DEL BALSAMO POLICRESTE, Specifico Vulnerario 7 SEGRETO Pojfeduto dalla Famiglia SANSEVERINO) Nobile di Padova. LONDRA, Per Giovanni March 3 in George's Tard7 Oreat-Tower-Hill, mdcclxii. BALSAMO POLICRESTE , Specifico vulnerario, Segreto particolare NELLA FAMIGLIA SANSEVERINO, Nobile di Padova. IL Ballarne» che la Famiglia Sanfeverino , Nobile di Padova , ha in Tua poffeffione come un Se- greto particolare , tiene , per continuata fpe- rienza , molte proprietà in varie fpecie di ma- li , e la virtù fpecifica vulneraria. Quello Ballameli ufa tanto internamente quan- to adornamente , fecondo i cali. Internamente , fé ne prende da un cucchiarino da Caffè ad un cucchiaio da tavola : Efternamente , fi applica Tempre freddo con il Parecchio che fegue , o nel modo che fi dirà in progreffo. Dìrezzìoni per la pratica del Balfamo. Nelle Ferite fatte di frefeo , fubito dopo di averle lavate collo Spirito di vino, o con Vino bianco caldo , ed afeiugate dal (angue , fi approffimano le labbra delle medefime, e vifi applica per modo di compreffa, un piumacetto di dopa nuova di lino, im- bibita del Balfamo : fi copre la dopa con carta fu- gherà dropiccìata , e quella con panno di lana bian- ca fino , e fi fà la legatura : la quale deve effere la prime volta ben ferrata , per facilitare la reunione *, 1’ altre poi , tanto in quello calo quanto in ogni al- tro , ferrata tanto , quanto badi per delirare il Pa- recchio , e non più , onde lafciare al Sangue ed agli Umori una piena libertà di circolare. Le Ferite , e Piaghe che fodero date medica- te con altre Medicine, bifogna lavarle bene collo Spirito di vino, o Acquavita, o Vino bianco caldo , e pulite che fieno ed afeiugate , applicarvi il Balfa- mo colla piuma d’ una penna , indi il Piumacetto , Carta , e Panno , come fopra. Quello Parecchio , parrà forfè a qualcheduno non necefTario , féppur nò nocevole , Ipecialmtnte nella State: ad ogni modo, la lunga fpericnza ha fat- to conolcere edere quello 1010 che risponde con ficu- rfczza all’ intento in ogni calo , ed in ogni fbgione. Ed in vero , moke fono le ragioni evidenti, che lo rendono prefferibiie ad ogni altro. Nel fervidi di quello Saliamo , bifogna aver attenzione di non rimmettere nella Fiola che io con' tiene alcuna quantità dr effo , che Ila Hata Girata} e molto più , di non introdurre la penna nella Fiola. Bifogna gocciolarne fopra un Piatine la quantità che abbi fogna per la Medicatura che s’ ha da fare,e non più , ed all’ ultimo , afciugarc la penna colla Itopa prima di applicarla. Ogni menoma impresene intro- dotta nella Fiola , altererebbe la qualità del Balla- rne , ed ogni plcciola difatenzione nel pratticarlo , potrebbe ritardare e forfè anche impedire la guari- gione. Come P intenzione primiera della Famiglia poi- feditrice di quello Specifico, è, di giovare a tutti li Neceflìtofi , e fpecialmente a’ Poverelli , raccoman- da a coloro che fi medicaflero dapperloro : (I) Di medicare le Ferite , e le Piaghe gentilmente , e pref- tamente. Gentilmente-, per non irritare la Parte, e non occafionare qualcheduno di qne’pericolofi Sinto- mi , eh* altro non fono , le non la confeguenza del dolore , per lo più cagionato dal maneggiar le rae- defime con rigore. Prettamente > per non dare tem- po all’ Aria d’ influire Copra d’ elle , e fé non dif- truggere , alterare certamente il Ballarne naturale , eh’ è quello che deve riunire le Parti , cd incarnare. (II) Di non fervirfi mai di Talle nelle Piaghe fino- fe , e nelle Ferite profondi , e penetranti nelle Ca- vità : non fervendo quelle , fé non per inafprire il Male , per opporli alla riunione , e per trattenere rinchiufe le Materie , le quali accrefcendo , e fer- mentando , acquetano d’ ordinario una viziofa , e maligna qualità. Si contenteranno d’ingettare il Sal- iamo con Sercnga , e d’ introdurre un Bottoncino molle di ftopa , bene inzuppata del Balfatno , tanto fidamente che vaglia a tenere 1* Orificio appetto, on- de agevolmente le Materie pollano efcire. (Ili) Di rinovare la Medicatura il più di rado fia poflìbile. Poflbno protrarla , lenza veruna temanza di preludi" zio , fino a tre ,ed anche a quatro dì, almeno che un grande Flufib di Materie, od* Umori, ola Ma- lignità d’ elfi , ancorché non copiofi , ol’ ccceffivo caldo della Stagione , non obbligaflero di rinovaria di 24 in 24 ore : mai però più pretto. Il Ballarne , in quello modo , ha più tempo di comunicare alla Parte la fua virtù, ed il Succo nutritizio ha maggior libertà e tempo di riftorare la Softanza perduta , di riunire le Parti , e d’ incarnare. VIRTU DEL BALSAMO , E Direzioni per V ufo del medejìmo , fecondo la varie* tà dei cafi. QUefto Ballarne, venendo applicato Copra le Con- tufioni cfterne , e bevuto nelle interne , dif- cioglie il Sangue travafato e congellato j im- pedifee la corruzione dello fteflb j guarifee la par- te , e porcavia le lividure. Si può ufarlo efternamen- te da fé Colo , ed anche mefeedato con poco Spirito di vino 5 e berlo , tanto Colo , quanto con io fino a 40 gocciole di Ballarne naturale di Copau. Se fi trattafle di qualche violentiftìma Contu- fione nella Tefta } il Contufo fi farà radere i capelli con acquavita tepida , e Capone , ed indi untare tut- ta la Tefta con Oglio eftcnziale di RoCmarino , dif- Coluto nella Efienza rettificatiflima della medefima Pianta. Il Sangue travafato gli Cortirà per il NaCo , per le Orecchie , e per gli Occhi , ed il Balfamo poi perfezionerà la guarigione , Cenza aver biCogno di Trapano. La detta operazione deve eficie prati- cata nell’ intervallo di 24 ore dopo ricevuto il col- po. Se vi folle rottura del Craneo Colamento, la Gom- ma Elemy diffbluta in oglio d’ oliva ed applicata , farà 1’ unione : E fe vifoflero Scaglie, il Seme di li- Nelle Contu(ioni» no, pedate in Mortaro dì pietra colla Radice frcfca di Cocumero fi Ivcil re , applicato, le attirerà. Se il cafo fede d’ una gravidìma Contufione in- terna j oltre 1’ ufo del Balfamo , ii Cumulo può prendere da due dramme a quattro, una volta il dì, d’ un Eletuario , fitto di Radici frefche di Zucca filvefire e Miele vergine, il quale difcioglie ed cf* pelle il fanguearredato , e congeliate: oppure,due volte in un dì , due o tre onde di dicco di Radice di Fraflìnello , pedata in Mortaro di pietra , urne- tandola con vino bianco , poi (premuta in torchio : Non v’è altra Pianta da paragonarli con queda in fi- mi! cafo. Se poi la Contufione provenilfe da caduta dall’ alto , tre onde di feme di Ruta ortenfe , prefe in tre Dole , ogni altro dì, in vino bianco , fendo digiuno , è un Rimedio ficuro. Se la Contufione fede accompagnata da Sputo copiofo di fangue } faccia bollire in vino bianco le- giero , non dolce, della Polvere d’Oda vecchie dif- ieccate di Cofcia o Gamba di Cavallo a qualche con- fidenza, indi v’ aggionga ragionevole quantità di bianco di Balena e Zucchero, pefo uguale, e ne pren- da mezzo cucchiaino per intervalli : Quedo , per ifperienza , èvn Rimedio, che fà P effetto defide- rato , dopo che tutti gli altri più probabili e pom- pofi anno mancato. Le Comedoni nei Membri , e fpecialmente nelle Edremità , devono edere lavate coilo Spirito di vino ad ogni Medicatura , prima dell’ applicazione del Saliamo , qual fi può mefeedare con qualche po- co d’ elfo fpirito. Ed edendovi Rottura di qualche Odo, dopo che quedo farà dato ridotto nella fu a fi- gura naturale , fi applicherà (òpra il fico della (epa- razione un Cataplasma caldo, fatto di tutta la Pian- ta Confolida minore, bollita in Vino bianco, eridot- ta inPada. Quedo è uno Specifico cattegmatico dei più eminenti. E fe la Contufione Sofie data ricevuta in qualche Giontnra , e queda fi trovafle ad edere notabilmente enfiata , il feme di Scarica applicato , la didolverà mirabilmente. Qucdo Balfamo, nelle Ferite edernc , ancor- ché profonde, è dittico, vulnerario, e magnetico: Riunifce le feparazioni , Tana la parte , ed aiuta la Natura a Rancarli di qualunque forte diCorpi e (tranci. Le Ferite nella Teda , dopo fatto fare l’aspor- to di quella parte di Membrana , che 11 trovaffe of- fe fa , le faranno lavare collo Spirito di vino, poiai- ciugate , medicare col Ballatilo , qual farà rinovato {blamente ogni due dì : E fe quede fodero accom- pagnate da grande fpargimento di fangue , vi faran- no applicare immediate una dopata, inzuppata di un Adringente , compodo di due parti d’ Incenfo cd una di Aloè , con poco Sangue di dragone, il tutto in polvere finiflìma , incorporata con bianco d* ovo , ben battuto * e queda levata 48 ore dopo , li fedi- ranno del Balfamo , lino a perfetta guarigione. Se i’ Arma avede tagliato qualche Vena o Arte- ria j riunite prima le labbra della Ferita , v* appli- cheranno una o due Comprede imbibite nel fucco di Salvia roda. E fe il fangue venide dalla Ferita mede- fima , oppur anche da una Piaga , lo dagneranno , fpargendovi fopra delle ceneri di penne di Pigione. Se poi avede tagliato qualche Nervo , v’ appliche- ranno un Gataplafma, fatto di Cipole di Giglio bian- co , colte dal giardino in inverno , pedate in mor- taro di pietra con Miele vergine , e quedo lo fistierà perfettamente. E fe P avede punto {blamente -, la ra- dice di Confolida maggiore , pedata in mortaro di pietra , ed applicata, lo guarirà. Il Calore ardente, che difovvente accade nel- le Ferite , fi refrigera e modera coll’ applicazione di un Gataplafma , facto di foglie frefche di Fraga , pedate bene in mortaro di pietra. Nelle Ferire complicate, è indifpenfabile P af- fi denza di un abile Chirurgo. Sono per ordinario faf- tidiofe, e quelle che fono date fatte con Arme da fuoco , più delle altre. Le Ferite ed ugualmente le Piaghe nelle Eftre- mità 5 farà bene , ad ogni nuova medicatura, di la- Nelle Ferite efi erne. varie collo Spirico di vino , prima dell’ applicazione del Ballarne. Quello mantiene il calore , ed impe- difee che non fi formi la Cancrena. Contro le Ferite fatte con Ferri velenati, pre- vale molto la decozione del Diramo di candia , bevu- ta in modo di Tifana : oppure, mezza dramma di pol- vere dello Hello , prefa con vino bianco -, cd appli- cato egli medefimo nell’ ideilo tempo fulla parte of- fe fla , in modo di Cataplafma. La radice di Valeria- na , mangiata a piacere , e le foglie frefche della medefima Pianta pettate in mortaro di pietra , ed ap- plicate fu quella forte di Ferite, attirano il Veleno, e fovente le guarifeono, anche fenza altra medicatura. Il Late di Fico, pollo fopra la Morficatura re- cente di Cane rabbiofo, o di qualunque altro Anima- le o Infero velenofo , fà celiare il dolore , ed eftrae tutto il Veleno dalla medefima. La decozione di Bion- dela , bevuta, è uno Specifico contro quelle Morfi- cature velenofe. E le radici di Falangio, prefe inte- riormente in polvere , da uno fcrupolo a tre per do- fe j due o tre volte in uq dì , fono così poflenti, che cacciano fuori il Veleno da qualonque pante , e medefimamente da tutto il Corpo umano , s’egli vi- li fotte fpanto. Se un Corpo eltraneo avelie penetrato tanto ol- tre , che la forza magnetica di quello Balfamo non fotte da fe (jpla badante ad attirarlo , fi potrà appli- care all’entrata della Ferita il feme di Acrimonia pef- tato , e bollito in oglio d’ oliva , aconfiltenza : op- pure un piumacetto inzuppato nella dilfoluzione di gomma Sagapeno in aquavita. La Spatula fetida ap- plicata , ha una gran forza per tirar fuori della car- ne fenza verun dolore , qualonque Corpo eftraneo. Ma V applicazione della Membrana cruda d’ ovo di gallinajoppure quella d’unTopoprefo vivo,fvcntrato, e pollo mentre ancora caldo , forpalfano ogni altro magnetico Rimedio. Se la Puntura fatta da fpino , fcaglia , ferro , &c. fotte molto profonda , e infie- mememe dolorofa , il Diramo di candia pettate in mortaro di pietra con Aflenzio, ed applicato, è d’ un gran folievo. Nelle Ferite interne. Quello Balfamo nelle Ferite penetranti nelle Ca- vità, è un pottente Traumatico. Sene prende due o tre volte il dì, nella dofe minore delle due mento- vate, e Tene ingetca con Screnga nella Ferita ogni 24 ore , tanto da fe folo , quanto mcfcedato con Balfa- rao naturale di Copau ; oppure , con le Tinture di Mirra, e di Alpe, tirate con Spirito di vino, parti uguali. Nel corfo della cura delle Ferite penetranti nel- le Cavità , fenza lefione di Vifcere , oltre 1* ufo del Balfamo come fopra, il Ferito può Serre la decozio- ne di Argentina, odi Prunella , odi Confolida me- dia vulneraria ; oppure , prendere , a guifa di Tc, 1* infufione di Millefoglio, quello eh’ èafpro al guf- to , il quale è uno Specifico Angolare in un tal calò. Nelle Ferite nel Petto, può berre la decozio- ne delle foglie di Confolida minore 5 ed in quelle nel Ventre bado, e particolarmente fe offendono la Mil- za , può prendere da io grani a 30 di AfTafetida, dif- foluta in acqua difiillata di Cicorca , o di fiori di Sambucco. La decozione di Rubbia, ufata per bevanda or- dinaria , è portentofa nelle Ferite penetranti nelle Ca- vità , con lefione di qualche Vifcera nobile, ancor- ché riputate mortali , ed accompagnate da copia di Sangue travafato ccongellato. E le quelle Ferite man» dattero il fangue Irefco per la bocca ; oltre i Rimedi acennati nelle Contufioni, uno fcrupolo di polvere di radice di Tormentila 9 prefo con vino rollo , o acqua calibeata , è d’ una grande attività per arrcllarlo. Nelle Piaghe. In qualonque Piaga, recente o vecchia; Broc- ciatura di fuoco , o di polvere da fchioppo; Brova- tum d’ acqua , o d’ altro Liquore bollente j quello Ballamo è detergente , ed allerfivo, Tienne netta la Piaga , edimpedifce prontamente la putrefazione del Balfamo naturale ; nelle quali due proprietà ha ope- rato Tempre tanto poffentemente , che fi può dire , non aver egli il Tuo limile. Nelle Bocciature , e Brovature, prima di «fa- re il Balfamo, bifogna applicare delle Comprefie di pannilini fini , imbibiti nello fpirito di vino , quai fi repplicheranno fino a che [il dolore farà p a fiato. Quello attira il fuoco , ed impedifee la feparazione deli’ Epiderma. Se la Piaga lolle d’ una natura corrofiva,ii Pia- gato potrà berre la decozione di Veronica , che la correggerà : e fe la borderà con pannilini fini inzup- pati nella decozione di Seme di lino , cotto tenero in vino bianco , dianoli fi dilaterà. Le Ulcerefporche e corrofive , fi netteranno , prima di applicarvi il Balfamo, con una palla di Mandole amare , peliate datamente in mortaro di pietra , fenza efiere Hate bianchite , polla fopra tutta V efienfione loro. Le Carni fuperflue , fpongiofe, e callofe, che crefcono d’ ordinario nelle Ferite, Piaghe, ed Ulce- re , fi rodono coll* applicazione delle ceneri del pe- dale d* Aneto : oppure della polvere d’ Alume calci- nato : oppure di pannilini fini sfilati , inzuppati in una forte difloluzione in acqua comune di Vitriolodi Cipro o di Ungheria. Un Empiallro, fatto di farina diGiogiio, Seme di lino, e Pianta frefea di Pigione, parti uguali , bolliti in oglio d’ oliva , ed applicato fopra leCarnofità , le confuma prontamente. Nelle Gambe piagate. La proprietà nocabiliflima e fingolarifiima che quello Saliamo tiene, è,di guarire le Ferite fatte di frefeo , e le Piaghe nuove in brevifiìmo tempo : edi non ferrarne mai alcuna , dove vi Ila fluenza o ri (la- gno d’Umori, eh’ egli non ne abbia fatta prima 1* ellrazione totale. Proprietà , che lo rende incom- parabile , e eh’ ha fatto Tempre vedere , che per la cura delle Gambe piagate , non fi fapria aver ricorlo ad alcun altro rimedio più ficuro , e più certo di quello. Quanto a Rimedi interni, ballano i Corret- tivi : I purgativi, ed efpulfivi non fono afiblutamen- te neceflari. Le Piaghe putride delle Gambe , dovranno ef- fere lavate ad ogni medicatura , prima deli’ applica- zione del Ballarne , con il feguente Vino. Si faccia bollire in vino bianco generolo la radice diConfolida maggiore , lino che cotta j fi goccioli bene , poi fi pelli in mortaro di pietra , e fi faccia ribollire con Miele; fi {prema a forza quella feconda bollitura, e la fi mefcoli col Vino già bollito, e con quella mef- colanza fi lavi la Piaga , la fi afeiughi gentilmente , e vili applichi il Ballarne. Se la Gamba fi trovalle eflere interamente guaf- ta -, la fi lavi colla decozione di fommità e foglie di Rofmarino , un manipolo per forte , in fei libre di Vino bianco , a villa di tre parti. Le Rotture cuttanee delle Gambe, purché non fieno accompagnate da abbondanza o malignità d’ Umori, dovranno edere bagnate, prima deli’appli- cazione del Balfamo , colla bollitura d’ un’ oncia d’ Alume di rocca in polvere , in due libre d’ acqua comune, a villa di tre parti, e lafciarlaafciugaredafc. Nei Tumori, quello Balfamo effendoapplicato, fe elicmi , e bevuto nella dofe già detta , fe inter- ni , feconda nella più valida forma P inclinazione della natura : efiendo in alcuni difeuflìvo 5 ed in al- tri , emolliente , digellivo , aitrativo , cd incom- parabile epolotico. N è primi, dillrugge l’Umore per rrafpirazione $ enè fecondi, mollifica le durezze, con- coce le materie , le attrae , e genera nuova Carne col cicatrizarc. Proprietà di differente natura , che non fi trovano unite in verun altro, fino adora, no- to Rimedio. Nei 'tumori. Succedendo che il male foffe pertinace cotanto che refi lidie ali’ attività di quello Balfamo , ufato da fe folo ; fe il Tumore è interno , il Fu- mo di foglie d’LJnghia-di-cavallo, diffeccate all’om- bra, uface a guifa di Tabacco, e qualche boccatad.’ dio fumo inghiotita , lo farà rompere, fenza verun periglio. E s’ egli è ellerno } nel calo di voler feio- gliere l’Umorei fi potrà aiutare il Balfamo coll’ap- plicazione alternativa , o d’ un dì fra tre, di un Ca- laplafma fatto diradici diZuca filvdtre, Rane vive. e Sapone tenero , il tutto ben pedate in mortaro di pietra : c particolarmente c(Tendo il Tumore fopra qualcheGiontura,dove la (upporazione c molto pe- ricolofa. Nel cafo di procurare la maturazione j il Malato potrà fervirfi di un Catapialma , fatto di ra- dici di Narcifo, pedate in mortaro di pietra con graf- ie di porco , e lievito di farina di rifo. Una polenta di Menta greca, o fiaErba-giulia , bollita in Late, ed applicata calda , c il più valido di tutti i Matura- tivi. Quefto Balfamo è portentofo nella guarigione delle Mammelle delle Donne, che fieno enfiate , indu- rite , addolorate, contufe , infiammate, o piagate: va applicato come s’ è detto fopra * ma la ftopa de- ve edere finifiìma , e la balera o panno bianco di la- na fimilmcnte, Riunifce i Capi delle medefimc, a mi- racolo , fe non alla prima , alla feconda applicazio- ne , fenza mai mancare , ancorché fi trovaflero fefi in più pezzi j ed abilita le Nurici a poter fomminif- trare il late à Bambini, fenza fentire il menomo dolore. Per le Mammelle delle Dome. Quello Balfarao è efficaciflìroo contro il Dolor di Schiena , tanto caufato da venti interni , quanto da freddo colto , che da qualche sforzo , o contu- fione. Leva in oltre i Dolori fitti nelle Gionture, e quel- lo della Sciatica -, e fortifica li Nervi , e li Membri indeboliti. Nei detti cali fi ftropiccia bene la parte con panno di lana , dinanzi un buon fuoco , poi fi ftende il Balfamo colla palma della mano ben calda , facendolo penetrare 5 indi legiermente diftefo , fi copre con carta fugherà , e fi fà la legatura. Si ad- dopra in quefto medefimo modo nella Colica nefritica j Dolor di Fianco 5 e Reumatifmo. S’è trovato per iiperien- za j che dà un gran folievo nelle Coliche ventofe, e eh’ è benefiziale nelle Diarree, FlaJJl, e Difenterie, ed Erro- foni degl' Inteftini, qualora venga prdo internamente. Giova nelle Iffurie, o fia foprdlione totale delle orine j n-CiWeDiJfurie, o fia ardor d’ orina j e nelle Strangurie, o fia gocciolamento delle orine , prendendolo inter- za varie forti dì Mali. mittente , ed applicandolo fulla region del Pubis, Leva i Dolori caufati dalla Pietra, o Aremlla, offen- do applicato ellernamentc , e guarifce le Piaghe , ed Ulcere nelle Reni, Uretere , e VeJJlca , venendo pref- fo internamente. Guarifce la PÌeurifia fpuria, untan- do con effo tutto il Petto , e la parte dolente : eia Pleurifta vera , bevendolo, nella grande dole già det- ta, con brodo di carne, caldo degraffato, ed appli- candolo colla palma ddla mano riicaldata, tanto fui lato dolente, che full’ oppofto. Ammazza i Vermi- ni nel Corpo umano : Ai Bambini, fé ne dà 4 , o 6 gocciole fopra un pezzeto di Zucchero : Ai Fanciul- li , fi fom'miniftra la dofe minore : Agli Adulti , la dofe maggiore : e tanto agli uni quanto agli altri, fi unta con effo 1’ Obellico. E’riufcito a guarire radi- calmente i Parojìfmì Ifterìci , prefo ogni mattina a di- giuno per lungo fpazio. Due o tre gocciole d’ effo intiepidito in un cucchiamo d’ argento , ed iftilla- to in un Orecchio che dole , fanno celiare il dolore. Le- va il dolore delle Emorroidi -, le diffecca , fé enfiate, e le riderà , fé fangu nofe. Salda le Fijfure delle lab- bra , e della pelle , e guarifce le Stianze , ufandolo per untare ìc parti. Servcndofi di quello Balfamo , non viene mai il calò dì porre in opra il Ferro: le Inciofini fono in- téramente fuperflue. Egli fa tutto dapperfe * ed è perciò che incontra di fovente i Zoili a lludo. Egli è incorrutibile per fecoli -, e non patifee la menoma alterazione, tramenandolo per terra, o per mare da un Clima all’ altro. Balla aver cura di confervarlo in vetro , ed in un luogo , che non Ha umido. Corollario. In mira di giovare a coloro i quali fi trovaflcro feriti o piagati, cd agiati abbaftanza nonfofiero per mantenerfi a canto un abile Chirurgo, oppur anche la loro eftrazione non permeuefle loro d’entrare ne- gli Ofpitali , fi pone qua qualche Rimedio conve- nevole contro le Ulcere putride ; li Cancri , e Pia- ghe ad Ulcere cancherofe: le Cancrene } ed il Tarlo nelle offa5 Malignità, che l’attività del BalfamoCo- pra mentovato, non fapria (operare in vermi modo. La decozione di foglie frefchc di Noce con po- co Zucchero , applicata moderatamente calda Copra le Ulcere, con Punnilini doppi bene inzuppati, eia- fiati due o tre di Cenza innovarli , divorai’ Acidità delle medefime * refifte alla corruzione , conCuma 1’ umidità j le netta j e le incarna oltre credenza. Nelle Ulcere finoCe, fi uCa la medema per via d’in- gezzione. Il Cancro, è difficile da trattarli , e più ancora da edere eradicato da dove ha pollo una volta la Cua Radice. Prima d’ applicare Copra d’ effb alcun Me- dicamento, biCogna mortificarlo con Arcano d’ Ar- Cenico. Il Cucco di foglie di Jacobea, applicato con una dopata, Cerma il corCo dei Cancri più Cpavento- fi , e Ce non ne toglie affatto il dolore, lo diminuiCce confiderabilmente. 11 Fiele CreCco di Pecora , uCato per Cola Medi- cina , è poffente nella cura dei Cancri-e le Ceneri della Teda d’ un Canino , li didrugge , e diffecca, in corto Cpazio. L’ Elatina, ela PiroJa, uCace inter- namente, ed edernamente, Cono due Piante celebra- tiffime per la cura dei Cancri, a delle Piaghe ed Ul- cere canceroCe. in qualunque parte de! Corpo umano. La Cancrena , deve effer trattata nel principio, oltre i Topici, con Diverfioni, AleflìCarmaci inter- ni, ed offervanza di Dieta. Si Cerma il Cuo corCo , la- vandola Cpeffo con Orina calda recente d* un Giovine Cano : La decozione di foglie d’ Ortica pungente in Vino bianco bevuta , è poffente Rimedio contro la deffa : La Mirra in polvere, CparCa, ola Tintura del- la Gomma , tratta con lo Spirito di Vino , ufata in bagno , è d’ un gran benefizio nella cura : E 1’ ap- plicazione Copra tutta 1’ edenfionc della Cancrena di Pannilini, bagnati nello Spirito di Nitro , non dol- cificato, o nell’ Acqueforte, nè quali vi fia di dolu- to del Mercurio vivo , per la metà del pefo del Li- quore, fepara la Carne morta dalla viva, lenza fcarì- Reazione , o taglio > ma le 1* attacco è molto pro- fondo , in tal calò, 1’ operazione è aflblutamente ne- cefiaria. Il Tarlo nelle Olla , prontamente fi leva , col toccare la parte offefa con Oglio chimico del Legno Franane , Ipogliatto della Corteccia ; oppure , con Oglio cantico d’ Antimonio , quali fono due pof- fentifiìmi Efcarotici. La Carne poi fi fa crefcere prontamente fopra 1’ Ofib , fervendoli della Efienza di Panacea*coloni , melcedata con Miele , in forma d’ Unguento. Dichiarazione. Penfo di non aver offefo la Modeftia , nell’ ef- fettui fervito, nella narrativa delle virtù del mio Bai- famo, di alcune Frali, che forfè fembreranno ad al- cuni Genieri efagerate. La lode , purché ftia ne’ termini della Verità, è un Tributo dovuto al vero Merito , cd i Scrittori più gravi non 1* anno negato ad alcuni Rimedi , de’ quali anno parlato. Balla intender le Lingue , e leggere le Opere dì Bartolino, di Pena, di Zacuto, Fior alante, Ettmul- levo, Elvezio, Gerardo, Ray , Boi le, Butler , Lemery , MìUio , Mynjìchtio, Dolco , Parkynfcn , Crollio , JVillis, e quelle di tant’ altri, per vedere che ufarono delle efpreflìoni, che certuni potrebbero dire paradelli. Simeon Paoli, fra gli altri, rifferifee ; che nell’ anno lòfi, ebbe tanto buon fuccelTo in Danimarca, curando conunoSpecifico lìmpatico fegnotico Emor- ragie complicate con Febbre epidemica , che venne riputato uno Stregone. E parlando della Radice d’ una urnil Erba, dice; che leva il più attroce dolore di Denti, come un Incantefimo. Montingo, fcrivendo laßeceta del Tuo Vino an- tifcorbutico attefta, eh’ egli e vnT’eforoinneftimevole. Hoffman, cl-iama la Radice di un Vegetabile, Rimedio divino 3 in una Colica ventola. Horfiio, per fine , parlando d’una Quinteflcnza, unico Rimedio contro la Lepra , e poderofa Medi- cina contro una quantità d’ Infermitadi , fi ferve dell’ efp redi one j Sufficit hoc tìbi unum , quod omnibus morbis accommodari potes. ' Lo che non ardifco avvànzare del mio Balfamo ; il quale, fé dò per eccellente Policrelle, efler egli non dico, Pantagogo. Il riferito Balfamo viene fomminìftrato per amor di Dio a tufi li Neceffitofi che producono AtteftaU legitimi della loro povertà, da me Giofeppe Sa nfev crino. foglio di Direzzioni è fiato fiampato nell Idioma Inglefe in Brifiol, dalla V?dova e Figlio Farley , in Small-fireet , nell* anno ijzp , e difirihuito ivi ugual- mente che in Bath, einlVells a comodo de NeceffitoJL GUARIGIONI PERFEZIONATE IN INGHILTERRA? DAL SIGNOR GIOSEPPE SANSEY BRINO, Dal dì 19 Maggio 17fP, coll’ ufo di unßalfamo policrefte, l'egreto fpeciale della Tua Fami- , glia , di Padova. Copia tratta dal giornale di Briftcl, Farley , ip Maggio x7s"p 5 e traslatata quà dall' idioma Ingle fi nell’ Italiano. TRovandomi ejfere debitore alla Previdenza , che fiafi piacciala di rejìituirmì in quefio clima la mia confide- rabilmente abbattuta fanità , ed effondo defiderofo di cor- rifondere nella miglior maniera a me poffibile ad un tanto fpeciofo benefizio , prima eh'io ni*allontani di quà : Faccio fapere con il prejente a tutte quelle perfine ,le quali fi tro - vajfero affette di ferite , piaghe , tumori , doglie , o altra filmile malattìa , portarfi alla mia cafa ,in Maudlin- fimminifirerò loro, , un Balfamo , /w ‘ui# del quale potranno ottenere la guarigione dei loro mali i E prefierò loro la mia ajfiftenza perfinale , gratis , fine ahbifigneranno } con che il mio foggiamo in quefla Città non farà fiato del tutto inutile a quefio popolo. Brifiol i p Maggio 1759. Giofippe Sanfever ino. Cure fatte in Brifiol. MAria , figliola di Errico Millington , Finef- traio ? without Lawford's Gate , d’età d’anni zz, afflitta giornalmente da cinque anni addietro, da Parofifmi Itterici, (i) fen’ètrovata interamente libe- rata in due mefi , col prendere ogni mattina digiuno una dole del mio ballarne in vino bianco. Giofeppe Ovans , accomodator di vini del Sig. Wats , Negoziante vinaio ,in Queen-fquare, dimo- rante in the pithy , fu guarito in quindeci dì colla mia afiiltenza ed applicazione del mio ballarne, d’una bruc- iatura della lottò par te intera della mano drita. Anna, moglie di Giovanni Aldin , Calzolaio, in Bridwelllane , malata da quadratini di una piaga al di l'opra del peronio drito , (z) fu guarita in quattro mefi di mia afiìllenza coll’ ufo del mio balfamo fola- mente. Sara Johnes, Lavandaia ,in Maudlin lane, ave- va una Tua Nipotina d’intorno tre anni , in continui parofifmi convulfivi , occafionati da uno fpavento che aveva fentito in fe : In pochi dì fu perfettamen- te guarita , coll’ aver prefo tre volte il dì poche gocciole del detto balfamo , verfate fopra un pezzo di zucchero. Margarita , moglie di Giovanni Doran , Ma- rinaio , in Maudlin lane , attaccata da una pleurifia con febbre , fu condotta a guarigione in venti dì , con una emiffione di l'angue , e l’ulo collante interno ed elterno del mio balfamo. Maria Judge , Venditrice di Birra , in St, jfo- metds Tard, alla infegna della rofa coronata , aveva ambidui i capi delle mammelle fenduti in pezzi, ed ecceflìvamcnte fanguinolenti : ed i petti medefimi molto dolenti. (3) Si fervi del mio balfamo ima fol volta , ed il dì d’apprefib , potè dar a fucchiare al Tuo bambino , lenza fornire il menomo dolore. Anna , ferva di cafa del Sig. Nalwes , di filila- [l] Ella era Hata congedata come incurabile dalla Infermeria di Brif- tol ,r’dove per molto tempo aveva prefo medicine , come malata al di fuori. [a] Ella era Hata aflìftita per lungo tempo dal Sig. Goodwire , un abile Chirurgo pratico di Briftol , ma fenza fucceflb. [s] Ella aveva praticate molte Medicine, fuggeritele da Chirurgo pratici, ma tutte in damo. tor di liquori, in Bedmejler , aveva da ottani ambe* due le gambe offefe con piaghe finofe , e già frinia- te incurabili. Ufo il mio balfamo da fé , ed in poco più di cinque mefi fi trovò perfettamente fallata. La Signora Granier , vedova , near St. Mikel Church , fi punfe con uno fpillo il dito medio della mano drita fra carne ed unghia, la qual puntura traf- elata cagionò , che l’efrremo falangio non era cir- condato fenon di corruzzione. Si diè all’ufo del balfa- mo , e quefto ruppe la pelle, fè lo fcarico delle ma- terie , generò carne nuova , ed in due mefi di tem- po guarì perfettamente il dito > e come che l’unghia vecchia era caduta , ne fè venire una nuova di tutta pcrfezzionc. Sufana , moglie di Giovanni Skiner, Marinaio, Lavandaia , in l’rancher-lane , aveva prefa da tre me- fi addietro una terribile contufione nella mammella fi- niftra , la quale avea prodotto una durezza dolente nelle glande,ed una lividura cfterna cancerofa. Mol- te medicine vi aveva già applicate fenza fuccefib , quando cominciò ad ufare il mio balfamo , il quale in un mefe di tempo , poco più , difperfe affatto la durezza interna , c portò via la macchia dall’ efterno. Elifabetta , moglie di Franccfco Flaharty, Bar- biere , without Lawford’s Gate , era da cinque anni tormentofamence afflitta da una piaga filila parte in- terna della tibia finiftra , poco fopra il peronio , per la quale era ridotta innaffile a ftarfene su piè. (4) Il mio balfamo ufato da fe folo , ha perfezionato la cu- ra in cinque mefi di mia aflìftenza : e in grado tale , che s’è trovata affai forte fubito dopo guarita a poter caminare dieci miglia alla campagna , fenza che le fopraveniflc veruna alterazione. Giofeppe Sanfeverino. [4.] Due fperti Chirurgi di Briftol Sig. Wells e Sig. Barrct , aveva- no attentata la cura per lungo tempo , ma infrutuofamente ; ed il Sig. Stok’s Chirurgo pratico dell’ Infermeria , {limava che codcfla gamba avefle dovuto cflere rccifa , allora quando io ncintraprdì la guarigione. Cure fatte in Bath, 14 miglia di Brìjloì. !Tratta dal giornale di Bath , Bodly , 2p Ottobre I7fp. TUtte le per fono che fi troveranno e (fere munite di attef- fazioni legitime della loro povertà , faranno ben rice- vute ogni mattina , prima di dieci ore , alla cafa del Sig, 'James Bond , dirimpetto il Teatro , in Orchard-ftreet, ed ajfjlite con l'Opra e con rimedi , gratis , in riguardo di ef~ fetuare il guarimento delle loro malattìe , ferite , piaghe , e fimili , e nominatamente piaghe delle gambe , da me Bath ip Ottobre 1 7pp. Giofeppe Sanfeverìno. MAria , moglie di Samuele Atking’s, muratore in Clawerton Road, effendo gravida ed avvan- zata nel fettimo mele , ricevette una violente elten- lìone de’ mufcoli renali, per uno sforzo nel foftenere un pefo eh’ era cadente 5 per motivo della quale vid~ de diviato i legni d’una vicina abborzione. In pochi dì d’applicazione del mio ballarne, con frizzionimo- derate, alla parte, fu perfettamente guarita, lenza aver abbòrtito. Arrando Buìlock , garzone del fopradetto mu- ratore , fu guarito in fei dì d’una terribile contufio- ne per la caduta d’una grolla pietra fui metatarfe drit- to , colla feoriazione dei tre primi ertigli , e jfchiac- ciatura dei falangi del dito grolle. Non mi fervi! fc non dello fpirito di vino per bagnare , e del mio bal- famo per medicare. Giovanni Cooper , compofitore nella (lampe- ria di Keen , dimorante in Avon's Jìreet , fu guarito colla mia affi (lenza e mio ballamo , in quindici dì, d’ una piaga infiammata fui peronio manco , già efif- tente da cinque fettimane. Elifabetta James , povera vedova , in Holloway over the Bridge , fu guarita in dieci dì di mia affiften* za e col mio balfamo , di un dolorofo flemmone all* alcella finiftra. Elifabetta Handcok’s , vedova , dimorante in faccia l’Ofpitale , fu affittita c guarita da me col det- to mio balfamo in nove dì, d’una confìderabile con- tufione nella mano fmittra , accompagnata d’una fe- rita di taglio , fra il police c l’indice , penetrante infino al metacarpo. Francefca Aslett,ferva di cafa del Sig. Whiat, mercante di telerie , in Trim-jìreet , fu guarita Indue meli di mia affiftenza , coll’ufo del mio balfamo , (f) d’una oftinata piaga fopra la tibia finiftra , che i’af- fligeva confìderabilmente da lei mefi. Tommafo Skin , lavorante di Guglielmo Bird , fabbro , in Horfe-fireet , lì brucciò la pelle della fac- cia con ferro rovente , dall’ angolo etterno dell’ oc- chio finittro fino all’ eftremità del mento. Accorle immediate da me j lo bagnay ben bene collo fpirito di vino , ed in dieci dì ch’io l’affiftetti , fu col mio balfamo guarito, fenza che gli reftattc imprefia vef- tigic veruna della ferita. Elifabetta Bavy , cuoca , in Slippery-lane , fi trovava da quattranni ambedue le gambe fcorbutiche e piagate. (6) Con un rimedio efficace fuperai lo feorbuto ; e con il mio balfamo perfezionai la cura nello fpazio poco pretto di due mefi. Sara Borrage,ferva di cafa della Signora Bluard, mercante di mode , in Horfe-fireet , ed ora in Lon- dra , fu forprefa da un gran tumore infiammato fo- pra una natica , accompagnato da una ardente feb- bre , e fpafimante dolore. Il mio balfamo applicato levò il dolore , tolfevia l’infiammazione , maturò il tumore , lo ruppe , attirò le materie, incarnò la ca- vità che s’era fatta , e cicatrizò la parte in dieciot- to dì. Maria , figlia di Anna Haker , vedova, vendi- trice di Birra , in Blewford-fquare , nel cadere cor- rendo , diede colla fronte in una barra di ferro , che [fj II Sig. Palmer Chirurgo riputatiflìmo di Bath , attentò la cura dapprima , ma non riufeì, [6] Il Sig Street Chirurgo e apotecaro in Bath, am aflaggiatopes lungo fpazio la guarigione, ma inutilmente. le fece un taglio fino falla coronale. In dodici di chsio la trattai con il mio ballarne fu reunita la feparazio- ne , e la ferita guarita , col rimanere folo un filo ap- parente della medelima. Giovanna.... ferva di cafa di Ifaac Confali, for- naio, in Broad Jìreet , guari in due fectimane che usò il detto balfamo , un dolorofo tumore , che le era venuto fopra il braccio finiltro , vicino al carpe. Maria, moglie di Giovanni Robert’s , barbie- re , near the Brigde , aveva un’ ulcera virulente nell* interno della vagina , della circonferenza di un half- penny. Dopo d’aver io mefib in ufo i topici propri per diftruggerne la malignità , la guarii coll’ appli- cazione del mio balfamo in lei fectimane. Maria , moglie di Daniele Rily , Quaker For- naio ,in Horfe-ftreet, fu da me curata in lei fettima- ne , con rimedi addattati , d’una enfiagione amicata in ambedue le gambe, che le fopraveniva qualonque volta fi trovava incinta , e che in limile circonftanza era fiata riputata (7) incurabile. E col mio balfamo fidamente fu fanata d’una piaga che teneva fulla tìbia finiflra , vicino alla cavicchia. Il Sig. Lowis , Maeftro di danza , in §ueen~ fquare , avendo colto freddo nelle reni, per pioggia prefa in inverno , nel ritornarfene a cavallo di Briltol a Bath , avea perduto il motto, con fcnfibilillìmo dolore di fchiena , di modo che era obbligato di te- nere il letto. Poche frizzioni alla parte con panni di lana ben caldi , ed applicazioni del mio balfamo , lo abilitarono all* efercizio di fua profcffione. Maria James , dell’ età di oteanni , figliola del- la nominata vedova Elifabetto James , fi trovava da quindeci mefi [B] inferma della gamba drita ,la qual’ era quand’ io la viddi la prima volta, dal ginoc- chio al collo del piede interamente guafia , con no- ve bocchi appetti , fluenti una prodigiosa copia di [7] Il Sig. Wright Chirurgo di lunga prattica in Bath , e molto ri- putato , avea abbandonata la malattia come incurabile. [Bj II Sig. Palmer , altrove mentovato , aveva avuto la figliola nel. le fue inano , fin dal primo dì della malattia. umori correlivi ed infettanti : reliquie del vajuolo , o per dir meglio, della virulenza delli genitori. I muf- coli del collo del piede erano difeoperti , e quella parte difpofta alla cancrena. La tibia era sfogliata dal- la rotula fino all’ aftragallus , e la gamba tumefata doppia dell’ altra , di maniera che venne giudicata [p] un innevitabile foggetto di mutilazione. Aveva già perduto quattro fcagiie della tibia tarlata , ed in progrefio ne {caricò altre lei , ch’erario già e fi vedeva un pezzo di quell’ oliò difeoperto , con una crepatura penetrante nella cavità della larghezza poco predò di tre linee. La figliola era incapace di tenerli da fé ; di modo che la lua madre mela portò al mio aleggio , per quattro meli non interrotti Tul- le fpalie ,ond’ io potelfi medicare la di lei gamba. Al- la fine , nel corfo di dicci meli di mia penofilfima al- fiftenza e mio gran difpendio , l’olTo cancrenolo fu nettato dal tarlo j alcune sfoliazioni, oltre le già det- te , che llavano per cadere, furono riattaccate -, la crepatura fu chiufa , la carne crefciuta, ed abilitata la figliola a caminare le llrade tanto franca , che fé mai avelfe avuto verun male nella Tua gamba. Non pollo dire però per la virtù del mio ballarne folamen- te , mentre per condurmi al termine già detto ho melTb in ufo molti altri rimedi preziofi e d’altra natu- ra, tanto interni che elicmi: Ma pollò attellarebensì di non averlo mai lafciato da parte , dal primo fino all’ ultimo dì di quella tediofilfima cura. Il popolo di Bath e moltiflìme perfone di Wells , dove condulfi meco la figliola onde perfezionare la mia intraprefa carità , fono tellimoni oculari di quello fuccellò da ognuno innafpettato ; e le dieci sfoliazioni della ti- bia che fono attualmente in mia pofieffione , pollone» lervir d’evidenza a tutto il mondo. Pietro Green , giovine villico di 'Timshury , vi- cino a Bath , aveva da due anni nel ventre ballo lot- to lo ftomaco , dalla parte del fegato una durezza in- . [9] UDr. Dominiceli Italiano , che foggiorna in Briflol, abile pra- tico in Medicina e Chirurgia , dopo veduta ed cfanfinata codetta gam = ha j giudicò aleutamente incurabile. dolente conveffa , della mole d’una grande mela, che fi diftingueva al tatto difiaccata affatto dal peritoneo. Varie e ditcordi furono le opinioni de’ pratici intor- no la natura del male , e di nove [io] che s’accimen- tarono a tallone di diftruggerlo , nefluno vi riufcì. Io ricercato lo intraprefi pure , e mentre filmai queli- ta mok effere una nata pendente dal pancreas, venni ad alcuni rimedi interni aperienti , poi emergenti, ed alle applicazioni emollienti, poi (litiche , indi a lar- ghe giornaliere dole oel mio ballamo , ed applicazio- ni due volte il dì, cmi riufcì a capo di quattro rae- fi di aver fuperato c diftruto un male, lenza di aver- lo con certezza conofciuto ne dapprima ne dappoi, e ancora più lenza laper con quale medicina. Giofeppe Sanleverino. Cure fatte in Wells 19 miglia di Bath. Atvvifo al Pubblico. ESfendomi propofto di foggiar nave per lo meno un anno in quejla Città , faccio noto con il prefente a tutte quelle per Jone povere che foff ero malate , cifre prefentandofi alla mia cafa in Sadler-jireet , dirimpetto la taverna del- lo Swan , in qualùnque ora che fa della mattina , faran- no affifiite con avvifo , praticale medicine , da me Wells 1 Settembre 1760. Giofeppe Sanjeverino. Glofeppe Coals , Agente dell’ Arcidiacono di ' quella Catedrale in New-fireet ? dopo di aver Iperimentate fenzaeffetto alcune medicine, [ii[| che gli erano Hate fomminillrate per applicare lopra una [lo] I Prattici, che Green nominò Favellerò affittito con rimedi, fu- rono , UDDrì.Dri Price, Palmer, Stepheen’s, Adam’s,Charleton, e Davis , eli SSri. Bush , Golomb , eHaviland Apotecari. [ti] Sig. Keit,Chirurgo del Reggimento Milizia Sommerfetshìre ; e Apotecaro di riputazione , ayea fominiftrato delle Medicine. ferita innafprita che teneva folla tibia finiflra , fu guarito da me col mio ballarne nel corfo di fei letti- mane. Anna.... Cuoca di Giovanni Mofs, Efquair in New-Jìreet , che trovava!! da molti anni giornalmen- te incomodata da una Colica ventola, e da Parodimi ifferici, fi liberò totalmente da ambedue in due fet- timane, coll’ ufo interno ed efferno del mio baliamo. Elifabetta White, povera vedova latiera, inEft- Wells, laqualc teneva da qualche tempo una Poftema interna (13) incurata -, fu effettualmente guarita in cinque fettimane, col prendere internamente il mio baliamo , che maturò la collezzione, ruppe il tumo- re, e dopo il vomito delle corruzioni, confolidò la parte. Sara Bath , del Villaggio di Hìghtflarenton, pref- fo di Wells, che trovava!! avere da molto tempo fo- pra la tibia finiftra una oftinata Ulcera lecca , ne ri- ma fc guarita in tre mefi di mia aflìftenza coll’ ufo del predetto baliamo. Elifabetta, figliola di Giovanni Tonfon, Cal- zolaio, in Sadler-Jìreet, d’età più di tre anni, fi tro- vava quafi alla morte da toffe e febbre fincomatiche di Vermini loggiati nello ftomaco, i quali, montan- do Pefoffago, la riducevano alcuna fiata vicina ad ef- fere fuffogata. L’onzionc dell* obellico fatta con il mio balfamo, e qualche piacevole medicina fonimi- mitrata per bocca alla Fanciulla, la remifero in pochi dì in fanità. Hannah , moglie di Giovani Evans, Lavandaia, inTuker-fireet, behind the Churchy teneva lo Scorbuto fitto in ambedue le gambe da diecifette anni, con una Ulcera profonda ed una Piaga nella drita, la qua- le fi effondeva dalla polpa in fino la cavicchia , per eagion delle quali era da molti mefi priva del motto, e {offriva atcrociifimi dolori in tutto l’Arto e notte e dì. Fu portata alla mia cafa, ed avendo intraprefa la [ls] Sig.Nicholas, Apotecaro di molta rinomanza,l'aveya abbati- donata, fupponfndo la malattìa incurabile,. cura, la {caricai dapprimo dall’ infezione fcorbuti- ca con Rimedi interni, e con l’applicazione efterna del mio ballarne guarii le piaghe : abilitando la Don- na a capo di cinque meli a poterli procurare il Tuo Toftentamento naturale, coll’ andare alavare per le cafe nella Città, con forprefa di tutto in Popolo di Wells. (14) Tre abili pratici avevano attentata quel- la guarigione, ma tutti in vano. Giofcppe Sanfevcrino. La fopr aferitta lift a de’ Malati guariti e fiata ft am- puta in Bath nell’ Idioma Ingle fe , da Pietro Martin in Queen- fonare, e pubblicata in Briftol, Bath, e Wells, IN LONDRA. Avvìfo al Pubblico. TAli Perfone di Rango, che aveflero perduto l'ufo di qualche Membro , per Jpoplefla &c. potranno effe- re guarite da un Gentiluomo Foraftiere , ultimamente arrivato in quefìa Metropoli , il quale non fi fierve fie non di applicazioni efi erne , per ottener l'intento. Reflituifice in oltre il parlare libero aqueili che per detta cauja ì' ave fi- fero impedito ed anche perfo. 1 Poverelli, che fit trovajfiero afflitti con Piaghe, Ulcere £cc. provenienti da qualùnque caufa, ( Venerea accettuata) purché la loro Malattia Jìa fiata riputata in- curabile da altri, ela loro Povertà Jìa debitamente certi- ficata, avranno V JJfiftenza del medefimo Gentiluomo, con Rimedi, a lui particolari, Gratis, ad oggetto di pro- curare la loro Guarigione. N. B. Per aver contezza del medefimo Sogget- to ,i Neceffitofi potranno prender voce dalSig. Jfi^ilfi- [r4] I SSri. Pulford, feniore, Chirurgo ; Tailor, defonto, Chi'! rurgo c Apotecaroj Kcit, Chirurgo e Apotecaro, tutti di Wells, fie's, Libraio ala Bibia, St Paul's Church-Tard$ ed al Caffè di Grigsby, dietro il Royal-Exchange. CVe Londra col Balfamo Poiicrejle Sanfeverino. IL Sig. Giorgio Abernethie, Gentiluomo Scozze- fe ,in Hat on-Gar den, Hollborn, mio grande Ami- co, il quale con altri Rimedi efterni miei partico- lari ho guarito (ip) di una Emiplegia dalla parte drita , eflendo fortemente tormentato da dolori ne’ rognoni, occafionati da una raccolta di Arenella , ebbe ricorfo al mio Balfamo , ufandolo fecondo la direzione nella Colica neffritica, e quello in due o tre volte, non folo gli tolte via il dolore, ma gli fe- ce fortire con le orine una copia rimarchevole di Arenella. La Signora Maria, moglie del Sig. Giovanni Guglielmo Polman, negoziante iUemano , in Queen's Head-Court, Newgate-Jireet, (I trovava afflitta da due anni e mezzo di un collante dolore di Schiena, ed im- pedimento di motto libero pieghevole , a cagione d’ una Caduta che aveva fatta alla rinverfa fopra il ta- gliente di gradini di pietra d’una fcala , nel mentre che teneva imbarazzare ambedue le mano. Dal vero primo dì del fuo accidente comminciò ad applicare i Topici che le furono fuggenti dal fuo Chirurgo} e comecché li primi non rifpofero all’ afpettazìone, ne foftituì alcun’ altri , indi degl’ altri , ed un Cerato fra quelli, che le parve il più efficace, lo portò not- te e dì, fino a tanto che comminciò a porre in ufo il mio Balfamo, del quale la avevo regalata. Per tre fettiraane non interrotte Telo fece {tendere folle reni due volte il dì , ftandofene efla feduta alla rinverfa dinanzi il foco. Cominciò a minorare le applicazioni amifura che andava fentendo diminuirli il dolore, ed accrelcerfi il motto} ed in fine, a capo di due me- , Di quefta mia cura , tengo il Certificato del mentovato Geo*! tilacino, regimato *alla fine di quefta Lifta, fi, fi trovò totalmente guarita. E comecché poco dappoi venne a reftare incinta, non Tenti max il me- nomo dolore in quella parte , in tutto il corfo della Tua gravidanza. Giovanni Longhin , Servitore di cafa del Sig. Jacopo Bennathin , Foriere, in TVapin , near great jTower-Hill, fattali una larga Ferita fullo Stinco d’rito con una tavola, addoperò varie Medicine che un Pra- tico gli aveva fuggente per guarirla; ma quelle, in- vece di produrre l’effetto defiderato, attirarono umo- ri alla parte , e generarono corruzioni. Ebbe il mio Ballarne5 Te lo applicò-, ed in quindeci di venne ad avere cicatrizata la Tua ferita. Maria povera ferva di cafa del Rev. Per- mei*, Ecclefiallico Franccfe, oppofite Soho fquare, in Oxford Road, aveva da fectanni la Gamba finittra pia- gata , fra il graffo ed il peronio , (ì6) che la rende- va quali limabile al fervizio. 11 fuo Padrone mela rac- comandò y io la affilletci : ed in dieci fetrititene, la Tua Gamba fu perfettamente fanata , coil’ ufo del mio Ballarne unicamente. Giovanna Brown, ferva nella Taverna all’ in- fegna delle King's Arms, filila Piazza di Great-Tozver- Hill, emendo caduta di notte dalla Trapa della can- tina lopra la fcala di mattoni, ricevette una terribile Contusone nella gamba drita, e lì fece una Ferita falla tibia d’effa , che l’obbligò di rimanerfene per alcun tempo aierto. Guarì della contulione, ma la Piaga (17} li andava giornalmente innalprendo ed infiammando , con continuo fenfibile dolore. Fui pregato di alfiftcrla , e lo feci ; ed ebbi il piacere, con dodici medicature fatte col mio Balfamo, di ve- derla perfettamente fanata. Giofeppe Sanfeverino. [i 6] Quella giovane era (lata congedata dall’ Ofpitale diSanTom- rnafo, come incurabile. [l7] Era medicata da un Chirurgo pratico, il quale non s’era mai fervilo d’altre medicine, fennon polente di late di vaca e pane bolli- ti aflfieme, e Bafiìico Flavo. NARRATIVE NARRATIFA Of a Cure performed on a Paralytic Perfon. D ’una Guarigione fatta in una Per fona paralitica» MR. George Aber- nethie, aged 61. of a lean habit of Body , re- Jiding in Hatton Garden , Holborn , 'was in Augufl 1761 feized with a Para- lytic Complaint , afte Sling his right Side. In this fi- tnation, he appliad to an able Phyfician of this Town for Cure ; but his Efforts, during three Months , pro- ved unfuccesful. At the latter end of December, he ref.gned himfelf to the Ca- re of Signor Jofeph San- feverino, living in Broad- Court , long Acre, who bad by Advertisement underta- ken to relieve fmilar Com- plaints. His Arm was, at that Time, motionlejf, and his Leg nearly fo -, his Fin- gers were contracted j and per fevering Pains in his Head deprived him of Reft. In a for night , his Head- ach was removed -, a Month, procured him quiet Reft -, and in ten JH?ecks, by the ufe of external Medicines only , he could lift his Arm, and move it at pleafure -, making fome ufe of his Hand and Fingers. His IL Sig. Giorgio Aberne- thie, d’anni 61. d’una gracile Compleflìone, a- bitante in Hatton-Gar- den, Holborn, fu forpre- fo nel mcfe di Agofto del 1761 da una Paralitica Infermità, che l’offefe nella parte drita. Inquef- to (lato , ebbe ricorfo ad un abile Medico tìfico di quella Città per la Tua ri- cupera *, ma} idi lui Ten- tativi j per lo fpazio di tre Mefij furono fenza luc- ceflb. Alla fine di Di- cembre palla to , fi fotto- mife alla direzzione del Sig. Giofeppe San federino , dimorante in Broad-Co- urt, long Acre, il quale aveva dato avvilo intra- prendere di riltorare fimi- li Malattie, li Tuo Brac- cio, era a quei tempo pri- vo di motto, e la tua Gam- ba poco prefib il fi mi le : le Dita erano contratte -, e conftanti Dolori nella Tefta lo aveano privato del Sonno. In quindeci dì, i Dolori della Tefta furono rimoflìj in un Me- fe , ricuperò un quieto Sonno -, ed in dieci fetti- Leg is now fo far reftored as to enable him to go abroad without Help , tho the Inclemency of the Wea- ther has prevented him ma- king the Ufe of it , he would othsrwife have done. He daily perceives an accef- fion of Strength , and it is probable, that the approa- ching good Seafon will refio- re him to his former State of good Healt. London , March 30. 1761. mane, coll*ufo (blamen- te di Rimedi edemi, po- tè levare il Tuo Braccio e moverlo a piacere, dicen- do in oltre qualche ufo della Tua Mano , e delle Dita. La fua Gamba è prefentemente cofi bene ricuperata, che lo abilita a cambiare le ftrade fenza foftegno, quantonque che la inclemenza della Sta- gione l’abbia impedito di farne quell’ ufo, che per altro ne avrebbe fatto. Egli giornalmente s’ac- corge di un accrefcimen- to di Forze, ed è proba- bile, che la vicina buona llagione voglia rimetter- lo nel Tuo primiero flato di buona Sanità. Londra, 30 Marzo 1761. Ihave perufed the above Narrative of my Cafe, and with my re- covered Hand bear Tef- timony to the Truth of it. Io ho letto la fopra feri- ta Narrativa del mio Gu- fo , e colla mia Mano ricu- perata faccio Teftimonìanza della Verità della medejlma. Geo: Abernethie. Geo: Abernethie. It has been inferi ed in the London Paper , The Public Ledger , Apr. 7. 1762. Fu inferra nel Foglio di Londra intitolato The Public Ledger, li 7 Apri- le, 17152. LONDRA, Per Giovanni March, in George's Tard, Great ’Tower- tìilh