel fin della terza cartilagine, iui, doue il gargarozzo fi congiunge k alla canna della gola; ^^ t & doue la terza cartilagine fi congiunge colla feconda. Et ognun di loro nafte dal fuo ìj.11i>v#h canto del fine della terza cartilagine, iui, doue s'appreffa alla prima ; & monta pel mezzo del corpo,o fondamento, della terza, fin nel jfuo mezzo,iui, doue fi congiungono le due parti di quefta cartilagine; nella qual parte finifce congiungendofi col fuo compagno. Quefti due mufculi,fon corti, & tondi di fuori,come vna pera ;l Se fon di dentro della fa- 1 la mede. fi. gura di quella cartilàgine,a cui fono attaccati; & fon piu larghi,& grosfi,nel fine, che nel vi.vn. P Voffitiodelqut principio. Et è lor offitio premere il corpo della terza cartilagine, & vmre *lue fuoi la- reSL Gana~ «; & per confeguente premer la linguuccia detta. Moftrano chiaramente quelli mufeu- ro-%0. liqueftacartilagineefferdiuifapermezzo;percheinaltrouiodo non potrebbero dop- piarla^ chiuderla quefti; ne aprirla i quattro,che congiungono la prima colla feconda. Due Mufiuli\ Oltre a quefti dieci mufculi,ne mette il Vefialio altri due,che ftringono la terza cartilagi- ne; mette U v« ne colla prima. jj quali dice effere larghi,& carnofi,come gli altri ; & che ftanno fituatrjda ' ogni lato vno; & che nafcono infieme del mezzo della prima cartilagine, fecondo tutto il lungo della parte fua di dentro ;& che ognun di quefti mufculi ha tre pnncipij in tal guifia diftinti,che par,che fiano tre mufculi, ma che in effetto non fono, che vno ; il quale nel principio mota in obliquo,infino all'inferirfi nella parte di nazi della terza cartilagine dal fuo lato;& che l'offitio fuo,& Ifieme delfuocópagno,èdidifcoftareilati della terza cartilaginei tal guifa,che la linguuccia,che fta nel fuo mezzodì chiude tato,che no lafcia vfcir fuori l'aere.Quefti due mufculi io non mai gli ho potuti vedere,ne meno il Realdo; quatuque tal cofa amedue ifieme affai volte l'habbiamoA no fenza diligéza,eercato; anzi détro del gargarozzo nò fi vede alcun fegno di carne;& p ciò no mai affermerò effere tal mufculi nell'huomojfin che no i vegga.Nò p ciò ho voluto macar di porgli,p dar materia ad alcuni curiofi di vedere,s'effer poteffero piu diligenti di me.Di tutto il refto de mufeu li detti,quattro aprono il gargarozzo,che fon quei, che congiungono la feconda cartila- gine con la terza; gli aItri,o fian fei,od otto, feruono a chiuderlo. I mufculi communi I due primi M« delle fauci,cofi chiamati, perche non nafcono del gargarozzo, fon otto. De quali i due (culi communi m primi cominciano dalla parte di fotto "dell'offo hyoide ;& fon larghi, Se carnofi ;& fi m lamed.fi. del Gargano congjung0no moito da canti; & quindi vanno ali'in"giù,diuidendofi alquanto, l'vno dal- i-».F.t.v. O **' l'altro,fin'all'inferirfi,ognuno dalfuo lato nella parte piu baffa ° della prima cartilagine, £ £ "^ ap con vn fin largo,& carnofo,quato era il principio.Ma tutta la parte di quefti mufculi,che prefl-0 i>n feende per lo lato di nanzi della prima cartilagine,fi congiunge à lei con certi fìli,come fa Voffkiodique- l'vn mufculo con l'altro. Et l'offitio di quelli mufculi è feparar la prima cartilagine di fti due. nanzi del gargarozzo da quella di dietro,tirandola alquanto in su. Vicino al fine di que- 1/ terXg > & fti due mufculi fé ne inferifeono P altri due nella prima cartilagine,quafi tanto larghi co- p la mede.G 3-*rrt-* me quegli; i quali nafcono della parte di dentro dell'offo del petto,appreffo la canna del- t.v.P la gola,convn carnofo, & ftretto principio ;& d'indi montano per fopra il gargarozzo, faccendofi a poco,a poco,piu larghijfin'aH'inferirfi nella parte già detta della prima carti- lagine.Et l'offitio di quelli mufculi è di premer le parti di fotto della prima cartilagine, tirandola all'in giù; Se infieme ftrignere vn poco la canna del polmone ; laqual cofa aiuta fi,che non raddoppiamo la voce nel parlare ; fi che il gargarozzo non fi flarghi d'auuan- !/ quinto, ©» taggio. Il quinto,& fefto, * ftanno intrauerfati; Se nafcono infieme d'un medefimo prin q t.xvi.ng.i. feflo. cipio, della parte di dietro dellar canna della gola,che rifponde alla fchiena, ognuno dal ii.iii.iiii-v.I fuo canto,fecondo il lungo fuo; & quindi fi flendono al trauerfo in nanzi, attaccandofi r ^"^'{f fempre alla canna della gola,per tutto lo fpatio,che lor toccano, & faccendofi continua- mente più larghi A carnofi,fin'aH'inferirfi ne lati della prima cartilagine, fecondo il lun- Vcffitìo di que- go fuo. L'offitio di quefti mufculi è di tirare verfo dietro i lati della prima cartilagine ; fìi Mufculi. & congiugnerla in tal modo con la fecondarne ftrignédo la lingua del gargarozzo, fac- ìl fittimo, e ciano vfcir fuori la Noce. Il fettimo, s&ottauo,che fono quafi tondi,nafcono del mez- s lamedfig. ottano. zo della parte di dentro dell'offo hyoide ;& s'inferifeono nella radice1 della couerta del t VfJ^a. fig. gargarozzo,chiamata|da Greci Epiglottis,perche fta fopra la lingua delle fauci.Si uegeo ,ì.ììì.ììì.v.L no chiaramenttf ne buoi, & in alcun'altri animali ; nell'Huomo fan'ad hora ( fé ben ne ho aperto molti)in niuno gli ho potuti vedere.Anzi la medefima couerta fa da per fé quefto- offitio, De Mufculi 44 offitio,medianti certi fili neruofi>che haue,affai fuffieienti a farlo/enza aiuto d'altro mu- fcido.La qual cofa mi fa vn'altra volta dubitare della diligenza del Vefialio; benché in tan to'gran volume è degno di perdono,fc tal volta fu ftraccurato. Tornado al mio propofi- to, dico, che'l gargarozzo non ha particolar legatura, eccetto che vna fottil tela, che ab- braccia le congiunture delle cartilagini; ma ha da ogni lato, appreffo la terza cartilagine, vna glandola, che'l mantiene humido. Pi De Mufculi,che muouono il Braccio. * Cap. i^. Er ch e non fi poffono bene veder que mufculi,che muouono la paletta della fpal- la; & molto meno que della teflaA della fichiena,fenza fcoprire que, che muouono il braccio; Per ciò mi par da trattar prima di que,che muouono il braccio; i quali fo- ^ no in tutto fette. Il primoa cominciaci mezzo h di tutto il lungo del petto, ognuno dal j0STS^ccSJw t.iii.L fuo lato(nella qual parte fi toccano quafi,l'vno l'altro); & delle cartilagini,che s'inferifco b t.i.dal K al no m juj. & cofj anchora delle cartilaginic della fettima, & ottaua colia ; & della d meta e la med.dal ^e^a clauicola,verfo l'offo delpetto. Laparte, che nafee della clauicola, è più carnofa; R al S quella,che nafte dell'offo del petto,è piu neruofaA fiottile; quella, che nafee delle cartila d la med.dal gini,che s'inferifeono nell'offo del petto,è del tutto carnofa; quella,che nafee delle carri- R al L lagini della fettima,& ottaua cofta,vicino alla forcella dello ftomaco, per vn poco di fpa tio è fiottile, & neruofa. Dopo a quefti principij fi fa quefto mufculo affai piu carnofo A e c.i.iiii. Q^ groffo; ma fi va riftrignendo,fin'aH'inferirfi cone vnalarga,forte,neruofa A corta corda, di fotto al collo della tefta dell'offo dell'homero,nella parte di dentro, alquato verfo in- nanzi,fccondo il lungo fuo. I fili di quefto mufculo non paiono tutt'vni,per effer il prin- cipio molto largo A il fine molto ftretto.La qual cofa fa,che que,che nafcono della par- te del principio,che è appreffo la clauicola,fcendano; & que,che nafcono delle cartilagi- ni della fettima & ottaua cofta,montino,in tal modo, che quando fi vengono a feontra- f t iiii Q ^q116 di fopra paffano per fopra que di fotto A fanno co loro f vna. >J< Que ,che nafco- no dell'offo del petto, attrauerfàno dirittaméte,fenza montare,o calare. Ma,perche tutti efsi feruano vn medefimo andare,che è dal principio al fine, io mai non direi, che fuffero diuerfe forti di fili ; anzi gli chiamo tutt'vni.Chiamigli,chi vuole,diuerfi,con quefto,che intenda il lor progreffo.Potrebbe anchora alcuno dire, che fi diuida in due, guardando alla differenza de fili,che ha. L'offitio di quefto mufculo è di tirare il braccio ài petto» Voffitiodtque- fenza effere aiutato da aleun'altro mufculo ; perche egli ferue per tre,per quegli tre prin- "* ">* ° ' cipij,che hà.Quando oprano i fili, che nafcono della clauicola, lo tirano piu in su ; quan- do que delle cartilagini della fettima,& ottaua cofta, il tirano all'ingiù ; quando que, che nafcono dell'offo del petto,lo tirano dirittamente,verfo il petto; quando oprano que di fopra,& que di fotto infieme, tégono il braccio fermo,p la ragione vniuerfale,che Ogni filo tira verfo il fuo principio. Quello mufculo per la parte di nazi è tutto carnofo, final fine; per quella di dietro fi fa liuido A neruofo innanzi,che finifea. Et tutt egli ha cinque - t.i. dal L lati difuguali; il primo S piglia dalla metà della clauicola, fin'alla parte piu alta dell'ofi- al K fo del petto ; il fecondo " tutto l'offo ; il terzo ' piglia dalla punta della forcella dello fio- h- ài\ K al R macojfin'alla parte piu baffa,doue s'inferifee ( quefto lato è quello, che fa l'orlo di nanzi k dal O al L del foffo dell'afcelle); il quarto fecondo il lungo del capo del mufculo; il quinto k dal ca- 1 t.i.P.t.ii.M po fin'alla metà della clauicola. Il fecondo1 mufculo,che muoue il braccio èfimilmen- il fecondo Mu- c.iii.K.t.iiii te molto carnofo ; & ha affai varij principij, benché continuati in tal forma, che pare vn fiul0>the muoue g.ta..v.y. ta. mufcul0 fofo,fatto di molti.Et nafee di mezzo della clauicola,fecondo il lungo fuo, ver- tl &racc'° • c^xi.&ìi? ' *° f homerOjaPPreflo il fopra detto; & del proceffo della paletta della fpalla, chiamata la punta dell'homero,iui,doue fi congiunge alla clauicola ; & di tutta la fpina della paletta, con vn principio neruofo,che fi fa fubito carnofo,groffo, Se rileuato ; & nell'ifteffo mo- ti t.xi.fi.iiD do fi va m riftrignendojcome vn triangolo,fin'all'inferirfi nell'offo " dell'homero, fecon- o cxi.P do il lungo fuo,alquanto in obliquo dalla banda di nanzi a quella di dietro,affai piu baffo del fuo collo,con vna molto forte corda,mifchiata fra carneA neruo, ma piu neruofa di dentro,che di fuori. La figura di quefto mufculo è fimiIeaquellaletteradeGreci,chia- tAfignradtqut mata Delta A, per la qual colalo chiamarono Deltoida. Alcuni altri il chiamarono Epo- rcuiodel \rac- mis,che vuol dir cofa,che ftia fopra l'homero; perche abbracciaA cuopre la cogiuntura tio. dell'homero. Libro fecondo dell'homero . Io lo chiamerò fempre quel, che alza il braccio ; ò il fecondo, che'l muo- ue. I lati di quefto mufculo fon tre.° Il primo piglia dal mezzo della clauicola, fin'alla 0 ta.xi.fi. ii. punta dell'homero ; & d'indi paffa per fopra la fpina della paletta della fpalla, final fuo la- dal A al C to maggiore. Il fecondo P dalla medefima clauicola, all'ingiù ,-tìn'allato di dentro del Py ° Pet fin di quefto mufculo ; mediante quefto lato fi congiunge quefto mufculo al primo . Il p ja med.dj terzo 1 lato cammina in obliquo, alquanto verfo in nanzi dal lato maggiore della paletta A al D della fpalla ( iui, doue nafte la fpina di quefta paletta ) final lato di fuori del capo di que- q la med.dal fio mufculo. Di quefli fcc lati il primo è maggiore, & gli altri due minori. I fili di que- fto mufculo fon diuerfi, ( come nel primo ) fecondo, che fono i fuoi principij. Perche que, che nafcono della fpina della paletta,vanno in obliquo verfo innanzi ; que, che na- fcono della punta dell'homero, vanno diritti all'ingiù ; que, che nafcono della clauico- la, vanno in obliquo verfo dietro, ma quando arriuano al fin del mufculo, non s'incru- Voffitìo di que ciano , come que del primo, anzi fi confondono alquanto. L'offitio di quefto mufculo (io mufculo. £ d'alz ar il braccio verfo diuerfe parti, fecondo i diuerfi fili, che ha. Perche, quando o- prano i fili, che nafcono della clauicola, l'alzano verfo laparte di nanzi del collo, & del- la faccia; quando oprano que, che efeono della punta dell'homero, & della clauicola, che fta attaccata con elfo, l'alzano dirittamente ; ma fé ritirano que, che nafcono della fpina della paletta della fpallad'alzano verfo dietro.Et è da notarcene quefti principij no nafcono di tutto il largo delle fopra dette offa, ma delle parti loro piu rileuate, faccen- ìlterXs mufeu- do come vnariga alquanto larga. Il terzo r mufculo, è carnofo, & groffo, & incerta r ta.xiii. S.t. lo ' forma tondo, comparandolo a gli altri mufculi di quefta congiuntura ; & nafte con vn ™- ix'^VI!1 principio carnofo del fine l del maggior lato della paletta della fpalla ; & in parte ancho- x.xii.R.t.xi] ra del medefimo lato ; benché molto piu da quel dinanzi, à cui s'attacca fin'alla metà. Et L poi fi fepara fubito dalla paletta, & monta verfo innazi, fin'all'arriuare all'offo dell'home- * t,xi*J:!Ì* '■ ro, nel qual s'inferifee con una forte, & corta corda, nel medefimo modo, che habbiam detto inferirti il primo ; Se tanto vicino à lui ( benché alquanto piu à dietro ) che non ve piu luogo di quanto fi poffa inferire lar corda del quarto mufculo del braccio; è ben ve- t t.vii.Q io, che tal uolta s'inferifee alquanto piu uerfo la tefta deU'offo dell'homero, che'l primo. VOjfitio dique Et è offitio di quello mufculo tirare il braccio uerfo le fpalle,al contrario del primo,che fio mufiulo. lo congiungeua colpetto. Il quarto v mufculo nafte delle punte de procefsi di dietro u t.ii.r.t.». quarto mu- ^e nofc (je]]a fchiena, dalx fefto nodo delle fpalle fin'alla metà dell'offo erande, con vn °'£'x"Y'\ t fculo» . . ,. o r i i „r -ii- i ° i • • i i x ta.x. dall principio diritto, & fottiie come vna tela ; & monta ? in obliquo da amendue ì capi del ai s principio,per fopra i mufculi,che muouono il petto,fan'ali'arriuare à quella parte delle co y t.ii.l m.ca- fte, che efce piu à dietro ; & iui fi fa carnofo, Se groffo ; & dapoi cammina riftrignendofi minàdo uec à poco, à poco ; Se faccendo il lato di fuori del foffo dell'afcella, finifce di fotto al col- ° lo dell'offo dell'homero, fecódo il lungo fuo,nelmezzo delle corde del7 primo, &a ter- * t.iiii.Q^ zo mufculo, con vn fin forte, largo, Se corto. Di modo che'l mufculo ha tre lati difu- a c*T11, guali ; il più lungo de quali è quel, che monta in obliquo, dall'olfo grande verfo in nan- zi, per fopra le punte delle cofte illegitime,fin doue habbiam detto finire; dopo quefto, quel che va fecondo il lungo del filo della fchiena, dall'offo grande fìn'al fefto nodo del- le fpalle; il terzo ,& minore è quello, che fi parte dal proceffo di dietro del fefto nodo delle fpalle, Se paffa per fopra la punta piu baffa della paletta della fpalla, montando pa- rimente in obliquo fìn'al capo. I filib di quefto mufculo fon differenti fra fo ftefsi; per- b t.ix. 0> che que,che montano dall'offo grande, fon piu diritti, &flunghi ; il refto di mano in ma- no fon più corti, Se piu intrauerfati, fecondo che cominciano di piu in su. Quefta diffe- renza de i fili nafee, cofi in quefto mufculo, come ne gli altri, dalla larghezza del princi- VOfftto del pio. L'officio di quefto mufculo è di tirare il braccio in giù alquanto in dietro, piu ò ^dRracc"'fU ° meno * ^econdo che oprano i fili piu alti, ò piu bafsi. Il quintoc mufculo, che muoue il e t.xii.H. ». 1/ quinto mu - braccio, è molto carnofo ; & nafte del maggior lato della paletta della fpalla ; & empie xiii- x-t,vi* fculo. tutto d quel feno, eh e è fra il piu alto lato di quefta paletta, & la fua fpina ; nella qual par- V™i G** te fi congi unge all'offo, come fé di tutto quello nafeeffe. Ma come arriua alla parte piu d lib.'i.«.ii-ft. alta del collo di quefla paletta, paffa verfo in nanzi, fottoe a una molto forte legatu- t.vi.fi.iiii.b. ra, che congiunge il proceffo di quefta paletta, fimile ad vna anchora, con la punta del- c c'v*e" l'homero;& fìnifcein vna molto larga, & forte corda, che s'inferifee al trauerfo nella legatura di quella congiuntura. Quefto mufculo è alquanto lungo, gobbo di fopra, di fotto L De Mufculi 45" fotto è fimile al feno,che empie ; & ha i fili fiecòdo il lungo ; & è fuo offitio tirare il brac- V°ffitu> **<¥" ■• r -iti r n C I i • To 1 J'° cjtt">'° mU- f t.vn. I. ta. ci0 vcrf0 dietro,nleuandolo alquanto. Il fefto * mufculo e molto carnofo; ce occupa la fculo^ VMI Hf 1 parte di dentro di quefta paletta, che rifponde alle cofte ;& cominciando delSmaggiof il fefto Mufculo. due L L l^o fuo fi va riftrignendo,fin'aH'arriuare alla parte dì dentro di quefta congiuntura, nel- h la njed.K la qual s'inferifee con vna h larga corda,che fa come vn mezzo cerchio. La figura di que- lì0^'uoA* 1He~ Ho mufculo è molto fimile a quella della paletta; & il fuo piu alto lato fta tanto attaccato "° MuJc ° ' al quinto mufculo, che paiono amendue vno, che tiri la paletta innanzi; ma fé ben fi ri- fguarda,non è cofi,anzi quefto mufculo aiuta tirare il braccio a dietro, torcédolo alquah i t.xi.r.t.ii.I to innanzi. L'vltimo mufculo,' che muoue il bracci o,occupa tutta la parte di fuori del- l-v"""" Q*t *xii V ^ Palctta>dalla fpina in giù; Se è tutto carnofo ; & nafee delk maggior lato di lei ; dipoi fi k tTxi. dàl'H vafaccendo ftretto fecondo la figura della paletta,fin'aH'inferirfi nellaparte di fuori della al I legatura di quefta cógiuntura,con vna corda ' larga A corta A come vn mezzo cerchio ; 1 la med. k di modo,che i capi di quefti tre vltimi mufculi pare,che abbracciano,tutto intorno, que- lla congiuntura. Et è l'offitio di quefto mufculo florcere il braccio alquanto in fuori ; \]°ffiXt0 dt V"- _ ., rf-P. ... v ...l * fio mufculo. &lofritio di tutti tre e muouue il braccio tutto intorno. ■* Delle Legature,che congiungono i'Oflb dcll'Homero con le Palette delle fpalle. Cap. \G. Egano l'Offo dell'Homero cóle Palette delle fpalle,tre molto forti legature; & vna ordinana,che hanno tutte le congiunture,fimili ad vna tela ; La quale in quefta *<* legatura or cogiuntura comincia,come in arco,da gli orli del collo di quefta palettaA circon- jj"*"* J,,^ dando tuttala congiuntura s'inferifce,prima nel fine del lato di détro,della tefta dell'offo dell'homero; dipoi in tutto il lato di fuori; & finalmente nel collo di detto offo. Di que - * t,V,<* ^-e tre legature'le due prime fon tonde,come nerui; & la terza è alquanto larga. La a pri Jj* PrtmaPraor lfiTvi fi. ma d*tutte na^ce ^ e^a Punta del procefio dib détro della paletta; & s'inferifeec nelle par- vi. D ti di dentro A di nanzi,della tefta dell'offo dell'homero;& abbracciandola s'attacca for- d la med. I tisfimamente ad vna d impresfione,o feno, che habbiam detto farfi in quefta tefta.c La *•" fionda. e v'h* • feconda legatura(che è affai piu groffaA forte)nafce della f parte piu alta del collo della fiiiii-A* ' paletta,iui, doue fi mette di fiotto alla punta dell'homero ;& s'inferifee in § tutta la parte g lamed. E di fuori del maggior tubercolo della tefta dell'offo dell'homero,vicino al fieno, per doue h t.vi.n paflfa ilh principio di fuori del primol mufculo,che piega il gomito.Et il lato di nanzi di * t,v" quefta legatura s'attacca al lato di dietro della prima; & amendue infieme fanno vna lega k t.xiii. V turaintrauerfata,chc abbraccia la tefta di quefto mufculo detto. La terza k legatura na- *■* ttr"K* • fee dell'ifteffo luogo,che la prima; Se indi va in obliquo, fan'all'inferirfi in tutto il tuber- colo di fuori della tefta dell'homero,circondando la parte di dietro di quefta congiuntu ra ; perche non meno è largo il fuo fine, che'l principio. Oltre a quefte tre legature, le La 1uar!g l%a quali principalméte aiutano a quefto,che l'offo dell'homero non fi difluoe:hi,ò all'ingiù, %Vt u °"° I r „,..■.., !', v • rr r »\ . i li -ii re ,• i " ° i n i& • delTHomero. il °ln f n°re>vc n e parimente vn altra, che comincia dal proceffo di dentro della paletta ; Se s'inferifee (fenza toccar l'offo dell'homero) nella punti del più alto proceffo della me- defima paletta; & difende, che l'offo dell'homero non fi difluoghi verfo quella parte. Al- che anchora aiuta if principio neruofo del primo mufculo,che piega il gomitoli qual(co me diremo ) nafte della piu alta parte del collo della paletta ; & paffa fra quefte legature, per la impresfione,che fi fa nella tefta dell'offo dell'homerodcendendo verfo il gomito. De Mufculi,che muouono le Palette delle fpalle. Cap. 17. LA Paletta della fpalla fi muoue nel medefimo modo,che'l braccio, eccetto, che nò fi muoue tutto intorno; & tutti i fuoi mouimenti fa col mezzo di quattro mufculi. Ila primo de quali nafte della feconda,terza,quarta,& quinta cofta,& tal volta del- ll P.rmo M"fCH hi ^"ij la fefta,innanzi,che fi facciano cartilagini, co vn b principio largo A diuifo,come in mol ^ a^"*- te vgne,o dita,che fi attaccano, ognuno alla fua colla. Et quindi cammina verfo dietro, e la med.l faccendofi fempre piu ftretto A groffo,infino al finire in vnac corda larga,tra neruofa & carnofa,che s'inferifee nella parte di dentro del proceffo di quefta paletta, fimile ad vna anchora;faccendofi piu neruofo,iui,donde nafce(dalla giunta di quefto proceffo)il prin- cipio Libro fecondo cipiod neruofo della parte di dentro del primo mufculo, che diremo piegare il gomito, d la med. b Qiicfto mufculo e carnofo tutto,eccetto al principio; & ha fuoi fili,chc camminano, fon c-v,-a L'affitto di que- ^a incaualcarfijdal principio infimo al fine ; & è fuo offitio tirar la fpalla verfo il petto, in po Mufculo. s^Q in giocondo che oprano i falf,alti,o basii ; & dirittamente, fecondo che i fili tutti , , infieme oprano. Il fecondoc mufculo nafee della riga,che habbiam detto hauere al tra- e t.ix.r a.t. fJb M*~ uerfo l'offo della collottola, dal mezzo fan'all'orecchia ; il lato di fuori della quale e fi di- jj.-LK.Uii. feofto dal pizzo deH'orecchia,quanto è dal foffo della collottola; fi che diuidendo in due •'• ""•b parti vguah la parte dell'offo della collottola, che è fra il fuo foffo Se l'orecchia, fi vedrà manifeftamente, che'l principio di quefto mufculo occupa quella metà verfo il foffetto; Se congiungendofi nel fuo mezzo, col fuo compagno, amendue feendono per fiopra le I due primi lati punte de procesfi di dietro dell'offa della fchiena,hn'ali'ottauo nodo delle fpalle. Ognu- ni quefto Mufeu no di quefti mufculi ha quattro lati; vno, che attrauerfa l'offo della collottola, Se è largo, lo' quanto il fuo principio, il quale,béche fottile,è carnofo; l'altro, f che cala per mezzo del- f t. ix. dal L u le punte de procesfi di dietro dell'offa del collo,fin'all'ottauo nodo delle fpalle. Il terzo J^0 f^"4» *** § comincia dal fin del primo,appreffo il foffo della collottola; & feende in obliquo verfo g °aPmed.dal dietro,infinb all'arriuare alla punta del proceffo di dietro, dell'ottauo nodo delle fpalle; Lai Hpaf- nella qual parte faccendofi alquanto neruofo, fi congiunge col fuo compagno ; & amen- fando pel r due fanno vna punta, come di cocolla di cappuccio da frate ; anzi quefti due mufculi in- fieme fon molto fimili alla cocolla del detto cappuccio; & ognun di loro appreffo il fine 1/ quarto. ^ tra neruofo,& carnofo . Ilh quarto comincia dal collo della paletta, appreffo alla eia- h ja mei^ uicola; & feende fin'aU'ottauo nodo delle fpalle ; & è alquanto inarcato, & fiottile come H al G vna tela; ilche fu fatto,perche pefaffe meno A per confeguente deffe meno impedimen- to, o difturbo a mufculi, che ftanno nella parte di fuori delle fpalle, fopra le quali paffa. *Quefti due mufculi fon carnofi da ogni parte,eccetto iui,doue fi congiuntone alle pun- te della fchiena; Se tutti efsi fon fottili,toltane via quella parte, che s'inferifee fortemente I fili del fecondo nella punta dell'homero A nella parte più larga della clauicola. Itili1 di quefti mufculi » t'ix>° Mufulo della non ferbano tutti vn medefimo andare,per effer tanto largo il principio; anzi que,che na Pretta deI1* feono della collottola,& del collo,calano in obliquo verfo gli homeri,fin'all'arriuare alla ^* fpina della paletta della fpallaA alla punta dell'homero A alla tefta della clauicola ; & tan to piu fono intrauerfati, quanto di piu giù cominciano, infin'all'arriuare al fin del collo ; nella qual parte fon giuftamente intrauerfati. IVI a que, che nafcono de nodi delle fpalle, montano parimente in obliquo verfo gli homeri: Se tanto piu s'intrauerfano, quanto piu montano verfo il collo,fin che vengono ad effere tanto intrauerfati, come gli vltimi, che L'offitio di que- habbiam detto feendere per lo collo. Quefti fili dimoftrano l'offitio d'ognuno di que- fto Mufculo. fti mufculi effere,non folamente tirare in su la paletta della fpalla,ma parimente in giù, & verfo le fpalle,fecondo le lor differenze; di modo,che e fanno mouimenti contrarij,fen- za hauere fegno alcuno di diuifione,per la qual postiamo giudicare, effer più di due. Ma fé alcuno volcife dire,che e fon quattro,(come dicemo, che erano que delle palpebre di fopra de gli occhi)moffo folo da gli offitij contrarij,non mi parrebbe, che andaffe molto fuori del cammino; & allhora Ià*k d.iuifione loro farebbe dalla punta dell'homero, al pri- k 1* med.dàl 1/ terXo Mufiu- mo nodo delle fpalle. Il terzo l tnufculo,che muoue la paletta,nafce del proceffo de lati , £ .. del primo,terzo,quarto A quinto nodo del collo,in tal modo, che pare, che habbia due h. ta. viii.f principij feparati mediante il fecondo nodo ; benché tal volta nafte anchora in parte,del t.x.xi.C.ta. proceffo de lati del fecondo nodo.Et quefti principij nell'vfeire fra gli altri mufculi, che Xli'^t,xil'* abbracciano i nodi del collodubito fi congiungono,& fanno vn fiottile, & forte mufeu- ^*- L'cffitio dì que- lo,alquanto piu largo, chegroffo ; il quale s'inferifee con vn largo, & carnofo fine, nella fio Mufculo. parte di dentro del più alto canto, del maggior lato della paletta della fpalla, & la tira in ilquajto. 6ii verfo in nanzi,a lati del collo. Il quarto m mufculo è largoA fiottile, & da ogni parte m *•*• **I carnofo; & nafte dal quinto,fcfto, Se fettimo nodo del collo, Se de procesfi di dietro de tre primi nodi delle fpalle; éV s'inferifee n quali in tutto il maggior lato della paletta, con n .V^ vn fine carnofo A largo,quanto il principio; Se ha i fili, che calano in obliquo, da i nodi delle fpalle,fin'al maggior lato delle palette.Quefto mufculo fta fubito dopo quello, che habbiam detto effore fimile al cappuccio de frati ; & toltala pelle fi veggono nelle fpalle (da Iati di fotto deljfopra detto mufculo) le pùte piu baffo di quefto, & del fuo cópagno; L'offitio de quali c,di tirare la paletta a dictro,alquanto in su « DeMu- P: De Mufculi 44 De Mufculi,che muouono la Tefta. Cap. 18. Arlando del primoA fecondo nodo del collo,difsi,come la Tefta fi mouea,per *fe fola,& al mouimento del collo ; per fé fola fi muoue in nanzi, & all'indietro ; me- diante il collo dalati;come ognuno puote in fé fteffo prouarc.Amendue quefti mo- uimenti fi fanno,medianti molti mufculi. De quali tratteremo hora,cominciado da que, a t.xii.r.t.x. che la muouono particolarmente, i quali fono quattordici, fette per lato. Il primo,a & ilprimo^crfe- xi. A fecondo nafcono, ognuno dal fuo canto,della punta de procefsi di dietro, del quinto, condo Mufculo quarto,terzo A primo nodo delle fpalle, con vn lungo principio, che fubito, che fi parte e dal quinto nodo,fi fa aguzzo;& formonta allargadofi a poco,a poco,in modo,che quan- b x. xii. A do arriua al terzo,'0 & fecondo nodo delle fpalle, è tanto largo, quanto fon larghi i pro- cefsi de lati di quefti nodi; §c con quefta medefima larghezza monta, nafcendo leggier- mente delle punte di dietro',de gli cmque vltimi nodi del collo. Ma toflo, che paffano il terzo nodo,fi feparano, l'vno dall'altro, a poco, a poco, infino all'inferirli ognun di loro e t.xii.B C nell'offo della collottola,con vn finec intrauerfato, & largo, quanto è lo fpatio trai lato di fuori dell'vno di quefti mufculi, & l'orecchia ; & il lato di dentro del medefimo, Se il foffo della collottola. Di modo, che'l fine d'amendue è tanto largo, quanto è lo fpatio, che lafciano fcouerto,fra l'vna orecchia, & l'altra ; & il voto, che fi fa tra l'vno', & l'altro, d la mede. quando fi feparano,rapprefenta la figura d d'vn triangolo. Non meno rapprefenta ognu B E D no di quefti mufculi la medefimaehgura in certa forma,f e bene i lati fon molto difuguali; Via med. perche il primo è molto grande, & paffa per mezzo della fchiena ; il fecondo è vguale al C A primo ,& paffi per la parte di fuori; il terzo è molto picciolo A è quel capo intrauerfato, .a col qual s'inferifeono nella collottola. I fili di quefti mufculi camminano in obliquo al- l'insù,incominciando dalle punte de procefsi di dietro de nodi più bafsi ; & camminano verfo i procefsi de lati dell'offa piu alte,infino al finire tutti infieme nell'offo della collot* f t.x.xi.Bta. tola; perche a procefsi de lati s'attaccano molto poco,o niente. Il terzo/ & quarto mu- ji j-econd0 pah xii. F F. ta. fculo,cominciano con vno aguzzo principio,di mezzo de procefsi de lati del quarto, & de MufiuU,che xm.A.t.v.r qmntonocj0 delle fpalle, faccendofi dal principio carnofi, & di figura di lucertola; ma muouolaTefta. e t.xiii.A come arriuano al principio del 8 collo, fi conuerte ognun di loro in vna corda tonda ; Se di poi tornano fubito a effere carnofi fin'all'inferirfi nel mezzo della collottola, faccen- h t.Y. HI dofi nel mezzo fottili,ne piu,ne meno,che habbiam detto farfi ilh mufculo,che mouea la mafcella inferiore. Ad ognuno di quefti mufculi,in nanzi che s'inferifea, fene congiun- un'altroMu- ge vn'altro,che nafte del proceffo di dietro,del fettimo nodo del collo,con vn principio fculo. neruofo, & tondo, il quale formontando fi fa carnofo, & finifce infieme col fopra detto i t. xiii. dal nel mezzo della collottola, ' congiungendofi nel finirci lati del lato diritto,a lati del lato C al D manco. Si veggono cofi anchora in quefta parte altri due mufculi, vno k per lato ; che h[trt ^e # le t. xiii. F F nafcono delle punte de procefsi de lati, del fecondo & primo nodo delle fpalle, con vn principio,parte neruofo A parte carnofo; & montano alquanto in nanzi, faccendofi piu carnofi A larghi, fin'aH'inferirfi fortemente nella radice del pro ceffo dell'offo delle tem- i t Xl-^ q q pie,fimile alla mammella. Sotto a1 quefti mufculi,da ogni canto,è gran quantità di car- La carne, che ne;che nafte de procefsi de lati de nodi del collo; & monta in obliquo verfo i procefsi di Pa fra laefl* dietro infino all'inferirli nell'offo della collottola ; la qual carne ha i fili, che montano in *> ' obliquo, da fuore in dentro . Tutti quefti quattro mufculi fi veggono diftintamente fe- parati; ma perche paiono parte del fecondo paio,& perche feruono al medefimo offitio, che è alzare il capo, & in certo modo il collo ; & oprando que d'amendui i lati infieme, aiutano a piegare la tefta dirittamente verfo dietro; oprado folo que dell'vno;aiutano a m t.xiiìi.AB riuoltarla intorno. 11 quinto,™ & fefto,fon molto fiottili; & nafcono delle punte de prò- llterXspaìode n t.xiiii. fig- cefii di dietro del fecondo n nodo del collo,con vn principio non molto neruofo ; & ca- Mufcui' del1* ii,E minando in su dirittamente,(benche non tanto,che non ftiano piu feparati,quando fini- e> "' fcono,che quando cominciano)s'inferifcono con vn capo tódo,nel mezzo deU'offo del- la collottola. L'offitio di quefti mufculi è,oprando infieme, alzar la tefta verfo dietro ; o. la med.FG oprando vn folo,aiutare a dimenarla intorno. Il fettimo,0 & ottauo,ftanno fotto al ter- il quarto. p4ib.i.t.v.fi. zo P^0 * ^ ^on ^m^ a *u* *n ftftanza, forma, & fito ; & nafcono, ognuno dal fuo canto, vi.M ' con vn principio carnofo ,& fiottile, da lati del p tubercolo, che habbiam detto hauere il primo Libro fecondo primo nodo del collo,nclla parte di dietro, nel luogo, doue[gli altri hanno i procefsi di dietro . Quefti due nlufculi fi toccano nel principio, ma dfpoi nel progrcffo fi fcparano alquanto; & cofi feparati s'inferifeono nell'offo della collottola.Et l'ofritio d'amenduc è 1/ quinto. d'aiutare a alzare il capo. Il nono,^ Se decimodon carnofi, lunghi, eV quafi tondi ; & na,- q t.xiiii.H I feono dell'offo della collottola, appreffo il lato di fuori del quarto paio ; & fccndono in obliquo fin'all'inferirfi nellar punta de i procefsi de lati,del primo nodo del collo, ognu- r la med.D Il [efio. no dal fuo lato. L'vndecimo, s& duodecimo fon dclliflcllà figura di quelli,de quali ho- % lamed.KL ra habbiam parlato ;6V nafcono del prò ceffo di dietro del fecondo nodo del collo ;& t lamedjp- montando vn poco in obliquo,s'inferifcono ne procefsi de lati del primo nodo del col- P,c"°*l£ lo,nella medefimafonna,che i fopra detti. Ognuno di quefti mufculi infieme con ognu- no di que del terzo, Se quarto paio del fuo lato,fanno vn triangolo perfetto ; di modo, che'l terzo,il quinto A fefto paio,tutti infieme fanno lldue triangoli nella collottola, vno u t-xiuLAH nel lato deftro, l'altro nel lato manco. Il primo canto de quali è nel mezzo della collot- K B LI tola; il fecondo appreflo al proceffo di dietro del fecondo nodo del collo ; il terzo, ( nel triangolo del lato deftro) appreflo il proceffo del lato del primo nodo del collo,delme- Voffith del fé- defimo lato; Se in quel del manco al contrario. L'offitio del nono, decimo, vndecimo, ^°Va n t"~ ^ duodecimo mufculo è di voltare all'intorno il primo nodo del collo, fopra il fecondo, pa* ' " et per confeguente la tefta ; et oprando que del lato deftro, voltano il primo nodo del collo verfo dictro,al lato manco; oprando que di man finiftra,lo voltano al contrario; di modo,che i mufculi,che tirano la tefta verfo dietrodon dodici, contando il fecondo pa- ìl fettimo paio io,come due mufculi foli. Reftaci a contare que,x che la muouono in nanzi, i quali fon x t.iii.F.rji. de Mufculi del- due foli;& nafcono >',ognuno dal fuo lato,di mezzo della parte piu alta del petto A7 del- Lt.iui.e.t. "a ' la parte della clauicola,che fi congiunge, a quefto medefimo offo, con vn principio lar- v'^... go A neruofo .Benché affai più è neruofa la parte di quefto principio, che comincia dal- \ {"^ v l'offo del petto, che quella, che comincia dalla clauicola ; ma non per ciò lafcia di effere tutto il principio continuato,dal quale montando in obliquo fi fa vn mufculo, alquanto piu largo,che groffo,che s'inferifee con vn fin carnofo, & groffo, nel proceffo deU'offo delle tempie dal fuo lato,fimile ad vna tetta,lo quale abbraccia tutto.Ma è da notare, che tra la parte,che nafte della clauicola, Se quella, che nafte dell'offo del petto, fi fa vna fofi- a 1* me&-1« fettOjCome triangolo, il qual fi vede in chi ii voglia, fenza tor via lapelle ; anzi pare, che ^ Ye ^X fepari l'vn principio dall'altro h fin quafi a la metà del mufculo, doue d'amendue i princi- b t.iii. F pij fi fa vn corpo,che fanifce,come habbiam detto . Quefti principij, o fian due, od vno, importa cofi poco,come il fapere,fie fi diuide ognuno di quefti mufculi in piu d'uno, co- Voffith dique- me molti han penfato.Bafti intendere,come fian fatti ; & che è lor, offitio contrario a <*li fti Mufculi. otto primi,che tirano la tefta verfo dietro.Et per ciò opràdo infieme, abbaffano la tefta, come quando diciam di Si, tanto tenédo fermo il collo,quanto mouendolo; Se oprando vn folo,abbasfiamo la tefta verfo il lato di quel,che tira ; tirando hora, l'vno, hora l'altro, voltano la tefta in torno, come quando diciam di N ò, affai più chiaramente, che niuno Due MufiuU, de fopra detti.c Oltre a quelli quattordici mufculi, ve ne fon parimente de gli altri, che c "-v'-P-"' che piegano il fon nafcoftì fiotto alla canna della gola ; & nafcono de corpi de quattro primi nodi delle v"'^FiLUm fpalle A di tutti que del collo,ne quali s'appoggiano nel paffare; & dipoi s'inferifeono al- Vm' . quanto ofeuramente nell'offo della collottola appreffo d alla parte di nanzi del buco del- d lib.i.t.iiii. la Nuca.Ma di quefti mufculi, quando tratteremo di que, chemuouono la fchiena, fare- fi,vi,° mo piu lunga mentione; perche piegano la parte fua piu alta,fenza dimenare niente la te- Altri quattro, fta.e Ci fono anchora altri quattro para di mufculi, da ogni lato due, che ftanno da lari e ta.viii.C del collo; de quali ne anche tratterò final capitolo di que, che muouono il collo, p effer t,xiii,H quello,lor principale offitio. Delle Legature della Tefta,& de due primi Nodi del Collo. Cap. 19. --- yAbbiamo detto nel paffato libro, come fi congiunge la tefta al primo nodo Ulegatura, U del collo ;& quello primo al fecondo ;& il fecondo dipoi alla tefta. Reftaciàdi- iV^aTpKimo ^ ^ ideile Legature, che congiungono quelle offa.* La prima delle quali è molto Vxvii ER Nodo del Collo. r°rte i Se circonda tutta la congiuntura, fra'l primo nodo del collo, & la tefta, fenza ha- E E uere De Mufculi 47 b t.xv. figu. Uere altranarticolarità alcuna. La feconda1, lega la tefta col fecondo nodo ;&è tonda, ^f^JfT X[ Vmed H ^ m<>ho forte, & di natura di cartilagine ; & nafte dellac punta del dente, che habbiam ^ % Cfaepim) d lib.i.t.iiii. detto hauere quefto fecondo nodo; & s'inferifee nell'offo della collottola uicino d la nodi dd co ilo. fi.vi. o parte di nanzi del buco della Nuca. Quefta legatura, oltre al legare il fecondo offo del collo à quel della collottola, fa fimilmente ( aiutata dal detto dente ) come un Spigolo, e t.xv. figu. fopra il quale fi uolta la tefta all'intorno. Lae terza è quella, che habbiam detto attrauer- Laterza. xxvii.K h.i. farc da un lato all'altro, nel primo nodo del collo, & abbracciar di dietro il dente del fe- uv.n. vi.a COndo nodo ; la quale è moko forte, neruofa, & di natura di cartilagine ; Se fta fra la mi- dolla fpinale, & il dente del fecondo nodo ; & fuo offitio è tenere forte quefto dente, quando facciamo forza all'indietro con la tefta; perche non fi dislogaffe,&offendeffe la midolla fpinale, il che non potrehbe intrauuenire fenza un molto notabil danno. La la quarta. f t.xv. figu. quartaf lega il fecondo nodo del collo, col primo ; Se è fiottile, come tela ; & della me- xxvn.l F defima natura, Se offitio, che l'altre legature communi à qual fi uoglia congiuntura. A: De Mufculi del Ventre. Cap. 2 o. Nchor che non fia molto à propofito, trattar de Mufculi del Ventre, fubi- to dopo que della tefta,pure lo farò cofi per fidarmi dal Vefalio,quanto meno po- trò ; & chi di ciò haurà faftidio, legga i capitoli per l'ordine, che piu gli piacerà ; poi che lo puote fare fenza molto trauaglio, trapaffando alcuni fogli. Hora fono i Mu- a t.i.Ot.iiii. fculi del ventre in tutti otto, che fanno quattro paia. De quali ila primo fta fopra di tut- il primopaio de ,c-).t:!x,.p ti ;& nafte con vn principio carnofo della b fefta, fettima, & ottaua, Se nona coffa, in- mufculi del yen c't.i.y.6 7 8 nanzi, che fi connettano in cartilagine, appreffo al c fecondo mufculo, che muoue il tTe' t.ii.iii.oòo petto, col quale fa vn'incaftro ; perche quello fta diuifo, come in certe vgne ò dita ; & quefto empie lo fpatio fra l'vna, & l'altra vgna ; ma paffata la nona colla, fé ben nafte nel medefimo modo dell'altre cofte, no fa incaftro col fopra detto mufculo, fé non col quin to, che diremo muouere il petto. Quefto principio è fiottile, & carnofo ; & quindi feen- de in nanzi,faccendofi,à poco à poco,piu groffo ; & pigliando fempre principio de pro- d t.xi.A cc^si m dietro d de nodi de lombi ; & congiungendofi nel mezzo del ventre, quel dell'vn e t.i. dal. R lato à quel dell'altro, mediante vna rigae bianca,fcendono coprendo tutto il uacuo fra le f a| u- ■ ■■ c°fte > & loffa de galloni, infino all'inferirli con un fin neruofo in f tutta la giunta, che iii' iì 12* 13 nanno quefte offa delle anche, nella parte lor più alta, chiamata da i latini Spina. Et è da 14. notare, che la parte carnofa di quefti mufculi, cominciando di dietro, arriua folamente g t.i. © final g mufculo diritto del fuo lato, & iui fi conuerte in una fottiie, & neruofa tela, la qual paffa per fopra le tele, che diremo hauere il fecódo paio infino à doue habbiam det- to congiungerfi l'uno con l'altro ;& s'inferifeono nella parte piu alta de galloni, et in tutta la parte piu alta dell'offa del pettignone, eccetto nella parte, che paffando cuopro- h t.viii.©A no h il fefto, & fettimo mufculo, che piegano la cofeia. Quefti mufculi hanno fuoi fili, chefeendono in obliquo, nel medefimo modo, che loro,verfo in nanzi ; &per ciò furo- i t.iiii.n t.v. no chiamati Obliqui defeendenti.* II fecondo paio fta di fotto al primo;& nafce,con un 11 fecondo, ©» «rc.xi.a b principio neruofo, & fiottile, della punta della piu alta parte de galloni, che habbiam det ttr^ /""»• to effere couerta con la giunta ; & de procefsi di dietro dell'offo grande,& de nodi deló- bi ; Se dopo el principio fi fa alquanto piu groffo, medianti certe fibre di carne, che gli fi congiungono, Quefto mufculo e'ifuo compagno montano in fu in obliquo, finall'in ferirli nelle punte delle quattro vltime cofte; ma, come arriuano al mezzo del ventre, fc t.v.x.t.vi.b ognuno dal fuo lato,che è appreffo k al mufculo diritto,fi conuertono in vna neruofaA fottil tela,la quale nò è femplice,(come dice il Vefalio)anzi fi diuide in due, che pigliano in mezzo el mufculo diritto dal fuo lato.Et dopo quefto s'inferifeono di fopra nella for 1 t.iiii. P P cella dello ftomaco, & di fotto nell'offo del pettignone ; Se fil congiungono nel mezzo del ventre d'alto,a baffo,come fecero i due primi,intal forma, che,f e non fi rifguardano con gran diligenza,cofi la diuifione,come le differenze de fìli,parrebbero tutti vno,non oftante,che nel mezzo del ventresche è fra l'un mufculo diritto A l'altro) fi facciano al- quanto piu groffe.Appreffo al lato di fuori di quefti mufculi diritti, fecódo il lungo loro m t.vxt.vi. dalle cofte fin'ali'offo del pettignone,letele di quefti due fecondi fi mcongiun<*ono for- temente a quelle del quarto paio ; Se alla tela, che cuopre gl'inteftini, Se le membra della I digeftione Libro fecondo t.v. o la med. a di»eftionc,chiamata il Peritoneo, in tal mqdo, che pare, che finifeano in quefto luogo; ma rifguardadoui bene,fi vede, che è paffano in nanzi, I fili di quefti mufculi montano in obliquo in fu, incrociandoti con que de due primi, che gli fon di fopra; Se per ciò furo- no chiamati obliqui afeendenti. Fra quefte due tele, che haue ogn'uno di quefti due fe- condi mufculijfta fituato vn'altro » mufculo ; & amendue fanno il terzo paio di que, che n u.iiii.a muouono il ventre, nafeendo ognun di loro dal fuo lato, di mezzo de' l'offo del petti- t. v.^ gnone,con due principij,0 vno più alto,verfo fuore,1' l'altro piu baffo, £\r verfo dentro ; i qualide bene non fon feparati,fon di diuerfa fuftanza.Perche il più alto verfo la banda di dentro è del tutto carnofo, & largo di fopra; & feende in obliquo verfo fuori raccendo fine in vna punta, in nanzi che arriue alla metà delpettignone. Fra'l principio di quefto mufculo,& quel del fuo compagno dall'altro lato, fi fi, come vn triangolo . Il principio più baffo,che efce alquanto in fuore,c del tutto neruofo A formontando fi allarga a po- co,apoco,infino che fa tutto il largo di quello mufculo; il qual nafeendo di quefti due principij,monta per mezzo del ventre,attaccandofi al fuo compagno dall'altro lato final bellico;appreffo il quale fi 1 difcoftano vn poco, & faccendofi alquanto piu larghi, cam- q 1» med. cnenaDbiain detto nafeer della tela carnofa. L'offitio di quefti mufculi /f è di tirare alquanto i tefticoli in sù,benche tanto ofcuramente>che quafi non fi fonte ; & aiutare De Mufouli 48 aiutare à foftenerli,perche colpcfo non indebolifcano i vali del feme, da quali parimente d li.iii.t.v.5. pendono. Hanno anchora le Donne d altri due miffculi,fimi]i a quefti,i quali ftan nafico VueMufeuline xxv.N fti dentro del ventre, cofi come l'altre membta della generatione 3 ehe hanno le donne, tf'"1* ™U li iii.t.v.h. Perche quellae parte del peritoneo,che fi congiunge da ogni lato allamatrice,perla qual xxv.P. figu. paffano a lei molte vene A arterie ( come per lo M efenterio a gl'inteflini ) Se fa la prima xxvii • E E tela della matricc,fi fa parimente piu groffa medianti certe fibre di carne, che fcendono in obliquo dalle punte dell'anche fin'a i lati della matrice,faccendo quefti due mufculi fi-r mili ( non meno in offitio,che in figura A fuftanza) a quelli, che habbiamo detto haue^ re l'huomo. De Mufculi, che muouono il Petto. Cap. 22. IMuftuli,che muouono il Petto( contando anchora gli otto del ventre ) fono ottan- ta noue,quaranta & quattro per banda,chefanno quaranta & quattro paia, Se vno co- mune ad ambi i lati .a II primo paio comincia, con vn principio carnofo, dalla parte ti primo Mufeu V,Z piu baffa di dentro della clauicola,fecondo il lungo fuo,iui,doue rifponde alla prima co- * P'"°* fta; & s'inferifee nella medefima forma carnofo nella parte di nanzi della prima colla, vi- cino doue s'incaffa nell'offo del petto; Se è molto corto,ma molto largo, & fiottile, & del tutto carnofo ; & ha i fili, che vanno dalla clauicola in obliquo, quafi al trauerfo ver- fo in nanzi, fin all'inferirli nella parte di fopra della prima colla, & nella parte del- l'offo del petto, a cui la cartilagine di quefta colla fi congiunge . L'offitio di que- fto mufculo è di tirare in sii la prima cofta alquanto in fuore , & per confeguen - b ta.ii.iii.o te jflal-garc il petto .ll II fecondo mufculo è grande,& nafte con vn principio car- Ilfecondo, ° ° '" ' ' /ta' n°f°jdalla parte di dentro del maggior lato della paletta della fpalla ; Se quindi cammina v.m.t.vi. R. diftendendofi fopra le cofte, Se faccendofi affai piu largo, ma ben alquanto piu fiottile, ta.vii. L. ta. fin'all'inferirfi nella feconda,terza,quarta,quinta,fefta,fetrimaA ottaua cofta,& tal volta vin.P.ta-xi. nella nona,nel mezzo d'ognuna di loro,fecondo il lungo,vn poco in nanzi,che cominci- xiiì T* no ^e cartilagini,con certe punte,come dita,od vgne,che fanno vno incaftro, dalla fefta e t.iii. P P cofta in giù,' col primo mufculo del ventre ; perche quefto fecondo s'allarga fopra ogni cofta; & il primo del vetre s'inferifee ne gli fpatij fral'vnaA l'altra.U refto di quefto mu- fculo fi congiunge alle cofte,nepiu,nemeno,che fi foglia congiungere l'vn mufculo af- d t.xi.F l'altro.Et è fuo offitio tirar in fuori le cofteA per confeguente flargare il petto.d Ilter- ilterXp, zo mufculo nafte de procefsi di dietro de tre vltimi nodi del collo, & dell'ifteffo procef- fo di dietro del primo delle fpalle,con vn neruofo, fiottile, & largo principio ; & quindi e t.xi.A A feende verfo in nanzi per foprae il primo paio de mufculi, che muouono la tefta ; & per f la med. Q^f fopra alcun'altri,che muouono la fchiena,& il petto,faccendofi fempre carnofo, & lar- R go,di poi che ha paffato il detto primo paio de mufculi,che muouono la tefta. Ma, come arriua alla prima cofta del petto, fi diftende alquanto verfo i lati ; Se fi diuide come in tre dita,che fi diftendono per gli fpatij tra le quattro prime cofteA s'attaccano a loro. L'of- g t.xii.A.ta. fitio di quefto mufculo è flargare il petto. s II quarto nafte, infieme colh più largo mu- ilquarto, xi.Qj:.xiii. fcul0jche muoue la fchiena, della parte di dietro dell'offo grande ; & di quella di dentro 00 .. dell'offa dell'anche,iui,doue efeono più in fuora, che l'offo grande ; et quindi monta ( at-> xiii.r.ta'. taccandofi ai procefsi de lati de nodi de lombi) infieme col duodecimo1 mufculo, che xii.N muoue la fchiena; col qual s'attacca di forte,che non fenza ragione han detto molti eife- i t.xii. dal K re vna paj-te di lui.Ma, come arriua al duodecimo nodo delle fpalle, fi fepara tanto nota- bilmente da lui,che ha fatto penfare molti, che cominciaffe in quefta parte. Indi monta in obliquo alquanto in fuore ; et getta certe corde quafi tonde, che s'inferifeono in que tubercoli, che habbiam detto hauere le dieci prime colle, vn poco più in nanzi,di doue s'inferifeono ne procefsi de lati,de nodi delle fpalle. Quello mufculo è carnofo fin doue cominciano le corde ; et finifce ordinariamente appreffo il primo nodo delle fpalle; fé ben alcune volte monta tanto in su, che le fue corde arriuano a procesfi de lati del fotti-. mo nodo del collo,attaccandofi a procefsi de lati de nodi del collo,ne piu, ne meno, che a tubercoli delle cofte. Ma è da notare, che folo è carnofa quella fua parte, che s'attacca all'vndecima,et duodecima cofta; perche, quanto piu monta in sù,tanto le corde fon più manifefte,et il mufculo più neruofo,et fiottile, come fé fi conuertifse in loro. Et l'offitio I » di quefto Libro fecondo 1/ quinto t.Xl. 4 di quefto mufculo è di tirare in giù le cofle, & per conferente ftrignere il petto. Il quinto nafee con vn principio largo, & fiottile, de procefsi di dietro dellVndccimo,& duodecimo nodo delle fpalle,& tal volta del decimo, & d'alcuni de nodi de lombi ; & e • intrauerfato fopra » alcuni mufculi,che muouono la fchienaA fopra m il quarto, che muo 1 qucll,, che uc il petto; & cammina quafi diritto verfo in nanzi. Ma, come paffa i fopradetti mufculi, J£' '» Suc~ s'infenfee nelle cofteA fi fa più groffo medianti certe fibre di carne, che gli fi congiun- veg,,om'm gono;& cofi finifce,diuidendofi come in tre n dita,che fi mettono ne voti della nona,dc- ja u.xlu. & cimaAvndecimacofta,inferendofinelle medefime cofte affai in nanzi, che diucntino x.m. cartilagini, &faccendo vn'incaftro col primo ° mufculo del ventre .L'offitio di quefto "^^ Uft(ìt mufculo è flargare il petto,tirando verfo dietro le cofte,nelle quali s'inferifee. Il ■" 1 cito ft ]a mcd#p p * fta fituato nel concauo del petto; & fi diftende per tutto il lato di dentro dell'offo del pct p e-viii.^S to,fecondo il lungo di tutte le cartilagini delle cofte intelaile quali s'attacca fiatando!i tanto, che col lato di fuori arriua quafi al principio delle cofte. Quefto mufe ulo e fimile ad vn triangolo,fatto di due molto lunghi lati A vno molto corto; & è fottileA carnofo da ogni parte; Se ha i fili,che montano al trauerfo dall'offo del petto verfo dictro.Suo of- fitio è ferrare il petto,tirando le cartilagini verfo l'offo del petto, & congiungendo l'vna i Mufculi Inter coll'altra.i Dopo quello mufculo feguono trenta quattro da ogni parte, che empiono q t.vi.vx.ta, cofiali. gli fpatij delle cofte; & per ciò furono chiamati Intercoftales, De quali venti ftanno tra vm, EEE le cofte illegitime,tra ogni due cofte dui,vno nella banda di dentro, vn'altro in quella di fuori; & quaranta otto tra l'intere,tra ogni due cofte quattro, dui nella parte di fuori, Se altri dui in quella di dentro. Di que di fuori il primo nafte della parte più baffa della pri- ma cofta fecondo il lungo fuo,cominciando,di doue fi fepara da procefsi de lati de nodi delle fpalle,fin doue ritorna cartilagine ; & quindi feende in obliquo, fin'all'inferirfi nel lato di fopra della feconda,con vntìne,vguale al principio.il fecondo nafte anchora del- la parte piu baffa della prima cofta,daH'offo del petto final fine della cartilagine ; Se feen- de,ne piume meno,che'l primo,da cui folo è differente nell'andare de fili; perchetin quel- lo feendono in obliquo verfo in nanzi, in quefto feendono in obliquo verfo dietro . La qual cofa mi fa certo penfare effer quefti,chie mufculi, & non vno, come dice il Vefialio; perche, fecondo che moftrano i fili, fanno contrario offitio, benché indrizzato ad vno ifteffofine. Gli altri1" mufculi della parte di fuore nafcono, & finifeono, ne più, ne me- r t.viii.EE I Mufculi di de- noJche quefti due. Que di quella di dentro, amendue nafcono della parte più alta della tro}dique,che cofta inferiore ;& montano fin'all'inferirfi nel lato didentro della parte piu baffa della fonofra;U cofte cofta fuperiore vicina a lei; & fono parimente carnofi, come que di fuore ; & hanno i fili, intere. crie montano in obliquo verfo in nanzi,incrociandofi co fili de mufculi di fuori. Refta- Altri Veti, che no altri venti,che fono fra le cinque cofte illegitime,in ogni voto due, che rifpondono a Slamo fra le li g]\ primi delle cofte intere, Se a que, che ftanno di fotto a loro ; & fono parimente car- egmme. nofiA fiottili; Se feruono a riftrignere il petto,come manifeftamente moftra il loro fito, perche nafcono, gli vni al contrario de gli altri ; & tirando al paro, quel di fotto, la cofta di fopra,et quel di fopra,quella di f otto,congiungono le cofte, l'ima all'altra. Quefti fon tutti i mufculi proprij (dell'una banda),che muouono il petto, a quali ne corrifpondono altrettanti fimili nell'altra. Refla a dires del mufculo commune ad amendue i lati, che fa ' *•v'''A. li. vn tramezzo tra le membra,che feruono alla vita, et quelle, che feruono alla digeftione ; Y1'}:?: .£ per la qual cofa fu chiamato da Latini Septum tranfuerfum; noi altri ( feguendo i Greci ) j.i.fi.i j.r r. La Diaframa. ^° chiamiamo la Diaframa. Quefto mufculo è differente da tutti gli altri del corpo;per- fi.iii. H. fig. che è largo,et tondo; et ha il principio1 nel fuo mezzo,nella qual parte è molto fiottile et ""• QJ*# v' neruofo.Di quefto principio efeono certi fali,come raggi, che camminano dal centro di ? vir'a °* quefto mufculo, fin doue egli è tondo, faccendo fine infieme col mufculo, parte nella t t.vii.tra'l k punta del petto, di fotto alla forcella dello ftomaco ; gli altri nella parte di dentro, delle 1 m n punte delle cartilagini,delle quattro prime cofte illegitime,et in tuttala duodecima car- tilagine,faccendofi in quefta parte carnofo; et al fine delle vltime cofle, fi congiunge al- quanto al fecondo mufculo del ventre,et molto piu al quarto. Et è da fapere, che i fili di quefto mufculo,che vanno diritti all'vndecimo offo delle fpalle, non s'inferifeono in lui ; v J* ™eàe. q perche è coperto v dall'arteria grande,et dal fello x mufculo,che muoue la cofeia ; et per ìi,ìii'qv" fi' ciò in quefta parte,quefti fili fi conuertono in due y legature, fiottili, et forti, che feendo- x^.vii jc no alquanto a canto alati dell'arteria,faccendofi apoco,apoco,piu ftretti,et mettendofi y la med.o p di fotto De Mufcuii 49 di fotto all'arteria,vanno fin'all'inferirfi fortemente con vn lungo capo in alcuni nodi de lombi,che ftanno fcouerti. Quefto mufculo è quafi tondo, & fta fituato alquanto in obliquo di sù,in giù,fiecondo il fito delle punte delle cofte,nelle quali s'inferifee ; Se mifu randolo dal mezzo, o centro fuo,(dalla qual parte,come habbiam detto comincia)fin'al- L'uno tra la met*,y è neruofo A fottile,come tela; il refto fin'alle cofte è carnofo. Et fi come,quan la k 1 m n, to piu s'auuicina ; l'altro d'in- prerfa al fuo finC) "in ' za,che monta ve chetta.Quefta Diaframa è tutta couerta di due tele; per la parte di fotto,da quella, che fa feia il fegato,& tutte l'altre membra della digeftione, che habbiam detto chiamarli Peri- toneo; per quella di fopra(che rifponde a polmoni A al cuore ) da quella, che cuopre le cofte,chiamata per ciò da Greci Pleura. Ha di più quefto mufculo ( quello , che in altri I h"f^Jflla .. c pochi fi vede) due buchi,7 Vno nel fuo mezzo, alquanto verfo il lato diritto; per lo qual v"air4ma' paffa il tronco della vena grande,chiamata da Latini per ciò Vena magna, a cui s'attacca a la med. r quefta diaframa fortifsimamente,mediantile due tele,che habbiam detto coprirla.lla fe- condo buco fta alquanto piu in giù della metà di quefto mufculo, vn poco v erfo il lato manco; & per lui paffa la canna della gola,infieme con due rami del fefto par de nerui del le ceruella,che feendono infimo alla bocca dello ftomaco . Oltre a quefti due buchi ha la b la med. q diaframa vna b ineauatura appreffo l'vndecimo nodo delle fpalle, fatta di quec fili, che e t.vii.o p habbiam detto conuertirfi in due legature; & per lei paffa d l'arteria grande ; Se il fine del- d lamed. q ja yena f0iajChiamata per ciò da Latini Sine pari,che vuol dir, fenza compagna. L'offitio di quefto mufculo è di tirare in dentro la forcella dello ftomaco ; & le punte delle cofte illegitime alquanto in su verfo il fuo principio,che è nel fuo mezzo ; come ce'l dimoftra- no i due rami de nerui,chc diremo inferirfi nel fuo mezzo, alquanto verfo in nanzi, da ogni lato vno.Di modo,che raccogliendofi quefto mufculo,tira le punte delle cofte il- legitime verfo il fuo principio; Se ferra la parte piu baffa di nanzi del petto, che è quello fpatio,che occupano le cofte mendofe; & allarga il refto delle corde verfo il fine, difeo- flando le fette cofte vltime,l'vna dall'altra ; come vfando diligenza potrà ognuno notare in fé fleffo, tenendo le mani fopra le cofte, & rifiatando gagliardamente. Ne fi deue dar credito in quefta parte à coloro,che dicono muouerfi la Diaframa all'ingiù, quando pi- gliamo aere;perche quelli, che vfano forza nelli bifogni naturali, tal volta ritengono il fiato,& premono infieme affai ftrettamente il petto; la qual cofa non farebbero, fé bifo- onaffe nel pigliar aere flargare il petto infieme. Quelli fono 1 mufculi, cheferuono al ri- fiatare ; a quali fi congiungono gli otto del ventre, che feruono anchora in parte a que-* fio; il primo paio, premendo la piu baffa parte del petto ; il fecondo infieme col terzo ti- rando in giù le colle chiudono fortemente il petto ; il quarto mette le cofte in dentro, premendole alquanto. Oltre a quefti mufculi aiutano anchora a refpirare, que mufculi, che muouono la fchiena,& le braccia; benché molto poco A folo nel tempo di gran ne- cefsità. Per il che è ben fapere,che il refpirare fi fa,o gettando aere fuori, o mettendolo dentro; & ognuna di quelle cofe fi fa,o naturalmente, folo per rinfrefeare il cuore, & ri- creare gli fpiriti; o per necefsità,come quando habbiam gran caldo,o finimo di fare alcu na gran forza.Nel medefimo modo gettiamo l'aere fuori,o naturalmente,comc quando rifiatiamo; o con forza,come quando parliamo, o foffiamo. Pigliali adunque l'aere ne- ceffario alia vita, mediante la Diaframa fola ; fi manda fuori tornando il petto a fuo luo- go. Il che fa facilmente da fe,quando confente la diaframa, per effer pefante, come veg- giamo chefavnOtre,felolafciamofciolto,dopo all'hauerlo gonfiato. Ma fé fuccede alcuna particolar necefsità,per effer troppo caldo il cuore,o per qual fi voglia altra cagio ne,aiutano gli altri di mano in mano,fecondò che piu gli è di bifogno. Delle Legature dell'Offa del Petto. Cap. 23. SI come fon l'Offa del Petto diuerfe,& molte,cofi anchora fono le Legature loro.Ma le piu notabili fon quelle, che legano i dodici nodi delle Spalle ; delle quali faremo mentione con l'altre legature della fchiena. Quelle che legano le cofte a quefti nodi, y *-«#»*«" fono fimili a quelle,che comunalmente legano le congiunture; ben è vero, che in quella e Co"f' I 3 parte Libro fecondo parte fi fanno dure, come cartilagini, principalmente tra le radici de procefsi de Iati(che è iui, doue fi congiuneono le coitela prima volta à nodi) cv la punta di quelli medefimi proccfsi,(chc è,doue fi tornano a cógiungcrc la feconda volta.) Ne anchora hanno parti colar Iegatura,nelia parte,oue fi cógiungono all'offo del petto, eccetto la comune; che è quella tela, che cuopre l'offa, (chiamata per ciò da Greci Perioftion)la qual cuopre l'offo del petto ; & in quefta parte è aliai piu forte, Se in certa forma doppia ; & e la medefima, che cuopre le cartilagini, & il refto delle colie, chiamata perciò da gli Antiqui lafecóda tela,che cuopre le cofte. Et è da notare che le cofte non fi legano alle cartilagini', anzi fi conuertono in loro,come habbiam detto; Se perciò non hanno particolar legatura. S; De Mu(culi,chemuouono IaSchiena. Cap. 24. E in alcuna cofa è neceffario faper la figura dell'offa, è nell'hiftoria di qfti JV1 ufculi. Già dicemo,come la Schiena fi diuidca in Collo,Spalle,Lombi A Offo grade, à cui ^iì congiunge il Codione; & pariméte notamo la forma,nella quale quelle offa fi con giungeuano A la figura loro.Hor bifogna fapere, che la Schiena tutta, fin'all'offo grade, fi piega in ar co,fenza ftorcerfi da niun lato; & fi diftende A li muoue da lati; Se i medefi- mi mouimenti fa il collo da per fo'; & i nodi de lombi fanno quafi il medefimo, che que delle fpalIe,eccetto che quelli fi muouono, diftintamente ognuno, que delle fpalle tutti infieme. Quefte differenze de i mouimenti fi conofeono, cofi per le diuerfe incaffaturc de nodi, come per lo fito de mufculi ; i quali fono in tutti fedici, che fanno otto paia. il primo pah de a II primo de quali nafte de lati del corpo del quinto nodo delle fpalle, iui, doue fogli in- a t. vii. C D MufiuU della caflano le cofte,convn principio carnofodottileA aguzzo,come punta di triangolo;& t.viii.AB Schiena. quindi monta in obliquo,piu in su del mezzo del corpo del quarto nodo dell'ifteffo fpal le.Et ha certi fili, che montano nella medefima forma in obliquo, dalla banda di dietro verfo quella di nanzi,fin'al loro terzo nodo,doue s'accoftano,quel dell'un lato a quel del l'altro. Per che al principio fta nel mezzo dell'un, & dell'altro, tutto il corpo del nodo, Se dapoi fi vanno congiungédo,a poco, a poco, fin che arriuano alla parte di nazi del primo nodo del collo; doue s'inferifeono amédue infieme con vn fin neruofo, Se aguzzo, come la punta d'un ferro di lancia, nelb tubercolo, che dicemo hauere quefto nodo in quefta b lib.i.t.v. parte; & anchora i certo modo nell'offo della collottola,c appreflo il buco della fchiena. fi.vi.M Quelli due mufculi,alcuni dicono, che fon quattro, altri fei ; fondati o in certi filibian- e lib.i.t.iiiu chi,come righe,che diuidono ognun di loro; o uero cófiderando i fuoi diuerfi principij, & fini,chc ha ognuno. Ma ne hanno i fili certo conto, ne fempre fono i medefimi, oltre che no penetrano tanto,che diuidano i mufculi; ne i principij farebbero due foli,ma mol to più,perche ogni nodo haurebbe il fuo; & cofi farebbero tre mufculi de nodi delle fpal le,& fette del collo. Di modo,che o fi hanno da contare per due (come habbiam detto), l'offitio loro, o per venti. L'offitio principal di quefti mufculi è di piegare il collo A per confeguente in certo modo il capo ; oprando amendue infieme, il piegano dirittamente verfo nanzi ; tirando vn folo,al lato di quel,che tira; come lo dimoftra chiaramente il iito,figura,& fili 1/ fecondo pah. \ovo. piegano anchora quefti mufculi i tre primi nodi delle fpalle.d II terzo A quarto,na d ta.v.vi.Q. fcono,ognuno dal fuo lato, co vn principio largo A carnofo, dalla parte piu alta di fuori *•?}}- G tau. della prima cofta,di doue fi cógiunge alla fchiena, infino à doue fi cóuerte in cartilagine; V'.'.V. 7. UM* & da quefto principio largo montano riftrignendofi a poco,a poco, & inferendofi nella parte di dentro de procefsi de lati di tutti i nodi del collo ; anchor che malageuolmente s'attacchino al primo; perche quando arriuano a lui,fanno vna punta,come di triangolo; anzi amendue fono triangolarlo di figura d'Harpa.Il primo lato piglia tutto il lungo del lofio della prima cartilagine; il fecódo tutto il lungo del collo; il terzo dal principio del- la cartilagine della prima cofta,fin'al primo nodo del collo, & quefto lato monta in obli quo verfo dietro.I fili d'ognun di quefti mufculi montano in obliquo, di sù,in giù,come le corde d'una Harpa, attaccandoli a medefimi procefsi, doue habbiam detto inferirti il mufculo,il quale ha vn buco,per doue diremo al fuo luogo paffare la vena del fegato, ac- llterXopah. compagnata da vna arteria.e II quintoA fefto mufculo,cheanchoraftanno,ognuno dal e t.xiii. H fuo lato,cominciano dalla radice de procefsi delati,del fefto nodo delle fpalle, al princi- pio de procefsi di dietro ; & montano, nafeendo anchora de gli altri cinque nodi, delle medefime De Mufculi 70 f li.i.t.v. fig. vi. vn poco piu in giù del terzo H g t.xiii.I.ta. xiiii. O l'ofitio delfe- cando,w terX» h lib.i.t.v.fi. vi.B i ta.vu.u. ta. viii-H'.t.xiii v.t.xiiii. P k II primo è tra la a,& la b; il fecódo tralac,&la d; il terzo tra la a,& la dj il quarto tralabj&la c} nella figu ra di rincon tro. 1 t.xii.N.ta. xiii. T. ta. xiiii.QRS m t. xiii.L a uxii.A • t.xiiii.T p la mede. S q la med.R. medefìme fpalIe,faccendofì,a poco a poco piu forti, Se grosfi, fin'all'inferirfi fortemente f nella parte di fuori de procesfi de lati, del fettimo nodo del collo ; & di poi di mano in mano nella parte di fuori,di tutti gli altri procesfi de nodi del collo; benché nel primo lo fanno piu leggiermente,che in niuno de gli altri. Et l'offitio di quefti due mufculi, Se de due paflatijè piegare il collo verfo i lati; oprando que da man deftra,a man deftra ; opran- do que da man finiftra,a man finiftra ; ma in tal modo,che,fe tirano il terzo & quinto in- /**'*• fieme,il piegano dirittamente; fé tira il terzo A confente il quinto,piegano il collo altra uerfo in nanzi; fé al contrario, lo piegano verfo dietro, 8 II fettimo, & ottauo mufculo, !/ quarto pah nafcono, ognun di loro,della radice del proceffo di dietro del fettimo> & di tutte l'altre de Mufculi della offa della fpalla, iui, doue fi congiungono,l'vn nodo a l'altro; Se come arriuano al fettimo 5cbtem- offo del collo,nafcono piu fortemente A con piu largo principio, da lui, che da niun'al- tro delle fpalle,oltre che s'attaccano nella puntafua certi fili di que,che prefero principio dall'offa delle fpalle;& vanno ad inferirli nella punta del proceffo di dietro, di quefto fot- timo offo A in quefla parte fi toccano,l'vno l'altro.Et cofi infieme,fenza efferui tra l'vno Se l'altro altra cofa,che le punte de procefsi didietro, montano pigliando fempre princi- pio dalle radici de procefsi,de lati di tutti gli altri nodi del collo,infino all'inferirlih in tut ta la parte baffa del proceffo di dietro del fecondo nodo del collo, amendue con vn me- defimo nne.Ma è da notare,che i fali,che nafcono delle radici de procefsi de lati, monta- no in obliquo verfo dentro,fin all'inferirli nel proceffo di dietro di quel di più in su, Et per ciò l'offitio di quefti mufculi è,oprando infieme,alzar la tefta dirittamente; oprando L'offitio loro. l'vno,alzarla vn poco alla banda,verfo il lato di quello,che tira.Quefti fono i mufculi,che muouono il collo ; i quali tutti aiutano per confeguente a muouere il capo, ' Il nono A tiquinto pah. decimo mufculo,che muouono lafchiena,nafcono ( con vn principio carnofoA groffo) della parte piu alta di dentro verfo dietro dell'offa de galloni, che fta fcontro alla parte più alta de primi procefsi,de lati dell'offo grande A anchora di tutta quefta parte dell'of- fo grande; & quindi monta faccendofi vn poco piu ftretto fin'alla duodecima cofta, infe- rendoli nella parte fua piu baffa, con vn fin carnofo. S'attacca anchora quefto mufculo per lo lato di dentro,nel montare,alla parte di dentro de procefsi de lati di tutti i nodi de lombijfecondo il lungo loro; & anche a lati de nodi appreffo al buco,per donde eftono i nerui.Di modo,che quefto mufculo ha quattro latik ; il primo piglia dall'offa dell'anche fin'all'offo grande,fecondo tutto il principio del mufculo ; il fecondo piglia parte del lun go della duodecima cofta ; il terzo tutti e nodi de lombi ; il quarto dalla duodecima co- fta, final lato di fuori del principio, che è quafi al mezzo della parte di fopra dell'offa del- l'anche,chiamata la Spina di quefte offa. I fili di quefti mufculi montano in obliquo dalla banda di fuori verfo quella di dentro; Se que,che nafcono dell'offo grande,finifcono nel- l'vltimo nodo de lombi ; que, che feguono, finifeono di mano in mano in quei di fopra. L'offitio di quefti mufculi è ; oprando amendue, piegar i lombi dirittamente verfo nan- v0ftth del qui zi; oprando vn folo,piegarli verfo vnlato. Et è da fapere, che fol quefti due mufculi pie- topaia. gano verfo nanzi particolarmente i lombi; & che le fpalle no hanno particolar mufculo, che le pieghi verfo nanzi; ben è vero, che i due mufculi diritti del ventre aiutano alquan- to(tirando il corpo all'ingiù)a piegare le fpalleA i lombi,l L'vndecimo, & duodecimo mufculo, fono 1 piu lunghi di tutto'l corpo ; Se nafcono, ognuno dal fuo lato,m del fine dell'offo grande;& finifeono ordinariamente nel primo nodo delle fpalle; fé bene in alcu ni io li ho veduti montare final primo del collo 3 faccendofi molto fimili aln quarto mu- fculo i\che muoue la fchiena ( il qual dicemo nafeer dell'ifteffo offo grande, & attaccarli nel montare a nodi de lombi A a i principij delle cofte, iui, doue fi feparano da procefsi de lati de nodi delle fpalle.)Perche quefto mufculo nafte del fin de procefsi di dietro del- l'offo grande,fecondo il lungo loro, & di tutti que de lombi, con vn neruofo, fiottile, & forte pricipio,che fta fotto quello,che fubito chiameremo il ° decimo terzo. Ma la p par te di quefto principio, che nafee della parte di dentro dell'offo del gallone, che è più fo- fpefa in fuore,che i lati dell'affo grande,è del tutto carnofa, Se aguzza in punta, ne piu,ne meno, che fia qlla parte di quello offo. Da qfti principij neruofi camina quefto mufculo all'in sùjfaccédofi alquanto carnofo,tondo, Se lifeio di dietro;& il fuo lato q di fuori s'at- , nel paffare a procefsi de lati de nodi de lombi, faccendofi in quefta parte più car- llfefto pah, tacca. nofo, Se tondo ; ma nella parte di nanzi tra lafua parte groffa & carnofa, & la neruofa Se fiottile, Libro fecondo r la med. tra l'ic. ci Q^ t- xii. A M M x la med. V y la med. X l'offitio di que- fto paio di Mu- fculi. L'ottano pah. fottile,ci è vnar alquanto cupa,& lunga imprefsione, che fi fa nel decimo terzo mufculo, di cui fubito parlaremo.Queflo mufculo, come arriua all'undecimo nodo delle fpalle, fi f\ affai piu ftretto A coli fi va riftrignendo a poco,a poco,fìn al primo nodo delle mede- lime fpalle,attaccandofi molto leggiermente ad ognuna delle punte di dietro de procef- fi de nodi loro; Se molto fortemente a tutti i procefsi de lati de gli illefsi nodi, medianti certe corde,che fi fanno comes certi Anelli,cheefcono della parte fua di nanzi, & s'infe- s t.xiiii.MM riftono nelle punte di quefti procefsi A anchora nella parte delle cofte, che fi congiun- ge a qfti procefsi; ne piu,ne meno,che habbiam detto fare il quarto t mufculo, che muo- ue il petto,il qual dicemo gittare vna corda ad ogni cofta ; fé ben le corde di quello mon tano piu in fuori, Se nafcono del lato di fuori ; & quelle di quefto nafcono della parte di Voffith del fi- dentro A montano in obliquo verfo fuori, come anchora montano i fili fuoi. L'offitio fte paio. di quelli mufculi è alzare,o indirizzare i lombi A le fpalle,dirittamente,fe tirano infieme; il fettimo pah. verfo vn Iato,fe tiravnfolo.11 Il decimo terzo, & decimo quarto, ftanno di fotto ai due u t.xiiii.r paflatiA nafconojognuno dal fuo lato,x dalla parte dell'offo grande, dal fuo mezzo fe- condo il lungOjfin doue fi congiunge co galloni. Et fi come quefta parte formontando fi fa larga,cofi ne piu,ne meno,fanno quefti mufculi, fin'all'arriuare a procefsi de lati del quinto nodo de lombi,nella qual parte fon piu larghi,che in niun'altra; & quindi monta- no , attaccandoli anchora a procefsi de lati,d'ognuno dell'altre ofia de lombi, fin'all'arri- uare al proceffo di dietro dell'y undecimo nodo delle fpalle ; nella qual parte s'inferifeo- no con vn fine aguzzo. Quefti due mufculi fi congiungono,l'vno aIl'altro,dal principio al fine,mettendofi ognun di loro fra lo fpatio de procefsi di dietro ; tanto che non ci è al tra cofa nel mezzo,eccetto il largo della legatura,che diremo nel feguente capitolo met- terfi fra l'vn proceffo A l'altro. I fili di quefti mufculi montano in obliquo verfo dentro dalla punta de procefsi delati A la radice de procefsi di dietro de nodi piu bafsi, infino a tutto il largo della parte di dietro de nodi piu alti. L'offitio di quefti mufculi è, opran- do al paro, diftender la parte della fchiena,da doue nafcono,fin doue finifeono; oprando vn folo,diftenderla in obliquo,verfo quel, che tira. * il quinto decimo, & decimo fefto mufculo, cominciano dall'a undecimo nodo delle fpalle ; Se montano fìn'al primo, ab- bracciando per tutto il cammino i procefsi di dietro de nodi delle fpalle.Quefti due mu- fculi fon del tutto carnofi A interteffuti di molti,& molto forti fili ; & fon fiottili apprefi- fo'l duodecimo nodo delle fpalle,come anche fono il decimo terzo,& decimo quarto in quefto luogo; ma montando in su s'ingroffano a poco, a poco, fin che arriuano alb prò- b la med. a ceffo di dietro del quinto nodo delle fpalle,doue fi fanno vn'altra volta piu grofsi;& tor- nano a montare, affottigliandofi in tal forma, che appreffo il proceffo di dietro del pri- mo nodo delle fpalle,fon tanto grofsi, come appreffo il proceffo medefimoc dell'vnde- e la med. O cimo.Quefti mufculi empiono anchora lo fpatio tra gli vni,& gli altri procefsi di dietro, congiungendofi in quefta parte l'uno all'altro,fenza efferui altra cofa nel mezzo,ehc la le- gatura , che fi diftende dal proceffo di dietro del nodo fuperiore, al proceffo ifteffo del nodo inferiore; la quale è fimile a quella, che è tra gli ftinchi delle d gambe, &e braccia. Hanno quefli mufculi i fili affai piu diritti,che niun'altro della fchiena; & per ciò la muo- uono dirittamente,fenza (torcere quafi niente à parte alcuna. Et l'offitio di quefti mu- fculi è congiungere 1 nodi,a quali s'attaccano A per confeguente diftender tutta laparte della fchiena,aiutati da gli altri mufculi,deputati al medefimo offitio. Delle Legature de Nodi della Schiena. Cap. 2<. Gì a habbiamo trattato delle Legature del primo nodo del collo co la tefta, Se col fecondo offo del medefimo collo; Se anchora della legatura di quefto fecódo con la tefta. Reftaci a trattare di quelle, che legano l'altre offa della fchiena, comin- Z'uiscb, N0d' dand° da tlutlle'clie congmngono i nodi del collo.E tra i corpi del fecódoA terzo no- do,& nella medefima forma tra tuttigli altri corpi de nodi del collo, non vna cartilagine (cornediceCaleno)anzi vna Megatura di natura di cartilagine,che lega quefte offa,l'vno a ta e con l'altro,fenza efferui altra cofa nel mczzo.Ne s'iganne alcuno per vedere, che nelle vi- xxriuTj.r!?' telle, Se capretti ; fi troua vna cartilagine tra nodo, & nodo; perche oltre a quefta, di cui t.vi.fi.i.R.R hora parliamo/i ritrouano cofi anchora ne bambini poco nati, come ne fopradetti ani- mali z lamed.Y a lamed.ap preffo al X L'offitio deWot* tauopato. d t.xv. fi. xv. T e t.vu.Y De Mufculi. ci mali(quando fon piccioli)due cartilagini, che ftanno frale giunte del corpo d'ogni no- do della fchiena; & nel mezzo delle due giunte fta la legatura, che le congiunge,fenza ha uere nel mezzo tela alcuna,come facilmente,chi fi voglia, potrà prouare. Si congiungo xltre Legature. no anchora oltre di ciò quefti nodi, medianti certe fortifsime legature, cóuerte d'un lu- brico humore,le quali fi riuoltano tutto intorno dell'offa della fchiena ; Se fé benefon'afi- fai groffeA forti da ogni parte,pur piu chiaramente fi dimoftrano da amédue i lati della parte di nanzi,per effer più groffe in quefta parte, ch'in niun'altra. L'offitio di quefte le- Voffith di que- gature è d'aiutare à congiungere tutte l'offa della fchiena ,& infieme nonlafciar,chela fle Lelatwtt- fchiena fi diftenda,o raccoglia troppo ,& fia cagione che la Vena grande A l'Arteria(che le fono a canto)fi rompano. Hanno cofi anchora quefti nodi altre legature, fottili,come tele,che empiono lo fpatio trai proceffo de lati dell'un nodo, & quel dell'altro ; Se altre, che legano i procefsi di dietro,l'uno coll'altro; lequali fi fanno piu groffe appreffo le pun te de procefsi; & congiungédofi fune all'altre fanno come vna legatura, di natura di car tilagine,che paffa per tutto il filo della fchiena.Vi fono,oltre di cio,altre legature,fottili, come tele,ma molto forti, che abbracciano le congiunture, medianti le quali i procefsi di fopra d'ogni offo,fi congiungono con que di fotto. Ci è anchora particolarmente tra ogni nodo vna legatura alquanto roffa, non meno forte, che qual fi voglia altra del cor- po; la qual nafte della parte di dentro del buco de nodi,per doue paffa la midolla fpinale, appreffo alla radice de procefsi di dietro,tra quelle,che montanoA calano; et finifce,nel feguente nodo nel medefimo luogo; la quale non è inconucniente dire, che nafte dal no do più alto A finifce nel piu baffo; o al contrario, perche d'amendue in vero nafte vgual mente.Reftaci folo vna legatura, di cui(fe ben nell'huomo non fi ritroua)farò particolar mentione, per effer molto conofciuta da tutti. Hora hanno i cani, buoi, & altri animali, che alzano facilmente il collo, vna legatura, che comincia da lati delle punte de procefsi di dietro,del fettimo nodo del collo;& monta verfo la tefta,fenza attaccarli ad altro no- do alcuno, infino che arriua ad inferirti ne lati delle punte de procefsi di dietro,del^fecon do nodo del medefimo collo ; Se in alcuni animali arriua fin'all'offo della collottola, co- me fa nella pecora. Quefta legatura fta rauuolta in vna molto fornitela; & pare fatta di due,per ragione di certa imprefsione fonda,che fi fa in lei,fecondo il lungo fuo; & è quel la,che comunalméte chiamiamo capellina quale è tanto dura, che in niun modo fi puote mafticare ; & le Donne per burla danno ad intendere a lor figliuoli, che mangiandola fa loro i capelli bianchi. De Mufculi,che piegano,& diftendono il Gomito. Cap. 26. PIegano il Gomito due mufculi. Ila primo de quali ha due molto fortiA diftin J^X^Vrt ti principijb Vno del tutto neruofo,& tondo, che comincia dalla parte piu alta del cimilo. c collo della paletta della fpalla,appreffo la fponda,od orlo del feno,nel qual s'incaffa R.t.ix.Qjc, l'homero;& quindi cammina verfo in nanzi per di fotto d la legatura di quella congiun- x.c.t.xi.y tura,che l'attrauerfa, & per vne feno, che habbiam detto hauere la tefta & collo dell'offo e Sitivi, fi deU'homero,nel!a parte dinanzi; fVn'altro,parte neruofo, parte carnofo, & affai piu lar- iiii.À' go,che'lprimo.La parte neruofa di quefto è groffa,& quafi tonda, & comincia s dalla pu d t.v.d.e infì ta del proceffo di dentro della medefima paletta,fimile ad vn'anchora ; la carnofa è larga, "?. J1 / & fottile,& nafee del refto del proceffo fin'alla fua radice.Quefte due parti,fe ben fon dif Vvi. H'i ' ferenti,nó per ciò fi feparano,anzi infieme feendono fenza attaccarfi all'offo dell'home- f t.vi.n o ro fin paffato il fuo collo ; & iui fi congiungono col principio neruofo ; Se d'amendue fi g lib.i.cvi. fa vn mufculo. La parte carnofa di quefto principio s'attacca ad vna * afprezza, che hab- h£iiiLp biam detto hauere in quefta parte l'offo dell'homero,con vn fin largo, & alquanto carno i li'b.'i'. t.vi. *°;ma tanto f°rte>cne da occafione ad alcuni di pelare, che quello principio carnofo fia fi.vi.D vn mufculo da per fé, che aiuti ad alzare il braccio.Da poi che fon congiunti quefti due principij A panata quefta parte,doue s'attaccano,il principio carnofo di quefto mufculo fi difuia alquanto dall'offo dell'homero, & paffa per fopra l'altro k mufculo; che gli fta di t.viìi. r fotto,faccendofi tondo A carnofo,infino che arriua appreflo al gomito, doue faccédofi j ì d piu neruofo finifce in vna groffa,] tonda, & forte corda, la qual fi diftende fopra la con- ame 'q giuntura del gomito ; Se aiutato dal fecondo mufculo, che gli fta di fotto, s'inferifee (attaccandoli Libro fecondo (attaccandofi alquanto alla legatura della congiuntura) nella"1 parte di dentro della giun m t.vii i. Q^ ta del minor fufello,chc habbiam detto nel primo libro, effer difuguale, larga A alquan- to rileuata.Quefto mufculo è qucl,che noi altri chiamiamo il Pefee del braccio , il qual fi vede chiaramente in qual fi voglia huomo robufto,& magro ;& pare alquanto liuido. 1/ fecondo Mn- " n fecondó mufculo,che piega il gomito,fta fotto a quefto,( come habbiam detto ;) & " J*™!" .r-Jj feuh. è del tutto carnofo A affai più largo,verfo il fine; & nafte ° della parte di nanzi dell'offo 1t"XII1'^''ta_ dcirhomero,appreffo il fuo mezzo,fecondo il lungo,convn principio largo, Se carnofo, jMj.xx.ra.v' che abbraccia quefto offo pel largo, dalla banda di fuori verfo quella di dentro, comin- 0. t.vi.r r.ta. ciandó iui, doue finifeono ? il primo, Se fecondo mufculo, che muouono il braccio ; & vi i.P.t.u.R feendendo a poco, a poco, in obliquo, verfo la parte di nanzi dell'offo, fi fa tanto largo, Q 't Vvj^j quato è il fin del mufculo,che alza il braccio;& quindi florce dalla banda di fuori a quel- p t-iiii. gh ladidentro,alquato all'ingiù, finali'arriuare al lato didentro del fine del mufculo detto. t.xi. P Dopo a quefto torna a montare vn poco verfo il medefimo lato del detto mufculo, ma non monta tanto,quanto il principio del lato di fuori; di modo,che l'vna punta di quefto principio fta nella parte di fuori del braccio, l'altra in quella di dentro , Se il concauo in quella di nanzi; & tutto il principio è nel mezzo incauato A da lati appuntatola qual co- fa ha dato occafione a molti di dire, che fiano due principij, Se non vno. Io lo chiamerò vno per fchifare confufione; chi vuole,lo chiami due. Tornando all'hiftoria,quefto mu fculo dopo il fuo nafeimento feendè dirittamente,faccendofi,a poco, a poco, piu groffo & carnofo,& attaccandofi fempre all'offo dell'homero,del qual nafte ; benché piu forte- mentc,quanto più fcende,infino all'arriuare a coprire la cogiuntura del gomito, per tut- ta la parte di nanzi,con vn fine largo A carnofo,mediante il quale s'inferifee molto forte nella legatura di quefta congiuntura A nella parte di nanzi della giiita de due fufelli, tra- panando vn poco la congiuntura, & faccendo la figura d'vn monticello . I fili di quefto mufculo, & del primo, fon diritti dal principio al fine ; Se per ciò l'offitio d'amendue, è tutto vno, ciò è piegare dirittamente il gomito, fenza florcere da niun lato ; perche real- mente ( fé ben fi rifguarda ) il maggior fufello non puote florcere cofa alcuna, come in quefto luogo chiaramente proua il Vefiilio . Habbiam detto de mufculi, che piegano il il primo Mufeu gomito,diciamo di que, che'lllendono . 1 II primo de quali nafte con vn principio lar- q t.xi.f.t.iii. lo, cheftende il go,forte,& neruofo/ del lato di nanzi della paletta della fpalla, vicino al fuo collo, d'vn 'x-x«- xii. T feno,che iui fi vede; & poco di poi,che è nato,fi fa piu carnofo ; & feende diritto fin'alla- "*'. ^"■*• to di dentro della parte di dietro dell'offo deH'homero,;inferendofi piu fortemente fotto u.t.v.H.t. v£ al fuo colloqui, doue finifce il principio delf quarto mufculo, che muoue il braccio. Da f.t.vii. N. t. quefto principio carnofo feende diritto,attaccandofi fempre alla parte di mezzo del lato x,a di dentro A di quel di fuori,deH'offo dell'homero,infino all'arriuare al lato di détrol del rfi . .'.Vt*V11, proceffo di dietro del maggior fufello del braccio, nel qual s'inferifee con vn fine, parte f t'.x.c,tÌxi. neruofoA parte carnofo. Quefto mufculo alcuni il diuidono in due ; che nafcono, vno 0 della fpalla,l'altro del braccio; Se fi congiungono,o mifchiano nel mezzo. Altri lo fanno c ^'i. ta.vi. vn folo con due principij, come anchora fo io,fenza obbligare per ciò niuno, che nò lo fi,vll,D Ilfecondo. poffa chiamar due,fe gli piacerà.ll II fecondo mufculo di que, che diftédono il gomito, u t.ii.0.t.iii. nafte con vn principio carnofo deU'offo dell'homero, dalla x parte vltima del fuo collo, G.t.ix.S.u. fin'alla radice della tefta del medefimo; & feende dirittamente per la parte di fuori del la- x-b;ta-xii'v to di dietro di queflo offo,a cui s'attacca anchora fortifsimamente; & faccendofi inque- n._____________A r___j_c„ •____il____^i J-ii» /T. o •• r -ri- ... ^ z1 x t.x.a fta parte carnofo, feende fin circa alla metà dell'offo , & iui fi mifchia col y paffato in tal y t.xì.e.u ii. modo,che non fi poffono diftinguere; anchor che i fili d'ognun di loro vadinodenza co- Q. quefti mufculi infieme fi fa vna corda,che abbraccia tutto il gomito, ma di tal forma,che la parte,che cuopre tu:ta la punta fua(fopra la qual noi ci appoggiamo) è affai piu neruo- fa,che quella,che cuopre i lati, o la parte fua di fopra. Et è da notare, che quando quefti tre mufculi fi mefcolano, fanno vn corpo liuido, il qual tanto piu fi fa neruofo, quanto più s'appreffa al gomito. Et l'offitio di quefti due mufculi è diftendere dirittamente il go mito, fenza ftorcere a parte alcuna il braccio. Del De Mufculi j2 Del Mufculo,che fa la Tela della palma del- la mano. Cap. 27, a t.i.nk.t ii. - «-» A la Palma della mano vna neruofa,& fottil Tela,che fi fa della corda d'vn a mufeu h.t.iii.Y.ta. Il lo,che nafte con vn principio b tondo, & neruofo, della tefta di dentro dell'offo ."".•* Y JL JL dell'homero; & toflo che è nato,fi fa carnofo A più graffo;& cofi cammina fin cir ca alla metà del maggior fufello,doue fi torna vn'altra volta a affottigliare, faccendo fine in vna corda fiottile A alquanto larga ; la qual fi va allargando, a poco, a poco, fin'alla pai ma della mano, doue fi diftende per tutta lei ( eccetto che nella polpa del dito pollice, Se nella polpa della mano, che rifponde al dito picciolo ) infino all'arriuare alla radice delle dita,doue finifce,come perdendofi, nella parte di dentro d'ogni lato loro. Quefta tela è attaccata alla pelle mediante certo graffo, o carne, ( nominandola come comunalmente la chiamano gli Anatomifti ) che è tra la pelle A lei.Et è da notare,che in alcuni huomini manca quefto mufculo;ne quali quefta tela della mano nafte alle volte delle corde di due mufculi, che piegano il bracciale, le quali congiungendofi cominciano ad allargarli ì in nanzi,che arriuino al bracciale; & alle volte nafte della legatura, che attrauerfa il braccia^ le dalla banda di dentro. Quefta tela non è cagione(come molti han penfato,) che la pal- ma non habbia peli; perche nella polpa del dito pollice; & nella polpa della mano, che ri- fponde al dito picciolo; & ne lati delle dita,doue manca quefta tela, non vi è anche pelo. Ne meno è fuo principale offitio dar a qfta parte piu dilicato fenfo ; anzi folo a ciò ferue, Voffith della che piu ficuraméteA fortemete ftrigniamo la mano.Per la qual cofa fu anche neceffario, Tela della Pal- che haueffe molti nerui,che la faceflero piu perfettamente fentire, come a fuo luogo piu lungamente diremo. Dal lato di fuori del principio di quefta tela fi troua ordinariamen- \n'altro Mufeu e t.iii.q; tec vn molto picciol mufculo quadro, (di cui niunamentione fece il Vefaliò); che nafte l°*cne dlfi*nd* d t.iiii.| d da quel,che fepara il dito picciolo da gli altri, & s'inferifee nel lato di fuori di quefta te- iHeP*T«la. la,dal fuo principio fin circa la metà della palma. Et fuo offitio è diftender quella tela, quando ftiriamo la palma della mano. Della Carne,che fi ritroua nella parte di dentro della Mano. Cap. 28. SI ritroua nella parte di dentro della mano,per tutto il lungo delle quattro dita, & il fecondo A terzo articolo del pollice, & le polpe di quefte dita, chiamate da Chiro- manti ivi onticelliA nel mezzo della palma, vn corpo, il qual nella parte, che cuopre la fiopra detta tela,fta quafi tutto tra effa,& la pelle. Quefto corpo non è del tutto carno- • fo (come fono i corpi de mufculi)anzi biancheggia,come ceruella,o graffo neruofo; & è pieno di molti capi di nerui,& di certe vene,che'l fanno parere tra carne & graffo induri- to; & ferue come per pauimento,o letto,a quefti nerui; & medianti i nerui tutta la parte di dentro della mano ha cofi eccellente fentire.Serue anchora per confeguente a ciò,che le corde,che piegano le dita,non fi ammacchino, battendo noi forte colla palma. Serue piu oltre a far le dita vguali,empiendo i voti dell'offa;la qual cofa aiuta moko,che meglio palpiamo con la mano • De Mufculi,che muouono le Dita della Mano. Cap. 29. « t.iiii.£.t.v. -» -«Vovono le Dita della Mano vent'otto mufculi. Ila primo de quali nafte con il primo Mufeu .®.,.t"v.i,e ì\/\ vn principio tondo,grande,& alquanto neruofo dellab parte di dentro della te- lo>chemuoue le g '. j;t# V1* X- ▼ -*-fta interiore dell'offo dell'homero, di fotto al principio delc mufculo, che hab- ,M' e t.iiìi.Y biam detto far la tela della palma ;ò Se de i due mufculi, che piegano la mano ; & dele più J la med.XZ alto di que due,che ftorceno il minor fufello in giù, alquanto in nanzi. Et quindi feende e t.iui.y. t.v. allargandoli verfo il mezzo tra i due fufelli, attaccandofi alquanto ad amendue ; & di poi vii.Q * ta* ftende piu,faccendofi del tutto carnofo,& tondo, ma alquanto meno rileuato, fecondo f t.vwa.t. vi.« il largo,fin circa del bracciale. Ma molto in nanzi, che arriui a quello, fi diuide inf quat- tro parti carnofe,ognuna delle quali fi va faccendo più fiottile, & neruofa, final conuer- tirfi Libro fecondo tirfi in vna tonda corda ;& tutte infieme fi inuoltano in vna lubrica tela ; Se, pallanopci s di fiotto a quella legatura fo: tc,fimile( per la parte di dentro ) ad vn'ancllo, la qual dice- g r.iiii.9 moattrauerfàre dal proceffo del quinto offo del bracciale, final proceffo dell'ottauo. Paffato il bracciale fi feparano l'vna dall'altra ; & cofi camminano infino all'arriuare alle feconde offa delle dita,nelle quali s'inferifcono,faccendofì piu larghe A fiottili, Se difìcn- dendofi per tutto il lungo loro.Et è da notare,che quando paffano p lo primo offo delle dita,ftan cóuerte d'vnah legatura,che le attrauerfa,nafcendo da vn lato dell'offo A facccn h QuefU co do fine nell'altro,& faccendo come vna punticella,o canale, fotto al quale paffano ficura £™r^Può mcnte,fenza attaccarfi a niuna parte,infieme con altre,1 che parimente diremo paffar fot- ™° d"rocme toaloro,fonzapoteretrafuiareaparte alcunas Quefte corde di quefto primo mufculo, fi vede nel- in nanzi che arriuino al fecondo offo delle dita, fi diuidono ; Se per la lor fellura paffa la la mano del Voffith delpri Gorda del mufculo,che fegue. L'offitio di quefto mufculo è piegare il fecondo offo del- . '* jwo.iiii. moMufiulo del fecmattro ^Ita dirittamente verfo il bracciale,douele corde fi congiungono.Maè da fa- ' #>,'> pere, che fi come loffio del dito picciolo è minore, che l'altre offa dell'altre dita, cofi an- chora la corda,che s'inferifee in lui,è più fiottile A ne piu ne meno la parte carnofa, di do- UfecondoMu- uenafcc.k II fecondo mufculo fta fotto1 al pnmo;& vna picciola parte del principio fuo k ta.vi.s.ta. filo yehe piega nafce della mt ella di dentro dell'offo dell'homero fotto al principio del primo ; il refto ^"^ ilfecondo arti- nafce tutto della radice n del proceffo di nanzi del maggior fufello, mediante la quale fi m 'ijj, "j t> vi colo del lollice. conglunge all'0ffo dell'homero. Et di poi che è nato di quefta parte, fi fa del tutto car- fi.vi.S ' nofo A tondo,come il primo ; et camina fin'alla metà del braccio, trai gomito, & la ma- n li.i.t.vi. fi. no,attaccandofi nel paffare fortemente al maggior fufello,appreffo il luogo, del qual na- vu,c fee la ° tela,o legatura,che empie tutto lo fpatio fra l'vno A l'altro.Ma come arriua vn po Q t vii y co piu in nanzi della metà de fufelli,faccendofi alquanto piu ftretto,fi diuide in P quattro p c.vi.yS parti carnofe,ne piu,ne meno, che'l primo ; le quali ( innanzi che arriuino al bracciale ) fi cóuertono in quattro corde neruofeA tanto piu groffe,che quelle del fopra detto, quan to queflo fecondo mufculo è piu groffo di lui. Quefli mufculi fono inuolti in vna molto lubricaA humida tela,piu roffa,che niun'altra,mediante la quale ftanno attaccati; & cofi paffano fotto alle corde del primo, per di fotto la " legatura intrauerfata, che habbiamo q t.iiii.0 detto effere nella parte di dentro del bracciale, fin'alla palma della mano ; Se iui s'apparta- no vgualmente,lVna daH'ahra(come habbiam detto far quelle del primo) ; & faccendofi tonde vanno parimente,ognuna al fuo dito,per di fotto le corde del primo mufculo . Et per tutto il lungo del primo offo ftanno quelle dell'vn mufculo A quelle dell'altro, lega- te con vna medefima legatura ; ma in nanzi che arriuino al fecondo offo ( doue quelle del primo s'inferifeono faccendofi alquanto piu larghe ) fu di bifogno, ( accioche quelle di quefto fecondo palfaffero)che le corde del primo fir fendeffero(come dicemo) moftran r Nelle nu- do vn marauigliofo artificio; & cofi per mezzo loro efeono le corde del fecondo mufeu- ne della "• lo,camminando final terzo offo delle dita,nelle quali s'inferifeono. Et fi come nel brac- im,&,v* ciak Se nel primo offo delle dita quefte eorde paffauano fotto vna legatura, cofi ne piu, ne meno,quelle che paffano per lo fecondo offo,camminano per di fotto vn'altra fimile, che cuopre tutta la parte di dentro delle dita fenza attaccarfi m modo alcuno alle corde ; qucl,che non fanno nella palma della mano,nella qual parte,quefte corde hanno,ognuna Voffith di que- la fua particolar tela,che lor fi attacca,medianti certi fili neruofi. L'offitio di quefto mu fio fecondo m»- fculo è piegare il terzo articolo delle quattro dita.s II terzo mufculo, al mio giuditio, è f t.vi.Ji.t.v.f. ^f0'~ mt m°ho diftinto dal fecondo; ma non per ciò toglio a niuno, che non lo conte per parte t-v'»-bb.ta. ltt ^ ^ del fecondo ;nemeno vieto, che non diuidano quefto fecondo in cinque parti carnofo, V1"a Se confeguentemente in cinque corde;con quefto,che mi laftino per adeffo chiamarlo il terzo.Hora nafce quello mufculo con vn principio carnofo, & tondo, del maggior fu- fello del braccio,appreffo doue fir fepara dal minore, & appreffo il foffetto del maggior c *'•'•'• yu^ fufello,in che s'incaffa la tefta del minoreA di poi fi ftende fopra il minor fufello nafeen vi,-Ll1 do fempre da tutto il lungo di quello; & principalmente nafce da quella parte,oue la v le- u ciiii.fl gatura neruofa ( che empie quello fpatio, che è tra e due fufelli, ) nafce cominciando dal minor fufello ; dalla qual legatura piglia anchor quefto mufculo parte del fuo principio. Et m quella forma cammina verfo il bracciale, diftendendofi fempre fopra il lato piu al- to del fecondo mufculo, fenza attaccarfi a quello ( eccetto appreffo la congiuntura del gomito)piu particolarmente di quello, che foglia congiungerfi l'un mufculo all'altro. Et come :rs:i V De Mufcuii 5-3 x t vi. g Et come arriua al braccialedubito fi cóuerte in vna x corda tonda, couerta d'una lubrica . r tela,diuerfa da quella,che in quefta parte cuopre le X corde del fecondo mufculo ; Se paffa z tdiii.0 ~~ Per m f°tto ^ legatura intrauerfata delx bracciale,& per la legatura,che fta à canto la ra- dice del dito pollice ; nella qual parte habbiam detto hauere l'offo del bracciale, (che fo- ftiene il dito pollice)vn foffetto a quefto effetto neceffario,verfo il qual fi florce; & palla a t.vi.n.x nafcofamente tra laa corda, che piega il primo offo di quefto dito, & quella, che piega il t.vii.i.2.3> fecondcfaii'all'arriuare al fecondo offo del dito; per tutto il lungo di cui paffa fotto la le- gatura detta,fin'all'arriuare al terzo,doue s'inferifee fortemente,faccendofi alquanto piu largo. L'offitio di quefto mufculo è piegare il terzo articolo del dito pollice. Dopo a Voffith del ter- quefti tre mufculime feguono tredici; de quali, ad ognuno de primi articoli di tutte le di %2 M»fi*b, che ta ne feruono due,al fecondo articolo del dito pollice tre. Di quelli,che feruono a glipri JJJJJr^*' b t.viii. pref mi articoli, que delle quattro dita b fon quafi del tutto carnofi; Se vanno diritti fecondo feuli. fo al A il lungo della mano,attaccandofi all'offa del fuo pettine,infino all'arriuare alle dita, doue e t.iiii. £ s'inferifeono ne lati delle prime offa loro. Ma de i due,che feruono al dito picciolo,c l'u ti primo, chefer no nafce della parte piu alta del lato di fuori dell'offo delpettine, che foftiene il medefi- "e4/ d,t0 PKao mo dito, con vn principio carnofo, col quale s'attacca anchora alquanto al bracciale ; & quindi va diritto mantenendoli fempre carnofo, final primo offo del dito, doue fi con- uerte in vna corda alquato larga, con la qual s'inferifee nel lato di fuori del fuo principio, d lamc.pref alquanto verfo indentro.41 L'altro nafce dal lato di dentro dell'offo medefimo appreffo V fecondo. k aI C il bracciale; Se quindi va fra quefto offo & quel,che gli è appreffo, mantenendo»* fempre carnofojfin'al primo offo del dito picciolo, doue fi conuerte in vna fottil tela, che s'infe- rifee nel lato di dentro di quefto offo. L'offitio di quefti due mufculi è, oprando al pari, piegare dirittamente il dito picciolo;oprando vn folo, piegarlo alquanto in obfiquo,ver fo quel,che tira. Et il medefimo, che habbiam detto di quefti due mufculi, fi deue inten- dere de gli altri,che fiano tra l'offa della palma,che feguitano. Di modo che tra ogni due sei MufiuU, che e t.viii. Y offa ftanno due mufculi; &e quel, che fta nel lato di dentro dell'offo, che foftiene il dito feruono alle tre indice,nafce del lato di dentro di quefto offo,piu verfo la palma, che verfo il pettine,rile- dlta' uandofi alquanto,comefà anchora tutto il reflo de mufculi, che piegano i primi articoli. Quefti mufculi fon'otto;& tre,che habbiam contato,che fion vndici;fegue fubito il duo- ft.yi.».t. decimo. fIl qual nafce dellaparte di fopra della legatura intrauerfata del bracciale,convn Due Mufculi, principio carnofo; & diftendendofi per tutto il lato di dentro del medefimo lato, fi man che p"g*no il tiene fempre carnofo,fin'all'inferirfi quafi tutto in quefto offo,& il fuo refto nel fecondo Jj"0 *rtKolt articolo, benché molto ofeuramente. L'offitio di quefto mufculo, è di piegare il primo g t.vi.^.t.vii. articolo del dito pollice. 8 II decimo terzo è fotto a quefto, & è piu picciolo di lui;& na- a fcedeH'ifteffa legatura intrauerfata del bracciale A anchora da quello offo del bracciale, che foftiene il primo offo del dito pollice, fenza paffar più in là della metà. Suo offitio è di feparar quefto dito dall'altre dita, & piegare il fuo primo articolo. Et è da notare, che quefto mufculo, & il paffato, fanno vna polpa di carne alla radice del dito pollice ; che è h ta.vii.xiii. quella,che i Chiromanti chiamano il Monte di Venere, o di Marte.h II quarto decimo, jretChe pkzan» i.j.3.t.Yui. quinto decimo, & decimo fefto,fon piu differenti in fito, di que, che piegano le quattro ilfecondo. prime offa delle dita, che non fanno e due, che piegano il primo offo del pollice ; perche quelli,che muouono le quattro dita,ftan diritti fecondo il lungo della mano ; quelli, che piegano il primo offo del pollice,vanno alquanto in obliquo, ma ftanno alquanto intra- uerfàti.Perche nafcono tutti della palma della mano,vn poco piu in nazi del cerchio, che fa quella riga,che circonda tutta lapalma del dito pollice,chiamata da Chiromanti la Li- i t.viu nea della vita.l II primo di loro nafte con vn principio largo A alquaato in torto, dell'of fo della palma,che foftiene il dito di mezzo,vn poco piu in giù della tefticciuola dell'iftef fosche s'inferifee nel foffetto del primo offo del dito ifteffo;& di poi monta faccendofi carnofo,& alquanto piu ftretto, infino alrinferirfi,con vna corda come tela, nel lato del fecondo offo del dito pollice,che rifponde ah"indice,alquato piu in dentro, che in fuori. t t.vii.2 Jc jj fecondo nafce fubito dietro a quefto,camminando verfo il bracciale, con vn princi- 1/ Mufculo deci- Dio fiottile A neruofo ,& largo,di mezzo l'ifteffo offo,di cui nafce il primo ; & anchora pi m* <ìuart0 'che glia vn poco di principio dall'offo dellapalma,che foftiene il ditopicciolo;& quindi,fac- uZlno. ** cendofi fubito carnofo, va ad inferirli nel mezzo della parte di dentro del fecondo offo 1 la med.) del dito pollice. ' il terzo ftà appreffo a quefto, dal lato di fotto; & nafte nella medefima 1/ decimo quinta K maniera Libro fecondo * maniera,con vn principio largo,delIa radice dell'offo della palma,che foftiene il dito pic- ciolo,appreffo il bracciale; Se quindi cammina in obliquo verfo il dito pollicc,fin'aH'inlè rirfi nel lato dr-dentro del fecondo offo di queflo dito, alquanto verfo la banda di nanzi. L'offitio di quefti tre mufculi,oprando tutti infiemc,è piegare fortemente infecondo ar- ticolo del dito pollice; oprando il primo folo, muouerlo in su alquanto verfo l'indice]; oprando il fecondo,muouerlo verfo le dita di mezzo ; oprando il terzo, muouerlo verfo il dito picciolo. Quefti tre mufculi infieme co tredici paffati fanno fedici ; 1 quali tutti ti dee'mofettì- foruono, come habbiam detto, a piegar le dita.'" II decimo fettimo in ordineA il pri- m t.ij.v.t.ix. m* mo di que,che flendono le dita,nafce con vn principio, mefcolato tra carne Se neruo, & a z.t.x. f alquanto largo, "• dalla parte piu alta della tefta di fuori, dell'offo dell'homero ; Se quindi n lib. i.ca.vi. feende faccendofi grande A carnofo A quafi tondo,per mezzo del braccio, fra e due fu- 1,VI* felli,tanto che giunge al fin del minore preffo al bracciale ; doue faccédofi più ftretto °fi o t. ix. b (parte ordinariamente in tre,& rade volte in quattro parti carnofo, & corte, non molto diuifeA cóuerte d'vna ifteffa tela ,& attaccate con certi fili neruofi A fiottili. Ma fubito, che fi feparano dal corpo del mufculo,fi conuertono,ogni parte in vna corda;& tutte in- fieme paffano^ pel feno, che fi fa nella parte di fuori del minor fufello, vicino a doue fi P Ii-i-t.vi.fi. congiunge col maggiore; nella qual parte tutte quelle corde fono inuolte da vna legatu- * * ra intrauerfata,fatta particolarmente per quefto. Paffata tal legatura arriuano al braccia- leA fubito s'allargano & fi feparano,!'vna dall'altra,vgualmente; & cofi camminano fepa randofi ogn'hor piu,fin che arriuano alle quattro dita; doue fi fanno molto più larghe, & fiottili ,& s'inferifeono nella radice del primo offo d'ognuno delle dita,& cofi fi flendono per tutto il lungo deiroffa.Quefte corde ordinariamente fon tre,che s'inferifeono in tre dita; & rarisfime v olte ho veduto,che vada corda alcuna al dito piccioloJVI a,in che mo- do quefte corde fi mefcolino nelle dita,colle corde de gli altri mufculi,allhor fi dirà,qua- it decimo otta- do tratteremo de mufculi,che feparano le quattro dita dal pollice. 1 II decimo ottauo è q t. ii. x.ta.i. •»• molto fiottile, & lungo ;&èattaccato col lato di fotto del decimo fettimo, per tutto il ix.0.t.x.r lungo de fufelli del braccio; & nafce della tefta di fuori dell'offo dell'homero,tra'l princi- pio del decimo fettimo, & quelr dell'altro mufculo, che diremo f inferirli nell'offo della r f',x'A. . palma,che foftiene il dito picciolo A diftende il bracciale. Quefto muftulo, come arriua al bracciale,fi diuide in due corde, che paffano perc lo feno commune alli due fufelli, & c lw-w.vi.fi. s'auuolgeno colle" legatureIoro,fin che paffa il bracciale; & di poi ordinariamente fife- v • • parano fubito; Se l'vna va al dito picciolo, Se l'altra all'Annulare, inferendoli ognuna nel lato di fuori,(alquanto verfo dietro)del primo offo del fuo dito,con vn fine fiottile, & lar go,come tela; benché tal volta vanno amendue al dito picciolo. L'offitio di quefto mu- fculo , dice Galeno effere di feparar quefie due dita dall'altre; ma non pare a me cofi, per effer il fito diritto,anzi credo,che le difléda. Nafcono dal proceffo di fuori del maggior fufello, che fi congiunge alla parte di dietro dell'offo dell'homero, infimo preffo al brac- ciale,tre mufculi dirittamente, l'vn dietro l'altro ;i quali tutti ftan fituati in trauerfo.x II x txTl ti decano nono. primo di loro ( che è in ordine il decimo nono ) nafte del maggior fufello, paffata la fua metà, verfo il bracciale,con vn principio carnofo A largo A di poi fi fa vn poco piu ftret to camminando;& montando verfo la giunta del minor fufello, appreffo il bracciale,fi di uide in y due parti carnofo, che fanncxìue mufculi diftinti ; la piu baffa delle quali fa il de- y t. x. o p cimo nono; la piu alta diremo fare il ventefimo primo.Et anchor che quefti due mufculi habbino vn medefimo principio,ho voluto (per parlar piu chiaro) diflinguergli; chi vor- rà contargli per vno,potrà far,come gli piacerà. Hora nafce quefto decimo nono mufeu lo nella forma detta ;& monta in trauerfo final procefio del minor fufello ; ma, in nanzi che arriui a lui,fi diuide in z due corde, le quali attaccate infieme, & infafeiandofi in vna legatura/atta per quefto effetto, paffano per vn feno, che per lor fi fa particolarmente, nella giunta del minor fufello.Paffato quefto luogo,fubito fi feparano, l'vna corda dall'ai tra; & la piu aita cammina verfo il dito indice, la piu baffa verfo quel di mezzo ; Se amen- due s'inferifeono nel lato di fuori delle prime offa di quefte dita, alquanto verfo la parte di dietro; & delle volte amendue le corde s'inferifeono nel dito indice. Et è da notare, che le corde del decimo fettimo,decimo ottauo, Se decimo nono mufculo, fé ben ordi- nariamente ferbano l'ordine detto,molte volte s'allargano & diuidono in piu ramufcelli, mandando la corda dell'un dito,vn ramufcello all'altro, & al contrario, mefcolandofiin diuerfi z t.x.pq De Mufculi. 5-4 diuerfi modi l'uno colÌ'altro,fenza ferbare in ciò ordine alcuno. L'offitio di quefto deci- mo nono mufculo è congiungere il pollice coll'altre dita ; & feparare l'indice, & quel di mezzo dal pollicejcome moftra il fito intrauerfato,che hanno, & gli intertefiimenti del- a t.ìii.q;.ta. lecordeloro.a II ventefimo mufculo è molto corto, & forte ;& nafce del quarto offo tiyhefimomu- iia. n. t.ix.h della palma, appreffo il bracciale, con vn principio carnofo ; & cofi feende per lo lato di feulo, che muo- fuori del medefimo offo,alquanto verfo la banda di dentro della palma; & faccendo la fi- ue ^ Daa • cura d'un forzo,s'inferifce nel lato di fuori del primo offo del dito picciolo, con vn fine fottiie, & neruofo. L'offitio di quefto mufculo è feparare il dito picciolo da gli altri. b t.i.d.t.ii.e. b ji ventefimo primo è quella parte, che habbiam detto effer diftinta dal ' decimo nono ; u yentefimo t. tx"0, & nafce della metà del maggior fufello fecondo il lungo,dalla parte fua di[fuori, appreffo primo. e t.x. P k legatura,o tela,che fta fra i due fufelli; Se cammina in obliquo, ( come habbiam detto ) verfo il minor fufello.Ma in nanzi che arriui alla fua giunta appreffo il bracciale,fi conuer te comunalmente in vna corda quafi tonda,la quale è inuolta colla legatura,che habbiam d t.xi. A i detto faftiar la corda d del quarto mufculo,che diftéde il bracciale; Se pafsado per l'ifteffò e li.i.t. vi. fi. e fono,che la fopra detta,s'allarga fiibitoycome è paffata, inferedofi i tutto il lùgo del lato vn.e f ^ ^ej j-to p0llice,che rifpóde al dito idice.* Il vétefimo fecódo mufculo nafce del maggior n ye„tef,m0 fufello'vn poco più in sù,che'l paffato,có vn pricipio largo;& mòta al trauerfo fopra il mi fecondo. p ta#xj.A.ta. nor fufello,pafsàdo p fopra il 8 quarto mufculo,che muoue la mano. Mafubito,come ar- iii.c. t.ix.e riua al fopra detto mufculo,fi diuide in h due parti difuguali,attaccate, l'vna coll'altra,co- h t.ii.c b. ta. me fé fuffero due mufculi.La parte piu alta fi matiene p vn poco carnofà;& di poi fi cóuer te in vna corda quafi tóda,che s'inferifee nella parte di fuori dell'offo del bracciale,che fo ftiene il dito pollice. La piu baffa camina fimilmente alquato in nazi; & fubito fi {parte in i ta.x.l m.ta. due ' parti carnofo, che fi conuertono in due corde, le quali infieme con la corda della ■ xi.q r k parte piu alta paffano per vn1 feno picciolo, che fi fa nella giunta del minor fufello, co- 1 lib.i.ta. vi. uerte con vna m ifteffa legatura. Paffato il bracciale l'vna di quefte corde di quefta parte fi. vii. » piu baffa s'inferifee nella radice del primo offo del polliceli lato fuo di fuore; l'altra fi di- si tai. iii. 6. ftende per tutto il lungo del pollice,attaccandofi alui,con vna fiottile A larga tela, & in- ferendoli particolarmente nei lato di dentro di quefto dito,dalla radice del fecódo offo, infino alla fin del terzo.Di quefta fola cordafecero memione alcuni delli Antichi; & per ciò contauano il mufculo per vn folo; alcun'altri veduto,che fi fpartiua in due corde,vna, che s'inferiua nel bracciale, l'altra nel dito pollice, diuifero anche il mufculo in due. Io il potreidecondo quefta ragione,diuidere in tre,poi che ha tre corde, che muouono diuer fé parti A in diuerfi tempi; ma,perche faccendo quefto darei occafione, che molti volef- fero anche diuidere e mufculi delle dita in tanti,quante fono le corde,nelle quali finifeo- no,mi par meglio contarlo per vno,come fecero e primi, non curandomi in ciò feguir il Vefalio,il quale per diftinguer gli mufculi,che diuidono le dita, da gli altri, lo diuife con affai ragione in due. L'offitio principal di quefto mufculo, & del ventefimo primo, è, Voffith delye» oprando infieme,diftendere il dito pollice; oprando ognuno da per fé, fare il medefimo teflmo fiondo effettore ben il ventefimo fecondo difuia alquanto quefto dito dall'altre dita, il ventefi- ^ mo primo lo congiunge al polliceli modo,che fi puote contare tra que,che diftendono le dita,& tra que, che le muouono da lati. Aiuta anchora il ventefimo fecondo ad alzare il bracciale per virtù della corda fua,che s'inferifee in lui; & per ciò fi potrebbe anche co- tare tra que, che'l muouono, come piu in giù diremo. Reftaci a contare d'altri lei, che n ta iti i ta muouono ^ mta ^a lat* 5 ^e 4uaw ^ue ^eruono a* dito pollice ; gli altri all'altre dita.n II u yentefimt iiii.a " primo de due(che fecondo l'ordine è il ventefimo terzo) nafce dalla parte di dentro del- terXo. l'offa del bracciale, che fuftentail dito pollice, con vn principio neruofo ; & fubito fi fa carnofo A cammina,fan'all'inferirfi nel fecondo offo del pollice, con vna fiottile, Se larga o t.vi. k a tela.Quefto mufculo,infieme con ° e due,che ftanno fiotto a lui,& piegano il primo arti- colo del pollice,fanno quella polpa di carne,che è nella palma della mano, appreffo la ra- dice di quefto dito. L'offitio di quefto mufculo è fidare il pollice dall'indice, aiutato dal ventefimo primo.Et è da notare, che quefto mufculo folo tra que, che muouono la ma- j> t.ii.d.t.ix. no & il gomito,par piu liuido; ilche caufa vna molto groffa tela,che'l cuopre. P Ilfecon- tfyentefmt §.t.x.t. t-*i. do di que,che feruono al dito pollice, (Se è in ordine il ventefimo quarto) nafce dalla ban quarto. 1. t.xù.n ja ^ dentro dell'offo della palma,che foftiene l'indice, con vn principio carnofo, che fi diftende fecondo tutto'l lungo dell'offo A finifce in vn fine carnofo, il qual s'inferifee in K a tutto Libro fecondo tutto il lato di fuori del primo offo del pollice; & infieme manda vna fiottile A larga cor- datila radice del fecondo offo.I fili di quefto mufculo fono in certa guifa intrauerfati; Se camminano dal bracciale final pollice; dal che è fuo offitio congiungere il dito pollice ìlyetefìmoquì- ali'indicc,aiutato dal ventefimo primo, 1 II ventefimo qiunto, ventefimo fefto, ventefi- q t.x.ou. ti. iotyenttfimo fe mo fettimo A ventefimo ottauo,che congiungono le dita verfo il pollice, aiutando a di- vi. ££* fio ,yentefimo ftcmieriej fon fiottili, Se carnofi ; & fono attaccati alle quattro corde del fecondo mufcu- ufimo°óZu\T lo^he piega il terzo offo delle quattro dita,o^nuno alla fua,nafcendo dcllatcla,che fafeia le fopra dette corde ; Se nel paffar pel feno, che habbiam detto farfi nella parte di dentro del bracciale/otto la fua legatura intrauerfata, camminano attaccate, ognuna, al lato di dentro di quelle corde, infimo aH'infierirfinel lato di dentro della radice delle dita, mon- tando final congiungerfi colle corde,che diftendono le dita. Hanno anchora quefti mu- fculi vna particolarita,che non nafcono d'offo alcuno, come ne anche que de gli occhi. Hora fono i Mufculi,che muouono le dita,in tutto Veti otto, de quali Quattro le diften dono,Sedici le raccoglionoA Otto le muouono da lati. De Mufculi, che muouono la Mano fopra il bracciale. Cap. 50. ìlprimoMufen- ^Vovono la Mano quattro Mufculi, Ila primo de quali è attaccato al lato di a '•"jj?'''11, h .che muoue U |VT fotto b fe mufculi,che nafeendo dal g omito vanno a piegar le dita ; & nafice della ££" • x£ JLVJl.c tefta di dentro dell'offo dell'homero, appreffo il gomito, con vn principio tra b t.iiii./.Ta. carnofo & neruofo; & di poi feende attaccandofi a tutto'l lato di dentro del maggior fu- v. 0 - fello, & quafi alla metà di quel di fotto, fopra il qual noi ci appoggiamo, quando fcriue- c™-t,VI-fi' mo,fecondo il lungo del fufello,attaccandofi fortemente a quello, principalmente nella parte piu alta appreffo il gomito.Ma arriuando al fine di quefto fufello, vn poco innanzi del bracciale,fi conuerte in vna<* forte A alquanto tonda corda,la quale va accompagna- <* t.ihi J* ta da alcune fibre di carne final bracciale; Se di poi fi fa del tutto neruofa, inferendoli for temente nele quarto offo del braccialeA nel primo della palma. La corda di quefto mu- e lib.i.ta.vi. fculo non ha particolar legatura,che l'attrauerfe al paffar del bracciale,ma fta inuolta con fi.viii.4- quella tela commune a tutti e mufculi,la qual contaremo tra le legature, che fono tra'l go ilfecondo m«- mito & la mano,perche lega fortemente il bracciale co fufelli.f II fecondo mufculo na- f t.i.A.t.ii.g. fiulo, che piega fce anchora del tubercolo di dentro dell'offo dell'homero, vicino al gomito, appreffo il t.iii.x.t.iiii. fopra detto mufculo A & quello,che habbiamo detto far la tela della palma della mano; & e ... Y quindi cammina alquanto in trauerfo verfo il lato di fopra h del primo, che chiude ledi- |j tj jij./j ta,paffando la maggior parte fotto di lui A attaccandofi al minor fufello. Et in nanzi che arriue al bracciale,!} conuerte in1 vna corda tonda,che pare che finifea nel bracciale, ap- i t.iii. t preffo la radice del dito pollice, per effer couerta dal mufculo,k che fepara il dito pollice k la med.i dall'indiceA da li due, che piegano il primo articolo di quefto medefimo dito. Ma tolti via quefti mufculi manifeftamente fi vede, che e paffa per la parte di dentro del bracciale fin all'offo della palma, che foftiene il dito indice ; nella cui radice s'inferifee, faccendofi piu largo ,& attaccandofi fortemente a quefta parte nella legatura intrauerfata del brac- 1 t.iiii.fi titerXo. ciale. A m quefti due mufculi,che fono nella parte di dentro, ne rifpondono altri due in m ta.ii.Y.ta. quella di fuori;ilprimodequali(cheèin ordine il terzo)nafce della radice n del tuberco- ix.A.t.x.q lo di fuori,della parte piu baffa dell'offo dell'homero,appreffo il principio ° del mufculo, n *itM ,u*T' che habbiam detto diftendere il dito picciolo,piu appreffo del maggior fufello,che niu- "v-1" & no di quanti nafcono di quefto tubercolo detto; per la qual cofa nafce anchora in parte del proceffo fuo di dietro,che chiamiamo la punta del gomito. Quindi feende attaccan- dofi al lato più baffo della banda di fuori del maggior fufello, tra'l p primo, che piega il p t.x. xii. A braccialeA quel,che diftende il dito picciolo,fin preffo el bracciale^; doue fi conuerte in ivnà tonda corda,che paffa per lo feno,che è nella giunta del maggior fufello, appreffo il ^ c:ir,(J . Iato di dentror del proceffo fuo, fimile ad vn puntaruolo, fafeiato con vna legaturas in- r • K,'ca,vl ' trauerfata; la qual fola contaremo tra le proprie del maggior fufello. Paffata quefta lega- s t. ii. z tura cammina per fopra il bracciale,faccendofi,di mano in mano,piu larga,fin'all'inferirfi l t.i.c.t.ii.T. ti quarto. molto lontano dal bracciale,nell'offo della palma,che foftiene il dito picciolo .£ L'altro t'iii-b't-!*'7 mufculo della parte di fuore(che è in ordine il quarto)nafce con vn u principio alquanto Mrftrt /ioli rtfl/-v Af>\ I r\rxrm'e.i*r. ...*. «%^*«s^.^.-.I....... a~-»1....l~.n«.>«n1~Jl £____* ]_ll'-n fC ri* t.Xll.O i. largo dall'offo dell'homero, vn poco piu in su del tubercolo di fuori dell'ifteffo offo, ap- u t.xi preffo De Mufculi jj x lib.i. t.vi. preffo il gomito,iui,doue habbiam detto hauere vna x riga rileuata, Se aguzza. Et quindi fi.vi.Q^, cammina faccendofi carnofo,& diftendendofi fopra il minor fufello,fin quafi la fua me- y t.xi.k tà;doue fi conuerte in vna forte corda,che fubito fi fparte Y in altre due tonde,benche al- quanto piu larghe,che groffe;le quali fcendono,fenza fepararfi notabilmente luna dall'ai tra,dirittamente per fopra il minor fufello,camminado verfo la fua giunta,che è appreffo il bracciale; nella qual parte diuidendofi alquanto piu(fe ben poco) l'una daH'altra,paffa- z lib.i.t.ri. no,ognuna,per * vn feno,che per quefto effetto fi fa nella detta giunta, per di fotto la le- fi.vii.s.£ gatura, che abbraccia parimente il mufculo,a che muoue il dito pollice verfo l'indice. a t.x.o Paffata che hanno quefta legatura,diuidendofi alquanto piu,s'inferi{cono,l'una nell'offo della palma,che foftiene il dito indice; l'altra in quel,che foftiene quel di mezzo. Loffi- Voffittodi l1**' tio principale di quefti quattro mufculi,non è(come dice il Vefialio)diftendere,&piega-. re principalméte il bracciale,poi che non finifeono in lui ; anzi i due primi feruono a pie gar principalmente la mano,nella qual s'inferifeono A per confeguéte il bracciale; i due vltimi feruono a diftenderla; oprando al paro,dirittamente;oprado hor l'uno hor l'altro, fanno il medefimo offitio, ma piu verfo il lato di quel, che tira. Aiuta anchora a quello b t.ii.b.t.x.k quella parte del mufculo0 ventefimo terzo di que,che \nuouono le dita, che habbiam detto inferirli nell'offo del bracciale, che foftiene il dito pollice. Et è da notare, che me- dianti quefti medefimi quattro mufculi fi muouono anchora la mano, & il bracciale da lati ; perche tirando quel di dentro, & quel di fuori, che rifponde al dito pollice, & con- fentendo gli altri due,mouiamo la mano verfo il petto; ma oprando i due,che rifpondo- no al dito picciolo A cófentendo i fopra detri,mouiamo la mano in fuore. Aiutano cofi anchora quefti mufculi (anchor che il Vefialio dica di nò)a voltar la mano in su, Se in giù, oprando fuccefsiuamente l'un dietro l'altro,come habbiam detto far quei dell'occhio. De Mufculi,che voltano il minor Fufello,in su, & in giù. Cap. ji. a 1 i.i.cap.xx. ^-^ H i haurà in memoria il modo,in(che habbiam dettoa nel primo libro congiun- SJ' Vili, s e t.vi./S.t.vi. S.Jt gerii il minor fufello all'offo dell'homero,facilméte potrà intendere,come fi muo uà in sùA in giù,fenza che il maggiore,o l'pffio dell'homero fi muouano;& ancho ra come al mouimento fuo fi muoue tuttala mano.Hora muouono quefto Fufello quat tro mufculi; de quali due feruono alla parte di fopra appreffo il gomito ; & due à quella di fotto appreffo il bracciale.Et di quefti quattro mufculi,due ftanno nella parte di den- tro, & altri due in quella di fuori; que di dentro la voltano in giù, que di fuore insù. b t.vii.x.tau. 11b primo di que di dentro (che è fituato appreffo il bracciale) è tutto carnofo ; & nafce ilprfo Mufculo. d'appreffo il lato di fuori del maggior fufello fecondo il lungo fuo,con vn principio lar- go,attrauerfando dirittaméte fìn'al lato di dentro del minore, nel qual s'inferifee con vn d t.i.d. t.ii.f. fine,fimile al principio. Quefto mufculo è quadro, & ha tutti quattro i lati vguali, & nel t.iii.a.t.iiii. mezzo è alquanto piu groffo,che da Iati; & fa come vn guancialetto allec corde, che paf «t.t.v.k.t.vi. fano v chiuder le dita. I fili di quefto mufculo vanno dirittamente dal principio al fine;& ix.x'.t.x!e.t.' Per Cl° è mo offitio, tirando la parte del minor fufello (che è appreffo il bracciale) verfo xi.h dentro, voltare il detto minor fufello in giù.d II primo mufculo di fuori, & fecondo di ll fec°ido. e t.xi.A que,che muouono il fufello,è differente dal primo in fitOjfiguraA grandezza; perche co j.vuu. t.xn. mmcja jjj jato di fUOri dell'offo dell'homero (vn poco piu in sù,che'le quarto, che diften g li.i. t.vi. fi. de la mano,quafi alla quarta parte dell'offo) con vn principio largo, & carnofo ; & quindi vii. dal * fcende(faccédofi piu largo A forte) attaccato al lato di fuori del fopra detto quarto mu vedo Va. foulo,che diftende il bracciale.Ma come arriua al capo del minor fufello,appreffo il brac t.Ui'.v.t.'i!ii.' ciakjfubito fi conuerte in f vna corda larga,come tela,mcdiante la quale s'inferifee nella y.t.v.i.t.vi.x g parte di fopra della giunta di quefto minor fufello, diftendendofi alquanto a dentro. tvii.Q. ta. L'offitio di quefto mufculo è di tirare la parte di fotto del minor fufello,appreffo il brac vin. R. tau. cj^g f m fuore, & per confeguente voltar tutto'l fufello.h II fecondo di que di fopra, & u terX?. i li.i.t.vi.fig. terzo m ordine, comincia dalla radice del tubercolo di dentro deU'offo dell'homero, & vii. fotto Fa dal lato di dentro del maggior fufello,iui,doue fi congiunge col minore,con * vn princi- L pio forte,& carnofo; & quindi monta affai in k obliquo verfo il lato di dentro del minor xiTe C UU' *u^°Jne^ °iual s'inferifce,con vn fine pariméte carnofo, vn poco in nanzi del mezzo del r K 3 fufello, Libro fecondo fufelIo.Da quefto fin carnofo nafce vn'altro capo neruofo, il qual fi diftende verfo il mcz zo deh"offo,fecondo il lungo, inferendofi fortemente(per tutto quello fpatio) al lato di fuori di quefto fufeUo,inWna afprezza, che per quefto effetto habbia detto hauerequc- j ij.}.r.vi.b\ b in quefta parte. Quefto mufculo volta il minor fufello all'ingiù, tirandolo in den vii. i u m ta.x.A.ta. fio offo in quefta parte. Quefto mufculo volta il minor fufello all'ing ti quarto. tro.m II quarto mufculo,che fta dalla parte di fuori A e quafi fimile al fopra detto in figu ra,& fito, nafce n dalla parte di fuori della legatura, che circondala congiuntura del go- *"'t-]tl"'J1' mito,&anchela punta del gomito; & quindi cammina montido verfo laparte di nanzi, n t.xii.c in fino all'infenrfi nel minor fufello, ° appreffo il fin del terzo, co vn fine meno neruofo, o t.x.i. pref- & largo,che quel del terzo.Et è da notarcene quelli duemufcuhA il primo,non finifeo fo al e Voffith del no in corda,per effer molto piccioli. L'offitio di quefto quarto mufculo è voltare il mi- quarto Mufeu- norfufollo in sù,tirando la parte fua di fopra in fuori in obliquo; dimodo,che que di den loshe muoue ut -, . >. \-e • n>- N ~ Mano. *ro "• voltano in su,que di f uon,all in giù. Delle Legature de Fufelli del Braccio,& della Mano. Cap. 52. Diuerfe ferii di p * R a le Legature de Fufelli del Braccio A della Mano, alcune legano l'un offo col legature. l'altrojalcun'altreTon come guardia de corpi,che ftan di fiotto loro, & come vefle X de mufculi che nfafciano; alcun'altre abbracciano, & cógiungono le corde all'offa in tal modo,che per gran forza,che facciano,non poffono disluogarfi.Benche delle tele, chefafeiano lecorde,habbiamfattoparticolarmentione parlando de mufculi, che mo- Quelte, che ah- ueano la mano.a Ma quelle,che fon come difefa Se aiuto, che le cordenon efcano del a Molte dì dTdimfculT k° lu°g°'ftan tutte intrauerfate, & fono affaisfime ; & vna di loro occupa tutta la parte quefte lega - "Jcu '* di dentro di tutte le quattro dita ; & vn'altra fimile a quefta fi diftende final fecondo offo J-JJ£n°^£Jf del pollice, & anche quafi final terzo.b Se,ne vede parimente vn'altra nella parte di den- nelje fi * tro del bracciale,intrauerfata dal quarto fuo offo,ifino al quinto,Ia qual abbraccia le cor- per efler mol de demufculi di tutte le dita. Quefta corda è larga, & più gagliarda, che niuna dell'altre ; to lottili. ma non tocca e due fufelli,ne meno l'offa della palma. Si veggono della medefima forma b t'""'" nella parte di fuori del braccialec fei legature intrauerfate, per le quali panano comeper e Tutte fei fi anelli,le corde de mufculi, che aprono le dita. Quefte legature tutte per la parte di fopra notano Hel1* paiono vna fola,lunga,quanto è il largo de due fufelli; ma,contandole diligentementedu — _ CQ^ '_ bito fi veggono come fei anelli, che feruono a mantenere le fopra dette corde, che non fti numeri, i. difuijno da e feni del minor fufelIo,per donde paflano. La prima di quefte legature va dal 2.3.4.^. * mi mufculi fuoijde quali nafce.Dalla parte di dietro fi cógiunge al codione; da lati a cer- § ta-xvi-%- te legature,che attrauerfano dall'offo grande,a quello dell'anca.h Quefto mufculo non è u'i'"' *d HI tanto corto,come alcuni penfano; anzi entra ben due dita a dentro, come fi vede mani- * "^ ' fellamente in coloro,ne quali o per alcuna fiftola, o per altra infermità gli è ftato diuiio il fuo principio. Perche, le ben coftoro non ritengono tanto facilmente le fecce, come di prima,non efeono però fenza lor volontà,come farebbero,fe'l mufculo fuffe del tutto feffo; perche a lui folo appartiene chiuder il fondamento, in modo, che non poffa vfeire cofa alcuna fenza fua licenza. M De Mufculi,che muouono la Gamba. Cap. $£. Vo ve s i la Gamba dal Ginocchio in giù ( come ognuno può in fo fleffo pro- uare) diftendendofi,& raccogliendofi dirittamete,fenza decimare a Iato alcuno, medianti De Mufculi ^7 a t.i,2.t.iii.o medianti dieci mufculi, * Il primo de quali nafce b dalla parte di nanzi della punta del gal il primo Mufeu t.iiii.i.t.ix. lone,convn fottil principio,alquanto piu neruofo,che carnofo; ma poco dipoi, cheèna lo, de muoue la a^t.xv.h.xvj, t0jritorna d^d tutto carnofo A tanto più largo, che quando cominciò, che è fua larghez GMnba- b t.i. f ' ' za adoppio di quel,che è groffo.Et in quefto modo feende in obliquo verfo dentro,per la parte di dentro della cofcia,fin alla fua metàdecondo il lungo ; & di poi va diritto infi- no all'arriuare alla tefta di dentro dell'offo della cofeia, appreffo il ginocchio; doue volta e li.i. t.vi. fi, alquanto in fuori, inferendoli nelc principio della prima riga del maggiore ftinco della ix.P gamba mediante vna fiottile, & tonda, corda, che fa, quando comincia a voltare verfo la parte di nanzi. L'offitio di quefto mufculo è tirare la gamba in su verfo l'Anguinaia del- l'altra gamba,aiutato da mufculi, che muouono la cofeia Se la gamba, a i quali principal- mente fi dee attribuire quello mouimento.Perche fenza dimenare il ginocchio ognuno facilmente può, ftando a federe, ponere luna gamba fopra l'altra; & fé non fi accoglieffe la gamba,medianti è mufculi,che la muouono; & la cofeia non fi alzaffe in su verfo la ban da di dentro, medianti e mufculi, che la muouono, mal potrebbe vn cofi fottil mufculo d t.xv.fi.xvu folo per fé far tale offitio. Ild fecódo mufculo nafce con vn principio largoAdeltutto ilfecondo. ii.V. t.'i.i-1." neruofo, dele mezzo dell'offa del pettignone fecondo tutto il lungo,f della cartilagine, iiii.^-. t.v.tf. mediante la quale habbiam detto congiungerfi ; nella qual parte fi congiunge al fecódo, t.ix.y che muoue l'altra gamba; & paffato il principio fubito fi fa ftretto, groffo, & carnofo,in e^t.xv. .xvi. taj forma>che è poco meno largo,che groffo, & quafi tondo. Et cofi feende all'ingiù per f li.i.t.i.s la Parte di dentro della cofcia,faccendofi,apoco apoco,tanto ftretto,che quando arriua 5 t.xv.fi.xvi, alla tefta di dentro della cofeia, appreffo il ginocchio, fi conuerte in vna § molto tonda pteflo all'M corda,la qual s'inferifee appreffo il fin del primo,attaccandofi a lui per la banda di dietro. Quefto mufculo nelle donne alquanto magre,pare vna legatura neruofa, dura, & afpra, come vn neruo; perche effondo fcarnato, & hauendo poco graffo di fopra, fa vn orlo fopra la carne.L'offitio di quefto mufculo è muouere l'ima gaba verfo l'altra, come quan do rincaualchiamo,aiutandolo i mufculi,che piegano la gamba, & que, che muouono o h t.x.$.ui.cP piegano ]a cofeia verfo dentro.h II terzo mufculo infieme con alcun'altri nafce della par titerXo, t.xv.fig.xvi'. *e Pm baffa dellal giunta deU'offo dell'anca, fopra la qua! noi fodemo, con vn principio R neruofo A fiottile; & fcédendo alquanto in obliquo all'ingiù,!! fa fubito carnofo A quafi i li.i. t.ii.14. tondo,& affai piu groffo,che al principio. Et cofi pafTà perla parte di dietro della cofeia K t.xi.^r* vn poco in obliquo A per vn feno, che diremo farfi nelk quinto mufculo, che muoue la gamba, fin'all'arriuare alla parte di dietro della tefta di dentro della cofeia, appreffo il gi- nocchio; doue faccendofi piu fottile,& tondo,fi conuerte in vna corda tonda,la qual tor cendofi vn poco in nanzi,s'inferifce appreffo e due fopra detti mufculi, piu a dietro,che niun di loro.Ma la corda di quefto mufculo feende per la parte di nanzi della gamba, ap-. poggiata alla riga di dentro del maggiore ftinco, fin'alla metà della gamba, il che non fa . niuno de gli altri. L'offitio di quello mufculo è piegare la gamba alquanto in dentro, t.x.-r '.t,x'' Ill quarto nafce della medefima giunta dell'offo dell'Anca, con vn principio più ftretto, il quarto. t.ii.a. t.vi.v! che quel del terzo,ma piu gagliardo A duro ; il quale nafcédo appreffo il lato di fuori del •V. t.ix.f. ta. principio delm nono mufculo,fi nafeonde alquanto fotto di lui, & da poi feende a baffo; *"•£ v. Se faccendofi fubito carnofo,rapprefenta la figura propria di mufculo, affai meglio, che "v.s.'t'Jìi f'ta'. non ^acea *1 tcrzo^t c°fi ftende per la parte di dietro della cofeia alquato verfo la parte i.*.t.ix.y di fuorijfin'al fuo mezzo;doue comincia fubito a farfi più fiottile A neruofo di fuori, tan to,che pare,che fi voglia conuertire in vna corda.Ma p laparte di dentro fo gli cógiunge p t.xi.p vn n pezzo di carne, che nafce della parte di dentro della cofeia, come fo fuffe principio d'un'altro mufculo.Et d'amendue fé ne fa vn piu groffo, il qual feende infimo all'inferirli con vna gagliarda corda,in vna aguzza punta,che per quefto effetto habbiam detto haue re il proceffo della più alta giunta del minor fufello.Quefto mufculo è quel,che Galeno nel fecondo libro dell'Anatomia dice,effer ftato tagliato ad vn gran corridore; & fuo of litio è piegar la gamba fenza ftorcerla a parte alcuna,non oftante che flia fituato alquan 0 t.xi.l'.t.iì. to in obliquo, ° Il quinto mufculo nafce anchora della giunta detta deU'offo dell'anca il quinto. £J\ux.u._t. fQttjQ fei principio fe\ p terzo A quarto,con vn principio neruofo ; & cofi fi matiene fin £ ' quafi la metà,doue fi radei tutto carnofo; & fcéde per la parte di dietro della cofeia, fior p t.xi.x (jl. cendofi verfo la parte di dietro deUa tefta fua di dentro,appreffo il ginocchio; la qual paf «j lamed.o fata,fubito.fi conuertein^ vna cordatooda, che s'inferifee nel lato di dentro, deUa parte di nanzi 1.11. iii.T y ta.i.ii.iii. Libro fecondo di nazi del maggiore ftinco, vicino a doue habbiam detto inferirli le corde del primo,& fecondo,& terzo mufculo,verfo la parte di dietro. Benché quefta corda non feende tato in giù,come qucUa del terzo;anzi ordinariamente non paffa quafi mente la giunta di que- llo fufello A tal volta finifce in nanzi che lei. Quefto mufculo r ha vn feno dal principio r la raed-* al fine,fecondo il lungo,che è tutto liuido,per lo qual paffa il terzo mufculo, che muoue il fefto. la gamba ; & fuo offitio è piegar la gamba,come fa il terzo, al quale è fimile in fito.s II $ t. i.$.ta.iii. fefto nafce appretto il lato di fuori del principior del primo, daUa parte più alta di q.ca..i.r.ta. nanzi della punta del gallone ;& ha per laparte di dentro vn principio v ftretto ,& car ^'j •^•t'«-P nofo, Se fubito s'allarga, come lucertola ; & cofi feende verfo la congiuntura dell'ofio u t j. 't''j'- «• biam detto hauer quefto offo nella parte di dietro fecondo il lungo, nella quale diremo ti./iji.^i. inferirli il quintoe mufculo,che muoue la cofeia; Se la parte di dietro appreffo aUa radice viii.l.t.x.xi. delle tefte di fotto di quefto offo, nella qual parte ne anche tocca l'offo ) nafce f del collo *• t.xii.». ta. dell'offo deUa cofcia,con vn principio neruofo.Main nanzi che arriue al minor proceffo xin-<^' "• dell'offo,!! fa carnofo; & piglia parte di fuo principio da quefto proceffo in tal modo,che j t.xiìi.« par,che habbia due principij,da quali feende, abbracciando in tal modo l'offo, che quafi e la med.,- fi congiunge l'vn lato all'altro, nella parte di dietro della cofeia ; & con piu va aU'in giù, 2 n più fi fa carnofoA groffo,fin preffo alla rotula del ginocchio,doue fi rilieua alquanto, & uvu fa come vn S mezzo cerchio carnofo, di cui nafce vna corda larga, che cuopre la rotula, g .la msd. u come diremo. M a è da notare, che tutto il lungo di quefto mufculo fcontro a quel mez- zo cerchio,è piu groffo,chc la parte fua,che fi mette di fotto il fettimo,béche anche que- fta parte è carnofa.Di modo,che ftando quello ottauo mufculo rileuato dal lato di nan- zi fecondo il lungo deU'offo della cofeia ; & ne piu,ne meno il fettimo, fecondo il lungo della parte difuori,deirifteffo offo deUacofcia,refta nel mezzo deU'vno, & deU'altro, vn il nono, lungo h foffo liuido, che s'empie coll nono mufculo. Il qual nafce del tubercolo, che fi h t.v.n vede rileuato nella parte di nanzi dell'offo dell'anca,piu in sii del foffo,nel qual s'incaffa la * t'1 !u**,t:T* cofeia con k vn principio fiottile A neruofo ; Se quindi feende diritto pigliando la figura f.'ta.i *>. ta! d'un pefee, o lucertola;per la qual cofa alcuni il chiamano il Pefee della gamba.Scendédo xv. fi.xvi. P poi verfo la parte di nanzi fi fa alquanto piu largo fin preffo il mezzo * deUa cofeia fecon- k tadiii. O do il lungo; & fubito comincia a riftrignerfi, a poco a poco, & molto in nanzi che arriue i la med' * " al ginocchio,!! conuerte in vna m larga,& fottil tela;la qual paffando per fopra la rotula,fi m *a med-P ritorna vn'altra volta a flargare,mefcolandofi coUe corde n del fettimo,& ottauo mufeu- n, c:viii* ^lS lo,benche non tanto, quanto fi mefcolano queUe del fettimo & ottauo fra fo fteffe .Ma * ' fia come fi voglia, di quefti tre mufculi fi fa vna corda larga, a cui s'attacca in tal modo la rotula t.Vl. T De Mufculi c8 t la med. k "rotula del ginocchio da tutta la parte di fuori, che par,che nafta di lei. Et è da notare, che la parte di dentro di quefta corda,o tela,per tutto lo fpatio, che no cuopre la rotula, fta piena di graffo,& d'un humor vntuofo, che fa, che non s'attacchi aU'offo della cofeia ; ma nel paffar la rotula, fubito fi fa piu firetta infierendoli nella parte di nanzi della giunta del maggior fufeUo. L'offitio di quefti mufculi, Se de due paffati, è ftender dirittamente p t.xiii.». ta- la gamba, v II decimo mufculo,che muoue la gambale molto picciolo, Se carnofo ; Se è ti decimo. xiin.r fituato di fotto il chino del ginocchio, & couerto co mufculi deUa polpa della gamba, che nafcono delle tefte di fotto,deU'offo deUa cofeia; perla qual cofa fu con gran ragio- q t.xiiii. h ne chiamato,Quel,che fta nafeofto nel chino del ginocchio,Quefto mufculo1! nafce del- la parte di dietro d'vna groffa,& gagliarda legatura,di queUe,che congiungono lofio del la cofeia colla gamba,che è nel lato di fuori del ginocchio, con cofi largo principio, che cuopre la parte di dietro del ginocchio.Et fubito da poi,che è nato,fi comincia a far car- nofo; & cofi feende verfo dentro,a canto all'offo, faccendo vn mufculo vn poco piu lunr go,che largo,che s'inferifee nella parte di dietro del maggior fufello,poco più in giù del- r la med. i \a fUa piu alta giuntatolir vn fin largo,quanto è il medefimo mufculo ; & finifce anche in obliquo torcendoti dal lato di dentro della parte di dietro del detto fufello verfo den- tro; di modo, che la minor parte di quefto mufculo s'attacca alle legature del ginocchio, la maggiore aU'offo della gamba, fenza toccare in parte alcuna l'ofio della cofeia. L'offi- tio di quefto mufculo fé ben non è quel, che dice Galeno, fi per effer tanto picciolo, che con gran difficultà potrebbe ritirar la gamba; fi per no effer pofio diritto come doureb- be ftare per ritirarla, non per ciò è del tutto inutile,come neUa fua hiftoria vuole il Vefa- lio.Anzi aiuta a voltar la gamba alquato verfo la banda di fuori,come potrà, chi fi voglia, prouare in fo fleffo; perche tenendo forte la cofeia con amenduele mani A volendo tor- cere la gamba,lo farà lènza muouer la cofeia ; ilche effer non può,fe non con quefto mu- fculo,attento che gli altri tutti nafcono deU'offo deUa cofeia, o del gaUone, De Mufculi,che muouono la Cofeia. Cap. 57. Rattamo de Mufculi deUa Gamba prima, che di que della Cofcia,per ftar que- fti di fotto a quelli. Hora fono e mufculi, che muouono la Cofcia,al piu quattor- j mouimenti del dici,al meno dieci; medianti i quali fi diftende, Se ritiraA fi muoue da lati, & d'in-- la Cofeia. a t.ix.n.t.ii. torno.3 Il primo di que, che la diflendono, fta fubito dietro la peUe;& è tanto groffo, UprimoMufcu- u.t.x. k che fa tutt'vna delle natiche; Se nafce con vn largo,& molto carnofo principio, della piu l°>cl>< muoue U b cix.ik 1 alta parte di tutto ilb lato di dietro della punta del gallone, che fta rileuata verfo l'offo CoJCM- grande; & in parte della fpina,che habbiam detto hauer quefto offo del gallone neUa par » te piu alta; & anche della parte più baffa dell'offo grande; Se alle volte (beche affai poche) e lamed.ap- del Codione, nella qual parte quello mufculo fic congiunge col fuo compagno dell'al- ^K ° l tra banda.Hora nafeendo di quefte parti,con vn principio largo,come mezza ruota,fcen A la med.m de in obliquo,& paffa per fopra la d congiuntura deUa cofeia col gallone ; neUa qual parte e la med. n fi fa più ftretto, & fiottile, final conuertirfi in vnae larga, & gagliarda corda, con la qual f lib.i. t.i.ii. s'inferifee nella parte di fuori delf maggior proceffo deU'offo deUacofcia, fecondo tutto "'•^ il lungo fiuojcominciando a infierirfi poco dopo lapunta,alquanto verfo la banda di nan- zi; &fcendendo alquanto a dietro s'inferifee anchora in tutta la parte fua di dietro in vna g lib.i.ta.iii. giunga riga, che feende per la parte di dietro deU'offo deUacofcia. Ha quefto mufculo e preflb al a fili} chc feendono in obliquo verfo in nanzi ,* Il fecondo nafce appreffo il primo con ilfecondo. v ti iiì C t ' vn Prmcipi° largo, Se carnofo, che piglia quali tutto il lungo deUa fpina di quefto offo, iiii.^i.tà. v.s. della qual non nafce il primo A fa vn mezzo cerchio,ne piu ne meno,che fa lui; ma la par t.ix.o.t.xi.J^ te di dietro del principio di quefto fecondo è couerta col primo .Da quefto principio feende verfo in nanzi faccendofi, a poco a poco,piu ftretto, ma non mettendo!! tutto di i t ix. o fotto al primo, come vuole il Vefialio ; perche fi vede chiaramente * feoperta quafi la fua metà.Hora fcendendo(come dico)cuopre anchora tuttala congiuntura deU'anca,come k u. y fece il primo; & conuertendofi in unak gagliarda,fbttileA larga tela,s'inferifee al trauer- fo, ( comparandola al fin del primo ) in tutta la piu alta parte del maggior proceffo della cofeia, attaccandofi anchora alquanto nei lato fuo dinanzi. Ma è da no tare, che quefto mufculo è molto liuido,principalmente ne gli huomini carnofi; & ha e fili quafi diritti di su in T Libro fecondo ilter7o. il terzo mufculo.1 fuetto terzo e tanto minorenne ucconuo, quanto uiecoiiuo e mi- It.xi.2 nore, che'l primo ; & Ita tutto di fotto el fecondo; perche m nafce della parte più baffi di m txi,-c-t4- dietro dell'offo del gallone,con vn principio largo,groffo A carnofo,comc in mezzo ar co ;& quindi feende in obliquo verfo nanzi, attaccandofi alle legature della congiun- tura del gaUone, & faccendofi, a poco a poco,piu ftretto, fin che fi conuerte in vna Qga- « la med. < eliarda, & larga corda ; la quale abbracciando il maggior proceffo della cofeia s'inferifee neUa parte di nanzi,& nella punta fua. Quefto mufculo pare in tutti liuido, & affai più ne gli huomini robufti,ne quali habbiam detto effere parimente mudala parte del fecondo, che fta fopra quefto terzo; perche è couerta d'una molto groffa tela, mediante la quale fi congiunge fortemente al lato di fopra del primo mufculo ;& in quefta forte d'huomini anche il primo par liuido. Ma ne grafsi non è cofi,anzi ha quefto terzo mufculo certi fili neruofi,fparti per fc fteffo tutto,e quali nelle donne fono inuiluppati con graffo; anzi e fa- ll «urto, li fombrano graffo mefcolato con fibre di carne.0 Il quarto mufculo, che parimente è 0X"'UX''*'ta< quafi tutto liuido A poco manco,che tondo,nafce P de lati, & della parte di détro de piu ^ i# t vi ^ bafsi nodi deU'offo grande, che non fi congiunge all'offa de galloni, con vn principio d.DEF groffo ,& carnofo A tanto largo,che quafi fi congiunge con quel, che gli rifponde dall'ai tro lato.Et da quefto principio cammina al trauerfo diritto final maggior proceffo della cofcia,mantenendofi per alquanto carnofo ; & riftrignendofi,a poco a poco, fi cóuerte, in nanzi che arriue aU'offo della cofeia, in i vna tonda corda, che s'inferifee nella parte di q t.xi.£ il quinto ^ dietro delr maggior proceffo del detto offo, appreffo la fua punta. ' Il quinto mufculo r 1,bJ.u,1,lu nafce dalla punta di fotto deU'offo del gaUone, che non è occupata da principij delc ter- s tiX,,.xjjj.2 zo,quarto,& quinto mufculo ( fotto de quali nafce) infino al fine della congiuntura del- sn.t.iit.t. l'offa del pettignone; doue fi congiunge al fuo compagno con vn principio largo A car- v.s». t.vi.*. t. nofo da ogni parte,eccetto che fotto e fopra detti tre principij, nellall qual parte di fuo- v/,# &: t*v,i1, ri è neruofoA di dentro carnofo,come è anchora tutto il mufculo.]Da queflo principio xVt.x,,& fcende,abbracciando fubito laparte di dietro del minor x proceffo dell'offo della cofeia; t t.xi.Kur Se poco piu in giù s'inferifee in quella Y afpra A aguzza, & lunga riga, che habbiam detto u t,x,i> ^. hauere quefto offo nella parte di dietro fecondo il lungo fuo, cominciando dalla radice *, I',,t-,ll,w f j- /i ir r r -i ■ ■ j- a r i \ r ylamed.prel di quefto minor procefio. Et fi come il principio di quefto mufculo e continuato, cofi fQ al A anchora è il fine, eccetto l'vltima ^fua parte, che s'inferifee nella radice del minor prò- z t.xii.S ceffo della cofeia ; la qual nafeendo della giunta deU'offo dell'anca con vn principio ner- uofo ( come habbiam detto ) fa come vn mufculo da per fo ; il quale allargandoli molto, feende diritto per la parte di dietro deU'offo della cofeia, fin che tornandofi a riftrignere finifce in vna tonda corda, che s infenfee nella tefta? di dentro del medefimo offo, ap- a Ub'- *•*"• Come fi diuida preffo il ginocchio,tanto diftintamente, che,fe non fi mefcolaffe il fine b del quinto mu- , '6' r - il quinto Mufeu fculo col principio di quefto,ficuramente fi potrebbe contar per vn'altro.Ma ftando me giungono lom tre. fcolati non è ineonueniente chiamargli vno, come fo io ; o diuidergli in due, faccendo dal * al e io quella parte l'uno;& l'altro quella,che s'inferifee in quella detta riga afpra; benché non so 1* ta-v,n- che offitio potrebbe fare quel,che nafce del minorproceffo deUa cofeia, inferédofi nel- l'ifteffo offo.Non manca anchora, chi diuida quello mufculo inc tre. Perche la parte fua di nanzi,che nafce della parte di nanzi della giunta deU'offo dell'anca, ( la qual piglia dalla parte di fotto dell'offa delpettignone,iui,doue fi feparano l'un offo daU'altro,fin'alla par- te di fotto dell'ancha) fi diftingue daU'altrà*parte d di nanzi di quefto mufculo ( che piglia d 1* «ned.SIl dal refto della giunta,fin'alla parte di nanzi dell'vltima parte di tutto il mufculo)col mez- zo d'un fegnale. Et non fol fi diuidono quefte due parti di nanzi mediante quefto fegno, ma anchora medianti le differenze de fili,& i diuerfi fini,che hanno. Per l'ifleffe ragioni fi diftingue tutta I'vltima parte di quefto mufculo da quella di nanzi.Perche la parte,che fta appreflo la congiuntura dell'offa del pettignone, ha e fuoi fili quafi intrauerfati ; e quali camminano dal fuo nafeimento verfo la radice del minor proceffo deUa cofeia, & in la parte più alta fi congiungono aUae riga aguzza della cofcia.L'altra, che fta verfio la parte e hb-i.ta.iii. piu baffa deU'offo dell'ancade ben ha e fili in obliquo,pur fon quafi diritti ; & s'inferifeo- prC ° Voffith di que- no ne^a Pai te Pul baffa della riga afpra, Se rileuata, deU'offo della cofeia. In quefta forma fture Mufculi. fi dimde quefto mufculo in tre, & cofi infino adeffo farebbero fette in tutto. L'offitio principal C ta.xii.xtu. De Mufculi 5-9 principal de quali è diftender la cofeia ; Se aiutarle anchora a muouerla da lati, & d'intor- Voffith di que- no,in quefta forma. Il primo, fé opera tutto, la diftende dirittamente, fenza voltarla da fl'tre Mufculi. lato alcuno ; fo tira con la parte piu alta o piu baffa del fuo principio, la diftende,ma mo- «°;f-"* ?"''■ uendola hora da quefto lato, hora da quello, fecondo la parte, che tira.-Il fecondo di- Muji„u della co flende parimente la cofeia,tirandola anche in fuori, & mettendo la cocca nelfoffo pia. dell'offo dell'anca. Il terzo & quarto la discendono, tirando alquanto in sii. Et oltre a quefto il quarto la ftorce alquanto più in fuori; Se il terzo piu a dietro ;& amendue la voltano d'intonlo, benché affai piu debolmente, che quelli, che per tal'effetto fondi- putati,come fubito dirò. Ma la parte di dietro del quinto mufculo, la quale ha e fili diritti, tiene la gamba diritta ; & pofando il piede in terra diftende la cofeia. Et il lato di dietro delia parte di nanzi di quello mufculo oltre a fare il medefimo offitio, che laparte di dietro, ftorce anchora alquanto la gamba in dentro.I fili piu alti, che ftan- no appreffo la congiuntura dell'offa del pettignone, nel principio di nanzi di quefto mu fculo,tirano la cofeia verfo dentro,raccogliendola alquanto.Quefti fono e mufculi,che diftendono la cofeia in dentro,a quali ne rifpódono tre altroché là ritirano, ciò è il fello, f t.viii.O.ta. fettimo, & ottauo.f II fefto nafce de corpi deU'undecimo & duodecimo nodo delfe fpal ti fefto. iin.w. t.v. y_. lejC^ fe\ primo A fecondo de lombi,con vn principio § carnofo.il quale toflo, che è na- 'TxTii.ièVt! to^1 ^ tond° i Se feende in obliquo in* fuori, Se paffa per la parte di dentro dell'offo del x iiii.c.t.xv. gallonc,mantenendofi femj3?e. carnofo fin'alla h riga, doue l'offo del pettignone comin- fi.xvi.jc eia già a chiamarli del gallone; & iui fi cóuerte in vna gagliardaA tonda corda,chc feen- g t-v.|U«f de infino aU'inferirfi nella parte piu alta del minorx proceffo dell'offo della cofeia. Ma è i hb.i. t.i.ii. ^a notare cnQ Per ragion di queflo mufculo fi fa vna ineauatura nell'offo del pettignone, iii.y couerta d'una legatura neruofa,che nafce deU'offo medefimo,foprala qual paffi,come fo pra vn pauimento; perche effendo l'offo in quefta parte acuto,& la corda dura,facilmen- te fi farebbe male ftrifeiandofi fopra l'offo .Et anche aiuta,che non fi difuij dal fuo luogo. "ettimo. xiiii.d gaUone,mantenendof! fempre carnofo, fin preffo alm minor proceffo dell'offo della co- 1 t.viii.o o o foia; doue fi conuerte in vna tonda corda, che s'inferifee nella piu baffa parte di quefto m t.xui.y proceffo appreffo il fin del fefto. M a è da notare, che nel paffar quefto mufculo fopra la parte piu alta dell'offo del gallonerà vn foffetto-nell'offo, per lo qual paffa più ficuramen 11 t.viii.S.ta. te fenza poter fciuolare. L'ottauo n mufculo pare in alcuna maniera parte del0 quinto, Vottauo. i.J\ t.iii.m. fc non fa gliarda con diligenza; Se nafce con vn principio P largoA carnofo, da tutta la ri ■+ t vi ò ta' Sa'c^e ^a ftgnata nell'offo del pettignone, dalla parte di nanzi del foffo del gallone, infi- vi.* no doue fi congiungono l'offa del pettignone ; Se feendendo affai in obliquo verfo die- o t. viii.* tro,fi mantiene della medefima natura, infino all'inferirli nel lato di dentro dell'offo del- l'., "iej j'tra la cofeia, fcontro al fuo minor proceffo, con vna corda larga,& corta,che fcéde in obli- q là medi <ìuo ver^° dietro fin'alla 1 fua metà. Queflo mufculo par liuido ; Se infieme co due paffati ritirala gamba,appreffandola alquato verfo l'altra.Perche il fefto tira la cofeia fortemen- te in simpiegandola,& mettendola in dentro. 11 fettimo fa U medefimo offitio, ma mette più a dentro la cofcia,che'l fefto.L'ottauo piega alquanto la gamba, Se la mette piu a den tro,che'l fettimo.Di modo,che i mufculi,che flendono A ritirano la gamba, feruono an che a tirarla in dentro, & in fuore. Aiuta anchora in certo modo a raccoglier la cofeia il r t.iiiì.$. rnono mufculo di que,che muouono la gamba; perche nafcédo d'un tubercolo deU'offo t.iii.f del gaUone,& feendendo diritto fin fotto el ginocchio, doue s'inferifee, tirando verfo il fuo principio, neceffariamente ha da piegarla cofeia; come fanno anchora per confe- guente tutti e mufculi della gamba, che nafcono dell'offo del pettignone, o deU'ancaA i t.yiii.^.ta. finifeono fotto el ginocchio.s II nono mufculo(che è tutto liuido, & carnofo A feende ^ non0t xui.tf.t.xiin -n QbjjquQ m fUOri)cuopre tutto il buco deU'offo del pettignone, per la parte di fuori;& di poi feende per tuttala parte di fuori del collo della cofeia, conuertendofi in vna ga- gliarda. Se alquanto larga corda, che s'inferifee nel feno del maggior proceffo della co- t t.x.É.t.xi.0. fcja ^ che fl.a fcont:ro aj C0U0 deU'offo, Se deUa tefta fua, che s'incaffa nell'offo dell'Anca. ; . xi'ii.r.ta.xv. L'offitio di quefto mufculo è voltar la cofeia intorno verfo dentro.£ Il decimo,(che tura rcuf0"^e °m a~ t.xvi. FGH il detto buco deU'offo del gallone per la parte di dentro) è affai più forte, che'l nono, & u copia. L più Libro fecondo piu degno di confiderationc; perche nafce di tutta la riga,che piglia dalla parte di dentro dell'ofio del gallone,appreffo doue s'attacca al proceffo de Iati del primo nodo dell'offo grande,per di dentro deU'offo del gallone, fin doue fi congiungono l'offa del pettigno- ne. Quello principio fta diuifo con tre righe,o fognali ; Se è del tutto carnofo, come an- che fono quafi tutti e principij di quefti mufculi di quefta congiuntura ;& occupa tutta la parte di dentro dell'offa dell'anca, & del pettignone ; & tornando liuido fi va a poco a poco " riftngnendo,in tal modo,che non è piu largo di quanto è lox fpatio tra'l proceffo u t.xv.fi.xvi. acuto di queflo offo, Se la parte di dietro della giunta dell'offo ifleffo . Per quello fpatio H efce fuori quefto mufculo,comc per vna incauatura,torcendofi nell'vfcire, quanto fé gli x ',.* '* "•"• richiedeA faccendofi per la parte, che tocca l'offo, neruofo, & diuifo quafi in tre corde i s, tonde,che fi ftorcono verfo il feno per fuo ordine. Et in nanzi, che arriuino al feno, fon larghe, ma quando arriuano a quello , fi fanno piu flrette,paffando per tre piccioli foni, che fi veggono nella detta incauatura,diuif! con due linee rileuate, che fono in elfo. Paf- fato chehanno quefte tre corde il feno,tofto fi cóuertono in vna, che s'inferifee Y nel fo- y t.xii.tta l'r no del maggior proceffo della cofeia appreffo il fine del nono mufculo. Et è da notare, & 1'x che tra l'offo ,& le dette corde,fta vna forte A groffa tela, couerta d'un humor vntuofo, che fa come vn fuplo a quefto mufculo ; Se fa, che piu facilmente giuochi fopra l'offo . L'offitio di quello mufculo A del nono,è voltarla cofeia intorno;quefto verfo la banda Alcune parti di di fuo ri, quello vcrfo queUa di dentro. Ci fono oltre a fopra detti,altri due mufculi car- carue,chefi con nofi,che paffano,l'vno dalla parte di fopra del feno,o ineauatura detta; l'altro da quella di nmìaqucl fotto. & amendue infieme abbracciano il decimo mufculo di modo, che non lo lafciano l°Pr* y{cir fei fuo lUOgo .z II primo di loro nafce dal proceffo acuto deU'offo del gallone, & z ta.xi. g. ta. s'attacca col lato di fopra del decimo mufculo dal principio al fine.a II fecondo nafce xii.#. t.xiii. dalla punta del proceffo medefimo, Se è anche carnofo ; Se fi congiunge al lato di fotto, x-t,xll"-f dell'ifteffo decimo mufculo,dal principio al fine; perche amendue finifeono nel feno del a C'*"' * maggior proceffo della cofcia,come fa il decimo. ° Nafce anchora dalla parte di dentro b t.xiii.x yz dell'offo del gallone,iui,doue il decimo mufculo(reflando di ftorcerfi)fcende fin'alla co- feia, vn pezzo di carne, nel quale fi pongono le tre corde del decimo come in vna borfà; & cofi vanno a inferirfi nel maggior proceffo della cofeia. I due mufculi detti aiutano a voltar la cofeia a dietro ; & ordinariamente fi contano, come parte del decimo ; &, cofi non farebbero piu di Dieci,que che muouono la cofcia.M a contando da per fé quefli, & i due, che fi congiungono al quinto, fàrieno Quattordici. Ma poco importa contar a vn modo,o a vn'altro,con quefto,che la cofa s'intenda, come fta. De Mufculi,chemuouoncrilPiede. Cap. 38. Ov e m o il Pie,ne piu ne meno,che la Mano,in sù,in giù,& da lati(benche ofeu- llprimo Mufcu- lo, che muoue Piede. ..v...w«x^ ,_ luu vwwj^ux^ v-wiaiu^aLala uun.iuLa uuiaimunidu muwe m oueparti;i vna p.ta.ix.e.ta. è piu alta A verfo dentro,al mezzo della cofeia; l'altra piu baffa, & verfo fuori, ne piu ne xiii.V-t.iiii. meno,che i principij de mufculi diritti del ventre. Perche la parte più alta di quefto mu- n- ta.xv.fig. fculo e larga A carnofa ; & feendendo a baffo fi mefcola coll'altra parte del principio ( la , ^.V a quale è del tutto carnofa, & liuida) poco piu giù del chino del ginocchio ;& quindi bI16"M•t•l,,• feende faccendofi vn mufculo molto carnofo & groffo, che fa la verisfima forma di mu- fculo; ma in nanzi che arriue alla metà della gamba,fubito come paffa la polpa,faccédofi più ftretto fi conuerte in vnac corda larga, nel cui mezzo al principio fi vede vn poco di c t>xii-v ilfecondo. carne . Quefto mufculo empie la parte di dentro della polpa della gamba.d II fecondo d t,xii"i'' "* mufculo fta dal lato di fuori della polpa; & nafte della tefta di fuori delloffo della cofeia; ".lidlil'u! & di poi feende alla gamba, ne più ne meno, che'l primo, faccendo il lato di fuori della vii.9! t.i'x.f polpa.Quefti due mufculi, poco poi, che fon nati, fie congiungono, attaccandofi l'vno w.xiii.r.ta all'altro medianti certi fili neruofi,co quali tanto piu fi mefcolano,quanto piu feendono, £iii,-0-t,xv fin fotto la polpa della gamba, doue d'amendue fifa vna f corda; anchor che il primo e t xii tt comince a reflare di efler carnofo, vn poco più giù, che'l fecondo, come in molti huo- f la' me'cU mini robufli fi vede fopra la pelle. Quefta Scorda fi mefcola o congiunge fubito con g t.xiii.* vn'altra De Mufculi 60 h t. riii.T vn'altra corda d'un mufculo,che le fta di fotto,che è h il quarto,che muoue il piede, di tal modo,che p niuna via fi può diftaccar da queUa final calcagno;anzi pare veraméte,che di quefta corda,& di queUa del quarto,fe ne faccia vna,che s'inferifee neU'vltima parte di die i t.iii.i.t.ii. tro del calcagno.l II terzo nafce daUa tefta di fuori deU'offo della cofeia, appreffo il gi- ilterXà. r. uà. t. ta. noccbio,con vn principio tondo,& carnofo A fiottile ; il quale poco poi, che è nato,fi fa V"xii!»*ta." largo,faccendo la figura propria di mufculo.M a fubito di fotto al chino del ginocchio fi xiii.*. tauo. torna k a affottigliare,conuertendofi in vna molto fottil corda;la quale fcende,eof! efla, xiiii. n. tau. come il mufculo,per di fotto e due primi ; & paffando per di fopra il quarto feede alquan xv. n.xvi.c tQ -n 0hHquo, infino aU'arriuare al lato di dentro della corda de fopra detti mufculi, iui, 1 ùi y.ta.xv. l doue fi cominciano a congiunger coUa corda del quarto; & quindi feende fin'alla parte fi.xvi.c di dentro del calcagno,doue s'inferifee. Ilm quarto è maggior di quanti ne fono dal gi- ti quarto. m. t-x'u^'-t' nocchio in giù ; & " nafce deUa parte di dietro della congiuntura ° de due fufeUi, con vn u.t. n.^.ta. prjncipj0 neruofo ,& forte; il qual feendendo alquato,!! fa tanto largo,che cuopre amen- t.t.xiiii. q. due gli ftinchi,& alquanto piu,manon è tanto groffo, come largo ; & coli vaflargandofi d t.xiii.9 più final mezzo deUa polpa della gamba ; & iui fi torna a riftrignere, a poco a poco, fin o hxt.vi.fi. preffo al calcagno, doue fi conuerte in p vna gagliardiftima, & groffa corda, fatta cofi o"txiii A.'faf ^ ^e fteft*a,come deUe corde del primo & fecondo; la qual s'inferifee neUa parte di dietro fi delli due del calcàgno,che (come nel primo libro habbiam detto)è afpra,& incauata, perche me- t t « del ¥ glio s'attacchi la corda.Ma fporgendofi l'offo del calcagno piu in fuori, che no fanno gli ftinchi, & effendo quefto mufculo appoggiato a loro, fu neceffario che la corda fi fiepa- raffe daU'offo vn poco in nanzi al fine, Se faceffero nel mezzo vno fpatio di figura di tria- golo ; il cui fondamento,© bafe,è tanto largo, quanto è quello, che efce il calcagno piu, t. xiii. v cne gì* ftinchi; & i lati fanno,l'vno la parte 1 di nazi di quefta corda, l'altro laparte di die- tro di que mufculi,che habbiam detto ftar fotto il quarto,nella parte di dietro della gam- ' ., ba.Nel mezzo di quefti lati refla vn buco,p doue appiccano i Macellari, o Beccai i buoi; & per lo quale Acchille legò Hettore,quando lo ftrafeinò d'intorno a Troia, fecódo che narraHomero.Tornando all'hiftoria,il quarto mufculo,dallaparte di fuori ( che tocca e due primi) è molto liuido,come anche fono il primo, & fecondo da quella, che toccano il quarto.Ma il quarto daUa parte di dentro no è molto liuido; Se le corde fue hanno me- fcolate certe fibre di carne, che feendono piu per la parte di nanzi, che per quella di die- r ta.xv.fi.xv. tro; perche ci è molto poco,da doue quefta corda è del tutto neruofa,fin'al calcagno.r lì tiquìnto. D E C.t iii. quinto mufoulo è anche fituato nella polpa deUa gamba fotto es due mufculi,che diremo {/.ta.ii.f>.t.i. muoUer le dita de piedi,attaccato allac tela,che congiunge l'vno ftinco della gamba aU'al xiiii. k. tau! tro,d'alto a baffo; & nafce d'amendue,iui,doue fi cominciano a feparare; Se f ubiro da poi' xvi. fi. xvi.f fi fa carnofo,& largo; & cofi feende fin'alla giunta di fotto del minor fufello, occupando f t.xiiii. A 5 Con fua larghezza tutto il lato di dietro del maggior ftinco; & attaccandofi alle volte alla t t.xv.faavi. iegaturaA al lato di dentro del minor fufello, piglia forza da quello nel nafcere, Ma co- me arriua alla giunta di fotto del minor fufeUo, fi conuerte la parte fiia di dentro in vna u ta.xv.fi.xv. v tonda corda,che fi cominciaua a vedere nel medefimo mufculo vn poco piu in su; la E quale, come fi fa manifeftamente neruofa, ficende per fiopra ilx feno, che habbiam detto x h.i.t.vi. fi. h^ere. il proceffo del maggior ftinco (;che chiamamo il Tallone di dentro ) neUa parte v'u-xv-fig. di dietro; nel qual feno fta vna legatura Y intrauerfata, che ha quefta corda, perche non xvi.d fdruccioli;& quindi cammina in obliquo verfo là pianta del piede a canto l'offa infino al- z lib.i. ta.vi. l'inferirli neUa piu baffa parte T deU'offo del coUo del piede, che fta appreffo queU'offo fi- jX/ V mile ad vn dado; il quale a habbiam detto far giuftamente la figura d'un Cuneo A hauere xxxi, ' vna punta, nella qual quefto muficulo fi doueua inferire. Quefto mufculo è fimile al col- b t.xv.fi.xvi. teUo de MaceUai; perche fenza perder niente di carne fecondo il largo manda vna bcor- E da tonda da un de lati, la qual paffa pel feno, che fta più appreffo il taUone di dentro de i tre,che habbiam detto ftar tra'l calcagno,& il taUone, & di fotto la legatura intrauerfata, e t.i.: delle dita.il terzo fa l'ifteffò offatio,benche affai leggiermente. Il fefto, fettimo, & otta- uo A nono (oprando al paro)fanno il mouimento in contrario j perche alzando la punta ; del De Mufculi. 61 del piede dirittamente verfo il ginocchio, fanno che noi ci fermiamofopra il calcagno; oprando tutti que,che diftédono il piede A que,che'l piegano,hor l'uno hor l'altro,ma- uemo il piede da lati. De Mufculi che muouono le Dita del Piede. Cap. 55?. MVov'o n s 1 tutte le Dita del Piede (eccetto il pollice), nel medefimo modo, che quelle della mano ; & per ciò hanno quafi e medefimi mufculi. a II primo de u primo Mufeu- quali è quel,che piega i fecondi articoli delle quattro dita, congiungendo,quan- lo,che muoue le b t.v.Q to fi può,la punta del piede col calcagno. Quefto mufculo è differente da quelb delia ma Dltadei e,ede' no,in queilo,che è piu corto,& piu largo.,& fiottile a petto di fua graiidezza;& che non * b la med.x nafce de gfi ftinchi,come fa quel della mano,ma della b parte piu baffa deU'offo del calca -*» gno,dalla parte di nanzi del fuo tubercolo, che poliamo in terra, con vn principio parte neruofo A parte carnofo ; & toflo che è nato ritorna del tutto carnofo ; & allargandoli^ a poco a poco,fi fa piu largo,che groffo. Et come paffa la m^età del lungo del piede, fi di-< e la med. et, mde inc quattro parti carnofo; d'ognuna delle quali nafce vna corda,che va diritta ad in- ferirfi nella radice del fecondo offo del dito, che gli fta all'incontro ; & aUargandofi di poi s'attacca à tutto l'offo. Quefte corde paffano in ogni dito per tutto il lungo del pri- 3 mo offodotto vna legatura intrauerfata,come quella, che habbiam detto effer nelle pri- me offa delle dita,tìn che diuide dofi(come quelle della mano)dan luogo,ognuna à quel- li ta. xjiii.A. la,che le fta di fotto.d II fecondo, &e terzo mufculo (che piegano il terzo articolo delle n rec^j9 Mufctt t.xv.fi.xy.O quattro ditaA il fecondo del pollice)ftanno fotto el quarto mufculo,che muoue la gam lo, che muoue le e la med. a ^a,& fopra el quinto,al quale fon fimili in figura, & grandezza ; & nafcono, f II fecondo: D,ta del Pitde' della parte di dietro deUa congiuntura, doue fi congiungono gli due ftinchi, appreffo al ginocchio,con vn principio carnofo; & cofi feende a canto al minor ftinco,naftendo da lui per alquanto.Di poi paffa fopra il terzo mufculo, che fegue, aUargandofi alquanto A g t.xiii.'y fotto el 8 mufculo maggiore, die fa la polpa, infino al fine della gamba ; Se iui getta dalla ■*: " parte di dentro vna h corda tonda,che comincia a vederfivn poco più in su ;& di poi paf , ' * i'. t.xv. fi.xv.^ fa fotto d'una legatura intrauerfata perl vn feno, che per quefto effetto habbiam detto »■., * farfi nel lato di dentro deU'offo del calcagno,nel qual s'incaffa il tallone.Paffato quefto fo t.xv.fixvA&" no,& *a legatura,entra fubito in obliquo fotto el piede tra le k corde de mufculi,che pie- 1 t.xv.fi.xv.L gano e primi articoli delle ditaA que,1 che habbiam detto florcere le quattro dita verfo il pollice ; Se camminado piu in nanzi paffa fotto vna legatura per tutto il primo offo del< dito poUice fin'aU'inferirfi nel fecondo articolo del medefimo dito. Ma nel mezzo della ih t.xT.Cxv. pianta getta quefta corda vn m ramufcello,che fi mefcola con alcune corde del terzo mu- -■ ■ '' Q. ^ foulojche fegue; & infieme con loro aiuta a piegare il terzo articolo del dito indiceA di t.xv.fi.xv.P. ^ue^ & mezzo. Iln terzo mufculo fta fopra del quinto, che muoue il piede, (come hab-; i; ttr^ 11 ta.xim. ta.i.i/.t.ii.w.' biam detto,)al quale è fimile,ne più ne meno,che'l fecondo ; & feeride per la parte di die- t.iii.A.t.viii. tro della gamba,infieme col fecondo, benché alquanto piu a dentro di lui, perche piglia ii. ta.xv. fig. pju fei maggi0r ftinco,che del minore,mantenendofi largo.Et come arriua vicino al cai o'fcxnii.») cagno,getta anchora daUa parte di dentro vna ° corda tonda, che paffa fiotto d'una lega-* p f.xv.fi:xv. 2 tura intrauerfata per vn p feno,che per tale effetto fi fa nel mezzo de due feni,che fi veg-i q t.xiiii.«T gono in quefta parte; & quindi feende aUa pianta del piede per di fotto lai corda del fe- condo mufculo,faccendof! come biforcato. Perche la corda del fecondo va di fuori in dentro verfo nanzi; quella del terzo, di dentro vn poco in fuori, riftrignendofi alquan- r t.xiiii.9 tQj& dmìdendQiì in altrer quattro corde, che vanno, ognuna, ad inferirfi nel terzo offo del dito,che le fia all'incontro, diuidendo le corde del primo mufculo, ne piu ne meno, f t.yi.y che neUeditas della mano contamo.L'offitio di quefto mufculo è piegare i terzi articoli deUe dhfcuDi modo, che'l primo mufculo piega il fecondo articolo delle quattro dita ; il t t.xv. fig.xv. feCondo & terzo piegano i terzi articoli delle quattro dita, Se il fecódo del pollice.£ Do- Aitri fefto, che muo- x t.iiii.^.ta. «•• uc il piede; Se nafce del maggior fufello deUa gamba,iui, doue fi cógiunge al minore fot- '•'•t-"-«-ta. to el ginocchio,con vn principio z neruofo;dopo el quale fubito fi fa carnofo, & feende v ^^^ infimo alla metà l della gamba; & iui nafce di elfo vn b pezzo di carne, di che habbiam det i t.iiii. / v to farfi il nono mufculo di que,che muouono il piede; & di poi feende per la parte di nan a 1» med. i ». zi della gamba, fin preffo aUa legaturac intrauerfata, che habbiam detto effere nel coUo £ ^ ™*J* del piede; doue fi conuerte in vna corda,che paffa per quefta legatura, come per vn anel- lo. Ma in nanzi che finifta di paffaredi diuide in altre aquattro, che fi vanno dirittamente d t.iiii. ix. ad inferire(faccendof! più larghe ) nelle quattro dita fecondo tutto il lungo loro. Et fuo ìldecimoqnk- offitio è diftender le dita,nelle quali finifeono. Ilc quinto decimo fta nella parte di nan e t.v.*.t.i.^ 10. zi deUa gamba, parte di fotto dei fopra detto, parte fopra il lato fuodi dentro ;& nafce *•»•©-t.i.i. (del lato di fuori del maggior ftinco (iui,doue nafte 8 la tela, che congiunge i due fufelli) J""^1"*I4" con vn principio carnofo; & quindi feende attaccato aUa medefima tela,per tutto il lun- f iib.i.t.?i. fi, go dello fpatio, che è tra gli^ue ftinchi, torcendofi alquanto in fuori ; & conucrtendofi ix. £ da poi in vna h corda,paffa per di fotto la[ legatura intrauerfata, che fta nel collo del pie- g "-xv.fi.xr. deA cammina dirittamente infimo aU'inferirfi in tutto U lungo del dito pollice.L'offatio ^ t v 7< Il decimo feflo. di quefto mufculo è ftendere dirittamente il pollice fienza ftorcerlo da lato alcuno.k II i c.iii-«Tk decimo fefto fta fopra il pettine del piede; Se nafce delle legature,che congiungono l'of- k t.v.^.t.vj. fa fimile ad vn dado al calcagno,preffo al lato di fuori del fuo offo, con vn1 principio car- i^'^""^ . nofo ( anzi tutto il mufculo pare vn pezzo di carne ) ; Se camminando in obliquo verfo g x *j 'co| nanzi verfo le radici delle dita,fi diuide in quattro parti carnofo, d'ognuna delle quali ne a nafce vna corda. Et di quefte corde la prima s'inferifee nella parte di dentro del pollice alquanto in su; la feconda nel dito indice; & cofi di mano in mano quella, che fegue, nel dito feguente,infino al picciolo; a cui folo ordinariamente non manda corda alcuna,ec- cetto quando ne ha cinque,che è rarisfime volte.Quefto mufcido, benché fi poteffe, vo- lendo vfare vn poco di rigore, diuidere in molti, non dimeno per fchifare confufione lo ti decimo fitti- contarò per vnfolojilcm offitio è florcere le dita in fuori. m 11 decimo fettimo muftu- m t.ii.n.u. mo. lo fta nel lato di fuori del piede ; & nafce del lato di fuori deU'offo del calcagno, d'un tu- i*^-**"* bercolo,che habbiam detto effer in quefta parte,con vn principio neruofo. Ma poco di poi fi fa carnofo, & della propria figura di muficufo ; & cofi cammina fin'appreffo el dito picciolo,doue fi conuerte in vna corda, che s'inferifee nel lato di fuore del primo offo di quefto dito.Mediante quefto mufculo fi allarga il dito picciolo dall'altre dita ; & foppli- foe al difetto della quinta corda, che nel decimo fettimo mufculo ordinariamente man- 1/ decimo otta- ea; come anchora habbiam detto far nella mano.n II decimo ottauo* fta neUa parte di n t.i.iii.|.tt. dentro del piede fecondo tutto il lungo; & ferba anchora la propia figura di mufculo,na- 11:7,t,vl,£t# foendo deUelegature deU'offa del calcagnoA del tallone, con vri principio carnofo . Et ..t.xiiiu di poi fi va allargando fin preffo la metà del piede;doue torna a riftrignerfi,faccendo fine in vna tonda corda,che s'inferifee nel lato di fuori del primo articolo del pollice. L'offi- tio di quefto mufculo è feparare il pollice dall'altre dita. Ci reflano anchora altri ° quat- o t.xiiiUjt*. tro mufculi, che ftorcono le P quattro dita in dentro ; e quali ftanno attaccati, ne più ne t.xv.fi.xv.H meno,che neUa mano,alle quattro corde,che piegano il terzo articolo delle dita.Ma fon p tJUIU' * differenti quefti da queUi in quefto, che non nafcono,come efsi,delle tele,che'nfafciano le corde,ma della parte di fuori delle legature, che congiungono l'offa del coUo, & deUa pianta; Se di poié diuidono in quattro piccioli mufculi ; & ognun di loro s'inferifee nel lato di dentro della radice del dito,che gli fta aU'incontro.Hora fono e Mufculi,che muo uono le dita del piede,in tutti Venti due. Gia altre Y°l te fi è detto, Delle Legature della congiuntura del Gallone, & di ««nófiptf quella del Ginocchio,^ di tutte l'altre, che fono, £K %£| fi nella Gamba, come nel Piede. Cap.4.0. per effer un* * » io lottili; & LA Legatura,che congiunge l'Offo del Gallone,col grande, è molto gagliarda, lar- Per ciò *Jlet ga,& fottUe,come vna tela; & abbraccia d'intorno tutta la congiuntura,ponendofi rlonTfoloil vnafuaparte tra offoA offo A faccendofi tanto groffa, & dura, che quafipare car-: luogo loro. tilagine; De Mufculi 62 tilagin e; per la cui virtù, & d'vna cartilagine fi congiungono quelle due oflà molto ga- gliardamente, ne più ne meno, che fanno queUe delpettignone .Ha di piu l'offo grande a t.xiii. © vn'altra*legatura tonda, che nafce al lato, doue fi congiunge il quinto nodo deU'offo b t.x. f grande col fefto A finifce in vn proceffo aguzzo deU'offo dell'anca ; etb vn'altra, che na- fce del medefimo lato deU'offo grande, Se s'inferifee neUa giunta dell'offo dell'anche. Le quali ( oltre al legare quefte offa più gagliardamente ) foftengono anche il fondamento, * t.iiiir.b Se li fuoi mufculi. Si vede oltre di ciòc vna tela nel buco deU'offo del pettignone, fimile a quella, che congiunge gli due ftinchi fecondo tutto il lungo loro ; Se diuide e mufculi di d per quella, tuo ri da que di dentro.Quefta tela ha e fili,che feendono in obliquo in fuore.d Le lega- le legature del & per quelle, ture principali deU'offo del gallone con quel della cofeiadon due; la prima abbraccia tut- l'°Jf°dtl Gallo- che feguono, ta ja congmntura intorno intorno, come fi vede in ogni altra congiuntura. Ma è quella £Von a *~ u.xr. fi.xvii. legatura molto più forte,& groffa,che niuna di quante ne fiano nel corpo(queUo,che vo lea tal congiuntura,ftando fopra effa armato tutto il corpo ) & di tanta importanza, che piglia il nome dalla medefima congiuntura.Et oltre aU'effer dura,& groffa, ha parimente vn'altra particolarità,che non s'attacca alla tefta deU'offo deUa cofeia, ne meno alla fpon- da del foffo deU'offo del gaUone, ne nafce di loro ; anzi abbraccia tutto il coUo deU'offo deUa cofeia fenza attaccarfi a quelIo,eccetto appreffo il maggior proceffo,doue s'attacca intorno l'offo; s'attacca anchora allo fio delgallone,pocopiuinsùdeU'orlo del foffo del detto offo .Et quefto fu fatto, perche più facilmente fi poteffe muouere la tefta deUa co- feia; la qual tal volta quafi efce del fuo luogo, come è, quando mettiamo il calcagno del- l'vn pie nel voto dell'altro . Quefta legatura(oltre al fare maggior il fieno,) aiuta, che fi fa^ cilmente non fi poffa muouere l'orlo del foffo, anchor che ci mouiamo noi con grande sforzo.La feconda legatura,che fta dentro la congiuntura,nafce di mezzo della tefta del- la cofcia,di quel picciol buco,che habbiam detto effer nel fuo mezzo ; & finifce nel mez- zo del foffo deU'offo del gaUone, alquanto all'in giù, in queUa parte, neUa qual fi vede vn poco di graffo. Quefta legatura è tonda, dura tra neruo & cartilagine ; & ferue a non la- feiar difluogar la cofeia in sù,quando pigliamo alcun gran pefo. Il ginocchio (oltre la le- gatura commune)ne ha parimente dell'altre molto gagliarde. Delle quali la prima,che è* u Pr'm* *'tte molto forte,& fta di fotto el chino, nafce di mezzo la parte di dietro del maggior ftinco; ^*f™ G' & monta diritta,faccendo due capi, che s'inferifeono neUa parte di dietro delle due tefte deUa cofcia,iui,doue ftanno più fieparate, l'vna dall'altra. La feconda, che fta nel mezzo la feconda. deUa congiuntura,è molto gagliarda, & di natura di cartilagine ; & nafce tutta della col- lina,che fta tra gli due feni deUa giunta del maggior ftinco; & s'inferifee nell'vltima parte deU'offo della cofeia, iui, doue le tefte fon piu fieparate appreffo il fopra detto. Oltre a quefta legatura,è anchora alle volte nel mezzo del ginocchio vna lubrica, & fottil legatu ra,dàlla parte di nanzi deUa fopra detta,la quale va parimente dal maggior ftinco alla co- feia. La terza,che fta neUa parte di fuori del ginocchio, è tonda, & forte ; Se lega gli due i* *«%* • e t.vi.* ftinchi colla cofeia ; & la parte fua più baffa fta fotto la tefta dele fettimo mufculo, che habbiam detto muouere U piede. La quarta legatura fta nel lato di dentro ; & è affai piu 2*4rw* fottileA tenera,che la feconda, perche in quefto luogo non è bifogno di molto forte le- gatura; & nafce dal lato di dentro deU'offo deUa cofeia ; Se cammina verfo la quarta lega- tura,che fta nel lato di fuori verfo nanzi. La parte di nanzi, fé ben non ha particolar le- gatura, nondimeno fta molto ben legata coUa rotula,& con le corde,che la'nfafciano ; le quali premon di tal forte la congiuntura, che non ci è bifogno di particolar legatura, ne f lib.i.ta.vii. meno commune.f Oltre alle legature dette, è di più nel ginocchio vna^artilagine parti- fi.xvii. colare,alquanto piu dura,che neruo A meno che cartilagine; la quale quanto importi al- la fortezza di quefta congiuntura, già nel primo libro lo dimoftramo. DeUe labbra di Le legature de quefta cartilagine nafcono all'intorno certe legature, che la congiungono al maggior &££* dtlla f ta. xv. fig. ftinco A aU'offo della cofeia. % Si congiungono anche gli due ftinchi per la parte di fo- xvii. Y pra> mediante vna molto gagliarda legatura, la qual circonda quefte offa intorno intor- no,per la banda di fuori ( come comunalmente fa qual fi voglia legatura);per tutto il va- li lamed. a cuo fra l'vno ftinco ,& ialtro,mediante vna h fottil, & larga legatura, fimile a quella, che habbiam detto effer fra gli due fufelli del braccio; la qual va dal maggior fufeUo fin'al mi- nore; & ha certi fili,che feendono in obliquo dal maggior fufeUo al minore. L'offitio di quefta ■quelli di q tato Libro fecondo r gli due ftinchi ,& feparare e mufculi del lato di nanzi, da /più forza a mufculi che nafcono di lei. Già habbiam con- alcune delle legature del pie, come fon quelle che ftanno intrauerfate, fotto delle la prima tura intra ta del collo del J^per eh fotto lei paffano molte corde.k La'feconda nafte dehalìone di dentro; & s'in k r.iii.y i,tde' ferifee nell'offo del calcagno,aiutàdo anch'ella a legar l'offa. Quefta,anchor che paia vna, - fé fi confiderà con diligéza, fon tre, come tre anelli ; ognuna delle quali cuopre vn parti- colar feno, per doue paffa vna corda in quefto modo ; Per quel, che fta piu appreffo del calcagno,paffa la corda dell mufculo, che piega il fecondo articolo del poUice ; per la fo- ^'f™'* conda(che fta appreffo il primo)paffa la corda del,n mufculo, che piega il terzo articolo n twXV^w% delle quattro dita ; per la terza paffa la corda del " quinto mufculo, che muoue il pie. ° La DE terza legatura intrauerfata piglia dal minor ftinco (inai calcagno A lega quefte due offa; o t.ii.2 non dimeno per la parte,che cuopre gli due feni,che fi fanno in quefto luogo, non ferue ad altroché a tenercene non fdr ucci olinole corde del f fettimoA ottauo mufculo,che P Ia mc*-X* Altre letture -muouono il piede, che paffano perforo. 1 Sono anchora nella parte di fotto delle dita q Quefte le- ded'ofja del p,e ^ ^^ ccnQ legature intrauerfate,come queUe, che habbiam detto effer nelle dita del f^ur^ff la mano; & fenza quelle di molt'altre.Primieramente vna, che piglia dal maggior ftinco geu Jnc0^ó^ al minore,congiungendogli amendue per la parte piu baffa; la quale è larga, & fottile,co p0flono in me fono l'altre legature delle congiunture. Vn'altra, che congiunge gli due ftinchi col- modo alcu- 4'offo del tallone; & è fimile aUe legature, che comunalmente legano le congiunture. Et "e°nt"pnper£ quattro , che congiungono i quattro lati di queflo offo del tallone, con le quattro offa, ggure# che habbiam detto congiungerfi a quello. Et di quefte quattro alcune abbracciano l'of- fo intorno intorno ; alcune entrano fra offo, ed offo . Laprima di loro comincia dal lato di fuori dell'offo del tallone, Se fi congiunge nella parte di dentro del proceffo del maggior ftinco,legando quefte due offa. La feconda fta nel lato di fuori, & è fimile alla prima. La terza (che è molto gagliarda, Se di natura di cartilagine) comincia dalla parte più baffa dell'offo del tallone, appreffo la radice del fuo collo, doue fi congiunge aU'offo del calcagno; Se finifce nell'offo medefimo tra e duelati,con li quali fi congiunge all'offo del tallone.La quarta congiunge l'offo del tallone col nauicolare, nafeendo della radice del collo dell'offo del tallone, & inferendoli nel fopra detto, circondando tutta la con-r giuntura.Oltre a quefte quattro,ci è parimente vn'altra legatura fiottile come tela,la qual circonda tutta la congiuntura deU'offo del tallone con quello del calcagno ;& vn'altra molto forte,che va dal collo deU'offo del tallone,infino aU'offo fimile ad vn dado. Vn'alT tra anchora ce n'è,che lega l'offo del calcagno colfopra detto fimile ad vn dado ; la quale è anche dura,& di natura di cartilagine, ma folamente abbraccia l'articolo. Congiungo- no l'offa del collo del piede (come quelle del bracciale) certe legature dure, & di natura c . 3 di cartilagine,medianti le quali fi congiungono anchora al nauicolare. Oltre a quefte le- gature ha il coUo del piede neUa parte di fotto vna gagliarda,&particolar legatura,la quale non folo lega l'offa fue,ma fi pone fra offo,ed ofio, congiungendole forte, l'uno al l'altro. Reftane a contare le Legature del Pettine del piedeA deUe Dita; deUe quali non farò mentione,perche fon fimili a quelle della mano. Del Numero de Mufculi. Cap. 41. '"* HO contato,quanto piu breuemente ho potuto, l'hiftoria di tutti è Mufculi. Il nu- mero de quali difficilmente fi può fapere ; non perche non fi poffano contare, ma per effer fopra di ciò diuerfe opinioni.Perche alcuni chiamano vno folo, il mufeu lo,che tira il braccio verfo il petto, come fo io, mirando la vnione fua; altri il chiamano » due,mirando è diuerfi fìli;o per auuentura tre. NeU'ifteffo modo chiamo io vno,il fecon do mufculo,che muoue le fpalle; altri U chiamano due,mirando il vario offitio. L'ifteffò .3 auuiene del mufculo,che alza il braccio,& di tutti è mufculi triangolari,che muouono la cofeia. Contano anchora alcuni e mufculi, fraogni due cofte quattro, attento i diuerfi offitij, De Mufculi 63 ©ffitij, ifili, & iInafcimento,comefo io ; altri per due. Nel medefimo modo ci fono molt'altre differen- ze nel contare ; pure contando fecondo la diuifione,che ho fatta nell'hiftoria loro,fono tutti Quattro cen to noue. Et di quefti è da fapere, che Due muouono la fronte ; Tre ogni palpebra de gli occhi ; Cinque muouono ogni occhio; Quattro il nafo; & altri Quattro le labbra;Quattro le guance;Otto la mafcella in- feriore; altri Otto l'offo hyoide ;X)ieci la lingua ; Diciotto il gargarozzo, dieci propij, Se otto communi. Quattordici muouono la tefta; Sedici la fchiena ; Quattordici le braccia ; Otto l'offa delle fpalle ; Ottanta noue il petto,de quali otto feruono al ventre.Dieci muouono e gomiti; Otto i minori fufeUi del braccio; Otto e bracciali; Cinquanta fei le dita della mano ; Quattro il membro ; Due i tefticoli,fi ne gli huomini, come nelle donne; Vno il coUo della vefcica;Tre il fondamento;Venti la cofeia; altri Venti le gambe; Di- ciotto e piedi; Quaranta quattro le dita del piede.Et con quefto habbiam finito l'hiftoria de mufculi. Della Tela,che rauuolge l'Oflfa, detta Perioftion. Cap. Quarantefimo fecondo,& vltimo. PE R compimento di quefto libro reftaci folo a trattare deUa Tela, che'nfafcia l'offa per la parte di fuori,chiamata da Greci per ciò Perioftion. La quale è vna parte fpermatica del noftro corpo, gene- rata infieme coll'altre fue parti, fenza pigliar particolar principio da loro ; Se è fatta d'vna tela lottile & di molto acuto fenfo ; il cui offitio particolare è fopplire al difetto del fentire, che è nell'offa. Habbia- mo trattato della Pelliciuola,della PeUe, del Graffo,della Tela carnofa, de Mufculi, Se del Perioftion, le quali fon tutte le parti,che veftonoA cuoprono l'offa. Dichiaratione Dichiar. delle Fig. del Libi I. Tauoia Prima. Ichiaratione delle Lettere deUe Figure del fecondo libro ;& princi- palmente di quelle della Prima, la quale dimoftra vn huomo, da cui è tolto a pelleA il graffo, & le vene, che vanno tra cuoio,& carne, Se tutta la tela carnofa, eccet to la parte di queUa, che fi cóuerte in mufcu- li. Et è da fapere, che quella è differente in quefto da quelle del Vefialio, ch'in quefta l'ombre moftrano l'andar de ifili-deUa carne, fecondo che particolarméte camminano in ciafcun mufculo. j[ L'vn mufculo dellafronte. B Quello delle tempie. CC Quegli,che ferrano la palpebra difipra. D Quel,eh'apre i ventagli del nafo, G Laparte d'auanti deWoffo giogaie. H Vn mufculo del labbro di fopra, che manda yn capo al nafo. I il principio del mafticatore. r Vn mufculo largo, il quale fa fti della tela car- nofa; & aiuta a muouerla mafcella di fitto, et per confèguentetfe guance. Et in quello,che appartiene al principio di quefio mufculo .dal- la K alla Lfi nota ilprincipio,che nafie dal- l'offo del petto fin alla metà della clauicola ; il quale ha e finche montano diritti fin alla M. E da l'L all'N fi nota il principio, che nafce dall'altra metà deUa clauicola, & dalla pun- ta dell'homerOjdal quale monta in obliquo uer fo auantifin alla O. Et è da confiderai, che queflo mufculo non è ordinariamente tanto largo, come il Vefalio lo dipigne neUa terza fi gura de mufculi ; ne anchora fi giunge tvn mufculo all'altro , fenza il mez%o della tela ^ carnofa, la qual in quefta figura è tagliata, per laffar liberi i mufculi. LK La dimfion fra tun mufculo di quefli,et taltro. p il mufculo, ch'alba il braccio, di cui in quefla figura fi vede folo la metà;nella figuente ve- drà fti il reflo notato con la M. Quello,che congiunge il braccio al petto; ilqual vedrafit nella tauoia quarta difiaccato dal MN O A V e X Y F Z aa b fh o 2 ftu petto,& fegnato con l'ifteffa lettera. La tela di queflo mufculo, che fi giunge co'lpri model ventre. Laparte carnofa dell'ifiefJo,che nafie dalle car tilagini della fefta,ér fettima cofia. il fin diqueflo mufculo, ti qual nella tauoia fi guente vedrafii chiaramente. il mufculo3cIk tira ingiù il braccio. 7.8. Quefti numeri moftrano, oue s'inferifeono i capi del fecondo mufculo,che muoue il petto. il primo mufculo del ventre, il quale infieme col fuo compagno lo cuoprono tutto. Et il prin àpio lo mojlranoJ numeri ,jche moftrorono il fine del fecondo^ che muoue il petto ; gp la ri- ga,che fi vede nel brezzo del ventre dalla R alla X, moftra ,doue quefii mufculi fi giun gono infieme* Il membro fiorticato • I condotti del feme, I tefticolifafiiati in la tela carnofa. il primo mufculo,che piega il gomito. ilfecondo. il mufculo, chejìende ilgomita , & nafie dal lato d'auanti della paletta delle fpalle. il mufculo, che finifce in due corde, &* fiende il bracciale. Quel,chefiorce il minor fufillo all'insù. il piu alto,che florce il minor fufello all'in giù. ilfecondo mufculo,che piega il bracciale; di cui la fmofìr•a il principio,& la h la corda. il mufculo,che fa la tela della mano ; ti cui prin àpio dimoflra lai,& il principio della cor- dala k. Parte delle corde de i mufculi,che s'inferifeono, l'uno nel bracciale,laltro nel pollice ; &fino il mufculo vent'vno,&* venti due, che muo- uono le dita. L'ofio del primo articolo del pollice fioperto. Due mufculi fi fcuoprono in quefla parte ; d qualiquel,ch'è notato con la p, s'inferifee nel bracciale;& quel,ch'ènotato conlaq,fidi uide in due corde; vna, che s'inferifee nelpri mo articolo del pollice ; &* l'altra, che s'in fé rifee ne gli articoli, chefiguono nel medefi- mo dito. il primo mufculo, che piega la gamba; il cui principio moftra la fi, & la corda lat;& il fuo Tauoia. Idei Lib. II. 64 Dichiar. delle Fig. del Lib. II. 3 xy / fio fine la ti. il fine del fecondo mufculo, che muoue lagaba. il fine del terzo. il feflo mufciilo.,che muoue lagaba; il cui prin- cipio nota U x; &lay nota, doue lafcia if ef- fer carnofo,&fi conuerte in vna tela,che in- fafcia tutta la cofcia,& è caufa,che ni le feri- te della cofeia molte volte fia pericolo ; la qual fi vede in quefta figura alquanto fiacca- ta per poterla moflrar meglio. il nono mufculo,che muoue la gamba. L'ottauo. Parte del fé fio,& fettimo mufculo, che muouo no la cofeia, & le glandole, che fanfi nell'in- 9-uinazlie. Vottauo, che muoue la cofeia. ilfecondo, che muoue la gamba. La forcella feoperta; & la^ moflra il tallone. il feflo mufculo, che muoue il piede; ilcui prin- cipio dimoftra la $;ela K il principio della corda ; la gdimoftra il fine. ilfettimOjche muoue il piede. La corda del mufculo, che flende il pollice. Quello,ehe flende le quattro dita. Quel,che fepara il dito pollice da odi altri. La legatura attrauerfata , che fla nel collo del piede,la qual fla riuerfa da vn lato. La corda del nono mufculo, ehe muoue il piede. il primo, ehe muoue il piede. il quarto. La corda del terzo mufculo,ehe muoue il piede. Quello,che muoue il terzo offo delle quattro di- il quinto,che muoue il piede. (ta. Tauoia. II. QVesta èlaFiguramedefima,chela prima,riuolta da vn lato. Et è diffe- rente da quella del Vefalio in que- flo , che in quella fi veggono i mufculi deUa faccia; & la tela del fefto mufculo, che mtìo- ue la gamba,fta fpiccata, acciò fi poffano ve der 1 mufculi. a L'vn mufculo dellafronte. il primo mufculo della palpebra di [òpra. Quel,chapre il nafo. d \Vn de mufculi del labbro difipra. E x V e, 4 o f f 1 V kAjI mufculo delle tempie. H I KL M NN O B L'ofio giogaie,& il buco, che è al fuo fine, & l'orecchia. C il mufculo,chiamato maflicatore. D\Vn mufculo delle guance, che nafce dall'una m afcellà,& finifce nell altra. ilfecondo mufculo,dell'un de lati dell'ofio hyoi- de , che nafie dulia punta del mento. il primo dell'ifìefio offo, che nafce dalla parte più alta delloffo del petto. il terzo mufculo de i communi del gargaroz^ zp,che nafce dalla parte piu alta dell'offo del petto, & finifce neUa prima cartilagine del gargarozzo- Certe glandole dietro l orecchia. il primo mufculo della tefia. La metà del fecondo mufculo,che muoue lapa- letta delle fpalle,che nella nona fi moftra tut- tofino della T, & della A. il primo mufculo ,che muoue ti braccio; ilquàle nella quarta figura vedefi piu chiaro di fotto della z;&w la decima di fiotto della \ ilfecondo di quei, che muouono ilgomito. Quello, che flende il gomito, & nafce del lato più baffo della paletta delle fpalle. P Quel, che flende anche il gomito, & nafce del lato pm alto della paletta delle fpalle. In quefla parte fi cógiungono i due mufculi ,ch flendeno il gomito ; la quale fla più rileuata per cagion del terzo mufculo, chejìende, & pafifa di flotto. La punta del gomito, nella qual s'inferifeono i mufculi tcheflendono il gomito. Quel,che florce il minor fufello in ìu . QueUo,che flende il bracciale, & finifce in due corde. Quello,che flende l'indice, & quel di mez^Oj & il picciolo. Quello, che principalmente flende il picciolo. il più baffo di quei, che flendono il bracciale. il più baffo di quei, che'l piegano. Due mufculi, de quali ti più alto è notato con la b,& s'inferifee nel bracciale; il più baffo fini- fce in due corde,che s'inferifeono/vna nelpri mo articolo del pollice, l'altra ne due piu alti. 1.2.3. 4- 5 • 6» Quefli numeri moftrano la legatura at- trauerfata nel bracciale, dalla parte di fuori; CL RR S T X r a bc la quali Tauoia II. del Lib. II. 6T Dichiar. delle Fig. del Lib .11. h TX U quale diuifa in tati anelli,quati fono i nume ri,quatunque quiui nofi poffono be mofìrare. il mufculo,che congiunge il pollice all'indice. La curda del mufculo, che congiunge il pollice all'indice. Perciò di qui auantifa. bifogno an- chora auuertire con le lettere del braccio fini firo,& confiderai' nelle ifleffe, quelle, chef videro nel diritto,& alcune di più. Et prima conuien fapere,che la N,P,S,T,a,b,c,d,e, et i numeri,^, 5,6fmoflrano l'iflefio nella fiim- flra, che in la diritta ; ma particolarmente le lettere del bracciofiniflro fon lefiguenti. il primo,che piega il gomito. ilpiu alto,che ftorce il minor fufello all'ingiù. il più alto di quei,che piegano il bracciale. Quello,che fa la tela della palma. Quello/.h'empie la parte di fuori della paletta delle jpalle, & muoue il braccio uerfo dietro. il mufculo, che tira il braccio ver fo dietro al- quanto all'ingiù. m.n. il mufculo, che tira libraccio all'in giù; il qual nella nona figura fi vede di fiotto della 0, cfj* neUa decima di flotto della 0. // mufculo,che congiunge il braccio al petto. La pitta del mufculo,che muoue tipetto; ilqual s'inferifee nelle otto cofte di mezgo>CQme con otto dita. il nafeimento del primo mufculo del ventre. il mufculo diritto,chefi vede fotto delprimo et fecondo del ventre. il primo mufculo,che muoue la gamba;il quale nelfeguente è notato con la 0. il fifto mufculo,che muoue la gamba. Parte del nono mufculo, che muoue la gamba; il qual neUa quarta figura dimoftra la $. il fettimo,che muoue la gamba. il primo mufculo,che muoue la cofeia. il maggior proceffo dell'off) della cofeia. Laparte,che fi vede,del fecondo mufculo, ehe muoue la cofeia ; il fuo reflo è copertocol pri- mo,che muoue la cofiaa,& co'Ifefio,ehe muo uè la o-amba. • & llquarto,ehe muoue la gamba, ilfecondo. (2 il terzo. il quinto. il quarto, che muoue la cofeia; la cui vltima parte moftra la, e; quella d'auati la CL'ijìeJfo » *9 AA © n mufculo fi moftra nella fettima figura, alla . lettera g ; & nell'ottaua alla 9, & alla e; & nella duodecima alla z,& 2. L'ottauo,che muoue la gamba. La fpina della gamba fcoperta ;ela9 dimoflra la giunta piu alta; &lax.la più baffa. il primo mufculo,che muoue il piede; che e quel lo, che fa la maggior parte della polpa della gamba. ilfecondo mufculo,che muoue il piede. La più fottìi corda del corpo, che nafce del ter zo mufculo,che muoue ti piede. I il maggior mufculo della polpa della, gamba, ! quale è il terzo,che muoue il piede. *■ Quello, che piega il terzo articolo delle quattro I dita. f Vna parte del quinto mufculo, che muoue il j piede. La legatura attrauerfata dal tallone, dentro al calcagno. Quello, cheficofla il pollice dall'altre dita. La legatura attaccata al mufculo, che piega 1 fecondi articoli delle quattro dita; che fa il me defimo offitio, che la tela della, palma della mano. il feflo mufculo,ehe muoue il piede. il fettimo. L'ottauo; & la corda di quefio, {$* quella del fettimo fi veggiono di fiotto la 2 • il mufculo,che flende le quattro ditafd cui fine (che fi diuide in due corde ) è notato con la &■ in quefta figura,& nella quarta. La legatura, che attrauerfa dal minor fufello al maggiore. La corda del mufculo, chejìende il pollice. La giunta di fitto del minor fu fello, che fa il tal- lone di fuori. La legatura, eh'attrauerfa dal minor flinco al- l'offo del calcagno. il mufculo, che fepara il dito picciolo d^L altre dita. Tauoia. III. Q Ve sta Figura moftra vn huomo feorticato daUa parte d'auantiA tol to via il cuoio, il graffo,la tela carno fa,le vene, che vanno tra cuoio Se carne, con alcuni mufculi, ch'ordinariamente fi leuano nel Tauoia. II Idei Lib. IL 66 LÙJ&fiàì' M * Dichiar. delle Fig. del Lib .11. nel fcorticare; perche in tal figura folo fi è cerco di dimoftrare quello, ch'un buon Pit- tore fuoi dimoftrare in vn corpo ignudo ; a 1 quali in quefta ho voluto feruire ; & haurei lor fatto gran difturbo, s'io haueffe lafciato e mufculi,che nafcono della tela carnofa.Có ciofiacofa che non folamente fia neceffario conofcer e mufculi fuperfaciali,(fe vogliono efprimer bene gli diuerfi fiti & attitudini, che fa il corpo)ma anchora quelli, che ftan- no di fotto loro; e cofi il nafeimento loro Se fine, come l'offitio, per poter faper meglio, quando hanno da fare vn mufculo lungo, o corto ; più rileuato, o piu rimetto & baffo. Quanto quefto fia vero, ne l'han fatto vede- re ne noftri tempi Michelagnolo Buonar- ruotiFiorétino,& Pietro Rubiale Spagnuo lo; i quali per efferfi dati alla Anatomia infie- me con la Pittura fon venuti ad effer i più ec celienti & famofi Pittori, che gran tempo fi fian veduti. Ma tornando al mio propofito, dico che i Pittori hano fempre da ricordarli che ciaftun mufculo tira fempre foffo, nel quale s'inferifee; e nekirare fi raccoglie ver- fo el fuo nafeiméto gonfiandofi nel mezzo ; e quando confente, fa l'effetto contrario, perche fafsi più lùgo,et fi affottigliapiunel mezzo. Per il che accade molte volte che ti- rando il mufculo, che ftà di fotto, fi nlieua quel, che ftà di fopra ; & penfando il Pittore che quel, che opera, fia quel di fopra, lo fa raccorre. B V Le glandole,cheflanno fra gì'orecchi. il mufculo dell'ofio hyoide,che nafce daUa pun- ta del mento,notato nella feguente con la E. il mufculo dell'ifteffo offo, che nafce dalla par- te piu alta dell'offo del petto, notato nella fe- guente con la F. il mufculo del medefimo offo, che nafte dalla parte piu-alta dell'offoÀella fpalla ; il qual nel la quarta figura ftanotato con due V V ; & nella quinta co vna R & una S;da i lati del- la Dfi veggono certi rami del feflo par di nerui,accompagnati dalla vena di fuori del gargarozzo,^ dalla arteria del fonno. il fettimo mufculo, che muoue la tefta; che na fice dall'offo del petto, & dalla clauicola, 0* s'inferifie nel procefio fimile aUa mam mella. v yna parte del fecondo mufculo, che muoue la paletta delle fpalle ; il qual tutto fi dimoflra H I K L M NJSI oo pp AA CL RR SS T V X r 3-4 h nella nona figura, folto della r, C?* della A ; &* nella feguente la metà fiotto deUa K, & della L. Per quefla parte paffano le uene delgavgaroze Z9 ,& fitto loro fi vede il mufculo dell'offo hyoide notato con la D; <& è quello, che mo- firaremo nell'ottaua figura fitto della C. La parte dinanzi deUa clauicola. il primo mufculo, che muoue il braccio. ilfecondo mufculo, che muoue il braccio. L'offo del petto. Parte del terzo mufculo, che muoue il braccio, lqualnellatauolapaffata mofiròla r. / capi del mufculo,che muoue tipetto; il qual fi moftra nell'ottaua figura fotto la F. il principio del primo mufculo del ventre. I mufculi diritti,chefi ueggono fiotto el primo & fecondo del ventre. il primo mufculo jche piega libraccio. La parte carnofa di dentro del detto mufculo. ilfecondo mufculo,che piega il braccio. il primo mufculo,che flende il braccio. il piu alto musculo di quei, che ftorcono il mi nor fusello ingiù. il musculo,che piega la palma della mano. il primo musculo della mano, che fa la tela di quella; dalli cui lati fi dimoftra il musculo, che piega ì secondi articoli delle quattro dita il quale nella quinta figura è notato con la e il musculo,ehe piega {[bracciale. il musculo,che muoue il minor fusello in su. il musculo,ehe flende il bracciale,^4 finisce in due corde. Due museuli, de i quali l'vno inuia vna corda all'offo del bracciale,ehe softiene ti pollice; l'ai tro fpartendofi in due, indirizza l'vna al primo offo del pollice,& l'altra al secondo Q> al terzo. La corda delmusculo, che congiunge il pollice con l'indice. Le corde,che s'inseriscono neUa parte di fuori dellindice. ^ .6.Le legature attrauersate, chef veggono nella parte di fuori del bracciale ; le quali non fi poffono ben moflrar in pittura. il musculo,che congiunge il pollice ali in dice. llmu- Dichiar.delle Fig.del Lib. 11. 67 l m f xy y 1 ilmufculo, che fiepav'a il pollice dall'indice ; dal cui lato è quello, che piega il primo articola delpollice. il mufculo,che aiuta fteder la tela della mano, del quale il Vefalio non ha fatto mentione. La tela carnofa,che inuolge i teflicoli. Le glandole dell'tnguinaglie. L'ottauo mufculo, che muoue la cofeia,il quale nell'ottaua figura è notato con la 2. il principio del fefto mufiulo, che muoue la co- fciafil qual nella tauoia viij è notato cola®. il primo mufculo della gamba. il fecondo,che muoue l'ifteffa gamba. il feflo,che muoue la gamba;la cui parte piu al ta è carnofa;& la tela,che nafie di efia, è ri- leuata, acciò che fi vegga ne 1 mufculi. ilfecondo, che muoue la cofeia ; il quale nella decima tauoia èfignato con la 2. il fettimo,che muoue la gamba. il nono. L'ottauo. u La corda del quarto, che muoue la gamba. Lofiineho tutto (coperto. il fefto mufculo, che muoue il piede. Quello,che flende le quattro dita del piede. il nono,che muoue il piede. La corda del mufculo, che flende il pollice. La legatura attrauerfata fopra il collo del pie- de,fotto la quale paffano le corde d'alcuni mu fculi,che vanno al piede. il tallone difuorifioperto. llfiettimo mufculo,che muoue il piede. ilfecondo,che muoue il piede. il primo muficulo,che muoue il piede. La corda del terzo mufculo,che muoue il piede. La corda del quarto mufculo del piede. // mufculo, che piega il terzo offe delle quattro prime dita. Vna parte del quinto, che muoue il piede ; ma cofi quefio, come tutto'l reflo di quei, che fi veggono nella gabafiniflraji veggono me- glio nella figura paffata. Vna legatura attrauerfata dal tallone al cal- i r ufBC D A E caino. // muficulo,che piega il pollice in dentro. il mufculo, che congiunge il pollice all'altri dxta. K L U N O P ; 69 _ - A ■ H J v,:_ !4 V. »;d« Imiti # Dichiar. delle Fig. del Lib. IL il fin di quefio mufculo. L'offa dell'homero feoperto, fra i due principij del primo mufculo,che piega ilgomito. Qll primo mufculo,che piega il gomito. il mufculo,che flende il gomito; & nafce dalla parte più baffa della paletta delle fpalle. L'vltimo mufculo, che piega il gomito. il più alto di quei, che piegano il minor fufello in verfo giù. il più lungo di quei, che muouono il minor fu- feUo. Quel,che piega il fecódo offo deUe quattro dita ; il cui principio dimoftra la*-;& il fine ,doue comincia a conuertirfi in corde,dimoftra lay-. La legatura attrauerfata, che è nella parte di dentro del bracciale; la quale è doppia verfio i lati; & particolarmente la v dimoftra il mu- fculo primo,che piega il primo offo del pollice; & la, £ quel,che florce infuori ti primo arti- colo del picciolo. Le corde,che piegano ifiecodi articoli delle quat tro dita. Parte del mufculo, che piega il terzo articolo delle quattro dita,. La corda del mufculo,che piega il terzo artico- lo del pollice. il mufculo, che piega il bracciale ; attaccato al minor fufello. ilfecondo mufculo,che muoue la cofeia. Qui fi dimoftra (beh che affai coperta ) la tefia dell'offe deUa cofeia, che s'incaffa nel gallone. il maggior proceffo dell'offo deUa cofeia.

    hauerle già moftrate nella fecóda & terza. Sì tigncne. PH i La corda del fettimo mufculo,che muoue laga- ba,notata con lag& quella dell'ottauo nota ta con la h,& quella del nono notata con la 1. La o-irella del pinocchio. lì' ■ 1 jZ. ottano mufculo,eh; muoue la gamba. m Lapane d'auanti del mag o;iorjhnco,ficoperta debutto. Laparte d'auati del minore, ftmilmete feopta. La legatura fra gli due ftinchi. ■ Quiji veggono quegli mufculi, che nella fefta tauoia fon notati conia $ & co la y; e quali fono llfiettimo et ottauo,che muouono il piede. Il primo & fecondo,eh* muouono il piede. " ÌDoue U corda di quefti mufculi fi congiunge al la corda del quarto dell'ifteffo piede. D TA EFG HI * K L M O P R S il mufculo deUe tempie. L'offe giogaie. il mnjculo mafticatore,appreffo del quale fi ve de l'orecchio &* gladole,chegli fian di dietro. il primo mufculo ,che muoue la tefta. ilfecondo mufculo, che muoue la paletta delle fpalle,et della teftajimde alla cocolla del fica- polare de frati ; il cui principio è notato con la E&la F.Nafee fimilmente dalla E alla G, di tutte le punte de iproceftì di dietro de i no- di del collo, & delle fpalle ,fin che giunge al loro ottauo nodo. il fin di qfto mufculo,che s'inferifee nella fpina della paletta delle fpalle,& nella pitta dell'ho mero,& nella parte piu laro-a di dietro della clauicola. In qfìa parte fa quefio mufculo vna tela come vnmezzparco. In qfìa parte il collofi congiugne a i nodi delle ilfiecodomuficulo,chemouelibraccio, (fpalle. il quinto. N 11 terzp. il quarto;il quale nella tauoia feguente moftra remo con la 0. Parte del primo mufiulo del uentre. Quififcuopre il mufculo,che piega ilgomito. L'vltimo,che piega il gomito. (l'homero. Quello,cheJìede il gomito,e nafce dal collo del- L'alm Tauoia IX. del Lib. IL N Dichiar.delleFigdelLib.il. V X r z ab e A Cd f ì n ikl mn P 1 r l x 7 L'altro,che'Iftende, che nafce del lato piu baffo deUa paletta delle fpalle. La punta del gomito feoperta. li mufculo,che uolta il minor fu fello uerfo in su. Quel,che finifce in due corde,efiede il bracciale. il mufculo, che flende le tre dita di mezzo ; il cui principio nota la a; &lab moflra, doue refia $ effer carnofo. il mufculo,che flende il dito picciolo.La mefeo- lanza di quefie corde con quelle dell'altre dita in quefla figura è notata fecondo che più ordi- nariamente fi vede. il mufculo,che flende il bracciale; il cui princi- pio è notato con la c,& il fine con la d. Quel,che piega il bracciale,"etfinifce nelfuo ot- tauo offe. Parte del mufculo,che fa la telatàella mano. Di quefli due mufiuli,che vano in obliquoj'uno è quefche manda vna corda all'ofio del brac ciale,che foftiene il pollice; l'altro manda vna corda al primo offo del pollice, & vn'altra al fecondo, & terzp. Quello,che flende il pollice verfo Pindice. Quello, che congiunge il pollice con l'indice. Quel,che difeofta il dito picciolo dall'altre dita. il primo mufculo,che muoue la cofeia, eh'è no- tato d'intorno con la i,k,l,m,n; & daUa i al- la k notafii il principio, che nafte dalla fpina dell'ofio del gallone; & dalla k alla l notafii il principio,che nafce del codione,& del fin del Pofio grande(nella qual parte fi cogiugne quel dell'un lato a quel dell'altro );lam mofira la parte piu alt a,doue s'inferifee ;&lan dimo fira la più baffa. llfecondomufculo,che muoue la cofeia, coperto inparte col primo. il fefto,che muoue la gamba. Doue finifce la parte carnofa di queflo mufiulo. llfiettimo, che muoue la gamba. il quarto. t il terzp. u il quinto. Vna parte del quinto,che muoue la gamba. il feconde^ che muoue la gamba. il primo. $ L'ottauo, Parte del nono. il chino,o piego delginocchio,per il qual paffa il neruo maggior di tutto il corpo, infieme con vna molto groffa vena,& vna arteria. il primo mufculojche muoue il piede. ilfecondo. 0 L'ottauo. il fettimo. Parte del minor flinco feoperto, &* il tallone di fuori. Vna parte del nono mufculo,che muoue il piedi Quel,che difeofia il dito picciolo dall'altre dita. Parte delle corde del nono mufiulo, che muoue il piede,che flendono le quattro dita. il tallone di dentro. Tauoia. X. IN quefta Figura manca tutto il mufeu lo fecondo, che muoue la paletta delle fpalle,& il fuo cópagno ; gli altri poi ftan pendenti dal fuo fine. *A L'vn mufculo del primo paio, che muoue la te- BB L'vn mufculo del fecondo paio. (Jia. C llterzp,ehe muoue la paletta delle fpalle. D La clauicola. E il terzp,che muoue il petto ; che nella feguente è notato con la F. T G il quarto,che muoue la paletta delle fpalle, no- HIK tato d'intorno con la G,H,I,K. L il quinto,che muoue il braccio. M La fpina deUa paletta deUe fpalle, & la punta dell'homero. ilfecondo mufculo,che muoue libraccio; la cui parte di dietroCche è quella, che fi vede in que NOP fila figurale notata con la N,0,P. Q_. Il feflo. R il terzp. 0- In quefla parte fi veggono certi mufculi, eh muouono lajchiena; & il quarto/che muoue il petto. il quarto,che muoue ilbraccio ; il cui principio piglia dalla S,alla T; et la V mofira quafi do uè s'inferifee; et la X dimoflra laparte, doue comincia a no nafeer più dell'offe del gallone, il catopiu bafifio del lato piu largo della fpalla. Parte del primo mufculo del ventre. Quello, cheftende ti gomito, & nafce del lato più baffo della paletta delle fpalle. Quello, che'l flende fimilmente , & nafee dal collo dell'ofio dell'homero. Parte del mufculo d'auanti,che ftede ilgomito. Parte di quel di dietro,che fa Pifieffo offitio. il piu lungo,che ftorce il braccio in su. Quello,che ha due corde,& flende il bracciale. Vna legatura,che lega laparte piu alta del mi- nw e STV X r z a b e d e f Tauoia X. del Lib. IL 74 Dichiar. delle Fig. del Lib .11. hh A~n / m n n op f t 2 uxy a, /3 y HO KK nor fufello all'offo dell'homero . il maggi or fufello fearnato. Quel, che piega il bracciale, & s'inferifee nel fuo ottauo offo. Quefie tre lettere notano tre principi) de mufeu li,ehe nafcono del maggiorfufillo.ilprimo de quali è fegnato con la a ; <& è il minore, che fior ce il braccio in su. Il fecódo è notato con la ~ ; <& è quefehefi diuide in due parti,fegna- te con lak&co la l; &lak dimoflra quel- la, che manda vna corda all'offe del braccia- le, che foftiene il pollice ; la l moftra la parte piu baffa, la qual fi diuide fimilmente in due; l'una delle quali,eh'èfegnata con la m, s'infe- rifee nel primo offo del pollice ; P altra, che di- moftra la n, s'inferifee nel fecondo & terzp offe dell'ifteffo.ll terzp principio, che è notato con la n,felparte anchora in due parti,che fi moftrano con la o,et con lap;delle quali la più alta s'inferifee nelle tre offa del pollice ; la più baffi nell'indice,^* in quel di mezjZP' Pende dal fito fine quello, che flende il braccia- le,^ non ha che vna corda. Quel,che principalmente flende il dito picciolo. Quel,chefiende le tre dita di mezzo. Quel,che congiugne il pollice all'indice. il fecondo,che muoue la cofeia; il cui principio, eh'è comun mezgp arco,dimoftra la u,& la x ; <& tifine è notato con lay. il maggior proceffo dell'offo della cofeia. il quarto,che muoue la cofeia. La legatura attrauerfata dal procefio de i lati del quinto nodo dell'offo grande fin al procefi- fe aguzzo dell'offe del gallone. Vn'altra legatura, ehe nafce dell'ifteffa parte, che la fopra dett.t,et s'inferifee nella parte più alta, di dietro, della congiuntura dell'offo del vallone. il decimo mufiulo della cofani quale florcen- dofii verfio dietro dall'offe del pettignone, fa, che pare cheftia vn'altro mufieulofiopra quel- lo,cofi in su,come ingiù. il quarto mufculo,che va alla gamba ; ilquàle nel chino del ginocchio fiifparte in due rami, et l'uno dimvftra(che è il maggior di lor due) la ti, & il minore la S. il primo mufculo,che muoue la cofeia. Laparte,doue queflo mufculoJÌBattaccato co- BB * C D E F G THI L MNO ^CBC D R S TT V X A ab me vna tela. llfiettimo mufculo,che muoue la gamba. llterzp, il cut principio nota la" ;& il princi- pio della corda fegna la%;& il fine fi vedi nella prima figura, fegnato con il 3 . il quarto mufiulo,che muoue la gamba. il quinto. Parte del quinto, che muoue la cofeia. llfecondo,che muoue la gamba. Parte dell'ottauo,che muoue la gamba. Tolto via ilprimo, il refto di quefia figura s'è già mo flrato nelle figure paffete, & nella duodeci- ma,nella quale vedranfi notate con lettere. Tauoia. XI. N quefta Figura già cominciano aappa rire le Coftole, & alcuni di quei Mufculi, che muouono la fchiena. I iA*A L'uno del primo paio de mufculi, che muouono la tefta. ft il fecondo paio notato folamente da vn lato. Quello,che tira all'ingiù la mafcella inferiore. il terzp,che muoue la paletta deUa fpalla. La clauicola. il mufculo,che nafee dalla paletta della fpalla, & s'inferifee nell'offo hyoide. llterzp,ehe muoue tipetto. il quarto,che muoue il braccio. K. il fefto, il cui principio piglia dalla fratta I,& il fine dimoflra la K. il terzo. ilfecondo, la cui meta di dietro è alzata verfo nanzi,& moftra laparte didentro;^ tutto infieme fa vna figura fimile a quella, che fi vede al piede di quefia figura; la cui parte più altafignata co la ^A, B, C, è il principio fito; & la piu baffa fegnata con la D,è il fuo fine ; il refto fono 1 lati. P] Queflo medefimo mufculopedente dalfuofine. il quarto, che muoue il petto. L'vno del feflo paio, che muoue la fchiena. L'vno dell ottauo paio,che fa l'ifiefto offitio. Due cofle ficoperte. Vn mufculo di quei di fuori,che fono fi a le cofte. Infecondo,che muoue tipetto. ffquinto. Il principio del fecondo mufculo del ventre,eh nafce I? Tauola.XLdelLib.IL 7 •ì Dichiar.delle Fig. del Lib. 11. e ed f ,1 hh A ikl m n o ti f tu xyzi a. IK y nafce tra Pa et la b, dalle punte della fchiena. Pede dalfuofine dquarto,che muoue libraccio. Quello, che flende ilgomito ; il cui principio è fegnato con lad. il fecondo,che flende ilgomito, & nafce dalla to di fotto della paletta delle fpalle. Doue quegli due mufculi fi congiungono,che pa iono vnfiolo. il fieeondo,che piega ilgomito. il più lungo,che florce il braccio infuori. Quello,che finifce in due corde & fede il brac ciale; il cui principio moflra la i ; et doue fa la corda,il k ; & il fio fine la l. il minore,che florce il braccio in su. il minor fufeUo del braccio. il maggiore; & nelmezgp d'amendue fi ve- de fa lor legatura. Il ficodo principio de i tre,che nafcono del mag- gior fufello; il cuiprinctpio(ehe fa vna corda, che s'inferifee nelbracciale)dimoflra lap;& laq moflra la corda, che s'inferifee nel primo ofio del pollice; &lar quella, che s'inferifee nel fecondo & terzp. QueUo,che congiunge il pollice all'indice. n ' // terzp principio di quei, che nafcono del mag- gior fufeUo; la cui parte,che s'inferifee nell'in- dice,& in quel di mezgpÀmoftra la t ; & la u moflra queUa, che va al poUice. il terzo mufculo, che muoue la cofeia ; il cut principio è notato con la z^j y,x; il fine con la A ; il reflo,che fi uede all'intorno di quefto mu fculo,cofi da i lati, come di fopra, è Pofifo del gaUone feoperto. il quarto mufculo, che muoue la cofeia. Doue queflo mufculo comincia a far la corda. il maggior proceffo deU'offo deUa cofeia. il fecondo,che muoue la cofeia. il fettimo,ehe muoue la gamba. La legatura,che va daWoffo grande al proceffo aguzzo deU'offo del gaUone. il decimo,che muoue la cofeia,che fiiriuolt a uer fio quefia parte dalla parte di dentro deU'offo del pettignone,& paffa fra i due, che fon no- tati con lai,& con lak, il principio delterzp,che muoue la gamba. il principio delquarto. il quinto mufculo, che muoue fa gamba ; il cui principio moflra lav;& la gmoftra il feno --------9-^-_ n i r *AB CD di quefio mufculo, nel qual s'incaffa ti terzp deUa medefima gamba ;& la 0 dimoftra, oue queflo mufiulo comincia a far la corda. Parte del quinto mufculo, che muoue la cofeia. Laparte di dietro di queflo quinto mufculo. Laparte di nanzi del mede fimo; & partico- larmente la l dimoflra la più d'auanti ; & la ^ queUa, che è meno aitanti. il quarto mufculo, che muoue la gamba ; che pende daUa parte di queUo, che nafce daU'offo deUa cofeia^notato con la p. il terzp, che muoue la gamba, che pende dal fuo fine. Parte deW ottauo mufiulo, che muoue la gam- ba. Tauoia. XII. IN quefta Figura fi veggono feoperte tut te le Coftole,& l'Offa de gallonÌ,& le Pa- lette delle fpalle ,& in alcune parti l'Off. delle braccia. FF G HH I KL MM N O P R S T L'vno del primo paio de mufculi deUa tefta, il cui principio moflra la .A; laB&laC mo- ftrano il fuo fine; &*laD moftra il luogo,do- ue queflo mufculo fi comincia a fioftare dal fuo compagno; <&*laE moftra la fine del lato di dentro di quefto mufculo. L'vno del fecondo paio deUa tefia. il terzp > che muoue la paletta dette fpatte.' il quinto, che muoue il braccio. La punta dett'homero ficoperta. // quarto,che muoue ilpetto;il cui principio mo flra la K ;&laL moftra, doue comincia a non effer tanto attaccato att'vno del fefto pa io,che muoue la fchiena, come fa dalla K alla Z. Certe corde di quefto mufiulo. L'uno del feflo paio, che muoue la fchiena. L'vno dell'ottauo paio. La gobba detta paletta dette fpalle ficoperta. iljefio mufculo, che muoue ti braccio ; il quale copriua lagobba di quefta paletta; et fla pen- zoloni dalfuofine. il terzp. il fecondo,che muoue il petto, QueUo,che flende ilgomito 9 &* nafte dal lato più baffo detta paletta èlle fpatte. llp rimo. TauolaXILdelLib.il. __76 Dichiar. delle Fig. del Lib .11. X il primo,che fiende il gomito,che pende di doue fi cono-iuno-e a quel didentro. 1 • n r Vnpezgp di carne, che in quella parte nafce deU'offo dett'homero, & contaftper lo terzo, cheftende il gomito ; il quale nella tauoia fie- r eab A ed e f \ ik l m f o-uente notaremo con la d. ilfecondo mufculo, che pieo-a ilgomito. Quel,chefiorce in su il minor fufeUo; il cui prin àpio moflra la a,& la fine la b. ilfecondo mufiulo, che ftorce il ^nor fufeUo in su; il cuiprtdpio moflra la e, et tifine la d. Vnfin neruofo del mufculo più alto,ehe ftorce il minor fufeUo aU'ingiu. il minor fufeUo del braccio. il maggiore. La legatura,che congiunge quefii due fufelli, là doue fin feparati. La congiuntura de i fufeUi col bracciale ; et al- cuni feni, di doue paffano le corde de i mufcu- li,che vanno atte dita. il bracciale. L'offo detta palma, che foftiene ilditoannulare. Et nella ifleffe maniera nota il refto, & i mu fculi,che fon nel mezzp. Quetto,ehe congiunge ìlpottice all'indice. Quetto, che finifce in due corde, & diftende il bracciale,pende dal fuo fine. Vna buona parte del mufiulo attrauerfiato del ventre . La parte di dietro deU'offa de gattoni fcarnata. La tefta deU'offo detta cofeia, che s'incaffa nel gaUone, & la legatura, che l'abbraccia tutto intorno. La legatura,che va daW offe grande fin al pro- cefio aguzzo delloffo del gaUone. il terzp mufculo,che muoue la cofeia, che pen- de dal fio fine. il quarto,chefimilmente pende dal fuo fine. il maggior proceffo deU'offo detta cofeia. La parte del decimo mufculo, che muoue la co- feia; che fi florce al feno, chefafii nell'offo del gallone; & ilfiuo reflo vedrafii atta figura 16 atta T. Vn mufculo,che nafce del proceffo aguzzo del l'offe del gallone & paffa fopra il decimo mu fculo detto. Vn altroché paffa,ne più ne meno, per fopra la parte difetto del decimo. ìi 2n V.V. h \fXVf V-r •m.^ _\J ■.-.;& O 3 Dichiar. delle Fig del Lib. 11. H 1 K L MN P la cui corda moftra laM,ne piu ne meno,che quetta det primo & fecondo. il quinto,che muoue la cofcia;la cui parte di die tro moftra la S, e quella d'auanti la T. llquinto,che muoue lagamba. il maggior flinco feoperto,& la r nota il tal- lone di dentro. il primo mufculo,che muoue il piede. il fecondo. La corda del terzp» il quarto. il quinto,ehe piega il terzp offo dette cfttro dita. Parte delquinto,che muoue il piede. La corda del fifto mufculo, che muoue il piede. Le corde,che pendono le dita. Quel,chefepara il pollice dagli altri. Figura. XVII. IN quefta Figura vedefi l'Offo della cofeia fcoperto,& certe Legature della gamba. H IK LMN O ^CBC B CD EFG F D L'offe detta cofeia. La tefta detti offo detta cofeia, che s'incaffa nel l'offe delgattone. Le tefte difetto dell'offo detta cofeia. il maggior ftinco detta gamba. La parte più alta del proceffo detta giunta del maggior flinco ; da cui nafce la legatura,eh'è notata con la X. G* il feno della giunta piu baffa del maggior flin- PP R SS X f co, per lo qual paffano molte corde de i mufeu li,ch'occupano laparte di nanzi del piede. lltattone di dentro. il mìorfitneo,et la K moftra il fattone difuori. il quarto, che muoue il piede ; la cui corda mo fira la M;et la N mofira vna parte detta cor da del primo <& fecódo,che muouono il piede. Vna legatura tonda, che congiunge Po/fio detta cofeia a quello delgattone. (fcia. Vna legatura,che etreoda la coltura detta co Parte dette legature, che nafcono del maggior procefio della cofeia, & s'infaficiano ne t mu [culi, che nafcono da quetta, e principalmente nelfettimo. Parte dette legature, che nafcono del minor prò cefJo,efifmarriftono, principalmente neW ot- tano mufiulojche muoue lagamba. Vna legatura come tela,che abbraccia ilginoc chio tutto, eccetto quetta parte, ch'occupa la fiuagiretta. Vna legatura particolar del ginocchio, eh'è dal la parte fiua di fuori. Vn'altra legatura del ginocchio ch'èfiimilmete allato fuo di fuori. La legatura,che nafce dal proceffo deU'offo del- la gamba; il quale èfiegnato con la F, (? s'in ferjfce nell'offo detta cofeia. La legatura,che congiunge la parte più alta del minor flinco al maggiore. La legatura, che congiunge laparte da baffo di queflo minor flinco al maggiore. La legatura come tela,che congiunge amendue . / ftinchi per tutto qtto fpatio, oue fin feparati. Le legature,eh'abbracciano,come anellije cor- de de muficuli,che paffano per lo pettine del pie de ; & perciò è aperta vna di loro, accio me- glio fipofiino vedere. La legatura,che nafte del maggior ftinco,e s'in ferifee nell'offo del calcagno, & abbraccia le corde, che paffano per quefta parte atta parte difetto del piede. La legatura,che nafce del maggior flinco,e s'in fenfee nell'offe del calcagno ; fiotto della quale paffano le corde, che vanno atta parte difetto delpiede. Vna legatura come cartilagine, che va dal tal- lone di dentro al lato à dentro deU'offo, chia- mato il Tato. Vna Tauoia. XV.del Lib. II. 80 XXVII Dichiar.delle Figdel Lib. II z *A B C D E F G H K M N O P Vna legatura come cartilagine, che lega tlmi-ì norttwcoalTalo. ' Figura. XVIII, QVefta Figura moftra il modo,nel quale k il mufculo è fatto ; benché realmente non fi può diftinguer le fue parti. Fra afte due lettere vedefi laparte d'un neruo. Laparte del neruo, che diuidefi in molti ramu- ficetti. Come entrano i rami del neruo, netta compofi- tion del mufculo. La legatura,che nafce dall'offo, & entra netta compofition del mufculo. Lacongiuntione del neruo,& detta legatura per componere il mufiulo. Doue fon piu diuifi i fili, & fanno il corpo del mufculo. Doue tornano a vnirfii ifili, & fanno la corda del mufculo. La corda,che s'inferifee nell'offe. Figura. XIX. QVefta Figura moftra tutti i mufculi del Braccio, in tal guifa fcarnati,che fi veggono i fili di ciafcun diloro, & la manie- ra, nella quale i nerui & corde fi diftribui- fcono per loro. R 0. La tefta dell'offe dett'homero, che s'incaffa nel- la paletta detta flpatta. Li Jll quarto neruo,che va al braccio. li principio del mufculo,ehe fiende ilgomito;che nafee dalla radice detta tefta dett'homero. il principio dett'altro mufculo, che flende ilgo- mito; che nafte dal lato più baffo detta paletta detta fpalla. il luogo,doue il quarto neruo,che va al braccio, manda i rami a i due mufculi, che flendono ilgomito. il fin de i mufculi che flendono ilgomito. La punta del gomito. il quarto neruo, che va al braccio ,fi vede iui, dotte s'apffbggia atta parte di dietro del tuber- colo difuoridett'offo dett'homero, &**inanda rami a i mufculi, che nafcono di quefta parte. il principio dett'ultimo mufculo, d» pt&a il gomito. o_____ T V X r 2 B Il principio del mufculo più lungo , che florce il minor fufello all'ingiù, et s'inferifee netta giun ta del minor fufello prefife al bracciale. il mufculo, che finifce in due corde, e flende il bracciale. L'altro mufculo,che flende ilbracciale; che fini fice nett'offe,che fofliene il dito picciolo. il mufculo, eh'è attaccato al maggior fufietto,e piega ilbracciale. Quello,che flende il dito indice; quel di mezzp, & Pannulare. QueUojchefiende il dito picciolo. Laparte carnofa di quel mufculo, che diuidefi in tre corde;vna delle quali s'inferifee nelPoffo del bracciale,che fefitene il pollice; l'altra nel prim'offo delpottice; la terza nel fecondo e ter Zp ofio del medefimo. Quel,che congiunge il pollice aU'indice. Figura. XX. hsEnche nella Prima & Secoda Tauoia di quefto libro fi moftraffero in certo mo- do i due primi mufculi, che ferrano la palpe- bra di fopra, pure ho voluto p maggior chia rezza mettere anchora quefta, nella quale fi veggono tutti tre. D eF il lagrimale. ,ll terzp mufculo, ch'alza la palpebra di fopra. Laparte del primo mufculo, che muoue la pal- pebrale nafie dal principio dette ciglia. il canto di fuori dell'occhio. il principio de i due mufculi della palpebra; & il fin di ciafcun di loro moftra la F. Figura. XXI. XXII. XXIII. ( y Velie tre Figure ifieme moftrano i Mu vVsfculi dell'Occhio. La ventèlima prima moftra,come fon pofti.La ventefima fecon- da gli moftra tolti via dal fuo principio,& pendenti dal fuo fine,& leuato via tutto il graffo,ch'era fra loro & all'intorno del ner- uo della vifta.La ventefima terza moftra l'oc chio dalla parte d'auanti tolte via le palpebre & i loro mufculi, accio che fi veda il fito de i mufculi dell'occhio. B CDE . z .^. La parte di nanzi dell'occhio. .z.llneruo detta vifta,chiamato optico. .1due mufculi dell'occhio, pofti in fito luogo. ~~ Ti Dichiar.delleFig.delLib.il. 8i F G\ i .llgraffo,che vedefi fra i mufculi. HI LM N ,$.ldue mufculi più bafii dell'occhio. 1.3./più alti. z. il quinto mufiulo dell'occhio; il cui offitio di- ce ilVefalio efiere aiutare ad alzar l'occhio. j£U Figura.XXIIII.XXV.XXVI. T A Figura vetefima quarta moftra laXin- *—'gua con tutti i fuoi mufculi, feparata dal l'altre parti del corpo. La ventefima quinta moftra fimilmente la Lingua & 1 mufculi fuoi ,ma ha il terzo,& il fettimo alzati, accio che fi poffano vedere il nono & il primo. La ventèlima fefta moftra la Lingua diuifa, e tut ti i mufculi fuoi tolti da lei. .2.3. Laparte detta lmgua,che vedefineU'a- prir detta bocca, coperta detta tela,commune atto stomaco & a tutta la bocca. BB 1 .Parte di detta tela,tagliata dalla bocca fecon do il lungo detta mafcetta inferiore ; la parte detta linzua,ch'è fopra quefia radice, è fimil- mente coperta di tela,quetta da baffo nò. 1 .Parte di detta tela,che e di fiaccata dal pala- to infieme con la lingua. 1. i. il primo mufculo detta lingua. i.z. il terzp. i.z. il quinto. 1.2. llfiettimo i.z. il nono. 3. La legatura della lingua, a cui s'attaccano le fibre de 1 corpi detta ifiefia. 3. La ferma dette fibre del corpo diritto detta lingua. 3. La forma dette fibre del corpo finiftro. Figura. XXVII. QVefta Figura moftra il primo & fecon- ( do Nodo del collo dalla parte di die- trojinfiemc con le legature loro. DD E F G H 1 K LL dd fangue. no nel corpo,& da poi che è nato; & infieme la fuftanza,& il color del fegato, non dubito che terrà per fermo il fegato effer principal membro,nel qual fi fa il fangue,di cui tutte l'altre parti fi nutrifcono . Ma, perche nell'hiftoria delle vene fi tratterà di ciò piu a fig.ii. HH. hingamente,horailprefuppongo cofi, come cofaprouata.a Hora è il fegato fituato fot- ufitodel vega- fi.v.DD.fig. to b la diaframa al trauerfo, da man delira a man manca ; benché la fua maggior parte, & to. xi.K.fi.xix. la piu groffa,ftà dal lato diritto; laquale tutta fin'alla fuametà ftaappoggiata alladiafra- B. fixx^bJj* ma;il refto tocca folo la parte fiua di nanzi.Et egli tutto fta attaccato in diuerfe parti me- vi.t.v. fig.x! diantimolte tele,che nafcono del peritoneo(come fubito dirò,)& il tégono legato tan- G G. to flrettaméte alla diaframa,che(fuor che ne gli huomini molto ftretti di petto) fta quafi b li. ii. t.vii. tutto nafeofto fotto la forcella dello ftomaco, occupando tutto quel luogo, che abbrac A ciano le cofte mendofe. La figura del fegato corrifponde à quelle membra, che gli fon ufìmm*. • e fig.xxi.bb. vicine; & per cio,perc la parte piu alta(che è appoggiata alla diaframa,la qual fa vna figu- fig.xvn.AA raincauata)ègobbo,lifcio,&vguaIe,& come incaffito in quella. Et nel mezzo di quefta parte verfo dietro ha vna intaccatura, della quale ficuraméte fenza poter effereoffefo na i fig.xvii. C fee d il tronco della vena grande.Per la partec di fotto, che fta fopra lof ftomaco (il qual , e fi xi KI dianzi habbiam detto effer tondo, & largo) fi fa il fegato concauo in tal modo, che par f la med.PQ c^e l'abbracce; benché non è ne lifcio,ne vguale, come per la parte piu alta, anzi è vn po- co rileuato nella parte piu baffa verfo dietro,nella quale ha du e tubercoli; & nel mezzo fi g h.xxi.f fa come vna feffura,per doue diremo paffar la vena s porta, & habbiam detto paffar finte h fig.xi.s ftino h duodeno. Fafsi anchora vn feno nel lato diritto di quefta parte, nel qual s'incaffa i la med. V. > la vefcica del fiele; & vn'altro nel manco, per lo qual paffa la canna della gola, & pertu- h.xix. H. Ji. gjancl0 ja diaframa,va a congiungerfi allo flomaco.Et la parte fua, che tocca il lato dirit- to,& la parte di dietro deUo ftomaco,è affai piu groffa,& tonda ; quella, che occupa il la- li fig.xix.c to manC0)e molto fiottile, & finifce, come in k vna punta. Et egli tutto è affai piu fiottile dalle fponde,che nel mezzo, & principalmente per la parte di nanzi. Nella qual parte ha 1 fig.ii. tra le alcune feffure,che fon tutte molto picciole,eccetto vna,l che ftà nel mezzo di quefta par HH te fcontro alla forcella dello ftomaco,alquanto verfo man ritta, nella qual s'inferifce(co- ia lamed.G me diremo)la vena1" del bellico.NTe anche ha altrediuifioni il fegato deH'huomo,anchor che ne gli animali bruti ne habbia ordinariamente quattro,o cinque.In conclufione non ha il fegato altra particolar figura, che quella, che gli danno le parti che gli fon vicine. Il ehe no fu fatto fenza cagione;perche,fi come gli fu di bifogno che fuffe grade,et groffo, per rifpetto delle molte vene,che fi fpargono per lui,cofi non gli fu neceffaria particolar figura,ftando fra tante membra.Fafsi il fegato maggiore, o minore, fecódo che fono gli huomini piu o meno golofi. La fuftanza del fegato non è altro, che vn fangue congela- LafufìanXa. to,per la quale ftanfiemminate infinite forti di vene; et tutto infieme fta inuolto in vna molto fottil tela, che nafce delle legature, che'l congiungono al peritoneo fotto della diaframa.Di quefte legature le principali fon due; vna dura, et molto gagliarda, ma fot-* ■ %.v.f tile,come tela,la quale habbiam dett o n ftare al lato diritto appreffo la forceUa dello fto- » fig.xi.o maco; vn'altra molto gagliarda, et quafi tonda, che ° nafce del peritoneo, al lato manco appreffo la punta, che fa il fegato ; et il legano in quefta parteal peritoneo. Legali anche il fegato al peritoneo,iui,doue il tronco della vena grande efce del fegato ; et anche fi le- ga alla reticella appreffo il principio deUa vena porta; et aUa parte di nanzi del peritoneo, col mezzo della vena del bellico. Anzi pare che'l fegato fia legato al bellico, mediante quefta vena; la quale ne gli huomini fifecca, & fa durat, come legatura,o corda. Di tutte quefte legature nafce la detta tela, che fafeia tutto il fegato, nella qual diremo inferirli due rami di nerui. L'offitio del fegato già ha*bbiam detto non effer altro, che cóuertirc L'offitio del te* il mangiare in fanguej.& perche meglio poteffe farlo,fu fatto di tante vene. &'0' Del Lib, terzo delie Membra Del Fiele. Cap. 8. HA b b i a m o detto del membro doue fifa il fangue, hora fa bifogno parlar di quei, che'l purgano da alcune fuperfluità, con le quali fu di bifogno venire infimo a lui, incominciando dalla vefcica,che purga la collera.a La qual ftà fituata in quel feno, a fi.xi.xii.V. (che habbiam detto farfi nel mezzo della parte diritta del cócauo del fegato,chc abbrac- fig.xix.H.li. eia il lato diritto dello ftomaco)del qual nafce la metà del corpo fuo; il fuo refto infieme Vl,t- v-kx.H col collo efce fuori del fegato, infino all'arriuare al principio della b vena porta ; & iui fi b fig.xi.h per doue entra diuide in due tronchi. Vno, che va insù, & appoggiandoli alla parte di nanzi della detta cr efce la colle- vena f] diuide in duec rami,che vanno,vno a man deftra,l'altro a man finiftra; & fi fpargo c fig.xii.Y no p er lo fegato,diuidendofi, ognun di loro,in molti ramufcelli, che camminano p er la fuftanza del fegato,frale radici della vena grande,& quelle della vena porta.Per quefti ra mufcelli va la colera dalfegato al fiele.d L'altro tronco cammina all'in giù,appoggiadofl d fig.xi.xii.c alla tela di fotto della reticella ; & cofi camina in obliquo all'in giù infino ale fine dell'in- e fig. xii.d teflino duodeno,entrando tra tela & tela in tal modo, che da poi,che è vfeita, fi tornano ad accoftare luna & l'altra tela dell'inteflino, & non lafciano che piu vi rientri la collera; & cofi feende infino alli inteftini,fenza mai montare allo ftomaco, eccetto in alcuni,che La figura del oltre all'effer molto collerichi patifcono gran fame. Quefta vefeichetta è lùga, & tonda fiele. nel fondo; & fi va riftrignédo a poco a poco infino al collo,come vn pero ; & è fatta d'u- na tela neruofa,& fottile,ma dura,& forte,& la quale facilmente s'allarga o ftrigne,fecon do che piu o meno vi è collera dentro; & ha tre forti di fili, i primi cominciando di den- LafufianTa. tro fono diritti,i fecódi obliquai terzi intrauerfati. Quefta tunica fta inuolta in vn'altra, che nafce di quella,che rinuolge il fegato ; benché non tutta è inuolta, ma fol quella par- Voffitb. te,che habbiam detto vfcir del fegato. L'offitio di quella vefcica è nettare il fangue dalla collera per lo tronco,che entra nel fegato, & mandarla a gli intefiini ; per la qual cofa fi va ad inferire nel fine deUmteflino duodeno, non fenza grand'util noftro. Perche, fi co- me è forte,& ha gran virtù di nettare,& in quella parte ordinariamente è molta flemma> che efce dello ftomaco, cofi non la lafcia per niun modo fermare ; & per tal ragione aiu- ta anche,che più facilmente efcano le (ecce de gli inteflini.Quefto tronco fuole in alcu- ni huomini montare al fondo dello ftomaco; & que tali fon forzati a andar fempre vomì tando col lera; per la qual cofa e Medici gli chiamano {graziati nella creatione. Della Milza. Cap. 9. il fito delta Mil- . A Milza è pofta a nel lato manco,tra lo ftomaco,& le cofte,aIquanto verfo la fchie a fì.xix.00 %?• I na;& fecondo il lungo piglia dalla diaframa infimo al fine delle cofle mendofie,fen- P-kv.G A—/ za calar piu in giù,in coloro,chenon l'hanno grande fuor di mifura;fecondo illar- LafigvT4. go piglia dalla fchiena, infino al principio delle cartilagini delle cofte.b La figura della b fi.xviii. milza è conforme alle parti,che le fon vicine; perche lac parte di fopra,che tocca la diafra e la med.D ma,è alquanto rileuata; quella d di dentro,che tocca lo fiomaco, è alquanto ammaccata, d la med. tra Et nel mezzo fuo da alto a baffo, ha vnae rigarileuata(benche non vgualmente da ogni F* f '***. parte)nclla qualejs'inferifcono alcunef vene,& arterie, come al fuo luogo diremo.Dalla f gg e to manco,che fi congiunge § alla fchiena,è vn poco incauata;h dal diritto,chepaflàà can g G to le cartilagini delle cofte, è gobba ; da' quel di fuori, che è appoggiato alle cofte,è al- h F quanto gobba, & ha imprefsi in fé i fegnali delle cofte,alle quali è appoggiata,Et la milza * ^ ** ne gli huomini è piu groffa,& larga,che ne gli animali bruti, ma non è tanto lunga,come in loro,anzi è quadra ; folamente al doppio piu lunga, che larga ; & finifce di fotto(vol- tandofi vn poco in nanzi) in vna punta foda; di fopra finifce come in arco incauandofi vn poco nel mezzo,di modo,che fa come due punte molto fode; delle quali quella di fopra 1/ color della è più larga,che quella di fotto. Et tutta la milza(cofi di dentro,come di fuori) è d'un co- M/i^. ^ l0r tanè molto ofeuro.k La fuftanza della milza è fpugnofa, nera, & groffa ; & per lei fi k i x Lafyfiun^}. vegg0no f emminati molti,& affai fottil ramufcelli di vene,l & arterie.Et è tutta couerta 1 llb-v'« *•"«'■ d'una molto fottil tela,che fi fa delle tele dcMa reticella» che s'inferifeono nella riga, che fi jH,a a a,t-v' vede nel lato fuo di dentro,le qualj s'allargano,^ cóuertono in lei; ma perche kr eticella nafce dellaDigefl:.etGener. %y nafce del peritoneo, diciamo anchora, che la tela -, che cuopre la milza, nafca di quello.' Legali la milza allo ftomaco,cV alla fchiena,coI mezzo della tela della reticella; alla diafra ma,& alle fpalle,medianti alcuni fili neruofi,& fottili,che nafcono del pentoneo,*iui,do- ue cuopre la diaframa; benché quefti fili non tutta volta fi trouano. Legali anche tal vol- ta la milza,per la parte fua gobba alla tela di fuori del rognone manco, che è piena di fe- uojprincipalmente quando la milza s'incaualca fopra il rognone. L'offitio della milza è nettare il fangue dalla malinconia. De Rognoni o vero Arnioni. Cap. io. HA b b i a m o detto delle mébra,che nettano il fangue in nanzi,che efca del fegato; farà bene trattare hora di que,che purgano le vene dalla fuperfluità, che è in loro. Per la qual cofa è ben fapere(come al fuo luogo diremo)che,come il fangue fi è gè nerato nel fegato,entrando fubito nelle vene, fi diftribuifee per tutte le parti del corpo; per il che fu di bifogno, che con elfo fi mefcolaffe alcuna parte di quel, che beuiamo,la quale faccendolo piu liquido aiutaffe, che piu facilmente poteffe entrare per qual fi vo- glia fottil vena.Quef la acqua(dopo l'hauer fatto il fuo offitio)parte fi rifolue per fudore; parte ritorna per l'ifteffò cammino,per doue venne,al tronco della vena grande,di doue va alla vefcica,portado feco vna gran parte dell'humor aduflo, che s'ingenera nel corpo. a hg.xix. xx. Per la qual cofa furono fatti e rognoni, &3 fituati fotto el fegato ; l'uno al lato' deftro, # fito de a.»- ixi.xxii.T & l'altro al lato manco; anchor che poche volte ftia l'uno fcontro all'altro ; & fi come or Ìnoni- dinariamente fta il finiftro piu alto,& tal volta il diritto,cofi non mai fta l'un piu alt o,che l'altro,la metà della lunghezza dell'uno.La parte più alta del diritto è appoggiata al fega- to;quella del manco alle volte entra fotto della milza,& ordinariaméte la tocca; & amen due per la parte di dentro appreffo la fchiena,ftanno appoggiati alla parte piu baffa della diaframa,che paffa per foprala decimai vndecima, & duodecima cofta, iui,doue le cofte fono piu florte verfo dietro; nella qual parte ftanno tanto nafcofti,che quafi non impedi feono punto.Sono i rognoni vgualmente grofsi da ogni parte,& lunghi,& ftretti ; piani lafilw corpo come fpugna ( nel "VV^ •'.!• qual fi raccoglie il feme,da poi che è fatto);& cammina verfo la parte di nazi dell'offo del q pettignone,doue fic congiunge alla radice del membro. Nelle donne non è quefto cor- b h.ii.t.xvi. •*. po; anzi il collo medefimo fi congiunge d alla parte di fopra del collo della madre, & ri- '*•xvlli-a fponde al voto dell'offo del pettignone torcendofi vn poco in sù.Quefta vefcica fi com- cxva ™* q£ pone di due tuniche neruofe,& molto atte a raccoglierli facilmente,& diftenderfl,come d Fi.xviii.g. era di bifogno; quefto,perche vi capeffe piu orina; quello, perche o ccupaffe men luogo, fi.xxix. L Laprima toni- La prima di quefte tuniche è dura, lifeia, neruofa, & gagliarda ; la quale alcune volte ca iella yefcka, par pju groffa,& alcune più fottile,fecondo che è piu raccolta,o diftefa. Nodimeno ver- fo il collo della vefcica,& verfo il fondo,fempre è piu groffa, per rifpetto d'alcuni buchi, che fi fanno in quefta parte. Quefta tela ha tre forti di fili, come gonfiandola manifefta- mente fi vede; i primi & di dentro fon diritti,que di fuori intrauerfati, que di mezzo obli qui; con gli diritti attrahe l'orina,con gli intrauerfati la getta fuori, con gli obliqui la ri- tiene,fecondo che dicono Galeno,& il Vefalio. Ma,quanto quello fia vero, fpero alcun l*fec$nda. giorno di dimoftrarlo, quando tratterò.deU'offitio delle parti del noftro corpo. La fe- conda è qùella,che rauuolge la prima dalla parte di fuori; la qual nafce del peritoneo, iui, doue la parte di nanzi, & il fuo fondo, che fi appoggiano all'offa del pettignone, ftanno attaccate al peritoneo in altra diuerfa forma, che ne gli animali bruti.La parte di dietro della vefcica(che toccae l'inteflino retto,& nelle donne la f matrice) è molto lifeia, & lu- e Fig. xix.o. I Condotti del- brica,& couerta d'vna humidità acquofa. Alla parte più baffa di quefto lato végono due £■«>■# tZnVneTavT- g condotti,come vene,fatti d'vna tela alquanto più groffa, che quella delle vene, benché S-'"^ *. pica. interteffuta d'alcuni fili obliqui; e quali nafcono del fecódo feno de rognoni, & paffando g. xf j. xxii.' per mezzo del primo, feendono alquanto in nanzi per fopra i mufculi, che ftanno attac- q q ca«i a corpi de nodi de lombi,appoggiati al peritoneo,pigliando di efio vn'altra tela, che gli cuopre difiopra.Quefti condotti chiamarono i Medici Vreteras o porus vriticùs,che vuol dir condotti d'orina,perche per loro viene l'orina alla vefcica ; & entrando h tra due h Fi.xxii. t tele,ne più ne meno,che habbiam detto entrar la collera nell'inteflino duodeno, fanno tanti girijche, da poi che è entrata, non può tornare a vfeire ; anzi ne anche gonfiandola efce per quefte parti l'aere,come ne anche efce de palloni da vento.Habbiamo finito l'hi- lloria delle membra,che feruono alla digeflione,o nutrimento dell'huomo,in particola- re.Reftaci hora a trattaredi cjlle,che feruono alla conferuatione dell'huomo in comune. Degli della Digeft.&Gener. 88 Degli Organi deU'Huomo,che feruono alla Gene- ratione. Cap. 12. s TVt t i i Medici & Philofophi concordano,che'l feme dell'huomo concorre prin- cipalmente all'ingenerar la creatura.Ma,fe la donna fparge feme ò,nò; &,fe la fpar- ge,fe ferue per materia,& quel dell'huomo per dargli Tenere & la figura, come fa il quaglio al latte,quando fi fa il cacio ; o fé fi fa d'amendue infieme(benche non vgualmen te)anchora da loro non è diffinito.Come ne anchora fi conformano, in che colà fia que- fto feme,& che parte del corpo. Ma perche non è quefto il luogo da dilputarlo,baftici fa ' pere,che cofi la donna, come l'huomo fparge feme. Del che molte donne pratiche in tal cofa mi han fatto intera fede; & ne è inditio il vedere che hanno gli medefimi organiche l'huomo; benché tal ragione al mio parere (fé non fuffe la fede, che di ciò m'hanno fatto diuerfe donne)varrebbe poco; perche anche hanno gli huomini le tette o poppe, ne più ne meno,che le donne, & non per ciò hanno latte ; ne la natura loro le fece, perche con effe alleuaflero le creature. Hora incominciando la cofa vn poco piu dal fondamento, Come ft fa la dì dico che ciò,che l'huomo mangia,in nanzi,che fi conuerta nella fuftanza del corpo, paffa #/?«»'• a Fi.xi. PQ^ per quattro digeftioni.In prima nelloa ftomaco fi cuoce,& fi conuerte tutto in vna fu- *• ftanza bianca come latte,la quale i Greci chiamarono Chilo.Et è da notare,che quel,che entra nello ftomaco,anchor che fia buon nutrimento, non fi conuerte tutto ad vn tem- po in chilo,come molti penfano.Ne fi deue dar credito a quegli, che dicono che nò può cofa alcuna vfcir dello ftomaco,in nanzi che fia tutto il cibo cotto, & conuertito in chi- lo; poi che ogn'hora veggiamo per efperienza il contrario in quei, che beono qualche picciol vino,principalméte fé è troppo ; perche orinano indi a pocho d'hora quafi altret- tanta quatità d'acqua molto chiara; la qual non è altra cofa,che la flemma,o parte acquo- fa di quel vino; & non oftante quefto,non ha lo ftomaco affai volte cotto il paflo, ne an- che di li a dieci hore.Medefimamente in quelli,che magiano crefcioni,fparagi,o ver agli, fi vede che, fé orinano indi a mezza hora, l'orina manifeflamente ha l'odore di qual fi fia di quefte cofe, che hanno mangiato ; ilche effer non potrebbe, fé fteffe anche ogni parte di quel,che han mangiato,rinchiufa nello ftomaco. Ne piu ne meno veggiamo,cheli fan ciuìli non reflano mai di mangiare ; & fé non vfciffe cofa alcuna dello ftomaco, infino a tanto,che tutto quel,chc fta dentro,fi cóuertiffe in chilo, o e bifognarebbe che lo floma co fcoppiaffe con tato cibo,o che andaffero eglino fempre cofa indigefla, ilche rade vol- te intrauuiène; anzi veggiamo che quei,che fanno coli,fono affai piu fani, & piu robufti. Per quefta ragione anchora li Mulattieri, quando vogliono che li lor muli non fi ftrac- chino, pongono loro tutto il di le gabbie alla bocca. Dico dunque che il mangiare, che entra nello ftomaco, fé egli è,quanto egli può riceuere fenza pregiuditio fuo,alihora il cuoce tutto, ma non tutto ad vn tratto, anzi vna parte dopo l'altra. Et prima cuoce il tenero,& di poi il più duro; & del tenero prima cuoce quel,che è caldo, & humido,che'l refto; & quel che ha cotto,fia quale egli fi voglia, fubito efce dello ftomaco, fenza afpet- tare,che tutto il refto fi cuoca; ma non efce per la bocca di fotto dello ftomacho,ma per b fig.ix.MM certe boccne deUe b vene del mefenterio, che fi vengono ad inferire nella parte piti baffa delfondo,o corpo dello ftomaco.Di modo,che e pare che'l fegato fucci dallo ftomaco, come per certe paglie o cannuccie, la parte più fiottile di quel, che già fi è conuertito in chilo.Et per tal ragione,anchor che vno vomite tutto il mangiare, non lafcia di nutrirli il corpo; & viue l'huomo molti anni fano,& buono; quello,che fi è veduto in molti. Il re e fi. ix. EEE. fto che è il più groffo,efce per la bocca di fotto dello ftomaco, & va a glic inteftini fot- fi,xi« tili; & iui fi ritiene poco più o meno di quello, che fi è ritenuto nello ftomaco, cocen- dofi,& afsotigliandofi piu di quello, che era, quando vfcì dello ftomaco. Il che ordinò molto bene(come tutto il refto) ilfommo Creatore ad effetto, che mancandoci per difi- gratiail mangiare, poteffe indi il fegato medianti le medefime vene del mefenterio (che nafeendo di quello vanno a femminarfi per tutti quefti inteftini)fucciar quel, che reflaua di buono nel chilo], faccendo come vna ricerca di quel, che era reftato nella prima ven- demmia. Quefto è cofi non mangiando l'huomo piu di quello, che può riceuere lo fto- maco fenza fuo pregiuditio; ma, fé mangia d'auuantaggio,fuccia il fegato fol quello, Lib. terzo delle Membra che ha di bifogno, & il refto getta fuori lo ftomaco, di mano in mano il pc^io, & ab- braccia il meglio. Come veggiamo auuenirene gli cefli o vafi, doue e piantata alcuna hcrba o arbore ; perche, fé ben l'annafiamo di fuperchio, non mai pigliano pm acqua dt quel,che hanno di bifogno,lafciando vfcir quella, che auanza, per gli buchi, che fono da lati o nel fondo del vafo.Hora dico,che di quel meglio, che lo ftomaco ritiene, fiuccia il fegato nella forma, detta il più vtile & acquofo del chilo ; & il refto di poi efce per la boc ca di fotto dello ftomaco,& fi ferma ne gli inteftini fottili nella forma, che poco fa hab- biamo detta.Giunto che è il chilo al fegato fi conuerte in fangue ; & iui fi netta della col lera,malinconia,& acquofità; & fi diftribuifee di poi per tutte le vene; & effendo fuccia- to,dtlle vene paffa alle membra,mettendofi in certi bucolini,chiamati pori,che à tale ef- fetto fon fatti per tutta la perfona.Et neli'ufcire il fangue fi conuerte in vn liquore,come ■ rugiada,che è que!lo,che efce,quando fcorticandofl alcuna parte del corpo, la fpremia- mo con le dita. Di quefta rugiada fi fa vn'altro liquore, di cui fi nutrifeono le membra, vi che fi fa il già quali conuertito in la fuftanza del corpo, chiamata perciò Cambium, Di quel, che Seme. auanza alle mcmbra,di quefto hquore,non dico della feccia,ma del fuo meglio,fi fa il fe- me; il quale tornando in dietro per lo medefimo cammino, per doue il fangue & la ru- giada vennero a gli pori,torna d alla vena grande. Et di quella (piu di fotto dee rognoni) " £• xxig efce per certef vene, che in quefla par H Membro. di che materia fiafatto,non tutti ilfanno.Horaè da faperea che'l Membro fi com fcxn.A B pone fa due corpi fpugnofi, & molto differenti da tutte l'altre parti del corpo, eccetto il collo della matrice,col quale ha alcuna fimilitudine. Perche empiendoli quefti corpi di fpiriti fi gonfiano & diftendono, & rifoluendofi loro tornano a fgortfiarfi & riftrignerfi ; ilche in niuna altra parte del corpo accade. Quefti corpi non fon vene,ne arterie,ne ner che c9rd ft4 $ ui,poi che non nafcono ne del fegato,ne del cuore,ne del capo; dalle qual parti, come da Membro. tre principij,diremo nafeer neceffariamente qual fi voglia di quefte parti dette.Ne anche fon corde,poi che non fono fine d'alcuno mufculo; ne meno offa,come ne i cani,poi che facilmente fi può piegare; ne fono legature,poi che fon fpugnofi di dentro,& hano mol- to acuto fenfo,& fono d'vna fuftanza morbida, & pieni d'un fangue nero. Di quefti due corpi; & d'vn canale,per doue efce il feme & l'orina; & di quattro mufculi ( che habbiam detto nel fecondo libro effere alla radice del membro ); & di molti rami di vene, arterie, fe li. ii. t.iir. & nerui; & della tela carnofa; & della pelle,fi compone il membro.b I corpi fuoi, che fon preflo la p. quafi tondi,nafcono dalla parte di nanzi piu baffi dell'offa del pettignone,da lati della ri- t.xvi.hg.xv. ga)Che le congiunge; & camminano attaccati l'vno all'altro per la parte di dentro, ne piu ne meno,che fé cógiungeffe vno il dito indice dell'vna mano al dito indice dell'altra ; per- che fon quefti corpi piani per la parte di dentro,oue fi congiungono, & tondi per quella di fuori,& da lati.Per la parte di fotto fi feparano l'un corpo dall'altro,dando luogo al ca- nale dell'orina; il qual nafce del collo della vefcica,iui, doue habbiam detto congiungerfi e corpi del membro,paf fato quello fpatio, che fi fa tra'l forame, & i tefticoli, detto dalli Spagnuoli Torriglio;& cammina fotto el membro tra l'vn corpo,& l'altro,infino alla te- fta,doue entrando per la fuftanza fua fi fa il buco,per doue efce l'orina. Ognuno di quefti due corpi daper fé è lungo, & interteffuto d'vna fuftanza neruofa, & molto fimile ad vn • hb.ii.t.xvì. Giunco; perche di fuori è roffo,& duro,come neruo ; di dentroc alquanto nero, & fun- (q al V* gofo,pieno d'un fangue nero ; & pare, come fé vno haueffe intralciati molti ramufcelli di vene,come vna rete,& di poi l'haueffe rinuolte in vn cuoio. Quefti corpi hano certe lega ture neruofe,& fottili,che legano la parte lor di nanzi colla cartilagine, che congiunge l'offa del pettignone,dal principio infino doue cominciano ad effer couerti dalla pelle; & di poi camminano mantenendo fempre la medefima figura, infino al fine, doue fi fanno alquato acuti; & di lor nafce la tefta del membro,pel cui mezzo paffa il canale dell'orina. Il qual camminando (come habbiam detto) fiotto el membro,tra corpo & corpo, arriua il canale deH'o- i la med.fig. alla d tefta,& iui fi fa affai piu largo; & di poi finifce riftrignendofi, & faccendo nel mez- xim' xJri,xviÌ,P zo,comee vna caffa di códotto,nella quale fi ferma il feme nell'vfeire, caufando maggior \vlihG ^ diletto.Etper tal ragione que,che patifcono fluffo del feme(che chiamano comunalmé- te fcolamento delle reni,o menftruo bianco) ; 0 ardor d'orina; o purgano flemme per Io, Q^ membro Lib. terzo delie Membra membro,fentano piu bruciore in queftaparte,che in alcun'altra, per impiagarfi piu prc- fto,che altra parte delcanale,eccetto che fra gli tefticoli & il fondamento,a mezzo 'del- f lamcd.6«. lo fpatio,detto torriglio,iui,doue fi comincia a florcere il canale;perche in tal parte,quci «'"i.tra l'H che patifcono tal fluito, fentono gran bruciore, quando loro s'indirizza il membro, per ct a cagion della piega,che fi fa in quella parte. Perche effendo ella piu baffa, che'l reflo del ca naie,fi ferma lui il feme,quando efce; & effendo corrotto la feortica alle volte in tal mo- do,che,fe fanno alcuno ecceffo,ne efce gran quantità di fangue d'vna vena,chc indi paffa. Le tuniche del Quefti corpi fon couerti di due tuniche,vna,che fi fi della 8 tela carnofa,& l'altra,che fi fa g fig.xix.c della h pelle ; quella della tela carnofi congiunge i corpi del membro con la pelle, fenza h la med. s efferui nel mezzo graffo alcuno. Rcfta da dire delle vene, arterie, & nerui, che vanno al membro,delle quali al fuo luogo faremo mentione ; perche de mufculi ne trattamo nel fecondo libro. Della Matrice, & di tutte l'altre Membra della Donna, che feruono alla Generatione. Cap. 14. llfito della Ma- t ^ ^ atrice3 Ila fituata fecondo il lungo tra la parte piu alta dell'b offo grande,& la a fi.xxv.xxvi. trke. I bocca della natura; fecondo il groffo fta tra lac vefcica,& d l'inteflino' retto; & fi di- c fi*"ixvì* & tlcollo deUatMa JL—* uide ordinariamente in collo,& fondo, o per dir meglio corpo .e II collo comin- j ja med.m UKt ' eia dalla bocca della natura,fotto della cartilagine, che congiunge l'offa del pettignone; e la med.dal & cammina dirittamente in su, appoggiato all'inteflino retto infino all'arriuare fcontro •'* *"* boc" alla piu alta parte dell'offa deli pettignone, doue nafcono § e mufculi diritti del ventre; tura> 1/ Corpo. & iui comincia il h corpo della Matrice. Il qual monta verfo il bellico, & fi diftende ver- f lib.i. t.i. ii. fo i fianchi,tanto piu,o meno,quanto è maggiore,o minore, fenza offeruare in ciò ordi- iii-/' nealcuno,eccettocheinquelle,chenonfonpres;ne,femprefivede fubito fiotto laparte 8 n-"'t-v.A i- -ji • • 1 Li'rrji- r rr ■ v rr « fa-xxvui.o di nanzi del pentoneo,piu aIto,che 1 offa del pettignone,fenza paffar già mai 1 offo gran- de,ne ftare appoggiato il collo,ne meno il corpo,ad altra cofa,che all'inteflino retto.So- pra la parte di nazi di quefto collo della matrice fta la ' vefcica,fenza efferui cofa nel mez- i fi.xxvi./S zo,eccetto in alcune,che non ripiegala reticella; perche allhora la parte fua vltima arriua tra la matrice,& loro; & in quelle,che fono grauide, cuopre tutto il corpo della matrice, & alquanto pm.Perche la matrice è legata con alcune legature tanto lente,che facilmen- te fcende,o fale,piu,o meno,fecondo che'l collo fuo piu, o meno, fi diftende, o ritira ; la qual cofa fa variar molto il fito della matrice.Ma io intédo,che'l fuo fito naturale fia ftan- do il fuo collo increfpato come vn quagliereicome ordinariamente fta,non gli accaden- do alcuna difgratia,che lo faccia allargare. Et nelle donne attempate fono le legature del corpo della matrice tanto lente, & il collo tanto increfpato, che la k bocca della matrice & fi.xx?if.D feende fin preffo alila natura. Da lati, & il corpo della matrice, & il collo ftanno appog- giati alle1 tele, che gli tengono attaccati ; & a gli condotti, che vanno a loro . In quefto 1 fi-xxv. O P modo fta la matrice in quelle,che non fon grauide, nelle quali non mai tiene vna medefi- p^' "S-xxix* ma grandezza , fé non che in alcune è maggiore , che in alcun'altre , non oftante, il fito iella Ma ehe nelle donzelle fia fempre minore, che in quelle, che non fono . Nelle grauide trke nelle gra- monta tra la reticella, & m gli intefiini fottili, fin'al bellico, allargandoli molto piu m fig.xxx.L utde. verfo i lati,prmcipalmente quando s'appreffa il tempo del partorire ; & per ciò in quefte donne la bocca della matrice fta affai piu alta,& il collo piu tirato,& ftretto.Ne anche fta la matrice in quelle donne nel mezzo del corpo (come fa in quelle, che non fon pregne) * anzi declina a man manca,o a man diritta,quando piu,& quando meno. Ilche non dimo- ftra (come alcuni dicono) che la creatura fia piu toflo mafehio, che femmina ; poi che in qual fi voglia lato fuo s'ingenerano indifferentemete l'vno,et l'altra,pofto che il [piu delle Lafigwa. volte fia il mafehio nel lato diritto,et nel maco la femmina. La figura della matrice n nel- n *a mc<** le grauide è molto fimile ad vna gran vefcica;perche è molto grade di corpo,et ha molto picciol ° collo rifpetto al corpo; ilche in quelle,che non fon pregne, è al contrario. Per- o la med.<^. che il collo è molto largo,& il corpo molto picciolo,& non piu largo, che'l collo ; oltre che'l corpo della matrice in quelle, che non fon pregne, ne anche fi può agguagliare ad vna vefcica.Perche b. vefcica è piu ouata,& la madre piana di nanzi,et di dietro; la vefcica per laparte piu alta è quafi del tutto tonda,et per queha,oue fé gli congiunge il codotto* per cui dellaDigefletGener. 90 ri della Mairi- per cui la creatura getta l'orina per l'ombilico nella vefcica,è vn poco rileuata,come fé iui p txxv.T faceffe vna Ppunta ; & il corpo della madre in quefta parte è alquanto raccolta in arco s fi.xxr. dal- (come vna Luna crefcente)cV fa da ogni lato vn 1 cantoncello fodo, dal quale fcéde aliar la ' all*dk j gandofi,a poco a poco, infimo alr collo, doue è al doppio più firetta, che nel fondo. Et tutto il corpo è quafi tanto largo,come lungo,per la qual cofa alcuni differo,che'l corpo della matrice era quadro. Tutto quefto corpo (eccetto da lati, oue gli fon attaccati i co L*p"rt* priafuftanza della matrice)in quelle, che non fon pregne,è affai più groffa, che niuna di tro delu Matrt' quante ne fiano nel corpo; ne fi vede in quella particolarità alcuna,eccetto la collina,che habbiam detto paffar pel fuo mezzo. Lafuftanza di quefta tunica è interteffuta d'alcuni I )&<«?»«/** fpefsifsimi fili,& di alcune vene fiottili, come capelli, che fi veggono femminate d lei; le quali iniìno adeffo in niuna,che no fufle pregna,ho veduto gonfie(come alcuni dicono); Q^ z anchor Lib. terzo delleMembra anchor che moriffe hauendo il fuo fiore o vero i fuoi meli ; come io vidi in Pifa l'anno i 54 j, in vnaDonna,che hauea morto fuo figliuolo in Firenze, & per ciò il Duca Cofi- mo de Medici la condannò per fare Anatomia. I fili,de quali è intcrteffuta la matricc,fon di tre forti; que di piu in dentro, fon diritti ; que di fuori intrauerfati, o circolari ; que di mezzo obliqui.Medianti quefte tre forti di fili fa i fuoi offltij la matrice (come habbiam detto dello ftomaco); e quali fi veggono affai piu chiaramente nelle grauide,per effer piu 1/ collo della Ma diftefa la matrice, & le tele affai più fottili. Il collo della matrice per la parte di dentro wce, come fia /quan(fo ftà accrefpato)fi vede tutto pieno di crefpe; & quando ftà diftefo,è lifcio, & lu- fatto di dentro. >*. , r rr i l j ti j i i i * bnco da ogni parte, eccetto appreflo la bocca della natura,douc oltre alcune doppiezze, ha certe carnofità(come crefpe)che no per ciò in tutte crefcono d'una medefima forma. Le Ninfe. Quefte fon qlle Ninfe tanto celebrate da Poeti,dietro le quali fingeano efsi andar errado gli Satiri p gli bofchi.E parimente alquanto afpro il collo,appreffo doue entra il collo del la vefcica ; nella qual parte crefee da ogni lato vna picciola parte del collo della matrice, che declina verfo il lato dell'ifteffo collo ;& fon molto fimili a que procefsi come tele, che detto habbiamo effere nell'inteftino duodeno,al fine del condotto della collera,che vietano che l'orina,o qual fi voglia altra cofa, non poffa rientrare dal collo della matrice alla vefcica.il refto di quefto collo va,mantenendo fempre l'ifteffa larghezza, fin'alla boc la fufianza di ca della matrice. Et la fuftanza fua è tra neruofa & carnofa, cV fpugnofa quafi come i cor quefio collo. pi del membro; & per tal ragione fi gonfia vn poco,quando la Donna è tentata di carna- le appetito, & principalmente quelle carnofità, o Ninfe, che habbiam detto vederli ap- preffo alla natura, le quali fi riftringono, come fé voleffero abbracciare il Membro ; & il collo s'indrizza, quanto bafta a poter ben riceuere il feme. Et è da notare che, fi come queflo collo per la parte di dentro è molto lifcio & morbido nelle Donzelle, cofi in quelle,che non fono,& principalmente in quelle,chel'ufano fpeffò,perlo continuo ftri- fciolare o fregare fi fa duro,come callo,& tanto piu,fe vfano lauande difeccatiue ; & cofi nell'une come nell'altre fi veggono le vene affai piu chiaramente nel collo della matrice, che nel corpo,eccetto nelle grauide,nelle quali fi veggono molto meglio nel fuo corpo. La figura della 'Al ^n di quello collo fta attaccata § la bocca della matrice; & efce alquanto in fuore fac g %• *vt'ù. bocca della Ma- cendo fine in vna punta tonda,larga,& alquanto piana ; & nel fuo mezzo al trauerfo fi ve- c trice. de vna feffura o apertura,che la fa parere naturalmente fimile alla bocca d'un barbo.Que fta bocca non fi muoue in modo alcuno,benche il collo s'aftringa; o allarghi ; & la punta fua non tocca e lati del collo ; & nelle Donne pregne fi chiude in modo, che niuna colà vi può entrar détro. Et fé alcuno mi diceffe,che effendo quefta cofa cofi,& infieme effen do vero(come habbiam detto) che le Donne non meno hanno feme, che gli huomini, farebbe neceffario,che il feme nelle donne pregne fi riteneffe dentro della matrice;il che effer non potrebbe fenza gran danno della donna, & pericolo della creatura. Risponde- rei io che le vene,o condotti,che vanno da i tefticoli alla matrice, mandano anchora al- cuni ramufcelli al collo d'ella; per li quali quelle,che fono pregne,& le donzelle purgano il fuo coftume o mefi; & per quelle medefime può vfeire il feme, fenza entrare nella ma- Vnagramdano trice# £t quello, che dicono alcuni, che vna donna può concipere effendo grauida, ap- pio napen ^ me v co/>a ^ ridere. Ne vai niente la ragione,che li muoue a penfarlo, ciò è il vedere, che vna donna hora partorifee vna creatura,& indi ad vn mefe o due vn'altra,& di poi vn* altra.Perche,fì come d'un granel di grano, o di qual fi voglia altro feme, nafcono molte fpighe,ne per ciò fi maturano tutte ad vn medefimo tempo ; cofi anche del feme dell'Imo mo poffono ingenerarfi molte creature, & non nafcere tutte ad vn tempo. Perche la par te del feme piu fertile piglia quafi tutto il nutrimento per fé, & non lafcia crefeer l'altre; & cofi viene ad efler fatta, & perfetta la creatura, che di quello fi fa in prima, & appreffo nafcere; & l'altre, che anchoranon fon ben fatte, fi reftano dentro ; & la piu robuftapi- glia il nutrimento,del quale ha bifogno,fln che fia matura,& di poi efce; & cofi fanno di mano in mano quelle,che reftano. Perche veramente il tempo del partorire non èlimi- tato,come alcuni penfàno,a fette,a noue,o a dieci mefi, fé non al tempo, che la creatura è finita & fatta tanto grande, che non le bafta piu il nutrimento della madre ; ne la può piu capire il luogo,neI qual fi ripofa ; ne l'aere, che va per l'arterie a rinfrefcarla, bafta più per temperare il fuo calore; il che or^inariaméte fuole auuenire dopo noue o dieci mefi. Per la qual cofa affannàdofi dentro comincia a riuoltarfi tanto, che rompédo le tunichey oue della Digeft.cV Gener. 91 oue fta inuolta,& fiaccando le fecondine efce fuori,difiofa di maggior cafa,nutrimento, & refrigerio. Ma tornando alla bocca della matrice torno a dire che nelle donne pre- u bocca della gne fta tanto chiufa, che non pafferebbe per quella vna punta d'ago ; & nel fuo mezzo fi Matrice, nelle vede vna certa materia bianca & vifcofa, che l'aiuta a chiuderfi meglio. Quelle, che non &**& fi* m'1 fon grauide,l'hanno ordinariamente chiufa, ma tanto leggiermente, che fenza difficultà tocmJa' alcuna s'apre nelle donne fane,quando riceue il feme;o venendo in pollutione getta fuo- ri il fuo medefimo feme.Et cofi il chiuderfi,& aprirli è di quefta bocca naturalmente,fen za concorrere in ciò volontà alcuna della donna,come il dimoflra il non effere in quefta parte mufculo alcuno. De Tefticoli della Donna. Cap. if. H Avrei voluto conmiohonore poterlafciar quefto capitolo, acciochenon di- uentaffcro le Donne più fuperbe di quel,che fono,fapendo, che elleno hanno an- chora i teflicoli,3 come gli huomini ;& che non folo fopportano il trauaglio di xxvii. N.r.F nutrire la creatura dentro de fuoi corpi, come fi mantiene qual fi voglia altro feme nella terra,ma che anche vi pongono la fua parte, & non manco fertile, che quella de gli huo- mini, poi che non mancano loro le membra, nelle quali fi fa ; pure sforzato dall'hiftoria medefima non ho potuto far altro. Dico adunque che le Donne non meno hanno tefti- coli, che gli huomini, benché non fi veggiano per effer pofti dentro del corpo, come fu di bifogno hauendo da concipere dentro di fé fteffe ; per la qual cofa fu anche ordinato che tutti gli altri inftrumenti delle donne,neceffarij alla generatione, fleffero dentro del corpo. Hora ftanno e Tefticoli della donna appoggiati a lati del corpo della matrice,al ilfttodetefiico- quanto più alti di quella(benche nelle pregne par che non ftiano tant'alti, perche il cor- V'™^ Donna. po loro monta piu in su); & fono attaccati molto lentamente al peritoneo (in quella par te,doue l'offa dell'anche fi congiungono col grande)medianti i condotti del feme, fenza concorrerai altra legatura. Quefti tefticoli fon affai piu piccioli, che que dell'huomo,& Lagrandelga, alquanto piu lunghi,che larghi ; di nanzi & di dietro fono alquanto piani, da lati tondi, cr figura. per di fuori difuguali,& fatti, come di molte glandole congiunte infieme. La fufianza La fufianza. loro di dentro non è ne eguale,ne morbida, come in quella de gli huomini ; anzi è dura, & fimile a quella delle animelle,che fi veggono nel mefenterio, & nella tela di dentro del lareticella.Et è tutta piena di certi vacui,eccetto il luogo, che occupano alcune vene,& arterie,che fono fparte per effa; e quali ne anche fon tutti d'una grandezza, ne mantengo no il medefimo ordine,o numero ; ma in tutti fi ritroua vna humidità acquofà, la quale (fpremendo con le mani i tefticoli) falta con grand'impeto, come quando fi rompe vna vefcica. Quefti tefticoli fono inuolti in vna fol tela neruofa, che gli cuopre intorno in- La tela. torno da ogni parte,& è attaccata alla fuftanza loro in tal guifa, che con difficultà fi può diftaccare ; & è alquanto fimile alla fuftanza loro ; la quale è affai più tenera, & morbida, che la terza tunica de tefticoli de gli huomini, alla quale è fimile in offitio. Et niuna altra tela hanno e tefticoli della donna,fuori che quella, eccetto que procefsi del peritoneo, che habbiam detto legarfi a lati della matrice,& fiembrare ali di Pipiftrello,i quali gli cuo prono di fopra. In quefti tefticoli s'inferifeono i condotti del feme, come a fuo luogo inpflraremo. Della Creatura,& delle Secondine. Cap. \G. Ht\ b b 1 am o detto,come del feme dell'huomo & della donna s'ingenera la creatu- ra nel ventre,pigliando corpo dall'uno,& figura & effere dall'altro, come fa il poi lo;o mefcolandofi amendue. Sia,come fi voglia,fuhito, che la matrice ha conce- Hifioria iel Sc- puto,fi chiude & raccoglie,abbracciando tutto intorno la fperma, la quale col caldo co- ""•' mincia a gonfiarfi,come fa qual fi voglia altro feme.Et fi come tutte l'altre femenze get- tano fubito le fue radici, medianti le quali pigliano dalla terra il nutrimento neceffario; cofi il feme dell'huomo dapoi,che fi è gonfiato, fa vnapelle di fuori, come vna tela di ci- ^„ ;/ B° come la tek di dentro dell uouo; & quell'aere o fpirito,che è di dentro,fa nel mez llC0jCr di ^aa T 20 di elfo vna riuo,che chiamiamo il bellico (che rifponde alle radici dell'altre femenze) tirafi. Q^ 3 compofto Lib. terzo delle Membra comporto dì due vcne,& due arterie. Le quali,anchor che dal bellico alla matrice vada- no infieme,non fanno cofi dentro del corpo; anzi le vene fi conuertono in vna,b che va *> R-u.Y tra'l pc*itoneo,& la reticella,infino aU'inferirfi in. quellac intaccatura,che habbiam detto c ^ ™c ; G farfi nella parte di nanzi del fegato ; & entrando per lui cammina infimo al congiungerfi h H col principio della vena, che habbiam detto chiamarfi porta. d L'arterie vanno feparan- d lame. kL. dofi l'una dall'altra,a poco a poco; éV paffando per dentro le tele del peritoneo, & per gli Jl "■};*• as- tati della vefcica, vanno ad inferirfi,ognuna dal fuo lato,vn poco piu giù dell'offo grande, ^ x'Vj j1, u u" nel ramo d'una arteria groffa,che,quando fera tempo,diremo paffar per quefta parte. Et pigliando per le vene nutrimento,& per l'arterie fpirito viue la creatura, & fi mantiene il tempo,che ftà nel ventre,apprendendofi tutti quefii vafi infieme,come certe radici,nella parte di dietro del corpo della matrice,doue fi congiungono alle vene,& arterie fue. Ma tornando al feme,fatto che fi è di lui l'ombilico, comincia toflo a pigliar a poco a poco figura d'huomo; il che fa,fe è mafchio,in trenta giorni;fe è femmina,in quanta; che tanti fono,quanti durala purgation della donna dopo el parto.Dopo quefto fé gli infunde l'a- nima; perche in prima no hauea piu vita,che habbiano l'herbe,& altre piante. Ma, anchor ckehabbiaanima,effendo tanto picciola & tenera la creatura, non può muouerfi,infino che ha prefo piu forza;che è nel mafehio a i tre mefi,nella femmina a i quattro.Dopo que fto fi fta fempre nella matrice, fin che comincia a efferle firetta la cafa, pigliando(come Come il Vellico habbiam detto)nutrimento per lo bellico. Il quale fta fituato a pùto nel mezzo del cor- jia nel me^Z? po(mifurando da quello infino alle punte de piedi, & delle mani, ftando il corpo diftefo del corpo. in croce • & come efce del corpo,e monta in su appoggiato al ventre infino all'homero e fìg.xxxiiii< manco, & volteggiando dietro al collo, cammina infino all'homero deftro ; fcontro al" ilfito della crea quale s'inferifee nelle fpalle del corpo della matrice.Perche la creatura fta fiutalaf dentro f la med. tura nelcorpo. del corpo,con la tefta in su, & con la faccia voltata verfo le fpalle della matrice, per ftar piu fìcura; & mettendo e gomiti nell'anguinaie,!! raccoglie tanto, che quafi tocca con le ginocchia gl'occhi,& con le calcagna le natiche, reflando tutta fatta vn gomitolo. Ma, perche al principio non ha bifogno la creatura di tanto nutrimento, di quel, che auanza, Dì 1 d fanno fi fanno le fecondine in quefla forma. Fafsi intorno intorno di doue l'ombilico s'infe- le secondine* nfce,vna s mafia di fimgue,& carnaccia tonda come vn pane,& fpugnofa, & tanè ofeura, g fi.xxxi.EE. & molto interteffuta di vene(quafidel tutto fimile alla fuftanza della milza), la qual fu da fixxxii. 11 Latini chiamata Secundina,credo perche fi fa dopo la cre.atura.La cui figura,& fito,tutti que,che infimo ad hora ho letto,hanno péfato, alcuni che fuffe fimile ad vna fafeia, & che cingeffe tutto il ventre intorno intorno; altri che non cingeffe tutto il ventre, ma folo la pancia fecondo il lungo fuo ; ingannati i primi per quel, che fi vede ne cani ; & i fecondi per quel,che fi vede nelle vacche ;& per ciò la contattano tra le tuniche, che fafcianola la prima tela» creatura,ilchenonfbio. Di quefta mafia cofi fatta nafce la tela h di fuori delle due, che h fi.xxxii.we che fafeia la ere fafciano Je creature,chiamate da Greci Allantoides, che vuol dir fimile ad vn fanguinac- eio,ingannati nelle vaccherelle quali quefta feconda tunica pare naturalmcte vn groffo inteftino,o fanguinaccio,ma ne fanciulli è d'aflai diuerfa figura; perche è fimile ad vna ve feica cofi in figura, come in fuftaza.Et la parte fiua di dietro,per di fuori è fortifiimamen te attaccata alla parte di nanzi della detta malfa, intorno al bellico, pigliando da quella molti ramufcelli di vene,&: arterie ; & per quella di dentro tutta ella è molto lifeia, & lu- bricai fafeia la feconda tela tutta fenza attaccarfi a effa in parte alcuna eccetto appreffo r c fa il bellico.l Quefla feconda tela è della medefima figura, che la prima, & femminata nel i fig. xxxiii. medefimo modo di vene,& arterie, che nafcono de vafi del bellico ; le quali fé bene fon °° molto fottili,non refta però che non fi vegghino chiaramente, per effer quefta tunica afi-, fai piu fottile,& molle,che la prima,& morbida, come pelle di capretto ; per la qual cofa fu chiamata da Greci Amnios.Noi altri la chiamiamo il Manto.Quefta tunica per la par- te di fuori è lifcia,& humida; & ne anche tocca in parte alcuna la prima, eccetto appreffo il bellico ; perche tra l'una & l'altra fta raccolta l'orina, che fa la creatura, tutto'l tempo, che fta nel ventre. Per laparte di dentro è cofi anchora lifcia,& humida,& è attaccata col Vacme, che fi b creatura mediante il bellico. Tra lei & la creatura, è vna gran quantità di fudore, che ropono nelpar- efce del bambino il tempo,che ftà nel corpo della madre ; & fono quell'acque, che dico- ?a- no le donne romperfi,quando vogliono partorire.Perche effendo la prima tunica attac- cata alla mafla,& la mafia alla matrice; quado la creatura fi riuolta(come fa,quando vuole vfeire) della Digefi.cVGener. 92 vfcire)ordinariamente rompe le tele,in nanzi, che fidiftacchi ; & cofi efce tutta fórma, e'1 fudore,che è in effe; & mollificando la bocca,& il collo della matrice, fa che le donne piu facilmente poffono partorire. Ma fé tal volta intrauuiene che fi rompa la prima te- la^ fi difiacchi la fecóda, efce la creatura inuolta nelManto,fenza perciò effere ella piu auucnturofa; o hauere la pergamena (che fi fa di quefta tela)più virtù,che le altre; anchor che piu le lodino le fattucchiate o llreghe. Accade anche delle volte vfcir la creatura, & reftare vna gamba o vn braccio rinuolto in quefta tela, o perche nò fi diftacca del tutto, o per colpa della leuatrice.Dentro di quefta tela o manto fta la creatura, la quale ha attac cata alla pelle vna materia gialla, & fpeffia come fango, che è vna fuperfluità della quarta digeftione, che fi fa nelle membra. La detta malfa, & quefie due tuniche chiamano le L'offitio ielle Se donne le Secondine ; delle quali la fecondina ferue a tener la creatura attaccata alla ma-» condine. dre; l'altre due fafciano infieme la creatura; & particolarmente la feconda raccoglie il fu- dore,la prima l'orina. Nella qual cofavsòil noftro Signore non minor artificio, che'n La creatura nò molte altre parti del noftro corpo; perche effendo l'orina falla, & mordace,& la creatura orina j> lo Mem molto tenera,fe fuffe fiata appreffo le carni,facilmente l'haurebbe fcorticate; alla qual co fa prouedendo,fece che la creatura non orinafle per lo membro,ma che tornando in die tro l'orina per vn k canale,che nafce del fondo della vefcica, n'andaffe a vfeire per lo bel- licosa le due arterie,che fubito diremo entrar per quello) faccendo fine tra la prima, & fecóda tela.Queftoè tutto quel,che tocca alle mébra della Digeftione, & Generatione. ■ Di che fi mantiene la Creatura nel corpo. Cap. ij. QVant vNcryE, fcriuendo fol la compofition dell'huomo, no do urei occuparmi in altra cofa; pure,perche quefta materia è congiunta all'hiftoria, & molto difiata datutti,ho voluto dir fopra di quella quattro parole.Si tien tanto per fermo tra i Medici &Filofofi, che del fangue menfirual della donna fi mantiene la creatura nel cor- po,& che per quefto effetto folo le fu dato dalla natura, che parrebbe prefuntione il vo- ler dir il contrario.Non dimeno il vedere,che quafi niuno altro animale patifee fimil pur gatione,fenza lafciar per ciò alcuno,che non fia baftardo,di concipere, & creare, ne piu ne meno,che la donna, & anche affai piu fertilmente ; & che molte donne, che mai non riebbero fimil coftume o purgatione, concipeno, & creano i lor figliuoli fenza rogna & altre malattie, le quali fogliono hauere ordinariamente i bambini; infieme col vedere, che'l fangue,che ogni mefe fi purga, efce tanto corrotto, che ballerebbe ad ammazzare qual fi voglia animai bruto,che ne guftaffe,non che vna creatura tanto dehcata,& tenera, mi ha dato ardire di dir liberamente il mio parere. Per la qual cofa è da fapere che le don JtMrX&e hi ne,cofi per fua naturai complefsione, come perl'otiofa vita, che fanno, fon piu humide, w;(/e. che niuno altro animale de perfetti; & che la Luna, fecondo la comune opinion di tutti, La Luna ì ma- Se fecondo che ogni di vedemo per efperienza,è commune madre delle humidità,faccen jre "*ae ^um" dole crefcere,& fcemare,fecondo ch'ella ogni mefe piu crefce o feema. Saputo quefto di £*'che jMltnoie co che nella donna crefeono gli humori ogni mefe tanto, che non potendo capir nelle donet fuoi mefi. vene,fi riuoltano per tutto il corpo, conturbando il fangue, fin che la natura lo fcaccia fuori per la via,cheper quefto ritruouapiu apparecchiata,che fono le vene, che vano alla matrice,& al fuo collo. Ma fé tal volta quefte vene fon turate(còme molte volte intrau- uiene)in tal modo, che'l fangue non poffa vfeire, fi corrompe dentro del corpo, e caufa molte & varie infermità. Tal cofa è cofi ftando le donne fané, & libere da ogni acciden P«r qual cario- te; ma,fe a cafo,o per effer fiate lungo tempo inferme,o per hauer loro bifogno di mitri- n^™™*?^A mento(come fanno,quando fon fanciulle o grauide ; o come quando allieuano, o fanno pwgWiom" ' qualche brande effercitio)confumano le humidità,che foprauanzano in loro,fe bene ere feono °li humori ogni mefe con la Luna,come hanno, in che fi ftendere, non fi riuolta- no o conturbano; anzi fenza far danno o impedimento alcuno tornano a pofarfi. Si che i mefi nelle donne, piu toflo nafcono dalla complefsione humida accompagnata dall'o- ciofa vita,che fanno,che da necefsita,che di effa habbiano per alleuare i fuoi figliuoli. Ne vale punto la ragione,fulla quale fi fondano alcuni, dicendo che, perche, quando fono le donne pregne,o allieuano figliuoli,non hanno i fuoi mefi,per ciò la creatura fi mantiene di quello; anzi,perche la creatu. a fi matiene del fangue della donna, & la Lafcia tato priua d'humiditài Lib. terzo delle Membra Vere he le Dine d'humidità,non poffono gli humori crefeere, come foleano. Et per tal ragione al prin- ': molto picciola, & pigliapochifsimo nutrunéto, te tali ftanno molto fane,& fenza niuno de gli ac- pregne,fogliono patire e primi mefi; & patiriano affai piu gli vltimi, fé fi riteneffe il fangue menllruale nel corpo, come alcuni penfàno. La qual cofa a quai Donne Col vedere infieme,che a molte donne,che hanno hauuto lunghe infcrmità,non tornano non fa datinoti jom • fUQ • mefj fin ciie non fxmo graffe, come di prima ; & che quelle, che danno il latte, mancar loro t r ,. , ... ° .r ir i fuoi mefi. <\uah tutto 1 tempo,che al!ieuano,non patifcono tal purgatione, fenza per ciò hauere ne l'une,ne l'altre detrimento alcuno,mi fan tener per fermo, che'l fangue menftruale non è di fua natura trillo ; fé non che nella conturbatane, che ho detto ogni mefe fare gli hu- mori fecondo il mouimento della Luna, fi corrompe alcuna loro parte, la qual la natura, come dannofa,fcaccia via,tornandofi il refto a pofare, come di prima. Prefuppofio que- fto cofi,rciia prouato che la creatura fi mantiene del piu perfetto,& delicato fangue,chc fia nella donna (come effendo tanto delicata & tenera era di bifogno fare,accio poteffe viuere);& che non patifcono le donne il menftruo per necefsità,che haueffero di quello, per allettar i fuoi fighuoli,ma fol per l'humida cóplefsione,che hanno. Ma fera bene trat- tar delle Poppe,o Mammelle,& con quefto dar fine a quefto libro. Delle Poppe o Mammelle. Cap. 18. Perche furono __Erche vfeita la creatura del ventre (doue flaua auuezza a nutrirli di fangue fienza fatte le mam- IJhauer hauuto bifogno d'altro nutrimento per la bocca)farebbe ftato quafi ìmpofsi- J- bile ritrouarle cibo tanto a propofito,che almeno con fua durezza, & nouità non le fuffe ftato dannofo; & niun'altro mangiare le era piu falutifero, che quel, che vfaua den- tro il corpo di fua madre, ordinò molto bene il noftro Creatore nelle donne vn mem- bro,al quale diuertifse il fangue,che prima giua alla matrice,conuertendofi in vno nutri- mento al bambino molto conueneuole,el quale, dapoi che fuffe nato, vfaffe, infino che incominciaffe ad auuezzarfi ad altri mangiari.La qual cofa come fi faccia,& per qual cam mino fi diuerta, quando trattaremo delle vene, fi dirà piu lungamente; hora folamente ilfito delle mam tratterò delle Mammelle. Hora pofe Iddio nelle donne nel mezzo del petto duea mam a fig. xxY. melle. melle,da ogni lato vna,foprab il fecondo mufculo,che muoue il braccio,fra la tela carno xxvi. Lafigura. fa,& la pelle. La figura delle quali di nanzi è come mezza palla ;& nel mezzo hanno vna ^ lt- ii. ci.il. punta,detta capezzolo ; di dietro fon piane, & tanto incauate,quanto è il petto rileuato. La fufianza. Et fono fatte d alcune glandole, & infieme di molto graffo ; & interteffute d'alcune ve- ne,arterie,& nerui,benche pochi, e quali tengono fempre vn'ifteffi grandezza, fecondo la proportione delle mammelle; quello che no fanno le glandole. Le quali nelle donzelle & ne gli huomini fono affai poche, & picciole, & quafi fecche ; nelle donne fono affai,& molto gonfie, & humide ; nelle donzelle dure & mafsiccie fenza niuno humore dentro. In quelle che ftanno per partorire,o hanno partorito,fono molto gonfìe,& piene di lat- te ; non dimeno in quelle, che hanno partorito affai volte, fon molto uizze, & mucide. Verche le Mam La ragion di ciò è, perche,come il fangue fi conturba, & rifcalda tutto col dolor del par melle fiano *i^ to;& le vene, che ftanno attaccate alle fecondine, fi rompono, fi purga per loro tutto fannoparwtio 4ue^° humor delle membra, che col gran dolore fi efpreffe lafciandole tanto mucide, affai yolte. & vizze,che non poffono più rifarli. Dichiaratione A Dìchiar. delle Fig. del Lib. III. 93 j£B EE B K fo Tauoia Prima,[Figura Prima. ICH I ARATIONE dell* Lettere delle Figure del Terzo libro,& prima del- la Tauoia prima,nella qua le fi moftrano quattro fi- gure ; laprima delle quali rapprefenta feoperta la tela, che cuopre gl'in teftini,chiamata il Peritoneo. CD Quefte lettere moftrano quafi tutto il pe- ritoneo. Vna riga, che va daUa forcella dello fiomaco fin all'offo delpettignone. il bellico, il quale non tagliammo perfaluare i vafi, che nafcono di lui. I condotti del feme3 couerti con le tele del pe- ritoneo. La vena 3 & arteria 3 che montano a mufculi diritti del ventre. La vena3et arteriale feende per di fotto loffio del petto 3& vano a mufculi diritti del vetre. alcuni ramufcelli di venejche vanno a lati del peritoneo; & nafcono alcune uolte della vena fola, alcun altre del fronte della venagrand appreflo e lombi. Vna parte del mufculo attfauerfato3 che fla ri- uolto verfo dietro. La punta del gallone fcouerta3alla qual sattac cano 1 mufculi attrauerfati del ventre. La forcella dello ftomaco. Figura II. T N quefta Figura è tagliato il Peritoneo in croce,fenzafar danno in niente a vafi, che nafcono dal bellico ; & è doppiato in fuore. Si veggono anche il Bellico, & i vafi,che na- fcono di lui, la reticella, lo ftomaco, & yna parte del fegato; non dimeno la reticella è di ftefa,quanto può effere,tirandola con le ma- ni all'ingiù. sABCD Quattro parti del peritoneo tagliate 3 & I riuolte verfo dietro. Fll bellico diftaccato dal peritoneo. FÌ La vena 3 che va dal bellico al fegato. B Doue quefta vena entra nel fegato. Laparte del fegato 3 che ft vede. La principaliegatura 3 che lega il fegato colla KL M N O P R S T XX HH I KLM aa bb ce d e diaframa. Le due arterie 3 che nafcono del bellico^ s'in ferifeono nell'arteria grande. il codotto3per doue la creatura orina nel corpo. La vefcica. Doue fi lega la vefcica al peritoneo. La parte di nan^i dello fiomaco 3 la qual non e couerta ne dalla reticella3ne dal fegato; il qua le in quefto corpo flaua alquanto gonfio. QQ^La reticella. La vena3& arteria 3 che vanno al lato diritto del fondo dello fiomaco. Le vene3& arterie3che vanno allato manco. In quefia parte fi congiungono le vene del lato manco a quelle del diritto; &laRS Tnota- no la riga3doue piglia principio la Reticella. Le vene3& arterie3 che fi diftnbuifconoper la tela di fuori della reticella le quali flanno ac- cerchiate di graffo. Figura III. Q Vesta Figura moftra il fito de gl'In- jteffini, & la reticella fpiegata, & volta verfo dietro, & tirata co denti. Et perciò lo ftomaco fta vn po co piu alto, che non dou- rebbe; ilche habbiam fatto, perche fi poffa vederla tela di dentro della reticella. NO Quefie lettere notano il medefimo in que flaftgura3che notauano neUa feconda; &per ciò non è in loro,chc dichiarare. Laparte di dentro della reticella. Quefto poco3che qui fi vede rileuato, è per lofio macojche fla di fotto. La tela di fotto della reticella ; & la parte ri- leudta 3 che notano le due ce piu alte 3 è l'in- teflino colon. Qui di fotto sia la milita. il tronco della vena caua. Figura IIII. ee fff QVe s t a Figura moftra la Reticella li bera da tutti e vafi, & parti, delle quali nafce,infieme co le venerandole, graffo, tk arterie,che fi d ftribuifeono per efla; & la fi- gura fi\a è molto fimile a qlla d'un carniere. il nafeimento della reticella. (la. La parie di nazj. della tela di fuori deUa reticel-\ Dìchiar.delleFig.delLib. III. m oo PP 11 g atio3chc è attac cato allo ftomaco. DaUa R allaS fi nota la parte del mefenterio, che ferue ali'inteflino colon dalla milza all'in teflino retto. Dalla S alla T fi nota laparte, che lega Cinte slino retto alla fchiena. In quefla parte procuramo di mofirarela fu ftanza del mefenterio, moftrando le due tele, X T di che fi fa; delle quali Cuna moftra la X ; et Caltra laY ;& nel mezjZP di lor due fi yeg gono le vene3che vano per qllo3®* Canimelle. Tauoia III. Figura. XI. XII. | N quefta Figura manca il peritoneo, & la reticella ;& fi moftri feoperto il concauo del fegato, la vefeichetta del fiele,lo Stoma- co ,& gl'inteflini cadenti a baffo,perche fi vegga, come la collera va dal fiele a loro; fi vede anche vna parte del mefenterio. Nella duodecima fi vede la vefcica del fiele daper fe,infieme con i condotti fuoi, & col pezzo 'dell'inteftino, nel qual s'inferifeono. Et è da notare Tauoia II. del Lib. III. 95- R Dichiar.delleFig.delLib.III. notare,che nel cócauo del fegato fon di mol te lettere, che fon le medefime, con quelle dell'undecima figura; per tanto quclle,che fé ranno particolari all'undecima, fi fogneran- no con vno i i;quelle,che alla duodecima, HH IK L M N O P(L convn 12. XX 11 .Vna parte del peritoneo 3 & alcune cofte, cheflanno riuolte infuori. 11 .il concauo del fegato. 11 .Vna parte della gobba del fegato. 11 .Lafeffura del fegato, doue s'inferifee la ve- na del bellico. 11 .xA leunefeffure,® Ìmprefiioni, ® tuber- coli, che fi fanno nel concauo del fegato, ap- preffo il nafeimento della venaporta.Et la N più alta nota, doue la vena del bellico entra nella vena porta ; ® dalla N alla M ft nota il condotto della vena del bellico. 11 .Vna legatura,che tega il lato manco del fe- gatose finifce come in vna punta) alla dia frama. i i.Vn feno,che fifa in quefta parte nel fega- to ,per dar luogo allo ftomaco. i r. Lo ftomaco. R] ii.La vena dello fiomaco, infieme con le ve- ne,® arterie,® nerui, che t'abbracciano. i i. n. La bocca più baffa dello ftomaco, o il principio dell'ime ftino duodeno ; ilquàle nella duodecima figurafla alquanto tirato in detro, perche fi vegga il condotto del fiele, che 'sinfie ■r'(ce in hi; il (pule poi notaremo con la e. r 1 Vn neruo,che nafce di que,che abbracciano Li becca deliefilomaco 3 il qual uà al concauo delfegato. V a. n. Li. vefcica del fiele. i zllcondottOjche va alla vefcica del fiele per la [uftA,!Zt" delfegato 3 tra e rami della vena terra,® Li p-r.xnde. i z .1 rami dtila vena porta,che fi dislribuifeo- noper lo fegato. r 2.7 rami della vena grande, ehe fi diflnbui ficaio per lo fegato. 11.Doue fi congiungono i condotti del fiele ,che fi difìribuiftono per lo fegato. 11 .il collo del fiele, nel quii s'inferifee il tronco derami,che vengono dal fegato . ii.ii .Doue il fiele entra neU'inteftino duode- no; ® dalla S alla d, nella duodecima ft nota f k/ m f B V EE FF l'inteflino duodeno, il quale st* diuifo,perche fi vegga,come entra in effo la collera. i z .L'arteria ,che s'inferifee nel concauo delfe- gato,® nella vefcica del fiele. 11.il neruo commune al fegato,® alla vefit- ca delfiele;il qual nafee del fefto paio de nerui della tefta, ® feende per le radici delle code. i z .^Alcuni rami della vena porta, che vanno alla veficica del fiele. i i.ll tronco della vena porta. 11 QueUa glandola, chefta attaccata all'ime fimo duodeno. i i.ll mefenterio; però la kdimoslra la difiri- butione del tronco diritto della vena porta per quello; lai le glandole; la m la parte del me fenterio,che s'attacca all'inteflino colon dal ro gnone deftro infino al fegato. Perche in cjuefta figura Cinte ftino colon è diflaccatoda lui, per che meglio fi poffa vedere il centro del me- fenterio. i i.La vena,che feende fiotto deUa parte di die- tro dell'tnteslino retto, ® s'inferifee in effo. ii. La vefcica. i i.llrognone defiro coperto con latelagrofia. 11 .il condotto diritto dell'orina. n. La vena,et arteria del feme dallato deftro. 11 .ilvafo, che manda ti feme dal tefiicolo de- ftro al canal del membro. Figura XIII. & XIIII. I N quelle Figure fi moftra, nella Prima la parte di nanzi dello ftomaco, infieme col la canna della gola; nella Seconda quella di dietro. i. z .Quella parte della canna della gola,che ri- fponde alla bocca; ®* dalla ^€ alla B fi nota il cammino, che fa a canto de nodi del collo infino al quarto delle fpalle. i .Dalla B alla Cfi nota lo (patio,nel qual fi fe- para alquanto dalla fchiena a man deftra; & dalla C alla Dfì nota lo fpatio,ehe fiwce uer- fo man manca,paffando fopra l'arteria gran- de,forando la diaframajnfino all'arriuare al- la vena dello fiomaco,che fegnaremo co la G. i.Lenuuolette. i. z .Vna glandola, che fi vede attaccata alla canna della gola , appreffo il quinto nodo delle fpalle. La bocca Tauoia III. del Lib. III. 06 R x Dichiar. delle Fig. del Lib. III. H I KK LL MNO G11. i. La bocca dello ftomaco. i. z .ilfondo dello ftomaco. a baf fo,perche fi poffà meglio vedere il fuo voto. EE FF GG HH III K B. il voto del corpo della matrice. Vna cofticciuola A che fifa d'alto a baffo per mezZS del voto della matrice. il groffo della tela, di dentro delia matrice. La parte del corpo della matrice, che entra a dentro faccendo vna cofticciuola fra e fimi due canti. La bocca della matrice. La tela di fuori della matrice, che nafce del pe- ritoneo . Parte deUe tele, che nafcono del peritoneo, ®* levano la matrice. . La fuftanza del collo della matrice. L Parte del collo della vefcica, che fi congiunge al collo della matrice. il refto di quefia figura fenza lettere, ognuno da perfe lo potrà facilmente intendere. EE IK OO Tauoia VI. Fig. XXX. Q Vesta Figura rappreséta vna Don na grauida, che ha aperto il ventre in croce,& tolta via la reticella, perche fi vegga il fito dello ftomaco, de gl'inteflini, & della matrice,& la figura fua neìle grauide. sA B C D.La parte di dentro deUa tela, chefafeia vii intefiini,chiamata il peritoneo, la quale è at taccata a mufculi del ventre. Laparte del gobbo del fegato, che appare fien za romper cofta alcuna. FF Lo flomaco. GH Laparte deWinteftino coloniche e attaccata allo fiomaco. Le tele, che legano la matrice alCoffa del pet- tignone. il corpo della matrice, ilquàle in quefla arriua infimo al bellico. OO.Le tele,che nafcono del peritoneo, ® ab- bracciano e tefticoli,® i condotti del feme, et laparte di nanzi della matrice,faccendo la tu nica di fuori della matrice. La parte di nanzi del cullo della matrice. R'La vefcica, Figura XXXI. | N quefta Figura fi vede la Matrice,cauata del corpo per la parte di dietro, & aperta in croce, perche fi vegga quella maffa di ve- ne , che è attaccata alla parte di nanzi delle fpalle fue,chiamata la Secondina. sAR C D.La parte di dietro del corpo della matrice tagliata in croce,® riuolta infuori; ® par- ticolarmente dimoftra certi foffetti fin che sin fenfeono i capi delle vene della ftcondtna,chia mate Cotiledones. La\ parte di dietro della ftcondinaja quale è fiat ta d'vna maffa di vene,mediami le quali fuc- cia la creatura ilfangue per l'ombilico. Vna parte della tela,o tunica di fuori della crea tura,chiamata ^fllantoides. G Parte del collo della matrice. HVna vena,®* una arteria,che nafcono della uè \na,et arteria grade,toflo da poi,che fion diuife fio pra l'offo grade,etfi diftributfconopla matrice. EEE FF Figura Tauoia.VI.de! Lib. III. ior 226� Dichiar.delleFig.de! Lib. Ili ni KK LLL M N Figura XXXII. Aprefente Figura moftra le Secondine —'cauate tutte della matrice; nelle quali an chora ftà inuolta la creatura per la parte di dietro. La fecondina. La tela,o tunica di fuori della creatura, aUa cui vltima parte è attaccata la fecondina ; et par ticolarmente quefie lettere moftrano le vene, che fi diflribuifeono per effa. Figura. XXXIII. QVefta Figura ha aperta la Tunica della creatura, tra la quale & quella di den- tro fi conferua tutta l'orina, che fa la creatu- ra ftando nel ventre. La tela di fuori,eh'enfia fcia la creatura; aUa cui parte di dietro,che'è notata con le due L L,fi vede attaccata la fecondina. Laparte di dentro di quefta tela. I vafii,che nafcono deUa maffa chiamata fecon dina,® fanno l'ombilico deUa creatura. 11fin del condotto, ehe viene dal bellico deUa creatura(infieme con gli altri fiuoi vafii) infi- no all'entrare tra le due tuniche, per lo quale la creatura orina il tempo, chefta nel ventre. Laparte di qflo codotto,che va dalla vefcica al bellico,notamo nella figura xxv con la T. O La tunica di dentro,che fafeia la creatura, chia mata xAmnios Jfimile ad vna carta pecora, eccetto che fi veggono per effa (parte alcune vene;® è tanto fittile,® trafparente,chefi comincia a raffigurare la creatura, ® dfu- dorfùo,chefi contengono dentro di quella. P(L SST Figura XXXIIII. j N qlla vltima Figura ftanno aperte amen due le tuniche,& cauata fuori la creatura, la quale ritiene anchora la figura,comc flaua dentro di loro. VV XX rr La tela di fuori, che fafeia la creatura ; ® in particolar la P nota la parte fua di fuori ; la Qjfuella di dentro, la quale e anche notata con le S S. R Parte della fecondina attaccata alla parte di fuori della detta tela. NeUa parte di fuori della tela di fuori della crea tura fi vede ti modo,nel quale le vene nafcono della fecondina; ®* in particolare le SS mo- ftrano le vene ,®laT, doue fi raccogltono tutte faccenda il bellico. La parte di fuori della tela chiamata xAmnios. La parte di dentro di quefia medefima tela. La difiribution de vafi del bellico, e quali ven- gono daUa parte di dentro di dietro dell'xAm- nios,infino al bellico della creatura. Fine del Terzo libro. t lib.i.t.vii. fi. i. ii. b fi.vii.viii. e li.vi.ta.iii. fi.iii. p la mede. fi. iiii. e lì.ix.x. LIBRO Q^VARTO dell-Hiftoria delPAnatomia COMPOSTA PER GIOVANNI VALVERDE MEDICO; NEL Q^V .ALE SI T R o€ T T *A delle Membra neceffarie alla Vita. In qual parti del corpo s'ingenerino gli Spiriti della Vita. Cap. i. Olendo il Sommo Creatore darci vna Vita più perfetta di quella,che hanno le piante,& le altre herbe, fu di bifogno crear nel noftro corpo vn particolar membro,nel quale(co- me in vna fucina)fì formarle tal virtù.Et cofi ne prouidde del Cuore, tato necelfario alla vita,che no è animale alcuno, per picciolo che egli fia, il quale non habbia quefto membro, o cofa,chelo fomigli. In quefto Cuore s'ingenerano gli fpiriti della vita,chiamati per ciò Vitali; la materia de quali è il va- por del fangue,infieme con vna parte dell'aere, che di conti- nuo per la bocca,& pel nafo rifiatando pigliamo. Et perche nel libro paffato trattamo delle membra neceffarie alla generatione del Sangue; in quefto fera bene trattar di quel- Ie,che fon neceffarie alla generation de gli Spiriti. Già credo che fappia ognuno, che fé vogliamo che l'aere entri al cuore,è di bifogno che rifiatiamo ; & tirado l'aere in dentro il facciamo paffare pela gargarozzo, cV di poi per la canna de polmoni ; doue diftribuen- dofi per la fuftanza loro fi mefcola col fangue, che diremo fcendere dalh ventricolo di- ritto del cuore per la venac arteriale alla medefima fuftanza de polmoni ; & amendue in- fieme paffano per la d arteria venale,dalla quale entrano nel ventricoloe maco del cuore. Horahauédo l'aere dapaffare(in nanzi che arriui al cuore)per tutte quefte parti, fera ben trattare in prima di loro; ilche farò,quando haurò trattato della tela, che rinuolge le co- fte ( chiamata per ciò Pleura ) ; la quale fafeia tutte quefte membra infieme, come il pe- ritoneo quelle della digeftione. 71 ^■■-LlfclU^ II ^^5S1P5 1" \ W>^1 ^^^ i - °.Vr\ \iVw h LMytllllP 115 5J* ^rX^N; Perche cagione fu fatto il Cuo- re. Tutti oli hni- mali e fbv%a che habbuttio Cuore. Come entra l'aere al Cuore. Della Tela,che fafeia le Cofte chiamata per ciò Pleura. Cap. 2. r^m^ Vesta Pleura è vna tela,che è attaccata alle cofte perla parte di détro,& a tut- ìlnome,o,fito f I te le parti del concauo del petto. La qual nafce delle legature de corpi de nodi della Tela ,che V^-^ delle fpalle,cominciado per la parte di dietro, dal primo nodo delle fpalle infimo **'"* * Co^e' alib.ii.t.yii. alTvndecimo,iui,douea l'arteria grande paffa tra la fchiena, & la diaframa; per la parte 4'àft di nanzi,dal nodo della gola infino al fine dell'offo del petto,al quale è attaccata la diafra- ma; da lati,dalla prima cofta infino alla parte di fopra della diaframa, che rifponde al conT cauo del petto,coprendola tutta,ne piu ne meno,che tutta l'altra cócauità del petto, alla quale rifponde in figura.Perche è firetta di fopra,come il petto, & appuntata ; & alquan- to piu larga di fotto,principalmente da lati; di nanzi è corta ; di dietro tanto piu lunga, quanto piu è baffo l'vltimo nodo delle fpalle, che l'offo delpetto. In cóclufione mantie- ne l'ifteffa figura,che'l concauo del petto,al quale è attaccata.Et per laparte di détro, che S 1 rifponde Libro quarto a quai parti rifponde al voto del pctto,è lifcia,& humida,eccetto nelle parti, doue ha alcune puntc,o iattauaia te- procefsj neruofi,de quali nafcono altre tele, alle quali fi lega alcun corpo; come quelle, còlle. ' che fi veggono principalmente per tutta la parte di dietro appreffo i nodi delle fpaiic,iui, doue nafcono di leib le telc,che fendono il petto. Et a quefta tela s'appoggiano lac can- b fi. il li; L na della gola,d la vena grande,e l'arteria grande, & la vena f fola, alla qual tutti quelli vafi 9 *^' r r* fi congiungono,medianti alcune legature, che nafcono di lei, & fi conuertono m certe c j,^ 'u' ry tuniche,che'nfafciano tutti quefti vafi,& fecondo il lungo dell'offo del petto, & fecondo xui.xtm.A quel della diaframa,dal petto alle fpalle; doue loro fi congiungono anche le tele, che tra- NiC mezzano il petto,chiamate per ciò il Mediaiiino,che vuol dir Tramezzo ; delle quali nel *t"* L*fu?lan%a di capitolo feguente faremo particolar mentione. Quefta tela fi fa di due molto fottil tu- e j,.Vi.t.iiii i quefia tela. niche;& è d'una fuftaza dura,neruofa,& bianchetta,difuguale,& alquanto piu roffa, che'l f lib.vi. u.u. peritoneo,alla quale è fimile in offitio.Perche,fi come egli infafeia tutte le membra della F * digeftione,cofi infafeia quefta tela tutte quelle,che feruono alla refpiratione, & a gli fpi- riti della vita ; &, fi come in quella fi vede qualche poco di graffio,cofi iquefla delle volte ( benché poche ) fi vede attaccato alla parte fua di dentro qualche graffo,principalmente appreffo e nodi della fchiena,& doue paffano le piu groffe vene di quefta tela. Efeono an che di quefta tela,quando da vn lato,quando dall'altro, principalmente dal finiftro,alcu- ni fili neruofi,medianti e quali il polmone di quel lato fé gli § congiunge ;& nella parte, g fi.i. fi con- che è attaccata alla diaframa,fe gli congiungono anche h le tele del cuore per vn gran fpa 8'unSe la I tio,anzi pare venfsimamente, che nafeano di lei. Et per la parte di fuori, enee attaccata ^ ^-, ^m alle parti, che le ftanno appreffo,è alquanto afpra,& difuguale,come fanno le tele,che fo- G alla 11 no attaccate fra fé fteffe; & non ha attaccato graffo alcuno notabile. Nondimeno non è attaccata vgualmente da ogni parte ; perche affai piu forte s'attacca alle cofte, mediante tatela.chefa- vn'altra tela,che fafeia particolarmente ogn'una di loro,chiamata Perioftio, che non fa a fcia particolar- mufculi, detti Intercoftales ; & ne piu ne meno s'attacca affai piu fortemente alla parte men e e co e. nemofa jejja & ^ dell'arteria grande ;m la cana n ]a,,,..»• v. g mile alI'Anellojche vfano.gli Arcieri 1 Tracia,è quafi tato ftretta,come la cana del polmo 2. l.a mcd-**• ne.h La parte di dietro del gargarozzo è quafipiana,p cagione de procefsi, che la prima ^ n^ 'tyxim cartilagine fimile al feudo getta verfo dietro; pche altriméte qlla parte farebbe quafi ton fi.ii. da p rifpetto della fiecóda,& terza cartilagine,come è la parte di dietro della terza, doue no aggiùgono l'ali della prima. M utafi anchora la figura del gargarozzo,fecódo che la ter za cartilagine piu fi raccoglie verfo il voto del gargarozzo,o efce più in fuori; pche tanto Ufma 'deUa piu ^e Puntc dellaprima fi nafcondono,o efeono in fuori. Il refto della cana del polmo- tanna del tol- ne è quafi fempre d'vna figura, * cioè per la parte di nanzi,& da lati è tondaA fatta di cer- i la med. fi. mone. te cartilagini come vna C a nodi,legate con alcune tele,le quali,quando rifiatiamo, fi ri- iai la bocca. L'offitio fuo è far rifonar la voce; il che fi vede chiaramente in quelli, a chi o L'offitio. manca,o l'hanno troppo groffa,o di fouerchio lunga,perche fon tanto fiochi,che, quan- do parlano,a pena gli udiamo; aiuta anchora a cio,che non entri tanto facilmente nel poi mone alcunapoluere coll'aere,quando rifiatiamo. De Polmoni. Cap. 7. a fi.i.RSTV -«- * Polmoni fi diuidono in due parti.Et ftanno fituati in quelle due concauità, che hab llfuo de Po'- fig.ii. NOP I biam detto farfi nel petto, ogn'uno dal fuo lato ; & fon feparati, mediante quel tra- mmu ,S- . „ JL mezzo,che habbiam detto fendere il petto per mezzo;& fi congiunge l'uno,b all'altro °* ' per la parte di dietro medianti i due rami, ne quali habbiam detto diuiderfi la canna del polmone, quando entra in loro. Ogn'uno di quefti due polmoni ftando pieno d'aere, gonfia di tal forte la fua parte del petto,che non lafcia cofa alcuna vota, faccendo la figu- La figura. e fig. xiii. ra,che le concauità loro danno, nelle quali fono ; & per ciò fi fanno gobbic per di fuori, che corrifpondono al voto delle cofte,& fon fcarnati per di dentro per rifpetto del cuo re,che diremo effer nel mezzo d'amendue.Per la parte di dietro, oue fi congiungono,tra d la med. F l'uno & l'altro fi fa d vn canale d'alto a baffo, alquato incauato,che fanno e corpi de nodi delle fpallejil qual fi ftorce alquanto verfo in nanzi,fecondo che la fchiena anche fi florce. e fìg.xii. Daua parte di nanzi ftannoe alquanto piu appartatici deftro dal finiftro,pcr effer gli tra- mezzi del petto più feparati l'uno dall'altro appreffo l'offo del petto , che verfo le fpalle. Et per quefta parte fono affai piu corti i polmoni, fecódo che anche è il petto per lo fito f li.ii.t.vii..A intrauerfatOjche habbiam detto hauerei la diaframa. La riga, che diuide quefti polmoni per la parte,oue rifpondono alla diaframa,fi vede affai piu chiaramente d'alto abaffo,che nel mezzo ; di modo che la parte di fotto de polmoni è del tutto fimile ad vn'unghia di ■bue; Libro quarto bue ; & quella di dietro, a quella di nanzi ; & quella di nanzi, a quella di dietro ; & tutti e polmoni infieme paiono vn'unghia di bue. Hanno di piu quelli polmoni nella pane lor di dentro(douc fi congiungono a tramezzi) altre imprefsioni o leni che abbracciano in La diuifione. mezzo le tele del cuore, & il cuore ìlieffo. Quefta è l'hifloria de polmoni confideran- dogh pieni d'aere dentro del petto ; ma quando ftanno molli, cV fenza aere alcuno,c diui fo o^n'un di loro in "due parti,vna alta, vn'altra baffa (chiamata dagli antichi Lobusmc- g fi.x-i. EFG diante vna riga torta,che comincia fcontro al quarto nodo delle fpalle, & cammina ver- !?At"'xi"' fo la forcella dello ftomaco,& diuide ognun di loro in due parti, delle quali quella di fot to è maggior, che quella di fopra. Quefia diuifione non fi vede tanto chiaramente ne gli huommi,come ne gli altri animali, per effer attaccati a certi fili neruofi. Confane anche Ne gli huomini fi veggono l'altre,fe accade alcuna volra,chefi diuidano in piu lobi. Benché in niuno in- no» fi ritroua il fmo ac[ no ra h0 vift0 quel pezzo di polmone,che ne gli animali bruti fa come vn cofsinet quìtopeTJo del tQ q guancialetto alla vena grade,chiamato da Galeno il quinto lobo. Tutto il polmone per la parte di fuori è lifcio, & come vnto d'un humore 1 ubrico ; fé ben in alcune perfone (nelle quali i polmoni s'attaccano alla tela, che cuopre le cofte) intrauuiene di er afpro, ne piu ne meno,che le tele,che fi attaccano luna all^altra. Et in quefti tali i polmoni fono alquanto più neri,& fcoloriti; quello che ne gli altri non intrauuiene, nequali i polmoni non fono attaccati alle fpalle,fe non al principio loro,medianti le tele della canna del poi Que,'che hanno mone; & al cuore,mediantc l'arteria venale,^ la vena arteriale. Ma gli huomini,che han ipolmoni attac* nQ attaccati \ polmoni alle celle, anchor che riceuino alcuna pugnalata nel petto, non tati alle Cofle. ^ ^cnnQ fa rifiatare, perche i polmoni non fi poffon riftngnere ; & in quefti tali, Lafuflan^ade limili ferite faldano più prefio, benché tocchino i polmoni. La fuftanza del polmone Polmoni. nell'huomo è fpuonofa &: biacheggiante,come in qual fi voglia altro animale; & piena di tre forti di vafi,come al fuo luogo diremo. Et per di fuori è rinuolto (ne piu ne meno, LaTela. che'lfe<*ato)da vna molto fottil tela; che nafce al principio de polmoni delle telc,che(na feendo del tramezzo,o dellatela, che cuopre le colie) fafeiano tutti i tre vafi detti, che fi difiribuifeono per li polmoni; & fi diftende per tutti loro, cofi per la parte di dictro,co- me per quella di nanzi.Quefta tela è fiottile & morbida,perche poffa meglio raccoglierne L'offitio de PoU L'offitio principal de polmoni è riceuer l'aere,& difporlo, che di lui fi facciano gli fpir moni. tj jgik vita(fe pur fi fanno),& infieme rinfrefeare lo foperchio caldo, che è nel cuore,col nuouo aere freddo,che di cótinuo piglia.Per la qual cofa fi muoue non mediante mufeu lo alcuno,o per fua volontà, fé non che allargandoli il petto col mezzo de mufculi, che habbiam detto muouerlo,refta alcun luogo vacuo tra le cofte & il polmone; la qual colà non comportando la natura,fa che i polmoni s'alzano,& occupano quel voto; & per có- feeuente,perche ne polmoni allargadofi loro fi fanno alcuni voti, rimediauifi fubito con tirar efsi l'aere per la canna,ne piu ne meno,che veggiamo ne foffioni o manticetti accen dendo il fuoco; perche quando gli apriamole è la canna appreffo lafiamma,fubito vi fi caccia dentro,per occupar quel voto. Delle Tele del Cuore» Cap. 8. Lafigirra,&>ft- _- Ea tele,che fafeiano il cuore,ftanno come habbiam detto,nel mezzo de *° tramezzi ? §;'"h to delle Teledel Jel petto.Et fono come vna vefcica, fimile in figura ad vna pigna ; & cominciano £ 'u.LL cuore. J—/ tra»j quart0 &- quinto nodo delle fpalle, & l'offo del petto, a punto nel mezzo del I buchi di quefie voto,fecondo che per lo cuore fu di meftieri. Quefta vefcica per lo meno ha cinque bu Tele. chi;perlo primo entra la vena grande (come diremo); per lo fecondo efce;perlo terzo paffa la vena,chiamata arteriale; per lo quarto pafTa l'arteria grande; per lo quinto pana la vena arteriale,il quale fta in certo modo diuifo per diuiderfi quefta vena in due,in nanzi, 1/ nafcimeto di che efca di quefte tele ; il che intrauuiene anchora delle volte nell'arteria venale. A tutti quefie Tele. quelli0 vafi s'attaccano quefte tele molto gagliardamente vn poco piu in fu del cuore, c ^-■'■'•'•'■^? pigliando alquanto principio da loro; perche la tela di fuori di quefti vafi,di doue comin ciano a nafcere quefte tele,infino al cuore,fi fepara da loro, & allargandoli fi conuerte in quefta vefcica; la quale non tocca più la parte piu alta del cuore, che la piu baffa, o che quella de lati, ma l'ha nel mezzo a punto. Il refto di quefta vefcica non ha buco alcuno. É-.i.HH. Delle Membra della Vita ioj & è vguale,& fimile da ogni bada, cofi in fuftanza (perche è tutta come vna tela nei^iofa) come in effer tutta quata d'un colore,come di carta pecora ; benché nò in figura, perche a fiali. F (come habbiam detto)fi fa alquanto più firetta di fiotto, faccendo fine in d vna punta pia na,& tonda,la qual ftorce verfo il lato manco fpingendofi tanto in nanzi,che tocca il late;, manco dell'offo del petto,& le cartilagini,che s'incaffano in effo. Quefta tela non ha fòr té alcuna di fili; anzi è come vna femplice tunica,alquanto groffà,& dura,& tanto capace, che facilmente il cuore,che fta dentro di lei,fi può ftrignere, & allargare. Et per laparte di dentro è tutta lifcia,& humida; & non ha graffo alcuno,ne di dentro, ne di fuore ; per- che quelh),che fi vede,doue fi congiunge alle tele del tramezzo del petto, piu è di quelle, che di quefta vefcica ; la qual per la parte di fuori è afpra per effer attaccata a gli tramezzi nella guifa detta nel capitolo del Mediaftino. Non dimeno la punta di quefta vefcica, & c lib.ii.t.vii. vna buona parte della parte fua di nanzi,fono attaccate al lato manco della tela,e che fi fa A, k, l,m,n. nel mezzo della diaframa pervn buono fpatio ;& la parte di nanzi è attaccata aliatela, che fafeia le colie al lfito fuo manco,iui, doue le cartilagini della fefta & fettima cofta fi congiungono al petto medianti alcuni fili neruofi. L'offitio di quefta vefcica o tela è fa L'offitio dellayt fciare il cuore,& conferuare vna acqua,che ordinariaméte in tutti'gh huomini fi ritroua, faca del Cuore. anchor che più ne fanciulli,che ne giouani,& piu nelle donne; & nel medefimo modo af- fai piu in que,che fon morti d'alcun giorno, che in que, che fon morti di nuouo. Quefta acqua al mio giuditio ferue a raffrenare,o temperare il gran caldo,& liceità del cuore. Del Cuore. Cap. 5?. . Jfnf il Cuore il medefimoa fito,& figura,che la Vefcica, nella quale è rinchiufo; ilfitodelCut- *fi "c D* I la quale habbiam detto effer molto fimile ad vna Pigna o Pina, imperò piana di die r^o1 Sfigura. E F G.U.vi! -"- tro,& di nanzi; & alquanto più larga in punta. Quefto cuore per la parte di fuori è t.v.fi.x.z lifcio tutto,fe bene i rami delle b vene,& arterie,che(come al fuo luogo diremo) paffano b fig.iiii.LL per quello, & alcun graffo, che ha, il fanno parere afpro. La parte fua piu alta è anche al- quanto difuguale per cagion delle vene,& arterie,che al fuo luogo diremo hauere in que fta parte. Quefto cuore e appoggiato al corpo del quarto & quinto nodo delle fpalle, fenza florcere più a man deftra, che a man finiftra, ne piu a dietro, ch'in nanzi fecondo. il lungo .Et il nafeimento fuo fta a punto fituato nel mezzo del petto ; intendendo per lo petto non tutto il vacuo,che occupano le cofte,ma folaméte la parte fua di nanzi, dal no t lib.vi.t.v. do della gola infino alla forcella dello ftomaco. Ilc refto fuo cammina verfo il lato man- &x«Y co,faccendofi,a poco a poco ,piu ftretto infino al finire in vna piìta foda;la quale appog- giandoli vn poco alla parte di nanzi del petto finifce tra le cartilagini della fefta, & fetti- ma cofta del lato manco. Perche il cuore è maggiore, o minore, fecondo che'l petto è piu,o meno largo; & è fatto d'una fuftanza di carne,alquanto meno roffa,& piu dura,che quella de mufculi,& interteffuta d'alcuni tanto fpefsi, & fottil fili, che quafi non appaio- no; il che fu fatto,perche gli fpiriti,che ftanno dentro di lui,non poteffero cofi facilmen te riforuerfi.Tutto il cuore è couerto per la parte di fuori,con vna tela fottile,come quel u Tmtc* itl la,che cuopre il fegato; alla quale in quefta parte di fopra(chiamo parte di fopra la più lar gaparte,dal mezzo della quale è attaccato)è attaccata vna gran quantità di feuo duro,del Ne/Cuore è del quale in alcune perfone feendono come certi raggi del medefimo feuo,che vanno attac- &a»0' cati alle vene,che diremo diftribuirfi per lo cuore.Si veggono di piu nella fua piu alta par L'ali iti Cuore. d fig.iiii.IK. te d due Ali o fian orecchie,vna al lato manco,vn'altra al diritto; le quali fon dell'ifteffa fu fi.v. B. fi.vi. ftanza del cuore,anchor che alquanto più neruofe,& tenere,& fimili a quelle de cuori di Ci ix x A 4ual fi vo§ua altf ° animale ; Per k entriculi del fonoJn lui duevcntriculi,e vno deftro,f vn'altro finiftrjggyuifi mediante vn groffo tra- e hg.vii.viiV cuore. mezzo della medefima fuftanza del cuore,& differentfl(0rn grandezza,comc in figura. f 6-1**- Perche il diritto è affai maggiore ;& feende più verfo la punta del cuore, faccendo vna Concauità fimile ad vna Luna nuoua ; perche dal lato deliro, & di nanzi, & di dietro, è incauato, & rifponde al gobbo, che per la parte di fuori fa il cuore; dal lato manco fta inarcato per ragion del tramezzo, che fi fa tra quefto ventricolo, & il manco, il qual per la parte, che rifponde a quefto ventricolo diritto, è rileuato in arco; & quefta figura me defima tiene tutto il ventricolo, d'alto a baffo. Il finiftro è parimente largo di fopra ; & fi va riftrignendo verfo la punta del cuore, faccendo vna figura di piramide, o d'una V grande ; perche il tramezzo per la parte, che rifponde a quefto ventricolo, non è gob- bo , come per quella, che rifponde al diritto, anzi è incauato o gombo . Quefto ven- tricolo finiftro ftà § quafi nel mezzo del cuore, fecondo la groffezza fua; anzi par ve- % fig.n'.HH rifsimamente che per lui folo fia fatto il cuore , & che il deftro h fia come vn borfet- h U med. tino attaccato per di fuori, come veggiamo effere in molte borie . Perche cofi il tra- ^jG mezzo, come il refto della fuftanza del cuore, che fa il manco, è dura,groffa,&mafi- ficcia,come habbiam detto effere il cuore, eccetto al principio, doue per rifpetto de vafi, che iui nafcono, fu forzato a non effer tanto duro ;& quella, che fail deftro, è piu tenera,& fiottile. Ma il tramezzo 'd'amendue i ventricoli è alquanto difuguale,per i fig.vii. H ragione d'alcuni riuoli o folchi, che fi fanno nella fuftanza del cuore, e quali fonoaf- fi-'x.E fai più manifefli nel manco, che nel deftro; ma niuno paffa da l'un ventricolo all'altro, come dicono, quanti che infino ad hora ne hanno fcritto. Si veggono anche in que- lli ventricoli certi k fili neruofi,tondi,& fottili,medianti e quali diremo attaccarfi fc lame.HF. Voffitio de yètri al cuore le tele, che diremo effer in loro. L'offitio di quefti ventricoli è, del diritto di- tolidtlCuoie. fponereil fangue, che di quello fi pollano ingenerare gli fpiriti della vita( come falò ftomaco il mangiare) ;del finiftro è riceuerquefto fangue già difpofto, &conuertir vna fua parte ne gli fpiriti, che danno la vita, comandare il refto per l'arterie infieme •■ Con quefti fpiriti, come al fuo luogo diremo. Per la qual cofa furono fatte in ogn'uno llpno buco del ^j quelli due ventricoli,due bocche,o pertugi. Il l primo di loro, che fi vede nel 1 fi-v.BC.fi. ritto, * ventricolo diritto, è attaccato al lato diritto della parte piu alta del cuore, nella parte v,'-aPPreflo fua piu baffa, appreffo la m orecchia deftra ; al qual rifponde ( come a fuo tempo dire- niajn, ■ mo ) la maggior " vena del corpo, attaccandofi parte alla fuftanza del cuore, parte alla fì.x.a Ilfecondo. detta orecchia; la qual cofa fa parere il buco affai maggiore di quello, che è. Il ° fé- n la med. b condo buco è affai minor del primo ;& fi vede nella parte più alta del lato piu largo ";v-^C.lib. di quefto ventricolo al lato deftro del tramezzo detto, attaccato al tronco P dell'arteria 0 fie* * vi i D grande ; & di quello nafce vna 1 vena chiamata Arteriale, che fi diftribuifce'per gli poi- tra la G.e la moni ( come al fuo luogo diremo ) ; per la qual efce il fangue, che entrò pel primo bu- H ìbuh d ld ' co ' come ne^ ^° u^ro P*u lungamente fi vedrà. Nel ventricolo manco fono nel me- P. v~"VI"' 8„r ' defimo modo altri due buchi; vno, per doue entrano il fangue cV gli fpiriti ; vn'altro, q'hmed. A per doue efeono. r II primo di loro ( che è per doue entrano ) è molto grande, & ton- r Ja med. tra do ; & fi vede nella parte piu baffa del lato piu largo del ventricolo manco, appreffo J'o- *e ^"p ^ ^ recchia manca ;& fubito nel nafcere fi diuide in * due ; la qual cofa hafattopenfaread s fè'^'f j alcuni che anche dentro del cuore duraffe quefta diuifione. Di quefto buco nafcer vn- u figu. ix. x. arteria chiamata Venale, che fi diftribuifee anchora ( come à fuo luogo diremo ) per la B, B. et ri- fulianza de polmoni. v L'altro buco (che è maggior di tutti, eccetto il primo) fi vede fp°dealaD nel mezzo della parte piu alta del cuore, appoggiato al buco della vena chiamata Arte- V /'" -- fiale ; & per lui efce il tronco dell'arteria x maggiore, che fi diftribuifee per tutto il cor- A * po, diuidendofi fubito in y due rami ; per la qual fi difiribuifeono ( come diremo) gli y li.vi;t,iìii. fpiriti della vita, & il fangue, che entrarono per quella, che habbiam detto chiamarfi ^ Le tele de buchi, x l'Arteria Venale. Di quefti buchi detti i tre primi hanno alla bocca per la parte di z lfo.ri.t.HL chefononel cuo dentro, ognuno tre teluccie, & l'ultimo ne ha fol due. Primieramente alla bocca del "§•""• ondi ■ * P"mo buco, a cui fi congiunge la vena grande, è vna tela fiottile, che abbracciai! * fig.iii-B mo'(ld*eJrin ^uco tutt'intorno; laqual camminando alquanto verfo la concauità del ventricolo, fi hdefiro. diuide fubito in b tre tele, ognuna delle quali finifce, come in vna punta di triango- b fi*v"-EF® lo,vn poco piu in sii della metà del lungo del ventricolo ;& d'ognuna di quefte pun- te nafcono alcuni filic neruofi, che fi vanno ad inferire ne lati del ventricolo verfo c fiS-vii-HH il fuo Delle Membra della Vita 106 il fuo fine; & ne le tele, neLgli s'attaccano alla fuftanza del cuore eccetto al nafce- re, & aU'inferirfi. Quefti filj|Bfero penfare alcuni il cuore effere principio de nerui. Quefta tela fatta in quefto Mo contano gli Anatomifti per tre , per ragion delle diuifioni, che fono in quella. Et fuo offitio è (come manifeftamente moftra il fuo fito & nafeimento)chiuder quefto primo buco , perche il fangue, che entra per la vena grande nel ventricolo diritto , non poffa riufeire. La qual cofa fanno elleno,', quando il cuore fi ritira; perche, quando s'allarga, all'hora confentendo loro danno luogo, che'l fimgue poffa entrare dalla vena grande in quefto ventricolo.Quafi nel 3.""& klpri- medefimo modo,che è pofia quefia tela al principio di quefto buco, ne fta vn'altra Z'wnZT™0 al principio del primo buco del ventricolo manco,del quale habbiam detto nafee- \ib.luufii. rC d larteria venale, eccetto che non fi diuide in tre parti,come quella,ma folo in fie.'iiii! f* C ^ue >tanto fi"1''1 m figura a quelle del primo, quanto difsimili in grandezza, & for- e h-.ix.CC tezza; perche fono molto larghe di fopra, & finifeono in vna punta foda,che feen- de alquanto più, che le punte delle tele del ventricolo deftro. Di quefte due parti l'una. occupa il lato manco, l'altra il deliro di quefio ventricolo (perche per la par- te di nanzi, & per quella di dietro non vi è tela alcuna), di modo ch'amendue in- fieme fanno naturalmente vna Mitra da Vefcouo. Ha ognun di quefli due procefsi cer- f lamed.FF tifili f neruofi, che nafeendo di loro vanno ad inferirli al fine del ventricolo nella fù- g fig.ix.x. E ftanza del cuore;nella qual fi veggono alcuni S folchi,alquanto maggiori,che quel- li, che habbiam detto farfi nel manco . Quefla tela partirono gli Antiqui in due, per le due punte,che fa. Lt è l'offitio fi-io quali il naedefimo,che quel di quella , che è al primo buco del lato dcft.ro ; perche, fi come allargandoli quella, & confentendo, s'attaccaua al cuore, & dana luogo, che'l l'angue entraffe nel ventricolo diritto dalla vena grande;& riftrignendofi o ritirandoli Iacea, che'l fangue non poteffe ritornare alla vena grande;cofi ne più ne meno aprendofi quella in verfo dentro, da luogo, che! fangue, & gli fpiriti poffano entrare dalla arteria chiamata Venale al ventricolo h fi.viii.HH manco. La h teia,che fta al fecondo buco del lato diritto, al qual s'attacca la vena Qwetfe del feci arteriale, è differente dalle fopra dette, cofi in figura & fito, come in fortezza; per- do buco del yen che, fi come hanno l'altre i procefsi verfo la punta del ventricolo, cofi quefta gli ha tr'Cf>l° diruto. verfo il tronco della vena chiamata arteriale, che nafce di quefto buco . Etnonèfat- 1 lamed. ta d'una femplice tela; anzi è diuifi in l tre molto difiinte, ogn'una delle quali co- mincia, come in vn mezzo cerchio,dal tronco della vena arteriale , rileuandofi al- quanto al principio ; cV dipoi faccendofi alquando piu groffa , s'allarga la fuori del cuore; & faccendofi piu grolla, fa alcuni tubercolosi, che fi ftampano nella parte piu alta del cuore;&con quefii tubercoli fanno , come tre procefsi, o punte, che , . toccandoli l'una l'altra ( come in vn punto ) fanno di fotto , & di fopra alcuni can- E.F.G * tcmcelli. Di quefti tubercoli nafcono tre k tele, ogn'una, come in vna mezza Luna, fenza attaccarfi alla parte più alta del cuore o in altra parte alcuna. La parte piu lar- ga di quefte tele(che fi fepara piu dal cuore, che niun'altra parte loro ; & è quel lor lato, che non fi attacca alla parte più alta del cuore)non fi vede tanto dirittamcte,come fareb- be,fe ogni tela faceffe perfettamente vn mezzo cerchio;anzi fi mette-vn poco verfo den- < tro,fcnza vfeire tanto in fuori, quanto i capi fuoi, che fi congiungono dall'una partc,& daU'altra,aIla parte alta del cuore. Et per effer quefta parte più alta, & più larga di quefte tele della figura detta,& il nafeimento loro iui,doue fi congiungono,far come vn mezzo cerchio,furono quefte tele chiamate da Greci Sygmoides, che vuol dire fimile alla lette facciano gli fpiriti'della vita.A quefte tre tele ne rifpondono altre tre,che fono pofte alla bocca del fecondo buco del lato manco, al qual diremo effer attaccata l'arteria grande; le quali fono del tutto fimili a quelle, che habbiam detto, eccetto che fono molto mag- giori, & più forti, come è anche maggiore l'arteria grande, che la vena arteriale. Come quefto fanguepaffe dal ventricolo deftro al manco,& per quali vie, lo lafciarò di dire infi no al fuo luogo, che fera, quando tratterò de condotti, che nafcono del cuore. Et con quefto daremo fine a quefto libro ; & cominciaremo a trattare del terzo membro prin- cipale del noftro corpo. Dichiaratone • Dichiar.delle Fig.de! Lib. IIII ICHIARATIONE delle Lettere delle Figure del quarto libro; & prima del la prima. La quale moftra il petto aperto dal lato ma co,tra le colie, & le carti- lagini del medefimo lato;& ha rotte le cofte in fuori, & ripiegate verfo il lato diritto le cartilagini fue, perche meglio fi poffa vede- re il tramezzo del petto . *A*sT Le cartilagini delitto manco Ripiegate yerfo BB CC BB E F G HH .b il diritto. Il K M N OO PP , Le yene,& arterie, che nafcono di qlle,che cin gono il la&go del cuore,et caminan dalla parte di dietro, et dallato fuo manco yerfo nunzi. I polmoni,®* le lor parti in particolare. Vna parte della diaframa. Figura V. QVefta Figura moftra i Polmoni, & il Cuore tolte via le tele fue ; & il Cuore e riu olto verfo il lato manco,perche fi poffa vederc,doue fi congiunge colla vena grade il lato deftro del cuore,0* una buona parte fua L'ala diritta del cuore. ( di dietro. La yena grande doue fi congiunge col cuore. Laparte della yena gr ade,che pafja per la àia- Parte della diaframa. frama. Vna parte della yena grade,che uà allaflrozz il principio della uena fola. (za. il tronco dell'arteria grande,che feende. Vna parte del neruo manco del feflo paio di ner W,ddquale( com e fi yedra nella figura fé- "gutnèéjnàfcelatelajhe cuopre il cuore. N O.I lobi,o parti del.polmone. llmodojiel quale i yafifi diflribuifconoperjo polmone. i. I Figura VI. N quefta Figura fi moftra il Cuore riuol- to verfo il lato deftro ; perche fi poffa ve- dere il nafcimeto dell'Arteria venale, & l'Ala manca del cuore, & il neruo del cuore. Per| yABC B F G HH 1 K L M NN O P la parte di dietro,che rifpode alle caùe. BC FF Vna parte della canna delpolmone. B E.Le quattro particelle quali ft diuide ilpol- mone. il canale,chefifa tra'l polmone defha > &fi- niftro. Fine del Quarto libro. Tauoia delle Fig.del Lib.llII. io 8 LIBRO OVINTO deilHiftoria dell*Anatomia del corpo humano, COMPOSTA PER GIOVANNI VAL VER DE MEDICO; NEL Qjr.t.iiii. corpo,ne più ne meno,che la pia,ingencrata infieme coll'altre parti del noftro corpo ;& delle Ceruella. %vi.z cuoprele ceruella; & è continuata da ogni partefuor che alcuni buchi,che fi fanno in lei, « hg.i. AAA come vene.Et la figura,& grandezza fua è vguale alla còcauità dell'offa,nellc quali fi con- tengono le ceruella, & la midolla fpinale ; & è fimigliante a lei in figura, perche fempre e li.i.t.v.fi.i. ffa attaccata all'offo (eccetto foprae il feggio dell'olio cuneale) ; benché più Inettamen- te in alcune parti,che in alcun'altre. Et cofi per quefto, come per e fili, mediami e quali s'attacca quefta tunica al eraneo,è per la parte di fuori molto afpra, & difuguale, fecódo ehe fono anchorai'offii; & principalméte appreffo a buchi,& procefsi deHo(Ià,dalIe qua- li pare,che in certo modo nafea; & molto piu appreffo le commeffure, alle quali è attac- eata,mediante vna molto fottil tela,che ffafce del pelicraneo, & entrando per le commef fure, s'inferifee in quella tela. Fannofi anche molt'altre difugualità nella dura madre, le T j quali a lib.vii. t.i. fi.Lii.E. fig. iiii. M Lib. quinto delleMembra quali non mi curerò hora di contare,perche daquclle,chc fi fanno nell'offa, fi poffono fa cilmente comprendere.*Mettefi oltre di cio-quefla dura madre tra le ceruella, & il cela- f fi^.vii.ooo bro; & cuopre tutta la parte di fopra del celabro diuidendofi dalle ccruclla.N afee anche di mezzo e!ella dura madrc(fccondo tutto'l lungo della tefta)dalla fronte alla collottola, vn proceffo,che feendendo allingiù,cntra tra la parte manca, & la di itta delle ceruella, La figura iltra faccendo la s figura d'una falce; la pùta della quale è apprefio il :' proceffo dell'ottauo of 8 fig- iii. meT^o tra u f0 della tefta,che diuide ifeggi dell'odorare, il fine apprefTo il celabro, il taglio apprefi- 1P1 . T^ uUa^etL fo il corpo'callofo, la ìchier.ak a canto del craneo. Quefti procefsi fon'amendue della , Jamed LL delira. medefima groflezza,chcl refto della dura madre,eccetto iui, doue; ella cuopre ilm cela- k fig. It ce. bro; nella qual parte è tre volte piu groffa, che in alcun'altra. Fannofi di più in quefta tu- fi-». AA.fig. ìjenidiqucflo nica tre feni (ce me piu lungamente nel feflo libro diremo) ; vno, " che piglia dalla com- j1!-'' Trameno. meffura coronale infino a quella della collottola ;& due, ° che nafcono del fin di quefta, m jàmcRR. & camminanOjOgn'uno dal fuo lato,tra le ceruella,& il celabro. Il primo di quelli feni fa n fig.ii.tra Je piu groffo il proceffo fimile alla falce, alla quale è attaccato; & anchor che aprédo quefti ^"e A A La parte dt den feni,paia la dura madre in quefta parte doppia,fubito fi vede effer femplicc. P La parte di q fC"' ttt. dentro di quefta tela è molto lifcia,&lucida,fcnza graffo alcuno; & bagnata di vn humor p tìg.n. HH acquofo; & è attaccata alla pia madre medianti certi ramufcelli di ^ vene, & arteric,chc fi q la me.FF communicano dal'una all'altra; il che fa tanto lentamente, che non impedifce,che le cer- uella non poffano battcre,come fanno. Anzi,fi come la vefcica del cuore fu fatta alquato larga,perche il cuore poteffe diftenderfi a fuo piacere, cofi fu fatta quefta dura madre al- quanto piu larga,che le ceruella,perche f\ poteffero diftendere, & raccogliere ; come fa- I luchlo-pro- cilmente fi vede in coloro,ne quali per alcuna ferita il craneo fi rompe. Refiarebbe hora cefi deRa Dura a contare de buchi,o condotti, che fi fanno in queiìa dura madre ; ma perche farebbe vn madre. raccótare quel,che habbiam detto nelr primo libro, bafii fapere che quefta tela efce per r cap. viii. tutti e buchi,di donde efeono i nerui, fafciandogli tutti ; & è bucata in tutte le parti, oue entra alcuna vena,& arteria; & che fafeia la midolla fpinale, & tutti e nerui, che nafcono di quella. L'offitio della dura madre è riceuer le vene, & arterie, che nutrifeono le cer- L* pm madre, uella. Di fotto a quefta dura madre fegue fubito la Pias madre,che è vna tela affai piu fot *" %ii-EE tile,& morbida,che non ella; & vguale da ogni parte, & continuata ; la quale è attaccata alle ccruella,& le cuopre per di fuori, attaccandofi a loro ; & entrando tra le pieghe, che quelle fanno,nó lafcia parte alcuna, che nò cuopra, eccetto il corpo callofo,il quale o la no cuopre,o tan to gli è attaccata, che la non fi conofcc.Quefta tela per la parte di fuori è molto lifeia, & coperta d'un humor acquofo ; per quella di dentro è alquanto afpra ; & per effa fi fpargono molti ramofcelli dix vene,& artcrie,che vanno a nutrir le ceruella* * Ja med' r f ° CCDD Delle Ceruella,& Celabro. Cap. 2. Diuifione delle 'Ivi dono gli Anatomifti le Ceruella in due parti; vnaa di nanzi(che chiamiamo a ^ ■ ..... Ceruella. I A comunalmente le ceruella)vn'altrab di dietro,che chiamano il celabro. Et la parte b fig.vii.ooó J—* di nanzi diuidono anche inc diritta, & d manca. Ma tutte quefte parti fon conti- fi.viii. RR nuate per la parte di fotto,appreffo il fondamento del capo (fondamento chiamo il fon- c. fi»-'-BB do del craneo,fopra il quale fi pofano le ceruella) ; ciò è, la parte finiftra fi continua alla deftra,mediante vne corpo come callo, che nafce del lato piu baffo dell'una, & s'attacca e £jjj ll col più baffo dell'altra; & mediante vn'altro corpo,che diremo effer fotto di quefto, che fa come vna volta; & mediantef il tramezzo,che fi fa fopra il terzo ventricolo.Et vltima- f fig. v.xx mente fi congiungono mediamela medefima fuftanza delle ceruella,principalmente iui, ilfito, wfig*- doue nafce la nuca; nellaqual parte anche lor fi congiunge il cerebro in due parti. Tutte ranelle Ceruel Je ceruella,infierrTe col celabro empiono tuttoi voto del craneo; al quale rifpondono no ld'l claho""* meno ^n grandezzate in figurale ben il celabro è dieci volte minore,che le ceruella,& occupa la parte di dietro,& la piu baffa del capo,che chiamiamo la collottola, empiendo que dua S fofsi,o feni,che habbiam detto farfi nella parte piu baffa di quefto offo,& certi g fig.xii.LN fofsi,che fi fanno nell'offa delle tempie,appreffo i procefsi,come h mammelle, fenza mon h ìib.i.t tar piu in su di quanto montano i detti feni (che è alla metà dell'offo della collottola) ne fig.i.lt La figura del Pan^r più in nanzi,che la parte dell'offa delle tempic,nella qual fta l'orecchio.Et perciò il Celabro. celabro è più largo, che lungo, o groffo ; & perla parte di fopra è alquanto piano ; per quella un.. necefs.al moni. èV ferir. no quelladifottotondo,comevnalargapalla;&nelmezzo,d'altoabaffo,havnapicciola ' i C D ' 1 imPrc^i°ne5 cne r"a quella k cofticciuola, che habbiam detto hauere loffio della collot- k fi ix.Q_ tola per la parte di dentro,alla qual la dura madre s'attacca affai gagliardamente ; et per la ì fig.x.K I parte di nanzi,che rifponde] alla parte delle ceruella,che diremo effer fimile alle natiche, è alquanto acuto.Tuttoi refto del voto della tefta occupano le ceruella, al quale rifpon- dono in figura,cofi di fotto,& di fopra,come da lati, & di nanzi ; anchor che quel di die- tro,che fi congiunge al celabro,piurifpondaà lui in figura,che al craneo. Et per ciò per La figura delle la parte di fopra,ev da lati,& di nanzi fon tonde; per quella di fotto alquanto piane, cV di- ceruelU. fuguali,fecondo che è il fondaméto del craneo,per ragion de feni, che fi fanno nelle due m hb.i.t. v. maggi or m ali dell'offo cuneale, & que, che fi fanno nell'offo della fronte. In conclufione h.i.H rapprefenta f colpitala figura dell'offa del capo,pcr laparte piu baffa,delle ceruella. Que- fte ceruella'(come habbiam detto) fi diuidono mediante vna tela, che fi mette fra la par- te manca,&: la dcflra,cominciando dal proceffo dell'ottauo offo del capo, & camminan- do per mezzo del capo infimo all'offo della collottola. Ma cofi l'ima parte, come l'altra, ha per ia parte di fuori certe molto cupe imprefsioni,le quali faccédo alcuni intorti giri, u fig.ii. fon cagione,che le ceruella rapprefentino la figura11 de gli inteftini. Quefte inprefsioni a che fimino credo che furon fatte ad effetto, che meglio fi poteffero nutrire le ceruella; per quefta l'ìmprefiioni del medefima ragione penfo effer fiata fatta quella lunga imprefsione,che le diuide pel mez- le Cemelia- zo,fenza la quale non potrebbe vna fi gran maffa effer nutrita. Et per ciò nel celàbro,che è affai minore,le imprefsioni fon meno profonde,& fanno manco giri; anzi cofi la parte deftra,come la finifira, hanno quelle imprefsioni diritte fecondo il largo del celabro ; le quali camminando all'ingiù finifeono come in vn punto appreffo la nuca,quelle dellapar te deftra nel lato deftro,quelle della finifira nel finiftro. La fuftanza delle ceruella,& ce- iafufkn%a del labro è morbida,& tenera ; il che in qual fi voglia animale .'fi può cofi confederare, come k Ceruella. neirhuomo.Qucfta fuflanza,fe ben alcuni dicono effer la midolla dell'offo del capo,non dimeno è differente dalla midolla dell'altre offa; perche non fi diftrugge al fuoco, ne fi confuma,anchor che l'huomo patifea gran famc,come fanno l'altre midolle. Quelle cer u coior deiit cer uella non fon tutte d'un colore, perche la parte loro, che è appreffo l'imprefsioni dette, uella. cofi la parte lor piu baffa, come la piu alta, & affai piu per la parte di fuori, che è coperta, (come diremo)dalla pia madre, fono alquanto più ofeure, & quali di color di cenere ; in modo, che e par che quefto colore facci anche nelle ceruella certe forti di giri, fimili a quei, che l'imprefsioni ficcano. Il refto delle ceruella è biachifsimo; ne fi vede paffar per Le yene delle loro vena alcuna manifefta,fe ben ordinariamente,non meno ne gli huomini fani,che ne c»*e^*- farnetichi,fi veggono alcune punte di fangue ; il che effer non potrebbe, fé per loro non fi diftribuifse vena alcuna. Del Corpo chiamato Callofo, de del Tramezzo de ventricoli. Cap. 3. Gì a habbiamo detto, come le Ceruella fi diuideano in parte deftra, & parte fini- fira ; & che fi congiungeano col mezzo d'un corpo duro, & bianco, come callo. a Quefto Corpo è fituato nel mezzo delle ceruella (fé ben la parte fua vltima è al- ilfito del corpo quanto più vicina alla parte di dietro delle ceruella, che quella di nanzi à quella di nanzi); Callofo. & è quel corpo bianco,& ftretto, che fi vede feparando vn poco collemani la parte de- lira dalla finiftra;il quale è vn poco piu rileuato nel mezzo, che di dietro o di nanzi, quafi u faccia di fi come fa la coronella piu,che la fronte,o la collottola. QueftcTcorpo non nafce della par pra del corpo te di fuori delle ceruella, nella qual fono l'imprefsioni dette, ma della parte di dentro, Callofo. che è più dura,& bianca; & perciò è egli anche duro, & bianco. Appreffo la parte dvfo- Due riuoli di q- b lame.MM pra di quefto corpo dai fuoi lati(fecondo il lungo)fono due briuoli,che fi fanno nella fu fiaparte. ftanza delle ceruella; li quali (come anche fa il corpo callofo) fi veggono tanto più chia- ramente,quanto più forte tiriamo le ceruella in su in obliquo verfo e lati.Et l'offitio lo- ro è guidar le flemme, che cadono dal capo, per fopra il corpo callofo verfo il palato, de e fìg.v.RRR. nafo. Lac faccia di fotto,o di dentro di quefio corpo è alquato inarcata in sii ;& ha due Lafacciadt fot d la med.YY à canaletti, come vn quarto di cerchio, li quali camminando fecondo il lungo di quefto '•• Corpo,fanno nel mezzo vna riga rileuata,larga di dietro, & che fi va a poco a poco riftri- gnendo Lib. quinto delleMembra gnendoinnanzi,infino che le due quarte paiono, che fi vadano a cógiungere in vn pùto. 1/ tramezzo de Quella riga feende affotigliandofi apoco a poco, & di poi torna ad ingrolfarfi, & infc- » due stimoli. rir{] nel e corp0, che diremo effer fimile ad vna volta, faccendo vn ! tramezzo nel mezzo c hr.S.T.V d'una concauitàjche diremo farfi fotto di quefto corpo callofo; & il corpo callofo,infie- f la n»ed.X X me co la volta fanno la figura d'una Teftuggine. Quefto tramezzo,fc ben è della medefi ma fuftanza delle ceruella,nondimeno per la parte di mezzo,d'alto a baffo, è tato fiottile, Voffith del cor- che affai facilmente traluce, & pare vn'hoftia bagnata. L'offitio di quefto corpo (come po callofo, et del habbiam detto)è congiungere la parte deftra delle ceruella con la finifira; & l'offitio del iramcZJo. tramezzo è fpartir la concauità detta in due,& infieme foftenere il corpo callofo, che no s'abbafsi o cada fopra i ventricoli ; il che non potrebbe intrauuenirc, fenza vna repen- tina morte. De Ventricoli della teda. Cap. 4. llmmero dere ~\ jt^lte & affai diuerfe opinioni fono fiate tra i Theologi,& Philofophi de Ven tncolidcllaie- l\/\ tricoli della tefta,&tUtte tanto fuori di ragione, che in effe danno benadintcn- Q*. -L ▼ -Ldere,quanto piu habbiano voluto romperli i capi in difpute, & fuegliarfi in ima- ginationi,che pigliar vn'horao due di fatica in guardare le ceruella di qual fi voglia ani- mal bruto almeno,fe quelle d'huomo non poteuano,o non voleuano. Hor pofti da ban- da tutti ifogni,che molti hanno detto di quefto, Dico che nelle ceruella fono folo tre ventricoli,cio è vn deftro,vn'altro finiftro,che fi fanno di quella concauità, che habbiam detto effer fiotto el còrpo callofo, diuìfa mediante vn tramezzo ; & vn'altro, che ita nel \lpfmotty fé- mezzo di quelli due vn poco più in giù. Il Meftro( a cui rifponde m figura, in fito, & in a figu.iiii.r. condt. tutto \\ r"eft0 ilt- finiftro) £ nerja parte delira delle ceruella fecondo il lungo loro, fepara- ^M NN,fi* to dalla fronte & dalla collottola,tanto, quanto iflato di fuori di quefto ventricolo è fé- ^ iame.LL parato dalle tempie.Ma dal lato di détro tra l'vn ventricolo,& l'altro, per tutto lofpatio, che dura il corpo callofo,non fon più feparati l'vno dall'altro, di quanto è lac groffezza e fig.iiii.III del tramezzo detto. E come arriuano a quella parte delle ceruella, che fi diuide del tutto . (come quella,che fi appoggia fopra il celabro,& quella,che empie l'offo della fróte ) fi fe- para d molto piu dal manco; perche oltre le tele delle ceruella, che le diuidono, gli fepa- d la me i , i e l Ventricolo. 1 fi.xvi.xviii. rcmo e»er vna glandolarne nceuela flemma del capo.,:1 L altro (che ra vna buon:i parte A di quefto ventncolo)fcende per dentro in tefticoli,& le natiche delle ceruella, & per fo- ni fig. vii.K. pra i} principio della nuca,infinq al finire in ° vna molto picciola concauità (che diremo h b'C i ^ar*'1 tra ^a midolla,& ^1 eelabro) la quale alcuni chiamano il quarto ventricolo ; & pafTàn- n fì.vii.MN. do piu in nanzi per fopra la parte di dietro della nuca,cammina perlei infino chevuole fig. viii.N O vfeire del cra;ieo,faccendo la figura d'un cana'le,o d'una penna da fcriuere. Perche il l'ine R^h.x.lib fai canale del terzo ventricolo,che e tra le natiche, & par propiamente l'occhio del fon- lib vii. t. i. damentOjta il voto della penna ; & il fuo taglio, & punte fi veggono nella piu baffa parte fi.i.D del canafe,che paffando dalla cócauità,che fi fa appreffo la nuca, comincia a paffar per lei; &r i lati fon del tutto fimili a gli pizzi o punte della penna, che fono dal taglio, con che fi fcriue.Quefto condotto non è del tutto tondo, anzi è triangolare, perche mantiene la medefima figura di valle nella ptirte di fotto, oue incominciò ; & nella parte piu alta(che fi L e appreffo la ^glandola,© animella, fopra la qual diremo diuiderfi le vene, & arterie, che fi.x D vanno à quefto terzo ventricolo)è vn'altra riga, che fi congiunge a i due lati del códotto q fi.viii.K detto,faccendo ella con loro altri due lati. ** Suole anche delle volte nafcere vn'altro ri- uolo del più baffo canto di quefto condotto, fubito come comincia a camminare intra i tefticoli, il qual penetrando per. le fuftanze delle ceruella va a finire nel colatoio della fi ix T. fi.x. flemma. Senza quefti tre ventricoli ve ne è ancher vn'altro,che è quella picciola conca- Uquarto yentri LMNO uità,che fi fa tra la nuca, & il celabro (alla qual habbiam detto rifpondere il terzo) chia- cuLo' mata da tutti il quarto ventricolo; benché non fo,con quanta ragionc,poi che non è ab- bracciata da opui parte dalle ceruclla,come effer dourebbe, a effer ventricolo. Ma poco importa chiamarlo ventLÌcolo,o no,bafti fapere che! ci è, & che ninna altra cofa contie- ne in fé che acqu?. Ma il primo,&fecondo(pltrerhumoracquofo)hanno anche dentro che cofa è nel vna rete fatta eli"molte,& fottilifsime arterie,chiamataper ciò intrecciamento ; della qua primo, &-fecon s lib.vi.t. iii. Je a fuo Tuo^o faremo più lunga mentione;& il terzo riceue quellas vena, di che fi fa l'in- ° ^entruo0' ^"•Q^.. trecciamento.: Oltre di ciò quefti tre ventricoli fono di dentro coperti d'una molto fot ' 00. fie.'vt ùl tela(come molto ben notò Galeno,anchor che il Vefalio dica il contrario)la qual pen MN fo di certo effer parte della pia madre. Il quarto ventricolo non ha tela,che lo cuopra, & ... qual clijoro tacciano più yna oper tion,ch'un'altra, pàrmifeiocchezza^enfare di poterlo determinare. afi.iiii.L.M. Del Corpo delle Ceruella fimile ad vna Volta. Cap. ^. fi.v.ST.fig. vi.B C Otto el tramezzo de' due primi ventricoli nel mezzo delle ceruella è polio vn u ^ ^ b fig 'l's r ^k Corpo fottile,& inarcato,come voka,della medefima fuftanza, grandezza, & offt- corpo. ^Ótinua co ^tio del corpo ° calloib. Quefto corpo nafce della parte di dietro de i due primi ven- ia T. & nel- tricoli,iui,doue voltano in nàzi; & la parte fua,che nafce del ventricolo deftro,fi va a con la.vi.B A,có giungere con quella, che nafce del ventricolo manco, faccendofi d'amendue vnc corpo /fi vV lar8°' cnc mbito,chc è nato,fi fepara dalla fuftanza de i ventricoli,& cofi cammina verfo e fi.vi.appref "anzi faccendofi fempre piu ftretto, infino al finire in vna d punta, appreffo la parte di fo la P nanzi dele terzo ventricolo; nella qual parte fi congiunge con quefta punta alla fuftanza l fig.v. dalla delle ceruella/accendofuolo ai due ventricoli,& tetto al terzo. La figura di quefto cor Ufigura. /lamed dal P° * come £*im trlangolo>iCLU iati non f°no vSuali> Percne ^ 'pr«no > & minore, piglia la Traila V. dalla parte di dietro del ventricolo deftro,infmo alla medefima parte del manco; il fecon & dalla S, al do,& terzo fanno i lati,l'uno del ventricolo deftro,l'altro del fimftro.Et appreffo loro di la v remo paffare quello h intrecciaméto d'arterie,che habbiamo detto vederfi ne due primi h la me.0,o. ventrico]i.Tutti e canti di quefti tre lati fi congiungono alla fuftanza delle ceruella folo fi.vi.Tl, N per la parte di fotto(pcrche da lati in niuna guifa fi cógiungono); & per la parte di fopra f fi congiunge Lib. quinto delle Membra ilfito Ji quefia ^ P P r e S S Glandola. fi congiunge o loro folo vn cantone acuto, cheriiponde verfo nanzi. Per laparte di fot- to quefto corpo ha fola vna faccia rileuata in arco, chefta fopra il terzo ventricolo, dalla quale il corpo prefe nome di volta.Per la parte di fuori(che è gobba) ha nel mezzo fecon do il lungo,vna riga nleuata,alla quale habbiam detto appoggiarli il tramezzo , che diui- Voffaio. de i due primi ventricoli. Quefto corpo è coperto d'una molto fottil tela, ne più ne mc- no,chc queliojche è fimile al callo ; & fu fatto per coprire il terzo ventricolo, & infieme foftener le ceruella,che non cafchafsino fopra dilui. Della Glandola delle Ceruella firriiIe alla pina. Cap. 6. Appresso la parte di dietro di quello3 corpo (come volta)ftà vna h Glandola a fig.v.STV. od Animella,molto fimile ad vna pina,chiamata da gli Antiqui Conarion.La qual , §"VI'. VA^ nafce della fuftanza della parte piu baffa delle ceruella, iui, doue fi vede il '- buco, Vl jj.M.fig.x. che va dal terzo ventricolo al quarto; & ha la punta rileuata in sii; & è appoggiata alla par D te piu alta di nanzi de'a teflicoli delle ceruella; & molte volte nel cauar le ceruella fi fuo- e fig. vii. K ,„ . lereftarattaccatacóvnavcn;!.,chcperqueftapartediremopaffare,allaqualequeftaglan- , £ ^N dola ferue per foftcgno,nel diuiderfi in varii rami. '* fj.x.v G De Tefl:icoli,& Natiche delle Ceruella. Cap. 7. ilfito diqueTlo x-vl vede anche nelle ceruella (tra la parte di nanzi del a celabro, & quellab di die- a fi.vii.x,x Corpo. W tro delle ceruella ; & il principio della midolla fpinale, & la parte di fopra delle cer- b la me,B c h-s uella,che ftà fopra il celabro) vn'altro0 Corposa cui parte piu baffa è fimile a due na- c ," u ^ tiche congiunte infieme; & la piu alta a due teilicoli;dal che fu chiamata quella Glution, ^x La filma. cjie vuoj fa. picciola natica ; quefta Didymion, che vuol dir picciol tefiicolo. Quefto corpo per la parte di nanzi,& più baffa, fi congiunge alle ceruella ; anzi mediante quello fi congiunge la parte finifira alla deftra; ma da lati,di fopra,& di dietro non fi congiunge a parte alcuna,anzi è coperto dalla pia madre, come diremo effejr anche tutte le ceruella; & per ciò è della medefima fuftanza, & colore, che fono l'altre parti di fuori delle cer- uella.Lt fuo offitio e guardare,che le ceruella non cadano fopra il canale,che va dal terzo ventricolo,!: quarto,& l'acciechino. De Procefsi del Celabro fimili a i Tarli. Cap. 8. Ilfito, et figura _. ^_,A il Celabro nella parte di nanzi,& piu baffa, vn proceffo,checamina verfo dietro di quefii jcefii. il faccendo certi giri,come tarlo o verme di legno; dal quale efeono due punte,3 l'u- a fi.xi.CDH J—a. na rifptonde alla parte di nanzi del quarto ventricolo,l'altrab a quella di dietro, ri- b la me. ed l tenendo amendue vn'ifteffa figura ; per la qual cofa furono chiamate da Greci Scolicoi- Voffitio. des,che vuol dir di figura di vermine. L'offitio di quefte paté, fi come per me è incerto, cofi è certifsimo da fapere, che niuna di loro ferue per turare ilc buco deld condotto, e fig.x.e che va dal terzo ventricolo al quarto. Perche ne quelle hanno mouimento volontario da d fi.viii.K poterlo fare,ne meno è neceffario che ftia chiufo il condotto, fé per quello hanno da paf fare gì: fpiriti del fentire alla Nuca,comc tutti credono. Dell'Imbuto, c\ Glandola, per i quali fi purgala fiemma del Capo. Cap. 9. ! ii- * fi.vii.viii.I GIa habbiamo detto, come nelle ceruella erano due canali, per gli quali fi purgaua b hb.i.ta.v. laflemma.il -1 primo di loro,(che è quel, che più comunalmente fi vede) comincia ^-' M dal terzo ventricolo, & finifce fopra il -l feggio dell'offo cuneale.L L'altro fi vede c fiSi'rV" i"at affai di rado, & è affai piu ftretto ; & nafce deld condotto, che va dal terzo ventricolo al dTvii.viii.K quarto,!ui,doue pafia fotto Je natiche delle ccruella;& va a poco a poco feendendo verfo fi.x.B,C LafcuradeT- nanzi,Ìnfino all'arriuare al fine del primo,doue d'amendue fi fa vn buco. Da lati di que- e fig-xiiii-D Omlmto. fto e buco narce dcIIa pia madre fchc cuopre ja partc pju i^fo del celabro) vna 'punta, o f fifi'*'**£ g^ • procelfo,fimile in fuftanza al refto di lei,eccctto che le vene, che fifpargono per quella, XvLb fon • necef&al moiri.etfent. 112 fon più fottili, & fpeffe. Il principio di quefto proceffo fa la naturai figura d'una bocca d'imbuto ; perche di mano in mano fi va riftrignendo,come fa l'imbuto, mfìno al finire in vn^cannone ftretto,il qual paffando per vn buco della dura madre,finifce fopra la glan dola,che fta fopra il feggio dell'offo cuneale, & per la parte di fotto è tonda,per quella di La figura della fopra fa nel mezzo vn foffo,nel qual riceue la flemma. Per quefto imbuto», (come per Glandola. Kwi'àX VK V" colatoio^1 cola tu"ala flemma del capo. Et la § Glandola, che la riceue (come hab- biam detto)è di fotto tonda, & di fopra incauata alquanto, da lati tonda, & che tira al quadro.Et è d'una fuftanza alquanto più dura, che quella dell'altre glandole, & da ogni parte inuolta in vna fottil tela,che nafce della tela,di che habbiam detto farfi l'imbuto, o di quella,che cuopre in quefta parte loffio/accendo che la dura madre non tocchi il cra- neo,& infieme tiene legata quefta glandola. Alla quale fono appoggiati (come diremo) -1 f?§ *V CD ^UC ral™ ^ h arter*a "e^ f°nno>e quali ninna marauigliofa retefanno,come alcuni Ana Ef* ' tomifli hanno penfato. Da lati di quefta glandola feendono da ogni lato due banali; \ canali ,che pur k li.i.t.v.fig. vno verfo nanzi,che finifce k nel buco, per lo qual diremo vfeire ill fecondo paio de ner gan<>tafiemma. i.G ui della tefta; l'altro feende piu in dietro,& paffa per fopra quell'afpra, & difugual feffura, 1 figgili. commune all'offo cuneale,& à quel delle tempie,& a quel della collottola,che è appreffo il terzo buco dell'offo cuneale,per lo qual entra il piu groffo ramo dell'arteria del fonno. Tutti quefti condotti aiutano a purgare la flemma della tefta,cio è i due riuoli, che hab- biam detto farfi nella fuftanza delle ceruella fopra loffio cuneale, purgano l'humidità de ventricoli,& la portano a l'imbuto . Et quefto imbuto è largo di fopra,fi per rifpetto de' L'offitio di que- condotti,che finifeono in lui, come per riceuer i capi del ventricolo diritto, & manco, &°imbMo' che finifeono in quefta parte. Fu fatto anche quefto imbuto tanto capace per ragione, m fig.ni. LL che fé alcuna flemma o humidita f\ raccoglieffe fopra ilm corpo callofo, o ne n feni, che n la me.MM fl.anno fopra lui,facilmente poteffe cadere nell'imbuto, aiutato dalla pia madre ; perche ofeenda quefto humore dalla parte di dietro del corpo callofo,o da quella di nanzi,fem- pre va a cadere nella pia madre,che fafeia la parte piu baffa delle ceruella,& indi nel cola- toio.Il qual faccendofi(quanto piu va in giù)piu ftretto,raccoglie tutta la flemma;& get- tandola per vn buco picciolo,che fi fa nella dura madre, va a cadere nel mezzo della Gian dola detta.Dalla quale camminando per que'feni o riuoli, che habbiam detto incomin- 0 lib.i. t.v. ciare appreffo alc feggio dell'offo Cuneale,efce parte per li buchi,che rifpondono al pa- fi.i.M ]ato. parte per quegli,che rifpondono a gli occhi ; parte per gli altri del craneo,per doue z efeono i nerui,& entrano le vene,& arterie,fenza hauere altro particolar buco,per doue fipurghi. Ne ha condotto aIcuno,che la porti al nafo, attento che non fuole la flemma Latfemmana- purgarfi naturalmente per effo,fe non per foperchia materia,come fa nel infreddaméto. fralmente non Et con quefto habbiam finito tutto quel, che tocca all'hilloria delle ceruella, perche de JlJur&a f" na~ gli intrecciamenti de gli Antiqui,fimili,l'uno alla rete, l'altro alle fecondine, nel fefto li- bro ne faremo particolar mentione. De Senfi efteriori. Cap. io. CO m p o s to,& fabbricato tutto il noftro corpo, & pofio in lui tre principali mem bri,dai quali rifultano tutte le fiueoperationi,Reftarebbeci hora a trattare delle perfettioni,che ha.Perche oltre al nutrirli, viuere, & fentire, gli furono anche ne- ceffarij alcuni fenfi efteriori,medianti i quali potefsimo meglio venire in conofeenza di tutte le cofe create,& per confeguente del Creator loro.Hora pofe Iddio,cofi nell'huo- mo,come in qual fi voglia animai bruto,in prima il fenfo del Toccare, accópagnato col fenfo del Culto, medianti e quali diftingue il dannofb dal falutifero. Secondariamente pofe l'Vdire,infiruméto,per lo quale vdiamo cofi le dottrine,& fciéze, che ci fanno effer piu perfetti,come anche le differenze delle voci, & l'harmonia della mufica ; per la quale Veniamo in certa guifa in conofeeza della celefle melodia, & della cópofitione di noftra anima. Dopo à quefto ci diede Iddio il fenfo dell'Odorare. Et in vltimo la Vifta,fol prin La vifia è fenfo cipio del conofcimento di tutte le cofe ; fenza la quale tutto quel, che del mondo fi di- principal de gli fputa,& intende,gia mai non fi farebbe faputo.Perche fé non hauefiimo in prima veduto tfinmt' il Cielo,il Sole,la Luna,le Stelle,& il mouimento loro,laNotte,iI Giorno,dalle quai co- fe tutte nafce il dillo di conofeere le cagioni naturali, & il Motor loro, faremmo fenza dubbio Lib.quinto delle Membra dubbio alcuno prillati del maggior dono, di quanti in quefta vita ci poteano effer dati. Et perche del fenfo dell'udire trattai nel primo libro ; ce dcll'inflrum ento dell'odorare, guitare,& toccare tratterò infieme co nerui;qui folamente tratterò de gli occhi. D: De gli Occhi. Cap. n. Issi nel primo libro,come tra l'offo della fronte, & il primo, & quarto della ma- |fcella4iiperiore,fifaceada ogni lato vna concauità tonda, che finifce, entrando in dentro, come in vna punta di triangolo (che comunalmente chiamiamo la Conca deh"Occhio)dentro della quale fta l'occhio; & nel fecódo libro trattamo de mufculi,ché'I L* figura del- moueano. Hórà fera bene trattar di fila particolar compofitione; E adunque da fapere, che M'Occhio' dell'huomo è perfettamente tondo,& fatto di tre humori, quafi di natura a ta.iii^ fìg.f. d'acqua; per la qualcofa egli tutto è dell'ifteffa natura.il primol> di quefti humori è fimi- XIX- Iip-h. t. le al vetro liquefatto,perche è tranfparente, & tanto liquido , che cauato dell'occhio fu- X^'M '**}**'' Vhumor Vitreo bito perdefuanatural figura. Quefto humore chiamarono i Greci Hyaloides ;i Latini b t.iii.fi.i.C. Vitreo; il qual occupa più delle fei parti del voto dell'occhio. Et perla parte di dietro è fig.ii'i.v.vi.j tondo; da quella di nanzi piano; &nel mezzo fa vn foffo picciolo,nel qual s'incaffa vn'al- VI1,,a troc humore affai più duro,& trànfparente,come criftallo, chiamato per ciò humor Cri e fi.i.A. fi.ii. ftalIino,la cui figura è quafi del tutto fimile ad vna lenticchia; p la qual cofaalcuni il chia- "'-^T.fi- Laprima tum- morono Phacoides. Quefto humore per la parte di fuori è molto lifcio, & lubrico ;& è ^ " §*V11, ca e ceno. COperto d»una molto fottìi tela^fimile a quella delli arabili o ragnareli^cHiamata^pcìo Ara nea;per laparte di dietro nò è coperto di tela, perche è incaftrato(come habbiam detto) nell'hurhor vitreo. Il qual per la parte di dietro, & per quella di nanzi è inuolto in vna fot La feconda. tilifsima d tela,la quale al mio giuditio è parte dellae tela chiamata Aranea.Oltre a quefta à fig.xi.xii. tela ha di piu quefto humore vn'altra tela, che cuopre folamente la parte fua di dietro, la e h.\.lb.{i.xA qual nafce della fuftanza delf neruo della vifta, che habbiam detto inferirli appunto nel f fig.i.D. fig. mezzo della parte di dietro dell'occhio,fcontro alla Pupilla. Hora arriuaro a quefta par- xin.k. fi.xv. te quefto neruo, fafsi fubito la fuftanza fua alquanto piu tenera, & allargali tanto, che fa n.fi.xvii.* vna tela,che cuopre tutta la parte di dietro dell'humor vitreo, & p effa. fi veggono fparti S alcuni ramufcelli di vene, & arterie, come diremo. Quefta tela molti non l'hanno con- & 8'xvuu tata nel numero dell'altre,per non effer dura, come foglion effer l'altre tele, anzi tenera, come mòcci,& ftando piegata e molto fimile alla fuftanza delle ceruella liquefatte in ac- qua; ftando diftefa,pare vna reticella; & per ciò fu chiamata Amphiblefloides, o ver Re- Later^a. tma> h Laterza tunica dell'occhio (che e fopra la feconda, fenza effer legata a lei in parte h fi.i.G.fig. alcuna)nafce della ' pia madre,che fafeia ilk neruo della vifta ; & rinuolge tutto l'occhio, . Xr'UXVr cofi per di nanzi,come per di dietro, faccendo vaa figura tonda; eccetto che nella parte ! 0 fi'xvii'Y' di nanzi,come arriua al negro dell'occhio,l s'incaua alquanto in dentro, & nel mezzo di k fig.i. D. fi. quefta parte incauata fi vede vn picciol buco, che fa la pupilla dell'occhio. Quefta tela è xv.n.fi.xvii. molto fimile alla pelle dell'uua toltone via la fua punta, &'incauandola vn poco in den- *fi . p - tro; & p ciò fu chiamata da Greci Rhagoides,o Rhaga,da Latini Vuea ; la chiamano an- x;,ji.'m. fif", chora alcuni Choroides,perche nafce della pia madre, o perche per lei fon femminate le xx.y vene,che nutrifeono l'occhio, come per la pia madre quelle, che nutrifeono le ceruella. La quarta. Sopra quefta tunica ne fta m vn'altra, che cuopre tutto l'occhio ; & nafce della dura ma- m fi.i.M.fig. dre,che inuolge il neruo della vifta ; la qual fubito, che arriua alla parte di dietro dell'oc- xvi.fi.xvii.>- chio,s'allarga,& faccendofi piu dura,& groffa, cuopre l'occhio tutt'intorno, cofi per la parte di nanzi,come per quella di dietro. Non dimeno la n parte fua di dietro, che piglia n xv"j dal neruo della vifta in fino al nero dell'occhio,è affai più dura,& bianca, & non trafpare, "hio*nero. come ne anche la dura madre; per la qual cofa fu chiamata Sclirotes, che vuol dir dura. La Cornea èia ]1° refto fuo(che è, quanto piglia il negro dell'occhio)? fimile ad vn corno di lanterna, o t. iii.fi.i.N medefima co la percneè compolio di due fraglie lifeie, & tranfparenti, & dure come corno, principal- fi-vi. xvii.x. mente ne vecchiaie quali viene ad effer tanto dura, che non gli lafcia vedete, & e di me- y-k'*ÌJt-0»* ftieri raderfela. Quefta parte di qfta tela chiamarono gli Antiqui Ceratoides, o cornea, per la fimiglianza,che ha col corno. Et la diuerfità delle parti di quefta tunica, cofi in-fu- ftanza,come nel nome ha fatto penfiir ad alcuni che fuffe piu d'una ; mala continuatione fua manifeftamente dimoftra non effer piu duna, la quale per la parte didentro infino all'arriuare necefs.al moui.cV fent. 115 p la med.fig. alTarrruare al negro dell'occhio, abbraccia la P vuea, fenza effer colà alcuna tra l'una, & *!' "'"a. ^'^traianz^ Hanno attaccate col mezzo di certi ramufcelli di 1 vene, & arterie,che fi com Vxv.pp ' municano da quefta dura all'uuea,nepiunemeno, chequedella dura madre alla pia, & principalmente intorno al negro dell'occhio, doue fono fortifsimamente attaccate ; ma r la me' forte l'occhio nel craneo. Vltimamente vi è la "fella, chiamata Adherente,o bianca, la Labiauca,oAd % fig.i.fi.xix. qual cuopre anchora per di fuori la parte di nanzi dell'occhio, infino al nero ; & è tanto t,erente' Q^. al terxo attaccata colla quinta, che con gran difficultà fi fepara; quefta tela è molto fiottile, & è cerchio. continuata con la tela di dentro delle palpebre. Hora raccogliendo quel, che habbiam c*Pttt^,° *'«• detto,nell'occhio fono tre humori; in prima ( cominciando dalla parte di nanzi) vi è l'hu j»o«/«». ' y fì.i.o.fi.vii. more f acquofo,di poi il7 criftallino,vltimamentea il vitreo; Et fei tele, la prima(comin y-kv1"-^ ciandó di dentro)èl*Aranea,o Arachnoides ; la feconda è la Retina,o Amphibleftroides; 1 ii R fi iiii *a terza ^a Vuea,o Rhagoides,o Rhaga,o Choroides;la quarta è la dura,chiamata Scliro- S.fig.vi.u tlcal la quinta è quella, che fi fa de fini de mufculi, la quale non ha nome,per non effer fta a fi.vìi.x.fi.i. ta conosciuta da gli Antiqui; la fefta è la bianca. Solo ci reflarebbe a dire di quella tela,a C.fig.un.v. per djr meglio,cerchio,che fi vede tra l'humor criftallino, & il vitreo,per la parte di fuo- vi. .vm.a r^iquaiemoij-jhan contato per vna tela diftinta ; ma io penfo di certo effer parte del- l'Aranea;& le punte nere,che fi veggono in quello, penfo effer parte dell'uuea, che le la- fcia nel diftaccarfi.O fia tela da per le,o nò,bafti fapere,che è vna fottilifsima tela, che fta tra l'humor cnftallino,& il vitreo. Et con quefto darò fine a queflo libro ; perche trattar dell'offitio delle parti dell'occhio mi par tanto difficultofo (oltre all'effer in parte fuori del mio intento)che più toflo voglio lafciarlo penfare ad ognuno da per fe,che mettermi a dir cofa,in che fi poco honore poffo guadagnare. V Dichiaratione Dichiar. delle Fig. del Lib. V. >A tt naxe del le yene deUa dura. il principio deUa yena, che yaper la dura ma- dre; la quale fi yedepiu chiaramete neUa pri mafigura,notata con la D. Gli organi deW odorato, riuoltiyerfo dietro in- fieme coUe cerueUa. Doue fi congiungono i nerui deUa yifta. 1 nerui deUa yifta,chiamati Optici, accompa ■ gnau da yna yenetta,che in quefta parte na- fce daUapia madre. Vn ramo deW arteria del fonno, che pertugia la dura madre,dal lato deUa glandola, che rice- ue la flemma deUa tefia. Vn ramufceUo di quefto ramo, che ya al yen- tricolo manco deUe cerueUa. Vn altro ramufceUo del mede fimo], che manda aUapia madre alcuni ramufceUi. Vna parte del condotto, che riceue la flemma deUa tefia. Figura XIIII. I N quella Figura e reflata fola vna parte delle Ceruella; perche fi poffa vedere il na fcimento de nerui. Vna parte deUe cerueUa infieme col principio della nuca. Li nerui della uifia,il principiò de quali infieme col luogo,doue fi congiungono,è tolto yiajper- che fi poffa yedere il condotto. il condottole riceue la flemma della tefia. Qui rifponde il riuolo,che yiene dal terzo yen- tricolo delle ceruella {per lo qual fi purga la flemma) che è notato con la I nella fettima, & ottaua figura. E II ramo finiftro dell'arteria del fonno, ilqual rompe la dura madre allato la glandola, che riceue la flemma. E llramo diritto. G ilfecondo paio de nerui delle ceruella. H La radice piu fiottile del terzo paio. La piu groffa. il quarto paio di nerui,che fla appreffo alla più groffa radice del terzo paio. La minor radice del quinto paio. Iprincipij delJeflopaio. I principij delfettimopaio.il re flante di quefla figura I K L M N Dichiar.delle Fig.de! Lib. V. 117 figura fi conofee fenza lettere da per fé ,per queUojche neU'altre habbiam detto. Figura XV. QVefta Figura moftra il feggio dell'offo jCuneale da p fe,& coperto dalla du- ra madre, perche fopra lei fi vegga l'imbu- to,& canale,per doue fi purga la flemma. A^r BB CC DD E arterie,che l'accompagnano; le due 11 le ve ne,&arterie,che vanno per la tela dura; le due u u la tela vuea, che fi vede p lo taglio, che demmo nell'vuea ; la x nota la parte della tela dura,che è lifeia come corno; la y il buco della pupilla. XVIjI. La Figura Decima fettima moftra la teladu ra per la parte di fuori, infieme co vna gran parte del neruo della vifta,il qual nota la A ; & la 0 la pia madre,che la fafcia;la y la dura; la ^ le vene,& arterie, che accompagnano il neruo della villa; la x & la y notano il me- defimo, che nella paffata. XVIII. La Figura Decima ottaua moftra pvnlato l'occhio sé za palpebre, cauato del craneo, con li fuoi mufculi. Nella quale la e nota la fuftanza del neruo della vifta;le due ££i due mufculi; le * * *,il graffo,che abbraccia tutto il neruo della vifta d'intorno; le due w w la tela bianca dell'occhio; la 9 il negro dell'occhio, doue finifce la tela bianca, & s'attacca fortemente alla cornea; la k la pu- pilla . XIX. (LaFigura Decima nonamoftrala parte di nanzi dell'occhio, toltone viale palpebre. Nella quale la \ dinota la glandola del lagri male; le due « & la 9 notano il medefimo, che nella paffata. Quefte fon tutte le parti dell'occhio cominciando di dentro ;& sai cimo voleffe cominciar di fuori, cominci a contare dalla decima nona, & vada infino alla prima. XX. In quefta Ventefima Figura fi moftrano i Ferramenti ncceffari a far la Anatomia,po- fti fopra vna tauola,come quelle,che vfano gli Anatomifti, quando vogliono aprirai, cun'animal viuo ; & la tauoia è polla fopra vna panca. La panca. La tauoia. Diuerfi buchi,che fi fanno neUa tauoia,ne qua- li fi pongono alcune cordeJecondo che fono di meftieri per legar le gambe & le braccia del l^/Cmmal,che yogliono lAnatomizare. Quefli ^Arpioni feruono per legar mani,&< piedi. ,A quefto KArpionefi lega la maficeUafiuperio- FF G H 1 K L M N R T V r rejaficiandofiiolta l'inferiore, perche non pof- fa dimenare il capo,& perche poffa rifiatare, abbaiare,grugnire, oftridere. Diuerfe forti di rafoi, fiopra i quali è una fipu gna,molto neceffaria,per nettare il fangue. ColteUt, come da fcrmanie. Vn colteUo ordinario. Vn'altro molto maggiore. Due colteUi di buffo,che feruono a feparar Cuna tela dall'altra ; benché a queflo molto meglio ferue il dito. Alcuni rampini, per tenere, quando tagliano alcuna cofa. Alcune tente,infieme con yna xArgalia, 0 Si- ringajper cauar l'orina. Alcuni aghi col fuo filo ,ftorti, per cucirla peUe fiopra la carne,dopo [hauere apparecchia to quel,chefi ha da moflrare aglifludenti. .Alcun altri aghi piccioli per cucir ferite. Vna figa, perfegare il craneo. Vn paio di forbice, Vna mazza per aiutare a tagliare alcuna cofà alcolteUone. Certe cannuccie per gonfiare i polmoni per la canna loro. Filo di rame per legar Coffa, quando fi fa lo Scheleto. Vna lefina perforar Coffa per legarle. Diuerfi ferri di le fine. Vn paio dà tenaglie per torcer il filo di rame, con che fi legano Coffa. Vn altro paio per tagliar tifilo da poi, che è torto. Figura XXI. jj Imoftra qfta Figura vna Scrofa, o por- ^^^ ca pregna,legata fopra la tauoia, fopra la quale fono i ferraméti, fecondo che ha da ftar legata per aprirla viua. Et nel medefimo modo fi può fare in qualunque altro anima- le; vero è, che la ferola è molto a propofito per gli nerui della voce, perche grugne,o (iride forte • Il fine del Quinto libro. LIBRO S E S 119 T O deil'Hiftoria della Compofitione del corpo humano, SCRITTA PER GIOVANNI VALVERDE MEDICO; NEL QVsALE SI T R^iTT\A delle Vene, & ^Arterie. Che cofa fia Vena. Cap. 1. Abbiamo armata,& coperta quefta noftra Fabbrica; &po- fto in lei tre appartamenti,il ventre,il petto,& la tefta(che fo- no le parti,in che ordinariamente fi diuide il corpo);& detto come in quelle tre ftanze habitano tre membri principali, ne quali(come in vna fornace) le cofe neceffarie al nutrimento, vita,& moto fi formano. Hora è da fapere, che di quefti tre principij nafcono tre forti di canali, per gli quali, come per acquedotti, communicano la fua virtù a tutte le parti del cor po.Dico nafcono,non perche io penfi che fi facciano prima il fegato,il cuore,& le ceruella,che le vene,& arterie,& nerui; fendo cofi,che tutte le mé- bra fpermatiche del noftro corpo fono nella creatione loro vgualmente formate del fe- me,fenza effer di bifogno,che l'vno nafica dall'altrojma perche fon fatti,come fé nafcelfe- ro di detti principij.Pure poco importa,o nafcano di loro,o s'inferifcano ; ballici fapere, che da efsi ne già nati,come da fonte,prendono vigore,& foftegno, & mouimento me- dianti quefti canali tutt e le membra; & che quelli,che nafcono dalle ceruella,chiamiamo nerui; quelli che nafcono dal cuore,arterie ; quelli, che nafcono dal fegato, vene. Delle quali incomincierò prima a trattare,per nafeer dal primo,& piu imperfetto principio.Et infieme tratterò dell'Arterie,perche s'accompagnano infieme ordinariamente con le ve- a t.i. ii. iii. «e. Adunque fon le * Vene vna parte fpermatica del noftro corpo, difsimile, & vota di dentro,per la quale (come per vn condotto ) va il fangue a nutrir tutte l'altre parti ; fatte d'unaparticolar tunica,o tela,fimile in figura, groffezza, & colore, all'altre tele, che fono nel corpo,anchor che affai differente nel refto. Perche la tunica delle vene è comporta b t.ii. fuii.E dih tre forti di fili ; gh vni diritti, che vanno fecondo il lungo della tunica ; gli altri obli- quane vanno in obliquo intorno intorno della tunica ; gli altri circolarlo intrauerfati. Magli obliqui,& intrauerfati amendue camminano intorno, & fi vengono ad incaual- care,faccendo certi quadrelli nel mezzo; come facilmente, chi fi voglia,potrà vedere,( fé gli fera graue di cercare d'vna vena)in qual fi voglia inteftino,o vefcica. Quefta differen- za di fili fa, che le vene fono parte difsimile. Perche l'altre tele comunalmente hanno vna fola forte di fili ; & per ciò fion chiamate corpi fimili. Quefti fili, che hanno le vene, fé ben fon fimili in figura,colore,& fuftanza,a i fili de mufculi, nondimeno fon molto diffe renti nell'operare; perche quelli fono accompagnati da carne,& feruono al mouimento, che depende dalla noftra volontà; quefti non hanno carne alcuna, & feruono a fare vn mouimento naturale,che in niun modo depcnde dalla noftra volontà, mediante il quale attraggono,ritengono,cacciano il fangue,o qual fi voglia altro humore, che fia in loro, feruédo ciafeuna forte di fili ad vn particolar mouimento,cio è i diritti ad attrahere il nu- trimento; gli obliqui a ritenerlo,& abbracciarlo in tal forma, che noi lafciano andar piu in sù,nepiuingiù> di quel, che pel nutrimento del corpo è di bifogno; gli intrauerfati lo X difeacciano. Quel, ehe fi è trattato nepaf- jati libri. Che cofa fui Ve na. La tunica delle Vene in che co- fa è differente dall'altre tele. I fili della tuni- ca deUe Vene, 1 che cofa fon dif- ferenti da fili de mufculi. Libro fello difcacciano. Di quefte tre forti di fili fi fa vna tela bianca & neruófà, che è la prima delle vene ;la qual facilmente s'allarga, o ftrigne, fecondo che più o meno è piena di fangue. Vn'altra tunica Q\tTC a quefta particolar tunica, ne hanno anch^ le vene vn'altra, commune a loro,& a molt'altre parti del noftro corpo,che le fafcia,quando non fono coperte con alcun mu fculo, o con alcun'altra parte dell'interiori (come non fono quelle , che comunalmente veggiamo fra pelle,& carne) ;& principalmente fé quefte tali vene paflàno appreffo ad al cun offo,o membro duro ; o fé paffano fenza attaccarfi a parte alcuna. Perche in tal cafo fubito nafce vna fottil tunica delle tele piu vicine,& rinuolgendo la vena,ferue a farla più forte,& legarla alle parti,per doue paffa ; come cel dimoftra, il vedere che, quando paf- fano per mezzo d'alcun corpo,che le guarda,non l'hanno ; fi perche effendo benguarda- te non ne han di bifogno,come perche all'ai piu difturberia, chel fangue non poteffe cofi Come ya il fan facilmente vfcir di loro(il che fa rifudando quello per quefte tuniche) ; & perche le mem giù dalle yene ^^ pm difficilmCntepotrebbero alterarlo dentro delle vene, fendo le tele tanto groffe. Et per quefta ragione niuna vena nella perfona ha piu fottili le tele, che quelle,che fono dentro del fegato ; fi perche conuertono if mangiare in fangue, come perche il nettano Voffitio delle quafi da tutte le fuperfluità. L'offitio principal delle vene è (come habbiam detto)por- Vene* tare il nutrimento alle membra; anchor che alcuni rami (come fon que della vena detta porta)che paffano per lo mefenterio, portino il mangiare dallo ftomaco al fegato ; & al- cun'altre portano(come fon quelle de rognoni)le fuperfluità alla vefcica. Che cofa fia Arteria,de che offitio,& fufianza habbia. Cap. 2. che cofa fa kr Rterie chiamiamo horaa quevafi tondi,fatti d'un corpo fottil come tela,bian a t.iiii. ter,a'r Z\ co,& voto di dentro,ne più ne meno,che le vene;per le quali paffan gli fpiriti,che ' neU'Mt'rie'"' -^-^danno la vita a tutto'l corpo,ricreando, & rinfrefeando il ealor d'effo,infieme col più fottil fangue del corpo,che lor ferue per foggetto,& guida.Se bene nel tempo d'Hip r. pocrate,di Platone,& d'Ariftotile, folamente chiamauano Arteria11 la canna del polmo- b lib.i. t.vii. IW&V*^—■ fle. & quelle,che noi altrihora chiamiamo arterie,nonle diftinguean dalle vene, eccetto fig-i-ii- che in quefte fi fenda il polfo,nell'altre nò,& qfte haueano piu caldo il fangue,che l'altre. • / * ^i^ Che differenT* jVla fenza quefte differenze,che facean efsi,ce ne è anche dell'altre.Perche l'arterie han- etrale\ene,et nQ due particolari tele, o tuniche, che le cuoprono; delle quali quella di fuori è fimile a quella delle vene,cofi in groffezza,come in fortezza; quella di dentro è quafi cinque vol- te piu groffa,& tanto dura, che alcuni l'han chiamata Cartilaginofa, & gli Arabi la chia- lafuJìanZa.O' marono Neruo compulfo. Quefte tuniche (ne più ne meno, che quelle delle vene) fon ' Ar~ compofte d'alcuni fili; quella di dentro ha folamente gli intrauerfati; quella di fuori gli diritti,& alcuni,che vanno alquanto in obliquo, non dimeno non ne ha de gli intrauer- fati. Il che non fu fatto fenza gran miftero ; perche hauendo l'arterie per offitio di con- tener gli fpiriti(come habbiam detto) & rinfrefear il calor naturale mandando gli fpiriti del cuore a tutte l'altre parti del corpo,fu di bifogno hauere piu fili intrauerfati, mediati e quali manda o fcaccia glifpiriti,che non obliqui,medianti i quali gli ritiene.c Quella di e t. iiii. fui. dentro ha vna pelle, fimile a quella, che ha lo ftomaco &gl'inteftini per la parte di den- A>B>B , tro,o alla tela de ragni; la qual ne rami più grofsi fi vede tanto manifeflamente, che alcu- ni l'hanno polla per terza tunica. Oltre a quefte tuniche ne hanno vn'altra in alcune par- ti,come quelle,che habbiam detto halier le vene. Sono le tele dell'arterie piu gagliarde, che quelle delle vene, per rifpetto del continuo mouimento, per el quale facilmente fi potrebbero rompere non effendo gagliarde;& più mafsiccie, perche gli fpiriti non fi ri- foluano-cofi facilmente. Delnumero delle Vene,&Arterie. Cap. j. SI come voler contare tutti gli rami delle vene,che fono nel corpo, gradi & piccioli, è cofa non meno impofsibile,che fuperflua ; cofi contare i principali, che hanno di- uerfi prmcipijjCx: proceffo,è tanto facile,quanto neceffario. Hora fono le vene ne gli huomini tre. Laa prima nafce del lato di dentro del fegato, & fi diftribuifee per la vefei a t.iii.fi.i. ca del fiele,perlo ftomaco,mUza,reticeUa,-mefentério,& inteftini, Quefta vena fi chiama la Porta, tuntcl. terie. Hi Delle uene, cV arterie. 120 la Porta,perche per lei, come per vna porta, entra il nutrimento dello ftomaco & de gli . taj; primi inteftini,al fegato.La b feconda nafcedella parte di fuori del fegato, & fi diftribui- fee per tutte l'altre parti del corpo(eccetto che per lo polmone ) con infiniti rami, & ra- mufcelli; & chiamafi la Vena Grande o caua,perche in lei, come in vna Caua,fi conferua e ta.iij.fi.iij- tutto il fangue.Lac terza nafce del ventricolo del lato diritto del cuore ,& fi fparge per tutto il polmone; & fi chiama la Vena Arteriale,perche ha la tela dura,come l'arterie. Ol- i t.iij- fiv.t. tre a quefte vene ne è vn'd altra, che va dal bellico infino al fegato, & iui s'inferifee nella v.fi.vi j.vn j; vena porta; & ferue a nutrire la creatura nel corpo della madre;la quale io hora no cóterò f. li.nj- .ij. pcr vena ^a per fe,perche non ferue a niente ne gli huomini,& perche pare ramo della ve- c 1. iiij-t. v. na porta. L'Arterie non fon più di due.Lae prima delle quali nafce del feno, che è nel la- v'mfioue det- to finiftro del cuore,& fi diftribuifee per tutte le parti del corpo, eccetto che per lo poi- Arter,t- f t.iij. fi-iiij- mone,& fi chiama l'Arteria Grande. La f feconda nafce del medefimo feno, & fi fparge per lo polmone, & fi chiama Arteria Venale,per ragion della tunica,che ha,fimile a quel- % ta'v" ^'Vf la delle vene. § Ci fono anche altri due rami d'Arterie,che vanno dall'ombilico per gli la- "n'iTii! K L tl ^e^a ve^cica ■> & s'inferifeono,ognuno dal fuo lato, nel tronco dell'arteria grande, ap- preffo l'ofio grande; le quali non più fi hanno da contare per arterie da per fe,che la vena, che va dal bellico al legato . Delle Glandole,che fono iui,doue le Vene, o l'Arterie fifpartonoinrami. Cap. 4. Anno le vene,& arterie in ogni parte,oue fi diuidono in rami, certe Glandole A che feruono intorno, fimili a i nodi, che fi veggono ne gli alberi ; le quali feruono parte afare, yupeGUndoU ■ che in quelle parti le vcne,& arterie fian piu gagliarde,& non fi poffano fendere o aprire nell'entrar per loro gli fpiriti,& il fangue; parte a far lor fuolo,quando paffano fo- pra alcuna parte dura. Ma è da notare, che non fono vgualmente in tutti e rami quefte 1» che parti fi- glandole; anzi,come dicemmo effer le tele in quelle parti delle vene & arterie,doue fono no pm Glandole fcoperte,o paffano fopra alcun'offo ; cofi anche quefte glandole fi vegono più, & piu *m,n9m groffe,quando le vene o l'arterie fanno rami,che pedono da alcune tele, o palfano fopra ..... e • ■ • qualche congiuntura,od offo acuto;come fi vede nella vena chiamata a Porta,la qual tut- VfLxjlh'1 ta fi diftribuifee allo flomaco,milza,& inteftini,fenza attaccarfi ad altra parte, che ad al- b t.v.fi.x.dal cune fottili tele.Et nel medefimo modo fi veggono b nelle vene, che vanno per lec tele, u alle due cjie abbracciano il voto del petto; & per la tunica, che abbraccia le ceruella, principal- cYiiii.fig.i. mente per quclla,che cuopre quella parte loro fimile a i tefticoli. Si veggono anche que- II 'fte glandole fotto la più alta parte dell'offo del petto,fotto l'orecchie appreffo il garga- rozzo,fotto le Ditella,nella fanguinella del braccio,nelle Anguinaie,nel chino del ginoc chio,& in molt'altreparti,come particolarmente noteremo a fuoi luoghi. Quefte Gian Lapuflan^adel dole fon fatte d'vna carne fpugnofa, più apparecchiata a rieeuer fuperfluità, & humori, u dandole. che niuna altra parte del noftro corpo ; benché non lafcia d'efferui alcuna differenza tra loro,in fuftanza,colore,figura,nome,& durezza.Perche alcune fon piu tenere,& roffe,& d li.iii.fi.xi.l molto differenti dalla figura della Ghiada; come è d quella,che è al principio de i più fot- e lamed.fi?. tili inteftini, poco piu in giù del fondo dello ftomaco ; &e quella,che è nella piu alta par iii.iiii. H ti te della più baffa tela della reticella/otto lo flomaco,la qual per effer tanto roffa,& fimile alla carne,& morbida vgualmente da ogni parte,fu chiamata da Greci Pancreas,che vuol dir tutta di carne. E anche molto fimile a quefta,quella,che è fotto l'offo del petto,nella 'mm"' 6'X" c5na ^eUa gola-Altre & ne veggono in alcune parti del noftro corpo fimili ad vna Ghian g li.v. fi. vii. da,le quahhanno diuerfi nomi fecondo il luogo,doue fono; come fon f quelle, che fono L.fi.viii.M'. nel mefenterio,che comunalmente chiamiamo le Animelle ; & quella, 8 che è nelle cer- . .x'^ r uella fimile ad 1 11 li.v. h.xvi. . 1 - A.fi.xvi..E. po,le quali no: fi.xix.A per rieeuer le fuperfh i li.ii.t. vi.F. riceue la flemma della tefta,& la purga per la bocca,& nafo ;&' quelle, che lono nella ra- li.m. fi.xiii. dke aella lingua; & quelle,che ftanno fotto le afcelle, & nell'anguinaie, & dietro l'orec- ^ ?£££ k li ii t x i cmc>& Suelfck clic ftanno nel collo della vefcica de gli huomim,nelle quali (come dire- caretuuogoj0 fi.xvii.R V ' mo)s'inferif cono i códotti o canali del feme. Alcun'altre feruono a mollificare il luogo, uè fino. X * doue Libro fefio .1. lame. 1.2. doue fono; come quelle,che fono ncll'inteflino, che e attaccato al fondo dello ftoma- co,chiamato il Duodeno; & quclle,che ftanno nel mefenterio. Altre à empiere i luoghi, doue fi truouano,come quclle,che hanno le donne da lati della noce, & fotto l'orecchie. Quelle delle poppe, oltreché feruono ad ingenerare il latte, fanno le poppe piu dure. Altre hanno piu altri diuerfi offitij,comeafuoi luoghi particolarmente diremo. Del Nafeimento, & difiributione della Vena, chiamata Porta. Cap. vn'altra vena del ramo,che va alla parte piu baffa della milza,alquato piu larga; "* fondo M' la quale ftorce à man diritta,ne piu ne meno, che la paffata, & s'inferifee nel lato manco del fondo dello ftomaco,nfpondendo alla vena,che habbiam detto calare alla bocca me defima per lo Iato deftro.Perche amendue le vene finifeono nel fuo mezzo, in certi pic- cioli rami,chc fi confondono gli vni co gli altri ; & la finifira getta alcuni ramufcelli alla to finiftro del fondo dello ftomaco, cofi verfo la parte di dietro, come verfo quella di nanzi,ne piu ne meno, che la deftra ; & infieme mandano alla tela di nanzi della reticella molti rami. Accade anche molte volte, che d'ognuna delle due vene, che s'inferifeono Altre yene, che nel concauo della milza,vn poco in nanzi,che arriuino a quella, ne nafcono altre due pie figli°»°g'r* bi- etole vene,che fi vanno ad inferire nello ftomaco, appreffo doue habbiam detto effer l'ai "spomacQ- tre; anzi non fono differenti in niente dall'altre vene, che fi veggono nello ftomaco ne in colore,ne nel modo dell'inferirli. Quefti fono i rami che getta il tronco finiftro. t G * .11 deftro(chc va a nutrir gli inteftini)tofto che arriua alla reticella, fi diuide in a tre prin- 1/ tronco defira 1 °>°>° cipal rami,e quali fi fpartono in infiniti ramufcelli,che fono fparti tra le tele del mefente- Jella yen* Por" rio,& abbracciano la parte di dietro de gl'inteflini, che è attaccata al medefimo mefiente rio,faccendo fine nell'inteflino chiamato il Digiuno, & nel Sottile, & nel Cieco, & nel lato deftro dcll'inteflino graffo, iui, doue s'attacca a i rognoni & al fegato. Quanti fian quefti rami,è molto difficil cofa da fapere, fi per no effer in tutti il medefimo cóto,come perche ne anche tengono tutti vn ordine, anchor che (come habbiam detto) tutti vada- no a gl'inteflini. Ma dal terzo ramo (che fi comparte principalmente per lo lato manco b c,c,c della parte di mezzo del mefenterio) nafce b vna notabil vena, che s'inferifee nella parte e li.iii.fig.x. ddc mefenterio,che congiunge l'inteflino d groffo alla fchiena,dalla milza infino all'inte di d ficr &mo ret*o; & di poi fa altri rami,che s'inferifeono nellaparte dell'inteflino colon,che pi v .vii.dal 6 8na ^ ^ato manco dello ftomaco infino all'inteftino retto. Vi è anchee vn'altro ramo t-e yene,chefan alT molto grande tra quei, che vanno alla parte di dentro del lato manco del mefenterio, il noleMtrene- e t.iii.fig.i. qUal paffa fra le due fue tele,ne più ne meno,che gli altri rami,per di fotto l'inteflino grof 3 ' fo in fino al principio dell'inteflino detto retto ; & femminando per la parte fua di fotto molti rami,arriua al fondamento,doue non folo occupa la parte fua di dietro,ma manda f lamed. c,e i molti rami per tutte le parte,che abbracciano in torno in torno effo fondamento. Et è da notare, che fé ben quefti tre rami detti gettano infiniti ramufcelli a tutti gh intefiini, I lib.iii. fi*. non dimeno affai piu § ne mandano a gl'inteflini fottili,che a gli grofsi,come ognuno po viii.M,M° tra facilmente vedere in qual fi voglia corpo; perche con piu fono gl'inteflini appreffo el fondo dello ftomaco,tanto piu hanno vene, attento che di quefte piglia il fegato piu nu- trimento,che delle piu baffe. Et come habbiam detto che in alcuni rami della vena por- ta vi erano al principio certe glandole, che abbracciavano le vene, cofi anche fono nel h la me. fi.x. h mefenterio, iui, doue gettano alcuni rami ; le quali fon tanto maggiori o minori, quan M,W to è maggiore,o minore il ramo, che fanno. Quefta è tutta la difiributione della vena l'offitio della porta; il cui principal offitio è portare il nutrimento dallo ftomaco al fegato.Seme oltre w«w *•«*■ di ciò a nutrire lo ftomaco,grinteftini,la milza, & tutte l'altre membra della digeftione, i t.iii. fi.i. C per le quali fi diftribuifee ; & a purgare alcune fuperfluità del fangue.Quelle, > che vanno k la me. TT al fiele,feruono a nutrire la prima fua tunica,o camicia.Ne piu ne meno quelle,k che van no alla milza,feruono a nutrirla milza, & per confequente a nettare il fegato dal fangue grolTo.Quella,che va dalla milza allo ftomaco, ferue, che per effa fi purghe quell'humor «*roffo,che la milza lafcia come fuperfluo, o vada alla bocca dello ftomaco, o al fondo. & X j Nella Libro fefio Nella qual cofa è vna gran differenza trai Medici; perche de Greci folo Paolo Egineta (che io habbia veduto)dice,che monta alla bocca. Il vero e, che ordinariamente viene al mezzo dello ftomaco, & da indi in giù, ma in alcuni corpi va alla fua bocca ; come già ho detto del Cardinale Cibo; & in altri particolarmente io l'ho veduto. Gli altri rami della vena porta, che fi diftribuifeono allo ftomaco & inteftini, alcuni vanno a nutrir quefte membra; alcun'altri pigliano il nutrimento dallo ftomaco,& da gl'inteflini, & lo manda no al fegato per vn1 condotto groffo,fatto di tutte quefte vcnc(come per vna porta) dal I t.i i i-fig. i.B che fu la vena chiamata Porta.ll ramo di quefta vena (ehe habbiam detto paffar fotto l'in li-,ii* hxi-h tettino retto,& per lo mefenterio)getta alcuni rami,che vanno infino al fondamento, & fanno i capi di quelle vene,che chiamiamo le Morene, o vero Morice ; le quali s'aprono ogni volta,che la milza non riceue il fangue groffo, che'l fegato le manda ; o,quando an- che il riceua,non lo manda allo ftomaco ; perche allhora fi gonfiano quefte venc,& feop A che parte dd piano per le dette morene. Et in quefta cofa è da notare, che volendo trar fangue ad al- corpo gwua più cuno p£r rifpetto faifegato,della milza,dello ftomaco,inteflini,reticella,& mefenterio, UtorVneT' * Per n,una altra Parte ^ P°«amo fare,cheper le morene ; & per quefte da niuna parte del noftro corpo,eccetto appreffo il fondamento. Della Vena Grande, & prima doue il congiunge nel fegato co i rami della Vena Porta. Cap. 6. Che yenenafe» . Nchor che fia affai gran difficultà tra i Medici,& Philofophi, fé la vena Grande »• del fegato. /V piglia principio dal fegato, o dal cuore; pure(perche non è dubbio, che fecondo JLJL l'ordine del noftro corpo,il mangiar va dalla bocca allo ftomaco ; & indi per alcu ni rami della vena porta al fegato,doue manifeftamente fi conuerte nel fangue, che dipoi fi diftribuifee per tutto il corpo)io direi, che quefta vena nafce piu toflo dal fegato, che Come fi difiri- da niuna altra parte. Hora è da fapere,che fi come dal concauo del fegato di tutto intor luifconoleyen* no habbiam detto nafeer3 di molte vene picciole, le quali camminando verfo ilmezzo a taii .. per lo fegato. (j£j £eg2to alquanto verfo in dietro,fi congiungeano luna aH'altra,conuertendofi di ma- ta.iii. figu.i*. no in mano in altre groffe radici, infino che di tutte infieme fi facea vno tronco groffo; AAA. carni cofi,ne più ne meno, nafcono dalla parte curua del fegato di tutto intorno infinite vene. ™io veff° Anzi la fuftanza delfegato non e altra cofa (come nel terzo libro habbiam detto) fé non molte vene congiunte, coperte di fangue gelato ; le quali camminando verfo ilmezzo (come dicemmo)& congiungendofi lune all'altre, fi fanno di mano in mano maggiori, infino che tutte fi vengono a congiungere b nella parte piu alta del fegato, che rifponde ^ ^ ^ fi al lato deftro de nodi della fchiena; doue fi cóuertono in vn groffo tronco, che paffa per xvii. A A.Bb tutta la parte di dietro del fegato, faccendo vna picciola imprefsione per tutto lo fpatio, t.ui.fi.i.B doue paffa,in tal modo,che chi mette vna bacchetta per lo troneo,facilmente paffa fenza • entrar nel fegato.Quefto tronco manda rami a tutto il corpo (ccjme piu in giù diremo), Comefi commu & chiamali la vena Caua,o Grande. A quefta vena fi communica il fangue della Porta,o mica il fangue coneiuneendofii capi delle radici dell'una ai capi delle radici dell'altra,o rifudando il fan dellayenafor- b- £« ■ -* - ■ • •• gue,che la vena porta hafatto,& purgato dalla collera & maninconia, & lo mandano per deiiayena vor- ^ue ^ fuftanza del fegato,& indi alle radici della vena grande. Le quali riceuono il fan- gue,che la vena porta ha fatto,& purgato dalla collera & maninconia, & lo mandano tutte le parti del corpo,cofi a quelle di fotto,come a quelle di fopra. La difiributione della Vena Grande dal fegato in su. Cap. j. D a notare che non fi fparte(come molti han pefato)la vena Grande, nell'ufcir del E fegatodn due tronchi,come faa l'arteria grande vfeendo del cuore.Ne anche è ve - &. n r- ■ . , . r • r- . i • i • /« . .v^ t.llll. ro che quefta vena fia piu larga dal fegato infino a lombi,che infimo al cuore; anzi è tutta vn tronco diritto; la parte piu alta del quale monta pertugiado il lato diritto b della b lui. t.vii.f diaframa,& fubito poi,fenza efferui nel mezzo parte di polmone ne alcun'altra cofa, paf- fa per fopra le tele del cuore,le quali fi congiungono in alcune parti largamente alla dia- „ frama,cV principalmente alla parte, per doue paffa quefta vena. La quale in quefta parte no^UDiafta- getta ^ue rami,chefi diflendono(faccendo molti ramufcelli)per tutta la diaframa, & in c t.jj.c parte per le tele del cuore,in quella parte , che fi congiungono alla diaframa. Paffato che ha la ma. Delle uene,èV arterie. 122 (Mi.inj. .v. ha la vena d quefta tela ftorce alquanto verfo il lato deftro, & di poi volta alquanto verfo e lib.iri j.fig. " *ato manco ; & appreffo alla parte piu alta del lato deftro dele cuore fi fa vna gran boc- iiij. CD ca nel latof fuo manco,che rifponde al ventricolo dirittto del cuore. Et in quefto luo- Come fi cogiun- f t.ij.D go l'Ala diritta del cuore fi cógiunge alla parte di nanzi di quefta vena. Et della parte fua g* l* vena gran- g t.JJ-B di dietro,che fi congiunge al cuore,nafce s vna notabil vena, che cammina verfo la parte dealCltore • , ... .... e dietro del cuore, & verfo la finiftra,faccendo come vna corona intorno alla parte fua vi E E pm alta. Et della parte piu baffa di quefta vena nafcono alcunih ramufcelli, che feendo- Layena.chenu no per tutto il cuore infino alla fua punta ; i quali tanto piu fon grofsi, quanto la parte trifct ,l Cu3re- della fopra detta vena.della qual nafcono, è piu groffa ; & per ciò ordinariamente 1 rami del lato manco fon piu grofsi,&que,che fi veggono nel tramezzo tra l'un ventricolo, de l'altro. Quella vena ha tal volta vna fua compagna(benche minore)che nafce della parte di nanzi della vena grande, & fi fparge per la banda di nanzi del cuore. Paffato il cuore la i t.v.n.x. f vena grande fi fa alquanto piu fiottile; & rompendo le tele del cuore paffa per fopral l'ar- teria grande,non a canto della fchiena(comc alcuni penfimo), perche tra la fchiena & lei fon' in prima la canna della gola, & di poi il gargarozzo, & dipoi l'arteria grande. Hora tl narcm^t0i et non potendo quella vena arriuare alla fchiena, fi per le parti dette, che fono in mezzo,fi progreflh dtda anche per gli polmoni,& la diaframa, fu di bifogno madar vna vena, che nutriffe tutte le yena fila. tA}'. ' cofte. La qualk nafce dal lato fuo diritto, fubito,come paffa le tele del cuore,& la parte, doue i polmoni del lato manco f\ congiungono con que del diritto, mediante le vene,& arterie de i polmoni(che è appreffo il terzo nodo delle fpalle) ; & fcéde fubito per l'iftef- fò lato diritto, a canto e corpi de nodi di tutte le fpalle, infino all'arriuare ad alcuni nodi de lombi.Qucfta vena fi chiama la vena Sola, o fenza compagna, perche non le rifponde dal lato manco vena alcuna; anzi dalla parte di dietro di quefta vena, che rifponde a nodi della fchicna,nafcono alcuni ramufcelli,che vanno,tra ogni due cofte vno,a nutrir le no- ue cofte più baffe.Quefte vene,o ramufcelli tra le cofte intere fi veggono infino alla car- tilagine; tra le mendofe paffano in nanzi verfo il ventre, piu di quello, doue aggiungono le cartilagini,inferendofi ne fuoi mufculi. Et, quando paffano tra le cofte, vanno gettan- do ramufcelli a mufculi,che lor fon pm vicini. Nafcono di piu di quefta vena fenza com- 1 lamcd.GG pagna altri1 ramufcelli piccioli, che nutrifeono i corpi de nodi della fchiena, appreffo la qual paffano;& la midolla fpinalc,& i mufculi,che toccano quefte parti;&r altri ramufcel- li,che s'inferifeono nelle tele,chc attraucrfàno,o tramezzano il petto, iui, doue s'attacca- no alla fchiena.E anche da notare,che quefla vena alle volte getta toflo, che è nata,vn ra- mo picciolo,che fi diuide in altri piu piccioli ramufcelli, e quai non vanno diritti, come quei,che nutrifeono le cofte piu baffe. Anzi fenza tenere ordine alcuno fi fpargonoper gli tramezzi delle tre cofte prime,delle quali nafcono molti,& affai fottili ramufcelli, che fi diftiibuifcono per tutta la tela,che abbracciale cofte. Vedefi anche alle volte che , co- me quefta vena fenza compagna arriua al nono nodo delle fpalle,fi diuide in due tronchi, ognuno de quali feende appreffo le radici delle cofte dal fuo lato,mandando loro alcuni ramufcelli.Alcun'altre volte nafce del lato manco di quefta vena in quefto medefimo luo go detto vn ramo grande,quanto il maggior di que,che habbiam detto nafeer della vena porta; & inferirti nella tela di fotto della reticella; il quale, come attrauerfa dirittamente il corpo del nodo della fchiena,per doue paffa, fubito fi fparte in due rami, de quali l'vno monta,l'altro feende a canto le tefte,o radici delle cofte,gettado vn ramufcello tra ogni due cofte nel paffare; anchor che quefto accada affai di rado, & infino ad hora non l'ho veduto,che due volte. Quefta è tutta l'hiftoria della uena Sola; la quale è molto degna di confideratione, per nfpetto del cauarfangue nella puntura. Et veramente, fé uoglia- Di che lato è mo mirare il nafeimento, & proceffo fuo, piu pare, che ci inclini a douer cauar firn- meglio cauar sa, gue dallato deftro, ftia il dolore in qual fi uoglia lato ;o almeno dimoftra efferui mol- f^rfe a Pm~ to poca differenza; perche di qual fi uoglia braccio, che fi caui, fempre è neceffa- rio che il fangue efca prima della vena grande,& di poi della fopra detta. Ma tor- nando alla mia hiftoria, la vena grande dopo a l'hauer gettato quefta vena, monta di- ritta infino alla ftrozza, aiutata dalle tele, che tramezzano il petto, & da molte glando- Ie,od animelle,che in quella parte fono intorno a lei ; le quali faccédo tutte vn corpo fer ,. uonoperfuolo a moki rami, che nafcono in quefta parte della vena grande. Perche in iA^lf°ffAI\, m c.i>H quefta parte fi diuide in prima in due grofsi ™ rami,de cuiali nafcono tutte le vene, che nu neUagotà, tnfeono Libro fello trifcono le braccia, & la tefta, & alcuni mufculi, che fono dal bellico in su. D'ognun di quelli due rami ,tofto che fon diuifì,nafce tra gli altri ramufcelli alle volte n vn molto pie n t.ij.K ciolo,chc feende appreffo alle radici delle cofte,infino alla terza, gettando alcuni ramu- fcelli,quando a voti delle due cofte, cV quando a quegli delle tre. Quefto ramufcello alle volte non nafce di quefta vena,ma della grande, in nanzi che fi diuida ne fopra detti due rami; benché ordinariamente manca,perche i voti delle coilefi nutrifeono de rami della Lt yena.che uà vena fola. Vn poco piu in su nafce della parte di nanzi della vena grande (quado fi vuol fitto l'offo dd diuidere) da ogni lato, °vnavena,che cammina verfo la parte piu alta dell'ofio del petto; o t.ij.JL/Iib. alTe£. &pfcende,ogminadalfuolato,difottoaquello,a canto le cartilagini delle cofte,gettan ij.c.yj.a.lib. do molti & diuerfi ramufcelli ; & tra gli altri alcuni alle tele, che tramezzano il petto, le "^\':.K quali fi nutrifeono di quefte vene,& d'altre,che nafcono della vena grande, & feendono jj q per loro; altri a gli voti, che fono tra le cartilagini delle fette prime cofte, & a mufculi, che cuoprono ilpetto, & in parte alle mammelle. Et di poi efeono, 1 ognuna dal fuo la- q li.ij.t.vj.a. to,appreffo alla forcellar dello ftomaco; & diftendendofi per glis mufculi diritti del ven li-nj-fi.i.K tre infino alla metà rloro,gettano fempre alcuni ramufcelli a luoghi vicini; de quali il j-^"1^ ' r principale efce infino alla pelle del ventre,& feende d'appreffo a i fini delle cartilagine del t t.jj.M le cofte diuidendofi in certe vene fottili come capelli, che quafi non fi veggono. QjÉefte due vene fé ben ordinariamente nafcono (come habbiam detto) della parte di nanzi de i due rami grandi,iui,doue fi fpartono, non dimeno alle volte nafcono anche delle radici del tronco della vena grande in nanzi,che fi diuida. Et delle volte nafce l'una, principal- mente la finifira, del ramo, che va al braccio manco ;& l'altra di mezzo della diuifione, che fa la vena grande.Alcun'altre volte ne nafce vna fola della vena grandc,iui,doue fi di- uide in due,& nell'arriuare all'offo del petto fi diuide in due rami; benché quefto manco 1/ proceffo de ra volte accada. " Ognuno de i due rami grofsi della vena grande,va verfo il braccio dal fuo u t.i j. H mi della yena lato , per fotto la clauicola a canto della prima cofta, inf ino all'afcella, nella qual parte fi grande^ipprtffo diuide in altri due rami(& non in nanzi, come nella fua hiftoria diffe il Vefalio,) che fi di- tajro^a. ftribuifeono per lo braccio,come dapoi diremo. Nondimeno dalla parte piu altad'ognu no de gli due primi rami, in nanzi che efcano del petto,nafce x vna ragioneuol vena, che K t.jj. n N l ramufcellìtthe monta in obliquo verfo dietro,infino a procefsi de lati de nodi del collo. Il refto di que fanno yueflt ra fa vena cammina verfo dentro del craneo; & accompagnata da vna>' arteria entra per vn y t.iiij.F arrium'o \l fpiraglio, che habbiam detto effere appreffo la parte di dietro della x tefticciuola delfofi- z l'b.'.t.iiij. braccio. fo della collottola; & come entra dentro l'offo della tefta,fi fparge largamente quefta per ":j. r ■■ loa fecondo feno, che è il finiftro della dura madre, & la fua compagna per lo diritto. N.Ii.v.fuix.' Oltre a quefta vena ne nafce b vn'altra del medefimo ramo detto, in nanzi che efca del sss petto,dalla parte fua di dietro; la quale fi diftribuifee per gli mufculi piu bafsi del collo,& ^ t'^'°' per gli piu alti del petto, che fono attaccati a nodi delle fpalle, & per que della tefta. Do- po a quefto efce nella forma detta del voto del petto fra la prima cofta, & la clauicola, pertugiando ilc fecondo mufculo di que,che muouono la fchiena ; et quindi paffa in nan e lib.ii.t.v. zi verib l'afcella,calando infino appreflo le glandole,che fono in quefta parte,doue getta vi-Q^ ifeguéti rami.In prima due;d Vno de quali nafce della parte di nanzi,& fi diftribuifee per à t-ii.P gli mufculi,che pigliano dall'offo del petto & le cofte,infino al braccio & le palette dellfc fpalle; & nelle donne alle mammelle,& alla pelle loro. Et l'altroe nafce dalla parte di die- e *a mcd-R, tro,& fi comparte per gli mufculi, che occupano il voto della paletta della fpalla, & per que,che fono iui vicini,con affai molti ramufcelli.Ma il ramo, che va alpetto,alcune vol- te getta vna mezzana vena, che feende in obliquo per lo lato del petto, & fi diftribuifee per quel mufculo,che abbalfa il braccio verfo dietro. Et quando quefio ramo non getta quefta vena,nafcef dalla medefima vena del fegato, vn poco più in giùappreffo l'afcella. f R Nafcono oltre di ciò in quella parte alcuni ramufcelli piccioli, che fi diftribuifcono per le glandole,& tele,che fono di fotto l'afcella; & quindi poi fi van diftribuédo per laparte di dentro del braccio, come nel feguente capitolo dirò. Hora fera ben tornare all'altre la rena Giugu- vene,che nafcono della parte più alta di quefto ramo, tra la ftrozza, & l'homero. In pri- ore interiore. ma ne nafce » vna appreffo ladiuifione detta, all'ufcir del voto del petto; la qual monta g «.t.vj* attaccata ad vn lato della canna del polmone,gettando fempre alcuni riuoli, che fi diftri- buifeono perlei,& per alcune tele,che iui fono.Quefta vena chiamarono i Latini la vena Giugulare interiore; la qual monta infieme coli'h arteria del fonno infino alle ceruella, h lamod. gettando i t.iii. fi.ii.A k la med. O 1 lib.i.cv. Hi.e ni t. ili. fi.ii. t n la med. R. o lib.v.c.ii. ti.xnii. I K p t.iii.fi.ii.n q t.ii.T r t.«.b Le tre figure, the fono in mar line ar incotto, mflrano le tre yìtime forti, nel k filli fi diuide la yena Giugula reeflerioretper- tlielaprima nel la feconda tauo lafiytde. fX t V u Y x li.ii. t.vi.F y li.ii.t.vi.L 1 quefto fi ve de fotto la lingua appf foilfilello. a t.iii.fi.ii.E b li.i.tv.fi.i. g, e Jamed.G d lib.v. fig. xiiij.G € li.i.t.V.fig. i.I f t.ii.Y Delle uen^èV arterie. 125 gettando pel cammino alcuni ramufcelli alla parte piu alta de mufculi, cheoccupano la parte di nanzi de nodi del collo, & fotto la canna della gola; & alle tele, che legano il fe- fto,& fetttimo paio di nerui per lo collo. Ma,come arriua ' alla tefta, fubito fi fparte in due rami. Ilk maggior de quali cammina verfo dietro a canto del craneo, fin'all'entrar dentro nel voto della tefta,per lo l buco,per doue diremo vfeire il fefto paio di nerui del le ceruella,ma non accópagnato da vn ramo dell'arteria del fonno, come dice il Vefalio. Entrato che è quefto ramo dentro della tefta,fubito fi diftribuifee, come piu lungaméte La diftributione dirò nel fuo particolar capitolo. Adeffo bafti feguir l'hilloria loro fin doue entrano nel della ye»a giù* voto della tefta.L'altro '" ramo minore della vena giugulare interiore, lafcia l'arteria del * *eJ fonno,& cammina infino all'entrare nel voto della tefta per vn n buco,che per lei fi fa ap- preffo al buco del ° terzo,& quarto paio di nerui.Ma in nanzi,che quefta vena fi diftribui fica per la dura madre, getta p vn ramufcello, che paffando per vn Spiraglio intrauerfato, che è nell'offa delle tempie,commune à quefta vena, &ad vn ramufcello del quinto paio di nerui delle ceruella, va al buco dell'orecchio.IVI a tornado vn'altra volta alla diuifione che habbiam detto farfi nella fontanella della gola,fubito dopo el nafeimento della vena giugulare interiore,camminando verfo lhomero, nafce 1 vn'altra vena; la quale appreffo il fuo nafeimento gettar vn ramo,che fi diftribuifee per la pelle, che è attaccata alla parte di dietro delcollo,& ad alcuni mufculi,che in queflo luogo ftanno fotto la pelle,diuiden dofi in molti ramufcclh.Gettato queflo ramo mòta fra la pelle, & il mufculo largo & fot tile,che muoue le guance da lati della gola infino alle fauci,faccédo quella vena, che chia miamo la vena Giugulare efteriore.La quale, come fi vede manifeftamente in molte vec chi e, & in chi fi voglia,quando grida forte,o ritiene il fiato,fi diuide in vna di quattro fior ti differenti.La prima delle quali è,quando monta ira pelle & carne vn ramo diritto, che getta cene picciole venea mufculi,chegli fon vicini,& anche alla pelle. La feconda forte '^Vj è, quando quefta vena fi diuide in due, alla metà del collo ;& luna parte monta verfo la dÀ banda di dietro, & l'altra verfo quella di nanzi.La terza, (quella, che piu di rado fi Vede) è quella, quando quefta vena giugulare efteriore fi diuide in due rami, che montano di- rittijl'uno al par deH'altro.Ne quali alcune volte il maggior ramo di quefti due non fi ve- de tra pelle & carne,perche fi nafeonde fotto quel mufculo, il qual nafeendo della punta dell'offo del pctto,& della clauicola, fi va ad inferire nel proceffo fimile alla mammella; la qual cofa ha fatto péfare ad alcuni,che quefto ramo fuffe la vena giugulare interiore, in- gannati dalla groffezzafua. La quarta forte fi fa, quando quefti duerami,che montano nella forma dctta,s'attaccano appreffo le fauci faccendofi di due vno ; & toflo poi ritor- fauci fiotto la mafcella,appreffo l'orecchie, partes di loro va a gli mufculi di dentro della ^| bocca,& alla dura madre; il refto fi diftribuifee per lar pelle, & mufculi della faccia, & le tempic,& " dietro l'orecchie, & per tutta la pelle della tefta. La parte, ch'entra dentro la bocca,fi diuide iui,doue x fono le Tonfille, mandando loro alcuni ramufcelli, & altri ra- mi poi piu grandicelli al gargarozzo,& alle y glandole,che gli fono appreffo,& a mufculi dell'offo hyoide, & alla lingua, & a tutte le parti della canna del polmone, & delle fauci; de quali il 'z maggiore va per fotto la lingua, fecondo il lungo fuo, diuidendofi fenza or- dine alcuno in molti & diuerfi rami. Getta oltre di ciò quefta parte, che entra nella boc- ca, a vna vena,la quale entra dentro la tefta per quelb buco,che è appreffo alla parte di die tro del proceffo dell'offo delle tempie fimile alla mammella ; & alcuni rami, che fi diftri- buifeono per la tela,che cuopre il palato,& il voto del nafo. De quali nafcono poi certe venuzze,che fimilmente entrano dentro la tefta, ciò è, vna perc lo buco, per doue entra ild fecondo paio di nerui delle ceruella,che fi diftribuifee per la dura madre; vn'altra per loe maggior buco di que,che fi fanno nell'ottauo offo della tefla,la quale anche fi diftri- buifee perla dura madre.Et quelli rami(quando entrano dentro latefta)mandano ancho ra alcuni ramufcelli a gli occhi, e quali fi diftendono infimo alla pelle della fronte. Ilf re- La yma, che fi fto di quefta vena(che habbiam detto diftribuirfi per la pelle, & mufculi della faccia, & ff"^fct ?er per tutta la tefta)fi diuide nella forma feguente. In prima come quefta vena arriua dietro a'Mi all'orecchie,iui, doue la mafcella inferiore fi congiunge colla fuperiore? ritruoua certe glandole. Libro fefto dì S glandole, che in quel luogo fono deputate per la difiributione di quefta vena ;& nel g b n-.eJ. mezzo loro fi diuide in due rami;h vno de quali va alle guance, & alla pcllc,che cuopre le h !•* me J. z cartilagini del nafo,& alla lfronte,fenzaofleruare ordine alcuno nel camminare, odiui- • iamej.> derfi; & l'altro fi diuide in altri due rami,k vno, che fi fparge per la tempia del fuo lato, k la med « 1 vn'altro, che cammina per dietro l'orecchie diftendendofi per la pelle della collottola. 1 La med.* IV] a è da notare che i rami, che nafcono della vena giugulare efteriore, & fi difiribuifeo- no per Iafaccia,& per latefla/i congiungono,que dell'un lato a quelli dell'altro, faccen- dofi d'amendue vno,principalmente nella fronte,doue m la vena,che fi vede, è fatta delli m ia mC(j p rami di quefte due vene giugulari,che paffano per li lagrimali, & fi vengono a congiun- gere nel mezzo di effa. E anche da fapere,che di quefti medefimi ramufcelli nafcono cer- te vene fottili,come capélli, che paffano alle ceruella per alcuni "buchi, che fi fanno nel n lib.i.t.v. craneo tanto piccioli,che quafi non appaiono. Et ne piu ne meno efeono altre di dentro fi-»- f f fuori della tefta alla fua pelle,come al fuo luogo diremo. Della Diftributione della vena del Fegato, & di quella della Tefta per lo braccio. Cap. 8. Icemo nel paffato capitolo,come appreffo l'afcella fi diuidea il ramo,che cam- | minaua dalla flrozza verfo il braccio, in due, che fi diftribuiuano per lo braccio. 1 II piu alto di quefti rami chiamano comunalmente la Vena della tefta, ingannati, a t.i.ii.a,a penfando che nafea della vena giugulare efteriore ;b l'altra chiamano quella del Fegato, b la me.m,ra Come fi difhi- Quella della tefta,come a rriua alla punta dell'homero, in nanzi che fi nafconda nel mu- buìfea la yena fcul0,che alza il braccio,manda alcuni ramufcelli alla pelle, de quali ic principali fi diftri- e lamed. d,d della te) a per • buifeono per lapelle,che cuopre il mufculo detto. Et in alcune donne fi diftende infino alle mammelle,paffando per fopra la clauicola; & fanno parte di quelle vene liuide,che in alcune di loro fi veggono.Gettati quefti rami fi nafeonde neld mufculo, che alza il brac- d li.ii.t.iii.R. ciò, & cammina tra il lato di dentro di quefto mufculo, &la corda fua,e che accolla il e bb.ii.t.iiii. braccio al petto ; appreffo e fini de quali torna a vfcir fuon.Et dipoi feende fempre tra ^- pclle & carne, coperta d'una tela ca'rnofa;& cammina verfo il lato di fuori del braccio' (come in fé fteffo chi fi voglia, che non habbia le vene troppo fottili, o fia oltre modo graffojpuò vedere)paffando a canto el lato di fuori delf primo mufculo, che piega il go- f la med. e mito, § gettado alcuni bróchi alla pelle, & al lato di nanzi del mufculo detto; i quali feen g t.ii. e,e,e dono,quali diritti,quali intrauerfati,tanto,che delle volte pare, che fi vadano a congiun- gere nella parte di dentro del braccio, co ramih della vena del fegato. M a, come quefta h 1* m^- ^ vena della telta arriua al gomito,'fi diuide ordinariamente in due rami, & alle volte in i lamed.f tre; & quelli rami alcune volte fono vguali,alcune volte fon piu grofsi, l'uno che l'altro. Ilk primo,che manca fpefsifsime volte,fcende verfo la parte di dentro del braccio feon- k la med. g tro al gomito; & finifce compartédofi in alcuni ramufcelli, fotto e principij de ' mufculi, \ \ j.j,. t.v. 0 1 che p legano ifecondi,& terzi articoli delle dita. Il mfecondo,& maggiore,comincia dal t.vi.S"» luogo detto; & feende tra pelle & carne in obliquo in verfo dentro infimo alla fanguinel- m c.i.n.h la del braceio,fcontro alla congiuntura dei gomito; & camminando quindi vn poco per mezzo del braccio,fi congiunge alquanto piu innanzi della cogiuntura del gomito, con vn'altro n ramo,che diremo nafeer della vena del fegato; & d'amédue fi fa vna vena,0 chia n t.ii.t La yena com- mata per cj0 ]a Commune. Il ? terzo ramo monta per fopra il 1 fecódo mufculo,che muo ° *a mC(l- * uè il minor fufello ; & feendendo a poco a poco in obliquo, a canto el maggior fufello p iV". '. infimo alla fua meta, dipoi fi ftorce verfo il maggior fufello ; & nell'ariuare a quello getta A.t.xi'i.e' " alcune vener picciole per fopra il mufculo detto, alla pelle,fotto la qual paffa; tra le quali r t.ii.kk la ' maggior è quella,che getta appreffo il principio, doue habbiam detto diuiderf in tre f la P1U alu rami.Ma è da fapere,che feendendo quefto ramo in obliquo verfo la giunta del maggior 1 , L fufello appreffo il bracciale,£ fi mefcola con u vn'altro ramo della vena del fegato; & d'a- u la med.x x mendue fi fa vno più groffo,il qual paffa per fopra il bracciale; & diuidendofi in alcuni ra mi(fenza tenere ordine alcuno)arriua fin preffo al dito picciolo, & all'annulare ; doue fa quella vena, che chiamiamo la Saluatella,o della milza. Laqual fogli ono alcuni Medici far pungere nell'infermità della milza,piu con autorità d'alcuni, che l'han detto, che per- che in ciò fia ragione alcuna; come più chiaramente fi vedrà,quando diremo,di doue na- fce delle Vene,èV Arterie 124 fce la vena del fcgato.Di quefti rami alcuni fi difiribiiificono al dito picciolo, òV allannit- x t.ii.m Iare;& cofi finifce quefta vena detta della tefta. Quellax del fegato (tofto che ha paffata La ■»«».» del Fé- "afcella,& entra nel braccio)!! nafconde tra mufculi,che abbracciano l'offo dell'homero; èat0. y li.ii.t.iii.t. & principalmente tra la parte di nanzi del ? primo mufculo,che diftende il gomito ;& la t.xiùT V.t.i.ii'A ' <" dietro dea mufculi,che piegano il gomito,gettando nel cammino alcuni rami. In pri- parte di dietro della corda x di quello,che appreffa il braccio al petto ; & dipoi tra la parte la med. ma ne manda b vno a i principij dec mufculi,che diftendono il gomito; il quale è fcontro t.viii. r a qUelled venuzze,che habbiam detto nutrir le glandole.Dopo a quefti rami alquanto piu b ii'b'ii. t.xi. *n £m na^ce ^a Parte ^ì dietro di queftae vena vn groffo ramo, del qual efeono alcune ce{ ' picciole verie,che fi diftribuifeono per la pelle, che cuopre la parte di fuori del braccio. i ui.fra'l P, Efce di piu dalla parte di fuori di quefta vena vn'altro notabilf ramo, il qual fcéde in obli e l'R quo per la parte di dietro del braccio, tra l'offo & § i mufculi, che diftendono il gomito, f la med. p m^ino a^ tubercolo di fuori dell'offo dell'homero ; doue anche entra fotto e principij de o lib.ii. t.ix. h mufculi,che nafcono di quefto tubercolo,o tefta,alli quai manda alcuni piccioli ramu- S,T fcelli; & di poi feende per la parte di fuori del maggior fufello, infieme col ' quarto ner- h la me.Y,Z, uo jj qUC;)Che diremo venire al braccio. Quefti fono e rami, che fa la vena del fegato,in- i lib.vii.t.ii. nanzicne ^ fcuopra,che è infimo al fine delk mufculo, che congiunge il braccio al petto; i„. $ & iui fi diuide in ' due tronchi quafi vguali.De quali l'uno va fempre coperto, & accom- k li. ii. t.i.A pagnato m dali'arteria,& daln terzo neruo, che va alla mano ; & feende tra gli due ° mu- 1 U1.\c!'^ fculi,che pieganoil gomito verfo la fanguinella del braccio, madando alcuni ramufcelli, n li.vii.t.ii.r c°fi a Sue^i mufculijcome alle tele, che cuoprono i nerui. Paffato il gomito fubito, co- 0 hb.ii. t.vi. me comincia a nafeonderfi tra mufculi,che muouono le dita,fi diuide P in due rami,e qua tra'1.0, e'1 y \[ fi difcoftano molto poco l'uno dall'altro ; & mandano alcuni ramufcelli a mufculi, ap- p t.v.l preffo de quali paffano; & quindi vanno appoggiandoli, l'uno al maggior fufello, l'altro al minore, infino alla palma della mano, infieme colle corde di quelli mufculi, paffando anche efsi per fotto la legatura intrauerfata del bracciale ; & come arriuano allapalma,fi diuidono in altri rami,che vanno fotto la tela della palma della mano,compartendofi per q la med. g la parte di dentro delle dita nella forma feguente. 11I ramo, che fi appoggia al minor fu- fello,manda al pollice due ramufcelli,& all'indice altri due,& a quel di mezzo vno. Quel, che s'appoggia al maggiore,manda due ramufcelli al picciolo, & altri due aH'annulare,& vno a quel di mezzo. Lt di quefto ramo nafce vna picciola vena, che va a nutrire i mufeu- r li.ii. t.vi.A, ]1)Che occupano il riuerfo della mano; dell'altro nafce vn ramufcello, che nutrifee ir mu- fi.t.vn.1,2, {*cujjjCnes,mferj{cono nei primo offo dei pollice. Et cofi va tutto quefto tronco della ve f t.ii.r* na del fegato nafeofo, fenza dimofirarfi in parte alcuna.s L'altro tronco va tra pelle & L" yena>d"y* t li.i.t.vi.fig. carne vcrfo il: tubèrcolo di dentro dell'offo dell'homero, doue fi vede vn poco in nanzi ^ carne^ vi,s della congiuntura del gomito,ne più ne meno,che quella della tefta.Ma nellarriuare alla u la med. parte piu alta delv tubercolo di dentro dell'offo dell'homero vn poco in nanzi della fan- x t.i.ii.t,u guinclla,fi diuide x in due rami; de quali quel di nanzi(che feende, cofi egli, come tutti e Uramodellare f 1 me j "u rami,ehe nafcono di lui, tra pelle & carne) va infino al mezzo della fanguinella,doue y fi »a del fegato, congiunge colz ramo della vena dellatefla, quando vn poco piu in su,,quando vn poco c^ *" traPclle> più in giù; & d'amenduni fafsi quella vena,che chiamiamo la Comune o quella di mezzo. ^ yeM'com- z lamed. g a uramo didietro (che fi fa iui, doue il tronco della vena del fegato fi diuide appreffo il mme. tubercolo di dentro dell'homero)getta molti ramufcelli,che feendono per la parte di fot to del braccio tra pelle & carne,aggiungédo 1 parte a i lati di dentro,& di fuori; tra quali b la med.x,x b yno fe p|u grofsi feende perla parte più baffa del maggior fufello alquanto in fuori in < la med. 1 fino al bracciale; & getta alcuni rami,che fic congiungono con que della vena della tefta; & quando mancano que dellatefla, quefta venafopplifce al lor difetto.Oltre di ciò, na- d la med. y fce anche di quefto ramo di dietro d vn'altro, il qual paffa per la parte di dietro del gomi- to^ feende alquanto dalla parte di fuori del maggior fufello pariméte tra pelle & carne. e ta.i.ii. al z Nafcono anche altrie rami di quefta vltima vena, fche fi fpargono per la parte di dentro più bailo. jej braccj0 j niefcolandofi gli vni con gli altri fenza ordine alcuno ; & mefcolandofi an- chora con alcuni ramufcelli della vena, che fi diftende perla parte più baffa del maggior | alz.piual- fufello. Aqueftirami fi congiunge s vn'altra notabil vena, che nafeedi mezzo del ra- ,t(?" mo della h vena del fegato, che fa la commune dalla parte fua piu baffa. Quefta vena amed.t cammma alle volte dirittamente infimo al bracciale ;& alcun'altre con alcuni circoli mefcolandofi Libro fefto mefcolandofi con gli altri rami di quefta medefima vena, i quali fon tanto fottili, che facilmente fi fanno varici. Quefti rami non fi fermano nel bracciale ; anzi parte di- ritti, parte intrauerfati, in obliquo, quando congiungendofi, quando feparandofi, fi diftribuifeono per la pelle della parte di dentro della mano, congiungendofi alle volte alla pelle, & alle volte camminando tra effa,& la tela carnofa. Et di quelli1 ra- i lamcd./ mi que, che vanno alla radice del pollice, fi congiungono con altri k ramufcelli, che k Ja med. q; nafcono della vena commune,& fi diftendono per la parte di fuori del pollicc.Perchc ' la 1 la med. a. vena commune tofto,che è fatta,fcendc in obliquo verfó la parte piu alta del braccio,in- fino che (paffando;r' fopra il minor fufello,poco piu in nanzi della metà fua, & gettando ni la med. $ alcuni ramufcelli fenza tenere ordine alcuno ; & altre volte congiungendofi a rami, che paffano per fopra la tauoia del braccio)va alla parte di fuori del braccio,per doue cammi na fempre tra pelle & carne,fin preffo alla metà della giunta del maggior fufello, doue fi n diuide in due rami,che fanno la figura della lettera y,o della a.° Il ramo piu alto di que- n la mcd.y « fta P diuifione manda vn ramufcello alla parte di dentro del bracciale,appreffo alla radice o y del dito pollice; il qual fi mefcola 1 co ramufcelli, che poco fa dicemo arriuare a quefta P |a «n«j-^ parte; & di poi cammina per la parte di fuori tra'l pollice,& l'indice, diuidendofi in molti ^ a mc '1' rami,che fi congiungono alle volte gli vni con gli altri,& faccendo quella vena,che mol- ti Medici(non sò,con qual ragione) fanno pungere nell'infermità del fegato.1" Il ramo r lamed.e piu baffo di quefti due va al dito inchce,& a quel di mezzo,& in parte al picciolo,compar tendofi anche in molti ramufcelli. Quefta è la forma, nella quale le vene fi diftribuifeono Le yene della £ lo braccio. Nella qual cofa fi deue notare,che la diuifióe(che habbiam detto farfi nel mano fin molto ja mano) è tanto, varia,che di mille huomini non fi troueranno due, che l'habbiano in vn ****** medefimo modo. Per la qual cofa, & anche, perche fi veggono facilmente quefte vene in qual fi voglia huomo fano, non mi affaticherò piu in dimoftrarle. Solo vna cofa non voglio lafciar di dire,p parermi molto neceffaria, che que, che cauano fangue di qlla ve- na,che fi vede tra il pollice,& i'indice,per quella della tefta, errano grandemente ; & non meno errano quelli,che fanno cauar fangue di quella,che e tra'l dito picciolo,& l'annuia- mo tra l'annulare, & quel di mezzo, volendo cauar fangue da quella del fegato, attento che amendue fono rami della commune. Et nò folo fono differenti le vene dellcmani in diuerfi huomini,ma anche quelle della parte di dentro del braccio; perche alle volte la commune fi fa piu a baffo,altre volte piu in su ;& alcun'altre volte fi perde la vena della tefta,come arriua a congiungerfi colla vena del fegato, & delle volte fola quefta fi vede; altre volte al contrario, faccendo quefte,& altre differenze, come in fé fteffo può ognu- no fare efperienza. Della Difiributione della Vena Grande dal fe- gato ingiù. Cap. 5>. .Ab b i amo detto,in che modo la Vena Grande fi comparte dal fegato in su ; re- ftaci hora a dire del modo,in che fi comparte dal fegato in giù. Hora è da fapere ■ che fubito,che la vena grande, nafeendo della parte dia dietro del fegato fi fepara a ta.ij.AÀ. da lui, fi ° ftorce verfo il lato diritto della fchiena; cV getta vn c ramufcello al lato manco, hb.iij. figui Layena,cheya che fi diftribuifee principalmente per vna tela groffa, che nafce del peritoneo, & cuopre gVg' alia tela dì fuo- jj r0gnone;alla qual ne rifponde tal volta vn'altra dal lato diritto. Se ben ordinariamen- b t.ii. dall'A Onjro. A te la dvena,che cuopre il rognone diritto, non nafce del tronco della uena grande, ma ala Quella, che ya della e vena,che porta l'orina a i rognoni; & alle volte accade al contrario,che la vena,che e t.n.».li.iii. aldifiro. fi comparte per la detta tela del rognone manco,nafce della vena,che porta l'orina al me- j '™\ ^^ defimo rognone; & quella, che fi diftribuifee per la tela del rognone diritto, nafce del la- iii.fì.xix.Y' Quelle,che yan to diritto della uena grande. Giunta che è quefta vena giuftaméte al mezzo della fchie- e lamede.a. no a rognoni. na,appreffo al primo nodo de lombi,fa due f molto grosfì rami,da ogni lato uno,che uan -",xx'''m.!V no dirittamente a rognoni, chiamati uene Emulgenti, che vuol dir Succiatrici; perche ,j '"^xix.i per loro fucciano i rognoni il fangue acquofo.Et fi come alle volte fta il rognone deftro b. figu. xxi. piualto,alleuolteilfiniftro*cofine piu ne meno accade effere il ramo deftro alle volte xxii.nin pm alto,& alle uolte il finiftro; & tal uolta fta il rognone piu alto,& il ramo piu baffo; ma non mai fi trouano l'uno fcontro dell'altro, perche meglio poffanoi rognoni fucci.re l'acquofid Hi Delle uene, éV arterie. 12 j ... fi l'acquofità del fàngue,come al fuo luogo più chiaramente habbiam detto. Horaarri- 8 ■ ' ''; - Y, ! uando ognuno di quefti due rami al roenone del fuo lato,fi diuide fubito in § due, che fi xxv, compartono per la fuftanza de rognoni con marauighofo artificio, come al fuo luogo h t.ii.AA.lib. habbiam detto. Ma dalla parte di fotto del ramo manco circa al fuo mezzohnafcene U condotto fini- iii. fig.xix.e gj| buomini una uena, che uà attaccata alla parte del peritoneo, che cuopre i mufculi de fi'9 ^ Seme- lombi; & mandandole alcuni ramufcelli,fcende in obliquo uerfo il lato finiftro per fopra i lib.iij.fig. 1 il condotto dell'orina dal fuo lato,fin circa l'offo grande ; & indi monta all'offo del pet- »,I'<1 tignone appreffo l'anguinaia,& circondando la tela del peritoneo, & il primo, fecondo, k li.iii.fi.i .H & quarto mufculo del uentre k paffa per fopra l'offo del pettignone per vn fegnale, che 1 la "da la I Per clue^° eletto fi & m effo.Et di poi feendel faccendo alcuni giri, come uarici ( per la al e.fi.xxiii J q^l cofafu chiamata Cirfoides Paraftates, che vuol dir cofa ritorta, che ftia appreffo a dal N.alO teflicoli,)infino aU'inferirfi nella piu alta parte del tefiicolo ; doue getta alcuni piccioli in fig.xwin. m rami,che fi fpargono per la tela di dentro, che l'infafcia,& altri molti, che fi fpargono per la medefima fuftanza del tefiicolo . A quella vena, che arriua al tefiicolo manco, fi n fig.xxi. y congiunge alle volte (benché rade)vn'altra, che n nafce dal Iato finiftro dalla vena gran^ dc,vn poco piu in giù della vena emulgente o fucciatrice, & d'amendue infieme fé ne fa 0. fi. xxi. t Vna,per la quale il feme va al tefiicolo manco. Nódimeno la ° vena,che va al tefiicolo di ti diritto. p ritto,non nafce dalla fucciatrice,fe non P dalla parte di nanzi del tronco della vena gran- de, vn poco piu in giù della emulgente alquanto verfo il lato diritto,con vn principio al- quanto rileuato,& tondo. A quefta vena dice il Vefalio hauer veduto fol vna volta con- giungerfi l'altra,che nafce dalla vena fucciatrice del medefimo lato ; io infino adeffo non l'ho veduto. Quefte due vene, che difpongono la materia del feme, accio che piu facil- mente i tefticoli la facciano bianca,anchor che nel nafeer fian differenti,nel proceffo fan no l'ifteffò cammino tenado in tutti gli huomini vn medefimo ordine. A quefte due ve- cèrne fi congimx q lib.iii. fig. ne, che vanno a tefticoli, fi congiunge da ogni lato 1 vn'arteria, che diremo nafeerr dal &e lay?m -l* Yb iii fiff tronco dell'arteria grande alquanto più in giù,che la vena ; & mefcolandofi co lei fanno xix.h.fi.xxi. amendue certi viluppi,entrando & vfeendo l'una neH'akra,infino che de gli fpiriti dell'ar xxii.* teria, & del fangue della vena fi fa vn corpo d'una medefima natura (quefta mefcolanza chiamarono i Greci Anaftomofìs, che vuol dir apertura di vene);& cofi arriua alla parte (lamed. fig. più alta del tefiicolo. Appreffo alla parte di fuori del fine di quefto condottone* nafce il indotto, che vn'altro,che fi continua con effo,& è alquanto piu bianco,& duro; il quale per la parte di ^llefttcolo^al fuori è alquanto tondo; per quella,che fi congiunge alla tela di dentro del tefiicolo, è al- membro. quanto incauato nel mezzo,come canale. Et cofi feende attaccato alla fopra dettatela, dalla parte di dietro del corpo fimile alle varizze infino alla parte di dietro del medefimo corpo; & tenendoli fempre alquanto in dentro,cammina appoggiato alla parte di dietro t la med.fig. del tefiicolo fin alla1 parte fua piu baffa. Et di poi umohta vn'altra volta,appoggiato alla xxmi.F.fig. medefima tela fenza attaccarfi a effa;& faccendo certe ritorte, come bifeia o vermine, u fa med. G m<>nta infimo alla parte piu alta del tefiicolo ; nel qual luogo faccendofi piu x fiottile, & x la med. B. tondo, monta dirittamente fenza far girauolte appoggiato alla parte di nanzi del y con- fi.xxU dotto, che habbiam detto portare il feme al tefiicolo, infino alla parte piu alta dell'offo y la med.fig. ^j pettignone, appreffo allJsnguinaia. Et entrando per lo medefimo x buco, per doue xY\.'ni. fig.i. vfcl il primo condotto, feende appoggiato alla parte di dietro dell'offo del pettignone; ' G,H & attaccandofi alla tela del peritoneo,va ad inferirfi paffando fopra ila condotto dell'ex a lib. iii. fig. rjna dal fuo lato,nella b parte di dietro del collo della vefcica,in quella glandola, che per b*fi x x!!'r <\UQ^-° effetto habbiam detto farfi.Quefto è cofi nell'huomo. Nella dona fin circa l'olio 1/ cadetto del fi grande fan quefti condotti il medefimo cammino, che nell'huomo, ma vanno foftenuti me nella donna e fig.xxnn. ja aicune groffe e teie; & m nanzi, che arriuino al tefiicolo, fi diuidono, ognuno in due dTxxvi.n Parti-d Vna de^e quali fi diftribuifee per alcune tele groffe, & per gli canti della matrice * fi.xxvi. o alquanto verfo il fuo fondo.e L'altra congiungefi fubito all'arteria del feme (come hab- f lamed. r biam detto farfi nell'huomo); & fenza vfcir fuori del ventre, s'inferifee nelf tefiicolo del fuo lato,che fta fituato (come dicemo)dal lato del corpo della matrice; & ritornando ver ì lamed.f f0 laparte più 8 alta del tefticolo,camminah fenza montar piu insù, faccendo alcuni chv * mC 'U coli o ritorte,come bifcia,infino aU'inferirfi nel cantone del corpo della matrice dal fuo La differenza lato.Quefti condottile ben neirhuomo,& nella donna fon differenti,que,che vanno in- ^eicfmiiV.rt. fino a tefiicoli,da que,che vanno da indi in nanzi,cofi in fuftanza, come anchora che ciò condì. Y che Libro fefto che fi contiene ne primi, è di color di fangue; & ne fecondi il feme è già fatto, & pcrfct- lionato; pure,perche fi continuan dal principio al fine,gli chiamarono i Latini amendue Vafa fpermatica,che vuol dire vafi del feme.Et è da notare, che ne fecondi vafi fta ordina riamente tanta quantità di feme conferuata,quanto bafterebbe (poco piu o meno) a po- ter ingenerale vna o due volte; & per tal ragione fi è veduto de buoi calirati di poco,in- generarc.Et perche ho detto che'l feme vien di piu su de tefticoli, è da fapere che'l feme non piglia nuouo effere ne tefticoli,pÌu di quel, che danno le mammelle al fangue, che è TerchegUf.u»u la bianchezza; & gli Eunuchi non lafciano d'ingenerare,perchelor manchi feme, ma per ?" h0n Pti*™ che fono tagliati icondotti,per doue haueadapaffare.Malafciato quefto da parte, & tor L?yene,c'h«ra nando alla mia hiftoria,dico che oltre a quefte due vene, per doue va il feme à tefticoli, ma lombi. getta la vena grande per la parte di dietro,che mirai corpi de nodi de lombi (a quali s'at- tacca) molti piccioli ' ramufcelli,come rampolli, ch'entrano per gli buchi di quefti nodi i t.ii.£Ii.iii. (per doue diremo vficire e nerui)& vanno a nutrire la midolla fpinale ; & infieme getta al fi-xxvi^" cuni rami,che vanno a nutrire e mufculi,che fono attaccati a quefti nodi, de quali nafco- no altroché fi diftendono in arco infino a i fianchi,nutrendo i mufculi del ventraia doue paffancMa come la vena grande k arriua alfoffo1 grande, fi mette fotto l'arteria grande k t.ii.o faccendole come vn fuolo, perche l'offo grande non l'offenda ; & fubito fi fparte poi in 1 li.iii.fi.xix,; due rami vguali,che vanno,l'uno alla gamba finiftra,& l'altro alla deftra.Dal lato di fuori "»»««• ' d'ognuno di quefti due tronchi,fubito dopo la diuifione detta,o nella medefima diuifio- ne,& anche alle volte vn poco piu in nanzi, nafce m vna vena maggiore,che niuna di quel m t.ii.r.T Ie,che habbiam detto gire anodi de lombi, o a i mufculi del ventre, o a quelli, che fono attaccati a nodi de lombi ; la qual cammina al trauerfo per fopra i lombi gettando alcuni rami cofi a loro, come a mufculi del ventre,& al peritoneo. Gettata quefla vena, feende la figura della ogni tronco in obliquo verfo la banda di fuori, faccendo l'uno coll'altro la figura della éufiee della ye ^ greca,& mandando nel cammino alcuni " folchi a buchi più alti dell'offo grande. Do- n $ »5?rffi «2m- P° a ^"e^0 camminando in nanzi fi diuide in due rami difuguali ; de quali ° quel di den- o » jt. tro,& piu fiottile,!! fparte fubito in altri due rami; de quali P quel di piu in fuori cammina pf verfo la parte difuori,attrauerfàndo fra l'offo del gallone,& il grade,infieme col piu grof fo 1 neruo della gamba,gettado pur affai rami alli mufculi, che nafcono della parte di fuo q li. ii. t.x.£ ri della punta dell'anca,& muouono la cofeia; & anche a i muficuli,che nafcono della parT b.vii.t.k.7 r te piu baffa de l'offo del gallone.Di modo,che la parte di dietro della cogiuntura dell'an- ca,& la pelle dell'anguinaie fi nutrifee di molti rami di quefta vena. Il ramo di détro man da dalla banda di dentror alcuni rami piccioli a buchi dell'offo grande, & altri maggiori r y fa mufculi del fondamento,& alla pelle,che gli fta intorno intorno, de quali fi fanno al- f V cune delle mor ene.Paffando vn poco piu in nanzil nafce vn'altra vena di quefto ramo di t ^ dentro,la qual ne gli huomini va al lato della vefcica dalla fua banda ;& diuidendofi in molti rami,fi diftende per lo collo della vefcica,cV per lo membro ;u nelle donne cammi u lib-"•• H' na coperta d'una groffa tela,& manda alcuni rami alla vefcica, & affai piu al lato del fon- XXV1'*^ do della matrice,alcuni de quali arriuano al fuo collo,fac cendofi piu grofsi; & per quefto Ledon^elle, e* le donzelle,& donne pregne purgano il fuo fìore.Ma non per ciò voglio dire,che nell'al- yenVìZiZZ tre donne lafci di Purgarfl ìl &ngue per quella parte, anchor che fi purghi principalmen- fuofiote. te per dentro della matrice. Il reftante delx ramo finiftro della diuifione, che fi fece fo- * «•"* pra l'offo grande,va all'offo del pettignone,& congiungendofi al y ramo,che nel medefi- y.,(IeI f Mafce mo modo va per l'altro lato, fanno amendue vna z vena, che buca in prima il peritoneo, z ^ & di poi il decimo a mufculo,che muoue la cofeia ; &paffando per lo b buco dell'offo del a lib.ii. t.xv. pettignone per vna ineauatura, che cofi per lei,come per l'arteria, el il neruo, fi fa nella fixvi-F»G» parte fua piu alta; & attrauerfando perla0 tela, che cuopre quefto buco ,& per lo nono .*!, . • ••' mufculojche muoue la cofeia, fi nafeonde nella cofeia gettando alcuni rami al principio del fecondo mufculo,che muoue la gamba,& a quello del quinto,& ottauo,che muouo- e . no la cofcia;de quali nafcono altri ramufcelli, che camminano infino alla pelle, appreffo b^ l'anguinaie Oltre a quefti rami ve ne è d vn'altro particolare, che va al foffo, che fi fa nel d t.ii. preflb gallone, entrando per vn feno, che per quefto effetto particolarmente fi fa in quello. al « Quefto ramo fi diuide nella forma detta,& rade Volte paffa mezza la cofcia.Non dimeno la principal fua vena, che habbiam detto diftribuirfi per lo quinto mufculo, che muoue f prefl* *** la cofcia,fi mefcola co vn'altroe ramo della f vena maeftra,che va per lagamba. Il s ramo g \ di m.r li.ii.t.xiiii Delle uene,éVarterie. 126 di fuori deltronco della vena grande, feende in obliquo verfo la gamba ; & in nanzi, che La yena, che fi buchi il peritoneo, getta dalla parte piu alta vna mezzana vena, la qual montando in su co?,'u»geco 1uei per lo peritoneo,verfo la parte di nanzi del ventre, & gettando alcuni rami al peritoneo, ròtlai\(L 'dei ,mC' paffa infino all'arriuare al mufculo diritto del ventre del fuo lato ; doue h circondando il tetto. i.ui.fi.i.1 * fi.ii. 1 tnct. O peritoneo,& il mufculo intrauerfato del ventre, s'inferifee nella parte di dentro del mu- fculo fuo diritto dal fuo lato ; & montando dirittamente, getta alcuni rami a trauerfo a gli altri mufculi del ventre.Ma,comearriua vnpocq più in su del bellico,!! diuide in mol i tii. M. t.y. t[ ramufcelli, ' che toccano le punte delle vene,che habbiam detto fcendere dalla ftrozza per fotto l'offo del petto. Per ragion di quefte vene dicono molti effer communicanza La comunican- trala matrice,& le mammelle; attento che quella,che fcende,nel paffare per le mammelle %* • che è tra le fi cógiunge alle vene di quelle; & quella,che monta,nafce appreflo il ramo, che habbiam Pet't'e>&'ia Md detto gire alla matrice.Quefto quanto fia vero,non lo tratterò adeffo, perche farebbe al largarmi piu di quello,che al principio promefsi di fare, che è contar breuemente(quan- to e pofsibile)rhiftoria.Bafti fapere che le punte della vena,che feende, rarifsime volte fi congiunge alle punte di quella,che monta. Della Difiributione della Vena Grande per la gamba. Cap.io. Lt r e ai rami, che habbiam detto mandarla Vena Grande alla parte di dietro Q«<*'« *«»«/>« dell'anca,che feendono alla cofcia,manda particolarmente due vene ;z vna mino- "Pal,yano alia re,chepaffa(comehabbiam detto)perlo buco dell'offo del pettignone,& cammi- na infino al fuo mezzo,dando nutrimento a mufculi,appreffo de quai paffa ; vn'altra mag V\tr°£Cr £Ìore> cne è eome tronco di tutte l'altre vene, che vanno alla gamba. '° Quefta vena co- La m*g&'or yJ - mincia dal ramo di fuori di vn de tronchi della vena grande, dopo l'efferfi diuifo fopra cJmla. * l'offo grande; & tofto,chc paffa il peritoneo, cammina verfo l'anguinaie, per la parte più e li.ii. t.viii. ;a]ta di dentro dell'offo del gallone,per doue feendono ilc fefto, & fettimo mufculo, che e,A muouono la cofeia; & camminando per la parte di nanzi della cofeia, alquato in dentro, d lib.ii.t.i.5 paffa fenza effer copertala alcun mufculo, per lo feno, che fanno nell'anguinaia ild pri- e Ii.ii.t.iii.m ^q mufculo,che muoue la gamba,& e l'ottauo,che muoue la cofeia ; & in quefto luogo f li.ii.t.iii. 1 fj diuide in molti rami. Perla qual cofa furono polle in qfta parte moltef glandole,come anche habbia detto effer di fiotto le dittella,& in tutte l'altre parti, doue le vene fanno al- g 1.1.11.0 cun- ramj g ]] primo ramo di quefta vena,che va alla gamba,è molto grande; & nafce del u prmo ramo h parte fua di dentro, & cammina tra pelle & carne per la parte di dentro della cofeia, & di quefia Vena. h lib.i. t.i.ii. del ginocchio,& della gamba,infino alh tallone didentro;doue calando per fopra il pet- .")** tine del piè,fi diftribuifee a diuerfe parti mefcolandofi co rami d'altre vene, che(come di remo)vengono a quefta parte. Quefta vena ordinariaméte mantiene in tutti e corpi vna maniera di procedere infino al tallone,il che non fa da indi in nanzi; perche, fé bene ordi nariamente paffa per fopra il tallone, alle volte paffa di fotto. E anche quefta vena affai ta diuerfità di diuerfa nel modo di compartirfi per lo pettine, & dita del piede ; perche alle volte fi me- queflo ramo per fcola a certi rami,& va al dito picciolo,& a quel,chegli fta appreffo; altre volte al pollice, lo *'ede- & a quel,che gli è piu appreffo. In conclufione quafi in niuno huomo tiene la medefima forma del diftribuirfi ; anzi rade volte fi comparte nell'un piede, come nell'altro. Et an- che i rami,che nafcono di quella vena,nel fcendere per la gamba, non mai quafi tengono vn medefimo ordine; fé ben in vna cofa fola conuengono tutti, che vanno tra pelle, & carne.Et ordinariamente nella parte piu alta di dentro della cofeia getta quefta vena due rami; Vno * minore,che cammina verfo la bada di dentro tra'l fondamento, & i tefticoli, perl'anguinaia,& per la tauoia della cofeia;k L'altro verfo la banda di fuori,& maggiore, che cammina per la parte di fuori & di nanzi della cofeia, tra pelle & carne, diuidédofi in molti rami,ne più ne meno,che quel di dentro.Getta anche quefta vena,quando arriua al mezzo della cofcia,alcune notabil vene, tra le quali ne màda ' vna particolarméte alm pri ino mufculo,che muoue la gamba.Di quefta medefima vena, ne nafcono altre n due (iui, doue quefta fi ftorce verfo il chino del ginocchio)picciole,& vguali, delle quali vna fi diftende verfo il ginocchio, l'altra verfo il chino ; benché quella del chino alle vol- te manca, & altre uolte è tanto fiottile, che quafi non fi vede ; che è all'hora, quando la te ° vena, che va al ginocchio, è maggior del folito. Efeono anche di quella vena (quando Y a cammina 1 A k a in m li.i.t.i.S n ui.2 Libro fefto cammina per la gamba)alcuni tralci, che vanno vcrfo dietro,& vcrfo nanzi, abbraccian- do la gamba,& congiungendofi in alcune parti,che lor fon vicine.Scontro a quefta vena detta ne nafce * vn'altra della medefima vena grande, la quale montando vcrfo la banda p n. di fuori fi diftribuifee per la pelle,che cuopre la parte di nazi dell'offo del gallone, & per gli mufculi,che fono fituati in quefto luogo. Gettato che ha la vena grande quefie due vene,fubito fi nafeonde tra mufculi, che abbracciano l'offo della cofeia, mandando vna notabil 1 vena alr fettimo,& nono mufculo,che muouono la gamba ; della qual nafcono q certi ramufcelli,che vengono alla pelle.Piu in nanzi ne getta vn'altra * maggiore, che li di r lib.ii.t. iii. ftnbuifce per lot quinto mufculo,che muoue là cofcia,gettado alcuni ramufcelli "all'ot- / '.. tauo,che muoue la gamba. Nel medefimo modo getta molt'altre vene, che vanno a nu- t jj jj t vjjj trir quafi tutti e mufculi,che abbracciano la cofeia ; tra le quali la x maggiore fi congiun- .c.ta.xn.i gè al fine di quella vena/ che habbiamo detto paffare per lo buco dell'offo del pettigno- 2 n ne,& fcendere infino a mezza la cofcia,faccendola quafi tanto lunga,che arriua al ginoc- u l"'t,v,n' chio.Dopodi quello la vena grande feende florcendofi all'offo della cofcia,alquàto ver- x tllr fo dietro,& gettando alcuni ramufcelli molto fottili,che fi vanno a difiribuire per le tele, y « che cuoprono i principali nerui della gamba.Et di poi getta vn'altra x vena, la quale cam- z 3 • minando uerfo la parte fua di dietro,manda alcuni ramufcelli,che montando in su fi com partono per la pelle. A quefta vena fi congiunge vn ramufcello3 di quella, che habbiamo a :• detto diftribuirfi per lo quinto mufculo, che muoue la cofeia, faccendo d'amendue vna mezzana vena,che (come habbiam detto)va alla pelle ; béche molte volte accade b nafeer b 3.4. due rami della vena grande;vno piu alto,che l'altro, i quali congiungedofi nel cammino, fanno qfta uena,che uà alla pelle.La quale dopo l'hauer gettatic alcuni rami verfo la parte e. II. I. e y. piu alta di dietro della cofcia,fcende dirittamente per mezzo del chino d del ginocchio d e. 7. alla polpa della gamba,& mada per quella moltie ramufcelli,fenza tenere ordine alcuno; anzi alcuni vanno diritti,alcun'altri in obliquo,& alcun'altri in trauerfo,alcun'altri fi con "Perche fifanno giungono al fuo compagno faccendo di due uno . Quefta moltitudine di vene è cagio- 77"% V* ne>che m quella parte fi facciano le varici. Gettati che ha quefta vena quelli ramufcelli, le. feende in alcuni infimo al ftallone,& iui finifce; in altri fi mefcola con alcuni ramufcelli, fe- erie uengono per la parte di nanzi della gamba, & arriuano fin doue ella paffa ; & diften- dendofi poi d'appreffo el 8 tallone di fuori va alla parte di fopra del pie tra pelle & carne, g \x\% ttm y Imperò la vena grande feende nella forma detta a cato dell'offo della cofeia ; & in tal mo- do fi ftorce a quello, che, quando arriua al ginocchio,h paffa tra le ' tefte di dietro della h t.ii.9. parte fua piu baffa; nella qual parte fi diuide in due rami difuguali.k Quel di dentro ( che i lib.i.ta.iii. 16.16. m- ii, è molto piu fottile)manda alcuni rami a mufculi della polpa della gamba,& principalmé- ^ t te alla parte di nanzi del ^rimoj&fecondojche muouono il piede ;& infieme manda al- 1 hb.ii.t.xii. cuni,n ramj al corpo della parte di dentro della gamba. Ma, come n arriua quefto ramo $ "*" alla giunta piu baffa del maggior fufello,& ha gettato ale uni rami alla p elle, fi ftorce per fotto el tallone,& uà per la banda di dentro del piede infimo al dito pollice, doue fi perde ordinariamente nella pelle; & alle uolte va quefto ramo tra l'offo del calcagno, & il mag- gior fufello,infieme colle corde', che per quefta parte paffano alla pianta del pie, ad infe- rirli nelle dita. ° Il ramo di verfo fuori della diuifione, che fi fa nel chino del ginocchio, è o 1 ?. affai piu groffo; & fi diuide in due vene,delle quali la ? maggiore,& di piu in dentro, fi di- p 14. flende tutta tra gli ^mufculi,che occupano la polpa della gamba,fcendendo dinttamen- q li. ij. t.xii. te in prima tra'l principio del primo & fecondo di que,che muouono il pie ;& trai quar- xiii.xini.xv. to & quinto,che muouono il medefimo pie; & di poi tra i mufcuh,che piegano le dita, & nafcono della gamba,toccando alle uolte lar legatura,che congiunge gii due ftinchi, fé- r li.ii.t.xv.T condo il lungo.In quello cammino, fempre va gettando rami a mufculi, per doue paffa, ma niuno di quelli,o molto pochi,arriuano alla pelle. Quefta uena, come arriua circa la metà della gamba dal ginocchio in giù,fubito fi diuide in altri due ' rami ; de quali quel di f l7' dentro getta unr ramo alla congiuntura dell'offo del tallone, & del maggior ftinco, & c prefio al 8. feende poi infieme con le corde de mufculi, & fi ftorce dallaparte di dietro della gamba uerfo la pianta del piede,tra'l calcagno & il maggior ftinco,per fotto elv mufculo,chepie u l'-ii-t-xu1'' ga i fecondi articoli delle dita; & mandando due ramufcelli al pollice, & altri due a quel, 0 che fta al paro di lui,& uno a quel di mezzo,fi finifce.Benche molte uolte ilx ramo di den x t.ii. 16. tro fi comparte per tutte le dita, fenza paffar ramo alcuno tra'l calcagno, & il maggior ftinco. Delle uene,èV arterie. 127 ftinco.Ma Faltrò ramo,che è quel di fuori di quefta vltima diuifione, fi diftende a canto del minor ftinco; &,come arriua vicino al fine della legatura, che congiunge gli due ftin y 18. chi,getta vn >' rameiche buca la legatura, & va al piede infieme con le corde de mufculi, xli.ii.t.vi.n che vanno a lui,per la parte di nanzi della gamba,mandando alcuni ramufcelli a * mufeu- li,che ftorcono le dita del pie in fuori ;& altri alla pelle, che cuopre il pettine del piede. a lame. $.¥ jj reft0 di quello ramo va alla pianta del piede infieme con le corde dela fettimo, & otta 110 mufculo,che muouono il piede, diftribuendofi per Io dito picciolo, quando il ramo di dentro,chc paffa trai calcagno,& il maggior fufello,non manda rami a tutte le dita; & cofi fi finifce di diftribui re la vena grande per lo pie. Ben è vero che quefta diuifione di Le yene del piò b t.ii. 16 vene non meno è varia nel piedc,che nella mano; perche molte volte accade, che la b ve- no o/fiwnare- e t. v.> na di dentro(che difsi nafeonderfi tra i mufculi della polpa della gamba) getta vnc ramo buirfi.' " alla tela,che congiunge gli due ftinchi; il quale feende a canto lei per la parte di nanzi del d t.ii.17. la gamba,infino al pettine del piede ;& in quefto cafo d la vena, che habbiamjdetto fpar- tirii in due nella polpa, non fi fparte,anzi feende intera per la pianta del piede,6V getta ra- c uy.y mi a tutte le dita. Alcun'altra volta fi nafeonde vna e vena trai mufculi, che occupano la parte di nanzi della gamba; la qual nafce del ^ ramo di fuori della diuifion principale, che habbiam detto farfi nel chino, & cammina verfo la giunta di fopra del maggior ftinco. Et fubito getta vn ramufcello tra! fefto & fettimo mufculo di que, che muouono il pie, del qual efeono molti tralci, che vanno a nutrir gli mufculi, che fono nella parte di nanzi della gamba.Et alle volte getta molti ramufcelli alla pelle della parte di fuori della gam- g if. ba,§ il principal de quali va florcendofì hora in dietro,hora in nanzi, infino che appreffo Stallone di dentro fi florce verfo il pettine del piè,mefcolandofi con altre vene, che paf- fano per quefta parte tra pelle & carne. Di modo, che effendo tanto differente il com- in che modo fi partimento di quefte veacche vanno per la gamba & il piede,tra pelle & carne, & effen- l'ann0 da confi- do tanto facile il poterle vedere in qual fi voglia huomo viuo, legandole, come quando fa^lede "* ne voglion trar fangue,non accade che io m'affatichi in voler metter ordine, oue non è. h fral 0 & Principalmente veggendo, che quefte vene nafcono tutte d'un medefimo h tronco, che t*' * feende per l'anguinaie; & che appreffo il ginocchio nella parte di dentro,fi vede manife- ftamente nel più delle perfone, quel ramol di dentro del tronco della vena grande, del qual folo molti de Greci comandauano che fi traheffe fangue. Et per ciò non poffo fare di non marauigliarmi de Medici,che dicono effer nel pettine del pie quattro vene diffe- lenti per cauar fangue; vna appreffo il tallone di dentro, che chiamano la Saffena, quella dellamatrice,o la virginale; vn'altra appreffo il tallone di fuori, la quale chiamano la Cea tica,vn'altra,che va al pollice,chiamata la Popletica; la quarta quella,che è appreffo il dito picciolo,che chiamano delle Reni. Et con quefto habbiam finitola difiributione della vena grade. Reftarebbehoraadire della vena Vmbilicale; ma, perche quefta vena non LayenaOmbi- ferue a nulla nel corpo dell'huomo; & perche nel terzo libro feci particolar mentione di lca e' quella,qui folamente dirò,che quando entra nel fegato,non fi fparte in molti rami,come il Vefalio dice,anzi fenza fpartirfi in ramo alcuno fi cógiunge alla vena Porta.Della quar- ta vena chiamata Arteriale diremo dopo l'hauer parlato dell'Arteria grande; perche ha al cuna concordanza con effa,come il nome dimoftra. Del Nafeimento dell'Arteria Grande, & della Difiributione fua dal Cuore in su. Cap. 11. TVt t 1 gli antiqui Philofophi & Medici conuengono, che'l Cuore è principio, & origine dell'arterie; il che manifeftamente dimoftra l'effer la grande arteria in que- fta parte maggiore, che in niun'altra. Hora a nafce l'Arteria grande della parte più U nafcimeto dd ttiiigÀV'H' ^ta del ventricolo manco del cuore,con vn principio tondo,& duro, quafi come cartila JjArtcrMjM*. b Sii. fi.x. gine.Et tofto,che è nata,paffate le b tre tele,che(comc nel quarto libro dicemo)vietano, C,C,C che nò ritornino gli fpiriti & il fangue dall'arteria gradeal vétricolo màco del cuore,c get e t.iiii.B,B ta 1 Uiflori* delTar vena grande,& tra le tele > che fendono pel mezzo il petto. Et fubito getta un ramo i al ei( * '"/^ '" uria dal cueret lato manco,che monta in obliquo verfo la prima colla del medefimo lato;iI quale tanto, r A insù. quanto è appoggiato alpolmone,& legato alla tela da man manca, chefende il petto per ^:iiji.i. lib. mezzo,non mai getta ramo alcuno, ma nell'arriuare alla prima cofta, nafcono di lui due l,',*b-yi.R rami.k Vno dalla parte piu bafla,il qual paffando j> le radici delle cofte, getta vn rametto, £ u med. N ad ogni tramezzo delle quattro prime,d'ognuno de quali ne nafcono altri due, che van- t.v. a no alla midolla fpinale, & a mufculi, che in quefta parte le fono fopra, & fopra le fpalle. ' t.iin.D 1 L'altro dalla parte piu alta,affai maggiore cne'l fopra detto ; il qual montado in obliquo f j : p allato el fettimo nodo del collo,pafla per gli buchi,che fi fanno nel proceffodellatoludi m li.i.c. v.fi. quefto nodo,& di tutti gli altri del collo,gettando alcuni ramufcelli,che entrano alla mi- vi. o o dolla fpinale per gli buchi,per doue efeono i nerui; & altri a mufculi,che fono nella parte di dietro del collo.il refto di quefta arteria monta ( fecondo che dice il Vefalio ) infieme con vna vena infino alla collottola ; & amendue infieme entrano per vn lpiraglio, che fi vede nella parte di dietro delle tefticciuole dell'offo della collottola,& fi fpargono per lo feno della dura madre dal fiio lato; ma non è così ; come trattando delle vene & arterie V arteria, che della tefta diremo. Oltre di qfto ramo,che va a nodi del collo, nafce di piùn dell'arteria, n t — j^ yaaglimufiutt che dicemo montar in obliquo verfo la prima cofta,° vn'altra arteria; la quale monta pa- Q q i^ •••: diritti del yen- rimente,benche più in obliquo,& verfo in nanzi,che quella ; & arriuando al piu alto del- fi.ii.D tre' l'offo del petto,& attaccandofi alla tela del fuo canto, che fende il petto, feende in obli- quo per lo lato del detto offo,appreffo doue s'attaccano le cartilagini delle cofle.Quefta Arteria fa il medefimo cammino,& fi diuidene medefimi rami,che la Fvena,che habbiam p t.ii.L.li.ii, detto fcendere per fotto l'offo del petto,& vfeire d'appreffo alla forcella dello flomaco, l- v'-a-I»••»• & diftenderfi per lo mufculo diritto del ventre dal fuo lato. Et fi come a quefta uena ne rifponde un' 1 altra dalla parte di fotto,ne piu ne meno fa l'arteria,che paffa per quefta q li.iii.fi.i. I parte, eccetto che di quefta arteria non uà alcuno ramo alla pelle ; &, fé ne uanno alcuni alle mammelle,fon molto piccioli.Gettati quefti rami camminarl'arteria grande in nan r *• "ii. D zi,ftorcendofi verfo il braccio; & in nanzi,che efca del uoto del petto, quando uuole bu- care ils fecondo mufculo,che muoue la fchiena, getta un'altro molto notabil framo,che s ''•"• t-viiJ- formontando infino alla collottolafi diftribuifee per gli mufculi, che occupano laparte f .... „ di dietro del collo,fenza gettar ramo alcuno alla pelle. Dopo a quefto, efce l'arteria del voto del petto,& paffa la prima cofta,ftorcendofÌ infino all'arriuare vicino alla afcella ; & iui getta dalla parte di dietro un mediocrel ramo, che fi diftribuifee per gli mufculi, che t ja mecj r occupano la parte di dentro della paletta della fpalla. Et di poi ne getta un'altro dalla par te di fopra,alquanto minore; il quale va alla congiuntura dell'offo dell'homero con la pa* letta della fpalla; & appreffo la punta dell'homero fi diuide in molti ramufcelli,v vno de u lamed.K Varteria che 4uahsaccomPagnaconlaXuena^e^'noi^ero>mn^^ x t.ii.aa yaalk màm- quefto ramo,ne nafce y un'altro alquanto piu giù dell'arteria, che va all'afcella ; il quale fi y t. iiii. L mede. diuide in molti ,che fi diftribuifeono per gli mufculi,che occupano il petto. Piu in nanzi z *ra l'L & nafcono altri lramufcelli,che vanno alle glandole,che ftanno nell'afcelle.Et di poi ne na- i , M fcea vn'altro,che feende per gli lati del petto,& s'inferifee principalmente nelb mufculo, b li.ii.fi.x.0 Quella, che ya che tira il braccio in giù.c II refto di quefta arteria infieme con la d uena del fegato,!! di- e t.iiii.N «Ibtaccto. flende per lo braccio,nafcondendofi tra imufculijche muouono l'homero;& mandando ^ t-^-m alcunie ramufcelli alla parte di dentro de mufculi che abbracciano l'homero ; & alle tele, e ilp che abbracciano e nerui,che palfano per quefta parte.Et di poi fcéde a poco a poco con- f c.ii.q q giungendoli alf ramo di dentro della venagrande,& gettando vn Sramo, che feende per g ciin.O laparte di dietro dell'offo deirhomero,appreffo doue s'attaccano i mufculi, che diften- h !'•»•'•^•fi- dono il gomito; & cammina infimo alh tubercolo di fuori dell'homero ; & qui fi perde p tra le corde de mufeuh, accompagnata dalla ' uena, che dicemo paffar per quello luogo> i t.ii.p fatto delle Vene,èV Arterie 128 e r-r"t,TI" Fatto quefto,fubit o fi nafconde Farteria tra k i mufculi,che piegano il gomito, mandari- 1 t.ii'l'.P d° l°ro alcuni rami ; & dipoi fi ftorce verfo la fanguinella, & manda duel ramufcelli,vno m li.ij.t.viii. per!ato,alla congiuntura del gomito, paffando appreffo al fine delm fecondo mufculo, N che piega il gomito,tanto feoperta, che fi fente manifeftamente battere. Dopo a quefto D M1U . fcende,nafcondendofi trai mufculo,che piegai fecondi articoli, & quel, che muoue gli u ^ terzi delle quattro dita,fpartendofi " in due rami, che vanno l'uno a canto del minor fu- fello,l'altro a canto del maggiore. Quel del minore (che è quel, nel quale ogni di piglia- L'arteria , oue e la med.R mo il polfo)getta vn ° ramufcello in nanzi al fine delbracciale,il qual va per lotto le P cor ?&**• *l p»l- p hki j. t.xi. j£ je mufcujijChe diftédono il pollice,alla parte di fuori della mano, & fi diftribuifee per &' uU'la med. f. gh q mufculi,che fono trai primo offo del pollice,& l'offo della palma,che foftiene lindi t.viii.Y ce.Gettato quefto ramo paffa l'arteria per fotto la legatura intrauerfata, che è nella par-. r li.ij.t.inj.9 tc di dentro del bracciale,& per fotto la tela 'della mano,diuidendofi in tret rami,ne più tra'Tq'&l'i nemeno>cne fi facciano il neruo & la vena in quefta parte.Di quefti rami il primo& tt.iiijiral'R. fecondo fi fpartono, ognuno in due, che fi diftendono, il primo per gli lati della par- e'IT tc di dentro del pollice, il fecondo per gli medefimi lati dell'indice , il terzo fenza u la med. S dmiderfiva al lato didentro della parte di dentro del dito di mezzo. u II ramo, che v fra'l T & va a canto dei maggior fufello, cammina anche infino all'arriuare alla palma della ma- 1'* no, tanto nafeofto tra i mufculi, che non fi fente battere, fé non in alcuni molto ma- * la med. V. %rl » & Palfando cofi per fotto la legatura intrauerfata del bracciale, & la tela della ma- li.iiii.fig.vi. no manda v due rami al dito picciolo, & altri due all'annulare, & vno al lato di fuori di R. quel di mezzo. Quefio ramo fé ben ordinariamente non manda vena alcuna al riuerfo 1 lJMned. Y della mano,alle volte gettax vn ramufcello a mufculi,che occupano il lato di fuori dell'of afiii.F fo dellapalma,che foftiene il dito picciolo ;& cofi fi finifce la difiributione del primo ra b li.iiij.fi.vi. mo dell'arteria per lo braccio finifiro,il qual dicemo nafeer del lato finiftro di quella,do x,x po l'effere vfeita del cuore.Gettato che ha il tronco dell'arteria grade quefto ramo mon- Hifioria del tro e li.iiu.h.vi. ta vn pOCO pju m su dirittamente, a canto della x canna del polmone, infino all'arriuare co deWarterta, d't.ij.s.t.v. cfte entra Pcr vn 'DUCO »cne ^ & nell'offo cuneale fopra k quella parte fua, che è fi- p t.iii. fig.ii. mile ad vna fella,nella qual habbiam detto effer quella glandola,che riceue la flemma del u.u capo.ll quale tofto,che entra nella tefta.fi diuide anche in due rami;l vno, che va al voto q la med. a ^ej nafQ per m vn J3UCO fatto particolarmente per lui, & fi perde tra le cartilagini & le ali f li.i?c.v.fi.i. ^e^ nafo,accópacmato da gli fini d'alcune picciole arterie, che,come diremo, vanno alla G " faccia;n l'altro,cne fi diftende per tutta la ° dura madre, diuidendofi in molti ramufcelli. t li.ii. t.ii. A Ma il corpo dell'arteria fubito dopo l'hauer settati quefti rami fi diuide p in altri due ; & 1 t.iii. fi.ii.*, apposciandofi al fondo della tefta cammina' cofi diuifo alquanto in nanzi ; & dipoi fi * ri X li.v. h.xv.e *x 00 ... \ ì re 1 n i ir j • j* y t.iii. fi.ii.£ congmnge,gettandovnr notabil ramo,ch^ palla per lo'buco del fecondo paio di nerui i, la med. y all'occhio,& alla parte di dentror del mufculo delle tempie. Il " refto dell'arteria buca la a la med. I x dura madre, & monta,parte alla y pia madre, & z parte al ventricolo manco delle cer- b la med.c ufijja ^ faccend0 in tlltto il cammino vn viluppo,come fafeia.a L'altro ramo della parte d lf.iU.viii. dell'arteria,(che ho detto montare al craneo) va accompagnato da vna b vena verfo la par A,B te di dietro del fondo della tefta,mandandoc vn ramo a d mufculi, che occupano la parte e lib.i.t.v. di nanzi de nodi del collo,trai primo nodo,& il fecondo; & dipoi entra nella tefta, acco (IR " " " pagnato ^a vna vena,per loe buco,oue diremo entrare il fefto paio de f nerui della tefta, t^rttru (he N ' & fi perde nel feno manco della dura madre. S II ramo diritto, & maggiore, dell'arteria >a al bràcci» ù 5 t.iiii. V grande monta parimente diritto in su; & come arriua alla prima cofta, getta dal lato de- rim. ftro Libro fefto ft ro vn groffo ramo,chc fi diftribuifee per li tramezzi delle prime cofte,per li procefsi de lati de nodi del collo,per l'offo del petto, per gli mufculi, che fono nella parte di dietro del collojper lo braccio deftro,& in conclufione per tutte l'altre partitile quali habbiam detto diftribuirfi il ramo, che va al braccio finiftro . Gettato quefto ramo refta h quefta h la med. % arteria ' vguale a quella, che habbiam detto montar dal lato manco, a canto la canna del ' ^ mede.x polmone,fàcccndo il medefimo cammino, & chiamandoli amendue d'un medefimo no- Terche l'arterie me,cio è Carotides,o Soporales,che vuol dir Sonnolente,© che danno fonno; perche op del séno furono pilandofi,o uer chiudcndofi in qual fi voglia modo, fubito ci addormentiamo. La qual chiamate cofi. clpCrienza vidi io fare a Realdo Colombo l'anno del i 5 44 in Pifa in vn giouane,di nanzi a molti gentilhuomini,con non meno fpauento loro, che rifo noftro, dando loro ad in- tendere chetal cofa fi facea per via d'incanto. E anchoda notare, che delk ramo di fuori k la mei. b della diuifione dell'arteria finiftra(in nanzi che entri nella tefta ) nafce una picciola arte- ria,che uà alle guance; & di poi fi fparte in due parti, vna delle quali va alle tempie, & è quell'arteria^chc in quelle fentiamo battere; & l'altra va dietro l'orecchia finifira ,& an- che ha manifefto polfo. Della Difiributione dell'Arteria Grande dal Cuore in giù. Cap. 12. Gì a dicemo,chetofto,chel'Arteria Grande vfeiadelcuore,fi diuideain due rami, vno che montaua,vn'altro,che feendea. Habbiamo detto di quel, che monta, re- ftane a dire di quel, che feende.a II quale cala attaccato a nodi della fchiena fotto a t.iiii.I yanno a mufiu Ja ucna grande; & tofto,che nafce,getta dalla parte di dietro, ( che è attaccata a nodi ) da le coli °8m ^ato vn ° ramu^ce^° a tutti gh tramezzi delle noue cofte piu baffe; i quali vanno, ne bla med. piu ne meno,chec gli rami della vena fola, nelle cofte intere infino alle cartilagini, nelle ![' S' mendofe piu in nanzi.Di quefti rami efeono alcuni ramufcelli,che vanno alla midolla fpi naie per glid buchi de nerui,& di poi a mufculi,che fono attaccati a nodi della fchicna,ne c rf^11, . • i" piu ne meno, che habbiam detto far gli rami della vena fenza compagna. Ma il tronco f f dell'arteria feende dirittaméte appoggiato al lato manco de corpi de nodi della fchiena; d lib.i. ta.vi. e & paffando traf la diaframa & l'undecimo nodo delle fpalle manda 8 un ramo da ogni ^:!\f^-S- lato alla diaframa,il quale fi fparte in molti,che fi perdono per effa, principalmente per la e ia' med' a parte più baffa appreffo a nodi della fchiena, mandando alcuni ramufcelli alla parte hfua g t.iiii.l' L'arterie, the più alta,& a quella partel delle tele del cuore, che fi attacca a effa. Dopo quefto nafce h li.ii.t. vii. ™nn° «fo™- dell'arteria grande un tronco,del qual nafcono alcunik rami, che vanno allo ftomaco, al .**•"•. mfi ... Tltone. '^ fegato,al fiele,alla milza,alla reticella, all'inteftino duodeno ,& alla parte dell'inteflino 'cDEFG graffo; che fi attacca allo ftomaco in quefta forma. In prima paffa quefto * tronco per fo- k t.iiii. fi. ii. pra la parte piu alta della tela di détro della reticella,& fi diuide in m due rami quafi vgua- m li,il maggior de quali uà a man finiftra,& il minore a man deftra.U ramo deftro fi eogiun- . ". ' '"' &' gè alla vena chiamata Porta,in quelle nglandole,che fi veggono fotto la parte di dietro m t.iiii.fi.ii. dello ftomaco;nella qual parte fi lega alle tele della reticella, & monta al concauo del fé- u u. ta.v.fig. gato;& nella metà del cammino getta dalla parte piu baffa vn ramufcello, che uà alla tela in;f di fotto della reticella,& alla parte dell'inteflino graffo,che lejè appreffo-.Dopo qfto man n ,b'in' &' da dalla parte piu alta un'altro p ramo allo ftomaco, il qualfi diftribuifee nell'ultima fua © t.iiii.fi.ii. parte,che rifponde alla fchiena,diuidendofi in alcuni ramufcelli. Dalla piu baffa manda o. t.v.fi.iii.e vn'altro ramo, il qual camminando uerfo il concauo del fegato fi fparte in due arterie ;1 P'1 med.p b vna delle quali va allinteliino, che è attaccato col fondo dello ftomaco, dal fuo mezzo ** laracd,S infimo al principio dell'interim digiuno; l'altrar(che è alquanto maggiore)fi ftorce verfo r la med. r il lato deftro del fondo dello ftomaco,& attaccandofi alla tela di fuori della reticella, get ta dalla parte più alta alcuni rami,che uanno ad inferirfi nella parte di nazi & di dietro del fondo dello ftomaco. Et nel medefimo modo ne getta de gli altri dalla parte piu baffa, ,.....,... che vanno alla teia di fuori della reticella; & cofi finifcef quefta arteria al mezzo del fon- dal R al T. do dello ftomaco, accompagnata da un ramo della vena porta.r II refto, che auanza,del fì.xiii. xiiii. ramo diritto di quefta arteria grande, dopo l'hauer gettati dalla parte piu alta due piccio- c li rami alla vefei ca del fiele, " fubito fi fparte in molti rami,che fi uano ad inferire nel còca t \nn' V no del fegato,fenza penetrare molto a détro p la fuftaza lua.*?! ramo finiftro(che habbia x la med.'u detto delle Vene,cV Arterie 129 detto nafeer del tróco dell'arteria, & diceuamo effere alquanto piu groffo che'l deftro) fi attacca alla tela di dentro della reticella,& all'animelle, che fi veggono in lei,congiun- gendofi ad vn ramo della vena porta,& diuidendofi ne medefimi rami,che lui.Ciò è,vno y la med. x y che nafce della parte fua più alta,& fi va a inferire nello ftomaco, per là parte, oue è ap- 1 la med. y P°gg'ato die ^Pa^e ( ancnor che di qfto ramo nafce da ogni Iato vn * ramufcello,che va alja metà di quefta medefima parte dello ftomaco, che è appoggiata alle fpalle) ; di poi a la med.? montando in sua cinge tutto intorno la-bocca dello ftomaco, ne piu ne meno, che hab- b la nred. a biam detto fare il ramo della vena porta; cV getta alcunib rami allo ftomaco,& molte af- fai fottili & picciole arterie, al fine della canna della gola ; vna delle quali feende per la parte di nanzi dello ftomaco alquanto verfo man diritta infimo al fondo fuo, gettando e t.iiii.fi.ii.u pel camino alcuni tralci, cofi à man deftra, come a man finiftra.c li ramo finiftro di que- d la med.# fta arteria getta ordinariamente(quando arriua alla milza dalla parte piu baffa) vn d ramo alla tela di dentro della reticella; il quale poco dapoi,che è nato,fi fparte in due,molto fe- parati l'uno dall'altro,de quali nafcono molte arterie,che feendono tutte per la tela detta Per qfte guar della reticella,& per lintefiino groffo. Dopo quefto paffa in nanzi quefto ramo finiftro da la t.iij. fi. dell'arteria piu a man manca diuidendofi in due arterie (ne piu ne meno, che la vena,con ij.& la. v. fi. la quale è accompagnato),& quefte in altre,& cofi di mano in mano,infino che diuiden- 111 fi " J^ ^°^ *n m°hifsimie rami,s'inferifce dirittaméte nella concauità della milza. Ma in nanzi, e ' ' ' ' ch'entre in lei,nafce dalla piu baffa parte della piu balla arteria,che va alla milza, vn t ramu fcello,che va alla tela di dentro della reticella; & da quella,che fegue in sù,nafce nell iftefi- g e fo modo vn'altra § arteria,che appoggiata alla tela di fuori della reticella cammina a man deftra infimo al fondo dello ftomaco ; & paffando per tutto il lato finiftro di quefto fon- do , getta alcuni ramufcelli intorno intorno alla parte di nanzi & di dietro dello fioma- h ( co,& altri alla tela di fuori della reticella.h Nafcono anchora d'altri rami, che vanno alla milza,alcuni ramufcelli,che vanno al lato manco, & alla bocca dello ftomaco (ne piu ne meno,che habbiam detto far le vene,che andauano dalla milza allo ftomaco); & a quefto i m modo fi finifce la difiributione di quefto ramo.J Vn poco più in giù del quale ne nafce La principal ar k t.iiij. £ k vn'altro del tronco dell'arteria grande ; & fi diftribuifee per la parte piu alta del mefen- ter'* >che y*al terio,diuidendofi in molti ramufcelli(nelliftefla guifà,che habbiam detto far la vena por ta),che vanno all'inteftino digiuno,& al fottile,& a quella parte del groffo,che piglia dal concauo del fegato infino al rognone manco. Dopo a quefto nafce da ogni lato dall'ar- 9!i'fle *< R*" 1 t.iii j.m,9.1ì. teria grandel vn groffo ramo,non l'uno fcontro all'altro,anzi alle volte il diritto è più al- ^nm iij. figu.xix. t0jarje volte il manco,fenza guardarein ciò ordine alcuno; ben che le più volte fi ritruo- xxi.a,b,m->n ua il diritto piu alto; & amendue nafcono della parte di nanzi dell'arteria,& attrauerfano dirittamente,ognuho infino al rognone dal fuo lato, ne più ne meno, che le vene emul- o-enti o fucciatrici ; benché di quelle ordinariamente non nafce ramufcello alcuno, che . vada alla tela groffa,che cuopre i rognoni,come fa delle vene. Ne anche nafce dell'arte- ^mrt"ut dd ria finifira condotto alcuno del feme, come habbiam detto nafeer della vena fucciatrice finifira; perche quefto condotto nafce fempre del tronco dell'arteria grande fcontro al diritto(che è ordinariamente appreffo doue nafce la vena ò condotto diritto del feme, . 01 lib.ii j.fio. & ah"e v°lte Pm m gm>)& «rendimi poco poi, che fon nati,m s'attaccano al códotto,che xxii. prèfso nafce della vena del medefimo lato ; ma il deftro n attrauerfa prima fopra il tronco della al# vena orande,& cofi cammina faccendo il cammino,che nel capitolo nono habbia detto. n la med.fig. yn Q ■ m ^ nafce jcj tronco dell'arteria grande dalla parte dinanzi ° vn ramufcel oTi'iij.A.lib. lo,che fi diftribuifee per la parte più baffa del mefenterio , & per l'inteflino graffo dalla ii/.fi.xix. k ' milza infino all'inteflino retto, & per effo inteftino anchora. Dalla parte di dietro del ^eìlìttheyan. tronco dell'arteria gràde,nafcono per tutto il lungo fuo(che paffa fopra è mufculi de no- noaumbt. p t.iiij. fan di de lombi)certi ^ ramufcelli da amendue i lati, che vanno all'offa de lombi,& alla midol q lamcd./* laloro,& amufculi,che lor fon vicini/Tutti quefti ramufcelli fono vguali, eccetto 1 due, che nafcono,vno per lato,appreffo l'offo grande,i quai non folo fi diftribuifeono per l'of fa,midolle,& mufculi,che lor fon vicini, ma anche attrauerfano per lo peritoneo, & per 11. v. lib.iij. gh mufculi del uentre infino a i fianchi.r Et è da notare che infimo a qui l'arteria è femore fi.xix.xxi. fccfà fotto della uena grande ; ma, come arriua all'offo grande/ormonta la uena,faccen- ^ ^ ^ i t.iiij.j'jv do la uena all'arteria come fuolo,perche l'offo grande non la offenda.sEt in quefta par- raTter,a,appref te fi diuide in due rami (ftpme anche habbiam detto far la uena),i quali in nanzi, che arri- fi r0jfi grande. umo Libro fefto uino alla cofcia,tornano ad entrare lotto le vene ; & i rami, che nafcono dell'arteria ap- preffo la diuifione detta,fon del tutto fimili a quelli,che fa la vena; eccetto che dalla parte di fotto dell'arteria,tofto poi,che è diuifa,c nafcono certi rami tanto grandi, che paiono * tra !«■* due vene,li quali feendono appoggiati all'offo grande,& entrano per gli fuoi buchi,& vanno v,v alla midolla, & alla parte di dietro dell'offo. "Gli due rami dell'arteria grande poco più u t.»iii.r,r in giù di doue fi diuifero,fi diuidono in due rami,x vno di dentro, & minore, l'altro di x lamec ... (quello,che anchora fi deue intendere del deftro)dopo l'cfferfi diuifo fopra l'offo grande ^"'J-w feende per l'anguinaia infino alla gamba ;& vn poco innanzi che pertugi il peritoneo, getta ' vn ramo dalla parte di nanzi,il quale pertugiando il peritoneo,& il mufculo attra- 1 la med t uerfato del ventre, ".' monta per lo mufculo diritto, gettando alcuni ramufcelli a gli Iati m, '' IJj t;v', infimo al congiungerfi con " quella,che habbiam detto fcédere,ne piu ne meno,che fece n i.jj,, y la vena. Da poi che ha paffato il peritoneo,mada° un ramufcello alla congiuntura dell'of o t.iin.v fa del pettignone,il quale non fa molti rami,come fece la P uena, ne manda ramo alcuno P t • i '-^ alla pelle,eccetto alcuni molto piccioli, che uanno alla pelle del membro. Dopo quefto ^ ^m*'?* feende il J tronco per la gamba fotto la uena, gettandor un ramo, che fi diftribuifee per r t.uij. v gli mufculi,che abbracciano l'offo della cofeia, fenza mandar ramo alcuno alla pelle. Più in giù ne gettas un'altro,che fi diftribuifee per lo quinto mufculo,che muoue la cofcia;& f La med. *■ per que,che occupano laparte fua di dentro,fcendendo infimo appreflo al ginocchio di- uifo in molti ramufcelli; uno de quali fi congiunge al ramo, che habbiam detto fcédere c 1* rocd* L'arteria , che per lo buco dell'offo del pettignone. Il tronco dell'arteria feende dall'anguinaia, riuol- *a alla Gamba, tandofi all'offo della cofeia in tal forma,che va a paffare d dentro u le due fue tefte di die- V ' uaq1' tro,fcendendo fempre per lo chino,accompagnato fempre dalla vena piu groffa, che va x 6 y t « per la gamba.Di quefta arteria nafcono nel calare per la cofeia alcunix rami, che fi diftri- x t.iii j.r buifeono per gli mufculi, che occupano la parte di dietro della cofeia, f accópagnati da Y t,Vt *•c gli rami,che habbiam detto nafeer di quella vena,che feende per lo chino del ginocchio, & fi flende faccendofi molti rami per la polpa della gamba, tra pelle & carne. Nondime- no l'arteria grade nafcódendofi nel chino del ginocchio,z getta fubito due iami,da ogni z t.iiij.a lato vno,che fi diftribuifeono per gli lati della congiuntura del ginocchio, nafcódendofi ogn'hora piu;& vn poco piu in giù getta dal lato di fuoria vn ramo,che feéde a canto del a m ~ minor ftinco,& fi nafcóde trai fettimo & ottauo b mufculo,che muouono ilpiede.man- b lib.ij. t.vi". dando alcuni ramufcelli a mufculi,che occupano la parte di nanzi della gaba infino fotto ^}^.. la forcella.Dopo quefto feéde ilc tronco dell'arteria per dentro ild quarto mufculo, che j ìi'ì'iVxiii. muoue il pie; & ie due,che piegano gli terzi articoli delle quattro dita; & ilf quinto, che -y muoue il piede,quafi a canto della £ tela,che congiunge gli due ftinchi per lo lungo.Pafi- e li.i j.t.xiiii. fata la metà della gamba fubito fi fparte in due h rami,de quali quel di dentro paffa tra l'of A>^.. fo del calcagno & il maggior ftinco,alla pianta del piede,infieme con le corde de mufeu k'xv' j) j^ li,che paffano per quefta parte ; & nel paffa e manda vn ' ramufcello alla congiuntura del g la med.T l'offo del tallone col maggior ftinco.Nella pianta del piede,nafcondédofi tra ik mufculi, h t.iii;. n che piegano gli fecondi articoli delle dita;& le corde di quelli, che piegano fimilméte gli ! ,a med-* . terzi arti coli, fi fparte ' in due ramufcelli, vno che va al dito indice, fpartendofi anche in © ' ' prima in altri due rami ; & l'altro, che va allato di dentro della parte di fotto del dito di 1 t.iiii.xi mezzo, Delle uene,cVarterie. 130 p la med. n rnezzojfènza diuiderfi.m II ramo di fuori de i due ,che cominciano di fiotto la metà della» gamba dal ginocchio in giù, va fimilméte alla pianta del piede,ma traloffo del calcagno, & il minor ftinco,infieme con le corde del fettimo & ottauo 'mufculo, che muouono il n la med.* piede,mandando anchora vn n ramufcello a quefta congiuntura, tk diftribuendofi alle di ' e '.. tapicciole,et al lato di fuori di quel di mezzo,Et fiotto el tallone getta quefto ramo "vn1 i arteria,maggior,che quella,che mandò alla congiuntura deU'offo del calcagno, & al mi-. ■' nor ftinco, la qual fi diftribuifee per lo principio de mufculi,che ftorcono il dito grade, & per gli tre,che gli fono piu appreffo verfo la banda di fuori, & fi fente manifeftamente battere. Benché la difiribution di quefta arteria in quefio luogo nò meno è differente, Come fi diprM p t. v. fig.x. che quella della vena, ? perche molte volte fi vede che'l ramo, che paffa trai calcagno, oc bmfee ù,t«ru «•«»• il maggior ftinco,manda ad ogni dito i fuoi due ramufcelli, & allhora l'altro, che padaiia P*ri,t i,sdt' trai minor ftinco,& il calcagno,non arriua alla pianta del piede.Et dell'arteria, che fi na< \xv.TXXV* ^con<^e n^ c^° » nrfcs vn groffa ramo, che hucala 1 tela > che congiunge gli due ftin-- chi fecondo il lungo,quando perla parte più alta, quando per la più baffa, fecondo che'l; ramo dell'arteria,che va a cato el maggior fufello,al fettimo,cV ottauo mufculo,che muo uono il pie,fi finifce piu in giù,o più in sù.Et come ha bucato la detta tela, va alla parte dì •.. ■ ;j nanzi della gamba,tra i mufculi, che occupano quefta parte, paffando infieme colle cor- 1 li.iii.t.iii./ de loro per fotto la 'legatura intrauerfata, che fta nel collo del piede, diftribuendofi pe* lo pettine del piede fotto è mufculi,che ftorcono in fuori le dita fopra dette, « Delle Vene,& Arterie didentro della Tefta. Cap. 13. PErche parlando della Difiributione delle vene & arterie, che montauano per lo collo,dicémo,come alcuni rami loro entrauano nella tefta, la difiribution de quali non feffuimmo allhora per fchifare confufione; Sera bene trattare hora particolar- St,PA,ad,r4mi "•*•• ,. °„. . . / , ii- 1 11 ir 1 1 r • , Ti di yene yanno b uv.fi.x.i mente di quelli,cominciando da quelli della vena; e quali fono da ogni lato lei.3 Il primo dlajepa. e t. iii. fi.ii.c (fecondo l'ordine, che allhora cótammo'è quel ramo,che montaua per gli buchi de pro- ti hb.u.v. cc^j je jatj jgj con0# b jj fecódo & terzo fono i due rami di dentro della vena giugulare; e iù.fi.xiiii. c 1uno de quali è piu groffo di quanti n'entrano per la tefta; & entra per quel l buco, per M doue efcee il fefto paio di nerui,mandando in prima f alcuni ramufcelli alla parte di nanzi f t.iii. fi.ii. * de due primi nodi del collo; s l'altro entra per vn h buco, che è appreflo il buco, di doue a la med. F cfcono i\ terzo & quarto paio di nerui, fenza effere accompagnato da alcuna arteria. 11 £ " " ' " j quarto è la vena giugulare efleriore,la quale entra nella tefia per lo k buco, che è appref i,t.iii.fi.ii.F. fo il fine della commeffura lambdoide nell'offo della collottola.111 quinto ramo è quel* t.T.fi.x.x cne habbia detto entrare per lo'1' buco dell'offo cuneale,di doue efce il!1 fecondo paio di iii fi- nerui.n II fefto entra p quel ° buco dell'ottauo offo,che è il maggior de gli altri; & que- 0 '' fto è,quanto tocca a gli rami delle vene. Di quelli dell'arterie, P il primo habbiam detto Qnnte arterie 1 t.iii.fi.ii.G montare infieme col primo ramo della vena,per gli buchi de procefsi de lati de nodi del yfnno alla u- m lib.i. t.v. con0j & entrar con effo nella tefta per lo medefimo buco. Il 1 fecódo & terzo erano due fi** fi.i.G 1 ltvixiiii. rami bell'arteria del fonno; l'uno de quali habbiam detto entrare infieme con la vena per G lo buco del fefto paio di nerui; l'altro habbiam detto mótar fenza compagnia di vena, & » t.v. h.x.u entrare per vn particolar buco nella tefta. Tutti quefti rami vanno alla tefta nella forma 0 li.i.t.v.fi.i. ^etta. ma>come entrano dentro,fi diftribuifcono,quando congiungédofi l'uno all'altro, P t.iii.fi.ii.K quando tornandoli a fpartire nella forma feguente.Gia habbiam detto,come la dura ma ta.'iiii.F.t.v. dre fpartiua la parte deftra delle ceruella dalla finiftra,& quella di nazi da quella di dietro', fi.x. f faccendo vnr tramezzo fimile ad vna falce tra l'uno & l'altro. In quefto tramezzo ci fon \ftni della D»- ? llb'v'fi " • certi f ^em»come vene,affai più grofsi, che gli rami, che montano per la fronte, benché ra madre. 'l>ÀD "J* non fon tondi,come vene,anzifanno certic triangoli fecondo il lungo ;& perciò fi vede f lib. v. fig.i. in alcuni feriti batter quella membrana.A quefti leni rifpondono le; yene,& arterie,che C,C,C entrano nella tefta; & di loro nafcono molti ramufcelli,che fi vano ad inferire nella fecon Vi"^' fi8' <** tela,che fafeia le ceruella,chiamata la Pia madre,per la qual camminano infimo a ventri * la med. c°h delle ceruella,faccendo varij offitij,chi di vena,chi d'arteria, & chi di vena & arteria. D,D,G,G De gli fei rami di vena,& tre arterie,che habbiam detto montare da ogni lato, la x prima x ciij.fi. ij.D Vena,& la y prima arteria montano per gli buchi de procefsi de lati del collo ; la feconda [ )a,m.e<1\*. vena con la feconda arteria entrano nella tefta per lo z quarto buco dell'offa della collot ivi.*t,U,U tola,che è da lati del buco deUa fchiena^: entrandqdentro l'arteria fi perde fubitoienza paffar II. Libro fefto paffar piu in nanzi.Benche il Vefalio dica che cammina con la vena, facccdole cópagnia ; la quale entra nel prlcipio del1 fieno della dura madre dal fuo lato,Che comincia appreffo a t iii. fir doue quefta uena & arteria entrano nella tefta,& monta attaccato all'offo della collotto- M.li .v.fi'.ix. ,la; & nel montare riceue la quarta b vena, che habbiam detto nafeer della vena giugulare T f T-SSS Il primi,*? fi- efteriore,& entrare pel fuo particolar buco nella tefta. Dopo quefto mòta quefto fieno %' uu u" ""*•• alquanto piu verfo la collottola raggirandofi,come la quarta parte d'un cerchio, infino all'arriuare alla parte più alta del celabro,che rifpode all'offo della collottola,douc fi con- giunge c il fieno manco col deftro; & d'amendue fi fa come d vna borfetta, che parimente e la mede.Ja Ito»^». e attaccata all'offo della collottola,piu in giù del fine della commeffura fagittale. Paffata M,Sc '.a N fi quella borfetta fi fanno fubito altri due feni nell'ifteffa dura madre,diffcrenti in figura,& con?,!JIl1Sc> lunghezza.Percheei'unoèpiulungo,&vaacantodel craneo per mezzo della commef- v.h.vii.l.ìp fura fagittale,camminado in nanzi infino f al proceffo dell'ottauo offo della tefta, che di- & la QJ\ ty uide i feggi od organi dell'odorare.Et nel medefimo modo, che fi flendono il primo & giungono fecondo feno per la dura madre,tra le ceruella,& il celabro,per la parte, oue fi congiun- ia, . gono al craneo,cofi quefto terzo fi diftende per la medefima membrana o tela, per tutto q r Il quarte. quello fpatio,nel quale fi diuide la parte finifira delle ceruella dalla deftra. Il s quarto fé- e lamed.pp. no comincia dalla parte di nanzi,doue ricongiungono gli due primi feni; & cammina di- f''.-.v ^'•(-c ritto uerfo la parte di nanzi delle ceruella(fenza fcendere o montare) per tutto il lungo h NI,VI* ' lu\ VoffitUdifte- del celabro,infino all'arriuare a quelle ' parti,che diremo effer fimili alle natiche. In que- g t.iii. fig.ii. fiifeui. fl-^ quattro feni entrano le prime uene, & arterie, & da loro mandano alla dura & pia ma- IUib.iin.fi. dre i feguenti rami.In prima il primo & fecondo mandano alla parte k della dura madre v"-^!"1 al (che cuopre il celabro)diuerfi[ rami; & quefti mandano altrim piu piccioli alla pia ma- ^ jj v g vii dre,che cuopre il medefimo celabro,& il fepara dalle ceruella. "Dèi terzo feno nafcono, oou anchora molti,èV molto grofsi rami da ogni lato, che fi diftribuifeono perla pia madre, ' la med.M checuopre,& abbraccia per di fopra amendue le parti delle ceruella, diuidendofi in mol j jame^0° ti,& molto fottil rami, li quali mi paiono tanto impofsibili a contare, quanto fuperfluo. SS5 Nafcono anchora (oltre a quefti rami)dalla parte piu baffi di quefto feno ° alcuni ramu- ni la mcd.fi. fcelli,che fi diftribuifeono per quella parte della dura madre, che diuide la parte deftra v,'!-.x x ..' delle ceruella dalla finiftra; & della parte piu alta del medefimo nafcono altre v molto fot "tt-1 j S'fi" tiliuenuzze,che fi congiungono a quelle uene,che mótano per la pelle della tefta, &en- ii. C C trano nel uoto fuo per certi buchi del craneo. 1 Efeono anchora del quarto feno molti o ta.iii.fi.ii. ramufcelli di vene,quafi tutte fimili fra fé fteffe; perche, come quefto fieno- arriua a quella v. v parte delle ceruella,che diremo effer fimili alle natiche, & getta alcuni ramufcelli,chena- Px £ mC e- {cono della parte fua piu alta,& fi fpargono per quella parte della duramadre, che diuide q la mede. la parte deftra delle ceruella dalla finiftra ; & altri piu fottili, che nafcono di poi nel prò- Y Y a a ceffo de fuoi lati,& uano a femminarfi perla dura madre,che fafeia il celabro; fa vnar con r la rae"c; cauità per tutta la partefua piu alta fimile ad una uena,la qual cambiando fecondo il lun- go della tefta per la parte più baffa della dura madre (che habbiam detto fpartir lima par- te delle ceruella dall'altra)arriua infino al tramezzo de feni dell'organo dell'odorare, man dado nel cammino dalla parte più alta alcuni ramufcelli alla detta parte della dura madre. Le yene, dn Oltre a quefta notabil uena nafcono anchora di quefto medefimo feno nel medefimo efeono delquar luogo,chelui,alati della fopra detta vena, raltre due uene,le quali uanno,ognuna dal fuo *"' ta.iil.fig.ii- %°^ZÌtìU ** lato>Per fopra ilz corpo delle ceruella, che diremo effer fimile ad un callo fecondo tutto ^ }'j *v*tì' il lato dellatefla. Et nel paffare manda alcuni " ramuftelli alla pia madre, diftribuendofi il t lib.v. fi.iii, finiftro per la parte finiftra,il deftro per la deftra. x Nafcono di piu di quefto feno della L L parte fua piu baffa,appreffo la parte delle uene fimile a tefticoli,alcune venuzze, che fi di- u [ liribuifeono per la pia madre,che fafeia il celabro; delle quali alcune diftendendofi a die- X *'v" t'YU<' tro montano alla parte piu alta del celabro; paffando altre per le riuolte fue più baffe,en- trano per la fuftanza delle ceruella infino all'arriuare a i ventricoli di nanzi delle ceruella, douefi^mefcolanoconunouiluppo di vene,& arterie,che iui fi vede.Nafce di piu y ,18c°l)' dal fin di quefto feno dalla parte fua piu baffa appreffo la parte delle ceruella fimile a c ..! teflicoli,z vna uena, che cammina dirittamente per mezzo di loro, & per fopra quella z J'g : q\ glandola fimile ad una pina, che è attaccata a gli tefticoli delle ceruella, & per fotto vi,.V ' el tetto del terzo ventricolo,chiamato Chamerato,a gli ventricoli delle ceruella ;a doue a l -fa certe pieghe fimili alle fecondine,per la qual colà furono chiamate Choroides. A que- fta vena dipoi,che è nata,fi congiungono alcune teluzze della pia madre, che abbraccia- no gli Delle uene, òV arterie. 131 no gli rami della vena,& le pieghe fimili alle fecondine, foftentandogli nel pefo. Quefta b l'm, & l'i vena,fe ben nel nafcere è vna fola,non dimeno,come arriua a gli ventricoli,b fi diuide in vetfo il k moiti & molto fottili rami,che fi vanno hora congiungendo,hora feparando, come vna e la med. k rete; & comec arriuano alla parte di nanzi del terzo vétricolo, fubito fi fparte la vena tut d lamed. lk tain due rami,j vno de quali va al uentricolo diritto,8ce l'altro al manco. Reftaci hora a e lame .m, jjreja f0rma,nella quale quelle venuzze fimili alla rete fi cógiungono all'arterie, che ven gono a quefta parte; il che farò tofto,che habbia finito di contar l'hiftoria dell'altre arte- rie,chc fi diftribuifeono per le ceruella, infino all'arriuare a ventricoli. Et perche habbia detto della prima feconda & quarta vena,& della prima & fecóda arteria, hora refla folo f t.ij-V. t.iii. a trattare della terza quinta & fefta vena,& della terza arteria.f La terza vena (che è la ve- La dipùbutione 6-»|-F na giugulare interiore) 8 madavn ramufcello all'orecchio, che paffa per lo buco dell'ofio della ter^aVe- h 1 b" ' t T ^e tempie,cómune a quefto ramufcello, & ad vn h altro del quinto paio de nerui della £*^ e fie.i.b ' tefta; & fubito fi mette dentro del craneo, & fi congiunge alla dura madre, faccendo vn i t.iii. fig.ii- ' feno,lungo el quale nafcono molti ramufcelli,che fi fpargono per la parte della dura ma o,°>°>° dre dal fuo lato,che fafeia la parte piu baffa delle ceruella. Et di quefti ramik nafcono al- l' * 'lì u G * tri»c^e ^ diftribuifeono per la pia madre, ne piu ne meno, che faccian quelli de quattro fopra detti feni.Et tra gli altri rami,che quella vena getta per la dura madre, ce ne è vno, che monta di fotto le tempie per la dura madre infino alla coronella, mandando nel mon tare molti ramufcelli a tutta quefta tela. Nel medefimo modo fi diftribuifee per la dura S^ 1 la med. G. madre la*quinta vena,che entra per lo fecondo buco dell'offo cuneale,per doue efce il fé j-epat fi.xiii.H condo paio di nerui; & lain fefta, che entra per lo maggior buco dell'offo, appreffo a gli m la med. H n inftrumenti dell'odorare.Et cofi per gli rami di quefla, come per que della terza,fi fan- Vl X1U* no ne*craneo Per k parte di dentro alcuni ° riuoli (come nel primo libro habbia detto) 0 li.i.t.v. fig. ne quali piu ficuramente fi conferuano. P La terza arteria entra nella tefta,per un partico Quetta della ter ij.TT lar buco intrauerfato ; & fubito fi fparte in due rami grofsi, & altri duefottili. De fottili %» Arteria. p t.iii. fi.ii.L qquel Ji fuori fubito fi cógiunge con la terza vena, & fi diftribuifee infieme con effa pia t,V'c arami- dura madre;r quel di dentro vas per vn particolar buco al concauo del nafo, & diuiden- nando verfo doli in molti ramufcellil ne manda vno alla punta del nafo, che fi fent e manifeftamente h.0,0,0 battere. " Gli rami grofsi dopo l'effer montati alquanto appoggiati al craneo, camminan t lamed. f ^Q verfQ nanzj mbito fi tornano a x congiungere ; & di poi fi tornano a diuidere in due jM*t,v* ''* rami difuguali.H y minor de quali entra z per lo buco dela fecondo paio di nerui, & va in t t.iij.fig.i j.t fieme coP neruo della vifta all'occhio, & mada alcuni ramufcelli alla parte di dentro del u lamed.u,u mufculo delle tempie. Ilc maggiore montando in su buca la dura madre, appreffo alla t,v* <>7d d glandola,che habbiam detto raccoglier la flemma del capo ; et di poi,come arriua al lar y la med.' x go della dura madre,fi fparte vn'altra volta inlaltri due rami.e L'uno de quali diuidendofi 1 l'i.i.t.v.'fi.i. in molti ramufcelli,fi diftribuifee per la parte della pia madre, che fafciale ceruella ;f l'ai-. G tro (accompagnato da vna fottil tela della pia madre)fi diuide in molti ramufcelli inuilup 1 !ib.,v* fiSu- pati pun c6 l'altro,& monta p le pieghe delle ceruella,infino all'arriuare alla parte più baf bh'med.fig. fa del ventricolo diritto.Et indi camina in dietro, primieramente verfo la parte di dietro xiii. N del fopra detto feno,prendendo nel mótare S vn ramufcello della vena,o ramo,che nafce e *.lib.v.fig. fai quarto feno della dura madre; & fi fparge per le doppiezze delle ceruella.h Paffata l'ul xui. P.xnu. t-ma e ^cj jetto vcntricol0jCammina innanzi pel fuo mezzo infino a mefcolarfi con dTi'.v.fi.xvii. ' l'altra parte della medefima arteria,che habbiam detto nafeer del quarto feno della dura A madre,& paffar per fotto el tetto del terzo vétricolo.Di modo che del ramo diritto del-, e t.iii. fi.ii.£ ja terza arteria,& di quefto ramo hora detto fi fa quel viluppo d'arterie, fimile alle fecon- kv. fig.xin. .R & d'un'altro ramo,che efce del ramo, che nafce del quarto feno della dura madre, fi fa il fi.vi.vii.viii. viluppo dell'artene,che fi vede nelfiniftro.Quefto è,quel che tocca alla difiributione del F le vene & arterie delle ceruella. Reftarebbe hora a dire del torcolo,& di quella rete ma- "Deltorcolo dette gTh'V rauighofa tato,della qual Galeno fa mentione. Non dimeno, anchor che fi fappia certo ^^^ h li.v. fig.vi. che ha intefo per lo torcolo,alcuno fpatio tra i feni della dura madre,non fi può faper cer ^ * M.t.iii.fi.ii. t0jfe ha intefo quella k parte,doue fi congiunge il primo feno col fecondo,che è il princi • ^ ■ • • e ■ ■ , pio del terzo & quarto,o il fine del quarto feno,che rifponde a gli tefticoli delle ceruella, ' li.v! fi.vi! K attento che egli chiama alcune volte torcolo,l'una parte,& alcun'altre volte l'altra.Et ve- le li.v.fig.vn. ramente fi può intenderei'amendue,perche di loro fi fpreme il fangue à vétricoli, ne più R ne meno,che dal torcolo nellafècchiajanzi qual fivoglia de quattro feni potrebbe al mio Z giuditio Libro fefto giuditio per la medefima ragione hauere il medefimo nome.Della rete marauigliofa non faro mentione alcuna,perche non fi vede ne gli huomini,come chiaramente fa, chi fi vo- glia,che habbia fatto vna volta almeno o veduto fare anatomia di huomo. Et Galeno mi par degno di perdono cofi in qfta parte, come in molte altre,pcrche il non hauer potuto vedere la verità ne gli huomini glie la fece cercar ne gli animali bruti,come I quefta parte fece nel bue,nel qual fi vede vna forte di retcdìmile a quella,che egli dcfcriue.Et con que fto habbia finito la difiributione delle vene & arterie per le ceruella,eccetto che d'alcuni ramufcelli,che vanno alla fuftanza loro ; li quali per effer tanto piccioli ne fi poffono fe- guir col coltello,ne anche con gli occhi. Della Vena Arteriale,^ della Arteria Venale. Cap. 14. REstaci a dire per compimento di quello libro,della terza Vena,& della fecóda Artemia. Laa Vena nafce della parte piu alta del ventricolo diritto b del cuore & a t.iii.fig.iii. fcé de per lo lato diritto della canna del polmone, cdiuidédofi fubito in due rami, b lj.iiii.fi.vi. naie*™ " vno de quali va a gli polmoni da man manca,& l'altro a quelli da man deftra.Et ognun di j-hg-v»i.C- loro fi va diuidédo nel medefimo modo in due rami,& gli due in quattro,& cofi di mano c t.jjj.fig.iijÉ in manojfaccendofi fempre piu piccioli, infimo che in quello modo ognun de due primi D rami empie tutto il polmone del fuo lato. La tunica di quefta vena è come quella dclì'ar- Quel dettane- teric; & perciò fu ella chiamata Vena Arteriale. d L'arteria nafce dal lato maco della par d t.iii. fi.iiri. tia \enale. t€ piularga delfecondo ventricolo del cuore; & fi diftribuifee parimentep gli polmoni, ^ fi1;" ce diuidendfie prima in due,& da poi in moki rami,ne piu ne meno,che la vena artcriale.La e t'nl ^m-lìiit tunica di quefta arteria è fottile,& fimile a quella delle vene; & p tal ragione fu chiamato K L quefto vaio Arteria Venale ; & Arteria fu chiamato, perche in effo fi contiene fangue & L'offitio dettaye aere,o fpirito,come nell'altre arterie. L'offitio di quefta vena, & arteria ( fecondo tutti na Arteriale, et que,che in nanzi di me hanno fcritto) c,della vena nutrire i polmoni folamente ; dell'arte della Arteria ye r ja portar l'aere da gli polmoni al ventricolo manco del cuore; parendo loro che in que- ^arteria yena- ^a arteria no poteffe in modo alcuno effere fangue.Ma,fe haueffero di ciò fatto efperien le ha dentro fan za ( come ho fatta io molte volte infieme col Realdo, cofi in animali viui, come ì morti) gue. haurebbero ritrouato, che non meno è piena quefta arteria di fangue, che qual fi voglia dell'altre vene.Ne fi può dire che poi,che l'huomo è morto,vi entri dentro; perchedi co- me,quado aprono alcuno animai viuo,nel tagliare fi fparge tanto fangue, cofi abbraccia il cuore quello,che hadenza lafciarlo vfcir fuori; & fé punto di lui ne efce,piu ragioneuol è che efca per la bocca dell'arteria grade,per la quale fuole ordinariamente vfcirc,che per alcun'altra parte.Maggiormente che fi può aprire il cuore fiibito,& cauar di quello tutto . il fangue,& di poi guardare in quefta arteria ; la quale trouerano fenza fallo alcuno piena di fangue.Hora effendo cofi,che in quefta arteria è fangue, & che dal ventricolo manco non vi può entrare(come dimoftra il fito delle tele, che habbiam detto f effer alla bocca f lib.iiij.cap. dell'arteria)credo certo che dalla vena arteriale rifudi il fangue alla fuftaza del polmone, viii. doue fi afsotiglia,& difpone a poter piu facilmente conuertirfi in fpiriti ; & di poi fi me- fcola coll'aére,che entrando per gli rami della canna del polmone, va infieme con effo al l'arteria uenale,& indi al ventricolo manco del cuore; mefcolandofi col fangue alquanto piu groffo,che dal diritto ventricolo del cuore paffa al finiftro (fé pùto ve ne paffa ) ; per- che io infino a adeffo non ho potuto vedere,per doue poffa paffare; ma fé paffa, d'amen- due quefti fingili fi fa vna materia, difpofta a conuertirfi ne gli fpiriti, che danno la vita. Quefla mia oppenione,oltre che'l fenfo la cónferma,percheprefuppofto che nell'arteria venale fi truoui fangue(come chi fi voglia,che non fi voglia fidar del mio detto, potrà ve dere),è neceffario dire che da quella vadia al ventricolo maco; e anche piu verifimile,che penfare che del fangue del ventricolo diritto del cuore (il quale è molto poco differente da quel della uena grande)fenza precederui altra maggior difpofitione, fi pofsino creare fubito gli fpiriti,che danno la uita.Ma pollo quefto da banda, perche è fuori di mio pro- pofito,bafti fapere che nell'arteria uenale fenza dubio alcuno è fimgue in affai quatita, & non qualche poco(non manco nelli huomini, che nel feto) cV fpirito affai, come, quanti che hanno fcritto in nanzi di me,affermano. Quel,che iui faccia, ognuno da fé potrà per fuo fpaffo di poi penfarlo Et con queiio darò fine all'hiftoria delle vene, & arterie, dan- do principio a quella de nerui. Dichiaratione DicJiiar. delle Fig. del Lib.'VI 152 AAA FF GG Tauoia.I.IL Fig.i.IL III. Ichiarationi delle Lettere, delle tre Figure del fefto libro. Le due del le quali moftrano vn huo mo, l'una per la parte di nanzi, l'altra per quella di dietro,fcorticato,& tolto via il graffo;& fal- uo il piu delle vene,di quelle, che vanno tra pelle & carne. Le quali anchor che in tutti non tenghino il medefimo ordine, numero, & forma di diftribuirfi ; pure le principali di loro hanno nel piu de gli huomini vno illef- fo andare; principalmente quelle, delle quali fogliono comunalmente li Medici far cauar fangue. Delle quali ho procurato metter gli nomi tutti, che hanno fra loro, per fatisfare alli Chirurgi, alli quali ho voluto in quefte due figure compiacere. La terza Figura rapprefenta tutta la vena grande,libera dall'altre parti del corpo, per che fi poffa meglio comprendere la forma, nella quale fi diftribuifee per tutto el corpo. Et debbefi notare,che cofi per l'intendimen to di quefta,come delle due fopra dette, è di bifogno veder le tauole quarta cV quinta del terzo libro.Et perche alcune lettere di quel le,che feguono,feruono a tutte le figure, ( a ciò che meglio fi poffa conofeere l'ordine delle vene cutanee)notarò con ciafcheduna il num ero della figura. 4 3. Quefte tre lettere notano il nafeimento della yena grande, &* le radicijùe, come nafcono delfegato. 3. Vn altra radice, cine "viene dal concauo dei fegato. 3 .La yenagrade tra'lfegato,& la diaframa. 3.// ramofmiflro de i due/he -vanno del tron- co deUa yena grande alla dtaframa,de i quali yanno anche alcuni alla yefeica del cuore. 3.// buco della yena grande, doue fi congiunge il cuore} il quale par cofi grande , per rifletto dell'orecchia,o Jfla diritta del cuore. \.La yena chiamata coronale,che circondalo me yna corona ) la parte più larga del cuore, mandando molti ramufcelli all'in giù per L fuftanza fua infino alla punta. 3 .La yena fola,o fenza compagna; il cui prin cipio & fim moftrano le GG. 3 • Quefte lettere moftrano gli rami deUa uenaf M NN O folaghe yanno a nutrire gli mufculi, che fono frolle cofte. H 3 .Laftrozga neUa quale la yena grande fi fparte in due tronchi. 3 .La yena, che ya al braccio, & fifpMte in due,in nanzi °he arriue a quello. K 3.1 Ir amo, che nutrifee le tre cotte più alte del fuo lato. 3 .La yena,che paffa per fotto Foffo del petto, &fi diftribuifee per lo mufculo diritto del yentre dal fuo canto. 3 .ilfine della detta yena. 3 .La yena,chepaffa per £•// buchi de lati de no di del collo,& entra nella tefta diftribuendofi per la dura madre. 3 .La yena, che fi diftribuifee per gli mufculi, che occupano la parte più baffa del collo, & la più alta del petto. i.$.La yena,che fi diftribuifee per gli mufcu- li,che cuoprono 'tipetto, &per le mammelle & pelle loro. Q^ 2. 3 .La yena, che ya yerfo le fpalle, &fi di- ftribuifee per gli mufculi, che occupano la par te di dentro deUa paletta della fpalla, & per quelli,che le fon yicini. Et qui fi yeggono an- che lir arniche yano alle glandole delle afcel- le; de quali yno ne è notato tra la P&* la R. R 1.2.3.// ramo, che feende per lo lato del petto dal fuo canto, &fi diftribuifee per lo mufcu- lo,che tira libraccio ingiù yerfo dietro. 3 .La yena giugulare interiore,deUa quale efeo no alcuni rami,che fi diftribuifeono per la ca- na delpolmone, &pergk nerui* che paffano. per quefla parte. 1.2.3 .La yena giugulare efleriore. 1.2,3. La diuifione di quefla yena tdue rami* 1.2.3.// ramo di dentro deUa yena giugulare efteriore, che ya aUa bocca, & agli mufculi de [gargarozzo & dell'offo hyoide,& dipoi entra nella teda diuidendofi in tre rami. 1.2.3 .Quel di fuori,che ya alla faccia. Et la Z moflra la punta di quel,cheya alla faccia; et il 9 moftra quel, che monta d'appreffo il la- grimale ,&* fi congiunge nel mez^o della fronte con la medefima yena delli altro lato ; &la ce moftra la parte, che monta per le tepie; la •* nota quella, cheya tra lorecchie. il refto di quefte yene, che fi diflnbuifcono Z 2. peri T V X rz ce Dichiar.delleFig.delLib. VI. aa dd eee f per la tefta, non ho yoluto notar con lettere, perche le moftrarb tutte da per fé in una figu- ra ; ne anche fi puotero notar qui tutti e rami per non caufare confufione. 1.2.3 •?-* wna della tefta ; la yena di fuori del braccio; la yena groffa, il cui principio mo flra laprima a nella terzj figura ; & la fé conda moftra in tutte tre,doue comincia afco prirfi,camminando tra pelle & carne. 1.2.3.// ramo,che efce della parte di fopra del tronco del fuo lato yn poco in nanzi, chefta diuifo; &yaa nutrire e mufculi, che occupa no il lato di dietro del collo. 2.. 3 .Vn ramo della yena della te fiacche ya al- la parte di fuori della paletta della fpalla,par- te tra pelle & carne,parte nafeofto. 1.2.3 y ti altro ramo della yena della tefta, in nanzi,che fi nafconda fotto l'homero ; la qual fi diftribuifee per lo primo mufculo, che alza il braccio; & per la pelle,che7 cuopre. 1.1.3 '^fkune yenuzgg, che nafcono di quel- la tefta & fi diftribuifeono per lapelle di fuo ri del braccio,& per la parte di nanzj del pri mo mufculo,chepiega libraccio. 1.2.3 .Qui fi fparte la yena della tefta in tre ramiji quali alle yolte paiono maggiori, alle yolte minori. 1.2.3 Jl pruno ramo di quefli tre,il quale paf- fa fotto e mufculi, che nafcono del tubercolo di fuori dell'offo dell'homero. 1.2.3 jlfecondoramo di quefti tre,il quale ca minando infino al mezgo della fanguinella, fi cógiunge co un ramo della yena delfegato, che è notato con lat ;& d'amendue infieme fifa yna yena, che chiamiamo la commune, ò di tutto il corpo,che è notata con la A. 1.2.3 Jl terzo ramo di quefta diuiftone,il qual ya in obliquo fopra il minorfufelio,inftno alla parte di fuori del braccio,gettando alcuni ra mufcelli alla pelle; il principal de quali, che dimoflra la k, ya alla pelle,che cuopre la par te di dietro della congiuntura del vomito. Et quando quefto ramo arriua inftno al braccia- le, fi congiunge con yn altro ramo della'uena dell'arca, che è notato con lax;& il luogo, doue fi congiungono, è notato con la l ; et d'a- mendmfifa yna yena, che nutrifee la parte del bracciale & della palma, che rifponde al m f xx KK dito picciolo,& il medefimo dito, diuidendofi in rìAti rami. 1.2.3 "L* yena delfegato, la quale altri ehia mano nel braccio diritto quella delfegato; nel finiftro quella della milza ; & altri quella delle afcelle. 1.2.3.//ram0 della yena delfegato, chef dt flribuifce per gli principij de mufculi, che di- ftendono ilgomito. 1.2.3 'V*1 ramufcello,che ya alli detti mufeu li,<& alla pelle, che cuopre laparte di dietro del braccio. 3 .Vngran ramo, cheftende in obliquo fotto el braccio,yerfo il tubercolo di fuori dell'offo del l'homero ; & mandando alcuni ramufcelli a mufculi,che nafcono di lui,cammina alquan- to per laparte di fuori del braccio, infieme col quarto neruo di effo. 3 .La diuifione della yena delfegato in due ra- mi; de quali quel,che è notato con le due qq 3 y a fempre nafcoflo, 0* accompagnato con l'arterie della mano. 1.2.3 >L'akro ramo di quefta ditifione, che fa. la uena delfegato,& ya fempre tra pelle 0* carne, diuidendofi in molti rami. 1.2.3 'Vn ràmOyche nafce di quella delfegato, &fi di ftribuifee parte per lapelle, che cuo pre laparte dinanzi del braccio,parte per quella, che cuopre quella di dietro. 1.2.3.//ram0 d* nanzj della yena delfegato, della diuifione,che fi yede appreffo il tuberco- lo di dentro dell'offo dell'homero ; il quale ya in obliquo alla fanguinella in fino al congiun ger fi col ramo della tefta,che è notato con la h; 0 dt tutti due fi fa la yena di tutto il cor po,che notaro con la &. 2.3.ilramo di dietro della yena del fegato} che fi diuide appreffo il tubercolo di detro del l'offo dellhomero, &fi diuide in molti rami. 1.2.3 -Vn ramo,che nafce del fopra detto, 0 ya perfino el maggior fufello infimo al brac ciak,mandando alcuni ramufcelli nel paffare a 1 luoghi yicint ; 0* particolarmente yno al ramo della yena della tefia, che monta fopra il bracciale appreffo il dito picciolo. i.z.l.La yena,che ya alla pelle,che cuopre la parte di dietro del gomito. 1.3 .Qui fi notano molte yene, che fi yergono nella Tauoia.I.del Lib. VI. \}} Dichiar.delle Fig. del Lib. VI. V nella tauoia del braccio }0 quelle, che yanno alla pelle della palma. Ma la z^ptu A^t CC D. *A BCD E AAA 1. 2. B CC V E F G H te yanno per quefte parti. 3 .Laforma, nella quale le yene fi diftribuifeo- no per le dita. Figura II. QVefta Figura moftra il tróco della Ve- na Grande,che paffa per la parte di die tro delfegato; diuifo d'alto a baffo, & aper- to,perche fi poffa vedere, come nafce dal fegato. B B.Li rami,che nafcono delfegato. Li rami,ehe nafcono delfegato, 0 yanno alla yena caua. La parte della yena caua, che paffa per la dia- frama . Figura III. QVefta Figura moftra l'andar de Fili del le tuniche delle vene;& la A moftra gli intrauerfati ; la B & la C gli obliqui ; la D gli diritti; & la E nota tutte le tre forti di fi- li infieme. Tauoia III. Fig. I. Q Vesta Figura moftra la difiribu- tione della Vena chiamata Porta, li- bera da tutte l'altre parti del corpo ; la qual ferue a tutte le mébra della digeftióe. *A B DE GGF H I KL MM quefti due rami,0ya agli occhi. Due rami ne quali fi tornano a fpartire que, cheftauam notati con ledueuu ; la $ moftra la diuifione del fuo ramo in molti, che fi éftn buifeono per la pia madre ; 0 la y moftra quell'intrecciamento,che qui notamo cola ,ya al dito picciolo, 0 altannulare. Vn ramo deUa yena del fegato,che fi diftribui fce per la peUe,che cuopre laparte di nanzi et di dentro del braccio. il ramo,che ya agli mufculi, che diftendono il ff vomito. IH fff HUUU fi il ramo, che accompagna il quarto neruo del braccio infino aUa parte dt fuori del gomito. La diuifione deUa yena delfegato in due. il tronco deUa yena delfegato, che ua nafeofto per lo braccio accompagnato daWarteria. llramo di quefto tronco,che ya a cato del mag gior fufeUo, 0 manda alcuni ramufceUi al poUice,aWindice, et in parte a quel di mez^o. Vn ramo deW arteria, che accompagna la fopra detta uena,che ua aUa parte di fuori deUa ma no tra'lpoUice, 0 [indice. il ramo del tronco,che ya nafeofto per lobrac- cio,che ya a canto del minor fufeUo, 0fi di- ftribuifee al piceiolo,aU'annulare,0 in parte a quel dimezzo. La diuifione deUa uena del fegato ,che ya tra peUe 0 carne. il ramo di quefta yena, che fa ta commune, o queUa di tutto il corpo. La uena commune o di tutto il corpo. La diuiftone deUa yena commune. Vn ramo deUa yena commune, che ya aUa pai ma deUa mano, mefcolandofi con alcun'altri ramufceUi. llramo deUa yena delfevato, che ya a canto del maggior fufeUo,0getta diuerfi rami al- la peUe ; ilcapodeUa quale fi congiunge ad un ramo deUa uena deUa tefta, iui, doue fi ye- de la -. Le uene,che yanno per la tauoia del braccio, et per la palma deUa mano. 7. 8. Quefta lettera moftra neUa fettima 0 ottaua figura ilbeUico. j.S.La yena, che ya dal bellico al fegato ; la quale ft congiunge con la yena,che fi uede nel la quarta figura,notata parimente con la f. 7.8.// condotto,per lo quale orina la creatura, quando fta nelyentre della madre. j.S.Le due arterie,che nafcono del bellico. Vn neruo,che nafce de nerui dello ftomaco, 0 ya al concauo delfevato. Note Dichiar. delle Fig. del Lib. VI. 139 (>V#,T- fi 4 // l Note il Lettore, che la terza Figura contiene tutta la Vena chiamata Porta, et [lineria, infieme con una parte della tela di dietro del la reticella, che fta fotto el fondo dellofloma- co.Contiene di piu la milza, 0 le yene, 0 arterie,che paffano per lo mefenterio.Ettutta quefta figura fi ha da cogiungere con la gran de nel concauo del fegato,iui,doue fi yeggono le s>v3•"• 3 neo; & diuidendo il terzo paio b in due, come con molta gran ragione fi potrebbe fare; Del primo & fecondo paio de Nerui delle Ceruella. Cap. j. a fig.i.ii. G -jyyAscEail primo paio de Nerui delle ceruella,ognuno dal filo lato,dal fondo delle 1/ nafcimeto del |\| ceruella, appreffo doue la parte piu firetta dei due ventricoli fi viene a congiun- primo pah. b li.i.t.v.fi.i. -1 N gere;b che è appunto fopra la glandola, che habbiam dette rieeuer la flemma del M capo.Quefti nerui fono i piu teneri & i più grofsi,che fiano nel corpo,paiiando femplice mente d'ogni neruo da per se; & ognun di loro cammina tofto,che è nato,alquanto ver- fo il fuo compagnojinfino che fi vengono a congiungere,non però incrociandoli, come tì' ntrHt ^11* * f:1:11 c- alcuni han penfato, anzi faccendofi d'amendue vnc corpo quadro, che arriua infino d al y^auonRlu- i li.i.C.v.n.i. ••■in iii- 11 r- r ^ i-i « •. 1 •• crociano. p centro o principio delle conche de gli occhi ; doue fi tornano a diuidere, & il diritto va all'occhio diritto, il finiftro all'occhio finiftro. Come facilmente in Padoua il piu de gli anni fi può vedere; Perche cauandofi a ladroni in Vinegia pel primo furto vn'occhio,in- trauuiene che fi tornano a prendere indi ad vn anno o due, & fi madano a Padoua per far ne Anatomia; & in loro fi vede che tutto il neruo di quel lato,di doue lor maca l'occhio, è molto fiacco, & anche quafi fecco,fenza hauer patito l'altro niente.Oltre che io ho ve- duto effere in alcuni,diuifione tra l'un neruo & l'altro ; & il Vefalio dice hauergli veduti del tutto feparati in vn huomo, il quale egli conofceua in vita, ne per ciò vedea egli due 0 la med. c°fe Per vna« Hora camminado ognuno di quefii nerui dal fuo Iato, efcec per lo primo ^ Mfrw* ***yi buco dell'offo cuneale,che è dal lato di dentro della radice della conca dell'occhio;& in- ml^ZodUpar f li.v.t.iii. fi. ferendofi a punto f nel mezzo della parte di dietro, che rifponde alla pupilla dell'occhio, te di dietro del- i.D.fi.xui Jc fenza difuiare piu a vna parte, che a vn'altra ( come il Vefalio o non confìderandoui be- l'occhio. g la med.fig. ne,o ingannato da gli occhi de gli altri animali diffe)fi conuerte ognuno § in vna tela, co xiii- me rete,che cuopre di dietro quafi tutta la metà h dell'humor vitreo; & è alquanto fimile h lamed.hg. a][a Tuftanza delle ceruella o più propriamente alla reticella; per laqual cofa molti non l'hanno voluta chiamar tela,ma reticella. Et cofi finifeono quefli nerui fenza far ramo al- cuno,feruendo per condotti, per gli quai gli fpiriti vifiui vanno a gli occhi ; & i raggi,o fpetie,o fimilitudini delle cofe a ventricoli delle ceruella, doue giudichiamo di quel,che habbiam veduto; dal quale effetto han voluto molti dire, che erano forati, & per ciò gli chiamarono Poros opticos,che vuol dir canali o pertugi della vifta.Pure io infìno adeffo i fi.i. ii.K. li. (come ho detto)non ho veduto in loro pertugio alcuno manifefto,ne picciol, ne grade. v.fa.xiiii.xv. ! jj feconcj0 pa{0 dì nerui nafce vn poco piu a dietro, che'l primo, da lati del fondo delle f/ recone[0 paté k lib.ii.t.xv. ceruella; & è affai piu fottile,che'Iprimo,ma piu duro, il che non fu fatto fenza gran mi- è Nerui. fìg.xxi.xxii. fiero.Perche fi diftribuifee per k gli mufculi,che muouono gli occhi,& la palpebra fupe- x,x,ii- _ riore, vfeendo del craneo per lo fecondo buco dell'offo cuneale accompagnato da vna 1 li.i. t.v.fi.i. o q vena,& vna arteria. a fi.i.ii.M.li. bvfa med l *^e' Terzo,& quarto paio de Nerui delle Ceruella. Cap. 4. e fig.i.D -a-L Terzo paio comincia con due radici,a vna piu fottile,che l'altra, ma ben piu dura. d fig.i.ij. K | b La piu groffa nafce de lati delle ceruella,al medefimo piano,che gli altri due, vn po- e li.i.t.v.fi.i. X co più a dietro.La fiottile nafce più in dietro,che la groffa,iui, doue comincia a nafee- f ^...... re la c midolla fpinale;& cammina dirittamente in nanzi per la parte piu baffa delle ceruel t.iiij. H Ml" la»& forando la dura madre, s'accofta ald fecondo paio ; & infieme con effo eke e per lo g lib.i.t.iiii. buco,per cui habbiam detto vfeire ilfecondo. Et fubito fi fparte in quattro parti,f La Diuifioe delp'm fii-t prima delle quali fi diftribuifee p lo graffo,che è trai mufculi de gli occhi; & di poi paffa |£'!^ *" I1 fi1,b'JÌ;t-1'A per que 8 buchi dell'offo della fronte,che habbiam detto effer nelle ciglia, & fi diftribui- F ' k libi. t.i*i. ^ce h Per 8n mufculi della fronte. La » feconda parte feéde all'ingiù, & paffa k per lo buco fi.i.e ' ' delquarto offo della mafcella fuperiore,che fi vede nella punta della gota, & fubito fi di- uide Libro fettimo uide in molti ramufcelli,che fi diftribuifeono'perghmufculijchc muouono il labbro fu 1 bb.ii.ta.i. periore,& per lo medefimo labbro, & per le gengiue, che abbracciano e denti di nanzi. H>F 111 II terzo ramo paffa per lo " buco commune al quarto, & quinto offo della mafcella fu- m fig.ii. P periore,che fi vede vn pocopin giù del lagrimale; & entra nel voto del nafo, diiiribuen- n l'b\i. t.iiii. doli per la tela carnofa, che cuopre per la parte di dentro il nafo. ° Il quarto ramo (che è H:'"s. n manco groffo,che gli altri)efce per quella feffura, che fi fa trai primo offo della mafcella ° ,g'"'^~ fuperiore,& l'offo cuneale, al lato di fuori del concauo dell'occhio, & fi diftribuifee per il principio pia laparte didentro del mufculo delle tempie. 11 ^principio piu groffo del terzo paiona- p fi„ ; J, m groffo dt quefio fce alqUanto più in nanzi, ma parimente da lati delle ceruella ;& efce per lo ^fettimo c\: q lu.t.v.'h.i. ^" ottauo buco dell'offo cuneale,& fubito getta rvn ramo, che fi ftorce, & file riuoltc, ne Q^, piu ne meno,chei viticci dei tralci delle viti o delle zucche, faccendofi di mano in mano r 1-II,R piu duro,infino che fi congiunge a due f ramufcelli del quinto paio; & mcfcolandof^con f fig.i.ii.b,c loro fi diftribuifee per lo mufculo delle tempie,per lo mafticatore,& p tutti Hi altri mu- fculi della faccia,& per la pelle fua. Gettato queflo ramo feende alquanto più ; & manda poi vn'altro c ramufcello,chefi diftribuifee per le gengiuc,che abbracciano li denti. Do- t fi„ ,•; § po a quello,in nanzi che arriue alla lingua,u getta dalla parte piu baffa vn ramo, che paffa u fig.i i.T x per lo mufculo, che fta nafeofto nella bocca,& va ad entrare y per lo buco, che ha la ma- x b.ii-r.vi.D fcella inferiore nella parte di dentro,appreffo la punta delle ganafeie o mafcellc, & cam- V '.' r" ' ' "' mina in nanzi mandando ad ogni dente del fuo latovn ramufcello, infimo che viene ad vfeire per T gli buchi,che fi veggono da lati della punta della barba, diftribuendofi ancho t \xmcd. f^. raperlo labbro inferiore. aIl refto di queflo ramo groffo va alla radice della lingua,& fa vij.G quella tela,che la cuopre,mediante la quale guftiamo qual fi fia fapore, mandando alcuni a fig-»-Y,Y ramufcelli alla fuftaza della lingua;& cofi fi termina la difiributione di tutto il terzo paio llyuartopah. dinerui. Ilquartob paio nafce vn poco piu a dietro,cheÌterzo,& è piu fiottile, & più du % fìg.i.ii.Z ro di quello; ma camminando vn poco in nanzi fi congiunge al più fottil ramo di quello; c !'•'• t.v.fi.i. & amendue infieme efeonoc per lo buco detto,& fi vanno a diftribuire per lo palato, fac ^ cendo la d tunica,chei cuopre.Per la qual cofa piu ragioneuolmete potremmo dire, che A fig- i j. el Z quefto paio,& il ramo fiottile del terzo faceffero vn paio, attento che amenduni feruono Piu °all°' al guflo; & il nafeimento & difiributione loro è piu congiunto, » Del Quinto paio de Nerui delle ceruella. Cap. ^. lltpmto fato. l quinto paioa è vn poco piu groffo,che'lb quarto; &c nafce della metà di quella par a t.i. fig.i. ii. I te della midolla,che è tra le ceruella,e i nodi del collo,cominciando con molti ramu- aa.li.v.-fi.ix. JLfcelli,li quali tutti fi tornano fubito a congiungere. Et cofi paffa per lo d fecondo bu- , AJ1'*!"'*^ co dell'offa delle tempie,che pare lumaca ouero chiocciola,& va alla concauità dell'orec c fig.j.'j,.a ' chie,doue quefto quinto paio fi diuide in molti ramufcelli,che fi diftendono, come tela, d li.i.t.v.fi.i. per le concauità dell'orecchio,faccendo vna gran parte dell organo dell'udire. Et oltre a a quelli ramufcelli ne fa particolarmente altri due, che entrano,e l'uno per lo f quarto bu e t.i. fi.i.ii. b co di quefto offo,che è intrauerfato,per lo qual paffa anchora vnapicciola § vena, che va f lib*'-c- »»»• all'organo dell'udire ; & quello ramo poco poi, che è vfeito fi congiunge h col ramo del ,VlV ••• terzo paio, che habbiam detto ftorcerfi come i viticci de i tralci. L'altro efce per lo fi.jj.'n ' terzo buco di quefto offo,che è molto picciolo,& torto,& attrauerfa per k lo mufculo, h fig.ii. R che muoue la mafcella inferiore,che è nafeofto nella bocca, chiamato il mafticatore; &, l 1m- t.v.fi.i- come arriua al lato di nanzi di quefto mufculo, fi cógiunge al detto ramo del terzo paio, k ^^ - j - • j diftribuendofi per gli mufculi delle guance, & per la pelle, che gli cuopre ; & cofi finifce a Vn'altropaiodi tutta la difiribution di quefto neruo. Ma è da notare che appreffo il principio di quefto nerui, chenajce paio alquanto indentro 'nafce vn'altra radice affai piu fiottile & dura di quello; la qual 1 fi.i.ij-d.li.v. appreffo alqutn camminando per fotto le ceruella in nanzi,trapaffa la dura madre, & e{cem per lo quinto fi.x"'|-L buco dell'offo cuneale ; & fi diftribuifee per lo " mufculo, che è nafeofto nella bocca, & "g ^ ' per quel delle tempie,al qual vanno cinque rami di nerui; il primo della radice piu fiottile n li.ii.t.vi. A del terzo paio di nerui; il fecondo della piu groffa; il terzo, & quarto, della più grolfa ra- dice del quinto paio; il quinto della piu fottile.Et quefto fu fatto, perche quefto mufcu- lo haueffe più forza,come al fuo luogo dicemmo. Del DeNerui 143 Del Sefto paio de Nerui delle Ceruella. Cap. è. a fig.i.ii. e, __- ^_-A il Sefto paio di neruia il fuo principio alquato piu a baffo,chei quinto ; & nafce h.v.iux.N l—l có molti principij feparati, li quali fi congiungono fubit o, & fanno vn corpo,chc b lib.vi.t.iii. A- A palla infieme colb minor ramo dell'arteria del fonno,& il maggior dell'arteria giù fijj.I,C guhre interiore per lo buco commune all'offo della collottola, & a quel delle tempie,& c S-U- al cuneale.Et fubito,come efce,gettac vn ramo,che fi diftribuifee per gli mufculi,che oc d H.ii.t.ix. r cupano la parte di dietro del collo,& principalmente per d lo fecondo, che muoue la pa- f lib!vi'.t".v.fi. iCtta ddIa rPalla * DoP° a <ìuefto cammina, attaccato al fettimo paio & f all'arteria del x.l,'r ' l°nno merlanti certe tele,infino a gli lati del gargarozzo, doue fé gli % cógiunge vna par g fig.ij.o te del fettimo paio,che lo fa piu groffo ; & tofto poi manda alcunih ramufcelli al trauer- • liVr^fi? *"° ^ mufculi del gargar°zzo. Fatto quefto feende per gli lati del gargarozzo, * accom- V,* *V ' Pagnato dall'arteria del fonno,& dalla vena giugulare interiore, infimo dentro del petto; k fig. ii.h doue fubito mada k vn ramo picciolo al lato piu baffo di dentro della prima cofta, il qual 1 t.ii. KìK palira *°tt0 la telajCnc cu°pre le cofte,& per le radici delle medefime cofte, prendendo al cuni ramufcelli de ' nerui,che nafcono della fchiena,& vanno a gli tramezzi loro; pure to fio, che quefto ramo paffa la diaframa fi diftribuifce(come diremo) per le membra della digeftione. Oltre a quefto ramo nafcono del fefto paio vnpoco piu giù di quefto ramo n li ii'kt iiii ^ett0 " altrÌ ramufcelli^che fi diftribuifeono per lo n fettimo, che muoue la tefta,che na- n^i.i . .1111. fce dell'offo del petto, &deUa clauicola, & finifce nel proceffo fimile alla mammella ;& 0 la mcd.S per ° lo mufculo,che muoue l'offo hyoide; & per p quello, che nafcédo di quefta parte va p lib.ii.t.v.P alla prima cartilagine del gargarozzo. Fatto quefto entra quefto paio di nerui nel voto q t.i.fi.iii. P. ^el petto; & paffando tra le vene, & arterie giugulari, 1 il neruo del lato diritto getta dal fig.ii. 1 lato di dentro,quando tre,quando duerami,chefeguono l'uno l'altro,c\:fanno certi ner- r.laI?,e£l: A. ui,che fi riuoltano fubito per fotto ' l'arteria,che va al braccio ;& congiungendofi amen il neruo defin f t.I.fig!ii.m. due ^ ^anno fvno»cne rimonta attaccato al lato deftro della canna del polmone, median ""«fi"0- fi.iii. QX^ te vna tela,che va infino al lato diritto del gargarozzo, appoggiandofi allac glandola,che t fig.i.M 'è attaccata alla radice del lato deftro.Paffata la glandola fubito fi fparte in molti rami,che fi diftribuifeono per gli mufculi del fuo lato. Il neruo del lato manco dopo l'effer entra llfinifiro. to nel voto del petto,fcende dirittamente verfo il cuore, fin che fuori delle tele del cuo- ia la med.B re,arriua al tronco v dell'arteria grade,che habbiam detto fcendere all'in giù ; & iui getta X S S fi ° a*tr* X tre ramu^cem'cfte & riuoltano per fiotto la detta arteria, cóuertendofi tutti in vno, y t • «ii-P che fa ^ il neruo finiftro,che fi riuolta.II quale monta,attaccato allato manco della canna - del polmone mediante vna tela,come habbiam detto fare il diritto ; & faccendo il mede fimo cammino fi diftribuifce,ne piu ne meno, p gli mufculi del gargarozzo del fuo lato. L'offitio di quefti nerui è dar virtù a mufculi,che aiutano a chiuder il gargarozzo,& per Soffitto dener- confeguente formar la voce,perche fenza loro,anchor che parlafsimo,nó feriamo intefi, "' r"terJiUh come non s'ode il flauto,quando gli manca la linguuccia. L'efperienza di tal cofa fi vede manifeftamente pigliando vn cane viuo, & tagliando,o legando vno di quefti nerui,& di poi amendue; perche tagliandone vno,fubito perde la metà della voce; tagliadogli amen due non può in guifa niuna abbaiare. Dipoi che'l fefto paio ha gettato quefti nerui, che 4 fi.ii.q ritornano in sù,chiamati per ciò da Latini Reuerfiui,arriua al piu alto del cuore,& z get- * a med*r ta certi mezzani rami alla tela,che cuopre gli polmoni,3 & a quelle,che fafeiano il cuore. b li.iiii.fi.vi. Et de rami,che vanno al lato manco di quefto fefto paio,nafce b vn ramufcello, che fi di i rami di quefii h ftribuifice per la vefcica del cuore,cominciando iui,doue fi congiunge quefta vefcica col nerm'che yaa" lato manco della vena arteriale; il quale è tanto fottile,che fé non fi vù gran diligenza nel n0 a ttt0' e la med.I tagliare,facilmente fi rompe-Queflo ramufcello cammina attaccatoc alla vena arteriale, diftendendofi pel lato fuo manco alquanto a dietro, infino all'arriuare alla parte piu alta del cuore,doue fi diuide in affai fottili ramufcelli, che fi diftribuifeono per quefla parte. 0 fi.n.f.h.iii. lato deftro del mefenterio, & per gl'inteflini, q la med. y che fono attaccati a quello. Il frefto di quefto ramo fi diftribuifee alla veficica, & nelle r_l,*i"*"*xix* donne alla parte deftra del fondo della matrice; benché la vefcica, & la matrice hanno an f g. t. ^ chora de gli altri nerui,che nafcono della fchiena.Il ramo finiftro compagno di quefto fa quafi le medefime diuifioni, che! diritto. Perche manda anchora, in prima ' vn ramo alla t ja med.r teladi dentro della reticella, che fi attrauerfa verfo la milza ;& nel cammino getta v due u lamed.S,* ramufcelli,che fi diftribuifeono per la tela di fotto della reticclla,per la parte deirintefii- no graffo,che in quefto luogo s'attacca alla reticella.Et da poix getta vn'altro ramufcello x ja mC(J più groffo, il quale andando al Iato manco dekfondo dello ftomaco, fi diftribuifee per quello,& per la tela di fuori della reticella,alla qual manda molti ramufcelli. y Dopo que y la med. 9 fio de rami,che entrano nella milza,naficono z altri molto fottili, che vanno al lato man- 2 bb.iii.fig. co dello ftomaco,accompagnati dall'arterie, & vene, che habbiam detto ritornare dalla *"»• g,g milza à effo.a II fecondo ramo fi diftribuifee per lo mefenterio, & per gl'inteflini del me a fig.ii. K defimo lato.b II terzo va al rognone manco,allavefcica,alla matrice; cV cofi finifce la di- b la med. a ftribu rione del fello paio.Benche alcune volte fifòn veduti andare de rami del mefente- rio alcuni ramufcelli a gli tefticoli. Del Settimo paio de Nerui delle Ceruella. Cap. 7. I come il fettimoa paio de nerui delle ceruella è piu duro,che tutti gli a!tri,cofi hna- a t.i.fig.i.ii.* fce ài parte piu dura, ciò è dellaniidolla fpinale,in nanzi,che efca della tefta, con mol lib.v. fig.ix. ti principij feparati ;& quindi cammina vn poco in nanzi, doue congiungendofi di ,x!m'°, P tutti fi fa vn neruo,chec efce per lo fecódo buco dell'offo della collottola. Et fiibito poi, j j^me S . t.vi. che è vfcito,fi congiunge al fefto paio,d mandando alcuni ramufcellie a mufculi, che na- fi.i.d feono del proceffo fimile ad vnpuntaruolo,& di poi va infino alla radice dellalingua, do d fig.ii.^ uè fi diuide in f molti rami, che fi diftribuifeono per gli mufculi della lingua, & per que e^i'"'uli'* dell'offo hyoide,& del gargarozzo.Senza quefti rami ne getta di più vn'altro, appreffo la £(£££-. ' radice della hngua,che fi cógiunge ad vn 2 ramufcello del fefto paio faccédolo piu grade. g la med. « Della Midolla fpinale, & de Nerui, che nafcono di quella. Cap. 8. LA Midolla * fpinale è inuolta con la dura & pia madre, ne piu ne meno, che le cer- a t.i.fi.iiii, uella; alle quali è molto fimile in fuftanza,anzi verifsimamente non è altra colà, che parte delle ceruella,o vn proceffo loro (come nel quinto libro b dicemmo)ben che b cap. i j. ferite da quella non ha polfo come effe ; per la qual cofa la dura madre non è feparata da quella,come dal dell'altre offa. Je ceruella. Ha di piu vna particolar tela neruofa & dura, la quale è fotto le fopradette; &fu De Nerui 144. & fu fatta, perche nel muouerfi la fchiena no fi rompeffe la midolla fua,la quale'è affai dif f eréte da quella dell'altre offa.Perche la midolla è piu humida, & vntuofa, & per ciò l'ofla fi nutrifeono di effa; il che non fanno di quefta,la qual fu fatta folamente, perche di lei na iceffero gli nerui,che non poteano nafcere delle ceruella. Quelia midolla feende per lo *« «** parti U voto de nodi della fchiena; & nel fcendere, infimo alla metà delle fpalle è piu tenera & tut miU* Q"Mlt d' la merdai U ^ P» v °,& gett* * ' nen»>c°™ ho«™ dalberi;d da indi in nanzi fi diuide in molti &"£*" Caim ram«fcell(fP^^f^^efevnocongiungeffemoltecordicciuol^&leinfafciaffe M e Ii.ix.Tiiu. co vna tela dalla banda dl ^on); & di poi < per ogni buco pare che vada gettando vno di Ct que ramufcelli, infimo che arriuando al fine refta folo vno, che rifponde al fine della mi- . ., .... dolla-D^ueftamido11^ dall'A ' alla ?*£° '-?'? ?? ^ C1°,C ?d Co1I° fette> § ddle^ dodici>h deloi"bi cinque, * del »"« 4- - » lofio grade fei; benché tal volta i cinque piu bafsi dell'offo grande fon doppi,che è alino- dtlU Mid'IU' g lamed dal ragliando quefto offo fi fa di fei nodi; perche allhora li nerui efeono per gli buchi di fuo i,B/.iS' ii'P n,f P?qUC xntr0, Laparte vItima della midoUa(che efce dell'offo grande, de entra i dall'F al G "cl codlone)ne e.neruo,ne meno H ramufcelli,che ne nafcono,meritano di effer chiamati k lamed. H * quefto nome. De Nerui,che nafcono del Collo. Cap. 9. a li. i. cap.x. ^Ic dettoa che'l primo nodo del collo fi congiunge all'offo della collottola, & al fé- V condo offo del medefimo collo,di tal forte, che gli procefsi de lati loro s'attaccano. KJ Per quella ragione il primo, & fecondo paio de nerui del collo non nafcono, come gh altn,anzi nafcono con due principij (quafi come habbiam detto far que dell'offo crran b t.ii.H de)de quali l'uno b efce per la parte di nanzi del corpo del nodo,c l'altro per quella dì die e la me . tro jj pnmo efce per yn bl]CQ ^ che fi ^ ^ ^ ^nmQ nodo ^ ^^ & ^^ ^ ^^ ^ifirìhutiU ^ tola,appreffo alla parte di dietro delle tefticciuole,che fi congiungono al detto nodo; & F*»p*i» **n*r i li.iì.t.xiiii. fi diftribuifee per lo J quarto,& quinto paio de mufculi,che muouono la tefta.Et di que- u'dtlC9U'' fui'ùtiG fta partC ^ dÌCtF° dÌ na^:ondendofi tra'ly fettimo,& ottauo mufculo, che muouono la fchiena, y lì.iì.t.xiiii. & d* P°* tra'lz fecondo paio, che muoue la tefta,camminando verfo il proceffo di dietro o del fecondo nodo del collo; & quindi s'allarga a lari del collo, paflàndo perfopraa il mu- 2 t.xiii. A fculo largo,& fottile,che habbiam detto aiutar a muouere la guace,& in parte la mafcella b t ii1 Fp inferiore.b II ramo di nanzi fi fparte in quattro ramufcelli.c II primo di loro fi difiribui- c la med.CL ^cc per ^° Pr*m°J& ^econdo mufculo,che muouono la fchiena ; & camminando all'ingiù fi congiunge ad vn ramufcello del quarto paio di nerui, che fi diftribuifee per gli mufculi 'd t.ii. S detti.d II terzo formonta, & congiungendofi all'ultimo ramo del fecondo paio di nerui, che fi diftribuifee per lapelle della tefta, & per gli^ue mufculi, chela muouono, fi con- fi B a giunge Libro fettimo giunge cole quarto ramufcello; & amenduni fi diftribuifeono f per gli mufculi,chc nafeo e t.ii.iii.T no de procefsi de lati dell'offa del collo,& le muouono da lati; & z per quello, che nafeen » lib.ii.t. viii La difiributione do di quefti medefimi procefsi tira lapalettain su.h II quarto paio di nerui efceperlo C- ':*'"•H del quarto paio buco,trai terzo, & quarto nodo ; & fi fparte parimente in due rami. ' L'ultimo de quali ft ""V^ deNermdel eoi Cammjna verf0 i\ proceffo di dietro del terzo nodo del coilo,nafcódendofi trai mufculi, i t.ii.iw.V & mandando loro nel paffare alcuni ramufcelli; & quindi feende tra gli mufculi dell'un la to,& dell'altro del co!lo,diftribuendofi per lo mufculo largo & fiottile, che habbiam det to aiutare a muouere le guance, & la mafcella inferiore. Ilk ramo di nanzi fi fparte in tre k '* mc volte vn'altro del fettimo (che è,quando manca quel del quarto) co quali fi fa maggiore; ^ II neruo della & cammina infino all'inferirli nel mezzo della z diaframa, diftribuendofi per tutta lei. y t.ii. la u fi Diaframa. Nella qual cofa non poffo fare, che io non mi marauigli della diligenza del Creator no*- fa dil'b, e,m ftro,él quale effendo, che tutti li nerui entrano ne mufculi pel principio loro ; & alla dia- z "•"^•""•A frama,per hauere il fuo principio nel mezzo(come nel fecondo libro dicemmo)non po- tea mandare neruo alcuno de nodi del petto(fe ben le ftauano piu appreffo); fece,che paf faffero due rami del quinto paio de nerui del collo per mezzo del voto del petto ; & che ognuno dal fuo lato attaccato alle tele,che fanno il fuo tramezzò,fcendeffero ad inferirà" ìlramodinaTi nel principio della diaframa piu ficuri.a L'altro ramo dinanzi di quefto quinto paio èaf- a t.h.iii. e del quinto paio, fai piu groffo,chei fopra detto; & di lui nafcono ^ alcuni ramufcelli,che fi diftribuifeono l'I^'r ' per glic mufculi,che alzano la paletta della fpalla;principalmente vno,d il qual nafce delia j c-ii.iii- g parte di fuori di quefto ramo,& efce in fuori diuidendofi in molti rami, che fi fpargono per la peluche cuopre il mufculo,che alza il braccio. Et il fuo refto nafeondendofi fot- to'l mufculo detto,come arriua al collo della paletta della fpalla,fubito fi fparte in due ra- mi difuguali;e quel di nanzi &piu fiottile fi diftende fotto ' la cogiuntura della punta del- e la med. h l'homero conia clauicola, & manda vn ramo allaparte del mufculo, che alza il braccio, * li.i-t.i.A. che comincia dalla clauicola, & dalla punta dell'homero, fenza mandar ramo alcuno alla Quel ii dietro. pelle,eccetto vno ben picciolo, che fi accompagna alquanto con la s vena della tefta.h II g lib. vi. t.ii. ramo di dietro di quefto paio di nerui,che è piu groffo,che quel di nanzi,& habbiam det- a>a to fcendere nafeofo tra mufculi, dopo l'hauer gettato vn ramufcello, che s'inferifeel nel ''"d "è1 mufculo,che nafce della paletta della fpalla, & finifce nell'offo hyoide, paffa per ' lo feno i li.j.t.vi.fi*. come vn mezzo cerchio, che habbiam detto farfi nel lato piu alto della detta paletta, ac- iiii. a compagnato da vna vena,& vn'arteria.Et fubito getta vn'altro ramufcello,che m va al mu fculo,che occupa il feno,che fi fa tra la fpina di quefta paletta, & il lato piu alto dell'iftef- m li.ii.t.xii. H,H fa; & alla parte del mufculo,che alza il braccio,che nafce della punta delihomero,& della clauicola. Benché quefto ramo non fi diuide tutto per quefto mufculo; anzi manda vn « t.ii.iii 27 n ramufcello alla pelle,che cuopre la parte di fuori del braccio,il quale ° paffa per la parte ° a'r'\\'n' di fuori del fin del mufculo,che alza il braccio.Et ne più ne meno efeono denerui, che fé et la d ' guono,che vanno al br.iccio,alcuni ? ramufcelli,che fi diftribuifeono per gli mufculi,che p t.i i.i»i. t,t, u dillributione muouono la paletta della fpalla, inferindofi fempre nella parte lor di dentro. Il 1 fefto *»*. del fefto paio de paio nafce di lotto el quinto nodo del collo, mandando (come gli altn)ilr ramo di die- j? V"] N«r«» del collo. tro a mufculi,che muouono la tefta,& il collo,& ad alcunis di que, che muouono il pet- f ij.jj. t xi.F to; benché quefti riceuono principalmente li nerui del fettimo paio del collo, & del pri- t t.ii.l ^ mo del petto.£ La parte di nanzi di quefto fefto paio, dopo l'hauer gettato ilv ramo, che u.t,1K .c.° hahbiam detto cógiungerfi col ramo del quinto,& quarto paio, che fanno il neruo della b far ja n# diaframa,fi congiunge alle due paia,cèe feguono,x congiungendofi, & feparadofi,come x t.u.iii.q fanno De Nerui 145- fanno gli cordoni de cappelli da Vefcoui,in quel modo,che fi dipingono,& faccendo in- fieme con loro i nerui,che fi diftribuifeono per lo braccio. Nondimeno particolarméte y t.iii. p quefto fefto paio màda y vn ramo, che feende infino al concauo della paletta della fpalla, 1 t.h. 7 & manda alcuni rami a mufculi, che alzano la detta paletta. Ilz fettimo paio efce per lo creila del fet- buco trai fefto, & fettimo nodo del collo mefcolandofi co li fuoi vicini (come habbiam tim».\ detto)& diftribuédofi la maggior parte per lo braccio; anzi del quinto, fello, & fettimo del collo,& del primo, & fecondo del petto, fi fanno tutti li nerui del braccio, come nel fuo particolar capitolo diremo.Hora bafti fapere,che di quefto fettimo paio alcune voi- . te nafce vn ramufcello, che fi congiunge a gli rami, che fanno il neruo della diaframa ; $: a t.ifh* che ordinariamente getta a vn ramo,che va verfo dietro ; il quale oltre a i rami, che man- b ui. T da a gli mufculi,che occupano la parte di dietro del collo,ne mada anchora alcunib al mu fculo largo & fiottile, che aiuta a muouere le guance ; al quale tutti e nerui, che nafcono del collo,eccetto il primo,mandano alcuni rami,li quali tutti fi diftédono per effo,fecon do il filo della carne. De Nerui,che nafcono de Nodi delle fpalle. Cap. io. a t.H. * -f L a Primo paio di nerui,che nafce de nodi delle fpalle,efce per gli buchi,che fi veggo- _< difiributiono I no trai fettimo nodo del collo,& il primo delle fpalle,ne piu ne meno,che gli cinque del primo pai» b t.iii.u -*- vltimi del collo. Et cofi ognuno di quefti nerui fi fparte fubito in due rami,b de quali dt nerui dtllt il primo,& il piu fottile,cammina verfo li procefsi di dietro di detti nodi, nafeondendofi '*"* '' tra gli mufculijche fono attaccati alla parte di dietro del collo, & gettando pel cammino e t. viii. C. certi ramufcelli alc mufculo, che nafce della prima cofta ; & s'inferifee ne procefsi de lati c.xiìii. N del collo,& lo muoue da lato, benché alquanto verfo la banda di nanzi ; & altri due, che muouono verfo la banda di dietro la tefta & il collo. Il refto fuo,che arriua al proceffo di dietro del fettimo nodo,camminain obliquo,alquanto verfo la parte di fuori ; & tornan i t.ix.r._. d°fi a feparare dal proceffo di dietro,getta alcuni rami al fecondo dmufculo,che muoue e t.x.r la paletta della fpalla; & ale quarto, che muoue la medefima paletta ; & vltimamerite f al ^ "l" ?. terzo. Il ramo di nanzi,che è affai maggiore, che quel di dietro del fettimo,g fi congiun- g ui. 111. x. ^e parte 3] fettjmo neruo del col!o,parte al fecondo del petto,nella forma detta; & tutto egli fi diftribuifee per lo braccio,eccetto h vn ramo,che nafce al fuo principio, & fi con- giunge a fopra detti,& cammina verfio nanzi,fecondo il lungo della prima cofta infino al l'offo del petto,mandando pel cammino alcuni ramufcelli all mufculo,che nafce della eia uicola, & s'inferifee nella prima cofta. Et il capo di quefto ramo riuoltandofi in su fi di- k t.iii.F ftribuifice per lo k fettimo mufculo, che muoue la tefta ; &l p§r gli altri due, che nafcono 1 t.iiii. S.T. jej medefimo offo del petto,& s'inferifeono, l'uno nell'offo hyoide, l'altro nella cartila- t,v,p gine del gargarozzo fimile ad vn feudo ; benché alle volte per quefti mufculi fi compar- ti " k k tono m a^cun* ramide* ^° Pa^° de neriu de^a te^> & de^terzo de^e "?alje« Il reft° d* ' 5 quefto paio fi diftribuifee per lo braccio(come diremo); & nel cammino paffata l'afcella n tiii.flt « manda dalla parte di dietro " alcuni rami,che fi diftribuifeono per gli mufculi,che occu- 0 tii. 9 pano la parte di dentro della paletta della fpalla. Il ° fecondo paio nafce trai primo,& fé 1/ fiondo pai» „J J~ i -"- /--«- -- —--J- —-:.. -~______~U»>1 •,•.:._----p-„.-,x - J;^.^ ^U-C. de nerui delle P t.iii. (i condo nodo diftribuifce,c model petto; del petto fi mefcolano in tal modo,che no fi dillinguono gli vni da gli altri, & fanno vna rete(come di cappel da Vefcouo,) della quale(c'ome diremo) nafeonotutti enerui, ehe ii q t.ii. f diftribuifeono per le braccia. 11l fuo refto fi diftende tra la prima cofta,& la feconda,in- r t.ii.dal. 1 o fino all'offo del petto, gettando nel cammino «alcuni rami a mufculi, che gli fon vicini. infìno al 2 o L'altrer Paia de nerui delle fpalle (infimo al primo nodo de lombi) quafi tutte nafcono La difkìbutione t txììi.r m vn medefimo modo,cio è,tofto che fon nati,gettano due rami,Vno fottile,che va ver df^ct %*£ u txiiii. y fo dietro,infino a procefsi di dietro de nodi delle fpalle, nafeondendofi trai quarto fmu s1"^' * x txii.r fculo,che muoue il petto,& ilr fefto,& u ottauo,che muoue la fchiena; & trai x primo,& y t'**™' ^' y fecondo paio de mufculi, che muouono la tefta,& ilx terzo, & a quarto paio di quelli, ' ?. • i| che particolarmente muouono la fchiena. Benéhe non folo fi diftribuifeono per quefti a tixiiii. O mulculi, ma arriuando alle punte de procefsi di dietro de nodi, feendono tra i mufculi B B 3 dell'uno h t.11.7 i t.iiii. I Libro fettimo dell'vno & quelli dell'altro lato; & s'inferifeono ne mufculi,che nafcono di loro, che fo- no(oltre alcuni de fopra detti)ilbquarto,& il cfecódo,che muouono la paletta della fpal b t.x.r la; & ild quinto,che muoue il petto; & ile quarto, che muoue il braccio. Mandano oltre c *•>*•£ di ciò quefti rami alcuni piccioli ramufcelli alla pelle delle fpalle appreffo doue paffa- d t,xi "A no,benche non tanti,come i nerui,che uanno al petto,o alle mani, o al collo. La parte di C tX<3 nanzi di quefti nerui manda alcunif ramufcelli al 8 ramo del fefto paio de nerui delle cer- { t „ uella,che fi diftende perle radici delle cofte di fotto della tela, chele abbraccia; & dipoi g ta.n.fi.ii.h fi flende per gli tramezzi delle cofte,accompagnato dalla h vena,& dalla ' arteria,facccdo h lib.vi. t.n. il medefimo cammino & diftnbutione,ch'elleno fanno.Di quefti rami nafcono nel cam- .9 9 . minare moltik ramufcelli,che fi diftribuifeono per gli mufculi,che lor fon uicini, che fo^ k k no il ' fecondo,che muoue il petto; & ilni fecondo, che muoue il braccio; " il primo, che k t.ii.0 0 Q muoue la paletta della fpalla; ° il quarto,che muoue il braccio ; & h il fecondo di que del 1 tiVÌ'-.L li nerui, che ua ventre,guardando fempre in tutti il filo della carne. Manda parimente alcuni ramufcelli J™1,1"^ no alle mam- allapelle del petto,& del ventre,fenza tenere ordine alcuno ; benché que, che uanno alle 0 t!x.@ melle. mammelle,hanno particolarmente molti ^ ramufcelli del quinto paio de nerui delle fpal- p t.iii.© le,cheua al quarto tramezzo delle cofte, & per ciò hanno più dilicato fienfo. Hanno di 1 t,u,r piu l'undecimo,& duodecimo paio altri ramufcelli, che s'inferifeono nel principio del , r fefto mufculojche muoue la cofcia,il quale diremo nafeer in quefta parte de lati de no- r t.viii. © di della fchiena. De Nerui,che efeono de Nodi de Lombi. Cap. n. LI Nerui,3 che efeono de Nodi de Lombi,conuengono con gli altri in quefto, che a t.ii.jij# i0. tofto,che fono vfeiti della fchiena, mandano vn b ramo uerfo dietro, che fi diftri- 21.12.23. buifee per gli mufculi,chefono attaccati alla fchiena; che fono il cquarto,che muo 24,... uè il petto; & d l'undecimo,&e decimo terzo,che muoue la fchiena.Ma gli rami di quelli ta,m- **• nerui,che rifanno appreffo le punte de procefsi di dietro, tra gli mufculi dell'un lato ,& c t."xij.a que dell'altro, fi diftribuifeono principalméte per la pelle,& per lo f quarto mufculo, che d t.xiii. T muoue il braccio.Et li rami di nanzi fi diftribuifeono per gli mufculi del ventre;& anche £ t# X,111-T per lo quarto,che muoue il braccio,& per la pelle fua;& per lo nono § mufculo, che muo ^^ _ uè la fchiena;& finalmente per lo hfefto,che muoue la cofcia.Nafce anche particolarmen h la med.© te del fecondo paio de nerui de lombi1 un ramufcello,che fi accompagna alle uolte con A tjj.49.49. l'arteria del feme dal fuo lato, ciò è quando il ramaglel fefto paio de nerui della tefta, che va a gl'inteftini,non manda ramo alcuno al tefiicolo. Efeono di piu delle tre prime paia di quefti nerui alamik ranMjfcelli,che fi congiungono a gli rami del fefto paio, che hab- k ia med. a i biam detto fcendere attaccati alle radici delle cofte, faccendogli più grandi ; & delle tre 1*" del 20. paia piu baffe ne nafcono altroché fi diftribuifeono per la cofcia,come diremo. ai.n. De Nerui,che nafcono dell'Offo Grande. Cap. 12. Quante t>aiadi -r-~_ EL L'° sso Grande a nafcono ordinariamente cinque nerui, & alle uolte fei. De a li. i. t.vi.fn neruinafeano |quali ° il primo nafce tra l'ultimo nodo de lombi,& il primo dell'offo grande,nel^ "•...... dell'offogràde. J__J l'ifteffa maniera,che habbiam detto nafeer gli altri de lombi ; eccetto, che del ra- mo,checamminaall'indietro,nafceparticolarmente uncramufcello, che fi diftribuifee c t.iii. 14. per gli mufculijche nafcono della punta del gallone, & principalméte per lo d primo, che à t.ix. n muoue la cofcia,mandando alcuni ramufcelli allapelle,che cuopre l'angùinaie.Del ramo di nanzi di quello paio una parte fi mefcola co nerui, che vano alla gamba;e l'altra ua per e t. ii. j j. la parte di dentro dell'offo dell'anca,mandando alcuni ramufcelli a mufculi del uentre, & ali fettimo,che muoue la cofcia.Le 8 cinque paia piu baffe nafcono in vn'altra particolar f t.viii.A maniera; perche in nanzi,che efcano dell'offo, fi diuidono in due rami ; vno fiottile, che g guarda la efce per lo buco,che habbiam detto hauer qfto offo nella parte di fuori ; l'altro più gro£ UUz°t(ecoù fo,che efce per lo buco di dentro.Quel,che efce per lo buco della parte di fuori, fi diftri- da mfierae m buifee principalmente per gli mufculi, che occupano la parte di dietro dell'offo del gal- h t.xiii.r lone,& dell'offo grande,cio è per h l'undecimo, & ' decimo terzo mufculo, che muouo- i t.xiiii.T no la fchiena; & per lo principio delk quarto,chemuoue il braccio; & per lo quarto,che k tax. © muoue De Nerui 146 l '_ * tX* miloue il petto; Sapergli1 quattro primi, che muouono la cofeia ;& finalmente perla pelle,che cuopre quefte parti,& l'anguinaie. Que della banda di nanzi fon piu grofsi,& fi diftribuifeono affai diuerfamente; perche gli tre primi vanno alla gamba(come da poi di remo); gli due vltimi à gli mufculi del fondamento,al collo della matrice,a quel della ve- ni t.ii.iii. j-^v IA habbiamo detto comea il quinto,fefto, & fettimo paio de nerui del collo, & il M-7 i ' bprimo,& fecondo del petto fi mefcolauano, l'uno cól'altro,comevnarete,o cor b t.11. .9 V_J done di cappel da Vefcouo,in tal modo,che difficilmente fi può fapere, qual fia l'u ^ no o l'altro.Di quefta mefcolanza di nerui nafcono que,che vanno al braccio,fenzaguar D' W Parte dare ordine alcuno nel nafeer più dell'uno,che dell'altro. Pure per cótargli,come gli han "uZlTyìiZ^al e t.ii.iii.-,-, no contati tutti,dirò chec il primo neruo, che va al braccio, nafce del ramo deld quinto Braccio. & t'u.m.i Pa*° d* 4uem dc* co^° 3& ^ diftribuifee per la parte dele mufculo, che alza il braccio, e t.x.e cne nal*ce della paletta della fpalla, camminando per la parte di fuori del braccio, infino alla metà fua; & paffando per fopra la tela carnofa,cofi egli,come tutti gli altroché vanno alla pelle,mandano alla pelle tra il graffo alcuni ramufcelli,fottili,come fili, fenza guarda- re ordine alcuno.Tutti gli altri nerui,che vanno al braccio,paffano per l'afcella,compar- La difiributione f t.ii.iii.p o . tendofi in molti,& molto grofsi rami; perche ilf fecondo nafce di quel intrecciamento, del ficodo neruo g t.iiii.* che ho detto far quefti nerui,poi che fon nati,& va al braccio, per fotto el? mufculo pri- Cl0t mo,che piega il gomito,iui,doue fi congiungono gli due fiuoi principij (che è,doue s'in- h t. vi.® ferifeell ilmufculo,che congiunge il braccio alpetto,& quel,l che lo alza); & nafeonden dofi fotto el principio di quefto mufculo detto,che nafce del proceffo della paletta del- k t.ii. tt ja fpalla,fimile ad vn'anchora,mada ad ogni principio di quefto mufculo k vn ramufcello. 11 quale feendendo all'in giù s'allarga verfo la parte di dietro di quefto medefimo mufeu- 1 t.ii. "V lo; & fcende,gettando alle volte vnl ramo ai terzo neruo, verfo la parte di nanzi del go- ni ta.ii.r.ta. mito,per fotto el mufculo primo, che'l pi ega ; & mandando dal lato di fuorim vn ramu- 1IU ' - « fcello n almufculo maggiore,che ftorce il minor fufello all'in giù ;& arriuado allafàngui e t.vi.q neh*a del braccio,fcende per lo lato di fuori della ° corda del primo mufculo,che piega il gomito,diftribuendofi per la pelle.Perche tofto,che efce di dentro i mufculi, fi fparte in p ta.ii. A.ta. due rami;de quali il P piu alto,& piu fottile,cammina infieme con la 1 vena della tefta,per iiii. a fopra il minor fufello infimo alla metà fua, & di poi fi ftorce verfo la giunta del maggior q h.vi. t.1.11. fufeii0?rnantlando a tutta la pelle,che cuopre il minore, molti ramufcelli;r il maggior de r ta. ii. la a <{udi camminando fempre tra pelle & carne,paffa la giunta del minor fufelIo,& arriua in più balia. fino al fecondo articolo del pollice. A quefti ramufcelli fi congiungono alle volte alcun f t.ii. ©.ta. ajtri jj qUejche nafcono rdi quello,che diremo gire alla palma della mano, che è il ramo ""•b più baffo, & piu groffo della diuifione di quefto fecondo neruo appreffo il gomito ; il t li.vi.t.i.ii.h qUale fubito fi fparte in altri due rami,che vanno fotto elr ramo della vena della tefta,che u la med.* fi va a congiungere con vn'altro ramo, della vena del fegato, & fanno la "commune. x t.ii.A x L'un ramo di quefti dopo l'hauer camminato fotto la detta vena, infino all'arriuare alla commune,laficia la vena,& va tra pelle & carne,montando alquanto verfo il minor fufel- y t.iii.a lo,a canto del lato di dentro del y mufculo piu baffo, che piega il bracciale, infino al fuo t t.u.8 fine.L'altro z ramo feende più in obliquo,che'J principio della vena commune, & di poi a lib.vi.t.v. fi congiunge allaa maggior vena,che fi vede nel braccio fotto la pelle, & cammina verfo fi.x.m.q n bracciale,& faccendo fine in nanzi, che arriue alla metà de fufelli, fi fparte in due rami; b t.ii. n b l'uno de quali feende appoggiato al minor fufello, l'altroc al maggiore ; & amenduni e t.ii. s paffano il bracciale, gettando certi ramufcelli, che fi fpargono per la palma della mano. Et de ramufcelli,che fi fpargono p la polpa del dito pollice(chiamata il mòte di Venere) d lib.vi. t.ii. nafcono alle volte alcun'altri,che vanno al pettine della mano,& fi d mefcolano co nerui, ePt.h m* <1> c^e ^ diftribuifeono per la pelle, che cuopre la parte di fuori del primo articolo del poi- La difiributione Uiii.T lice; & cofi finifce di diftribuiifi. Ile terzo paio di nerui, che va al braccio,nafice dell'in- delttrZo. • trecciamento Libro fettimo trecdamento dctto,vnpoco più in giù del fecondo; & nelTarriuare al braccio getta fvn f cii.y ramo, che paffa s (tra pelle & carne) fra il mufculo, che congiunge il braccio al petto, 8 l«''-t-i-»-r-v.® ce;& s per quel,che nafce del tubercolo di détro dell'offo dell'homero, & s'inferifee nel- ** i^l'I^ l'offo della palma,che foftiene il dito indice.Dopo quefto getta vn'altro ^amojchecam s t.jjjj.-, mina per entro i mufculi,che piegano i fecódi,& terzi articoli delle quattro dita, & il ter t t. i1i.44.ta. zo del dito pollice a canto del minor fnfello,accompagnato da una v vena, & una arteria ''ii,c* _ infino al bracciale ; & paffa per fotto la x legatura intrauerfata, mandando alcuni molto x ''v ' fottili ramufcelli ? al mufculo,che fepara il pollice dall'altre dita; & a gliz due, chepiega- x h.ii.t.iiii.9 no il primo articolo di quefto medefimo dito; & a quel della parte di dentro, che piega il y b-"- t-iii.i primo offo del dito di mezzo; benché a queflo,& al mufculo piu baffo,che ftorce il brac z r-'VUK * ciò in sù,piu fi dirà che fi appoggino quefti nerui detti, che non che fi diftribuifeano per loro. Dopo quefto il neruo fa nella palma della mano tre rami ; de quali il primo fi fparte fiibito in due,che camminano,ognuno dal fuo lato,alla parte di dentro del pollice; il fe- condo ua al lato di dentro del dito indice,diuidendofi anche in altri due; il terzo va al la- to di dentro del dito di mezzo verfo l'indice,fenza fpartirfi in piu rami, camminado tutti Il quarto neruo, efsi infino alle punte delle dita.a II quarto neruo è il più groffo di quanti ne vanno al a ta.ii.iii. *. che ua al brac- braccio; & nafce del medefimo intrecciamento detto ; & feende per lo braccio infieme t-ii«-e ct° • con lab vena del fegato,& coll'arteria grande; & mandando alcunic piccioli rami a d mu b lib^ri.ta.r. fculi,che diftendono il gomito,in nanzi,che arriue alla metà deU'offo dell'homero, fi fior c j ^ ^, ce in obliquo uerfo dietro,uerfo l'offo,attrauerfando i detti mufculi. Ma in nanzi, che fi d tauo.xi. © ftorca del tutto,getta dalla parte di dentroe vn ramo,che paffa tra queftif mufculi,& lui d e f timo, che piega il gomito,alla parte di dentro del braccio; doue diuidendofi in molti ra- e. 5.*.1"* &• "• mufcelli fi diftribuifee per la pelle,che cuopre qfta parte. Gettato quefto ramo,cammina ^ ta 'ri, tra»| il neruo uerfo dietro, infino che a poco a poco arriua alla parte di fuori del braccio ; & p, & l»N getta dal lato di fuori s vn ramo,che efce verfo la pelle,per hentro il mufculo di fuori,che g t.iii.)j.ta. diftende il gomito,& il principio del piu lungo,che ftorce il minor fufello in giù;&fu- l1"^- x- bito fi diftribuifee per la pelle,che cuopre la parte di fuori del braccio infino al gomito. tra p" $j & {\ Fatto quefto il neruo cammina infino al tubercolo di fuori deU'offo dell'homero,& paf- Y fa peri un feno,che fi fa nella partefua di dietro ; & paffato che ha quefto luogo, getta un i Jib.i-t.vi.fi- ramo,che k efce in fuori infimo alla pelle,& cammina fenza ordine alcuno infino al brac- V1-p. ciale,gettando pel cammino molti ramuficeUi,che fi diftribuifeono per la pelle, che cuo- f\ "Jj pre la parte di fuori del braccio. Piu in nanzi il neruo fi fparte in1 due rami,che uanno na 1 t.iii.34. ta, fcofli al bracciale, L'uno m a canto del minor fufello," trai lato piu alto del quarto mufeu ii" •> lo,che diftende il bracciale,& il lato piu baffo del mufculo piu lungo, che ftorce il minor m.. '/j^5 y# u fufello in giù; mandando pel cammino alcuni rami a quefti mufculi .,Et arriuato che è al n i^.jj. t jr. bracciale,paffa per fotto la ° legatura attrauerfata,che è nella parte fua di fuori,per la qua- tta'l Y Se VX. le dicemmo anche paffare la corda diuifa del mufculo,che diftende il bracciale. Paffato il °. bb.11.ta.11. bracciale fubito fi fparte in due P rami ; de quali l'uno fi torna tofto a fpartire in altri due, -'"'j^ Jfi. che uanno al lato di fuori del dito pollice; l'altro anche fi diuide in due, l'uno de quali ua alla parte di fuori del dito indice,diuidendofi, ne piu ne meno, in due rami ; il primo ua fenza fpartirfi più al lato di dentro deUa parte di fuori del dito di mezzo, ili ramo di q t.iu.jv quefto de Nerui 147 r t.m.iS quello neruo, che va a canto del maggior fufello, fubitor man da vn ramufcello ^mu- oia md miai "ru^°>c'le diftende il dito indice,quel di mezzo,& l'annulare; & vn'altro all mufculo, che edute. diftende il picciolo; & vn'altro alu terzo mufculo,che diftende il bracciale; & nel cammi 1 t.x,y\,£",n no manda vn ramufcello ad ognix mufculo di que, che nafcono del maggior fufeUo, te- y tAU'*2 nendo fempre il filo della carne, y II refto del neruo finifce al fin del bracciale, diuiden- Vìm'ì m' do^in a^cum ramufcelli,che fi fpargono per la congiuntura. Il x quinto neruo del brac- # & J7 vno intrecciamento fimile a quel,che fanno i nerui,che fi diftribuifeono per lo brac cio,benche molto maggiore. Di quefto intrecciamento nafcono quattro nerui, tanto ^"r^r^ difuguali in groffezza,quanto varij nel diftribuirfi; perche di loro il primo,& il terzo fon ™no ' #"" piu lottUi; il fecondo piu^roffo,che amendue,ma pur anche fiottile ; il quarto è più gro£ b ta.ii.y7.ta. fo, che tutti tre infieme.b II primo nafce deUa parte piu alta dell'intreCjCiamento detto, iiii. & iui, doue il ramo di nanzi del terzo paio de nerui de lombi fi congiunge al quarto paio e t viii. © " de medefimi; & feende aUa cofeia per fotto el peritoneo, appoggiato a gli mufculiL de lombi, Libro fettimo la iifir'tbutfane del fecondo ner- uo , che ya alla famba. la difiributione delttr^ Quella del quar te. Il quarte neruo e fatto di molti fili. Iombi,& al lato di fuori della corda del fefto d mufculo, che muoue la cofeia. Etncll'ar- riuare aU'offo,getta vne ramufcello, che feende per la pelle della parte di nanzi deUa co- feia alquanto in fuori di lui fin circa el ginocchio; & di poi fi nafeonde tra gli mufculi ; & mandando vn ramufcello alf primo,che muoue la gamba, & l'altro al S fettimo, & di poi vn'altro h al nono, feende in obliquo fecondo il fito de i due primi mufculi di quefti tre detti,che muouono la gamba,infino al finire vicino al ginocchio. ' Il fecondo neruo na- fce vn poco piu in giù, che'l primo, fcontro la congiuntura del terzo & quarto nodo de lombi; & paffa per fotto la parte di dietro del peritoneo ; & di poi feende alla cofeia, ac- compagnato dalla k vena, & arteria, che paffano per l'anguinaie, gettando(tofto che ar- riua alla cofcia)vnl ramufcello dalla parte di dentro,che va infino al dito pollice, appog- giato fempre al lato di nanzi della m vena, che habbiam detto gire dall'anguinaie per lo lato di dentro della cofeia & della gamba, tra pelle & carne, infino al " piede. Et fi come la vena manda diuerfi rami aUa pelle,appreffo la qual paffa,cofi anche fa il neruo ; tra i qua li ° il principale è quello,che manda alla parte di nanzi del ginocchio, diuidendofi in mol ti rami, che fi diftribuifeono per effo. Gettato quefto ramo fi nafeonde P ilneruo nella cofcia,infieme conia vena & arteria^ifiribuendofi per gli mufculi, che occupano la par- te di dentro della cofeia, & principalmente per lo ^quinto mufculo, che muoue la co- fcia,& per * l'ottauo,che muoue la gamba, col quale infieme feende appoggiato al lato di dentro dels nono mufculo,che muoue la gamba; & faccendo fine, come il primo, in nan zi che arriue al ginocchio, manda pel cammino alcuni ramufcelli alle tele, che fafeiano le vene, & arterie. Ilr terzo neruo fegue dietro il fecondo, & nafce fcontro deUa con- giuntura del quarto, & quinto nodo de lombi, fotto del peritoneo ; & paffando perv lo fettimo mufculo,che muoue la cofcia,cammina infino alA buco deU'offo del pettignone, per lo qual paffa alla cofeia ; ma in nanzi,che paffe, manda alcuni ramufcelli al y nono, & alx decimo mufculo,che muouono la cofeia; & di poi a ia mufculi,che nafcono dell'offo del pettignone,& muouono il membro. Fatto quefto feende piu in giù, & fubito manda (ne piu ne meno,che i due nerui fopra detti)1' vn ramufcello alla pelle, che cuopre la par- te di dentro della cofcia,mandando vnc ramo ald fecondo mufculo, che muoue lagam- ba,&c vn'altro alla f parte del quinto, che muoue la cofeia ,& nafce dell'offo del petti- gnone. Ii^ quarto neruo della gamba (che feguedopo elterzo,&è ben fei volte piu groffo di lui)fi fa dell'ultimo neruo de lombi, & de rami di nanzi de gli tre nerui, che fe- guitano ; & non folamente è egli il più groffo di tutto il corpo, ma anche il piu duro, & gagliardo, perche nafce del fin della fchiena ;& feende per fotto el peritoneo, & per quella h incaftratura,che per quefto effetto habbiam detto farfi nella parte di dietro del- l'offo del gallone. Et fubito gett,a vn ' ramo daUa parte di dietro,il quale camminando al- quanto nafeofto fotto k el primo mufculo,che muoue la gamba, efce di poi fuori, man- dando l alcuni ramufcelli alla pelle, che cuopre la parte più baffa dell'anguinaie, & alla parte di dietro deUa cofcia,infino a piu della metà fua ; & altri al terzo, quarto, & quinto muficulo,che muoue la gamba, & al quinto, che muoue la cofeia. Fatto quefto ficende il neruo tra li mufculi, che occupano la parte di dietro della cofeia a canto deU'offo, fin a piu della metà di lui; & iui mandaln vn ramo alla " parte del quarto mufculo, che muoue la gamba,che nafce di mezzo l'ofio della cofcia,come fé fuffe mufculo da per fé ; & di que fto ramò efeono alcuni ramufcelli, che fi diftribuifeono per la pelle, che cuopre la parte di dietro della cofeia dal mezzo in giù. Di poi feende il neruo infimo al chino del ginoc- chio, per entro le due tefte deU'offo di dietro della cofeia ; nella qual parte mada da ogni lato ° vn ramo, che fi diftribuifee per gli P mufculi, che nafcono di quefte tefte,chc fono gli tre primi, che muouono il piede. Et in quefta parte fi <* diuide quafi fempre in due rami difuguali,che fi diftribuifeono perla gamba (anzi tutti e nerui, che vanno alla gam- ba dal ginocchio in giù, nafcono di quello quarto neruo, eccetto quel,r che habbiam detto nafeer del fecondo neruo della gamba, & diftenderfi per la parte di dentro della cofcia,& della gamba)& alle volte piu in su ; & ben rade volte fi vede diuifo tutto infino al nafcimento,non oftante,che per effer fatto di molti fili infieme, che par, che fiano in- uolti con vna tefa,facilmente,chi fi voglia, il può diuidere non folo in due, ma anche in quattordici, & quindici. Ils primo, & più fottil ramo di quefto neruo cammina per la parte d t.viii. a e ta.n.jà.ca. iiii.tt f Uni.t.iii. 2 g t.v. a n t.iiii.* i ta.ii.fio.ta. ini. y k lib. vi. t.v. fi.XcT 1 ta.ii.6i. ta. iiii.^, f m lib.vi.-t.v. fi.x.ni Il t.ii. dì- o la med.64 p la mede. t iiii. e q t.viiii*,c : r t.vi. Il ( t.iiii. * t ta.ii.66. ta. iiii.^ u t.vni.a x li.i.t.i. r y t.xv.fi. xvi. F,G,H z t.viii. a ta. xvi. fig. xiiii.xv.K,L b tau.ii.68. t.iiii.» e tauii.7o. t.iiii.0 d t.xv. fi.xvi. A e t.ii. 6$ f t.viii. 9,e g t.ii.iii. 71. t.iiii. i h li.i.t.ii-U. i t.ii 72 k t.ix.n 1 t.ii.7$ m t.n.74.ta. iiii. £ 11 t.xi. p o ta.ii.7l.ta. iiii.0,0 p t.xii.-,%» q t.ii. 76 t lamcd.61. f ta.ii.77.ta, ini. ir De Nerui 148 parte di fuori verfo la congiuntura di fopra de gli due ftinchi,gettando nel cammino t t.ii.7f.7l. vnl ramo, che va tra pelle& carne per la parte di fuori della gamba, & per fopra iltal- K.1111. t Jone di fuori ; & arriua alla banda di fuori del pie, mandando pel cammino molti rami u t.iiii.T alla pelle, che cuopre quefte parti dette. Gettato quefto ramo "fubito fi nafeonde trai x t.vii.frai * * fettimo,& ottauo mufculo,che muouono il piede, appoggiandoli al y fefto ; & in que- * \j* fta parte getta7 vn'altro ramo, che fi comparte fenza ordine alcuno per la peUe, che cuo- l tlii.79.ta. Prela parte di nanzi della gamba. Il refto di quefto ramo di fuori paffando (come hab- iiii.v biam detto) tra gli mufculi, che occupano la parte di nanzi della gamba ,& mandando a hb.ii. t.xv. loro alcuni ramufcelli,s'appoggia allaJ legatura, che congiunge gli due ftinchi pel lun- b Ti 82 8°'& aUa meta ^ quella getta vn b ramo, che bucandola va a congiungerfi con vn'altro e la med.So. c ramufcello del ramo di dentro di quefto quarto neruo; & infieme con le corde,che di- t.iiii./> flendono le dita, paffa per la d legatura intrauerfata, che in quefta parte fi vede, & va al d li.n.t.111. JJ. pettine del piede; & nafeondendofi più fotto le corde, manda certi ramufcelli a lati della d t.ii. 81 parte di fopra deUe dita ; ma in nanzi, che arriue alla detta legatura, getta vn d ramo, che e t.ii. 81.81. fi diftribuifee per la pelle,che cuopre quefta legatura. Ilc ramo di dentro di quefto quar- fYib'iiTt.xi. to ncruo fcen procefsi delle ceruella, s'inferifee ognuno nel fuo feno, liendendofi in nanzi infimo d DD alla parte di nanzi di loro.L'offitio di quefti procefsi,o nerui,è riceuere l'humore, o effa- e li.i. t.v. fig. latione,che efce delle cofe odorofe ,& entra pel nafo al voto o concauità, che fifanel- 111. A,B yQfì0 ^^ fronte t & nei CUneale ; nella qual parte habbiam detto difponerfi l'aere, che entra pel nafo alle ceruella (ne più ne meno, che ne polmoni fidifponequel,chevaal cuore) & fi communica a quefti nerui l'humore overo odore delle cofe per alcuni de buchi deU'ottauo offo deUa tefta, & per loro va a gli ventricoli delle ceruella, ne più ne meno, che habbiam detto paffare le fpetie o fimilitudini delle cole per gli nerui della vifta. L'organo del guflo già tutti fanno che è la lingua, aiutata dal palato ; la qual di Del guTìe. quanti mufculi fia fatta, già nel fecondo libro fi diffe ;& nel fefto contammo le vene, & arterie, Libro fettimo De Nerui & arterie, che le danno nutrimento, & vita ;& nel fettimo gli nerui, medianti e quali gufta gli cibi, che fono deUa maggior radice del terzo paio deUe ceruella, che habbiam detto diftribuirfi per la tela di fopra della lingua dandole virtù di guftarejcomenefa intera fede il vedere, che fé perdifgratia manca quefto neruo (come in alcuni già na- turalmente fi è veduto ) non piglia gufto alcuno de cibi. Dell'inftrumento del toc- care non ci è cofanuoua, che dire;perche al principio di quefto libro dicemmo > che Cepeniiodi tut nmn neruo manca di tal fenfo. Habbiamo polii li fondamenti, & armatura di quefta to'l uhre. bumana fabbrica, che fono l'offa, & cartilagini ; & di poi trattammo delle lega- ture, & fua copertura, che fono le legature, la pellicola, la pelle, il graffo, la tela chiamata Carnofa, li mufculi ;& vltimamente la tela che fafeia tutte quelle offa chiamata Perioftion. Ponemmo poi in que- fta fabbrica tre principi), che le dan f oftegno, vi ta, & fenti- re,& tire forti di canali, medianti li quali quefti tre prin cipij diftribuifeono fua virtù per tutta quella. Et vltimamente trattammo de fenfi efte- riori. Et con quefto ho dato fine a quefta hiftoria , quanto più breuemente & f iiccin- tamente ho potuto. Dichiaratione Dichiar.delleFig.del Lib.VIf. 149 ce D E F G H I K L M N PP L'arteria diritta del fonno. G La finifira. ta canna del polmone. Due rami,ne quali fi fparte quefla canna, quan- do entra nel polmone. il gargarozzo. Legladole,chefono da lati deUa radice delgarga il tronco del fé fio paio. (ro%zp. il fimflro. P Gli rami del neruo diritto , che fi riuoltano in si) l perfetto el ramo deU'arteria, che ua al braccio fwijìro,&fi congiungono tutti in yno. il neruo recurrente diritto. Li rami del neruo manco,che fi riuoltano per fot- to l'arteria grande. il neruo recurrente fimflro,il quale aUe yolte co- mincia con un fol principio. *A BC 3.4.5, D et Figura IIII. Velia Figura rapprefenta tuttala Mido! la Spinale,o la Nuca. il principio di quefta midoUa,o nuca, che nafte dal fondamento deUe cerueUa. In quefla parte comincia la midolla a non parer più dett ifleffa fuftanza deUe cerueUa, anzi fi diuide in molti fili congiunti infieme, mafiima- mente appreffo la b. 6.j. Quefii numeri notano e nerui, che nafeòno deUa midoUa,in nanzi che efca del craneo ; & fon radici di nerui,di que, che notano 1 medefi- mi numeri. DaUa B aUa D fi contiene nel lato finiftro la par te deUa midoUa del coUo,&* fette nerui,che na- fcono di queUa. DaUa D aUa E nel lato manco ,& dal 7 al 19 nel diritto,fi nota la parte di quefta mtdoUa,che paffa Tauoia. I. del Lib. VII. ijo FIG >I CC Dichiar.delleFig. delLib.VII. I. 2. 8.Q 2 0. paffa per gli nodi deUefpaUe, & dodici paia di nerui, che nafcono di queUa. F DaUa E aUa F nel lato fimfìro,& dal 19 final z + nel diritto, fi nota la parte della midolla, che paffa per li nodi de lombi, dsUa qual nafco- no cinque paia di nerui. ' DaUa F aUa G nel lato maco,et dal 2 4 infino al 3 o nel diritto,fi moftra yna parte deUa midol- la,che paffa per l'ojfogrande,deUa quale nafco- no fei paia di nerui. Di modo, che tutti fon 30 I paia dt nerui,quetti,che nafcono deUa fchiena. H ilfinedeUa fchiena,ehe fa come una coda,& en tra per l'offo del codione. Tauoia. II. & III. DI quelle Figure la prima moftra la pax- te di nanzi de Nodi della fchiena, & la feconda quella di dietro .Et perchele lettere feruono ad amendue,quelle, cheferuo no alla prima,nota 1' 1 ; qlle deUa feconda il z. «-* 1. z.Doue la midolla comincia a entrar neUa fchiena. 3.4.5.6.j. 1. Li fette nodi del coUo,infieme con li nerui, che nafcono di quetti. io. 11.12.13.14.15.16'. 17.18. ip. 1.Li dodici nodi delle fpaUe. z 1.2 2.2 3.24. 1.Li nodi de lombi. 2- 5 • 2 6. z 7.2 8.2 9.3 o. 1 .Lifei nodi dett offo grade. B 2 .ilprimo nodo del coUo. z.il primo nodo deUe fpaUe. z. il primo nodo de lombi. z.il principio dell'offe grande. 2.// ramo di dietro del primo paio de nerui deUa fchiena. 1.2 .il proceffo del ramo di dietro del primo paio di nerui; _?• particolarmente il ramo,che ya al proceffo del lato del primo nodo,et fi difiribuifce per alcuni mufculi di que,ehe muouono la tefia. 1.// ramo di nanzi del primo paio. z jl ramo di dietro del fecondo paio; & portico larmente il minor fuo ramo. z.ll mao-o-iore. z.La congiuntone del ramo del terzo paio ( che fi notar a con la S neUa prima figura) col ramo del fecondo paio, che notammo con la K. 1.1. La difiribution del piu groffo ramo del fecon dopaio,aUapeUe deUa coUottola,et aUa coronel- la l ramo di nanzi del fecondo paio. ( la. e D E G H I K L M N 3. 1. // terzo paio di nerui. O 1.1 jl ramo di dietro del terzo paio, il quale fi ri uolta yerfo ti procefio di dietro del fecondo nodo del coUo,nafeondendofi tra mufculi, che occupa no queflo luogo infino attarriuare aUa punta di quefio proceffo. Et indi feende tra mufculi del l'un lato,& l'altro; et dipoi ya in obliquo uerfo e lati; et ti medefimo camino fanno tutti li rami di dietro infino al yentefimo quarto paio. 1.// ramo di nanzi del terzo paio,il quale fi (par te in quattro parti.La prima mofira la QjieU» prima figura; la feconda la R in amendue, la qual fi congiunge colramo del quarto paio, che e notato con la r ; Las neUa prima mofira la terza parte,la qual fi congiunge col ramo di dietro del ficodo paio notato con la K,iui, doue fi yede la L neUa fecóda figura; laT moflra in amedue le figure la quarta parte di qflo ramo. 4 il quarto paio dt nerui. V , ì.z.ll ramo di dietro del quarto paio. X\ ì.z.ll ramo di nanzi del quarto paio,ti qual fi di r J uide in tre parti. Laprima moftra la r neUa prima figura, la qual fi congiunge aUa prima parte det terzo paio,che e notata con la R ; & la a moflra neUa medefima figura la feconda parte; la b la terza,la quale fi congiunge al ra- mo del quinto paio,che notammo con la e. .il quinto paio. .z.ll ramo di dietro di quefio paio. .z.ll ramo di nanzi 3 del qual nafce un ramu- fceUo,che paffa tra lad&la 6. Vno tralcio del ramo di nanzi del quinto paio, che fa yna gran parte del ramo deUa diaframa. ì.z.ll tronco del ramo di nanzi del quinto paio, il qual ua per entro e mufculi aUa punta del Ihomero. z .^Alcuni ramufceUi di quefio tronco,ehe uano a mufculi, che alzano la paletta deUafpaUa. 1.2 Vn'altro ramo del tronco, che notamo con la f; A quale fi difiribuifce per la petie,che cuo pre l'homero,et per lo primo mufculo,che muo- ue il braccio. 1.2 Vn'altro ramufceUo del medefimo troco,che s'inferifee in queUa parte del mufculo, che alza- li braccio,che nafce deUa clauicola,& deUapun ta detthomero. 1.2 Vn ramo del medefimo tronco, che s'irferi- fee in alla partz del mufculo,che alza il braccio; che f tt £ h 11 Tauoia.II.del Lib. VII. iji ..;w,» u^l wtu CC t Dichiar.delleFig. del Lib.VII. 6 k \m nn oo ttt 8 che nafte daUa fpina deUa p aletta deUa ffaUa i .il feflo paio di nerui. z.L'yltimo ramo del feflo paio. i.l Ir amo di nanzidelfeflo paio ;&* lam nota yn ramufceUo,che fa il neruo deUa diaframa. ì.z.ll neruo deUa diaframa fatto di tre rami, che fon notati con la b,con la e,& con la m. i .Come qflo neruo fi difiribuifce p la diaframa. 2 .il ramo del feflo paio, che ua al concauo deUa paletta deUa fpaUa,compartendofi in molti ra- mufceUi. i. 2 .Douefi congiunge il ramo di nanzi del feflo paio con que,cheglifon yicini;& la parte fua, che ya al braccio. i.il fettimo paio. z.L'yltimo ramo del fettimo paio. Doue fi congiunge il fettimo paio con que,che gli fen yicini, _?* yanno al braccio. i.Li rami del fettimo paio,o yenfiimamente del terzo,che ua al braccio,che notaremo co la T ; li quali uano a mufculi,che occupano queflo luo go, & muouono la paletta deUa ff>aUa,& il braccio. z. L'ottauo paio de nerui della fchiena, & il pri modeUefpaUe. i.// ramo di dietro dett ottauo paio. x 11.2 .La congiuntione dett ottauo paio col fettimo, j deUa quale uanno certi rami al braccio. i.ll ramo di queflo ottauo paio,che ua a cato del- la parte più alta deUa prima cofla infino attof fo del petto. 2. Parecchi ramufceUi dett ottauo paio, che e il quarto,che ua al braccioli qual fi difiribuifce per gli mufeuli,chegli[on uicini. i. // nono paio. z.ll ramo di dietro di queflo paio. i.// ramo di nanzi dt queflo paio ,&quel, eh ua aUa prima cofla. i .^Alcuni ramufcelli, che nafcono di queflo fo- pra detto, & ffdiflnbuifcono per gli mufculi, che occupano quefla parte. n. 12.13.14.15. i6\ 17.18. 19.1. Le paia di nerui dal 9 alzo, le quali paffano tra le co- fle,tenendo quafi tutti il medefimo ordine. 1 .Li rami di quefii nerui,che paffano tra le cofle, cheficongmnvonoal ramo del feflo paio della tefia,che paffa per le radici deUe cofle. 1. Li rami di quefli nerui, che paffano tra le co- tta. IO Ri) il KK hh V 00 ss A A e AS fte,et uanno a mufculi,che lor fon yicint. Non dimeno fi yeggono più chiaramente nel lato manco,doue le due i 1 notano li rami,che yanno aUa partepiù alta del mufculo,che congiunge il braccio al petto. 1 .Li rami,che yanno aUa parte più baffa del pri mo mufculo, che muoue il braccio. 1 .Li rami de nerui,che feendono in obliquo a mu feulidelyentre. 1 .Li rami, che uanno al mufculo, ehe muoue il braccio ingiù atttndietro. 1 .Li ramicene yanno aUe mammeUe. 1 .Li rami del 1%,& 19 paio, che yanno alfe fio mufculo,che muoue la cofeia. 1 .ilprimo neruo, che ua al braccio; il quale fi di flrtbuifce per la peUe,che cuopre la parte di fuo ri del braccio. 1.2 .ilfecondo neruo, che ua al petto. 1 Vn ramo di queflo neruo,che ya al primo mu fculo,che piega ti gomito. 1 .z.ll terzp neruo,che ua albraccio.Et non è da marauigliarfi,fe fi anno alquanto piu feparati di quel,chefi yede nel naturale, perche cofi fu d\ meflieri,perche fi poteffero diftinguere. \ 1 Vn ramo di queflo terzp neruo,che ya aUapel le tra i mufculi, che congiungono il braccio al petto,& quel,che l'alza . 1 Vn ramufceUo del terzp neruo, che ua al prin- cipio deU'yltimo mufculo,che piega ilgomito. 1 Vn'altro ramufceUo del terzp paio, che ua aUa peUe deUa parte di nanzi del braccio. 1.Quifi congiunge il terzp neruo del braccio col fecondo ; benché già molte uolte notamo che'l fi codo neruofa molto maggiore il terzp. 1 .ilfecondo neruo, che ua al braccio, paffato chi ha tlluogo,ouefi congiunge al terzp. 1 Vn ramufceUo del fecódo neruo, che ua al prin cipio del mufculo più lungo, che florce il mag- gior fufeUo del braccio ingiù. 1 Vn ramo del fecondo neruo,che ya a canto del minor fufeUo infino al bracciale; et ua aUa par- te di fuori deUa prima congiuntura delpoUice, tra peUe & carne, come nota la a . 1 Vn ramo del fecondo neruo alquato più groffo del fopra detto,il quale fubito fi fparte in due ra mi notati con la a & la 5. z.Due ramufceUi di quel,che notamo cola s,che uano per la tauoia del braccio infinaUa palma. il quarto Tauoia. HI. del Lib. VII. 15*2 . K Dichiar.delle Fig. del Lib. VII. a 32 33 34 35 36 37 38 19 42 * 43 44 45 46 47 48 20 1.2.// <2»<*rf 0 «er«Oj efce t 2 .il più baffo ramo deUa diuifione detta, il qual ua a canto del maggior fufeUo. z. Li rami di quefio più baffo, U quali s'inferifeo- no ne mufculi,che nafcono del tubercolo di fuori dettoffo dett'homero. 40.41.1. Quefli numeri notano li bottoni dt quel ramo più baffo,che yanno a canto el mag- gior fufeUo; liquali s'inferifeono ne principij di que tre mufculi,che nafcono del maggior fufel- lo fecondo il lungo feto. z .ilfin di queflo ramo detto. 1.2.// quinto ramo,che ua al braccio. 1. La difiributione del terzp & quinto neruo di que,che yano al braccio,per gli mufculi,che oc- cupano la parte di dentro del braccio. 1 Vn ramo del terzp neruo, che ya a canto del minor fufeUo,et fi difiribuifce per lo lato di den- tro del poUice,dett indice, _?* di quel di mezZP. 1.// ramo del quito neruo,che ua appreffo al mag gior fufeUo, et mada rami aUa parte di detro del picciolo,dettannuUare, <& di quel di mezZP • 1 Vn'altro ramo,che nafce di queflo fopra detto, & ya aUa parte di fuori del dito picciolo, del- l'anttuUare,& di quel di mezZP- 1.2 .il fefto neruo ^che ua al braccio. 1 .ilfin di queflo feflo neruo appreffo il bracciale. 4 8. j. Certi ramufceUi di quefio feflo paio, che uanno aUapeUe del braccio,appreffo doue paffa. 21.22.23.24. 1 .Cinque paia dt nerui, che na- fcono de lombi. _______________^^^^ 49 50 25 53 49.1 Vn ramo, che nafce del yentefimopaio ; il quale ua ifieme co t'arteria del feme alteflicolo, 5 o. 1 .La difiributione de nerui de lombi per gli mufculi delyentr e. 1 .Li rami de nerui,che uanno a mufculi del yen- tra li quali fi diftribuifeono per lo mufculo, che tira libraccio yerfo e lombi. 5 2.2. Lirami di dietro de nerui, che efeono de lombi.N ondimeno erami,che neUa prima fio u ra rifpondono al 2 0,3*1,0* al 2 zffon que,Oh fanno maggiore llramo del fe/ìo paio dettemi deUa tefia,che paffa per le radici deUe cofte; & fono alcuni rami,ehe fi diftribuifeono per lo fé fto mufculo,che muoue la cofeia; et li rami, che rifpondono alz$ & z ^,fon que, che fi difìen dono per li mufculi, che piegano qutfla pam deUa fchiena. 2 6.27.28.29.30.1 .Lefei paia di nerui ,che na feono dett offo grande; et li ramufceUi, ehe fono appreffo e nerui,fon que, che yanno aUa yefci- ca,aUa matrice, & al fondamento. 1. Li rami,che nafcono del primo neruo deU'offo grande,ehe è il 2 5 deUa fchiena; li qualiyannoì aUa parte di detro dettoffo del gaUone,& a mu. [culi del uentre,che nafcono di quefta parte. 5 4 z,Vn ramo del medefimo neruo, ehe ya aUapar te di fuori deU'offo del gaUone, & a mufculi, et peUe deUe natiche. i 2 Vn'altro ramo del medefimo,che ua agli mu- fculi,che gli fon yicini. .z.llfine deUa mtdoUafpinale. .ilprimo neruo,ehe ua aUa cofeia. di ramo di queflo neruo, che ya aUapeUe. Vn'altro ramo del medefimo,ehe ua a mufeu- jl fecondo neruo,che ya aUa gamba. ( li. .il ramo di queflo neruo,che ua trapeUe et car ne p laparte di detro deUa cofeia tfino al piede. 1 .La difiributione di queflo ramo per lo piede. 1 .^Alcuni ramufceUi,che nafeòno delramofepra detto, &fi diftribuifeono per lapeUe ,che ab braccia laparte di nanzi delgtnocchio. [. La parte del fecondo neruo della gamba, che ua tra i mufculi. 1 v n ramo di quefla parte, che ya al quinto mu fculo,che muoue la cofeia. 1.// terzp neruo,che ya aUa cofeia. \ Vn ramo di quefio neruo,che ua a mufculi,eh occupano il buco dettoffo delpettignone. 55 5« 57 5.8 59 60 61 6z *3 64 66 *1 Vn'altro Dichiar.delle Fig. del Lib. VII. 15-3 68 69 70 71 7- 73 74 Vn'altro ramo del medefimo,ehe ua aliapeUe. .La parte del terzp neruo, chefii nafeonde tra tfeult. mu 1 .ilpricipal ramo di quefia parte,che fi diftribui fce per lo ficodo mufculo,che muoue lagamba. 1.2.J/ quarto, & più groffo neruo, che ya alla cofeia. i.z. il ramo di quefio neruo, che fi difiribuifce quafi tutto per la peUe, che occupa la parte di dietro deUa cofeia. 1 .Li rami del medefimo,che uano a mufculi, che nafcono deUagiwta deU'offo del gaUone. 1.// ramo del quarto neruo,che ua aUa parte del quarto mufculo,che muoue lagamba, che nafee dettoffo deUa cofeia; et dipoiaUapeUe,che cuo pre laparte di dietro deUa cofeia tfino al chino 1 .Li rami del mede fimo,ehe uano a mufculi,eh nafcono dette tefìe di fotto dettoffo deUa cofeia. 1 .La diuifione del quarto neruo deUa gamba in due rami difùgualija quale fa tra de tefte del- l'offo deUa cofeia,appreffo il chino del ginocchio. 1 .ilpiufettil tronco, & di piu in fuori deUa di- uiftone detta. 78.1 Vn ramo del tronco di fuori, che ya alla peUe deUa parte di fuori deUagamba. 7 p 1 Vn'altro ramufceUo,che ua aUa peUe deUa par te dinanzi. i.// mao-gior tronco di dentro deUa diuifione. [ Vn ramo di quel, che ua aUa peUe deUa parte dt dietro deUa gamba. 1 Vn ramo del tronco di fuore,che fi congiunge a quel di dentro. 1. La difiributione del tronco maggiore, per la parte piu baffa del piede. 1 Vna parte del ramo,che notammo col 7 /\,che ua al pettine del piede. 1 Vn ramo del tronco maggiore,che ua aUa pel- le, che abbraccia la parte di nanzi del coUo del piede. 1 Vn'altro ramo del medefimo, che ua al petti ne,benché nafeofto tra pelle & carne* 75 7* 77 78 80 Si 8* 83 84 85 86 DD E F G H N O P Tauoia. IIII. Fig.i. N quefta Figura fi veggono la Schiena, & I tutta la parte di fotto deUe ceruella; come fé uno,ftando in piede,getta{fe la tefta uer- fo dietro.Il che fu fatto,perche fi poteffe uede re il nafcinisnto de nerui della tefta._____ 1A BC II fondò deUe cerueUa da un ino ; & la & p"* bafii, che nafcono dettoffo grande. il fin deUa midolla fpinale. Li rami del quarto neruo deUagamba,che uanno aUi principij de mufculi,che nafcono deUa giun- ta deU'offo del gaUone. Vn'altro ramo di quefio medefimo neruo,ehe ya aUa peUe deUa parte di dietro deUa cofeia infii no a più deUa meta fua. Vn ramo,che y a principalmente al quarto mu fculo,che muoue lagamba, & dipoi aUa peUe della parte di dietro deUa cofeia, in fino al chino del p-mocchio. Li rami, che yanno a mufculi, che nafcono deUe tefìepiu baffe dell'ofio della cofeia. La diuifione del quarto neruo in due; et la - mo- fira ti maggior tronco,la p il minore. Vn ramo Tauoia.IIIidei Lib.VII. ic4 Dichiar.delle Fig. del Lib.V IL s T V 4 Vn ramo del minor tronco, che ya aUa pelle di fuori deUa gamba infimo al dito picciolo. Vn'altro ramo, che ua appreffo lo ftinco minore tra i mufculi. Vn ramufceUo, che ya aUa peUe dinanzi deUa gamba. Vn ramo del maggior tronco, che ya aUa pelle di dentro della gamba infimo 31 pollice. Vn'altro ramo, che ya alla pelle della polpa del lagamba. V ri altro,che paffa per la legatura, che congiun-ge gli due, flinchifecondo il lungo,& ya infimo alle dita del piede. La principal parte del maggior troco, che ua al-la pianta del piede,tra lo flinco maggiore,& il calcagno,et manda ad ogni dito un ramufcello. _^^ Figura II. f f Velia. Figura rapprefenta l'Intrecciarne-^S^to de Nerui, che fi fa fopra la prima co-llidei qual nafcono que, che vano alla mano; ilquàle non in tutti è duna medefima manie-ra, anzi ne i piu è differente ; ma in tutti tiene vn medefimo andare. 5.6. sA B c D E F G 7.8.9.le rodici de nerui tagliate Appreflo e nodi delta fchiena; et li nerui del braccio fon taglia-ti,come arriuano al braccio. Vna parte del quinto paio di nerui,che è il primo, che ya al braccio. ilfecondo neruo. il terzo. il quarto,il quale in quefla figura nafte della par te di dietro della congtuntione del quinto col fe-flo; & piglia yn ramo della congiuntane del-l'ottauo paio col nono,il qual nota la E.Gli altri nerui di quali congiuntioni nafeano, fenza che io lo dicafii uede nella figura chiaramente. il quinto neruo,che ya al braccio. il feflo; ma quefio fi yede meglio nella fettima figura. | 1 il fine dell anatomia del corpohumano, è Giovami Valuerde Medico. REGISTRO * **ABCDEFGHIKLMNOP QJt* STVXYZ A A BB CC Tutti fono terni, eccetto A duerno. In Vinegia, appreffo Nicolò Beuilacqua Trentino. ^ A°V S; 0 '* * /- "~5 J ^ Shown in Dream Anatomies Exhibition At 5-10 footcandles (no UV) for 10 months Page:, /^"Wg^i^ V /r:^r- i>-C< L »*ì